Bonus centri estivi Inps 2023, domande fino al 20 giugno. Guida

C’è tempo fino al 20 giugno per presentare attraverso il sito Inps la domanda per il bonus centri estivi Inps 2023. A chi è rivolta e cosa serve per poter partecipare al bando?

Bonus centri estivi Inps 2023

Annualmente l’Inps pubblica il bando per accedere al bonus centri estivi, si tratta di una misura rivolta ai figli dei dipendenti e pensionati della Pubblica Amministrazione che abbiano età compresa tra i 3 e i 14 anni.

Affinchè si possa ottenere l’agevolazione è necessario essere iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e alla Gestione dipendenti pubblici.

Il bonus centri estivi Inps 2023 prevede il rimborso fino a un importo massimo di 100 euro a settimana, per un periodo massimo di 20 giorni/ 4 settimane, delle spese sostenute per l’iscrizione dei ragazzi presso centri estivi. Si può usufruire dell’agevolazione anche per periodi frazionati non continuativi, ad esempio una settimana a luglio, un altra ad agosto.

Come presentare la domanda?

La domanda per poter accedere al beneficio può essere presentata fino al giorno 20 giugno 2023 e la graduatoria finale degli aventi diritto sarà pubblicata sullo stesso sito Inps il giorno 20 luglio 2023.

Per poter presentare la domanda è necessario accedere al sito Inps con l’uso delle proprie credenziali Spid, Cie o Cns. A questo punto deve essere seguito il percorso:

  • Sostegni, sussidi e indennità;
  • Credito e welfare dipendenti pubblici;
  • Soggiorni – Centri estivi: contributi per minori fino a 14 anni.

Entrati nella sezione si prosegue con le voci “approfondisci”, “Utilizza il servizio”, “Domande Welfare in un click”.

Per inoltrare la propria domanda per accedere al bonus centri estivi è necessario allegare l’Isee ordinario o l’Isee minorenni (generalmente si presenta in caso di genitori non coniugati).

Chi decide di usufruire Bonus centri estivi Inps 2023 non potrà accedere a Estate INPSieme in Italia o all’estero.

Graduatorie e limiti bonus centri estivi Inps 2023

Le graduatorie dei beneficiari saranno pubblicate il giorno 20 luglio 2023, le stesse sono stilate avendo in considerazione le risorse disponibili e i dati Isee. L’Inps ha però previsto una quota di riserva di 500 posti in favore orfani ed equiparati e in favore di disabili.

Il rimborso non può comunque superare le somme effettivamente spese, nel limite di 100 euro a settimana. Inoltre sono previste soglie di rimborso in base al reddito Isee.

  • Fino a 8.000 euro: 100%;
  • da 8.000,01 a 24.000 euro: 95%;
  • da 24.000,01 a 32.000 euro: 90%;
  • da 32.000,01 a 56.000 euro: 85%;
  • oltre 56.000 euro o in caso di mancata presentazione Isee: 80%.

Dopo la prima fase con pubblicazione della graduatoria, si potrà usufruire del bonus centri estivi Inps 2023. A questo punto fino al 13 ottobre 2023 sarà possibile caricare sul sito Inps i dati relativi a iscrizione, costo del centro estivo, durata e l’IBAN per il versamento.

In questa fase è necessario indicare:

  • i dati del centro estivo e le singole settimane in cui si è usufruito del centro estivo con il relativo costo sostenuto;
  • copia di un documento, firmato dal fornitore e dal richiedente, che attesti l’iscrizione presso un centro estivo idoneo e completo di una dichiarazione che certifichi il possesso dei requisiti;
  • occorre allegare la fattura completa di tutti i dati (nella fattura deve essere indicato il costo globale sostenuto e quello delle singole settimane);
  • codice Iban.

I pagamenti saranno effettuati entro il 31 dicembre 2023.

Carta Risparmio Spesa 2023, non serve presentare domanda. Istruzioni Inps

L’Inps ha reso noto che per ottenere il Bonus Spesa 2023, o meglio Carta Risparmio Spesa, misura di contrasto alla povertà rivolta alle famiglie bisognose, non serve presentare domanda. Ecco tutte le istruzioni dell’Inps.

Cos’è la Carta Risparmio Spesa 2023 e come viene erogata

Il bonus spesa è regolamentato nella legge di bilancio 2023, prevede un contributo in favore delle famiglie con Isee inferiore a 15.000 euro da utilizzare per l’acquisto di beni alimentari. Il bonus spetterà secondo le stime a 1,3 milioni di famiglie. Il fondo previsto è di 500 milioni di euro.

La misura sarà attiva dal mese di luglio 2023 e al fine di fornire chiarimenti, l’Inps con il Messaggio 1958 del 26 maggio ha provveduto a fornire le istruzioni necessarie. La prima cosa da chiarire è che non occorre presentare la domanda per poter accedere a questo beneficio.

In base a quanto comunicato dall’Inps, sarà l’istituto stesso entro il giorno 11 giugno 2023 a inviare, in base ai dati in suo possesso, ai Comuni la lista del beneficiari potenziali del Bonus spesa 2023.

I Comuni a questo punto devono confermare all’Inps le liste ricevute entro la scadenza del 26 giugno.

In base a tale risposta, entro 10 giorni da tale comunicazione, l’Inps dispone per ogni comune l’elenco definitivo dei beneficiari e li comunica a Poste Italiane che si occuperà dell’elaborazione delle carte del Bonus Spesa 2023, a questo punto L’Inps comunica ai Comuni gli elenchi con le carte da distribuire alle famiglie.

I cittadini interessati dalla misura riceveranno una comubicazione dal Comune e potranno poi recarsi presso l’ufficio postale a ritirare la carta.

Criteri di priorità nell’assegnazione della Carta Risparmio Spesa 2023

La carta Bonus Spesa 2023 ha valore di 382,50 euro e potrà essere utilizzata per l’acquisto di beni alimentari.

Nello stile la lista delle priorità l’Inps considera tale scala di priorità:

  • famiglie composte da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009;
  • nuclei familiari composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005;
  • nuclei familiari composti da non meno di tre componenti.

Nei diversi criteri di assegnazione prevale sempre la famiglia con ISEE più basso.

Deve essere infine sottolineato che la Carta Risparmio Spesa 2023 non spetta ai nuclei che percepiscono il reddito di cittadinanza e qualunque altro mezzo di sostegno alla povertà, tra cui NASpI, Dis-Coll, cassa integrazione… e questo indipendentemente dal reddito Isee. La misura viene disposta una sola volta, la carta non viene quindi ricaricata.

Leggi anche: Carta Risparmio Spesa 2023, a chi sarà distribuita a luglio?

 

Assegno unico maggio 2023, importi più elevati. Ecco perché

In queste ore molte famiglie stanno ricevendo l’Assegno Unico e Universale e gli importi sono molto più elevati del solito. Cosa sta succedendo? C’é un errore dell’Inps? È necessario restituire gli importi?

Assegno Unico maggio 2023 perché cambiano gli importi?

Sono 512 mila le famiglie italiane che in queste ore riceveranno un importo maggiorato per l’Assegno Unico e Universale, il maggiore importo per ciascuna famiglia sarà di circa 272 euro. Non c’è però solo questa novità per l’Assegno Unico e Universale del mese di maggio 223, infatti per qualche famiglia c’è invece anche una brutta sorpresa, cioè 378 mila nuclei famigliari dovranno restituire in media 41 euro. Ecco perché e a cosa sono dovuti i ricalcoli Inps.

Per il mese di maggio 2023 la prima brutta sorpresa è stata l’erogazione in ritardo dell’Assegno Unico, infatti generalmente si percepisce a metà mese. Il ritardo è stato generato dalla necessità dell’Inps di effettuare il ricalcolo delle somme dovute. L’Inps con il Messaggio 1947 ha specificato che è stato necessario effettuare i riconteggi, questi tengono in considerazione i nuovi dati Isee inseriti e quindi le variazioni reddituali che vanno a incidere sull’entità dell’Assegno unico e Universale.

In base a quanto emerge la maggior parte dei nuclei riceve un importo maggiorato di circa 272 euro, mentre sono limitati i nuclei famigliari che devono restituire piccoli importi. L’Inps avverte che la restituzione non avverrà in unica soluzione, ma a rate quindi chi deve restituire non deve temere un importo mensile eccessivamente ridotto rispetto alle mensilità precedenti.

Come verificare i nuovi importi dell’Assegno Unico e Universale

Nel Messaggio si sottolinea che i nuclei che in questo mese riceveranno importi diversi riceveranno dall’Inps un sms o una e-mail in cui avranno comunicazione dei nuovi importi spettanti. Mentre dal 10 giugno 2023 accedendo al sito Inps con le proprie credenziali potranno verificare le modalità di ricalcolo dell’Assegno Unico e Universale.

Deve essere sottolineato che nel ricalcolo sono finiti anche gli importi erogati in favore di famiglie che avevano dichiarato un Isee difforme rispetto ai dati già in possesso dell’Inps. Eventuali recuperi riguardano, infine, la maggiorazione per genitori entrambi lavoratori ex articolo 4 del decreto legislativo n. 230/2021, laddove non spettante in presenza di nucleo monogenitoriale.

Deve invece essere sottolineato che il genitore rimasto vedovo per 5 anni potrà continuare a percepire la maggiorazione prevista in favore delle famiglie in cui lavorano entrambi i genitori.

Importi differenzi potrebbero inoltre emergere dalla presenza nel nucleo di persone disabili, infatti per queste persone sono state riconosciute ulteriori somme.

Leggi anche: Aumenti Assegno unico e universale, ecco a chi spettano

Indennizzo cessazione attività commerciale, ecco chi può averlo

Hai deciso di chiudere il tuo negozio perché non riesci più ad avere buoni ricavi? In questo caso se ancora non hai maturato i requisiti per la pensione ci sono strumenti che possono accompagnarti fino a tale momento. Per chi ha chiuso un negozio tra il 1° gennaio 2022 e il 30 aprile 2023 c’è un’importante novità, torna infatti l’indennizzo per la cessazione delle attività commerciali. A renderlo noto è l’Inps con il Messaggio 1782 del 2023. Per le cessazioni successive a tale data è necessario attendere la ricognizione dei fondi. Ecco cosa prevede la disciplina dell’indennizzo per cessazione dell’attività commerciale.

Cos’è l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale?

Per il lavoratore dipendente in caso di perdita di lavoro, soprattutto se avviene in età avanzata, vi sono delle misure di welfare che accompagnano al pensionamento. Lo stesso principio si riconosce in favore dei commercianti.

L’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale è un contributo in favore dei titolari di attività commerciali cessate che però non abbiano ancora maturato i requisiti pensionistici. Introdotto per la prima volta con il decreto legislativo 207 del 1996 ed è rimasta in vigore fino al 2011. Di seguito vi è stata la cessazione del riconoscimento dell’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale, nel 2014 è stato ripristinato fino al 2016 per essere poi nuovamente bloccato. Dal 2019 è ritornato in vigore in modo strutturale.

Il contributo mensile prende vita con il fondo autoalimentato dai commercianti attraverso una maggiorazione contributiva che dal primo gennaio 2022 è arrivata allo 0,48%. In passato l’aliquota era molto più bassa.

Possono richiedere l’indennizzo le attività commerciali al minuto con sede fissa, e attività svolte su aree pubbliche, anche itineranti.

L’indennizzo viene erogato a partire dal mese successivo rispetto alla presentazione dell’istanza di cessazione dell’attività e per tutto il periodo mancante rispetto al maturare i requisiti pensionistici. Per il 2023 è previsto che l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale abbia valore di 563,74 euro mensili.

Requisiti per ottenere l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale

Per ottenere l’indennizzo è necessario che si verifichino requisiti soggettivi e oggettivi. Per quanto riguarda i requisiti soggettivi è richiesto il compimento di 62 anni di età per le persone di sesso maschile e 57 anni di età per le persone di sesso femminile. Al momento della cessazione dell’attività è inoltre necessario aver maturato un’anzianità contributiva presso la Gestione speciale commercianti di 5 anni.

Dal punto di vista oggettivo per poter ottenere l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale occorre aver cessato definitivamente il lavoro con riconsegna al Comune della licenza/autorizzazione e cancellazione dal registro di appartenenza presso la Camera di Commercio o dal Repertorio Economico e Amministrativo (REA).

Leggi anche: Indennità Iscro 2023 per lavoratori autonomi. Al via le domande

Meno partite Iva nel 2023, ma cosa sta succedendo?

Concorsi pubblici, tutti i bandi in arrivo nelle prossime settimane

Per chi è alla ricerca del posto fisso o semplicemente di un lavoro non troppo precario, ben retribuito e con ferie assicurate, si stanno aprendo nuove possibilità, sono infatti in dirittura d’arrivo numerosi concorsi pubblici i cui bandi dovrebbero essere pubblicati prima dell’estate. Ecco le opportunità di lavoro che stanno per arrivare.

Concorsi pubblici, a breve il bando per i funzionari Agenzia delle entrate e Inps

La prima importante novità è l’arrivo del concorso per funzionari Agenzia delle Entrate, il bando dovrebbe uscire nel prossimo mese di giugno per 2.500 funzionari con laurea in materie giuridiche ed economiche. In realtà i posti disponibili presso l’Agenzia delle entrate sono 3.900 tra il 2023 e il 2024 e dovrebbero riguardare anche tecnici a cui si aggiungono 60 assistenti informatici.

Nuove assunzioni dovrebbero arrivare anche in seno all’Inps, in questo caso a breve dovrebbe uscire il bando per 585 unità di area B. Potranno partecipare i diplomati e coloro che risulteranno vincitori si occuperanno delle pratiche inerenti l’assegno unico.

In arrivo il nuovo Concorsone Campania, 5.000 posti disponibili

In questa rassegna ci occupiamo solo dei concorsi che dovrebbero uscire a breve, nelle prossime settimane, tra questi ricordiamo il Concorsone Campania, già annunciato da tempo, dovrebbe portare al reclutamento di 5.000 persone che saranno dislocate in varie mansioni all’interno della regione Campania.

Negli ultimi anni la Regione sperimenta i maxi concorsi volti a reclutare tutto il personale necessario nei vari enti locali della Regione, ad esempio Comuni, Comunità Montane, Regione. L’obiettivo del maxi concorsone è evitare singoli concorsi per le varie posizioni aperte e quindi anche risparmio.

Concorsi scuola ed esercito

Non possono mancare i concorsi scuola, in questo caso è previsto il reclutamento di 4.000 docenti di scienze motorie presso le scuole primarie, 7.000 sono i posti disponibili per l’insegnamento della religione cattolica. In estate dovrebbe uscire il bando per la stabilizzazione di 25.000 docenti precari. La procedura concorsuale è rivolta agli insegnanti con 3 anni di servizio o in possesso di 24 CFU.

Sempre nei prossimi mesi dovrebbe essere pubblicato il bando per il reclutamento dei dirigenti scolastici. Infine dovrebbero essere riaperte le graduatorie per il personale Ata.

Tra i bandi in arrivo vi sono inoltre quelli per l’esercito e le forze armate. In questo caso sono previste 11.000 assunzioni tra Guardia di Finanza, vigili del fuoco con 1.082 posti, in questo caso il bando dovrebbe uscire a breve. Inoltre ci sono assunzioni previste all’Arma dei carabinieri, Polizia Penitenziaria e Polizia di Stato.

Non resta che attendere ulteriori aggiornamenti con i bandi finalmente pubblicati e non solo annunciati.

Leggi anche: Concorso allievi Carabinieri, 3763 posti disponibili

Quattordicesima 2023, a chi spetta e a quanto ammonta?

La quattordicesima mensilità è una maggiorazione sulla pensione che viene però riconosciuta solo a coloro che percepiscono un reddito basso. Ogni anno la soglia cambia, vediamo quindi chi percepirà la quattordicesima 2023 in base ai nuovi limiti reddituali.

Chi avrà a luglio la quattordicesima 2023?

La quattordicesima 2023 sarà pagata dall’Inps insieme alla mensilità di luglio. Possono percepirla soltanto coloro che hanno un reddito inferiore a 2 volte l’assegno minimo pensionistico.

Sappiamo che l’assegno minimo, come tutte le altre pensioni, viene adeguato in base al costo della vita. Di conseguenza generalmente ogni anno cambia la soglia di reddito che consente di percepire l’integrazione. La pensione minima per il 2023 ha avuto un incremento del 7,3%, e l’assegno pensionistico ha raggiunto il limite di 563,74 euro al mese. Siccome il limite minimo per ottenere la quattordicesima mensilità il doppio rispetto al trattamento sociale minimo, la soglia è 1.127,48 euro.

Considerando la tredicesima mensilità il limite di reddito annuo che consente di ricevere la quattordicesima mensilità è di 14.657,13 euro. Per il 2023 il limite era invece 13.633,10 euro .

Deve però essere considerato che per ottenere la quattordicesima mensilità si considera il reddito effettivamente percepito e quindi si calcolano anche i rimborsi dovuti alle detrazioni, devono inoltre essere considerati eventuali altri importi, come l’indennità di accompagnamento, pensioni di guerra.

Quanto si percepisce con la quattordicesima 2023?

Resta da sottolineare che la quattordicesima 2023 non è uguale per tutti, dipende infatti dal reddito e dai contributi versati. L’importo è maggiore per chi ha un reddito inferiore a 1,5 volte il trattamento minimo, cioè 10.992,93 euro, chi ha un reddito compreso tra 1,5 volte e 2 volte il trattamento minimo riceve invece importi più bassi.

In particolare chi rientra nella prima fascia riceve:

  • 437 euro se ha fino a 15 anni di contributi se lavoratore dipendente e 18 anni se autonomo;
  • 546 euro se ha tra i 15 e i 25 anni di contributi se lavoratore autonomo e tra i 28 e i 28 anni se autonomo;
  • 655 euro se ha oltre 25 anni di contributi per i lavoratore dipendente e oltre 28 se autonomo.

Gli importi sono ridotti per chi ha un reddito maggiore, in questo caso le fasce contributive restano uguali e gli importi sono:

  • prima fascia contributiva percepisce 336 euro;
  • seconda fascia contributiva 420 euro;
  • terza fascia contributiva 504 euro.

Pensione, semplificata la ricongiunzione dei contributi

Per accedere alla pensione più facilmente e con un assegno che sia congruo rispetto ai contributi effettivamente versati, chi nel corso della sua carriera ha cambiato posizioni e anche cassa previdenziale, può chiedere la ricongiunzione dei contributi, ma ora con un’importante novità, infatti grazie a una convenzione tra Inps e altre casse previdenziali, la procedura è semplificata.

Ricongiunzione dei contributi, semplificata la procedura

Con il Messaggio 1739 del 12 maggio 2023 l’Inps ha reso note le nuove modalità semplificate che i cittadini possono utilizzare per richiedere la ricongiunzione dei contributi. La nuova disciplina è frutto di una convenzione quadro tra l’INPS e le Casse/Enti previdenziali per lo scambio telematico di comunicazioni conseguenti all’esercizio della facoltà di ricongiunzione di cui alla legge 5 marzo 1990, n. 45.

Nel tempo le scelte di lavoro sono diventate sempre più frammentate, questo vuol dire che nel tempo si cumulano contributi come lavoratori autonomi o professionisti, come dipendenti del settore pubblico o privato e ci si iscrive di conseguenza a diverse casse previdenziali. A fini pensionistici si possono scegliere due strade, cioè mantenere separati tali contributi e quindi accedere in un secondo momento a più assegni pensionistici, oppure chiedere la ricongiunzione o totalizzazione. La seconda scelta è consigliata soprattutto nel caso in cui con un ente non si maturano i requisiti per accedere alla pensione o quando si perde il lavoro e si vuole uscire dal mercato.

Abbreviati i tempi per la ricongiunzione dei contributi

La legge 45 del 1990 riconosce al lavoratore dipendente, del settore privato o pubblico, e al lavoratore autonomo iscritto a forme obbligatorie di previdenza la facoltà di richiedere la ricongiunzione dei contributi versati alle varie casse e di ricevere quindi un’unica pensione. Prima della introduzione delle nuove norme, il lavoratore per ottenere tale effetto doveva iniziare uno scambio di comunicazioni tra l’Istituto e le Casse professionali, mediante raccomandata A/R o Posta
Elettronica Certificata (PEC).

Con il cambio del quadro normativo la procedura è stata notevolmente semplificata e grazie a questa convenzione, quando il lavoratore chiede la ricongiunzione dei contributi a fini pensionistici, vi è uno scambio telematico tra Inps e le casse previdenziali coinvolte che consente in breve tempo di semplificare e velocizzare le comunicazioni.

Sottolinea la convenzione che lo scambio dei dati avviene comunque nel rispetto delle normative sulla privacy.

In ogni caso l’eventuale assegno pensionistico sarà comunque pagato pro-quota dai vari enti coinvolti.

Altre informazioni

Deve essere sottolineato che la ricongiunzione può essere chiesta anche per ottenere la pensione di reversibilità e quella di inabilità.

La brutta notizia è che la ricongiunzione dei contributi prevede un costo da sostenere sebbene lo stesso sia deducibile.

Leggi anche: Pensioni, conviene di più la ricongiunzione o il cumulo dei contributi?

 

NASpI, arriva la domanda precompilata sul sito Inps

Continua il tentativo di semplificazione burocratica e dopo i numerosi servizi messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate con il modello 730 precompilato e la dichiarazione Iva, arrivano i servizi dell’Inps, sebbene ancora in via sperimentale. Prende il via la domanda precompilata NASpI ( Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego). Ecco come funziona.

Come accedere alla domanda precompilata NASpI?

A rendere nota questa nuova funzionalità è l’Inps con il Messaggio 1488 del 2023. La domanda NASpI precompilata è accessibile dal sito Inps, naturalmente è necessario autenticarsi con le proprie credenziali ( Spid, Cie o Cns). Fatto questo, il percorso da seguire sarà: “Sostegni, Sussidi e Indennità” > “Per disoccupati” > “NASpI: indennità mensile di disoccupazione” > “Utilizza il servizio” > “Naspi” > “Nuova Procedura di invio domanda NASpI”.

Il nuovo servizio, come specifica il Messaggio 1488 consentirà di:

  • compilare in modo agevolato il modulo di domanda naspi precompilata;
  • avere una visione aggregata dei dati concernenti uno specifico ambito;
  • visualizzare i potenziali punti di attenzione emersi nel corso della compilazione della domanda rilevanti ai fini della misura, della durata e del diritto alla prestazione.

Le nuove funzionalità nella domanda precompilata NASpI

Nella domanda precompilata Naspi il contribuente potrà notare che alcuni dati sono già inseriti, in particolare:

  • iscrizione ad albi professionali, Ordini e Casse professionali;
  • titolarità di partiva Iva;
  • iscrizione alla Gestione Separata Inps;
  • iscrizione alla gestione Artigiani e Commercianti.

Nella sezione riorganizzata per la domanda Naspi vi è uno specifico campo riservato agli Avvisi, in esso sono segnalate criticità che possono essere da ostacolo alla corresponsione dell’assegno, ad esempio l’indicazione di redditi presunti derivanti da iscrizione ad altre gestioni. Tali avvisi sono conseguenza dei controlli automatici sulle domande per la Naspi.

Nel messaggio dell’Inps si sottolinea che la domanda pre-compilata Naspi è attualmente in fase di sperimentazione, proprio per questo i cittadini accedendo ai servizi Inps potranno trovare sia questa nuova modalità, sia la precedente tradizionale.

Leggi anche: NASpI: cos’è il prospetto di liquidazione e come trovarlo?

NASpI, per non perdere il sussidio occorre la comunicazione dei redditi

Portale delle famiglie Inps, arrivano nuovi servizi con il bonus bollette

L’Inps con il Messaggio 1349 del giorno 11 aprile 2023 ha reso noto l’aggiornamento in corso del  Portale delle Famiglie Inps, ora diventa punto di riferimento per tutti i bonus sociali disponibili. Ecco le principali novità.

Il portale delle famiglie Inps: supporto alla genitorialità

Il portale delle famiglie Inps è uno strumento nato come supporto alla genitorialità, creato attraverso i fondi Pnrr l’obiettivo dichiarato è “fornire informazioni e servizi integrati, consulenza dedicata, suggerimenti e notizie con l’intento di agevolare e sostenere il genitore nella sua interazione con l’Istituto, in ordine alle attività e alle prestazioni erogate a sostegno dei nuclei familiari”.

Qui gli utenti possono trovare informazioni utili per Assegno Unico e universale, bonus nido e le prestazioni in genere erogate dall’Inps alle famiglie. Dal sito è possibile accedere anche allo storico delle prestazioni già erogate. Ora il servizio risulta implementato e diventa un vero e proprio sostegno a 360° alle famiglie fornendo preziosi suggerimenti anche in merito ad altri sussidi per le famiglie generalmente non corrisposti dall’Inps.

Le novità sul Portale delle famiglie Inps

I servizi che saranno a breve implementati consentiranno di ricevere informazioni su bonus sociali come i bonus bollette energia, acqua e gas. Si tratta di bonus riconosciuti automaticamente alle famiglie che presentano un’attestazione DSU o modello Isee di valore inferiore a 15.000 euro.

Attraverso il portale delle famiglie sarà possibile verificare quando l’attestazione DSU viene trasmessa al Sistema informativo integrato gestito da Acquirente unico spa e da questi a sua volta trasmesso ad Arera che provvederà ad applicare gli sconti alle famiglie che ricadono tra gli aventi diritto alle prestazioni.

Trattandosi di un servizio messo a disposizione dall’INPS, per poter accedere è necessario collegarsi al sito Inps, alla voce “servizi Web” e quindi “Portale delle famiglie”. Occorre inserire le proprie credenziali di identità digitale ( Spid, Cie o Cns).

Leggi anche: Portale delle Famiglie INPS: tutto il welfare a portata di click

Isee precompilato: arriva il Portale Unico Isee, ecco come accedere

Isee precompilato: arriva il Portale Unico Isee, ecco come accedere

L’Inps con il Messaggio 1345 dell’11 aprile 2023 ha reso noto che è online il nuovo portale da cui accedere all’Isee precompilato e non precompilato. Si tratta del Portale Unico Isee.

Come accedere al Portale Unico Isee?

In base ai dati raccolti dall’Inps, l’80% delle certificazioni Isee sono richieste online, proprio per questo motivo l’istituto mira a fornire servizi sempre più efficienti per i cittadini. Nasce con questo obiettivo il Portale Unico Isee. Da qui gli utenti possono accedere all’Isee precompilato, che deriva dai dati disponibili inerenti redditi, situazione patrimoniale, figli e familiari a carico.

Il Portale Unico Isee è disponibile all’indirizzo https://servizi2.inps.it/servizi/PortaleUnicoIsee

Nel sito sono disponibili diverse guide e tutorial che aiutano ad utilizzare il servizio, inoltre è presente una chatbot attraverso la quale interagire in modo da avere delucidazioni e chiarimenti sull’utilizzo del sito.

Per accedere al proprio Isee precompilato è invece necessario andare alla sezione del sito “Sei un cittadino?” in fondo a questa sezione c’è la voce “accedi come cittadino”. Per poter ultimare questa operazione occorre identificarsi con un codice di identità digitale, ad esempio Spid, Cie o Cns.

Come trovare l’Isee precompilato?

All’interno di questa sezione sarà possibile non solo accedere al proprio Isee precompilato, ma anche visualizzare i modelli degli anni precedenti.

Sono disponibili due voci:

  • ISEE precompilato, scheda con cui sarà possibile iniziare la compilazione della DSU;
  • Dichiarazioni in corso, attraverso cui sarà possibile controllare lo stato di qualsiasi DSU non ancora attestata.

A questo punto c’è la voce “inizia compilazione” che prevede la preventiva accettazione del regolamento sulla privacy.

Si apre quindi una schermata con l’elenco delle varie prestazioni a cui si accede con l’Isee e in base a quelle selezionate viene proposta la tipologia di modello di DSU corretto per le prestazioni richieste. In particolare si può ottenere una DSU Mini o una DSU Integrale.

A questo punto può essere necessario modificare dei dati all’interno del modello precompilato, ad esempio i dati inerenti la composizione del nucleo familiare oppure quelli relativi all’abitazione.

La sottoscrizione dell’Isee precompilato

Una volta completata la procedura, il modello precompilato deve essere sottoscritto con identità digitale. I componenti maggiorenni del nucleo familiare devono invece fornire autorizzazione al dichiarante per apportare modifiche o semplicemente accettare l’Isee precompilato.

Questa procedura è stata semplificata dall’Inps e di conseguenza, i membri maggiorenni riceveranno tramite i propri canali di contatto la notifica dell’avvenuta richiesta di Isee precompilato e saranno invitati a seguire la procedura per il rilascio dell’autorizzazione. I membri maggiorenni dovranno accedere con le proprie credenziali digitali alla pagina per fornire l’autorizzazione tramite il pulsante “autorizza la precompilazione” .