Le banche all’assalto del mercato immobiliare italiano

Per gli italiani, la casa è sempre stata il primo e più importante investimento. Non a caso, oltre l’80% delle famiglie vive in un’abitazione di proprietà. Negli ultimi anni, complice la crisi, il mercato immobiliare italiano ha però subito una pesante flessione e tutto il comparto dell’edilizia ne ha risentito, con migliaia di aziende chiuse per fallimento. Eppure, sul mercato immobiliare italiano sono entrati nuovi player ad ampliare il bacino di offerta: le banche.

In altri Paesi europei, specialmente quelli di lingua tedesca, da tempo le banche hanno creato delle divisioni immobiliari interne dedicate proprio al core business della compravendita di immobili. Sul mercato immobiliare italiano, invece, le banche si sono mosse solo di recente. Quasi obbligate, diremmo, dalla crescente difficoltà di erogare mutui e dal crollo delle compravendite.

La prima a essersi mossa è stata, tra il 2012 e il 2013, la Cassa di Risparmio di Bolzano con la creazione della Sparkasse Immobilien, divisione immobiliare della banca. Specializzata soprattutto nella compravendita di immobili residenziali, Sparkasse Immobilien si muove sul mercato immobiliare italiano trattando anche uffici e negozi utilizzando risorse interne dedicate.

Successivamente è toccato ai big fiutare l’affare dell’ingresso nel mercato immobiliare italiano con delle unit dedicate. Ecco allora, Intesa Sanpaolo Casa (all’interno della divisione Banca dei Territori), che ha introdotto in alcune filiali pilota uno spazio destinato ad agenzia immobiliare, coperto con risorse interne. Entro il primo semestre, Intesa Sanpaolo Casa conta di attivare sul mercato immobiliare italiano almeno 12 agenzie immobiliari, che saliranno a 20 entro la fine del 2015.

E se si muove Intesa Sanpaolo sul mercato immobiliare italiano, non può non muoversi la sua concorrente diretta, UniCredit. Ecco allora che UniCredit Subito Casa, la società del Gruppo specializzata nell’intermediazione immobiliare, a un anno dalla nascita ha diffuso un report sulla propria attività: 3 miliardi e 300 milioni di mutui erogati nel 2014, copertura del 90% del Paese, partnership con oltre 300 professionisti agenti immobiliari e un obiettivo di 20 mila immobili entro il primo semestre 2015.

Insomma, se da un lato le banche sono accusate di contribuire a deprimere il mercato immobiliare italiano continuando la stretta sull’erogazione dei mutui, dall’altro provano a colonizzare questo mercato reinventandosi nella veste di agenzie immobiliari. Business is business, dicono gli inglesi… C’è da augurarsi che queste operazioni vadano davvero a vantaggio dell’intera filiera immobiliare e dell’edilizia e non servano sono a gonfiare i portafogli degli istituti di credito.

Accordo tra Confindustria Sardegna e Intesa Sanpaolo

Buone notizie per le imprese sarde. Intesa Sanpaolo e Confindustria Sardegna hanno infatti rinnovato per il quinto anno la loro collaborazione che consente alle imprese dell’isola associate a Confindustria Sardegna di avere a disposizione un plafond di 100 milioni.

L’accordo fa parte di un progetto più ampio di Intesa Sanpaolo che, a livello nazionale, vede lo stanziamento di 10 miliardi per le imprese, oltre a 35 miliardi già messi a budget in virtù di accordi precedentemente firmati dalle due realtà.

Confindustria Sardegna punta principalmente a utilizzare i fondi messi a disposizione dalla banca per sostenere e rilanciare le imprese che, nell’isola, operano nel campo dell’edilizia. Un settore messo a dura prova dalla crisi, soprattutto a causa del ritardo nel saldo dei debiti della Pa, e che vale quasi il 10% del Pil regionale, grazie al fatto che occupa ben il 45% degli addetti dell’industria sul territorio.

Durante l’incontro che ha presentato l’accordo tra Confindustria Sardegna e Intesa Sanpaolo, il presidente di Confindustria Sardegna Meridionale, Maurizio De Pascale ha confermato la situazione peculiare dell’isola: “Come tutto il Mezzogiorno, anche la Sardegna vive soprattutto di opere pubbliche e infrastrutture – ha detto -. E’ un momento fondamentale per la ripresa del settore: siamo certi che se non si riprende, non riparte la Sardegna”.

Telecom Italia, dal Brasile ok alla scissione di Telco

Si va verso la definizione del rapporto tra Telecom Italia e la controllante Telco. L’autorità brasiliana delle telecomunicazioni, Anatel, ha infatti approvato la scissione di Telco, condizionata all’uscita della spagnola Telefonica dal capitale entro 18 mesi e al congelamento dei suoi diritti di voto per questo periodo.

Con lo scioglimento della holding, la società spagnola sarebbe diventata il primo azionista di Telecom Italia, che in Brasile controlla TIM Participacoes, concorrente di Vivo, controllata invece da Telefonica.

A fine giugno il cda di Telco aveva votato la scissione della scatola socia di Telecom Italia, un’operazione soggetta però all’approvazione di diverse autorità: Conselho Administrativo de Defesa Economica, Agencia Nacional de Telecomunicacoes, Comision Nacional de Defensa de la Competencia e, per quanto di competenza, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni.

Dopo la scissione nasceranno quattro newco che si chiameranno Telco Te Spa, Telco AG, Telco IS e Telco MB, faranno capo rispettivamente a Telefonica, Generali, Intesa Sanpaolo e Mediobanca ed erediteranno le partecipazioni in Telecom Italia, oltre che i debiti della finanziaria. A Telefonica andrà il 14,77% di Telecom Italia (valorizzato in bilancio 0,92 euro per azione per complessivi 1,83 miliardi) e faranno capo debiti per 1,636 miliardi e dunque un patrimonio netto pari a 193,75 milioni

A Generali andrà inoltre il 4,32% di Telecom Italia a fronte di 479,1 milioni di debiti pro quota per un patrimonio netto di 56,7 milioni, mentre a Intesa Sanpaolo e Mediobanca andrà l’1,64% del gruppo Tlc (valorizzato 203,6 milioni da ciascuna) con debiti per 182 milioni e un patrimonio netto di 21,54 milioni.

Confcommercio e Intesa Sanpaolo per le imprese lombarde alluvionate

Confcommercio e Intesa Sanpaolo vanno in aiuto delle imprese lombarde delle province di Milano, Lodi e Monza e Brianza colpite e danneggiate dalle recenti ondate di maltempo. L’istituto mette infatti a disposizione 10 milioni di euro e strumenti di finanziamento a condizioni agevolate a sostegno degli operatori economici ubicati nei comuni di Milano, Monza e relative province.

L’iniziativa, promossa dalla Direzione Regionale Milano e Provincia di Intesa Sanpaolo in accordo con Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, mette sul piatto queste tipologie di finanziamento per le imprese lombarde alluvionate: finanziamenti a breve termine, di durata sino a 18 mesi meno 1 giorno, per la ricostituzione delle scorte e altre esigenze finanziarie di breve periodo quali il pagamento della 13esima e 14esima mensilità e/o pagamento imposte e tasse; finanziamenti a medio termine, della durata di 24-36 mesi, per il ripristino delle strutture danneggiate (uffici, negozi, immobili a uso produttivo), nonché dei beni materiali in essi contenuti.

Le aziende iscritte a Confcommercio Milano, Lodi e Monza e Brianza colpite dalle recenti calamità atmosferiche potranno presentare le richieste in tutte le filiali di Intesa Sanpaolo presenti sul territorio delle province di Milano e Monza: la banca garantisce che i finanziamenti saranno erogati alle imprese lombarde a condizioni agevolate e in tempi rapidi, per rispondere nel più breve tempo possibile alle richieste delle diverse istanze locali.

I danni provocati dalle esondazioni di Seveso e Lambro oggi sono meno visibili, ma molti problemi restano ancora aperti – ha affermato Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio -. Proprio per questo, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, è stata aperta una linea di credito agevolata destinata alle imprese danneggiate dal maltempo”.

Fondi per le imprese che fanno investimenti in Vietnam

I soldi per le imprese ci sono ma non vengono sfruttati. Intesa Sanpaolo, UniCredit, BNL, UBI Banca e Banca Popolare dell’Emilia Romagna hanno messo a disposizione delle imprese 800 milioni di euro per finanziare le esportazioni e gli investimenti in Vietnam. Si tratta di cinque dei principali gruppi bancari che rappresentano circa il 60% del settore in termini di totale attivo.

Il dato interessante è che del plafond di crediti messo a disposizione dalle banche in questione, circa il 39% è stato utilizzato per progetti, iniziative di business e investimenti in Vietnam, mentre il 61% è ancora disponibile per sostenere nuove attività imprenditoriali in quest’area. Inoltre, il 56% del plafond è impegnato in operazioni a breve, mentre il rimanente 44% è allocato sul medio-lungo termine.

Oltre alle linee di credito, gli imprenditori che operano e fanno investimenti in Vietnam possono avvalersi dell’assistenza che due tra i maggiori gruppi italiani già presenti ad Hanoi e Ho Chi Minh con uffici di rappresentanza possono dare. Gli imprenditori italiani, inoltre, possono contare anche sul supporto fornito da una banca italiana attraverso la capogruppo estera, presente sul territorio con una filiale e un ufficio di rappresentanza. Vi sono infine numerosi accordi di collaborazione con le principali banche vietnamite per agevolare gli investimenti in Vietnam e per garantire ai clienti italiani l’accesso privilegiato ai servizi bancari locali.

Intesa Sanpaolo per l’imprenditoria femminile

Intesa Sanpaolo ha destinato 600 milioni di euro per l’imprenditoria femminile, per incentivare sia l’avvio di nuove attività sia il rilancio di quelle già esistenti.

L’imprenditoria femminile soffre la crisi tanto quanto l’imprenditoria maschile, ma a volte riesce a resistere meglio ai morsi della recessione, come deve aver capito Intesa Sanpaolo. Tuttavia la donna, imprenditrice o lavoratrice che sia, spesso ha bisogno di maggiori tutele, come, per esempio, delle garanzie in caso di eventi come la maternità o la cura di familiari malati.

Grazie a Intesa Sanpaolo, le imprenditrici già attive o le donne che desiderano aprire un’attività e intendono accedere ai prestiti, possono fare domanda entro il 31 dicembre 2015. Il sostegno all’imprenditoria femminile si prolungherà comunque oltre la fine del prossimo anno, perché Intesa Sanpaolo ha predisposto un prestito destinato all’imprenditoria femminile, “Business Gemma”, che resterà nel pacchetto di offerta della banca.

Startup in mostra allo Smau

Tra il 22 e il 24 ottobre si svolgerà, presso gli spazi di FieraMilanocity, lo Smau, dedicato all’incontro tra il mondo della ricerca e quello delle imprese.

Tra le 200 realtà partecipanti presso l’aera Open Innovation all’interno dell’evento, ci sarà anche Intesa Sanpaolo, presente con StartUp Initiative, la piattaforma di accelerazione internazionale di Intesa Sanpaolo che seleziona startup hi-tech, le forma e le mette in contatto con investitori finanziari e industriali.

Giovedì 23, inoltre, verrà presentato StartUp Initiative Digital&Mobile, ovvero un investment forum organizzato in collaborazione con il programma europeo MOBICAP, all’interno del quale Intesa Sanpaolo presenterà otto tra le più promettenti startup digitali davanti ad un’ampia platea di potenziali clienti, investitori e partner.

Livio Scalvini, responsabile Servizio Innovazione di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato: “Abbiamo portato la nostra StartUp Initiative in SMAU perché ne condividiamo l’approccio: massimizzare le opportunità di business tra le startup e le imprese che cercano nell’innovazione tecnologica una nuova leva competitiva. Vogliamo aiutare i campioni high-tech di domani a scalare rapidamente, ed al contempo permettere alle imprese consolidate di potenziare la propria R&D strategica con soluzioni sviluppate all’esterno, in logica di Open Innovation”.

All’interno dell’evento, inoltre, i visitatori potranno incontrare 4 startup appositamente selezionate da Intesa Sanpaolo:

  • Soundtracker: la prima radio geo-sociale che consente di creare le proprie stazioni radio e di condividere la musica con i propri amici e con chiunque si trovi nelle vicinanze;
  • Spotlime: app che segnala, grazie alla geolocalizzazione, la disponibilità last minute degli eventi preferiti, offrendo anche promozioni e sconti in abbinamento;
  • YDRobotics: spin off di YDreams azienda specializzata in robotica e meccatronica che realizza piccoli apparecchi robotici per ambienti indoor;
  • Syncronika: startup che ha realizzato Syncrogest, una piattaforma web e mobile fornita in modalità SAAS, nata da uno studio approfondito delle esigenze di coloro che operano sul campo, per ottimizzare i flussi di lavoro e gestire tutte le fasi dell’assistenza.

Le quattro startup concorreranno all’edizione nazionale del Premio Lamarck in programma venerdì 24 ottobre, in contemporanea al Premio Nazionale Innovazione ICT.

Il premio, realizzato con il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria, che prende il nome dal naturalista Jean Baptiste Lamarck, consegnerà un riconoscimento ai più brillanti progetti d’impresa, pronti a rivoluzionare il business di imprese già strutturate, raccontati dalle startup presenti in fiera.

Vera MORETTI

Siglata intesa tra Fiat-Chrysler e Intesa Sanpaolo

E’ stato firmato un importante accordo tra due colossi che hanno la loro sede in Italia, e precisamente a Torino.

Fiat-Chrysler e Intesa Sanpaolo hanno infatti siglato un’intesa commerciale per offrire ai clienti dell’istituto di credito, ovvero 11,5 milioni, condizioni favorevoli per il noleggio a lungo termine di auto, ma anche per l’acquisto di vetture e veicoli commerciali.

Obiettivo di questa firma è, in primo luogo, quello di agevolare privati e piccoli imprenditori nel settore mobilità, i cui costi pesano sul bilancio di famiglie ed aziende.

Le conseguenze concrete di questa partnership saranno tangibili già da questo mese, quando i clienti delle banche del gruppo cominceranno a noleggiare veicoli a lungo termine approfittando di canoni vantaggiosi, visibili anche online.

L’accordo è stato firmato da Alfredo Altavilla, coo della regione Emea di Fiat-Chrysler, e da Stefano Barrese, responsabile della direzione pianificazione e controllo e della direzione marketing di Intesa Sanpaolo.

Secondo Altavilla, la partnership “mette insieme due realtà particolarmente importanti nell’economia del Paese che fanno sistema e mettono a disposizione di chiunque servizi per migliorare la mobilità di tutti i giorni, come abbiamo già realizzato con il car sharing. Il nostro gruppo produce auto sempre più attente all’ambiente, confortevoli e tecnologicamente avanzate, ma è importante che tutto il mondo che gira intorno all’automotive sia adeguato alle aspettative di ogni automobilista. E l’accordo di oggi va in questa direzione”.

Barrese, inoltre, ha aggiunto che l’accordo “consente di rafforzare l’offerta in un settore che incide particolarmente sui budget delle famiglie e delle piccole e medie imprese. Intesa Sanpaolo ha avviato da tempo un articolato cambiamento con l’obiettivo di essere, per 11,5 milioni di clienti, un punto di riferimento non solamente per le attività bancarie e di investimento, ma anche per bisogni altrettanto importanti, come la tutela assicurativa, gli acquisti, i pagamenti”.

Vera MORETTI

Gianemilio Osculati via da Intesa Sanpaolo

Fine del rapporto tra Intesa Sanpaolo e Gianemilio Osculati.

Il manager, che ricopriva la carica di amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Vita e, contemporaneamente, quelli di presidente di Intesa Sanpaolo Assicura, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Previdenza e di responsabile dell’area di governo Wealth Management di Intesa Sanpaolo, ha dunque posto fine alla sua esperienza presso l’istituto di credito, che era cominciata nel 2009.

Carlo Messina, consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo, ha così accolto la notizia: “Ringrazio Gianemilio per l’impegno profuso, i risultati conseguiti e la passione con cui ha guidato il gruppo assicurativo. Gli facciamo i migliori auguri per le nuove sfide professionali“.

Vera MORETTI

Bce, 82 miliardi alle banche

 

La Banca centrale europea ha assegnato alle banche dell’Eurozona 82,6 miliardi di euro nel primo round dei Tltro, il nuovo maxi-prestito alle banche a quattro anni concesso allo 0,15% e questa volta condizionato all’erogazione di prestiti all’economia reale. Nel giro di qualche mesi si dovrebbe arrivare ad un totale di 400 miliardi di euro che verranno messi a disposizione delle banche dall’Eurotower, ma la vera rivoluzione di questo prestito sta nel fatto che se i fondi non dovessero essere concessi a famiglie imprese, gli istituiti di credito beneficiare dovranno restituire i fondi ricevuti.

Ad Unicredit sono stati assegnati quasi 8 miliardi che serviranno per realizzare strumenti di finanziamento a favore di imprese e famiglie e a stimolare migliori condizioni di crescita e di sviluppo sul mercato nazionale. La banca, inoltre, dovrebbe partecipere anche all’asta di dicembre per sottoscrivere ulteriori fondi destinati alla concessione di nuovi prestiti-finanziamenti.

Ad Intesa Sanpaolo e Mps, invece, sono stati assegnati rispettivamente finanziamenti pari a 4 e 3 miliardi di euro.

JM