Perdite fiscali dei soggetti Ires e corretta gestione del riporto

Dall’articolo 84 co. 1 e 2 del TUIR si legge che le perdite fiscali conseguite in un periodo d’imposta possono essere computate in diminuzione dei redditi dei periodi successivi:

  • in misura non superiore all’80% del reddito imponibile di ciascun periodo d’imposta, per l’intero importo che trova capienza in tale ammontare;
  • entro il limite del reddito imponibile di ciascun periodo d’imposta successivo e per l’intero importo che trova capienza in tale ammontare se relative ai primi 3 periodi d’imposta dalla data di costituzione, sempreché si riferiscano ad una nuova attività produttiva.

Per chiarire alcuni dubbi, l’Agenzia delle Entrate ha deciso di emanare una circolare nella quale viene spiegato che:

  • non vi è alcun ordine di priorità nell’utilizzo delle perdite pregresse qualora si disponga sia di perdite “ad utilizzo limitato” (80%) che di perdite “ad utilizzo illimitato” (prodotte nei primi tre periodi d’imposta);
  • a prescindere dalla scelta operata, il limite dell’80% si calcola sempre sul valore del reddito lordo;
  • le perdite pregresse delle società non operative possono essere utilizzate in diminuzione dal reddito imponibile, purché risultino rispettate, congiuntamente, le seguenti due condizioni: le perdite pregresse astrattamente utilizzabili non possono eccedere l’80% dell’intero reddito imponibile del periodo d’imposta, ai sensi dell’art. 84, co.1, del Tuir; le perdite pregresse effettivamente utilizzabili (nei limiti dell’ 80%) possono essere computate soltanto in diminuzione del reddito imponibile eccedente quello minimo presunto.

Ovviamente, le modifiche vanno a riflettersi anche nella compilazione del modello Unico SC2013 (quadro RN e RS) e sulle società in fase di liquidazione.
In particolare, accanto all’indicazione delle perdite scomputabili nel quadro RN, nel quadro RS, le perdite non compensate, vengono ora distinte tra utilizzabili “in misura limitata” (rigo RS44) ed utilizzabili “in misura piena” (rigo RS45).
Nell’ambito delle perdite utilizzabili in misura limitata, occorre ulteriormente distinguere tra perdite del periodo d’imposta in corso, risultante dal rigo RN5, col. 3 (rigo RS44, col. 3 e perdite pregresse (rigo RS44, col. 7).

Analogamente, con riferimento alle perdite relative ai primi tre periodi d’imposta, riportabili in misura piena, occorre distinguere tra le perdite fiscali pregresse (RS45, col. 7) e quelle del periodo d’imposta in corso (RS45, col. 3).

Per quanto riguarda, infine, le modalità di scomputo delle perdite in caso di società in liquidazione, considerato che non sussistono orientamenti ufficiali dell’Agenzia, si ritiene opportuno tener separate le perdite prodotte nella fase ante liquidazione da quelle prodotte nel corso della procedura.

Vera MORETTI

La maggiorazione per le società di comodo si applica sull’IRES

L’Agenzia delle Entrate ha emanato una circolare che riguarda i casi di applicazione della maggiorazione fiscale del 10,5% delle società di comodo, da inserire nel modello UNICO 2013.
L’aliquota è applicabile all’intero imponibile IRES.

Ciò è valido per le società:

  • non operative definite dall’articolo 30 della legge 724/1994.
  • in perdita sistematica (legge 148/2011, art. 36-decies) da tre periodi di imposta.

La maggiorazione si calcola sul reddito imponibile perciò la società di comodo paga sia l’IRES ordinaria di propria competenza sia la maggiorazione.

Nel caso in cui una società di comodo abbia imputato per trasparenza parte del reddito imponibile a un’altra società o soggetto passivo IRES non “di comodo”, la maggiorazione si paga solo sulla quota imputata per trasparenza ma la tassa è versata dal soggetto passivo IRES. Se anche quest’ultimo è una società di comodo, si limita ad applicare la maggiorazione all’intero reddito imponibile.

Nel caso di una società di comodo in regime di trasparenza secondo gli articoli 115 e 116 del Tuir, la maggiorazione IRES è pagata autonomamente da ogni singola società di comodo.
Se la società di comodo fa parte di un bilancio consolidato in un gruppo, assoggetta individualmente il proprio reddito alla maggiorazione, mentre l’IRES ordinaria la paga la controllante.

La maggiorazione si paga a partire dal periodo d’imposta 2012, quindi con le dichiarazioni 2013.
Per determinare l’acconto 2012 bisogna calcolare, come imposta del periodo precedente, quella che si sarebbe pagata applicando la maggiorazione del 10,5%

Vera MORETTI

Entro il 16 marzo si paga la tassa annuale di concessione governativa

Scadenza in vista per le società di capitali chiamate, entro il 16 marzo, a versare la tassa annuale di concessione governativa per la numerazione e bollatura dei libri e registri sociali dovuta per lo stesso anno.

Quest’anno la data cade di sabato, pertanto le società di capitali avranno tempo fino a lunedì 18 marzo per provvedere al versamento della tassa annuale 2013 per la vidimazione dei libri sociali.

Il pagamento della tassa è dovuto alle società in liquidazione ordinaria e alle società sottoposte a procedure concorsuali diverse dal fallimento, sempre che sussista ancora l’obbligo della tenuta dei libri da vidimare.

Sono esonerate:

  • le società di capitali già dichiarate fallite;
  • i consorzi che non hanno assunto la forma di società consortili;
  • le società cooperative e le società di mutua assicurazione.

Il parametro in base al quale è determinata la tassa è costituito dal “capitale o fondo di dotazione” della società al 1° gennaio dell’anno per il quale si effettua il versamento.

In particolare:

  • se il capitale sociale o il fondo di dotazione a tale data è di importo non superiore a € 516.456,90: la tassa annuale è pari a € 309,87;
  • se il capitale sociale o il fondo di dotazione è di importo superiore a € 516.456,90: la tassa annuale è pari a € 516,46.

Se, successivamente alla data del 01.01.2013, intervengono variazioni del capitale sociale o del fondo di dotazione, queste non sono rilevanti nel 2013; avranno, tuttavia, effetto su quanto dovuto per il 2014.

Le modalità di versamento della tassa di concessione governativa sono differenti a seconda che la società si trovi nel primo anno di attività o in un anno di attività successivo al primo.

Se si tratta del primo anno di attività, il pagamento va fatto utilizzando il bollettino di c/c postale n. 6007 intestato all’Ufficio delle Entrate – Centro Operativo di Pescara, prima della presentazione della dichiarazione di inizio attività ai fini IVA (modello AA7/10), su cui vanno riportati anche gli estremi di versamento.

Il versamento per gli anni successivi al primo, invece, va effettuato entro il 16 marzo dell’anno di riferimento (18.03.2013 per l’anno 2013) utilizzando il modello F24, esclusivamente in modalità telematica, indicando il codice tributo “7085” e l’anno per il quale il versamento viene eseguito (2013, nel caso di specie).

Vera MORETTI

Faccio le valigie e vado in Carinzia

 

Cinquanta imprenditori, tutti provenienti dalla Regione Veneto, pronti a fare le valigie e a trasferire la propria azienda oltreconfine, ma non troppo. Meta: la Carinzia. Provocazione o reale opportunità?

Mentre in Italia la pressione fiscale sale alle stelle, gli incentivi per piccola e media impresa si fanno sempre più ristretti, fare impresa all’estero può trasformarsi in una reale possibilità di crescita.

Ma l’Italia della piccola e media impresa è davvero come la descrivono? Si può fare qualcosa di più?

Infoiva lo ha chiesto a Alessandra Polin, imprenditrice veneta che insieme a Sandro Venzo, anima del movimento dei 50 imprenditori, in Carinzia a fare un sopralluogo ci è andata davvero.

Di che cosa si occupa la sua azienda? 
La mia azienda si occupa di produzione e vendita di filtri per l’aria (unità di trattamento aria, aziende ospedaliere, farmaceutiche, industrie) ed è nata nel 1963 dall’ingegno di mio nonno, di ritorno dagli Stati Uniti dove era emigrato. Ha iniziato il suo percorso imprenditoriale aprendo una ditta individuale e nel 1982 si è trasformata in Generalfilter Italia, mentre nel 1986 è diventata una Società per azioni. Nel 1990 abbiamo aperto la prima filiale estera, Generalfilter Iberica, in Spagna ad Arganda del Rey (Madrid) e più recentemente abbiamo installato un sito produttivo in Turchia , Generalfilter Havak (prevalentemente per il mercato del Medio Oriente) e una sede commerciale in Francia, Generalfilter France. In Italia la nostra azienda fattura circa 15.000.000 euro e dà lavoro a circa 110 collaboratori.

Che cosa spinge un imprenditore non più solo a delocalizzare la produzione ma a trasferire l’intera azienda fuori dall’Italia?
Il nostro intento non è quello di creare disoccupazione in Italia, vogliamo però che cambi in Italia il modo di percepire l’imprenditore e l’azienda, che devono essere considerati un valore aggiunto. Confesso che allo stato attuale delle cose, se dovessi pensare a investimenti futuri per la mia azienda, mi guarderei intorno perchè ci sono Paesi che offrono numerosi vantaggi per chi fa impresa. Al contrario dell’Italia, dove oggi un imprenditore è spinto ad andare all’estero dalla tassazione che ha raggiunto picchi elevatissimi (lo scorso anno l’84% del mio utile si è volatilizzato per il pagamento delle imposte), dall’IMU,  dalla burocrazia farraginosa, dalla mancanza di stabilità normativa, e ancora la difficoltà di accesso al credito, i rapporti sindacali che penalizzano gli imprenditori…insomma, per essere competitivi almeno in Europa, dobbiamo giocare tutti con le stesse regole!

Quali sono le tasse che gravano maggiormente sulle piccole e medie imprese in Italia? 
Le tasse che si pagano in Italia rispetto alla Carinzia, sono decisamente più rilevanti… L’Ires italiano è molto simile alla tassazione carinziana, ma lì non esiste l’Irap che grava in maniera pesante sulle imprese, soprattutto sulle imprese che decidono di assumere collaboratori, quindi, per assurdo è tassato di più chi crea occupazione.

Essere una piccola o media impresa in Italia è un vantaggio o uno svantaggio?
Essere una media impresa oggi nel nostro Paese è uno svantaggio a partire ad esempio, dall’articolo 18, applicabile per aziende oltre i 15 dipendenti: la riforma del lavoro sembra studiata ad hoc per disincentivare le assunzioni. Piccole imprese o start up si scontrano inoltre con il problema sempre più grave dell’accesso al credito e del supporto attivo in fase di avvio. Per non parlare della questione dei crediti incagliati, ovvero quando i clienti non pagano le fatture e il recupero di liquidità diventa difficoltoso.

La regione Veneto offre incentivi a chi vuole aprire una nuova attività imprenditoriale o per chi vuole puntare sulla ricerca e innovazione per la propria azienda?
Esistono dei bandi finanziati dalla Regione ma sono di difficile accesso e in ogni caso non coprono molte delle spese necessarie. In Carinzia al contrario è possibile usufruire di contributi fino al 60% per le aziende che fanno ricerca e sviluppo, e quindi è naturale che molti imprenditori sono incentivati a spostarsi…

Perché proprio l’Austria e la Carinzia?
Perchè è vicina e facilmente controllabile! Noi non vogliamo, come accaduto nel passato per alcuni imprenditori, andare alla ricerca del paradiso fiscale o della manodopera a basso costo (e spesso di scarsa qualità), noi vogliamo essere sostenuti nel fare impresa dal Paese. E’ questa la grande novità!

Che cosa vi aspettate dal nuovo Governo? Quali misure dovrebbe mettere in campo per evitare la fuga non solo di cervelli, ma di intere imprese?
Vogliamo una politica industriale diversa, meno burocrazia, poche regole e certe, un taglio dei costi dello Stato che possa tramutarsi in una diminuzione delle tasse per tutti, in grado di far ripartire i consumi, e ancora diversi rapporti sindacali… Dobbiamo partire dal presupposto che siamo tutti partner che servono a far andare avanti il Paese, non organismi in lotta tra loro.

Alessia CASIRAGHI

Pronto il modello per il rimborso sulle maggiori imposte sui redditi

I primi contribuenti ad usufruirne saranno quelli marchigiani: il 18 gennaio, infatti, è fissato il primo click day, relativo al modello predisposto dall’Agenzia delle Entrate per richiedere il rimborso delle maggiori imposte sui redditi versate per effetto della mancata deduzione dell’Irap relativa alle spese per il personale dipendente e assimilato.

Con la Manovra Monti, la deduzione forfettaria dall’imponibile Ires/Irpef pari al 10% dell’Irap pagata nel periodo d’imposta, è riferita unicamente alla presenza di interessi passivi e oneri assimilati, al netto degli interessi attivi e proventi assimilati, mentre la quota Irap relativa al costo del personale è deducibile integralmente.
Ora la deduzione integrale della quota Irap relativa al costo del personale può essere fatta valere anche per i periodi di imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2012.

In questo caso, al contribuente spetta il rimborso delle maggiori imposte sui redditi (Irpef/Ires) versate con riferimento ai suddetti periodi di imposta, per effetto della mancata deduzione dell’Irap nella misura ammessa dalla norma.
In attuazione di quanto previsto dal Decreto Fiscale 2012, il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha emanato il Provvedimento del 17 dicembre 2012, con cui è stato approvato il modello da presentare per l’istanza di rimborso delle maggiori imposte versate e sono state definite le modalità di presentazione.

L’istanza deve essere presentata entro 48 mesi dalla data del versamento oppure entro 60 giorni dalla data di attivazione della procedura telematica che ne consente l’invio, se il termine di 48 mesi cade entro il 60° giorno successivo alla data di attivazione della procedura.

L’istanza deve essere presentata con il modello approvato dal provvedimento in esame anche se, per le stesse annualità, il contribuente ha già presentato l’istanza con il “Modello per l’istanza di rimborso ai sensi dell’articolo 6 del decreto legge 29 novembre 2008, n. 185”. In quest’ultimo caso, è tuttavia garantita al contribuente la priorità nell’erogazione dei rimborsi.

La domanda di rimborso va presentata all’Agenzia delle Entrate esclusivamente per via telematica, direttamente o tramite intermediari abilitati, utilizzando il software “RimborsoIrapSpesePersonale”, che sarà presto disponibile gratuitamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Vera MORETTI

Meglio giovani o precari?

 

IERI

No alle intercettazioni su Napolitano: la Corte Costituzionale ha accolto il ricorso di Giorgio Napolitano contro la Procura di Palermo sul caso delle intercettazioni tra il Quirinale e l’ex ministro Nicola Mancino, le cui utenze erano sotto controllo su mandato dei giudici di Palermo per le indagini sulla trattativa Stato-mafia. “Non spettava alla Procura valutare la rilevanza” ha dichiarato la Corte Costituzionale: le intercettazioni dovranno essere immediatamente distrutte.

Decreto spiagge: il decreto legge Sviluppo approvato ieri dalla commissione Industria del Senato, che approderà oggi in Senato per il voto di fiducia, dopo il rinvio della discussione sulla Legge Elettorale, prevede una proroga di 5 anni per le gare in programma a partire dal primo gennaio del 2016. I relatori Simona Vicari (Pdl) e Filippo Bubbico (Pd) avevano chiesto al Governo una proroga di 30 anni delle concessioni balneari.

Tredicesime a rischio: tredicesime a rischio per le piccole e medie imprese, messe sotto torchio da calo delle vendite, stretta creditizia e pressione fiscale in aumento. A lanciare l’allarme è la Cgia di Mestre ”la stretta creditizia ha lasciato senza soldi le Pmi e, tra il fitto numero di impegni finanziari e di scadenze fiscali previste per il mese di dicembre, sono a rischio i pagamenti delle tredicesime”.

Ashton Kutcher come Steve Jobs: è attesissimo al Sundance Film Festival, che si svolgerà a Toronto dal 17 al 27 gennaio, il film ‘jOBS’, il biopic sulla vita dell’ingegnere dei sogni con protagonista l’ex di Demi Moore. La pellicola sarà presentata in anteprima (fuori concorso) a chiusura del festival, mentre c’è grande attesa sulla seconda trasposizione cinematografica (e un po’ agiografica) della vita del creatore della Apple: si tratta del film tratto dalla monumentale biografia di Walter Isaacson, e che porterà la firma dello sceneggiatore premio Oscar Aaron Sorkin, che aveva già lavorato a The Social Network, la pellicola che racconta la nascita di Facebook.

OGGI

Meglio giovani o precari?: sono in tutto 260mila, così divisi: 130mila nella scuola, 115mila nella sanità e enti locali e 15mila nelle amministrazioni centrali. Sono i precari della pubblica amministrazione, “un problema che si è accumulato nel corso degli anni ed è legato anche al blocco del turn over” a detta del Ministro Patroni Griffi. In un’audizione alla Camera il Ministro della Funzione Pubblica ha dichiarato che “non si può pensare alla stabilizzazione di massa di questo personale” perchè “altrimenti si avrebbe un blocco delle assunzioni di giovani per molti anni”. Meglio giovani o precari? Perchè c’è ancora davvero la possibilità di scegliere?

Decreto Sviluppo in Senato: slitta ancora la discussione sulla nuova Legge Elettorale. Il Senato prenderà in esame quest’oggi il Decreto Sviluppo, sul quale il Governo potrebbe chiedere già oggi il voto di fiducia. Tra le novità l’introduzione di un credito di imposta su Ires e Irap ai soggetti privati che partecipano alla costruzione di reti di nuova generazione (Ngn), per quanto concerne il settore delle telecomunicazioni, mentre è ancora da discutere l’emendamento che conferisce al Tesoro la definizione delle disposizioni per la vendita di immobili appartenenti ad enti previdenziali pubblici e casse private.

Michele Misseri ritratta: “ho ucciso io Sarah, questo rimorso non lo posso più portare dentro di me” ritratta ancora una volta lo zio di Avetrana, Michele Misseri, nel corso di una deposizione in Corte d’Assise. Il suo difensore, l’avvocato Armando Amendolito, di fronte all’ennesimo coup de théatre di Zio Michele, ha deciso di rimettere il mandato. Sul contadino attualmente pende solo l’accusa di concorso in soppressione del cadavere, mentre per l’omicidio di Sarah Scazzi risulta imputata Sabrina Misseri, in carcere insieme alla madre Concetta Serrano.

Berlusconi e il ‘sogno’ Balotelli: niente vittoria per il suo Milan ieri sera a San Siro, battuto 0-1 dallo Zenit San Pietroburgo, ma che passa comunque il girone di Champions League, accedendo agli ottavi di finale. Ma il match, risultato a parte, ha rappresentato una ghiotta occasione per una conferenza stampa improvvisata dell’ex Premier Silvio Berlusconi: il Cavaliere prima avrebbe sciolto la riserva sulla sua candidatura, tanto chiaccherata – “Ho deciso, torno in campo e mi candido premier. Solo io posso farlo” – e in un secondo momento avrebbe sussurrato ai cronisti di aver messo gli occhi su Balotelli. Il giocatore del Manchester City pronto a volare tra le fila dei rossoneri? Il commento laconico di Berlusconi ha lasciato spazio a diverse teorie e scuole di pensiero: “Balotelli non è un sogno. Io non sogno mai” ha sentenziato il Cavaliere all’uscita da San Siro.

DOMANI

Europa League: quattro squadre italiane ancora in gara e grandi speranze per la Lazio di Petkovic di arrivare prima nel suo Girone. Domani a scendere in campo nell’ultimo turno prima dei sedicesimi di finale di Europa League Inter, Napoli, Lazio ed Udinese. Se per le prime tre la qualificazione è già sicura, l’Udinese purtroppo è già fuori dai giochi.  Seconde nel girone Inter e Napoli, mentre per la Lazio destino ancora da scrivere nel match di domani contro il Maribor, alle ore 21.05. Gli allievi di Petkovic hanno un solo punto di vantaggio sul Tottenham: in caso di pareggio contro il Maribor o di sconfitta del Tottenham i biancocelesti sarebbero primi in classifica.

#CINEMA1 Diana Vreeland: l’imperatrice della moda: “Non conta tanto il vestito che indossi, quanto la vita che conduci mentre lo indossi” amava dire la regina della moda, l’icona di stile e la penna più temuta e amata da stilisti e creativi del ‘900. A Diana Vreeland, la giornalista di moda che – se fosse ancora in vita – sarebbe in grado di far tremare dee dell’Olimpo dell’haute couture come Anna Wintour, è dedicato il documentario diretto da Lisa Immordino, nipote della Vreeland, che ha selezionato e ricomposto migliaia di foto, scatti, filmati di famiglia e interviste (a grandi dive come Lauren Bacall, Twiggy e Brigitte Bardot) per confezionare un racconto lungo quasi come una passerella, in cui sfilano, uno dopo l’altro, i successi e i ricordi di una regina del gusto e dello stile. La Vreeland aveva cominciato giovanissima come editor della rivista femminile Harper’s Bazaar negli anni ’30, prima di diventare redattrice capo di Vogue America all’inizio degli anni ’60. Dopo aver lasciato il comando di Vogue, Diane si era dedicata all’arte, ma sempre a modo suo, trasformando il Met di New York in un paradiso di stelle e icone di stile.

#CINEMA2 Grandi Speranze: torna al cinema il capolavoro di Charles Dickens nella versione di Mike Newell, il regista di Quattro matrimoni e un funerale: siamo in Inghilterra all’inizio dell’800, dove il giovane orfano Pip, che vive nelle campagne viene convocato nella residenza di una ricca dama, che vive al buio, affinchè giochi assieme a un’altra bambina: Estella. Divenuto adulto Pip viene inviato a Londra per istruirsi grazie alla donazione di un ignoto benefattore. Ed è qui che comincia la vera storia, tra vecchi amori e nuovi passioni.

#CINEMA3 Scusa mi piace tuo padre: un cast che sembra soffiato a una serie tv della Fox e una trama che racconta una piccola favola tutta americana. Nel New Jersey, nel sobborgo di Orange Drive, una passione improvvisa tra la giovane primogenita della famiglia Ostroff,  Nina, fuggita nella grande metropoli ma tornata in provincia dopo una delusione amorosa Ostroff, la primogenita poco più che ventenne, che però dopo molto tempo torna a casa per il Ringraziamento a causa di una cocente delusione amorosa, e il più che maturo capofamiglia dei Walling, David, getta scompiglio nella piccola comunità bigotta di provincia. Eccezionale il cast: dal Hugh Laurie alla gossip girl Leighton Master (alias Blair), che in assenza del suo Chuck Bass mette gli occhi sul più maturo Doc House, all’eterno adolescente Adam Brody (vi ricordate il timido Seth Coen di OC?). L’equazione è presto fatta se si considera che la pellicola è anche l’esordio cinematografico del regista televisivo Julian Farino, autore di serie tv come Entourage, Big Love e Rome.

 

Alessia CASIRAGHI

La lunga strada della Riforma Fiscale

 

Una legge delega che contiene ancora troppi punti poco chiari. E’ questo il parere unanime espresso dai  rappresentanti del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, riguardo al testo del Governo che dovrebbe fare da guida alla riforma fiscale. 

L’unica vera riforma fiscale oggi si chiama revisione della spesa – ha sottolineato Claudio Siciliotti, Presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti. – Tutti i numeri a nostra disposizione ci dicono che si possono recuperare fino a 60 miliardi di minori spese, con i quali finanziare la sterilizzazione integrale e definitiva dell’altrimenti previsto aumento dell’IVA, l’abrogazione integrale dell’IRAP per l’intero settore privato e il dimezzamento dell’IRES per le imprese labour intensive, ossia quelle che presentano una incidenza del costo del lavoro superiore al 50% del fatturato”.

Per Siciliotti la priorità riguarda la necessità di abbassare le tasse su imprese e professionisti che danno a loro volta lavoro, prima ancora che direttamente sui lavoratori stessi. Il rischio è, sempre secondo il Presidente, che “nel medio periodo, potremmo trovarci con il paradosso di lavoratori meno tassati su redditi teorici di un lavoro che non avranno più”.

Ma cosa ne pensano i commercialisti a proposito delle imposte patrimoniali?
Dopo le manovre del 2011, una patrimoniale esiste già e  il suo ruolo “non e’ marginale – osserva Siciliotti – anche se mascherata sotto forma di tante imposte spezzatino su immobili, attività finanziarie e altri beni posseduti sia in Italia che all’estero”.

Le manovre che si rendono in questo momento necessarie secondo il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, riguardano in primo luogo la revisione organica delle rendite catastali, ma prevedendo l’inserimento entro il disegno di legge che dovrà essere approvato dal Governo una “clausola di salvaguardia a favore dei contribuenti, con possibilità di applicare vecchi valori e vecchie aliquote, qualora i nuovi valori rivisti al rialzo determinino un aggravio di imposizione, nonostante la promessa di una revisione al ribasso delle aliquote” conclude Siciliotti.

In secondo luogo, il reddito di lavoro autonomo dovrà continuare a essere determinato sulla base del principio di cassa e non su quello di competenza. La strada da percorrere è ancora lunga.

La prima rata Imu prorogata fino al 9 luglio

E’ arrivata la proroga per le persone fisiche chiamate a pagare la prima rata dell’Imu.

Se, inizialmente, tale rata andava corrisposta entro il 18 giugno, ora si può aspettare fino al 9 luglio, senza alcuna maggiorazione. Per chi, invece, necessita di ancora un po’ di tempo, il pagamento, con una maggiorazione dello 0,40%, può essere effettuato entro il 20 agosto.

Queste date sono valide per tutte le persone fisiche, privati, imprenditori o lavoratori autonomi che presentano il mod. UNICO 2012, indipendentemente dal fatto che, per coloro che esercitano un’attività d’impresa, sia o meno stato elaborato il relativo studio di settore.

A beneficiare di questa proroga, però, possono essere anche soggetti diversi dalle persone fisiche solo se esercitano un’attività per la quale è stato elaborato lo studio di settore, dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito per ciascuno studio di settore dal relativo decreto di approvazione del Ministro dell’economia e delle finanze.
Inoltre, devono essere tenuti ad effettuare il versamento delle imposte derivanti dal mod. UNICO / IRAP 2012, entro il 18.6.2012.

Rientrano nella proroga anche i soggetti titolari di redditi di partecipazione in società per le quali sussistono le condizioni per poter beneficiare della proroga.

I versamenti prorogati, inoltre, non riguardano solo le rate Imu ma anche il saldo 2011 e l’acconto 2012 di IRPEF, IRES e IRAP e:
• addizionali IRPEF;
• saldo IVA per i soggetti che presentano la dichiarazione in forma unificata;
• contributi previdenziali (IVS, Gestione separata INPS, contributi CIPAG);
• saldo 2011 e acconto 2012 della c.d. “cedolare secca”;
• acconto del 20% dell’imposta dovuta sui redditi a tassazione separata;
• imposte sostitutive (regime nuove iniziative, regime dei minimi, ecc.);
• imposta “patrimoniale” per attività/immobili detenuti all’estero, c.d. Ivie.

Vera MORETTI

Iri al posto dell’Ires?

di Vera MORETTI

Approvato, alla fine, il testo del Disegno di legge della Delega fiscale, con cui il Consiglio dei Ministri vuole attuare una nuova riforma del fisco, che possa essere più equa.

A questo proposito, l’Ires dovrebbe essere sostituito dalla Iri, Imposta sul Reddito Imprenditoriale, la quale si applicherebbe a tutte le attività di impresa e professionali.
Il reddito che imprenditore o professionista percepirà dall’impresa o studio professionale come remunerazione del lavoro svolto sarà tassato come reddito ordinario Irpef.
La scelta se tassare il reddito aziendale separatamente da quello personale spetterà all’imprenditore o professionista in prima persona.

Nuove modalità per indicare le perdite fiscali nel modello Unico SC 2012

di Vera MORETTI

L’articolo 84 del TUIR, che riguarda i criteri di utilizzo delle perdite fiscali in ambito IRES, è stato riformulato nei commi 1 e 2, in modo da dare la possibilità di compensare le perdite sino a concorrenza dell’80% del reddito imponibile dei successivi periodi d’imposta senza più limiti temporali di riporto.

Si tratta di novità che non vanno a toccare le perdite generate “nei primi tre periodi d’imposta dalla data di costituzione” , che, invece, rimangono compensabili senza limiti temporali e in misura integrale, quindi senza la limitazione pari all’80% del reddito imponibile che, invece, caratterizza le perdite ordinarie.

Le nuove regole sono efficaci a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 6 luglio 2011 e, quindi, dal periodo d’imposta 2011, per le società il cui periodo d’imposta coincide con l’anno solare. Come chiarito dalle Entrate, sono interessate dalla nuova disciplina anche le perdite dei periodi d’imposta anteriori a quello di entrata in vigore delle disposizioni, dal 2006 al 2010.

Il nuovo modello UNICO SC 2012 stabilisce che al rigo RN4 va indicato:

  • in colonna 1: l’ammontare delle perdite dei periodi di imposta precedenti computabili in diminuzione del reddito in misura non superiore all’80% del reddito (art. 84, comma 1, del TUIR);
  • in colonna 2: l’ammontare delle perdite di periodi di imposta precedenti computabili in diminuzione del reddito in misura piena (art. 84, comma 2, del TUIR);
  • in colonna 3: la somma dei seguenti importi: ammontare delle perdite indicate nelle colonne 1 e 2;
  • ammontare delle perdite non compensate riportate dal rigo RF59, col. 1 (o RF73 per le società sportive dilettantistiche).

Viene anche modificato il prospetto relativo alle perdite non compensate contenuto nel quadro RS del modello UNICO SC 2012. In particolare, vengono ora distinte le perdite d’impresa utilizzabili “in misura limitata” (rigo RS44) da quelle “in misura piena” (rigo RS45).
Il contribuente, inoltre, in caso di contemporanea presenza di perdite utilizzabili in misura limitata ed in misura piena, può liberamente scegliere l’ordine di priorità in base al quale compensare tali perdite. In ogni caso, a prescindere dalla scelta operata, il limite dell’80% si dovrà calcolare sempre sul valore del reddito lordo, e non, quindi, al netto delle perdite relative ai primi tre periodi d’imposta.