Congedo straordinario legge 104: ora si può fare rinuncia online

L’Inps con il Messaggio n° 2600 del 10 luglio 2023 ha reso noto che sul portale, oltre ad essere presente la funzionalità per richiedere il congedo straordinario per assistere familiari disabili in situazione di gravità, è presente anche la voce Rinuncia che consente a chi ha già ottenuto il congedo straordinario di rinunciarvi in tutto o in parte.

Cos’è il congedo straordinario legge 104 e a chi spetta?

Il congedo straordinario è un periodo di assenza dal lavoro retribuito riconosciuto ai lavoratori dipendenti per assistenza ad un parente con grave disabilità. Il congedo straordinario viene riconosciuto per assistenza a coloro che si trovano nella situazione prevista dal comma 3 dell’articolo 3 della legge 104 del 1992, cioè per assistere un soggetto che a causa della sua ridotta autonomia personale richiede un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione deve assumere connotazione di gravità.

Non tutti i familiari possono richiedere il beneficio del congedo straordinario, infatti viene stilata una sorta di graduatoria ad esclusione.

Il congedo straordinario spetta coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente o il convivente di fatto della persona disabile in situazione di gravità .

Solo nel caso in cui il soggetto prima visto sia impossibilitato (per patologia, inestistenza, morte) il congedo straordinario può essere fruito da un genitore o dal figlio.

In caso di mancanza o impossibilità di coniuge, convivente, genitori, figli, il congedo straordinario spetta a fratelli e sorelle.

Infine, in assenza di tutti i soggetti prima visti, può usufruire del congedo straordinario un parente o affine entro il terzo grado.

Fatta questa premessa, vediamo come si può effettuare online la rinuncia, totale o parziale al periodo di congedo straordinario.

Come fare la Rinuncia al congedo straordinario legge 104 online

La prima cosa da dire è che i benefici del congedo straordinario legge 104 vengono meno automaticamente al cessare dei presupposti per ottenere tale riconoscimento.

La procedura per la “Rinuncia” al congedo straordinario è del tutto simile a quella per la richiesta.

La prima cosa da fare è collegarsi al portale Inps e accedere con le proprie credenziali ( Spid, Cie o Cns).

A questo punto il percorso è andare alla sezione “Lavoro” e selezionare

“Indennità per congedi straordinari (assistenza familiari disabili)”. Da qui si prosegue così:

  • > “Congedi, permessi e certificati”
  • > “Congedi
  • selezionare la voce di menu “Comunicazione di variazione” .

La rinuncia può essere fatta solo per domande in corso di fruizione nel mese in cui si vuole effettuare la rinuncia.

Leggi anche: Congedo straordinario legge 104: dopo cosa resta per assistere i disabili?

Congedo straordinario legge 104: a chi spetta e come richiederlo

Iva al 4% per i prodotti informatici, ecco in quali casi si può avere

L’Agenzia delle Entrate ha reso noto che per alcuni prodotti informatici l’Iva non è al 22%, ma al 4%. Ecco chi potrà usufruirne e quali prodotti sono interessati da tale novità.

Iva al 4%, quando si può applicare?

L’Agenzia delle Entrate nella risposta ad Interpello n° 282 del 4 aprile 2023 ha reso noti i criteri con i quali è possibile riconoscere l’Iva al 4% per i supporti informatici necessari a persone che hanno deficit motori, visivi, uditivi o disturbi del linguaggio.

La normativa infatti prevede in modo generico che le persone che abbiano un’invalidità riconosciuta possano ottenere l’agevolazione fiscale dell’Iva al 4% prevista dalla legge 104 del 1992 (articolo 3). Non c’è una lista dei prodotti informatici che possano usufruire di tali benefici, ma di volta in volta è necessario determinare se quel determinato supporto è in grado effettivamente di migliorare l’autosufficienza, l’integrazione e quindi la qualità della vita della persona avendo delle funzioni che possono essere definite pertinenti rispetto all’handicap.

Vi sono dei limiti temporali da rispettare tra la vendita di due prodotti informatici con Iva al 4%?

Il chiarimento in oggetto è richiesto da una società che si occupa di vendita di dispositivi elettronici. In particolare l’istante chiede se vi sono dei limiti temporali da rispettare per la vendita di tali prodotti. L’acquirente infatti chiede la vendita di un telefono smartphone, il venditore ricorda di aver venduto allo stesso soggetto con aliquota agevolata al 4% un altro dispositivo simile solo qualche mese prima. Il potenziale acquirente non mostra prove inerenti lo smarrimento, il furto o il guasto del precedente dispositivo.

Venditore non deve controllare la distanza temporale negli acquisti, ma i certificati

L’Agenzia delle Entrate sottolinea che in effetti la normativa in oggetto non prevede limiti temporali inerenti l’acquisto di tali beni. Di conseguenza il venditore non è tenuto a verificare gli acquisti antecedenti di sussidi tecnici ed informatici rivolti a facilitare l’autosufficienza e l’integrazione dei soggetti portatori di handicap di cui all’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104.

Allo stesso tempo l’Agenzia nella risposta ad Interpello 282 del 2023 sottolinea che il venditore è tenuto a controllare il certificato medico attestante l’invalidità funzionale permanente rilasciato dall’azienda sanitaria locale competente o dalla commissione medica integrata.

Nel caso in cui nel certificato medico non risulti il nesso tra il sussidio tecnico informatico e la menomazione permanente, l’acquirente dovrà produrre un’ulteriore certificazione rilasciata dal medico curante dal quale risulti tale nesso funzionale in modo univoco. L’Agenzia sottolinea che il certificato in oggetto “deve contenere l’individuazione dello specifico sussidio tecnico informatico oggetto di acquisto per il quale ricorre il sopra menzionato nesso funzionale.” Solo se il certificato contiene tale indicazione sarà possibile procedere alla vendita applicando l’aliquota Iva al 4%.

Leggi anche: Iva agevolata al 4% con semplificazioni per chi ha una patente “speciale

Legge 104, quali sono le agevolazioni in caso di successioni e donazioni?

I soggetti invalidi che godono della legge 104 possono ereditare o essere soggetti di donazione. Ma per loro sono previste delle agevolazioni.

Legge 104 i diritti in caso di successioni e donazioni

La donazione è il negozio giuridico previsto dal codice civile. Con la donazione una parte detto il donante intenzionalmente arricchisce l’altra, il donatario, disponendo di un proprio diritto o obbligandosi a disporne. Ma non è previsto alcun tipo di corrispettivo. Ad esempio è molto diffuso fare una donazione ai figli per regalargli gli immobili in possesso dei genitori.

Mentre la successione è il diritto di subentrare in un rapporto giuridico. Da parte di un soggetto detto successore o avente causa, a un altro soggetto detto dante causa. Quando ad esempio muore un genitore, i figli provvedono alla successione per diventare proprietari dei beni dei defunto. Le persone che ricevono in eredità o in donazione beni immobili  e diritto reali immobiliari devono versare l’imposta di successione e donazione.  Tuttavia il calcolo dell’imposta è previsto con aliquota differenti a seconda del grado di parentela intercorrente tra la  persona deceduta e l’erede in caso di successione e donante e donatario in caso di donazione.

Legge 104, quali le agevolazioni previste

La normativa tributaria riconosce un trattamento agevolato quando a beneficiare del trasferimento (successione o donazione) è una persona con disabilità grave. Si parla di disabilità grave riconosciuta ai sensi della legge 104/1992. Infatti in questi casi è previsto che l’imposta dovuta dal beneficiario o dall’erede si applichi solo sulla parte della quota ereditata o donate che supera l’importo di 1.500.000 euro.

Inoltre la legge n.112 del 22 giugno 2016 ha previsto l’esenzione dell’imposta sulle successioni e donazioni per i beni e i diritti conferiti in un trust o gravati da un vincolo di destinazione per quelli destinati a fondi speciali instituiti in favore delle persone con grave disabilità. Tra le principali condizioni richieste per l’esenzione, quella che il trust, il fondo speciale e il vincolo di destinazione devono perseguire come finalità esclusiva l’inclusione sociale, la cura e l’assistenza delle persone con disabilità grave, in favore delle quali sono istituiti. Infine tale scopo deve essere espressamente indicato nell’atto istitutivo del trust, nel regolamento dei fondi speciali o nell’atto istitutivo del vincolo di destinazione.

Eredità, figli disabili e successione

E’ bene precisare che al figlio disabile spettano le stesse quote legittime degli altri fratelli. Affinché questo avvenga e ci sia certezza che la sua quota non venga contesa dagli altri fratelli, i genitori possono:

  • effettuare la donazione dividendo il proprio patrimonio nel rispetto delle quote di legittima;
  • nominare un esecutore testamentario che vigili sul rispetto delle volontà del defunto;
  • avvalersi del vincolo di destinazione, in questo modo è possibile destinare un immobile a fonte di reddito per il figlio disabile. Inoltre in questo ultimo caso l’immobile non può essere pignorato.

 

Legge 104, tutte le agevolazioni per l’acquisto di un veicolo

Ci sono delle agevolazioni specificate dalla legge 104. Infatti prevede la possibilità di acquistare un veicolo a prezzi vantaggiosi, se si rispettano le regole.

La legge 104, chi ha diritto alle agevolazioni?

La legge del 5 febbraio 1992, n.104 rappresenta la legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. Quindi le agevolazioni possono essere godute dalle persone:

  • non vedenti e sorde;
  • disabili con handicap psichico o mentale titolari dell’indennità di accompagnamento;
  • con ridotte o impedite capacità motorie;
  • disabili con grave limitazione della capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni.

Le suddette persone possono comprare veicoli destinati al trasporto di persone, aventi al massimo nove posti, compreso quello del conducente. Ma anche mezzi aventi una massa complessiva non superiore a 3 tonnellate oppure mezzi speciali per il trasporto di persone caratterizzati dall’essere muniti permanentemente di speciali attrezzature.

L’agevolazione dell’Iva per l’acquisto

Secondo quanto stabilito dalla norma, è applicabile  l’Iva al 4%, invece che al 22% sull’acquisto di vetture nuove o usate. Tuttavia le automobili devono avere queste caratteristiche in merito alla cilindrata:

  • 2.000 centimetri cubici, se con motore a benzina o ibrido;
  • 2.800 centimetri cubici, se con motore diesel o ibrido;
  • di potenza non superiore a 150kW se con motore elettrico.

Inoltre l’Iva ridotta al 4% è applicabile anche all’acquisto contestuale di optional, alle cessioni di strumenti e accessori utilizzati per l’adattamento. Inoltre l’Iva agevolata si può applicare alle prestazioni di adattamento di veicoli non adatti, già posseduti dal disabile. Infine l’aliquota agevolata si applica solo per gli acquisti effettuati direttamente dal disabile o dal familiare di cui egli è fiscalmente a carico (o per le prestazioni di adattamento effettuate nei loro confronti).

Legge 104 ed esenzione del bollo di circolazione

A differenza di tributi come la tari per i disabili che sembra appunto doversi pagare, ci sono delle esenzioni, come il bollo di circolazione. Infatti i soggetti disabili sono esentati dal pagamento del bollo auto per il veicolo di cui sono intestatari. Ma l’esenzione spetta sia quando l’auto è intestata al disabile sia quando l’intestatario è un familiare del quale egli è fisicamente a carico. Inoltre l’ufficio competente per la concessione dell’esenzione è l’ufficio tributi dell’ente Regione, anche se a volte queste ultime si avvalgono dell’Aci.

I veicoli destinati al trasporto o alla guida di disabili sono esentati dal pagamento dell’imposta di trascrizione al PRA. Imposta che si paga per la registrazione dei passaggi di proprietà. Però l’esenzione non è prevista per i veicoli dei non vedenti e dei sordi. Il beneficio è riconosciuto sia per la prima iscrizione al PRA di un veicolo nuovo sia per la trascrizione di un passaggio di proprietà di un veicolo usato. Infine l’esenzione deve essere richiesta esclusivamente al PRA territorialmente competente e spetta anche in caso di intestazione del veicolo al familiare del quale il disabile è fiscalmente a carico.

 

Chi ha la Legge 104 ha sempre diritto al contrassegno disabili?

Chi ha la legge 104 può avere il diritto al contrassegno disabili, ma attenzione il legame non è automatico. Vi spieghiamo chi ne ha diritto e come ottenerlo.

Legge 104, cosa dice la normativa?

Le persone che ogni giorno devono fare i conti con l’invalidità hanno dei limiti con cui combattere. Ma lo Stato ha messo a disposizione una serie di agevolazioni per rendergli la vita un pò più semplice. Tra questi c’è il contrassegno disabili per aiutarli negli spostamenti in auto. Il contrassegno disabili è quel tagliando con il simbolo grafico della disabilità. Permette alle persone con problemi di deambulazione e ai non vedenti di usufruire di facilitazioni nella circolazione e nella sosta dei veicoli al loro servizio.

Spesso permette l’autorizzazione  anche in zone vietate alla generalità dei veicoli. Inoltre le auto che espongono il cartellino non devono pagare le strisce blu o altri tipi di parcheggio a pagamento. Chi la la legge 104 non ha automaticamente questo tagliando. Ma viene rilasciata dal proprio Comune di residenza, più esattamente dal sindaco, art.188 del Codice della Strada, CdS, e art. 381 del Regolamento di esecuzione del CdS. Quindi è un atto amministrativo di proprietà del comune anche se dato in affidamento al richiedente.

Legge 104, quanto dura il contrassegno disabili?

Il contrassegno disabili ha la durata di cinque anni, anche se la disabilità è permanente. Tuttavia è possibile chiederne il rinnovo, ma sempre previa visita medica. Tuttavia può avere anche una durata inferiore ai 5 anni se riguarda:

  • persone con temporanea riduzione della capacità di deambulazione a causa di infortunio o per altre cause patologiche;
  • persone con totale assenza di ogni autonomia funzionale e con necessità di assistenza continua, per andare nei luoghi di cura.

In caso di decesso dell’intestatario, il contrassegno disabili si restituisce subito. Proprio per questi motivi può essere utilizzato solo dall’intestatario del contrassegno che deve essere a bordo. Possono essere terzi a guidare, ma l’intestatario deve essere dentro il mezzo. Inoltre il contrassegno si espone in modo visibile sul parabrezza e non sono ammesse fotocopie, ma solo l’originale.

Come richiedere il contrassegno invalidi

Come detto se ha la legge 104 non si ha automaticamente il contrassegno invalidi. Per quello occorre andare presso il Comune in cui si ha la residenza e fare apposita domanda. Spesso i Comuni hanno già degli appositi moduli in cui inserire i dati del richiedente. Prima però è meglio andare all’Asl e farsi rilasciare il certificato che attesta la cecità o i problemi a deambulare. Il certificato si allegato all’istanza di richiesta e sarà poi il Comune a provvedere al rilascio, eseguiti gli apposi controlli.

 

 

Iva agevolata al 4% con semplificazioni per chi ha una patente “speciale

Con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze entrato in vigore il 29 gennaio 2022 si è provveduto a un’importante semplificazione delle procedure previste per ottenere l’applicazione dell’Iva agevolata al 4% per i disabili.

Chi può ottenere l’IVA agevolata al 4% per l’acquisto di veicoli?

La normativa italiana (legge n. 97/1986 e del n. 31, Tabella A, Parte II, Allegata al Dpr n. 633/1972) prevede che i disabili possano ottenere una serie di agevolazioni fiscali, tra quelle più importanti e più richieste c’è l’Iva agevolata al 4% per l’acquisto di autoveicoli. Questo diritto viene riconosciuto a :

  • non vedenti e sordi;
  • soggetti con disabilità psichica o mentale titolari di indennità di accompagnamento;
  • pluriamputati o soggetti con grave limitazione della capacità di deambulazione;
  • soggetti con ridotte o impedite capacità motorie (articolo 3 legge n. 104/1992, con ridotte o impedite capacità motorie permanenti ) per i quali non sono richieste modifiche o adattamenti al veicolo. L’agevolazione può essere riconosciuta anche a familiari a cui il soggetto sia fiscalmente a carico.

Per conoscere nei dettagli la disciplina, leggi l’articolo: Acquisto auto con Iva agevolata: non basta il riconoscimento della 104

Documenti necessari per ottenere l’Iva agevolata al 4% per l’acquisto di veicoli

In generale coloro che vogliono avvalersi di questa agevolazione devono mostrare al concessionario:

  • la documentazione rilasciata dalle Commissioni mediche attestante handicap e invalidità e la patente di guida speciale dalla quale può risultare anche l’indicazione degli adeguamenti ( anche di serie) che devono essere presenti sul veicolo.

Con l’approvazione del decreto del Ministero dell’Economia e delle finanze del 13 gennaio 2022, entrato in vigore definitivamente il 29 gennaio 2022, vi sono però delle semplificazioni alla procedura attraverso una modifica del decreto ministeriale 16 maggio 1986 articolo 1.

Chi può avvalersi delle semplificazioni in materia di Iva agevolata al 4%?

La nuova norma agevola l’accesso alle agevolazioni fiscali e in particolare all’Iva agevolata al 4% per l’acquisto di veicoli nel caso in cui il soggetto sia titolare di una patente di guida speciale e con la previsione di adattamenti alla guida.

Prima della riforma anche costoro dovevano presentare il certificato della Commissione medica, ora invece per ottenere il beneficio devono consegnare alla concessionaria la copia della patente di guida da cui si evincono gli adattamenti da apportare al veicolo e un atto notorio, o dichiarazione di responsabilità, in cui si afferma che negli ultimi 4 anni non si è usufruito delle agevolazioni previste per l’acquisto di auto con Iva agevolata.

L’Agenzia delle Entrate , su interpello di una concessionaria, ha ribadito la validità di questa norma nella risposta 313/2022 del 30 maggio 2022.

Restano valide le disposizioni e quindi la necessità di mostrare il certificato della commissione medica attestante lo stato di invalidità in tutti gli altri casi, cioè quando non è stata rilasciata una patente speciali in cui sono prescritti gli adattamenti da apportare al veicolo.

Come leggere i verbali di invalidità per accompagnamento e legge 104

Dopo aver passato la visita medica per il riconoscimento dell’invalidità presso le competenti commissioni mediche Asl arriva il classico verbale. Ma come si fa a leggerlo e capire cosa è stato concesso? Una domanda sicuramente comune a molti questa relativa ai verbali delle Commissioni Mediche. Capita di vedere scritto che è stato riconosciuto il 100% di invalidità, ma a conti fatti non è stato concesso l’accompagnamento.

Altre volte viene concesso solo il beneficio della legge 104, senza indennità. Ma come capire tutto questo? Ecco una sintetica guida con tutti i chiarimenti del caso.

La procedura di richiesta di accompagnamento e invalidità civile

Quando si è in condizioni fisiche malandate, con uno stato di presumibile invalidità, occorre produrre domanda alle competenti autorità che devono procedere all’accertamento dell’invalidità civile, della cecità civile, della sordità e così via dicendo. Il primo passo lo fa il medico di base, che rilascia il certificato medico. Tale certificato è telematico e lo stesso medico di base lo invia on line. La compia di questo certificato, con la ricevuta di trasmissione deve essere portato al Patronato che provvede all’avvio della pratica.

Dopo la domanda, con tempi variabili da luogo a luogo e da periodi a periodi, si viene convocati dinnanzi alle Commissioni Mediche per l’accertamento delle invalidità civili. Si tratta di un pool di medici delle Asl. Dopo la visita, in tempi brevi la commissione medica Asl rilascia il verbale con dentro l’elenco delle patologie che sono state riscontrate e con l’esito della visita. Nel verbale viene riportata la condizione dell’ammalato, con il grado di invalidità accertato e con, eventualmente, l’accettazione delle richieste di beneficio della legge 104 o dell’indennità di accompagnamento.

Come leggere il verbale della Commissione Medica per le invalidità civili

Se la procedura pare abbastanza semplice come spiegato in precedenza, non è così con il verbale della commissione, che spesso presenta non poche difficoltà di lettura da parte degli interessati.

Il verbale della commissione Asl che viene rilasciato dopo una visita specifica, è tutto fuorché facile da comprendere.  Eppure si tratta di un semplice verbale di accertamento da cui esce fuori lo status dell’interessato e il grado di invalidità. Va detto che non saper interpretare il verbale può essere un problema dal momento che non si arriva a comprendere gli eventuali benefici e indennità eventualmente concessi.

Le definizioni nel verbale di invalidità civile

In linea generale nel verbale la cosa più chiara è il grado di invalidità concesso. Poi ci sono tutta una serie di definizioni che in genere sono le seguenti:

  • Non invalido con assenza di patologia o con una riduzione delle capacità inferiore ad 1/3;
  • Invalido con riduzione permanente della capacità lavorativa in misura superiore ad 1/3 (art. 2, Legge 118/1971).
  • Invalido con riduzione permanente della capacità lavorativa in misura superiore ai 2/3 (artt. 2 e 13, Legge 118/1971);
  • Invalido con riduzione permanente con invalidità pari o superiore al 74% (artt. 2 e 13, Legge 118/1971).
  • Invalido con totale e permanente inabilità lavorativa pari al 100% (artt. 2 e 12, Legge 118/1971);
  • Invalido con totale e permanente inabilità lavorativa 100% e impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore (Legge 18/1980 e Legge 508/1988);
  • Invalido con totale e permanente inabilità lavorativa 100% e con necessità di assistenza continua non essendo in grado di svolgere gli atti quotidiani della vita (Legge 18/1980 e Legge 508/1988);
  • Minore con difficoltà persistenti a svolgere le funzioni proprie dell’età  (Legge 289/1990);
  • Minore invalido totale con impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore (Legge 18/1980 e Legge 508/1988);
  • Minore invalido totale con necessità di assistenza continua non essendo in grado di svolgere gli atti quotidiani della vita (Legge 18/1980 e Legge 508/1988);
  • Cieco con residuo visivo (Legge 382/1970 e Legge 508/1988);
  • Cieco assoluto (Legge 382/1970 e Legge 508/1988);
  • Sordo (Legge 381/1970 e Legge 508/1988);
  • Over 65 con difficoltà persistenti a svolgere le funzioni proprie della sua età (art. 9 D.Lgs. 509/1988);
  • Over 65 con impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore (Legge 18/1980 e Legge 508/1988);
  • Over 65 con necessità di assistenza continua non essendo in grado di svolgere gli atti quotidiani della vita (Legge 18/1980 e Legge 508/1988).

Cosa si recupera in base a ciò che definisce la Commissione Medica Asl

In estrema sintesi va sottolineato che in base alla definizione inserita nel verbale, si ha diritto a una serie di agevolazioni e benefici. Quando viene riportato il riferimento alla legge n° 18/1980 o n° 508/1988, si ha diritto all’indennità di accompagnamento e alla pensione di inabilità per i soggetti di età compresa tra i 18 ed i 65 anni.

Se invece compare il riferimento alla legge n°118/1971 si ha diritto alla pensione di inabilità, ma non all’indennità di accompagnamento. Se la riduzione della capacità lavorativa certificata è pari ad 1/3 non si ha diritto a indennità o pensioni, mentre se è pari ad almeno 2/3 si ha diritto all’assegno mensile di assistenza. In tutti gli altri casi, senza accompagnamento, si ha diritto alla pensione di inabilità.

Per i minori invalidi ma con riferimento alla legge n° 289/1990, esiste l’indennità di frequenza. Negli altri casi invece l’indennità di accompagnamento.

Altri benefici concessi

Questo dal punto di vista delle indennità di natura economica. Invece le agevolazioni fiscali (detrazioni per acquisto ausili, veicoli agevolati e cos’ via) sono sempre concesse per chi è riconosciuto invalido e per i familiari che li hanno a carico o che prestano loro assistenza. Per questi ultimi ci sarebbero sempre anche i benefici lavorativi della legge 104.

Parliamo dei permessi lavorativi retribuiti e dei congedi, sia per l’invalido minorenne che per il maggiorenne o anziano. Infatti per minori sopra i 3 anni di vita, si ha diritto a 3 giorni di permessi retribuiti al mese. Se l’invalido è il lavoratore stesso,  due ore di permesso al giorno. Resta di 3 giorni di permesso al mese anche il beneficio per chi ha un familiare maggiorenne invalido a carico.

La condizione sine qua non per ottenere questi permessi è il richiamo nel verbale dell’invalidità, all’articolo n° 3, comma 3 della Legge n° 104/1992.

Con lo stesso articolo di legge si ha beneficio anche al congedo retribuito fino a due anni anche con fruizione non continuativa. Se l’invalido è un minore invece, se si richiama alla legge che concede l’accompagnamento, il genitore o il tutore ha diritto al congedo parentale o al prolungamento fino a tre anni anche frazionato con indennità pari al  30% dello stipendio per minori fino a 6 anni di età.

Per chi invece ha minori tra 6 e 12 anni con handicap grave, congedo parentale anche frazionato sempre al 30% e 3 giorni di permesso al mese retribuiti. In tutti questi casi il riferimento nel verbale deve essere specifico alla legge n° 104 e all’articolo n° 3 comma 3.

Permessi legge 104, spettano se il disabile ha la badante?

La legge 104 del 1992 ha come obiettivo la tutela delle persone con disabilità e riconosce ai familiari particolari permessi dal lavoro, tra questi vi sono i permessi legge 104 che consentono di usufruire di 3 giorni mensili (frazionabili anche ad ore) di permesso dal lavoro. Molti però si chiedono: I permessi legge 104 spettano se il disabile ha la badante?

Perché i permessi legge 104 spettano che il disabile ha la bandante?

Fin da subito possiamo dare risposta affermativa a questa domanda, ma vediamo nel dettaglio perché i permessi legge 104 spettano anche se il disabile ha la badante. Deve però essere in primo luogo sottolineato che i 3 giorni mensili sono retribuiti.

I motivi per cui sono riconosciuti anche se c’è una badante sono principalmente 2. In primo luogo la badante naturalmente non può essere presente h24 tutti i giorni, ha bisogno di giorni liberi e permessi.  Il disabile però ha bisogno di un’assistenza continuativa e di conseguenza i permessi possono essere utilizzati a tale scopo.

Inoltre la normativa prevede che l’assistenza disabili per i quali sono concessi i tre giorni di permesso retribuiti non è detto che debba essere svolta in presenza.  Si può trattare anche di tempo impiegato per svolgere mansioni diverse dall’assistenza fisica al disabile, ad esempio per impegni di tipo burocratico, per la gestione di pratiche e altre incombenze comunque a favore del disabile, ma che questi non può svolgere in modo autonomo.

Gli unici casi in cui viene meno il diritto ad avere i permessi legge 104 sono quelli in cui il disabile si trova in strutture in cui può ricevere assistenza continuativa. Ad esempio presso centri specializzati, case famiglia o similari. E’ bene però non abusare di tali permessi e non usarli a sproposito e per affari personali. Il datore di lavoro ha la possibilità di verificare l’uso che ne viene fatto. Per un approfondimento leggi l’articolo: Controlli del datore di lavoro sui permessi legge 104 del 1992

Altre agevolazioni per familiari e disabili

Ricordiamo che i parenti di persone con grave handicap possono usufruire anche di altre agevolazioni, ad esempio per l’acquisto di determinati prodotti, come dispositivi per la comunicazione. Per saperne di più, leggi l’articolo: acquisti agevolati per invalidi con legge 104: quali sono e a chi spettano.

Per conoscere invece quali altri strumenti sono disponibili per l’assistenza a disabili, è possibile leggere:

Congedo straordinario legge 104 a chi spetta e come richiederlo;

Congedo straordinario legge 104: dopo cosa resta per assistere i disabili?

 

 

Acquisto auto con IVA agevolata: non basta il riconoscimento della 104

L’acquisto auto con IVA agevolata è un beneficio previsto per coloro che hanno ottenuto il riconoscimento dell’invalidità, molti però ritengono che basti il riconoscimento della 104 per poter accedere, in realtà non sempre è così perché non tutte le patologie aprono la strada a tale diritto. Vediamo in quali casi si può ottenere tale agevolazione.

La legge 104 del 1992: quadro generale

La legge 104 del 1992 regola diritti e agevolazioni spettanti a coloro che sono colpiti da disabilità, è rubricata “legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e diritti delle persone handicappate” e disegna un quadro abbastanza meticoloso, ma soprattutto cerca di dare a ogni disabile, in base alla gravità della condizione e alla tipologia di limitazione, un supporto adeguato, cioè mirato. Non tutti i benefici e le agevolazioni previste vengono riconosciute a tutti indistintamente, ma si procede in base alla condizione del singolo.

Per chi vuole conoscere le varie tipologie di aiuto per i disabili c’è la guida: Acquisti agevolati per invalidi con legge 104: quali sono e a chi spettano

Acquisto auto con IVA agevolata per disabili

In questo caso ci occuperemo in modo dettagliato dell’acquisto auto con IVA agevolata. Il beneficio prevede la possibilità di acquistare un veicolo con il pagamento dell’IVA al 4% e non al 22% (aliquota ordinaria), come si può notare il risparmio è davvero notevole, inoltre si può beneficiare dell’esenzione dal pagamento del bollo auto e la detrazione IRPEF al 19%. Questi benefici però non sono automatici , cioè non vengono riconosciuti a tutti i soggetti con legge 104, ma solo per alcune patologie, si tratta di:

  • non vedenti, tra cui ciechi totali, parziali e ipovedenti gravi;
  • sordità congenita o preverbale;
  • soggetti con handicap fisico o mentale per i quali è prevista anche l’indennità di accompagnamento;
  • soggetti pluriamputati o con gravi limitazioni alla capacità di deambulare;
  • disabili con ridotte o limitate capacità motorie, in questo caso l’agevolazione è riconosciuta solo nel caso in cui sia necessario effettuare degli adattamenti al veicolo.

C’è comunque un’altra condizione per poter accedere al beneficio, cioè il veicolo deve essere utilizzato in via esclusiva o prevalente per il trasporto del disabile.

A ben vedere si tratta quindi di soggetti che hanno capacità di movimento gravemente limitate, in assenza di gravità non si può accedere a questi benefici. Per valutare se si ha diritto a ottenere il riconoscimento del diritto all’acquisto auto con IVA agevolata per disabilità si deve fare riferimento al verbale redatto dalla commissione che ha riconosciuto il diritto al riconoscimento della legge 104. Se in esso è scritto che il paziente ha una capacità di deambulazione sensibilmente ridotta, non c’è spazio per ottenere i benefici previsti.

Chi può ottenere l’acquisto auto con IVA agevolata

Dal punto di vista soggettivo, il beneficio può essere richiesto dal disabile o dal familiare che lo ha in carico. Il disabile è a carico di un familiare quando è minorenne oppure se maggiorenne con reddito inferiore a 4.000 euro, se di età inferiore a 24 anni e 2.840,51 euro annui, se di età inferiore.

Quali veicoli si possono acquistare

Non tutti i veicoli possono beneficiare dell’acquisto auto con IVA agevolata, deve infatti trattarsi di vetture con cilindrata non superiore 2.000 cc se a benzina o 2.800 cc con alimentazione diesel.

Per i veicoli elettrici non è possibile ottenere l’IVA agevolata in quanto la stessa è subordinata ai limiti di cilindrata, mentre si può usufruire per le vetture ibride, quindi con doppia alimentazione. L’agevolazione non è prevista neanche per le minicar, che possono essere guidate anche senza patente. Si può invece ottenere per le motocarrozzette, da intendersi come veicoli a tre ruote destinati al trasporto di persone, con massimo 4 posti, compreso quello del conducente ed equipaggiati con idonea carrozzeria. Un’altra particolarità sta nel fatto che si può ottenere l’IVA agevolata per l’acquisto anche di autocaravan per il trasporto massimo di 7 persone compreso il conducente.

L’acquisto può riguardare un’auto nuova o usata, inoltre non si può godere dello stesso più di una volta nell’arco di 4 anni. Ci sono però deroghe a tale limitazione, infatti se il precedente veicolo viene demolito, è possibile ottenere l’agevolazione anche prima dei 4 anni. In caso di furto, si può ottenere il beneficio prima del quadriennio dal precedente acquisto.

Disabilità: IVA agevolata per le modifiche al veicolo

Naturalmente può capitare che un disabile abbia bisogno di apportare delle modifiche sul veicolo acquistato al fine di rendere possibile il trasporto del disabile, oppure per far in modo che possa guidare nonostante le menomazioni. In questo caso l’IVA agevolata si estende anche a tali “optional” o modifiche. L’IVA agevolata si estende quindi alle sue riparazioni degli adattamenti. Ad esempio se si adatta il cambio per rendere possibile la guida al disabile, si può ottenere l’IVA agevolata e la detrazione al 19% su tale modifica, se lo stesso è danneggiato e va riparato, i benefici si ottengono anche sull’intervento di riparazione, ma se si rompe a un’altra componente che non sottoposta ad adattamento, non si può usufruire dell’IVA agevolata.

Documenti da presentare per l’acquisto auto con IVA agevolata legge 104

Il venditore applica in modo diretto l’IVA agevolata al 4% per l’acquisto di auto a uso prevalente o esclusivo del disabile, ma ci sono delle procedure da espletare, in particolare è necessario consegnare al venditore la documentazione che prova la disabilità, quindi il verbale di accertamento da cui emerge la tipologia e la gravità della patologia.

Occorre inoltre presentare:

  • autocertificazione con cui si dichiara che nei precedenti 4 anni non si è usufruito del beneficio;
  • Se l’acquisto è effettuato dal soggetto a cui il fiscalmente a carico occorre fornire l’autocertificazione di tale status.

Chi vende deve emettere la fattura da cui emerge l’agevolazione applicata e comunicare all’Agenzia delle Entrate (sede territorialmente competente) la vendita indicando anche le generalità dell’acquirente, la targa del veicolo e la data dell’operazione.

Chi può acquistare l’auto con la legge 104? Guida alle agevolazioni

La normativa vigente che regola l’acquisto auto legge 104 non è affatto semplice, in quanto consta di molte misure su cui è possibile fare un po’ di confusione. In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza sulle agevolazioni previste, i soggetti aventi diritto a fruirne e per quali auto.

Chi ha diritto ad acquistare un’auto con la legge 104

La legge 104/92 dà la possibilità di fruire delle agevolazioni derivanti dall’acquisto di un’auto, anche usata, ai portatori di handicap grave.

Entrando nel dettaglio, i beneficiari delle agevolazioni previste dalla legge 104 inerenti l’acquisto dell’auto sono i seguenti:

  • disabili con ridotte o impedite capacità motorie (in questo caso hanno diritto all’agevolazione solo a condizione che il veicolo prescelto venga adattato in risposta alle ridotte capacità motorie);
  • disabili con grave limitazione della capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni;
  • disabili con handicap psichico o mentale titolari dell’indennità di accompagnamento;
  • non vedenti e sordi.

Nel caso in cui i soggetti appartenenti alle categorie suddette siano fiscalmente a carico di un familiare, sarà quest’ultimo a poter godere delle agevolazioni per i costi sostenuti nell’interesse del disabile. Per risultare a carico, una persona deve percepire un reddito complessivo non superiore a 2.840,15 euro all’anno. La soglia massima di reddito è fissata a 4.000 euro per considerare a carico un figlio che non supera i 24 anni d’età.

Per fruire della legge 104 il veicolo deve essere utilizzato, in via esclusiva o prevalente, a beneficio del disabile. Quindi, non è escluso l’uso della vettura a fini personali da parte del familiare convivente, ma deve essere marginale e l’acquisto dell’auto con la predetta legge non deve mirare a garantire ai familiare del disabile un proprio mezzo per fruire dei benefici fiscali previsti.

Agevolazioni acquisto auto 104: detrazioni IRPEF

Una delle agevolazioni previste dall’acquisto di un’auto con la legge 104, riguarda le detrazioni IRPEF.

L’aliquota del 19% è applicabile sul costo sostenuto fino a un limite massimo di 18.075,99 euro e sulle spese di riparazioni dell’auto che non facciano parte della manutenzione ordinaria o dei costi di esercizio. Non ci sono limiti di cilindrata o di potenza della vettura, può essere richiesta ogni quattro anni, se ne può beneficiare una sola volta o in quattro quote annuali.

Se il veicolo viene cancellato dal PRA per demolizione o furto, è possibile riottenere la detrazione IRPEF. In caso di rimborso assicurativo per l’avvenuto dell’auto, il relativo importo viene decurtato alla nuova detrazione IRPEF.

In caso di vendita dell’auto entro due anni dall’acquisto è dovuta la restituzione di quanto ottenuto con una sola eccezione: quando la cessione del veicolo avviene per acquistarne un altro che meglio si adatta ai cambiati bisogni del disabile.

Acquisto auto legge 104: l’IVA agevolata

Sull’acquisto di vetture nuove ma anche usate si applica un’aliquota IVA agevolata al 4%, che può essere richiesta ogni quattro anni, per le seguenti categorie:

  • auto benzina o ibrido con cilindrata fino a 2.000 cc;
  • auto diesel o ibrido con cilindrata fino 2.800 cc;
  • auto elettrica con potenza fino a 150 kW.

L’IVA al 4% è applicabile anche sull’acquisto di optional, prestazioni di adattamento di vetture non adattate, vendita di strumenti e accessori usati per l’adattamento.

Esenzioni

Tra le agevolazioni per l’acquisto di un’auto legge 104 rientrano due esenzioni: il pagamento del bollo auto permanente; il pagamento dell’imposta di trascrizione al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) fondamentale per la registrazione dei passaggi di proprietà.

L’esenzione bollo auto Legge 104 riguarda i veicoli con motore e cilindrata sopra indicati e che spetta quando l’auto è intestata al disabile o a un familiare che lo ha fiscalmente a carico. Qualora il disabile possedesse più vetture, l’esenzione può riguardare solo una di esse e sarà lo stesso soggetto portatore di handicap a indicare su quale l’auto deve essere applicata.

Per beneficiare dell’esenzione il disabile deve presentare all’ufficio tributi dell’ente Regione, ma solo per il primo anno e anche a mezzo raccomandata, la documentazione prevista entro 90 giorni dalla scadenza del termine entro cui andrebbe effettuato il pagamento del bollo auto. Una volta riconosciuta, l’esenzione diventa permanente, senza che l’interessato ripresenti l’istanza e invii nuovamente la documentazione.

Tipi di veicoli su cui sono previste le agevolazioni 104

Beneficiano delle agevolazioni per l’acquisto di auto nuove e usate con la legge 104, i seguenti mezzi:

  • le vetture destinate al trasporto di persone (massimo nove posti conducente compreso);
  • i veicoli adibiti per il trasporto promiscuo con una massa complessiva a pieno carico non superiore a 3,5 tonnellate (4,5 se a trazione elettrica o a batteria), con una capacità massima di nove posti, conducente compreso;
  • i veicoli destinati al trasporto di determinate cose o di persone per trasporti in particolari condizioni, ossia muniti in modo permanente di speciali attrezzature relative a tale scopo;
  • gli autocaravan destinati al trasporto e all’alloggio di massimo sette persone compreso il conducente per cui si può beneficiare solamente della detrazione IRPEF.

La cilindrata massima prevista dei suddetti veicoli:

  • Benzina: cilindrata fino a 2.000 centimetri cubici;
  • Diesel: cilindrata fino a 2.800 centimetri cubici.

Importante sulla legge 104/92

Esclusivamente per i soggetti con grave deficit motorio, l’agevolazione acquisto auto con legge 104 spetta a condizione che l’auto sia sottoposta alle modifiche per la guida dell’invalido. In tal caso la detrazione fiscale spetta anche sulle maggiori spese di adattamento del veicolo.

Se al momento dell’acquisto dell’auto si è in possesso dei requisiti per la fruizione delle agevolazioni fiscali, anche se riconosciuti dopo la data dell’acquisto, si può applicare l’IVA al 4%. Qualora nella compravendita fosse applicata l’IVA a 22% a causa della mancata documentazione adeguata, ma l’acquirente lo ha messo al corrente di averne avviato la procedura di acquisizione, al venditore è concesso un anno di tempo per emettere la nota di variazione in diminuzione.

La legge 104 non applica le agevolazioni in caso di acquisto di un’auto presso un privato. Inoltre, prevede che se il disabile non risulta a carico di alcun familiare, gli si può intestare la vettura anche se non possiede la patente di guida.