Limiti del pignoramento sulle pensioni, come sono cambiati nel 2023

I limiti del pignoramento sulle pensioni Inps sono cambiati già a partire dal 2023, vediamo quindi cosa dice la normativa di riferimento.

Limite del pignoramento sulle pensioni, la legge di riferimento

La base del pignoramento è un debito non pagato da parte del pensionato. La legge 21 settembre 2022 n. 142, che ha convertito il Decreto Legge 9 agosto 2022 n. 115 (Decreto Aiuti bis), ha modificato i limiti di impignorabilità delle pensioni. Infatti l’art. 21 bis così prevede “Il settimo comma dell’ art. 545 del codice di procedura civile è sostituito dal seguente:

“Le somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente al doppio della misura massima mensile dell’assegno sociale, con un minimo di 1.000 Euro. La parte eccedente tale ammontare è pignorabile nei limiti previsti dal terzo, dal quarto e dal quinto comma nonché dalle speciali disposizioni di legge

Limiti del pignoramento sulle pensioni, innalzato valore

Il legislatore ha innalzato il limite sul pignoramento perché si è innalzato anche il valore del minimo vitale. Per quanto riguarda il pignoramento sulle pensioni è bene ricordare che queste possono essere pignorati presso l’Inps o presso il conto corrente dove questa è accreditata. Però se la pensione viene pignorata presso l’Inps, il creditore non può pignorare più di un quinto. Questo si calcola sul netto della pensione mensile, detta appunto minimo vitale.

Il minimo vitale è pari al doppio dell’assegno sociale e non può essere mai inferiore a mille euro. Pertanto se oggi l’assegno minimo è pari a 503,27 euro, il minimo vitale per il 2023 è di 1.006,54 euro. Ciò significa che ogni pensione può essere pignorata per massimo un quinto della parte che accedere i 1.006, 54 e comunque non può mai essere pignorata se non supera i mille euro. Per fare un esempio una pensione di 1200 Euro mensile, può essere pignorata solo per la parte eccedente i 1.000 Euro, ovvero solo un quinto di 200, per la somma trattenuta sarà pari a 40 Euro.

Il caso in cui il credito è l’Agenzia delle entrate

Una nota particolare spetta quanto il creditore è l’Agenzia delle entrate. Se il creditore è l’Agenzia Entrate Riscossione, il pignoramento ha una proporzione diversa. Infatti non è più un quinto, ma un decimo se la pensione mensile non supera le 2.500 euro. E’ invece di un settimo se la pensione supera i 2.500 euro. Infine per pensioni mensili superiore a 5.000 euro il pignoramento è di un quinto, sempre al netto del minimo vitale.

 

 

 

 

 

Limiti al pignoramento della pensione 2022: importi e modalità

La legge stabilisce che in presenza di debiti è possibile pignorare i beni dei debitore presso terzi, tra i beni del debitore presso terzi che possono essere oggetto di pignoramento vi sono lo stipendio e la pensione. In questo caso si parla di pignoramento presso terzi perché il bene viene aggredito prima che entri nella disponibilità del debitore. Naturalmente la legge prevede anche dei limiti e gli stessi corrispondono a quello che viene considerato il minimo vitale per poter vivere. Naturalmente questo minimo viene adeguato al costo della vita e all’inflazione. Vediamo quindi quali saranno i limiti al pignoramento della pensione 2022.

Limiti al pignoramento della pensione: tipologie escluse

La disciplina del pignoramento presso terzi è prevista dall’articolo 543 del codice di procedura civile. Si tratta di una vera e propria espropriazione dei beni del debitore che però avviene prima che lo stesso abbia disponibilità di tali beni. La prima cosa da sottolineare è che non tutte le pensioni possono essere pignorate, in particolare non sono oggetto di pignoramento quelle che sono considerate prestazioni assistenziali e quindi la pensione sociale e la pensione di invalidità civile, mentre può essere sottoposta a pignoramento la pensione di reversibilità, anche conosciuta come pensione superstiti.

Come si calcola il limite pignorabile?

La prima cosa da fare è calcolare il limite impignorabile, la disciplina prevede che la quota di pensione che non si può toccare è pari a 1,5 volte l’assegno sociale. Quindi in primo luogo è necessario conoscere l’importo previsto per l’assegno sociale, lo stesso è fissato per il 2022 in 468,10 euro. Tale importo deve poi essere moltiplicato per 1,5. Risulta quindi che il limite al pignoramento della pensione 2022 è di 702,15 euro.

Questo però non vuol dire che la rimanente parte può essere pignorata al 100%, infatti di questa residua porzione di pensione, può essere pignorato solo il 20%, o meglio 1/5.

Ne consegue che nel caso in cui una persona percepisca 900 euro di pensione, a questa somma deve essere detratto il limite al pignoramento della pensione 2022, quindi 702,15 euro, restano quindi 197,85 euro. Di questo importo il creditore può aggredire il 20%, cioè 39, 57 euro.

Cambiano però gli importi nel caso in cui ci sia più di un creditore. In questo caso restano fermi i limiti al pignoramento della pensione, ma la quota rimanente può essere pignorata al 40%, quindi nel caso già visto, si tratta di una quota pari a 79,14 euro.

Pignoramento pensione già accreditata

In caso di accredito della pensione in conto corrente, è possibile pignorare anche la quota di importi presenti in conto al momento dell’inizio dell’esecuzione forzata. Cosa vuol dire? Semplicemente che se l’esecuzione, ad esempio, viene autorizzata il 15 del mese, sulle somme presenti a tale data sul conto corrente su cui viene accreditata la pensione, si effettua un primo prelievo, lo stesso però può avere un ammontare pari a 1/5 rispetto all’importo dell’assegno sociale moltiplicato per 3. Quindi la quota che non si può toccare giacente in conto è per il 2022 di 1.404,30€ , la rimanente parte può essere accreditata al creditore per un importo pari a 1/5 (20%). Ad esempio se in conto ci sono 2.500 euro, è necessario sottrarre 1.404,40, restano 1.095,70 e su questa quota al creditore spetta il 20%, cioè 219,14 euro. I successivi pignoramenti saranno fatti prima dell’accredito e con i criteri visti in precedenza.

Se il pignoramento è effettuato dall’Agenzia delle Entrate per crediti esattoriali cambiano gli importi. In questo caso il pignoramento ha importo pari al:

  • 1/10 per importi fino a 2.500 euro;
  • 1/7 per importi compresi tra 2.500 euro e 5.000 euro;
  • 1/5 per importi superiori a 5.000 euro.

Questi sono i limiti al pignoramento della pensione 2022.