Corte dei Conti: “L’evasione fiscale vale 130 miliardi”

La Corte dei Conti ha stimato che le tasse evase in Italia ammontano circa a 120 miliardi di euro. Un numero impressionante «non compatibile con la nostra economia e con nessun sistema veramente democratico» come ha dichiarato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, in occasione del convegno sulla legalità fiscale. «Sul versante dell’evasione fiscale, nonostante l’impegno ed i grandi assi in avanti fatti negli ultimi anni c’e’ ancora molta strada da fare, non sarà semplice ma è una fondamentale questione di equità sociale non procrastinabile».

Il ministro dell’Economia Saccomanni ha sottolineato anche l’urgente necessità di snellire l’azione ministrativa di accertamento dei tributi «evitando di trasformare il sistema fiscale in un ostacolo per la crescita dell’economia nazionale» tutelando così le «imprese sane».

JM

Evasione fiscale, denunciati otto imprenditori molisani

 

Otto imprenditori molisani, nelle ultime ore, sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza al termine di un’indagine partita lo scorso anno, che ha consentito di segnalare alla magistratura la più classica associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale.

Stando a quanto ricostruito dalle fiamme gialle, le aziende fraudolente si occupavano ufficialmente di autotrasporti e servizi, ma nella pratica, secondo gli inquirenti, il fine ultimo era quello di accumulare profitti evadendo il fisco e per farlo si ricorreva sistematicamente alla distruzione e all’occultamento delle scritture contabili ufficiali o anche alla simulazione di furti. I militari hanno provveduto anche al sequestro di tre immobili del valore di circa 500mila euro.

Evasione fiscale, 3 milioni sequestrati a Pozzuoli

 

Oltre tre milioni di euro, è questo il valore complessivo del sequestro eseguito dalla Guardia di Finanza di Pozzuoli nei confronti di due imprenditori e un commercialista nell’ambito di un’indagine, coordinata dalla Sezione criminalità economica della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, che ha consentito di portare alla luce un immenso sistema di frode finalizzato all’evasione fiscale.

I militari hanno posto sotto sequestro sei immobili ubicati tra Sinalunga (Siena), Giugliano in Campania, Terzigno e Torre Annunziata, in provincia di Napoli; quattro auto e quattro motocicli oltre a disponibilità finanziarie detenute presso diversi intermediari dislocati su tutto il territorio nazionale.

Evasione fiscale, denunciati tre imprenditori pugliesi

 

Dal 2006 al 2011 avevano sistematicamente omesso la presentazione della dichiarazione dei redditi, sottraendo così al Fisco oltre 14 milioni di euro per imposte dirette e Irap e un milione di euro per l’Iva.

Tre imprenditori pugliesi baresi, operanti nel settore delle carni e dell’autotrasporto, sono stati denunciati dalle Fiamme Gialle dopo diversi accertamenti fiscali negli ultimi mesi. La frode è stata accertata anche attraverso controlli effettuati sui conti bancari dei tre imprenditori, dai quali risultavano anche numerose transazioni di denaro non dichiarate al Fisco.

Evasione, ad Alessandria frode per 3,8 milioni

 

La guardia di finanza piemontese, nel corso dell’attività di contrasto all’evasione fiscale, ha concluso un intervento ispettivo nei confronti di una società esercente l’attività di assistenza residenziale per anziani e disabili, da poco fallita.

Dall’attività svolta è emerso che l’azienda alessandrina ha contabilizzato ingenti costi derivanti da fatture false, per spese di consulenze professionali/aziendali o prestazioni infermieristiche mai realizzate, ovvero non documentati, quali spese per particolari studi sulla fattibilità di software personalizzati, lavori di giardinaggio o  straordinari di manutenzione, per un totale di 3,8 milioni di euro in diversi anni.

Taranto, evasione fiscale per oltre 1,3 milioni

 

Le Fiamme Gialle pugliesi hanno eseguito una verifica fiscale nei confronti di un’impresa operante nel settore dei lavori di meccanica generale con sede a Leporano, riscontrando enormi violazioni alla normativa tributaria vigente.

L’azienda, pur presentando regolarmente le prescritte dichiarazioni annuali, ometteva poi di versare le relative imposte, quantificate in oltre 1 milione e 300 mila euro. In particolare, sono stati accertati mancati versamenti di I.V.A. per circa 875 mila euro, di I.R.A.P. per 160 mila euro e di ritenute alla fonte operate nei confronti dei lavoratori dipendenti per 263 mila euro.

Evasione fiscale, imprenditore nei guai a Perugia

 

La guardia di finanza umbra ha sequestrato un capannone a un imprenditore perugino per aver omesso i versamenti dell’Iva per un importo di circa 130.000 euro. L’imprenditore risulta indagato per violazione dell’art. 10 ter del D.lvo 74/2000 (occultamento o distruzione di documenti contabili).

«L’applicazione dell’istituto del sequestro preventivo per equivalente offre la possibilità di confiscare anche beni non direttamente pertinenti al reato ma che siano comunque nella disponibilità dell’indagato per cui in caso di condanna, i beni verranno acquisiti dall’erario» spiegano le Fiamme gialle dopo l’operazione.

Taranto, evasione fiscale da 900mila euro

 

Evasione fiscale da record a Taranto, un’azienda edile pugliese avrebbe sottratto al fisco la bellezza di 900mila euro. Il titolare dell’impresa che operava nel commercio di materiale edile è stato denunciato per “dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”.

In particolare, l’azienda ha annotato nella propria contabilità costi indeducibili per circa 750mila euro, riferibili all’utilizzo di fatture false, al solo fine, ovviamente, di abbattere arbitrariamente il proprio prelievo fiscale. E’ stata anche accertata un’evasione di Iva per circa 150mila euro, proprio per non farsi mancare nulla…

 

 

 

Olbia, chiusa gelateria per aver evaso 1,5 euro

 

Attività chiusa per tre giorni a causa di uno scontrino non emesso. E’ quanto successo  a Olbia, dove una gelateria artigianale sarà costretta a chiudere per tre giorni per quattro violazioni commesse tra il 2011 e il 2012: per un totale di 1,5 euro evasi.

“Una vera e propria follia, un modo per bruciare piccole imprese che creano ricchezza, lavoro e servizi importanti per i cittadini e per i turisti”. Così, in una nota, Confesercenti commenta l’accaduto. “Un conto è la sanzione pecuniaria, un’altra è la chiusura dell’attività. Lo scontrino deve essere rilasciato sempre. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: chi non lo fa sbaglia. Però, anche le autorità preposte devono avere il senso della misura: un conto è la multa, giusta, un altro è la chiusura dell’attività”.

Il titolare della gelateria ha inoltre chiesto, senza successo, lo slittamento di due settimane del provvedimento, per evitare di chiudere le saracinesche nel prossimo fine settimana in piena alta stagione.

Il Fisco arriva a Cortina

Risultati importanti nel contrasto all’evasione sono stati raggiunti nell’operazione dell’Agenzia delle Entrate in cui sono stati impegnati 80 funzionari, lo scorso 30 dicembre, a Cortina.
L’intervento della vigilia di San Silvestro rientra nella normale attività di presidio del territorio da parte delle Entrate, non solo in Veneto ma su tutto il territorio nazionale, ed è stata portata avanti dai funzionari del Fisco con competenza e professionalità, con il minimo intralcio allo svolgimento dell’attività commerciale, al punto che, talvolta, gli agenti sono stati scambiati dalla clientela per commessi degli stessi esercizi commerciali.

Il controllo ha riguardato solo 35 esercizi commerciali (ristoranti, bar, alberghi, saloni di bellezza, farmacie, gioiellerie, boutique, eccetera) su un totale di quasi 1.000 presenti nella “Perla delle Dolomiti” e ha comportato una lievitazione degli incassi delle strutture “verificate” sia rispetto a quelli del giorno precedente, sia a quelli registrati nello stesso giorno del 2010.

Si può ben dire che il Fisco fa bene agli affari se i ristoranti hanno registrato un incremento degli incassi fino al 300% rispetto a quello del 30 dicembre dell’anno precedente (110% in più rispetto al giorno prima), i bar hanno incassato fino al 40% in più rispetto allo stesso giorno del 2010 (+104% rispetto al 29 dicembre 2011) e gli esercizi commerciali di lusso hanno avuto un aumento delle entrate fino al 400% rispetto al 30 dicembre 2010 (+104% rispetto al giorno prima).

Ma l’azione degli ispettori delle Entrate ha fatto emergere anche situazioni “particolari”, come quella di un commerciante che aveva in conto vendita beni di lusso per oltre 1,6 milioni di euro, non corredati da alcun documento fiscale.

I controlli si sono, poi, concentrati sui possessori di 251 auto di grossa cilindrata, evidenziando che su 133 “bolidi” intestati a persone fisiche, 42 sono di proprietà di cittadini che hanno dichiarato meno di 30mila euro lordi di reddito sia nel 2009 che nel 2010, mentre 16 appartengono a contribuenti che hanno dichiarato meno di 50mila euro annui. Le altre 118 autovetture risultano intestate a società che, sia nel 2009 sia nel 2010, in 19 casi hanno dichiarato di essere in perdita e in 37 casi hanno presentato una dichiarazione con meno di 50mila euro lordi di redditi dichiarati.
r.fo.