Consulenti del lavoro: il decreto anticrisi aiuterà le partite Iva

Vincenzo Silvestri, vicepresidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro intervistato dal quotidiano Italia Oggi ha sostenuto, riferendosi al decreto salvacrisi che si tratta di “una sicura opportunità di crescita per il mercato del lavoro e soprattutto per il cosiddetto popolo delle partita Iva, che, grazie a un “accurato e competente controllo effettuato dalle parti sociali”, potrà sfruttare al meglio le nuove norme sulla contrattazione territoriale, o aziendale, che sono contenute nella manovra bis, voluta dal governo“.

Grazie alle misure contenute nel decreto sarà possibile evitare anche il contenzioso e intervenire attraverso la contrattazione di secondo livello. Si procede ad una “liberalizzazione che definisco sana e responsabile, perché non potranno esserci sindacati ‘di comodo’ al tavolo della trattativa”. Dunque, “liberalizzare in questo modo significa dare, in tempo di crisi economica, nuove, preziose opportunità di lavoro e migliorarne, al tempo stesso, la qualità” – ha proseguito Silvestri.

Silvestri ha lanciato anche un avvertimento: “La quasi totalità del nostro tessuto imprenditoriale è fatto di imprese medie e piccole, che hanno spesso difficoltà ad avviare una contrattazione. Si tratterà, pertanto, di fare una battaglia più che altro di carattere culturale, che si rivelerà, alla fine, fondamentale per il rilancio dell’azienda, qualunque siano le sue dimensioni”.

Cgia di Mestre: 15 miliardi di euro di stangata a regioni ed enti locali

La Cgia di Mestre ha sommato i tagli alle Regioni ed agli Enti locali previsti dalla manovra correttiva del 2010 e da quella appena approvata la settimana scorsa. Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre ha sottolineato: “Non ci sono solo gli effetti della manovra correttiva votata nei giorni scorsi a preoccupare i Governatori, i Presidenti delle Province ed i Sindaci. Ai 6,4 mld di euro di tagli previsti dal Dl 98/2011 , vanno aggiunti gli 8,5 mld introdotti dalla manovra correttiva approvata l’anno scorso. Nel 2014, quando gli effetti delle 2 manovre andranno a regime, la stangata in capo a Regioni ed Enti locali sarà di quasi 15 miliardi di euro“.

Mentre le casse dello Stato beneficeranno di una riduzione di spesa pari a quasi un punto di Pil -prosegue Bortolussi- è molto probabile che per far fronte a questi mancati trasferimenti le Regioni, le Province ed i Comuni aumenteranno le tasse locali per far quadrare i loro magri bilanci. Un’operazione già iniziata in questi ultimi mesi, visto che in molte città sono rincarate le tariffe dell’acqua, dei rifiuti, dei trasporti, le spese per le mense scolastiche o le rette delle case di riposo“.

Bortolussi evidenzia che le voci di spesa che maggiormente risentiranno di questi tagli saranno quelle legate al funzionamento della macchina amministrativa di ciascun ente locale, la scuola, i trasporti, la salvaguardia del territorio e i servizi sociali.

 

 

Legge sulla manovra economica: la Camera da la sua approvazione

Dopo la fiducia, la Camera ha definitivamente data l’approvazione al decreto relativo alla nuova legge sulla manovra economica . Nel quadriennio 2011-2014 sono previste maggiori entrate per 52 miliardi e tagli per 41,6 miliardi.

Il provvedimento, dopo la firma del capo dello Stato Giorgio Napolitano, sarà legge dello Stato in tempi record. I voti favorevoli sono stati 314, i contrari 280 e 2 gli astenuti, il Senato aveva già dato pienamente la sua fiducia nelle giorni scorsi.   Si tratta veramente di tempi record, in quanto maggioranza e opposizione hanno elaborato una formula per provvedere alla promulgazione del decreto in soli 5 giorni al fine di salvaguardare il Paese da eventuali speculazioni.

Il decreto corregge il deficit per circa 48 miliardi di euro al 2014 e impone una serie di sacrifici. Ben il 60% delle maggiori entrate arriverà infatti da nuovi tributi e a pagare un conto salato saranno pensionati, sanità, ministeri, statali ed enti locali

Pmi e ambiente: nuove semplificazioni burocratiche in arrivo

Il Consiglio dei Ministri ha approvato nei giorni scorsi un “pacchetto” di semplificazioni burocratiche in tema di prevenzione degli incendi e di tutela dell’ambiente relativamente agli adempimenti di carattere oneroso che coinvolgono circa 2 milioni di piccole e medie imprese italiane. Il commento del Ministro per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta è stato: “per la prima volta viene affermato il principio di proporzionalità: gli adempimenti amministrativi vengono diversificati in base alla dimensione, al settore in cui opera l’impresa e all’esigenza di tutela degli interessi pubblici“.

Viene inoltre esteso l’utilizzo della rete grazie alla quale sarà possibile presentare online le domande utilizzando lo Sportello Unico. In questo modo si agevoleranno soprattutto le piccole imprese che sono la maggioranza nel nostro Paese: il 95% di quelle operanti nell’industria e nei servizi non supera il numero di 10 addetti. Nella nota si legge “il sistema amministrativo italiano tratta in modo sostanzialmente identico le une e le altre: le grandi come le piccole, l’attività di servizi turistici come l’impresa che tratta materiali chimici. Stesse procedure burocratiche, stesse autorizzazioni, stessi vincoli e, quindi, stessi costi per l’imprenditore. Per superare questa condizione insostenibile il Governo si e’ impegnato, con la manovra economica dell’estate 2010, a realizzare numerose semplificazioni che contribuiscano nell’azione di rilancio dell’economia, liberando risorse che fino a oggi sono state spese per attività amministrative inutili e che possono essere ricollocate sul fronte degli investimenti o, più semplicemente, dare fiato ai bilanci delle aziende in difficoltà“.

Giorgio Guerrini, presidente di Rete Imprese Italia (Confartigianato, CNA, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti) sul via libera del Consiglio dei Ministri ai regolamenti di semplificazione in materia ambientale ha affermato: “Oggi vediamo la prima attuazione dei principi dello Small Business Act. I provvedimenti di semplificazione approvati dal Governo vanno nella giusta direzione: alleggerire gli adempimenti burocratici a carico delle piccole e medie imprese, applicando il criterio di proporzionalità sulla base del numero dei dipendenti e del settore di attività“.

Mirko Zago