Operaio colpito da una scarica di 20.000 volt

Ancora un incidente sul lavoro, ancora un operaio folgorato da una forte scarica elettrica.

Questa volta, la vittima è un ragazzo di 25 anni, che è stato colpito da una scarica da 20.000 volt mentre stava controllando, insieme ad alcuni colleghi, dei cavi interrati di un impianto fotovoltaico.
Si tratta di un operaio della ditta Iece, azienda di Ancona che si occupa di installazione e manutenzione di impianti elettrici e, in seguito alle ustioni subite, di secondo e terzo grado, sarà a breve trasferito in un centro specializzato a Roma, ma non sarebbe in pericolo di vita.

Vera MORETTI

Travolto da un macchinario, si ferisce le gambe

Un giovane di 24 anni, Luca Marozzi, è stato vittima di un incidente presso la Lube, azienda di Treia, in provincia di Macerata, molto conosciuta per la produzione di cucine.

Il ragazzo stava utilizzando un macchinario che, non si sa ancora per quale causa, è rimasto incastrato ed ha schiacciato le gambe del malcapitato, procurandogli ferite e fratture.
I sanitari, intervenuti sul luogo dell’accaduto, hanno chiamato l’eliosoccorso per trasportare il paziente all’ospedale civile di Torrette.
Il giovane operaio è sempre rimasto cosciente, ma, vista la gravità delle ferite riportate, è stato deciso di trasferirlo con un mezzo più sicuro e veloce.

Per ricostruire la dinamica dell’incidente, sono accorsi sul luogo anche i vigili del fuoco e la polizia municipale, oltre al personale della Asl, chiamata a giudicare se erano state prese tutte le misure di sicurezza del caso.

Vera MORETTI

La Cgia ribadisce l’importanza delle Regioni

Lo scandalo della Regione Lazio ha portato molti a desiderare che le Regioni, come istituzioni, vengano abolite. Non bastasse l’astio per le province…

Per questo, l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre ha condotto uno studio che pone l’attenzione, al contrario, sull’importanza di esse.
Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, ha inoltre ricordato come, se in precedenza i poteri delle Regioni, benchè citati dalla Costituzione, fossero in effetti gestiti dallo Stato, ora il potere è decentrato ad ogni regione singola, come conseguenza della riforma del 2001.

Lo Stato, da allora, detiene le redini di giustizia, difesa, politica estera, mentre le Regioni detengono i poteri su tutte quelle funzioni non riservate esplicitamente riservate allo Stato. In un decennio, le Regioni italiane hanno speso hanno speso 89 miliardi di euro in più, a fronte di una crescita della spesa del 74,6%, considerando l‘aumento dell‘inflazione fino al 23,9%. Ben 49,1 miliardi sono andati alla sanità.

Bortolussi, pur riconoscendo sprechi, sperperi ed inefficienze, che andrebbero il più possibile monitorati ed eliminati, ha dichiarato che “nell’ultimo decennio l’aumento della spesa delle Regioni è imputabile al nuovo ruolo istituzionale conferito loro e dalle nuove competenze assunte. In primis la gestione e l’organizzazione della sanità, ma anche dell’industria e del trasporto pubblico locale. Vi sono poi alcune materie nelle quali le Regioni hanno oggi una potestà esclusiva, mentre in precedenza dovevano sottostare ai limiti normativi dello Stato. Tra queste ricordo l’artigianato, l’agricoltura, il commercio, la formazione professionale, il turismo e l’ambiente”.

L’impennata delle spese regionali, inoltre, è dovuta anche ad un altro fattore, comune in quasi tutte le Regioni, da Nord a Sud: l’aumento dei costi socio-sanitari che le Regioni hanno dovuto farsi carico a seguito dell’invecchiamento della popolazione ma anche a causa di misure straordinarie adottate per sostenere la popolazione straniera giunta nel nostro Paese. A conferma di ciò è il dato della spesa cresciuta maggiormente in questo ultimo decennio, che riguarda l’assistenza sociale (+154,4%).

A livello di singola Regione, invece, la spesa pro capite più elevata si registra in Valle d’Aosta, con un importo pro capite pari a 13.139 euro. Seguono la Provincia autonoma di Bolzano, con 9.544 euro, e quella di Trento, con 8.860 euro. Le più parsimoniose, invece, sono le Marche, con 2.583 euro di spesa pro capite, la Puglia, con 2.342 euro e la Lombardia, con 2.202 euro.

Vera MORETTI

Grave incidente nelle Marche: operaio schiacciato da un rullo

Un incidente mortale è avvenuto presso la ditta Poliemme di Castel Colonna, ad Ancona.

Un operaio, Gastone Carloni, di 46 anni, è morto, schiacciato dai rulli che vengono utilizzati per la produzione di polistirolo espanso.
La morte dell’uomo è stata istantanea, tanto che a nulla sono valsi l’intervento dei sanitari del 118 e dei Vigile del Fuoco, accorsi sul luogo dell’accaduto tempestivamente.

Ora si sta cercando di ricostruire la dinamica dell’incidente, con i sopralluoghi dei carabinieri, mentre la Filctem Cgil e la Cgil di Ancona chiedono che venga fatta massima chiarezza sulle cause dell’infortunio.

Vera MORETTI

L’intesa regionale con gli ordini professionali è stata rinnovata nelle Marche

E’ stato siglato  il protocollo di intesa siglato dal Direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate Marche, Giovanna Alessio, e i Presidenti degli Ordini professionali in rappresentanza delle cinque province della regione. Gli obiettivi sono la semplificazione del dialogo e l’agevolazione della comunicazione tra i contribuenti e l’Amministrazione finanziaria attraverso la realizzazione di una più ampia sinergia e collaborazione con gli Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili delle Marche.

L’accordo punta a sviluppare un sistema di relazioni più efficace con gli Ordini professionali allo scopo di migliorare il rapporto con i contribuenti da essi rappresentati. Esso prevede un impegno degli Ordini a sensibilizzare i propri iscritti ad utilizzare maggiormente i canali telematici messi a disposizione dall’Agenzia, che rendono più snelle e celeri le comunicazioni con gli Uffici fiscali.

Punto qualificante dell’intesa è rappresentato dall’impegno delle parti a organizzare convegni e incontri di studio per l’approfondimento delle tematiche fiscali più complesse e delle novità legislative al fine di assicurare il periodico aggiornamento professionale sia dei funzionari che degli iscritti agli Ordini.

Istituto della mediazione – al fine di deflazionare il contenzioso tributario, vengono rafforzate le azioni congiunte per una maggiore diffusione e conoscenza degli strumenti legislativi vigenti, tra i quali l’accertamento con adesione, la conciliazione e soprattutto la mediazione tributaria. Per questo nuovo istituto giuridico, di recente approvazione, viene stipulato un protocollo d’intesa ad hoc per promuoverne l’estensione in ambito provinciale nonché assicurare un più proficuo ed efficace svolgimento del procedimento.

“Il protocollo d’intesa – commenta Giovanna Alessio, Direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate Marche – ha l’obiettivo di incrementare l’assistenza fiscale e i servizi erogati e di migliorare la qualità del rapporto fisco-contribuente, al fine di incentivare l’adempimento fiscale spontaneo. E questo obiettivo lo possiamo agevolmente centrare anche attraverso una più estesa collaborazione con gli Ordini professionali che istituzionalmente svolgono la loro attività per conto dei contribuenti”.

“I Dottori Commercialisti da tempo sono impegnati a instaurare un ottimo clima con l’Agenzia che favorisca il dialogo e la trasparenza nei rapporti con gli Uffici finanziari – sono le considerazioni espresse dal Presidente dell’ODCEC di Ancona, Corrado Mariotti, in rappresentanza anche degli altri Ordini – e l’intesa sottoscritta con la Direzione regionale delle Marche va in questa direzione. Velocizzare e rendere più efficiente la fruizione dei servizi è fondamentale per ridurre i costi della mediazione, i cui effetti si riverberano positivamente a favore dei cittadini e delle imprese”.

Fondi anti-sismici anche per i privati

di Vera MORETTI

Nonostante molti lo ignorino, il Governo ha stanziato un miliardo di euro, per l’esattezza 965 milioni, tra il 2010 e il 2016 per la prevenzione anti-sismica.

La prima tranche di questo finanziamento, che consisteva in 42,5 milioni ed era stata erogata nel 2010-2011 (quasi tutti spesi), ora ne parte una seconda, più consistente, da 145,1 milioni, che si contraddistingue non solo per la cifra, ma anche perché per la prima volta riguarderà anche gli edifici privati.
A chi sono diretti questi finanziamenti? Le quote più consistenti andranno, ovviamente, a Regioni e Comuni a più elevato rischio sismico e in particolare a Calabria, Sicilia e Campania, poi Friuli, parte del Veneto, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo, Molise, Marche, parte del Lazio, Toscana, Basilicata.

La domanda che sorge spontanea è se la cifra stanziata è sufficiente. Risponde Mario Dolce, dal 2006 capo dell’ufficio Rischio sismico e vulcanico della Protezione civile: “E’ tanto rispetto a quanto fatto finora e possono diventare 1,5-2 miliardi con i co-finanziamenti regionali e privati. Dopodiché, certo, per mettere in completa sicurezza sismica gli edifici pubblici e privati in Italia servirebbero 100-300 miliardi. Occorre considerare, però che i terremoti degli ultimi 50 anni sono costati circa 150 miliardi e 4.500 vittime“.

Per quanto riguarda la tranche di 42,5 milioni, stanziata a fine 2010, è stata destinata per 4 milioni a indagini di microzonazione sismica, per 34 min a interventi su edifici pubblici e per altri 4 milioni a infrastrutture.
La seconda tranche, anche grazie alla liquidità maggiore, darà la possibilità di assegnare una cifra compresa tra un minimo di 26 a un massimo di 52 milioni di euro ai privati, con bandi comunali, per la messa in sicurezza anti-sismica delle loro abitazioni.

Si tratta di un successo, considerati i precedenti, ma questi fondi copriranno solo una quota minoritaria della spesa, oscillante fra il 20 e il 60% circa a seconda del tipo di intervento e delle condizioni dell’edificio, e il resto dovranno metterlo i privati. Per saldare la quota rimanente, comunque, sarà possibile beneficiare anche delle detrazioni Irpef del 36%, arrivando così a una copertura dei costi complessivi stimabile fra il 50 e il 75 per cento.

Alla microzonazione sono assegnati 10 milioni, 130 milioni insieme alle categorie degli interventi su edifici e opere pubbliche d’interesse strategico e edifici privati (a questi ultimi il 20-40%, a scelta della Regioni); e infine 4 milioni per altri interventi urgenti e indifferibili.
Agli edifici privati di rafforzamento locale spettano contributi pari a 100 euro a metro quadrato di superficie lorda coperta dell’edificio, che, in sostanza, copre il 50% del costo totale, mentre per il miglioramento sismico si sale a 150 euro.

Raggiunta intesa per la detassazione nelle Marche

di Vera MORETTI

E’ stata raggiunta un’intesa per la detassazione dei salari per migliaia di dipendenti che operano nel settore del Turismo e del Terziario nelle province di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.

Tale accordo è stato sottoscritto da Confcommercio Imprese per l’Italia Marche, Federalberghi Marche, Fipe provincia di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali regionali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil Marche.
Ciò porterà, dunque, buste paga più consistenti per chi lavora in un comparto di assoluta rilevanza nella regione delle Marche.

A questo proposito, Massimiliano Polacco, Coordinatore Confcommercio Imprese per l’Italia Marche, ha affermato: “Si tratta di un accordo che porta positività e un po’ di ottimismo a ridosso del nuovo anno. Il 2012 si preannuncia come un anno di grande complessità e problematicità, iniziarlo con un’ intesa che è in grado di incrementare il potere di acquisto delle famiglie senza aumentare il costo del lavoro aziendale, è certamente un buon primo passo“.

La firma dell’accordo garantisce l’attivazione, indipendentemente dal contratto collettivo applicato, del meccanismo di detassazione e si configura come un’imposta sostitutiva al 10%.

Il ricorso a tale aliquota, sulle componenti accessorie della retribuzione, scatta a fronte di incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa, in relazione a risultati riferibili all’andamento economico o agli utili dell’impresa o ad ogni altro elemento in grado di migliorare la competitività aziendale.

PMI: nuovo accordo Confesercenti Marche e Banca dell’Adriatico

Le Marche si schierano in difesa delle PMI. E’ stato da poco siglato un accordo fra Confesercenti Marche e Banca dell’Adriatico a sostegno delle piccole imprese associate, una misura di rafforzamento in un periodo di difficile ripresa.

Dario Pilla, Direttore generale di Banca dell’Adriatico, e Claudio Albonetti, Presidente di Confesercenti Marche, sono i firmatari dell’intesa, che metterà a disposizione delle PMI un plafond pari a 5 miliardi di euro, grazie all’accordo nazionale fra Intesa SanPaolo e Rete Imprese Italia, che riunisce Confesercenti, Confartigianato, CNA, Casartigiani e Confcommercio.

Il plafond servirà come sostegno alla liquidità, ricapitalizzazione e ristrutturazione del debito delle PMI.

Abbiamo costruito un’intesa fondata sulla collaborazione tra banca e impresa – ha precisato Dario Pilladove i meccanismi di funzionamento di entrambe sono trasparenti e condivisi. Siamo stati al fianco delle imprese marchigiane quando la crisi ha fatto sentire i suoi effetti più pesanti. Oggi più che mai mondo del credito e mondo dell’impresa devono unire le forze per imprimere una svolta positiva al ciclo economico.”

L’accordo siglato fra Confesercenti Marche e Banca dell’Adriatico ha come obiettivo primario di rispondere alle esigenze delle imprese più piccole per individuare soluzioni “su misura”.

Le 200 filiali di Banca dell’Adriatico sono dotate di un applicativo informatico che fornisce dati economici sul territorio per orientare con efficacia l’azienda che si muove in quel microcontesto, al fine di individuare le reali opportunità di lavoro e di crescita.

Confesercenti è da quarant’anni al fianco delle pmi cercando di individuare strumenti che ne consentano la crescita – ha sottolineato Claudio Albonetti, Presidente di Confesercenti Marche – Il credito da sempre rappresenta una delle leve più efficaci ed oggi, momento particolarmente delicato e difficile, è un elemento indispensabile per affrontare la crisi, innovarsi e rimanere protagonisti”.

Banca dell’Adriatico ha fornito a questo proposito due modelli di autovalutazione per le aziende associate a Confesercenti Marche. Le PMI potranno così valutare la propria situazione economico-finanziaria e la sostenibilità delle proprie scelte imprenditoriali, contribuendo a creare una maggiore consapevolezza rispetto alle informazioni che i vari soggetti che interagiscono con l’azienda, siano essi fornitori, clienti, o consulenti, possono richiedere.

Alessia Casiraghi

PMI marchigiane del settore edile alla fiera Big 5 in Arabia Saudita

La Camera di Commercio di Ancona in collaborazione con la Regione Marche, al fine di favorire la internazionalizzazione delle piccole e medie imprese locali, ha favorito la partecipazione di alcune aziende marchigiane alla Big 5. Si tratta di una delle più importanti fiere del settore edile nel medio oriente, che si tiene nella città di Jeddah.

Le imprese coinvolte sono nove: la DELTA srl di Montecassiano, la DIASEN srl di Sassoferrato, la FIBI di Osimo, la MUFLESYSTEM srl di Porto Recanati, la SCHNELL SPA di Montemaggiore al Metauro, la THERMOWATT spa di Arcevia, la FABER di Fabriano, la  RAGNI di Recanati, la TECNOGRUPPO di Rapagnano (FM). A partecipare alla delegazione istituzionale troviamo Rodolfo Giampieri Presidente della Camera di Commercio di Ancona e Alberto Drudi presidente di Unioncamere Marche.

L’Arabia Saudita rappresenta un mercato interessante sia per le ricchezze del sottosuolo, sia per altre caratteristiche contingenti, tra cui il 70% della popolazione sotto i 30 anni il che fa presagire che entro il 2013 la richiesta di case raggiungerà 1 milione di unità; sono inoltre in cantiere la costruzione di 6 nuove città con un investimento di 138 miliardi di dollari.

Mirko Zago

Tasse, negli ultimi cinque anni in Piemonte sono aumentate più del 27%

Secondo i dati contenuti nella relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria delle regioni a statuto ordinario nel 2009, elaborati dall’Adnkronos, i contribuenti più tartassati dalle tasse sarebbero i piemontesi: nel 2009 hanno versato 1.310 euro, con un incremento tra il 2005 e il 2009 di 281 euro, e che registrano anche in termini percentuali l’incremento superiore (+27,4%). Tre, invece, le regioni virtuose: l’Abruzzo (abbassati i tributi del 6,4%), le Marche (-4,9%) e la Puglia (-1,7%).

Secondo la relazione della  Corte dei Conti in cinque anni i tributi regionali sono saliti di 118 euro, arrivando a 978 euro procapite, con un balzo del 13,7%. La tassa cresciuta di più in percentuale è l’accisa (+53,9%), mentre in termini assoluti è l’Irap a pesare di più con un importo procapite di 666 euro.

In Lombardia i contribuenti sono arrivati a 1.262 euro e nel Lazio che toccano 1.232 euro. Sopra i mille euro altre due regioni del Nord: Emilia-Romagna (1.108 euro) e Veneto (1.071). Dall’altro lato della classifica quattro regioni del Mezzogiorno: Basilicata (528 euro), Puglia (548), Calabria (550) e Campania (592). Riduzioni invece riguardano le Marche e l’Abruzzo, dove i contribuenti pagano 43 euro in meno rispetto al 2005, mentre in Puglia il totale dei tributi è più leggero di 10 euro.