Mercato auto, aprile in frenata ma positivo

Vendite auto in frenata in Italia ad aprile, dopo il primo trimestre 2016 boom, ma ancora con dati più che positivi, stando alle cifre comunicate dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Lo scorso mese il mercato italiano dell’auto ha totalizzato 166.966 immatricolazioni, +11,5% rispetto allo stesso mese del 2015. Il consuntivo del primo quadrimestre 2016 si attesta a 687.021 immatricolazioni, +18,6% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2015.

Positivo il commento di Aurelio Nervo, presidente di Anfia, l’associazione che riunisce le aziende della filiera auto italiana: “Bisogna tornare indietro al 2009 per avere un mese di aprile con volumi superiori (189.661 unità) a quelli registrati nel mese appena concluso, che segna la quarta crescita a doppia cifra consecutiva per il mercato italiano, anche se un po’ più contenuta rispetto a quelle dei tre mesi precedenti. E’ il ventitreesimo incremento consecutivo per l’Italia. Le vendite ai privati, in particolare, sono in progressione positiva da luglio 2014, hanno chiuso il 2015 a +18%, conquistando il 62% del totale immatricolato, e il primo trimestre 2016 a +30%. A questi risultati hanno sicuramente contribuito le campagne promozionali delle Case, proseguite anche ad aprile 2016, ma anche il successo dei nuovi modelli in vendita. Il nostro Paese prosegue sulla strada della ripresa, con un forte contributo proveniente dal comparto automotive: il buon andamento della domanda di autovetture, infatti, ha innescato una spirale positiva che investe la produzione, in crescita del 65% nel 2015 e del 31% nel primo bimestre 2016, considerando solo il comparto delle auto, con risvolti positivi per tutta la filiera”.

Analizzando le immatricolazioni per alimentazione, ad aprile le auto diesel hanno conquistato il 54,2% del mercato, in calo rispetto al mese precedente (56,1%); dietro di loro le auto a benzina con il 35,7%, contro il 34,2% del mese scorso, le vetture a GPL in crescita (5,7% contro 5,4% a marzo), le vetture a metano, a quota 2,6% (2,5% a marzo) e, infine, le ibride e le elettriche, stabili all’1,8%.

Quanto alle immatricolazioni per segmenti, Fiat 500 e Fiat Panda hanno coperto, insieme, una quota del 59% nel mese e del 61% nel quadrimestre, per quanto riguarda il segmento A. Nel segmento dei SUV piccoli hanno dominato ancora Fiat 500X e Jeep Renegade, che insieme hanno totalizzato il 33% di questo specifico mercato ad aprile e il 37% nel quadrimestre.

Le marche di auto nazionali, nel complesso, hanno totalizzato ad aprile 48.963 immatricolazioni (+12,1%), portando la propria quota di mercato dal 29,2 % di un anno fa al 29,3%. Nei primi quattro mesi del 2016, i volumi immatricolati sono stati pari a 200.735 unità, in crescita del 21,3% e con una quota di mercato passata dal 28,6% di un anno fa al 29,2%.

Il mercato dell’usato ha totalizzato 402.330 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari ad aprile 2016, registrando una leggera variazione positiva (+0,9%) rispetto ad aprile 2015. Nel primo quadrimestre 2016, i volumi si sono attestati a 1.645.235 unità, +5,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il mercato auto parte alla grande a gennaio 2016

Il 2016 del mercato auto italiano parte con il botto. Secondo i dati diffusi nei giorni scorsi dal ministero dei Trasporti, il mese di gennaio si è chiuso con 155.157 immatricolazioni di auto nuove, paria a +17,4% rispetto allo stesso mese del 2015.

Entusiasta ma nello stesso tempo prudente il commento sull’andamento del mercato auto rilasciato da Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto: “Gennaio è partito alla grande, ma invito alla prudenza; prima di poter formulare delle considerazioni attendibili bisognerà aspettare la chiusura del primo trimestre. Ad ogni modo questo risultato è trainato sia dalle promozioni per certi versi eclatanti messe in campo da case e concessionari sia da una domanda insopprimibile di sostituzione di un parco circolante sempre più obsoleto“.

Federauto teme infatti che gennaio o altri mesi con promozioni simili a quelle messe in campo da alcuni marchi – molto onerose e quindi non strutturali – possano rivelarsi dei picchi, con crescite a doppia cifra che potrebbero essere assorbite nel corso dell’anno, fino a confermare la previsione globale di un aumento del mercato auto in Italia di circa il 5-7% rispetto al 2015.

Aggiunge Roberto Bolciaghi, presidente dei concessionari Renault-Dacia: “Speriamo che questo trend venga confermato nei prossimi mesi, in quel caso saremo felicissimi di rivedere le nostre previsioni al rialzo. Ma ci sono troppi fattori che incidono sui prossimi risultati: l’andamento reale dell’economia, la fiducia del consumatore, la situazione internazionale, oltre ai temi ambientali per chi vive nelle aree metropolitane colpite dal blocco del traffico o dalle targhe alterne o da limiti fantasiosi come i 30 km/h che potenzialmente – lo affermano alcuni studi – aumentano le emissioni nocive“.

Conclude Pavan Bernacchi: “Noi crediamo che il trend di crescita possa consolidarsi, ma sappiamo che questo non potrà essere la conseguenza della sola spinta promozionale a cui si deve necessariamente accompagnare una chiara scelta politica del Governo con un ventaglio di opzioni. Oltre alla precondizione di un Paese in crescita economica, riteniamo infatti che la riforma della fiscalità sugli autoveicoli sia un passaggio essenziale e molto efficace sul piano dei risultati – in termini di maggiori vendite e di incassi Iva – come sta dimostrando l’applicazione del ‘superammortamento’, misura adottata con la legge di stabilità finanziaria 2016. D’altro canto, non possiamo pensare che il tema ambientale possa essere affrontato con il blocco della circolazione, ponendo sotto tiro addirittura i veicoli Euro 5, senza preoccuparsi del fatto che i veicoli con più di 10 anni, ante Euro 4, rappresentano il 43% del parco circolante italiano. Noi chiediamo a gran voce la rivisitazione del bollo auto per premiare chi meno inquina, l’eliminazione del superbollo per le auto prestazionali e, appunto, una ridefinizione della detraibilità/deducibilità degli autoveicoli aziendali siano essi auto, veicoli commerciali o veicoli industriali”. Tutte condizioni che possono trasformare i picchi del mercato auto da occasionali a strutturali.

Per Federauto un 2016 positivo per l’auto in Italia

Il rimbalzo del mercato auto italiano nel 2015 potrebbe non restare un fatto isolato. Lo pensa Federauto, la federazione italiana dei concessionari auto, e lo pensa dati alla mano.

Secondo il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi, “quest’anno c’è stato un primo rimbalzo del mercato dell’auto, dopo l’incubo dello scorso biennio. Un rimbalzo che se all’inizio si è dimostrato timido e totalmente sostenuto dalle promozioni di Case e Concessionari, nella seconda parte dell’anno si è fatto più consistente. Detto questo, condividiamo con Unrae, l’associazione delle Case automobilistiche estere, una proiezione di mercato che potrebbe portare le immatricolazioni nel 2016 a quota 1,65 milioni di auto (+5% sul 2015) e nel 2018 a 1,8 milioni di pezzi”.

Il presidente di Federauto ha espresso il suo auspicio durante la tavola rotonda “L’automotive in Italia: mercato, filiera, nuovi modelli di mobilità. Una grande opportunità per il Paese”, nell’ambito della presentazione del Progetto Motor Show 2016 di Bologna.

Per il presidente di Federautooggi siamo purtroppo molto distanti dalle previsioni del presidente del Centro studi Promotor, Gian Primo Quagliano che vede entro il 2018 un mercato a 2,1 milioni di vetture, a meno che non intervengano dei provvedimenti legislativi che imprimano un’ulteriore accelerazione alle vendite. Allo stato dell’arte, con le attuali condizioni macroeconomiche questa analisi risulta infatti essere troppo ottimistica”.

Ciò non toglie – ha proseguito Pavan Bernacchiche Federauto intensificherà i propri sforzi per adattare il settore al mercato e ai nuovi modelli di consumo, a partire dalle nuove tecnologie, che stanno radicalmente modificando gli atteggiamenti degli italiani che vogliono comprare un’auto. Oggi gli utenti arrivano infatti da noi già informati e consapevoli delle proprie scelte grazie al web”.

Mercato auto, l’Europa rifiata

Se il mercato auto europeo cresce, di norma anche quello italiano lo segue e l’intera filiera ne trae dei benefici. C’è quindi da guardare con ottimismo alla crescita che il mercato auto del Vecchio Continente ha messo a segno durante l’estate, nell’Europa a 28 più i Paesi Efta (Norvegia, Svizzera, Islanda e Liechtenstein).

In agosto, infatti, le vendite sono aumentate dell’11,5% (quasi 782mila immatricolazioni, contro le 701mila del 2014). Dopo che a luglio erano salite del 9,5%: 1 milione 184mila vetture rispetto a 1 milione 82mila dello stesso mese di un anno fa. Con questi dati, nei primi otto mesi dell’anno il mercato auto ha fatto segnare 9 milioni 382mila immatricolazioni, +8,6% rispetto al 2014.

La buona notizia per la filiera italiana dell’auto è il forte aumento delle vendite di Fca anche nei mesi estivi: ad agosto, il Gruppo ha registrato l’ottavo mese consecutivo di crescita maggiore rispetto al mercato europeo. Dopo l’aumento di luglio (+16%), anche ad agosto, le immatricolazioni sono aumentate, toccando quota 40mila, +13,9% rispetto al 2014, con un +0,1% nella quota di mercato.

Con questi dati, nei primi otto mesi del 2015 le immatricolazioni di Fca sul mercato auto sono state oltre 588mila, +13,2% rispetto allo scorso anno, con una quota di mercato del 6,3% (+0,3%).

Di fatto, il mercato auto dei diversi Paesi europei ha visto una crescita del Gruppo: nel 2015 è cresciuto nei principali mercati con valori superiori alla media: Italia +17,1%, Germania +9,2%, Francia +13,3%, Spagna +28,8%.

Il marchio Fiat nei primi otto mesi del 2015 ha immatricolato quasi 442.500 vetture +10% rispetto allo stesso periodo del 2014, Lancia 43.600 vetture, Alfa Romeo 38.500. Con questi dati il marchio continua la sua ripresa, mentre per il mercato auto italiano i numeri devono ancora essere irrobustiti negli ultimi mesi del 2015.

Mercato e filiera auto, crescere o non crescere?

Abbiamo visto ieri come la situazione del mercato e della filiera auto in Italia stia, agli occhi di ANFIA, virando finalmente in positivo. Numeri e tendenze buoni, anche perché, oggettivamente, era difficile fare peggio di quanto si è registrato negli ultimi 5 anni, con un mercato interno e una filiera auto agonizzanti e in sofferenza continua e costante.

Anche agosto si è dimostrato un mese positivo per il mercato dell’auto, il cui andamento va comunque analizzato con attenzione, senza lasciarsi andare a facili entusiasmi. Come ben ricorda Federauto (la Federazione italiana dei concessionari auto) che, nel sottolineare l’incremento nelle immatricolazioni registrato il mese scorso (+10,7% rispetto allo stesso mese del 2014), ricorda però che il dato, per sé positivo, non è sinonimo di una crescita equiparabile a quella vista nei mesi precedenti né di una piena ripresa della filiera auto.

Il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi, ha infatti spiegato come i numeri di agosto, pari a 59.203 immatricolazioni di auto nuove, si collochino in una dimensione storica. Se da gennaio a luglio, infatti, il trend di crescita del mercato dell’auto è stato pari al 15,2%, il 10,7% di agosto significa un -30% rispetto alla crescita fatta segnare nei mesi precedenti. Un calo che ha avuto ricadute anche sull’intera filiera auto italiana.

È vero, sottolinea ancora Pavan Bernacchi, che la ripresa è in atto rispetto allo scorso anno, ma l’andamento del mercato dell’auto riflette quello generale dei consumi nel Paese, come accade da sempre in Italia. Da qui a parlare di ripresa robusta del mercato e della filiera auto ce ne vuole…

Tant’è vero che Federauto, anche e soprattutto di fronte a questi nuovi dati sulle immatricolazioni, torna a ribadire quelle che, dal proprio punto di vista, dovrebbero essere le misure utili a favorire una vera ripresa del mercato e della filiera auto in Italia: una nuova fiscalità sugli autoveicoli, sia per i privati sia per le aziende, per favorire il rilancio del settore a costo zero per lo Stato; Un’aliquota Iva agevolata per i privati, con beneficio decrescente; il credito o deduzione d’imposta per innescare un’ulteriore domanda da parte delle partite Iva.

Considerazioni e proposte che Federauto ha già esposto davanti alla Decima Commissione delle attività produttive del Senato e che potrebbero portare benefici al mercato e alla filiera auto oltre che, naturalmente, alle famiglie.

Produzione autoveicoli, i numeri del 2014

Il 2014 è stato l’anno in cui l’indice della produzione autoveicoli a livello industriale è tornato a crescere rispetto ai due anni precedenti. Secondo l’ultimo aggiornamento dei dati Istat, la produzione autoveicoli è stata infatti pari all’84,4% rispetto all’anno base 2010, contro il 79,6% del 2012 e il 77,9% del 2013.

Nel 2014 la produzione autoveicoli in Italia ha sfiorato le 700mila unità, contro le 658mila del 2013, in aumento del 6%. La produzione è cresciuta soprattutto nella seconda parte del 2014, con un aumento del 15,5%, quando invece nel primo semestre si è osservato un calo dell’1,5% rispetto al 2013.

A trainare la crescita della produzione autoveicoli è stato il comparto degli autoveicoli leggeri (vetture e veicoli commerciali inferiori alle 3,5 tonnellate), cresciuti del 7,7% rispetto al 2013, superando le 672mila unità. La produzione di autovetture ha superato le 400mila unità ed è aumentata del 3,3% sul 2013. Se nel primo semestre la produzione registrava un calo del 5,6%, l’exploit nel quarto trimestre con il 29% in più di autoveicoli prodotti, ha chiuso la seconda metà dell’anno a +15,2%.

Quello dei veicoli commerciali leggeri è il comparto di produzione autoveicoli per il quale si è osservata una maggiore crescita, in aumento del 15% sul 2013. Questa crescita è stata ben distribuita durante i vari periodi dell’anno, con un aumento di oltre il 10% nel primo semestre e del 20% nel secondo.

Di tutt’altro segno la situazione riguardante i veicoli industriali pesanti, la cui produzione, nel 2014, ha registrato un vero e proprio crollo: -24%. Gli autocarri con peso superiore alle 3,5 tonnellate hanno visto decrescere la loro produzione del 24% rispetto al 2013. Il 2014 era già cominciato particolarmente male: nel primo semestre, la produzione era diminuita del 38%. Nel secondo semestre, invece, il ritmo della decrescita è diminuito, e si è attestato a -10%.

Discorso analogo per gli autobus, anche se qui le percentuali di decrescita sono più pesanti: nel 2014 la diminuzione della produzione autoveicoli relativamente ai bus, rispetto al 2013, è stata del 31%. Il comparto degli autobus ha presentato volumi ridottissimi (289 unità nel 2014), a cui ha contribuito un mercato ridotto a poche migliaia di unità. La mancanza di una pianificazione del trasporto pubblico e di una strategia di intervento a medio termine hanno infatti indebolito un settore industriale presente invece in tutti i più importanti mercati europei.

Federauto: incentivi triennali e a scalare per il mercato auto

 

La filiera dell’auto italiana sta tirando un po’ il fiato dopo i buoni dati sulle immatricolazioni nel 2014 e a gennaio 2015. Ma anche il mercato auto europeo continua a crescere dando segnali più che positivi di ripresa.

Secondo i dati diffusi da Acea, l’associazione dei costruttori di auto europei, le immatricolazioni sul mercato auto di gennaio hanno segnato un + 6,2% rispetto al gennaio 2014, per un totale di 1.028.760 immatricolazioni.

Un dato positivo che spinge ancora una volta Federauto (la federazione italiana dei concessionari auto) a chiedere con forza ai responsabili della politica economica italiani un confronto sulle politiche di sostegno verso il settore e il mercato auto che, nonostante il +10% registrato a gennaio rispetto allo stesso mese del 2014, ancora non può certo dirsi uscito dalla crisi.

Per il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchi, uno che di mercato auto ci capisce eccome, “la Spagna, con il suo +27,5% realizzato grazie alla sesta fase del piano incentivi Plan PIVE, rappresenta uno spunto cui ispirarsi. Esempio positivo che va nella direzione da sempre sostenuta da Federauto al tavolo di filiera. Ossia quella di incentivare il consumo in primis dei privati, ossia delle famiglie – vero core business delle concessionarie – con misure specifiche per un triennio e a beneficio decrescente. Noi pensiamo a un’Iva agevolata“.

Con il nostro piano articolato presentato anche al governo Renzi – continua Pavan Bernacchi -, tra privati e aziende potremmo alzare il mercato di circa il 23%. E questo per 3 anni. E il nostro progetto ha due vantaggi: gli incentivi vanno nelle tasche dei soli clienti, il piano si autofinanzierebbe con le tasse aggiuntive che lo Stato incasserebbe“.

Sul fronte delle analisi ottimistiche del mercato auto interno dovute alla crescita a doppia cifra di gennaio, Federauto ribadisce la necessità di mantenere un atteggiamento prudente. “Anche Federauto, come tutti gli attori dell’automotive, attende l’uscita definitiva del nostro Paese da crisi e stagnazione, ma la situazione attuale ci impone di essere realisti e di analizzare l’evoluzione del mercato auto non prima della conclusione del primo trimestre. Nel frattempo, però, la politica dovrebbe fare la sua parte per ridare slancio al settore che è la cartina di torna sole dell’economia reale”.

I veicoli commerciali sgommano sul mercato

Il mercato dei veicoli commerciali ha, all’interno del più generale mercato dell’auto, delle peculiarità proprie. Infatti, se qualcuno pensa che a causa della crisi cui le imprese sono esposte da anni possa aver avuto una flessione, si sbaglia. Se non altro per quanto riguarda il 2014, che in Italia si è chiuso con +17,5% nelle immatricolazioni di veicoli commerciali rispetto al 2013.

La tendenza al segno più sembra perdurare nel 2015, almeno stando ai dati relativi alle immatricolazioni di veicoli commerciali del mese di gennaio: +2,1% anno su anno, che se non è la doppia cifra del 2014, per lo meno prosegue nel trend positivo. In barba alla crisi e di buon auspicio per la tanto invocata ripresa.

L’Unrae, l’associazione italiana delle case automobilistiche estere, ha elaborato delle stime attraverso il proprio centro studi, dalle quali è emersa la conferma del trend rialzista. Infatti, secondo Unrae, il +2,1% registrato nel primo mese del 2015 e figlio dell’immatricolazione di 9.209 veicoli commerciali. Il mese di gennaio 2014, a sua volta, con 9.016 unità vendute aveva segnato un +12% rispetto al gennaio 2013.

Secondo il presidente di Unrae Massimo Nordio, “l’effetto confronto con un periodo caratterizzato già da crescite a doppia cifra, conferma la tendenza prevista per l’anno in corso. L’incremento ottenuto nel corso dello scorso anno, rappresenta una boccata di ossigeno per il comparto dei veicoli commerciali che nel corso degli ultimi anni è sceso a livelli di minimo”.

Inoltre, come per il mercato delle autovetture, un forte contributo al risultato complessivo è stato fornito dalle immatricolazioni a noleggio e, in questo specifico settore, dalla crescita dei furgoni e derivati di autovetture. Senza interventi di stimolo agli investimenti delle imprese il 2015 potrà esprimere un’ulteriore crescita, data dalle non più rimandabili esigenze di rinnovo del parco, che difficilmente, però, supererà le 130mila immatricolazioni complessive (+9,2%), quindi appena 10mila unità in più rispetto al 2014“.

Rallenta il mercato auto ma il 2014 resta positivo

Buone notizie per il mercato auto italiano. Secondo i dati pubblicati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a novembre ha totalizzato 107.965 immatricolazioni, il 4,9% in più rispetto a novembre dello scorso anno. Nei primi undici mesi del 2014, i volumi immatricolati dal mercato auto italiano si attestano a 1.267.517 unità, +4,3% rispetto allo stesso periodo del 2013.

Secondo i dati preliminari, come già nei due mesi precedenti, anche a novembre il mercato auto ad alimentazione alternativa supera il 18% di quota e registra un incremento di quasi il 23% rispetto a novembre 2013. Le vetture a GPL e metano registrano, nel mese, rispettivamente aumenti del 30% e del 13,6%, con quote pari al 10,5% nel primo caso e 6% nel secondo. La quota delle auto eco-friendly sfiora così il 15,9% nel cumulato da inizio anno, superando, in termini di volumi, il livello dell’intero 2013.

L’andamento delle vendite sul mercato auto italiano è migliorato nella seconda parte dell’anno, passando dal 14,4% di quota nel primo semestre, al 18% medio nei 5 mesi successivi. Nei primi 11 mesi dell’anno, le vetture a GPL detengono una quota del 9% e le vetture a metano del 5,2%. Le vetture ibride/elettriche risultano in crescita del 15% nel mese e del 43% nel cumulato.

In aumento anche le immatricolazioni di vetture diesel, che toccano la quota del 55,4% nel mese e del 55,3% nel cumulato. In calo, al contrario, i modelli a benzina, che rappresentano, nel cumulato, meno di un terzo del mercato (29%).

Secondo l’anticipazione dello scambio di dati tra Anfia e Unrae, a novembre 2014 gli ordini del mercato auto sono circa 120mila, l’11% in più rispetto a novembre 2013. Nei primi 11 mesi del 2014, gli ordini sfiorano 1 milione e 280mila unità, +6,5% rispetto allo stesso periodo del 2013.

Segno positivo anche a novembre per il mercato auto italiano, nonostante il rallentamento dei ritmi di crescita rispetto al mese precedente – ha commentato Roberto Vavassori, Presidente di Anfia -. Dopo un primo semestre in rialzo del 3,5%, e un terzo trimestre a +4%, il bimestre ottobre-novembre ha superato del 7,4% le immatricolazioni totalizzate nello stesso bimestre di un anno fa. Ci sono tutti gli elementi per confermare una previsione di chiusura d’anno positiva, attorno a 1.356.000 unità immatricolate, circa 50.000 in più rispetto al 2013, volumi non distanti da quelli del 1979 (1.397.039 unità), ovvero di 35 anni fa”.

“Un contributo alla piccola ripresa dei consumi a cui stiamo assistendo negli ultimi mesi, potrebbe derivare anche dalla diminuzione dei prezzi dei carburanti, incominciata lo scorso agosto e tuttora in atto – ha proseguito Vavassori. Tra luglio e ottobre, la riduzione del prezzo medio mensile è del 2,9% per la benzina, del 2,6% per il gasolio e del 2,5% per il GPL. Continua, tuttavia, a crescere l’incidenza fiscale sui prezzi di carburanti, nel mese di ottobre pari 60,8% sul prezzo alla pompa per la benzina, del 56,9% su quello del gasolio e del 37,7% sul prezzo del GPL. Un fenomeno, questo, che limita gli effetti positivi del calo del prezzo del petrolio nel nostro Paese rispetto ad altri Paesi europei”.

Immatricolazioni auto in aumento anche in aprile

L’inversione di tendenza si sta rivelando una certezza e non una casualità.
Per il quinto mese consecutivo, infatti, il mercato automobilistico ha registrato un segno positivo.

L’incremento, dell’1,9%, diffuso da UNRAE sulle immatricolazioni auto rispetto ad aprile 2013, conferma dunque la ripresa, seppur timida, del settore, che ha patito molto la crisi economica.

Se si considerano gli indici relativi ai mesi scorsi, però, si nota che i dati sono in calo, poiché degli incrementi registrati (+2,2 a dicembre 2013, +3,8 a gennaio, +9,2% a febbraio, +5,3% a marzo), quello del mese appena passato è il più esiguo.

Ancora una volta, è stato il noleggio a fare da traino, mentre le vendite private sono ancora ferme.

Nel quarto mese dell’anno le immatricolazioni sono state 119.099 rispetto alle 116.838 di aprile 2013. Con i numeri di aprile il primo quadrimestre del 2014 si chiude con un incremento del 5% rispetto ad un anno fa, con 496.318 immatricolazioni a fronte delle 472.656 dello stesso periodo dello scorso anno.

Nel cumulato dei primi quattro mesi del 2014 calano di 2.500 unità le vetture vendute alle famiglie, indicatore significativo dello stato di salute del mercato.
Su base mensile ad aprile 2014 le immatricolazioni dei privati sono scese del 3,9% rispetto allo stesso mese di un anno fa, mentre i noleggi hanno fatto registrare un +19% nel mese. Per quanto riguarda i trasferimenti di proprietà ad aprile si è registrata una crescita del 5,1%, con un cumulato piuttosto stabile nel primo quadrimestre (+0,6%).

Ha dichiarato a proposito Massimo Nordio, presidente dell’UNRAE: “Guardando avanti, pur apprezzando il rilancio della Legge n. 134 del 7 agosto 2012, sugli incentivi alle auto a Basse Emissioni Complessive (BEC), dobbiamo rilevare che le famiglie potranno beneficiarne in misura limitata ai soli acquisti di vetture GPL, metano, ibride ed elettriche. Resta da valutare l’efficacia dell’azione di Governo sul reale rilancio dei consumi e dell’economia, visto il miglioramento dell’indice di fiducia dei consumatori fornito dall’ISTAT. Purtroppo la parte significativa dell’anno (50% delle vendite annuali nei primi 5 mesi) sta ormai passando, rendendo complicate le possibilità di recupero del nostro settore nel secondo semestre“.

Vera MORETTI