Quali immobili rientrano nell’opzione di cedolare secca

L’opzione di cedolare secca può essere esercitata per ciascuna unità immobiliare ad uso abitativo e alle relative pertinenze locate congiuntamente all’abitazione. La nuova tassazione sostitutiva non si applica agli immobili strumentali o relativi all’attività di impresa o di arti e professioni. Rispettano i requisiti quindi solo

* le unità abitative accatastate nelle categorie da A1 a A11 esclusa l’A10 (uffici o studi privati)

* le relative pertinenze (solo se locate congiuntamente all’abitazione).

Nel caso di contratti misti, ovvero se il contratto di locazione ha ad oggetto unità immobiliari abitative per le quali viene esercitata l’opzione per l’applicazione della cedolare secca e altri immobili per i quali non è esercitata l’opzione l’imposta di registro è calcolata:

* sui soli canoni riferiti agli immobili per i quali non è stata esercitata l’opzione

* sulla parte di canone imputabile a ciascun immobile in proporzione alla rendita, se il canone è stato pattuito unitariamente.

speciale CEDOLARE SECCA sugli affitti 2011: Ecco che cos’è la CEDOLARE SECCA sugli affitti | A chi si rivolge la cedolare secca | Quali immobili rientrano nell’opzione di cedolare secca | Cedolare secca: comunicazione all’affittuario | Come esercitare l’opzione di cedolare secca per gli affitti | Passaggio alla cedolare secca sugli affitti, cosa prevede la legge | Come influisce sul reddito la cedolare secca sugli affitti | Quanto dura l’opzione di cedolare secca sugli affitti | Come versare la cedolare secca sugli affitti

A chi si rivolge la cedolare secca

Il regime della cedolare secca è facoltativo. Vi si possono orientare le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento (per esempio, usufrutto) su unità immobiliari abitative locate. L’opzione non può essere effettuata nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni, non possono quindi aderire al nuovo regime le società e gli enti non commerciali.

Nel caso di contitolarità dell’immobile l’opzione deve essere esercitata distintamente da ciascun locatore. I locatori contitolari che non esercitano l’opzione sono tenuti al versamento dell’imposta di registro calcolata sulla parte del canone di locazione loro imputabile in base alle quote di possesso. Deve essere comunque versata l’imposta di bollo sul contratto di locazione. L’imposta di registro deve essere versata per l’intero importo stabilito nei casi in cui la norma fissa l’ammontare minimo dell’imposta dovuta.

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Ecco che cos’è la CEDOLARE SECCA sugli affitti

A partire dal 2011 è stata introdotta la cosiddetta cedolare secca sugli affitti inserita nel nuovo Decreto relativo al federalismo fiscale municipale.  Si tratta di una imposta sugli affitti che va a sostituire, qualora si volesse passare a questo nuovo regime (facoltativo):

  • l’Irpef e le relative addizionali
  • l’imposta di registro
  • l’imposta di bollo.

E ancora:

  • l’imposta di registro sulle risoluzioni e proroghe del contratto di locazione
  • l’imposta di bollo, se dovuta, sulle risoluzioni e proroghe del contratto
  • Resta comunque l’obbligo di versare l’imposta di registro per la cessione del contratto di locazione.

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Nell’ultimo trimestre del 2010 il mercato immobiliare era in sofferenza

Il mercato immobiliare italiano continua a soffrire e i dati relativi al quarto trimestre 2010 non preannunciano nulla di positivo. A confermarlo  è l’ultima edizione del sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, condotto da Banca d’Italia in cooperazione con l’Agenzia del Territorio. L’inchiesta si basa su interviste realizzate tra il 12 gennaio e il 3 febbraio 2011 su un campione di 1.412 agenti, nel periodo di riferimento ottobre-dicembre 2010.

Sale al 40% la percentuale di agenti intervistati che affermano che i prezzi delle abitazioni sono calati rispetto al 2009 e inoltre la quota di agenzie che hanno venduto almeno un immobile si è ridotta del 10%, in risposta al trimestre precedente. La tendenza delle regioni settentrionali, alla contrazione del margine di riduzione dei prezzi di vendita è andata sfumando. Per acquistare casa aumentano le richieste di mutui ipotecari del 72,6% (+ 2,5%). Le ipotesi di miglioramento per il futuro torna a essere negativo di circa 5 punti (precedentemente era positivo per 0,6 punti).

M. Z.

Surroga del mutuo: Altroconsumo lamenta troppe limitazioni

La surroga del mutuo è un’operazione che permette di spostare il mutuo presso una banca differente per accedere a migliori condizioni. Secondo una indagine condotta da Altroconsumo su 181 istituti bancari in nove città italiane (Bergamo, Brescia, Milano, Napoli, Prato, Roma, Taranto, Torino e Verona) appare però che ci siano troppe limitazioni a contrastare questo diritto dei consumatori (tutelati dalla legge n.40 del 2007). Sarebbe bel il 24% degli istituti di credito presi in considerazioni a porre limitazioni , mentre il 13% addirittura non offre il servizio di surroga e in nove istituti è stata proposta la sostituzione del mutuo che è più remunerativa per l’istituto di credito.

Tra le note in asterisco che limitano la portabilità del mutuo si trovano necessità di un capitale minimo residuo, una durata minima residua, necessità di un mutuo aperto da un certo lasso di tempo. Paolo Martinello, presidente dell’associazione di difesa dei consumatori ha commentato: “Le banche continuano a farsi poca concorrenza, si assicurano margini di guadagno consistenti a spese delle famiglie, abdicando al ruolo di motore sociale e di stimolo per il mercato e la crescita dell’economia“.

M. Z.

Precari? Ecco un nuovo mutuo agevolato pensato per voi

Il progetto del Ministero della Gioventù, in ambito del progetto che porta lo slogan “Diritto al futuro: Bamboccioni a chi?” che conta di una dotazione di 217 milioni di euro si arricchisce di un nuovo fondo per l’accesso al credito dei giovani under 35 che vogliono acquistare casa. I documenti per il via libero avranno la firma dell’Abi e del dipartimento della Gioventù della presidenza del Consiglio.

A regolamentare il progetto è il decreto 256 del 18 febbraio e prevede l’erogazione di mutui a tasso agevolato a coppie composte da persone al di sotto dei 35 anni o nuclei monogenitoriali con figli minori, con un reddito Isee non superiore ai 35mila euro annui (non più del 50 per cento deve provenire da un contratto di lavoro a tempo indeterminato). Gli immobili che si potranno acquistare non potranno superare i 90 metri quadrati e non devono essere registrate al catasto come categorie A1, A8 e A9 (di lusso).

L’importo concesso dal fondo non potrà superare il 50 per cento del finanziamento per un importo non superiore ai 75mila euro.

Mirko Zago

Prezzi del mercato immobiliare turistico in calo, resta forte il lusso

Stando ai dati riportati da Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) relativi all’offerta ricettiva di case vacanza in Italia, i prezzi stanno calando dopo un incremento abbastanza elevato registrato nel 2007. I fattori principali che hanno condotto a questa situazione sono le difficoltà creditizie (il 40% degli italiani che facevano ricorso a mutui per l’acquisto della seconda casa si dichiarano penalizzati) che hanno apportato un calo del 25% nel segmento turistico.

Il mercato delle seconde case dedicate alle vacanze continua comunque a resistere alla stretta, con un +10% di immobili messi in vendita nonostante prezzi in leggero calo e stesso si può dire per le transazioni (-14%). Sono sei le località maggiormente apprezzate per acquistare immobili dedicati alla vacanza: Courmayeur e Madonna di Campiglio e le località balneari di S. Margherita Ligure, Forte dei Marmi, Capri e Porto Cervo (record di quotazione spetta a Madonna di Campiglio con prezzi da 10 a 14 mila euro al metro quadro per immobili nuovi o di pregio).

Solitamente le seconde case rappresentano un tentativo di investimento, sostenuto soprattutto da famiglie con bambini. La casa più ricercata presenta una superficie inferiore ai 60 metri quadri (per la metà dei casi). Il calo atteso si attesta  al – 2,50% e -3,25% rispettivamente per abitazioni di pregio e centrali.

Patrizia Diemoz, Vice Presidente nazionale Fiaip, con delega al Turismo afferma: “Il ruolo del turismo è fondamentale per il nostro Paese anche se permane fortemente il carattere stagionale: i mesi da giugno a settembre raccolgono la maggior parte delle presenze ma anche i mesi di maggio e ottobre sono quelli preferiti dai turisti stranieri, al contrario nelle località di montagna i mesi più utilizzati sono da dicembre a marzo. La stagionalità è un problema del nostro turismo proprio perché le strutture spesso restano chiuse nel restante periodo e non vengono sfruttate completamente“.

Mirko Zago

Si allungano i tempi per vendere immobili in Italia

Secondo un’analisi svolta dall’Ufficio Studi Tecnocasa, che mette in relazione i dati di gennaio 2010 con quelli dello stesso periodo dell’anno scorso si sottolinea come si siano allungati i tempi per vendere case e immobili in Italia. Nelle grandi città i tempi medi di vendita di un immobile si aggirano intorno ai 168 giorni contro i 156 di gennaio 2010. Sono in particolare i capoluoghi di provincia a riportare i tempi maggiori di vendita di immobili, con 201 giorni di gennaio contro i precedenti 167.

Non meglio va nell’hinterland, i comuni delle periferie delle grandi città si attestano sui 206 giorni di gennaio 2011 rispetto ai 188 dell’anno scorso. Una delle città più difficili in cui vendere un immobile sarebbe Verona, con un tempo d’attesa stimato in 215 giorni, seguita da Palermo e Bari.

Mirko Zago

Mercato immobiliare: aumentano le richieste di mutuo per le ristrutturazioni

Gli italiani non richiedono solo mutui per l’acquisto di immobili, ma anche finanziamenti per le ristrutturazioni. E’ quanto ha evidenziato una ricerca condotta da Mutui.it che ha analizzato oltre 60mila richieste di mutuo risalenti alla necessità di ristrutturare casa. Tra questi circa il 44% sceglie il tasso fisso per timore di un eccessivo aumento dei tassi, mentre il 35% preferisce il tasso variabile. La panoramica dei richiedenti vede un pubblico abbastanza giovane, attorno ai 40 anni, con un impegno maggiore ai 20 anni, con prestiti che si aggirano mediamente attorno ai 142mila euro.

I finanziamenti più elevati sono concentrati nel nord Italia, in particolare è il Trentino Alto Adige a spiccare con mutui medi di 183mila euro. Il sud invece è generalmente la zona dove vengono richieste proporzionalmente i bisogni le percentuali più elevate; in testa in particolare ci sarebbe la Puglia con il 54% del valore richiesto. Va ricordato però che anche il Friuli Venezia Giulia, a distinzione delle altre regioni del nord ha una percentuale elevata, attestata attorno al 55% del valore dell’immobile.

Mirko Zago

L’Italia vince il primato (negativo) per Mutui più costosi

E’ l’Italia ad aggiudicarsi il primato per il Paese con il costo dei mutui più alto. Rispetto alla media europea un italiano sborsa 9mila Euro in più rispetto ad un altro cittadino comunitario. A renderlo noto è L’Associazione Nazionale costruttori edili (Ance) in un rapporto intitolato “Il credito nel settore delle costruzioni in Italia”. Per l’Ance che ha preso come modello un mutuo di 150 mila Euro dilazionato in 25 anni è come se un connazionale fosse costretto a pagare un anno intero in più rispetto ad altri Paesi europei“.

Una tale rivelazione dimostra come il nostro Paese soffra molto in termini di crescita economica per il settore immobiliare. Sono naturalmente i tassi applicati a creare le maggiori disparità. A settembre i tassi medi italiani erano del 4,1% contro il 3,74 per cento europeo. Per l’Ance “Gli italiani sono costretti anche ad assumersi rischi che non vorrebbero, con le banche che continuano a erogare la maggior parte dei mutui a tasso variabile con aspettative sui tassi tendenti al rialzo”. Una situazione dura che necessita di interventi “dall’alto” per essere sbloccata.

Mirko Zago