Stop patto antinflazione, bonus bollette, rca e mercato tutelato

Al fine di calmierare i prezzi dei prodotti di prima necessità, come latte, pasta, zucchero, farina, il governo aveva stipulato il patto antinflazione, purtroppo gli effetti sono decaduti al 31 dicembre 2023. Ecco cosa succede alla spesa degli italiani.

Cos’è il patto antinflazione

Il patto antinflazione era basato su un accordo tra il Governo, rappresentato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e le aziende ( aziende produttrici e catene di distribuzione) il cui obiettivo era mantenere bassi i prezzi di prodotti essenziali come farina, zucchero, caffè, detersivi…

Lo stesso è stato in vigore dal 1 ottobre al 31 dicembre 2023. Inizialmente si era ipotizzato che il patto antinflazione potesse essere prorogato anche nel 2024, invece non è stato così. Questo implica che dal primo gennaio non vediamo più il classico carrello tricolore a cui eravamo ormai abituati a indicare i prodotti con prezzo calmierato.

Naturalmente le imprese potranno continuare a praticare riduzioni di prezzi, offerte e sconti.

Addio bonus bollette, mercato tutelato, aumenti autostrade ed RCAuto

Questa non è l’unica novità negativa che accompagna questo inizio di 2024, infatti nella manovra di bilancio 2024 il bonus bollette che consente alle famiglie in difficoltà di ottenere una riduzione del prezzo, ha previsto la proroga solo per il primo trimestre. Non sappiamo per ora se nei prossimi mesi, reperendo risorse, possa esservi un’ulteriore proroga, ma se dovesse venire meno questo aiuto, sarebbero molte le famiglie in difficoltà.

Ricordiamo anche che a gennaio termina la possibilità di avere tariffe Arera per il gas, mentre dal primo luglio cessa il mercato tutelato dell’elettricità e questo secondo le stime delle associazioni dei consumatori dovrebbe portare a un aumento delle tariffe.

Il decreto Milleproroghe prevede invece l’aumento delle tariffe autostradali del 2,3%.

Infine, sono previsti aumenti per RCAuto e tariffe telefoniche. Secondo le stime delle associazioni dei consumatori, l’insieme di queste misure dovrebbe gravare sulle famiglie per circa 974 euro l’anno.

In tale contesto sembra che l’unica notizia positiva sia la riduzione delle aliquote Irpef con un risparmio massimo ( non per tutti) di 260 euro l’anno.

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Bolletta luce in aumento nel prossimo trimestre, ecco perché

Con l’arrivo dell’inverno e le temperature che si abbassano gli italiani si trovano a dover fare i conti non solo con le spese del riscaldamento, ma anche per la bolletta energetica, l’allarme bolletta luce arriva direttamente da Arera che per il prossimo trimestre prevede nuovi aumenti.

Tariffe luce in aumento nel prossimo trimestre

La dichiarazione arriva direttamente da Stefano Besseghini, presidente dell’Autorità di regolazione di energia, acqua, rifiuti che attualmente fissa i prezzi del settore energia in base alle quottazioni del prezzo.

Gli aumenti previsti per il prossimo trimestre non sono paragonabili a quelli visti nell’anno passato, è infatti cambiato il panorama degli approvvigionamenti e vi è sempre più energia prodotta con pannelli fotovoltaici ed eolico, quindi energia verde prodotta in Italia. Vi è un minore impatto della crisi Russo-Ucraina, ma in base alle dichiarazioni di Besseghini non è possibile ritornare alle tariffe del 2019 e nel prossimo trimestre vi sarà una leggera flessione delle tariffe verso l’alto. Gli aumenti sono determinati, in questo caso soprattutto dall’aumento della domanda.

Ci sarà la proroga del mercato tutelato per la bolletta luce?

Ricordiamo inoltre che il mercato tutelato termina il 1° gennaio 2024. Si era vociferato nei giorni scorsi di un possibile rinvio, ma all’interno del decreto Energia in realtà non è stato previsto. Sembra che il Governo stia pensando a una sorta di proroga, ma limitata solo ad alcune famiglie, cioè alle più bisognose.

Ricordiamo che Arera per chi è nel mercato tutelato aggiorna le tariffe trimestralmente basandosi sulle quotazioni del mercato, quindi se vi sono oscillazioni verso l’alto o verso il basso le bollette subito ne risentono. Nel mercato libero invece le tariffe sono stabilite in regime di libera concorrenza e in alcuni casi sono più elevate rispetto a quelle del mercato tutelato.

Proprio per questo motivo il mercato libero non ha trovato fino ad ora particolare entusiasmo e l’abolizione del mercato tutelato ha avuto diverse proroghe.

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Bollette luce e gas, perché si rischiano nuovi aumenti?

Potrebbero presto arrivare nuovi aumenti di luce e gas, scade infatti il 30 giugno 2023 il divieto per i fornitori del settore energia di applicare modifiche unilaterali ai contratti.

Addio al divieto di modifiche unilaterali ai contratti di luce e gas. Ci saranno aumenti per le bollette di luce e gas?

Il 2022 e parte del 2023 sono stati caratterizzati da aumenti del costo del settore energetico e in particolare di luce e gas. Chi era rimasto nel mercato tutelato ha visto aumenti stratosferici in bolletta. Chi aveva un contratto stipulato con vecchie tariffe è stato tutelato, infatti è stato previsto il divieto di modifiche unilaterali dei contratti anche a scadenza. Questo divieto però cessa di essere in vigore al 30 giugno 2023.

Questo implica che a partire dal 1° luglio i fornitori potranno nuovamente applicare modifiche unilaterali. Il rischio è che i fornitori tentino di recuperare quanto hanno effettivamente perso nei mesi passati quando l’aumento del costo dell’ energia è stato elevato e allo stesso tempo non hanno potuto aumentare le tariffe. Proprio per questo sono in molti a pensare che potrebbero esservi cattive notizie.

Dal 2024 cessa il mercato tutelato, i fornitori cercano  nuovi clienti

La possibilità di aumenti per le bollette di luce e gas è mitigata dal fatto che le tariffe sono effettivamente scese e di conseguenza applicare aumenti potrebbe essere controproducente, infatti con decreto del ministro dell’Ambiente si è provveduto a calendarizzare il passaggio definitivo dal mercato tutelato al mercato libero entro il 10 gennaio 2024. Questo vuol dire che molti utenti nelle prossime settimane dovranno scegliere un operatore e sicuramente ci sarà la corsa alle tariffe più basse. Aumentare i prezzi potrebbe voler dire perdere un’importante fetta del mercato.

Molto probabilmente però i fornitori continueranno a proporre tariffe mobili che di conseguenza saranno formate da una quota fissa e da una quota mobile che cambia in base al prezzo dell’energia, in questo modo le aziende potranno tutelarsi da congiunture improvvise e imprevedibili come quelle che si sono verificate nei mesi passati.

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Energia, addio al mercato tutelato, il governo accelera sul mercato libero

Anche in seguito alle pressioni della Commissione Europea, il Governo accelera sul passaggio dal mercato tutelato al mercato libero nel settore energia. Dal 10 gennaio 2024 ci sarà il passaggio al mercato libero per tutti, ma cosa cambia?

Dal mercato tutelato al mercato libero, addio alla vecchia bolletta

Attualmente per le bollette di luce e gas c’è una doppia possibilità, infatti molti utenti sono ancora nel mercato tutelato con tariffe gestite direttamente da Arera in base all’andamento del costo della materia prima. Questa scelta non sempre ha portato vantaggi, infatti Arera ha adeguato immediatamente il prezzo del kW all’andamento del mercato con bollette diventate salate, mentre chi era nel mercato libero ha avuto la tutela delle norme contrattuali.

Attualmente nel mercato tutelato dell’energia elettrica ci sono 9 milioni di utenti, mentre nel mercato tutelato del gas ci sono 7 milioni di utenti. Il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero dovrà avvenire entro il 10 gennaio 2024, non sono previste ulteriori proroghe, infatti il decreto del ministero dell’Ambiente non prevede proroghe. Sono però previste delle deroghe, cioè classi di utenti che potranno non effettuare il passaggio e restare nel mercato tutelato. Ancora non si conoscono nel dettaglio tali categorie, ma in linea di massima si tratta di nuclei familiari che si trovano in condizioni di particolare svantaggio economico.

Inoltre dovrebbero essere esonerati persone di età superiore a 75 anni e in gravi condizioni di salute che richiedono l’uso di dispositivi medici che possono essere considerati energivori e che di conseguenza hanno consumi elevati.

Tempi stretti per il passaggio al mercato libero dell’energia

Fatte queste premesse, i tempi come detto sono stretti, ci dovrà essere il passaggio al mercato libero entro il 10 gennaio 2024. È poi previsto un periodo transitorio che va dal 10 gennaio al 1° aprile, passato questo termine ci sarà l’asta degli utenti che non hanno scelto un operatore. In poche parole è come se gli operatori comprassero i clienti, naturalmente le persone sono libere di cambiare operatore rispetto a quello “assegnato”.

Chi passa dal mercato tutelato alla vendita all’asta sarà assoggettato al servizio a tutele graduali di cui ancora però non sono state definite le condizioni economiche. Il servizio a tutele graduali sarà attivo per 3 anni trascorsi i quali l’utente dovrà scegliere un operatore oppure restare con l’operatore assegnato.

 

Caro energia: prorogato il mercato tutelato gas e luce

Il governo Meloni ha deciso di dare seguito alle richieste di Arera e delle associazioni dei consumatori che hanno auspicato una proroga del mercato tutelato per il settore energetico. Ecco cosa succede.

Caro energia: il mercato tutelato può continuare

Ad oggi gli utenti per il settore gas ed energia sono in parte passati al mercato libero, caratterizzato da tariffe dipendenti dalla libertà contrattuale delle parti in regime di libera concorrenza. Un’altra parte più restia ha invece continuato ad avere la fornitura energetica di gas e luce attraverso il mercato tutelato. Fino a qualche mese fa risultava per gli utenti più conveniente avere contratti con società in libera concorrrenza, ma con l’aumento delle tariffe è oggi impossibile trovare una compagnia che metta a disposizione delle tariffe convenienti rispetto al mercato tutelato.

In questo contesto vi era la previgente previsione normativa che stabiliva la necessità per gli utenti ancora clienti del mercato tutelato di passare al libero per il gas entro il 2023, mentre il il sistema di maggiore tutela per l’energia elettrica dovrebbe terminare il 31 dicembre 2023.

Nel frattempo sono intervenute anche sanzioni dell’Antitrust nei confronti di compagnie che hanno applicato modifiche unilaterali dei contratti.

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Il contrasto al caro energia richiede la proroga del servizio di maggiore tutela

L’Arera nel richiedere la proroga del termine per la fine del mercato tutelato ha proprio sottolineato come attualmente per gli utenti in difficoltà economica questo rappresenti un modo per avere tariffe più convenienti anche in forza del fatto che ora le stesse sono modificate mensilmente in base all’andamento dei prezzi. Il Governo quindi ha accolto tale richiesta. Questo vuol dire che gli utenti che ancora oggi hanno il contratto per la fornitura di gas con il mercato tutelato possono non effettuare il passaggio al mercato libero e quindi mantenere le tariffe in base all’andamento dei prezzi.

Questa notizia è stata accolta con benevolenza dall’associazione dei consumatori Assoutenti che ha sottolineato come tale proroga possa evitare una ulteriore stangata per le tasche degli italiani.

Cos’è il PUN nella bolletta energetica? Cambiano i contratti

Chi sta cambiando contratto per la bolletta energetica, ad esempio perché il vecchio contratto è in scadenza, oppure sta tentando il passaggio dal mercato di maggiore tutela al mercato libero, avrà notato che nei contratti viene si nomina la componente PUN, ma di cosa si tratta e cosa cambia?

Come è cambiato il mercato dell’energia e a cosa serve il PUN

Il mercato dell’energia è in forte mutamento, le tariffe sono aumentate in modo imprevisto e soprattutto massiccio. Chi aveva stipulato un contratto nel mercato libero anche solo 12 mesi fa, ha approfittato di tariffe che ora sono fuori dal mercato, con kW pagati anche solo 35 centesimi o meno per qualche contratto più vecchio. Chi è rimasto nel mercato tutelato invece vede le tariffe aggiornarsi ogni tre mesi (dal mese di ottobre 2022 saranno aggiornate ogni mese) di conseguenza mentre per i primi la bolletta è rimasta stabile, per i secondi la bolletta è cresciuta in maniera repentina e di mese in mese.

Per chi però aveva proposto contratti a prezzi adeguati all’epoca e ora fuori mercato, le cose diventano difficili. Si sono accorti che devono inserire un meccanismo di adeguamento delle tariffe per evitare di pagare la componente energetica più di quanto poi previsto dai loro contratti agli utenti finali. Arriva quindi la soluzione il PUN.

Come funziona il PUN (Prezzo Unico Nazionale)?

Basta cercare in rete dei preventivi per accorgersi che ormai tutti prevedono una quota mobile a cui si aggiunge una quota fissa e solo su questa si attua realmente la concorrenza tra le parti. Il PUN è la quota mobile, è acronimo di Prezzo Unico Nazionale, cioè prezzo di riferimento all’ingrosso dell’energia elettrica che viene acquistata sul mercato della Borsa Elettrica Italiana (IPEX – Italian Power Exchange).

Quando i gestori inseriscono nel contratto il prezzo basato sul PUN vuol dire che non si pagherà sempre lo stesso importo per kW, ma che questo varierà in base alle quotazioni dei mercati energetici. Di conseguenza all’aumentare del prezzo aumenterà la bolletta, proprio come avviene nel mercato tutelato offerto dal servizio elettrico nazionale. Al PUN si aggiunge il contributo al consumo.

Ricordiamo che il servizio elettrico nazionale sarà in vigore fino a gennaio 2024, ma Codacons ha chiesto una proroga per il fatto che ora le nuove tariffe proposte dal mercato libero sono più alte rispetto a quelle del mercato tutelato.

Caro energia elettrica: chiesta la proroga del mercato tutelato

Il costo delle materie prime energetiche è ormai fuori controllo e si avverte forte l’esigenza di tutelare i consumatori e le imprese dal caro energia in modo che possano far fronte ai costi dei consumi. Tra le proposte che arrivano da Confcommercio c’è la proroga del mercato tutelato o di maggior tutela. Ecco perché.

Tariffe senza sosta nel mercato libero

Il regime di tutela per il mercato del gas dovrebbe terminare a gennaio 2023, mentre per il mercato dell’energia elettrica dovrebbe terminare un anno dopo e quindi nel mese di gennaio 2024. Questo vuol dire che i clienti del mercato di maggior tutela devono scegliere un operatore del mercato libero prima delle scadenze indicate.

Viene però rilevato che nel tempo le tariffe applicate dagli operatori del mercato libero sono molto aumentate, più di quelle del mercato tutelato. Deve essere ricordato che le tariffe nel secondo caso sono aggiornate trimestralmente da ARERA (Autorità per la Regolazione per Energia Reti e Ambiente) in basi ai costi delle materie prime. L’ultimo aggiornamento per le tariffe elettriche vi è stato il 1° ottobre e ha visto un aumento del 59%. Aumento calmierato grazie all’intervento di Arera, infatti il rischio era un aumento del 100%.

La stessa Arera ha però dichiarato che ora l’aggiornamento, in via provvisoria ed eccezionale, sarà effettuato mensilmente, in questo modo appena vi sarà una riduzione dei costi dell’energia la stessa sarà vigente in favore dei clienti che sono ancora nel mercato tutelato ( Servizio Elettrico Nazionale).

Proroga del mercato tutelato: confronto tra le tariffe

Confcommercio ha sottolineato che le tariffe nel mercato libero rispetto a un anno fa sono aumentate del 78%, mentre il mercato tutelato offre maggiori tutele per i consumatori. Secondo i dati rilevati da Istat, l’aumento delle tariffe della luce nel mercato tutelato in un anno è del 57,3% mentre le tariffe del mercato libero hanno avuti incrementi a 3 cifre, circa 135,9%.

Sulla stessa linea di Confcommercio è Codacons, il quale ha sottolineato che nel mercato libero solo l’8,85% delle proposte è inferiore al prezzo praticato nel mercato tutelato. Per il gas la percentuale sale al 14,58%. Codacons sottolinea che chi oggi in virtù di un vecchio contratto sta pagando con il mercato libero tariffe più basse rispetto a quelle del mercato tutelato, al rinnovo del contratto dovrà subire aumenti astronomici delle tariffe che non saranno solo legati all’aumento del costo dell’energia, ma prevederanno anche una sorta di recupero rispetto a quanto non pagato finora. Proprio per questo il Codacons chiede che sia posticipata la fine del mercato tutelato. Auspicio arrivato nei giorni scorsi anche da Arera.