Pace fiscale: il 43% dei contribuenti ammessi non ha pagato. Proposte

Nuovo allarme bomba sociale: il 43% dei contribuenti che avevano aderito ai provvedimenti di “pace fiscale” sono decaduti dal beneficio. Nuove proposte per rientrare nei termini.

Cosa prevede la pace fiscale

La Pace Fiscale prevede una serie di provvedimenti volti ad agevolare la definizione dei debiti fiscali insoluti. Le misure messe in campo erano di diversa natura, tra queste lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro per il periodo compreso tra il 2000 e il 2010. Con il decreto Sostegni (governo Draghi), al fine di aiutare le imprese coinvolte dalla crisi pandemica, invece si è provveduto allo stralcio delle cartelle affidate all’agente di riscossione di valore fino a 5.000 euro. In questo caso deve verificarsi una condizione preliminare: il contribuente (persona fisica o impresa) nel 2019 deve aver maturato un reddito non superiore a 30.000 euro lordi. Per aderire a questa agevolazione non era necessaria alcuna istanza del contribuente, infatti l’Agenzia della Entrate ha provveduto automaticamente.

Per la rimanente parte invece era prevista una definizione agevolata Saldo e Stralcio. L’ultimo provvedimento rientrante nel piano di Pace Fiscale era la Rottamazione Ter prevista nell’articolo 3 del decreto legge 119 del 2018 e prevedeva la possibilità di accedere alla definizione agevolata per i debiti iscritti al ruolo tra il 10° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2017. La definizione agevolata prevedeva la possibilità per questi debiti di pagare i soli importi senza sanzioni e interessi. Il pagamento poteva avvenire in un’unica soluzione, oppure con una rateizzazione in 10 rate dilazionate però in ben 5 anni. La normativa prevedeva anche la possibilità di compensare i debiti con il fisco con eventuali crediti maturati nel frattempo.

Il mancato pagamento delle rate prevedeva però la decadenza dal beneficio e quindi la riviviscenza dei vecchi importi da pagare.

Dati allarmanti per la pace fiscale: il 43% dei contribuenti è decaduta dal beneficio

Naturalmente la crisi pandemica ha influito sulla capacità di coloro che avevano aderito a far fronte alla rateazione e i dati sono allarmanti. Alla fine del 2021 solo il 57% di coloro che avevano aderito è ancora in corsa con i pagamenti, (718 mila contribuenti), mentre il 43 % è purtroppo decaduto dal beneficio. Si tratta di 532 mila contribuenti che non sono riusciti a pagare entro il 9 dicembre 2021 con tolleranza fino al 14 dicembre 2021 e decaduti dal Saldo e Stralcio e dalla Rottamazione Ter. Mancano all’appello 2,45 miliardi di euro che non potranno più essere riscossi mediante la definizione agevolata, ma dovranno essere riscossi in modo ordinario, quindi con interessi, sanzioni e senza sconti.

I dati sono stati forniti dal Ministero dell’Economia e delle finanze, attraverso la sottosegretaria Maria Cecilia Guerra, in risposta all’interrogazione parlamentare del senatore del Movimento 5 Stelle Emiliano Fenu. Nella risposta si sottolinea che tali piani hanno beneficiato di un’ulteriore agevolazione in seguito all’inizio della crisi pandemica. La perdita dei benefici ha avuto una dilazione in caso di mancato pagamento da 5 a 18 rate per i piani in corso alla data dell’8 marzo 2020. Per i piani successivi all’8 marzo 2020 il numero di rate non pagate che porta alla perdita dei benefici ha avuto un innalzamento da 5 a 10. Infine, la soglia per la richiesta delle rateizzazioni ha avuto un incremento 60.000 euro a 100.000 euro.

Rischio di una bomba sociale e prospettive

Per il senatore Fenu è di forte al rischio di una vera e propria bomba sociale e a tale allarme non è indifferente il MEF che ha chiarito come di fronte a questi numeri è necessario agevolare i contribuenti. Proprio per questo motivo non è esclusa una nuova calendarizzazione, la stessa è richiesta in modo unanime anche dai Commercialisti che chiedono anche l’accesso a un nuovo piano di ammortamento dei debiti.

Nel frattempo è stato approvato un emendamento al decreto Milleproroghe che consente di rientrare nei piani di dilazione per i debiti rateizzati per i quali è intervenuta la decadenza anteriormente alla data di inizio della sospensione dei termini di versamento delle cartelle. La rateizzazione riguarda le richieste presentate tra il 1° gennaio e il 30 aprile 2022 per una dilazione massima di 72 rate.

Cartelle esattoriali: nuova pace fiscale, sale il pressing di ANC

Pochi giorni di slittamento, questo ciò che il governo ha prodottoin materia cartelle esattoriali e debiti tributari e fiscali in genere. Per le cartelle esattoriali non si è fatto molto. Nel classico collegato alla legge di Bilancio il governo ha introdotto uno slittamento delle scadenze, ma si tratta di pochi giorni reputati insufficienti dai commercialisti.
E per questo che l’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC) torna a chiedere una nuova proroga delle scadenze, allargandosi anche a chiedere un nuovo piano di sanatoria.

Cartelle e debiti, la crisi non è superata

Parlare di ripresa economica in Italia è azzardato o quasi. Lo sostengono i professionisti di ANC, l’Associazione Nazionale Commercialisti. La pandemia è ancora in atto e pur se non ci sono lockdown ufficiali, gran parte del tessuto economico del Paese è in sofferenza.
Ristoranti, bar, turismo, ma anche negozi, botteghe, artigiani e commercianti in genere, la crisi la vivono. Per non parlare di discoteche, balere e sale da ballo completamente chiuse.
La ripresa economica di cui i politici e i tecnici gongolano, secondo i commercialisti va vista da un’altra angolazione. La ripresa infatti, riguarda sostanzialmente le grandi imprese, le realtà imprenditoriali più grandi.
Le piccole invece soffrono di una crisi che ormai da due anni è evidente. L’aumento esponenziale delle saracinesche abbassate è il dato su cui i commercialisti di ANC si basano per giustificare la loro richiesta di nuova proroga alle scadenze della rottamazione ter e del saldo e stralcio delle cartelle esattoriali.
La richiesta ha tutti i crismi dell’ufficialità visto che da qualche giorno ANC ha prodotto un comunicato ufficiale.

Cosa chiedono i commercialisti per le cartelle esattoriali

Un nuovo slittamento degli appuntamenti per i contribuenti indebitati è l’oggetto del Comunicato dell’Associazione Nazionale Commercialisti.
Non è bastata la proroga concessa ufficialmente dal governo con il decreto fiscale. Troppo pochi i giorni concessi. Un rinvio esiguo e insufficiente. E sono molti i contribuenti alle prese con le cartelle esattoriali.
La scadenza originaria del 30 novembre per quanto concerne le rate 2020 e 2021 di saldo e stralcio e rottamazione, è stata posticipata al 9 dicembre. Nonostante gli ulteriori 5 giorni di salvaguardia concessa, cioè di tolleranza, si arriva al 14 dicembre.
Due settimane in più con sono state poche. E lo dimostrano i numeri dei versamenti, piuttosto basso. Segno indelebile che chi parla di ripresa non approfondisce fino in fondo ciò che si sta materializzando in Italia.
Più tempo per pagare è ciò che ANC chiede al governo nel suo comunicato

Nuova pace fiscale da attuare

Numeri abbiamo detto, ed è lì che si vede l’insufficienza della proroga che il governo ha concesso. Nonostante lo stato di emergenza prorogato al 31 marzo 2021, sulle cartelle il governo non ha ammesso salvaguardie emergenziali.
Oltre il 50% delle rate di rottamazione ter e saldo e stralcio scadute al 31 dicembre appena trascorso risultano non pagate.
Se si considera che per chi non ha adempiuto alla scadenza del 14 dicembre 2021, la decadenza dal beneficio delle sanatorie si è compiuta, appare evidente che viene meno per molti il principio cardine delle sanatorie, cioè il rientro agevolato dai debiti.
La carenza di liquidità delle imprese, soprattutto piccole e medie, ma anche delle famiglie, è in dato oggettivo.
Dato che ha spinto i commercialisti a chiedere al governo nuove proroghe e nuove possibilità per i contribuenti.

Tasse, ingorgo scadenze 30 novembre 2021: Irpef, Ires, Irap, pace fiscale e dichiarazioni

Si avvicina la data del 30 novembre 2021, giornata segnata dall’ingorgo delle scadenze di varie tasse e contributi. Nella stessa giornata i contribuenti sono chiamati a versare il secondo acconto delle imposte dirette. In pagamento l’Irpef, l’Ires, l’Irap, le imposte sostitutive ovvero la cedolare secca e i versamenti delle partite Iva a regime forfettario.

Versamento entro il 30 novembre 2021 delle rate non pagate della rottamazione ter e saldo e stralcio

In più quest’anno c’è la scadenza della pace fiscale: dovranno essere pagate tutte le rate sospese a causa dell’emergenza sanitaria ed economica nel corso del 2020 e del 2021. Le rate fanno riferimento alla rottamazione ter e al saldo e stralcio. Per questi pagamenti c’è una tolleranza di alcuni giorni: il termine ultimo per pagare è fissato al 6 dicembre 2021.

Invio al 30 novembre dichiarazioni fiscali 2021

Sempre al 30 novembre è fissata la data di scadenza per l’invio, da parte degli intermediari, delle dichiarazioni fiscali 2021 inerenti l’anno di imposta 2020. Si tratta della scadenza del più importante adempimento fiscale dell’anno. Nel 2021 l’invio sarà condizionato dalla complessità di redazione del quadro Rs. Il quadro, infatti, dovrà riportare i vari aiuti di Stato che sono stati elargiti dal governo nel corso dell’emergenza sanitaria ed economica causata dalla Covid. Ulteriore quadro da compilare è quello Ru, inerente all’iscrizione dei crediti fiscali accumulati a partire da marzo 2020.

Scadenza del 30 novembre 2021: non si può rateizzare il pagamento del saldo

Non è possibile rateizzare il secondo acconto delle dichiarazioni fiscali 2021. Infatti, come dispone il comma 1 dell’articolo 20 del decreto legislativo numero 241 del 1997, il pagamento delle imposte e dei contributi dovuti dai soggetti titolari delle posizioni assicurative gestite dall’Inps, deve essere completato entro il mese di novembre del medesimo anno in cui è stata presentata la dichiarazione o la denuncia dei redditi. Pertanto, mentre si può dilazionare il saldo e il primo acconto delle imposte, ciò non è possibile per il saldo.

Chi non ha pagato la rottamazione ter

Cosa accade a chi non paga le scadenze delle rate di rottamazione e saldo e stralcio? Nello specifico, parliamo della pace fiscale e delle relative regole in relazione all’appuntamento del 30/09/2021. Ma potrebbe succedere ancora, quindi, quali sono le conseguenze in generale?

Rottamazione ter: chi non paga

La scadenza del 30 settembre 2021 è giunta, per chi non ha pagato subentra la decadenza dalla definizione agevolata e non sarà più possibile chiedere di rateizzare il debito. Facciamo chiarezza.

Chi ha aderito alla pace fiscale deve rispettare le scadenze delle rate della rottamazione e del saldo e stralcio. Per evitare un immediato decadimento dal piano agevolato, sono stati previsti cinque giorni di tolleranza in assenza di altre deroghe.

Superati anche gli ulteriori giorni concessi, chi non paga perde tutti i benefici della pace fiscale. Tuttavia, questo non sembra aver convinto tutti o evidentemente molti contribuenti per circa 800mila pagamenti non hanno potuto rispettare le precedenti scadenze delle rate, nonostante siano stati sempre concessi cinque giorni di tolleranza. All’appello mancano 4 miliardi di euro, era il denaro che si aspettava entrasse l’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Situazione simile potrebbe verificarsi dopo la scadenza del 30 settembre 2021. Quindi, un nuovo capitolo si aprirà per tutti i contribuenti che hanno omesso il pagamento delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio delle cartelle esattoriali.

Ci sarà un ricalcolo del debito e torneranno ad aggiungersi le sanzioni e gli interessi così come la quota del debito cancellata per chi ha aderito al saldo e stralcio. Ribadiamo che non aver rispettato le scadenze suddette, comporta l’impossibilità di avere accesso a nuove rateizzazioni.

Tutto tornerà nella normalità, ossia le procedure di recupero del debito da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione e, stavolta, senza possibilità di dilazioni per le somme dovute.

Chiunque non pagherà le rate entro le scadenze prestabilite dalla pace fiscale, inclusi i giorni di tolleranza, riceveranno lo stesso trattamento.

Ormai, la data del 30 settembre 2021 è arrivata e riguardava le rate della rottamazione e del saldo e stralcio dovute a luglio 2020. Il prossimo appuntamento con la scadenza delle rate è il 31 ottobre 2021 per quelle relative a novembre 2020. Infine, il 30 novembre 2021, l’ultima scadenza che calcolando i giorni di tolleranza, significherà che entro il 6 dicembre 2021 dovranno essere pagate tutte le rate della pace fiscale dovute per l’anno 2021.

Decadenza pace fiscale e nuove rateizzazioni ma solo in casi specifici

In futuro, chi non rispetta la scadenza per il pagamento delle rate stabilite dalla pace fiscale, non avrà nuove rateizzazioni. Ma visto l’emergenza Covid-19, alla rottamazione sono previste delle deroghe.

Infatti, chi non ha pagato le rate del saldo e stralcio e della rottamazione ter scadute nel 2019 può accedere alla rateizzazione delle cartelle. La stessa regola è stata poi estesa dal decreto Ristori anche per i debiti relativi alla prima e seconda rottamazione decaduti per via del mancato pagamento entro i termini, nel rispetto della scadenza del 31 dicembre 2021.

Le domande di rateizzazione

Per le richieste presentate entro la fine dell’anno, il contribuente può beneficiare del maggior termine di decadenza, che comporta il non venir meno del piano di versamento accordato in caso di mancato pagamento di dieci rate, anche se non consecutive, in luogo delle cinque ordinariamente previste.

Regole emergenziali che si applicano solo in parte ai decaduti dalla pace fiscale. Al momento non sono infatti previste deroghe per chi non ha versato e non verserà le rate relative al 2020 e al 2021 della rottamazione e del saldo e stralcio.

Nuovo calendario fiscale per la Rottamazione Ter e il Saldo e Stralcio

L’emergenza Covid ha sicuramente portato molti problemi economici agli italiani e in particolare alle aziende la cui liquidità è messa a dura prova dai cali di fatturato che in alcuni settori sono stati davvero importanti. Per aiutare coloro che sono in difficoltà con i pagamenti, il decreto Sostegni Bis ha indicato nuove date di scadenza per le rate della Rottamazione Ter e del Saldo e Stralcio e che erano tutte in scadenza il 31 luglio 2021. Vedremo in sintesi le nuove date per provvedere ai pagamenti.

Il nuovo calendario fiscale

Se avevi delle rate scadute per il piano Rottamazione Ter, che ha agevolato il pagamento di debiti iscritti al ruolo eliminando sanzioni e interessi maturati nel tempo, oppure delle rate del Saldo e Stralcio (questo prevede una riduzione degli importi dovuti dai contribuenti che si trovano in una situazione economica grave che naturalmente deve essere comprovata), il decreto Sostegni Bis ha buone novità per te. Ecco le nuove scadenze:

  • Rata scaduta il 28 febbraio 2020 della Rottamazione Ter: scade il 2 agosto 2021, ma è stata prevista una tolleranza di ulteriori 5 giorni;
  • rata scaduta 31 marzo del 2020 del Saldo e Stralcio scade il 2 agosto 2021, anche in questo caso con un’ulteriore tolleranza di 5 giorni;
  • Rottamazione Ter con scadenza 31 maggio 2020 deve essere pagata entro il 31 agosto 2021;
  • Rottamazione Ter scaduta il 31 luglio 2020 deve essere pagata entro il 30 settembre 2021;
  • Saldo e Stralcio scaduto il 31 luglio 2020 da pagare entro il 30 settembre 2021;
  • Rottamazione Ter scaduta il 30 novembre 2020 da pagare entro il 2 novembre 2021;
  • da pagare entro il 30 novembre 2021 tutte le rate scadute il 28 febbraio 2021, il 31 marzo 2021, il 31 maggio 2021 e il 31 luglio 2021 e non ancora versate.

I vantaggi del nuovo calendario fiscale

Con il nuovo calendario fiscale del decreto Sostegni Bis, convertito in Legge 23 luglio 2021, n. 106 recante misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali, si evita anche un vero e proprio ingolfamento del sistema dovuto alla concentrazione di tutte le scadenze delle vecchie rate al 31 luglio 2021.

Il decreto Sostegni Bis ha quindi previsto un’ulteriore agevolazione con dilazione dei pagamenti per le varie rate scadute nel 2020 e ancora non pagate, mentre ha convogliato tutte le rate scadute nel 2021 alla fine di novembre. Per tutte le date che sono state viste, è prevista un’ulteriore tolleranza di 5 giorni, quindi quelle in scadenza al 30 novembre devono essere versate entro le ore 00:00 del 6 dicembre.

Pace fiscale con annullamento cartelle esattoriali

A questa importante novità occorre aggiungere che, in base al decreto attuativo approvato dal MEF, entro il 31 ottobre del 2021 dovrebbe essere portata a compimento la pace fiscale con annullamento automatico delle cartelle iscritte a ruolo e comprese tra il 1°gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010.

Si tratta di un importante provvedimento che prevede la cancellazione delle cartelle esattoriali comprese tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010 il cui ammontare è inferiore a 5.000. La cancellazione di questo debito fiscale è però riservata ai contribuenti che nel 2019 hanno dichiarato un reddito inferiore a 30.000 euro.

In questo caso il contribuente non ha adempimenti da compiere, infatti ci sarà un incrocio dei dati posseduti dall’Agenzia Entrate e Riscossioni che porterà alla creazione di una lista di contribuenti a cui si annullano le cartelle di pagamento che rientrano nelle caratteristiche viste.

Lo stralcio però non riguarderà tutti i debiti nei confronti dell’erario e in particolare sono esclusi:

  • i debiti derivanti dalla restituzione di aiuti di Stato;
  • debiti che derivano da pronunce della Corte dei Conti;
  • multe, ammende e sanzioni previste in sentenze penali;
  • iva riscossa all’importazione.