Imprese gazzelle e scarsa occupazione

L’altalena dei dati relativa all’economia e al lavoro continua senza sosta anche in questo periodo di vacanza. Secondo l’Istat, in Italia è calato il numero delle imprese che creano lavoro, relativamente a quelle attive con dipendenti (escluse la pubblica amministrazione, l’agricoltura e il non profit): -3% nel 2014 rispetto al 2013 sul fronte occupazione.

Il totale degli addetti di queste imprese è di 13 milioni, di cui 11 i dipendenti, calati dell’1,4% rispetto al passato. E la difficoltà a creare occupazione è evidente anche guardando le performance delle cosiddette “imprese gazzelle”, ossia le piccole aziende con notevole tasso di crescita: ebbene, se queste, secondo il Cerved, dal 2007 al 2012 hanno raddoppiato il fatturato, non hanno però ottenuto risultati analoghi sotto il profilo occupazionale.

Se si osservano poi le dimensioni delle aziende che creano lavoro, il calo più sensibile dell’ occupazione si registra per il segmento 1-9 addetti (-3,2%), mentre per settore produttivo sono le imprese con 100-249 addetti delle costruzioni a far segnare il dato peggiore: -8,8%.

Piccole e medie imprese italiane premiate in Europa

Le piccole e medie imprese italiane si fanno valere in Europa e vincono premi e finanziamenti. Sei piccole e medie imprese del nostro Paese, che fanno parte di un gruppo di 42 selezionate dalla fase 2 del cosiddetto “Strumento Pmi”, riceveranno in totale 6 milioni e 700mila euro dal programma quadro per la ricerca Horizon 2020, messo in campo dalla Commissione europea.

Le piccole e medie imprese premiate sono soprattutto del Nord, ma non manca anche un esempio di eccellenza manifatturiera che proviene dal Sud: Società Agricola Serenissima (Conselve, PD), Aleph (Lurate Caccivio, CO), ML Engraving (Onore, BG), Mobiltech (Varedo, MB), Cimberio (San Maurizio d’Opaglio, NO) e Atp (Angri, Salerno).

Le piccole e medie imprese premiate riceveranno fino a 2,5 milioni di euro per ciascun progetto (raddoppiati a 5 milioni per i progetti in materia sanitaria) con i quali finanziare le attività innovative e l’elaborazione e la messa in opera dei propri piani aziendali.

Tra i Paesi europei, quello che ha visto il maggior numero di piccole e medie imprese premiate è la Spagna (7), dopo la quale ci sono appunto l’Italia, la Finlandia, la Francia, i Paesi Bassi, il Regno Unito.

Accordo tra UniCredit e BEI per le imprese

E’ stato firmato un accordo tra UniCredit e la Banca Europea per gli Investimenti per erogare alle imprese italiane di media capitalizzazione finanziamenti per un totale di 300 milioni di euro.

La proposta è rivolta alle imprese attive nei settori produttivi e dei servizi, che abbiano un organico fino a 3.000 dipendenti.

Con questo importo messo a disposizione si sosterrà lo sviluppo delle imprese che eseguano investimenti materiali e immateriali, ovvero finanzino il capitale circolante.
Saranno finanziati sia i nuovi investimenti sia quelli in corso, purché non ancora ultimati.

Il finanziamento potrà avere durata compresa tra i due e i dodici anni e un massimo di 50 milioni per ogni singolo progetto, e verrà trasferita alle imprese tramite UniCredit e UniCredit Leasing.

I nuovi fondi vanno ad aggiungersi a due precedenti iniziative avviate nell’aprile scorso, rivolte all’occupazione giovanile e alle imprese di piccole e medie dimensioni, anche quelle per un ammontare disponibile totale di 300 milioni.

UniCredit non è solita a questo tipo di finanziamento, considerando che, negli ultimi anni, sono stati erogati più di 4 miliardi di euro alle imprese italiane, e quasi un miliardo nel 2014, sempre con la collaborazione di BEI.

Le imprese potranno utilizzare gli incentivi per lavori relativi all’acquisto, la costruzione, ’ampliamento e la ristrutturazione di fabbricati; l’acquisto di impianti, attrezzature, automezzi o macchinari; le spese, gli oneri accessori e le immobilizzazioni immateriali collegate ai progetti, incluse le spese di ricerca, sviluppo e innovazione; la necessità permanente di capitale circolante legata all’attività operativa.

Vera MORETTI

Sostenibilità energetica vantaggiosa per le pmi

Le piccole imprese, e la loro economia, dipendono anche, ma forse soprattutto, dalla sostenibilità energetica, che rappresenta un vero e proprio motore di sviluppo che permette loro di rimanere a galla e battere la concorrenza.

Questo è quanto ha dichiarato Daniele Vaccarino, presidente di Rete Imprese Italia, durante il suo intervento alla conferenza degli Stati Generali sui cambiamenti climatici a Roma.

Il numero uno di RTI ha infatti asserito che “le politiche attuate negli anni scorsi sono state caratterizzate da luci ed ombre: da una parte hanno costituito una barriera contro la recessione, generando, nel 2012, 13 miliardi di interventi, e quasi 140mila posti di lavoro per la realizzazione degli impianti, e 53mila per l’esercizio e la manutenzione, da un’altra non hanno saputo valorizzare adeguatamente la filiera della produzione“.

Inutile dire che occorre un utilizzo efficace della leva fiscale per ridurre il consumo di suolo, di risorse e l’inquinamento, liberando in questo modo risorse che possono essere utilizzate a sostegno della green economy.

Vaccarino ha anche sottolineato l’importanza dell’Ecobonus che, in particolare nell’edilizia, ha dato ottimi risultati: “E’ il momento di allargare i confini aggiungendo all’Ecobonus per singole unità abitative, un Ecobonus a grande taglia, tarato sulla riqualificazione urbana, per consentire il risanamento, su vasta scala, di intere aree delle città e dei territori“.

Vera MORETTI

Banca Intesa sostiene le pmi fashion

E’ stato siglato un accordo tra il gruppo Intesa Sanpaolo e Sistema Moda Italia, con l’obiettivo di sostenere le piccole e medie imprese del settore e permettere loro di esordire anche sui mercati esteri.

Questa intesa prevede che venga stanziato un plafond di 500 milioni, che serviranno a finanziare progetti di internazionalizzazione delle aziende attive nel settore fashion.

Oltre agli incentivi, Banca Intesa fornirà servizi di consulenza specialistica in oltre 40 Paesi, mettendo inoltre a disposizione delle imprese associate a Sistema Moda Italia strumenti come:

  • Tech Marketplace, la piattaforma digitale che promuove l’interazione tra start up e imprese, e che favorisce l’incontro tra domanda e offerta di innovazione tecnologica;
  • l’accesso esclusivo a Opportunity Network, la piattaforma digitale realizzata per la condivisione di opportunità di partnership ed export a livello globale;
  • Expo Business Matching, lo strumento web-based che favorisce occasioni di incontro tra le imprese italiane ed estere in occasione di Expo 2015.

Vera MORETTI

Un decreto legge per favorire l’accesso al credito

Diciamo la verità: il problema dell’accesso al credito è ancora molto presente e rappresenta un vero e proprio cruccio per molte aziende italiane, soprattutto se di piccole e medie dimensioni.

Per questo motivo, il Consiglio dei Ministri, su proposta dei Ministri dell’Economia e delle Finanze Pietro Carlo Padoan e della Giustizia Andrea Orlando, ha approvato un decreto legge recante misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria.

Da una nota del Consiglio dei Ministri: “Tutte le misure muovono da un principio comune: un’azienda con problemi rischia di trascinare con sé altre imprese (fornitori di beni e servizi e intermediari finanziari) continuando a contrarre obbligazioni che non potrà soddisfare”. Affrontare tempestivamente i casi di crisi aziendale consente di limitare le perdite del tessuto economico, sia nella dimensione strettamente imprenditoriale sia sul piano finanziario, o di risanare l’azienda, con benefici sul piano occupazione e più in generale tutelando il tessuto economico contiguo”.

Il decreto legge prevede alcune importanti misure, come:

  • Accesso al credito nel corso di una crisi aziendale: il Tribunale può autorizzare finanziamenti interinali anche nel caso di concordato in bianco e in via d’urgenza anche senza attestazione di un professionista, sentiti i creditori principali. In questo modo si aumentano le possibilità di riuscita di piani di risanamento dell’impresa in crisi.
  • Apertura alla concorrenza nel concordato preventivo – offerte concorrenti: offerte per l’acquisto dei beni possono essere presentate – oltre che dal debitore – anche da terzi, purché migliorative e comparabili. In questo modo si evita la svalutazione abusiva del patrimonio.
  • Apertura alla concorrenza nel concordato preventivo – proposte concorrenti: il concordato preventivo può essere presentato anche dai creditori quando la proposta del debitore non prevede la soddisfazione di almeno il 25% dei crediti chirografari, purché si tratti di proposta migliorativa. In questo modo si favorisce l’immissione di nuovi capitali nell’impresa in crisi e la corretta valorizzazione del patrimonio del debitore.
  • Ristrutturazione dei debiti: l’accordo può essere concluso con il 75% dei creditori finanziari, se questi rappresentano almeno la metà dell’indebitamento, fermo l’integrale pagamento dei creditori non finanziari (per esempio altre imprese fornitrici di beni e servizi). In questo modo si evita che alcuni crediti finanziari possano bloccare l’esito della procedura, e quindi si favorisce un risanamento precoce.
  • Curatore fallimentare: la figura del curatore fallimentare viene distinta da quella del commissario giudiziale – le due vengono rese incompatibili – e deve essere in grado di completare i propri adempimenti entro i termini, pena la revoca. In questo modo si garantisce la terzietà del commissario e si riducono i tempi delle procedure di fallimento.
  • Operazioni di vendita: le operazioni di vendita vendono rese più rapide e tali da migliorare il valore realizzato, grazie alla gestione prioritaria per via extra giudiziale, alle modalità di determinazione del prezzo di vendita, ai criteri di aggiudicazione e ai costi per la pubblicità.
  • Deducibilità delle perdite: il regime di deducibilità ai fini Ires e Irap delle svalutazioni crediti e delle perdite su crediti degli enti creditizi e finanziari e delle imprese di assicurazione viene modificato introducendo, al posto della deducibilità annuale in misura di un quinto per ciascun anno, la deducibilità integrale di tali componenti negativi di reddito nell’esercizio in cui sono rilevati in bilancio. In questo modo si incentivano le imprese del credito a dismettere crediti incagliati così da alimentare il margine patrimoniale per la concessione di nuovo credito.

Vera MORETTI

Agevolazioni per le Pmi che anticipano il Tfr

Sono previste nuove agevolazioni per le pmi che scelgono di effettuare l’anticipo del TFR ai dipendenti ricorrendo ad un finanziamento bancario, come da decreto 65/2015 del governo.
In questo caso, le agevolazioni corrispondono a ulteriori garanzie sul prestito e sconti sulle imposte di bollo.

Queste novità si trovano nell’articolo 7 del decreto e modificano alcuni punti della Legge di Stabilità 2015 che riguardano l’anticipo TFR.
Si tratta del meccanismo in base al quale i dipendenti assunti da almeno sei mesi possono chiedere l’anticipazione della quota maturanda di TFR dal 2015 al 2018, con una scelta che una volta effettuata è irrevocabile per l’intero triennio.

La legge prevede che le imprese fino a 50 dipendenti possano ricorrere a un finanziamento bancario, con condizioni agevolate che evitano l’impatto negativo sulla liquidità.

Alle garanzie già previste per questo finanziamento si aggiunge un ulteriore garanzia sul finanziamento, aggiuntiva rispetto a quella già prevista dal Testo Unico Bancario, che rende l’operazione meno rischiosa.
E’ anche previsto che tutte le operazioni connesse a questo finanziamento sull’anticipo TFR siano esenti da imposte di registro, di bollo e da ogni altra tassa indiretta, tributo o diritto. Quindi, per l’azienda il finanziamento non appesantisce in alcun modo i conti.

Vera MORETTI

Nuovi decreti per Conto Termico e FER

Il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi ha anticipato l’arrivo di nuovi decreti volti a regolamentare gli incentivi relativi a Conto Termico e fonti rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico.

Il ministro, confermando la definizione del nuovo Conto Termico e di un decreto-ponte sugli incentivi per le rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico entro il 2017, ha dichiarato: “Gli oneri di incentivazione sono saliti da poco più di 2 miliardi di euro nel 2009 ai 12 miliardi di oggi. Nonostante molti tentativi di ridurne il peso costituiscono l’85% degli oneri di sistema e incidono per un quarto della spesa elettrica di una famiglia. Le rinnovabili restano tra le priorità, ma vorremmo indicare criteri per una revisione, continuando a sostenere lo sviluppo delle rinnovabili, ma con più attenzione per i costi e le ricadute sul sistema produttivo.
Per il fotovoltaico il tetto di 6,7 miliardi di euro all’anno è stato già raggiunto al 2013, ma rimangono significativi incentivi impliciti. Sulle altre fonti il tetto fissato a 5,8 miliardi l’anno ha un contatore che indica 5,7 miliardi e come Ministero intendiamo emanare a breve un intervento che valga fino al 2017, quando partirà la nuova fase di incentivi, che riutilizzi a favore del settore le risorse che si renderanno via via disponibili pur nel rispetto del tetto, individuando criteri selettivi per la loro allocazione
“.

Nel frattempo, il ministro ha già trasmesso la bozza del decreto al Ministero dell’Ambiente e alle Politiche agricole. La pubblicazione definitiva avverrà solo dopo averne ricevuto il parere dal Ministero.

Vera MORETTI

Voucher per l’internazionalizzazione delle pmi

E’ in arrivo un voucher di 10mila euro destinato alle imprese, che possono essere anche cooperative o reti di imprese, che abbiano fatturato almeno 500mila euro in almeno uno degli ultimi tre esercizi.
Il voucher permette a queste pmi di dotarsi di un temporary export manager, ovvero di personale specializzato che possa sostenerle durante i delicati processi di internazionalizzazione.

Il bando export vuole favorire la crescita del Made in Italy ed è previsto dal decreto Sblocca Italia, che fa parte del Piano straordinario per l’internazionalizzazione messo a punto dal viceministro allo Sviluppo, Carlo Calenda, da 260 milioni di euro per il 2015.

Tale bando dovrebbe essere attivato entro giugno, come ha confermato lo stesso Calenda: “A giugno lanceremo il voucher per i temporary export manager che altrimenti conterebbero all’impresa tra i 100.000 ed i 150.000 euro. Le piccole imprese non ce la farebbero a permetterselo. Abbiamo investito 20 milioni di euro su questo“.

Tra gli obiettivi del “Piano straordinario per il rilancio internazionale dell’Italia” ci sono:

  • aumentare la platea delle imprese esportatrici di almeno 20 mila unità nei prossimi 3 anni;
  • aumentare i ricavi oltre confine di almeno 50 miliardi di euro, oggi fermi a quota 389 miliardi;
  • attrarre investimenti esteri in Italia per 20 miliardi l’anno;
    far crescere l’e-commerce.

Vera MORETTI

Un milione di euro per le pmi green

Cloros, Energy Service Company, ha deciso di mettere a disposizione delle piccole e medie imprese che puntano sulla sostenibilità per essere competitive, un milione di euro per diventare ancora più efficienti.

Questa iniziativa è sostenuta in partnership con Symbola, Fondazione per le qualità italiane, e prevede una selezione dei migliori progetti candidati non solo da un punto di vista tecnologico, ma anche in base alla capacità di rappresentare il Made in Italy in maniera concreta ed originale.

Riccardo Caliari, Amministratore Delegato di Cloros, ha presentato il progetto: “Creatività, soluzioni su misura, innovazione. E, certamente, efficienza. La forza del Made in Italy sta qui. Ma la crisi e le difficoltà di accesso al credito non aiutano certo le imprese a investire per essere competitive. Cloros è una E.S.Co che crede nelle eccellenze italiane e ha deciso di dedicare il progetto proprio alle Piccole e Medie Imprese perché crede nella forza del nostro Paese e nei suoi talenti. E per fare questo non potevamo che scegliere di affiancarci a un partner autorevole come Symbola, la fondazione che seleziona e promuove le qualità italiane”.

Ermete Realacci, presidente di Symbola, ha aggiunto: “La green economy già oggi in Italia significa non solo qualità ambientale, benessere per i cittadini, ma competitività. Lo hanno capito quelle 341.500 aziende italiane dell’industria e dei servizi con dipendenti (un quinto circa del totale) che dal 2008, in piena crisi, hanno investito in tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. Un dato che sale al 33% nell’industria manifatturiera”.

I risultati ottenuti sono stati soddisfacenti, poiché nella manifattura il 25,8% delle imprese eco-investitrici ha visto crescere il proprio fatturato nel 2013, mentre tra le non investitrici è successo solo nel 17,5% dei casi.
Inoltre, le imprese manifatturiere che fanno eco-investimenti sono anche più forti all’estero: il 44% esporta stabilmente, contro il 24% di quelle che non investono.

La cifra di 1 milione di euro messa a disposizione da Cloros sarà impiegata per finanziare interventi tecnologici finalizzati alla riduzione dei consumi energetici nei processi produttivi delle aziende italiane, con conseguente riduzione delle emissioni di CO2.
Gli interventi saranno realizzati attraverso l’innovativo meccanismo del contratto a prestazione energetica garantita o Energy Performance Contract (EPC): il risparmio energetico generato viene condiviso tra l’impresa, che vede ridurre da subito il costo in bolletta, e Cloros, che lo utilizza per recuperare il capitale investito (in massimo 5 anni).

Gli interventi finanziabili riguardano la sostituzione dei sistemi di riscaldamento, condizionamento, illuminazione, ma anche l’installazione di motori elettrici efficienti o dotati di inverter, l’adozione di macchine a basso consumo di energia e la realizzazione di impianti per la produzione di energia termica ed elettrica.

Per partecipare al progetto “Made in Italy in green. Nuove energie per la tua impresa” occorre visitare il sito Madeinitalygreen.it e compilare un breve modulo entro il 30 giugno 2015.
Ogni impresa potrà beneficiare di un budget complessivo che varierà da 30 a 250mila euro circa.
L’elenco delle aziende selezionate sarà reso noto entro il 31 luglio 2015 e gli interventi verranno portati a termine entro la fine del 2015.

Vera MORETTI