Niente “nero” in Emilia Romagna

Uno studio condotto dal Centro Studi Sintesi sull’economia sommersa, ovvero sui lavoratori “in nero” che non denunciano i loro guadagni al fisco, ha stilato una classifica delle regioni “virtuose”, ovvero dei luoghi dove i consumi sono più aderenti ai guadagni dichiarati.

Gli indicatori di benessere presi in considerazione sono sette e comprendono, ovviamente, le auto di lusso e le mega ville, e sono condensati tutti in un rapporto di ricavi e spese, risultato dei quali rappresenta la media nazionale.

Su una media di 100, dunque, le località che ottengono un punteggio superiore sono quelle in cui i consumi sono “giustificati” dai redditi, se il punteggio e’ più basso si spende mediamente più di quanto si dichiara al fisco.

La regione “regina” è l’Emilia-Romagna, che spicca sulle altre con 147 punti (media nazionale di 100), perdendone però 3 rispetto al passato. Al secondo posto c’è il Friuli Venezia Giulia, al terzo il Piemonte; sei anni fa accanto all’Emilia-Romagna c’erano la Lombardia e il Trentino Alto Adige.

Secondo la “mappa fiscale” del Paese, la provincia più fedele è invece Trieste, seguita da Milano, e Bologna che completa il podio.

Tra le province emiliane, dopo Bologna che è terza (149 punti, meno uno al confronto con un anno fa), Forli-Cesena è quarta (131, più 11), Parma ottava (126, meno quattro), Modena è undicesima (122, meno cinque), Ravenna quattordicesima (119, più otto), Reggio Emilia 19ma (116, più 15), Piacenza 24ma (115, meno 12), Ferrara 45ma (103, meno 42). Ultima, maglia nera della regione, Rimini, che si piazza al 59mo posto della classifica italiana e si ferma ad un punteggio pari a 95 e registra un meno otto rispetto al 2006.

Il commento pervenuto dalla provincia di Rimini in un comunicato è eloquente: “Questi dati ci segnalano ancora una volta la profondità del problema fiscale nel territorio riminese, anomalo anche rispetto alle aree dall’economia omogenea. Gli strumenti per intervenire non stanno sulla luna, molti stanno in capo all’esecutivo centrale, qualcuno di meno agli enti locali. Ma e’ la convinzione della priorità della ‘guerra’, come l’ha definita lo stesso Presidente Monti, l’elemento centrale di ogni strategia di contrasto”.

Positivo, invece, il commento del sindaco di Cesena Paolo Lucchi, il quale ha dichiarato: “Dopo il poco invidiabile exploit della scorsa settimana, quando la nostra provincia si è classificata al primo posto per l’aumento dei reati denunciati, questa volta la posizione alta e’ un segnale positivo, se e’ vero che l’evasione fiscale ha effetti devastanti per l’economica del nostro Paese, tanto da indurre il primo ministro Mario Monti, in genere sempre molto misurato, a parlare di un vero e proprio ‘stato di guerra’”.

Vera MORETTI

Il sistema camerale piemontese stanzia un milione per internazionalizzare le imprese

Per favorire l’accesso al credito delle pmi interessate a partecipare a manifestazioni fieriste oltre confine e a quelle italiana ma dal carattere internazionale, le camere di commercio del Piemonte hanno stanziato un milione di euro attraverso un bando, attivo da lunedì prossimo, che sarà gestito da Unionecamere e Finpiemonte. Lo scopo è quello dell’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese.

Le aziende interessate potranno beneficiare sia di una garanzia pubblica su un finanziamento dedicato, concesso da istituti di credito convenzionati, sia di un contributo volto all’abbattimento dei relativi interessi bancari passivi. Le risorse disponibili saranno suddivise in 700mila a favore del Fondo di Garanzia e 300mila come abbattimento degli interessi bancari passivi. Il bando si inquadra nell’ambito del Piano Strategico per l’Internazionalizzazione del Piemonte, firmato da Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte lo scorso febbraio.

La crisi è “innegabile” per l’agricoltura piemontese

Secondo quanto emerge dai dati del sesto censimento generale dell’Agricoltura, è diminuito il numero delle aziende agricole in Piemonte, per contro c’è da registrare la superficie media di quelle attive. Dati che comunque non soddisfano la Confederazione italiana agricoltori di Torino, secondo cui ”la crisi del settore è innegabile: se da un lato l’accresciuta superficie media aziendale è il riflesso del positivo spirito di imprenditorialità che caratterizza il settore – spiegano – non è sufficiente a sostenere il buono stato di salute delle attività del territorio, pesantemente afflitte dalla crisi che ha colpito il comparto a livello nazionale”.

Secondo la Cia torinese ”la diminuzione del numero di aziende agricole, sebbene di dimensione sempre maggiore, corrisponde anche a una diminuzione della manodopera aziendale, in cui continua a prevalere il carattere familiare, ma con un conseguente aumento della manodopera salariata”.

In Piemonte germoglia il green

E’ ora di bilanci per il Piemonte, regione che si conferma tra le più virtuose in ambito di energia prodotta da fonti pulite, anche se l’obiettivo fissato dal decreto firmato a marzo sul burden sharing, che chiede al Piemonte di produrre il 15,1% della propria energia da fonti pulite, rimane lontano. La regione si conferma tra le migliori d’Italia, seguendo a ruota Lombardia e Puglia.

In particolare, il Piemonte si qualifica al secondo posto, alle spalle della Lombardia, per la produzione di energia da fonti idriche: grazie alla grande disponibilità di acqua nelle zone alpine, la regione è fornitore del 25% dell’energia idroelettrica prodotta in Italia. Terzo posto, invece, per quanto riguarda il fotovoltaico. In Piemonte sono installati pannelli per una potenza a 1053 megawatt, su 17 mila impianti con una regolamentazione precisa, che tutela il paesaggio e i terreni pregiati. Nessuna controindicazione, invece, per gli impianti geotermici, cioè quelli che sfruttano il calore della Terra, un settore quasi insignificante fino a cinque o sei anni fa ma che ora porta un risparmio in bolletta fra il 40 e il 60%: solo in Piemonte si producono 7 megawatt di energia, che corrispondono al consumo annuo di 2100 famiglie. Torino tiene poi ben saldo il suo primato nel teleriscaldamento, confermandosi città più teleriscaldata d’Italia, con circa 800mila cittadini serviti. Da segnalare poi la quota di energia prodotta da biomasse, il 5% sul totale piemontese, che sfrutta i rifiuti agricoli e di allevamento.

Il risparmio per i cittadini sarà invece uno dei filoni di ricerca del futuro Energy Center che sorgerà a Torino nei prossimi mesi grazie a un accordo tra Regione e Comune. Sarà un polo dedicato all’energia per privati, aziende, enti pubblici e università all’interno del quale si dovranno studiare prodotti e tecnologie per il risparmio energetico, l’edilizia e zero consumo, tecnologie e innovazioni per le aziende e per l’industria.

Il green è anche occasione di business, e se ne sono già accorte le 1.300 aziende torinesi impegnate nella green economy per un fatturato complessivo di 2,6 miliardi di euro e 33 mila addetti. A far da padrone sono quelle impegnate nel settore dell’energia, principalmente solare (50 per cento), seguono quelle che si occupano di rifiuti (19 per cento), trattamento dell’acqua (12 per cento), aria (10 per cento) e ricerca e sviluppo (9 per cento). La maggior parte delle aziende eco ha meno di dieci addetti e solo il 6% ne conta più di 50.

Francesca SCARABELLI

Nuovo protocollo d’intesa Agenzia delle Entrate Piemonte – Associazioni tributaristi

Sottoscritto un nuovo protocollo d’intesa tra l’Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale del Piemonte, e le Associazioni dei tributaristi. Un protocollo che rafforza e integra quanto già indicato nell’accordo del gennaio 2010.

Il protocollo contiene importanti indicazioni di collaborazione tra le parti: dalla promozione dell’utilizzo del canale telematico Civis, alla possibilità di proporre quesiti da parte dell’Associazione, a sportelli dedicati per i tributaristi, nonché sinergie anche per ciò riguarda la formazione professionale (obbligatoria per gli iscritti INT).

Una convenzione che avrà validità sino al 31/12/2013 per tutto il territorio regionale e, quindi, anche per ogni Direzione provinciale e uffici territoriali del Piemonte, un accordo all’insegna della semplificazione dei rapporti con i contribuenti e della facilitazione dell’accesso ai servizi di assistenza e d’informazione dell’Agenzia delle Entrate e che ribadisce un concetto chiave circa il ruolo del tributarista quale intermediario fiscale abilitato : “… l’attività professionale di assistenza, consulenza ed intermediazione svolta dai professionisti in tutti i settori del procedimento tributario contribuisce alla realizzazione di una prospettiva di fattiva collaborazione e trasparenza degli interessi tra le parti e risponde a tutte le esigenze d’innalzamento del livello di qualità dei servizi“.

Il Presidente dell’INT Riccardo Alemanno sottolinea: “Un’ulteriore conferma degli ottimi rapporti che intercorrono tra Agenzia delle Entrate e l’Istituto Nazionale Tributaristi anche a livello territoriale e non solo centrale“.

Il lavoro? Sempre più green!

di Vera MORETTI

Il rispetto dell’ambiente sta diventando sempre meno di nicchia e sempre più popolare, anche quando si tratta di lavoro.

Sono in continua crescita, infatti, le professioni “green” e, tra queste, le più richieste sono: progettisti di impianti fotovoltaici, addetti al montaggio di pannelli, capo cantieri impianti e ingegneri elettrici e ambientali.

InfoJobs.it, che ha condotto questa indagine, ha anche stilato una classifica delle regioni più “verdi”: al primo posto la Lombardia, con il 29,66% di annunci online nel canale green jobs, seguita da Emilia Romagna (15,17%), Veneto (14,76%), Lazio (7,86%), Piemonte (6,48%) e Toscana (4,55%).

Questi dati sono confermati anche dal rapporto Green Italy, realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, che ha rilevato, tra il 2008 e il 2011, una percentuale del 23,9% delle imprese italiane che hanno investito o programmato di investire in tecnologie e in prodotti verdi.
Nel 2011, inoltre, il 38% delle assunzioni hanno riguardato figure professionali legate alla sostenibilità. Questo settore è in vero fermento, se pensiamo che, da Nord a Sud, l’Italia è stata, nello scorso anno, la nazione europea ad aver installato più fotovoltaico superando persino la Germania.

Vittorio Maffei, manging director di InfoJobs.it, ha dichiarato: “Un trend di crescita del settore green che lascia ben sperare per lo sviluppo dell’indotto eco friendly anche in zone meno industrializzate e Regioni come Puglia e Abruzzo, rispettivamente al settimo e ottavo posto nella graduatoria delle regioni con maggiori richieste di lavoro green, testimoniano l’impegno delle aziende per offrire sia ottimizzazione delle risorse sia migliore tutela dell’ambiente, obiettivi che dovrebbero essere sempre più incentivati e tutelati anche a livello macro-economico e politico”.

Per dare ulteriore risalto alla Green economy, il 22 aprile, Earth Day, InfoJobs ha deciso di pubblicare sul suo profilo Facebook annunci riservati alle professioni green, post tematici, suggerimenti, curiosità e notizie sulla green economy.

Un’ondata da 3 miliardi di tasse per il Nord

Una stangata da quasi 3 miliardi di euro per le sette Regioni del Nord Italia. Con lo sblocco dei tributi locali e regionali, previsto per il 2012, potrebbe arrivare a quota 3 miliardi di euro l’aggravio fiscale per le imprese lombarde, che va ad aggiungersi alla già salata Irap, l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive. Lo sblocco dei tributi locali e regionali, contenuto nel nuovo decreto sulle semplificazioni fiscali rischia di tramutarsi in un bagno di tasse per imprese e aziende del Nord Italia.

La denuncia arriva dal segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che in base ai calcoli dell’ufficio studi sulla Relazione illustrativa che accompagna il decreto sulle semplificazioni fiscali, paventa il rischio reale di un aumento dell’aliquota Irap di circa un punto, portandola al limite massimo del 4,82%. L’aggravio fiscale sulle imprese raggiungerà secondo i calcoli la cifra di 3,5 miliardi di euro.

L’aggravio fiscale riguarderà in ogni caso solo le regioni del Nord Italia: Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Trento, Bolzano, Puglia, Calabria, Sicilia hanno dovuto infatti già da tempo alzare l’aliquota al livello massimo per ‘comprimere’ il disavanzo sanitario maturato in passato.

Restringendo lo sguardo alla sola Lombardia, l’aumento previsto potrebbe superare quota 1 miliardo e 300 milioni di euro. Una cifra da capogiro che metterebbe in serio pericolo aziende e imprese già strette nella morsa creditizia delle banche. Per la Regione Veneto, l’aggravio si attesterà su quota 500 milioni di euro, mentre per il Piemonte si fermerà a 400 milioni.

Una logica, quella dell’aumento dell’Irap, che usa le imposte per creare liquidità che serve a mantenere la spesa pubblica. Quindi se da un lato sono state promosse manovre volte all’incentivazione delle assunzioni di giovani, con un pacchetto di sgravi sull’imposta regionale, dall’altro lato molte aziende del Nord Italia si troveranno a fare i conti con un rincaro dell’Irap – calcolato secondo la logica del gettito – più che salato, che rischia davvero di mandare in fumo gli sforzi delle aziende italiane.

Banda larga: il finanziamento si fa largo in Piemonte

Se la banda si fa larga, cresce anche il finanziamento. La Regione Piemonte ha istituito un bando con contributi fino a 135 mila euro per tutte le imprese che si impegneranno a fornire servizi di banda larga Wisp (Wireless Internet Service Provider) ai comuni del territorio.

L’obiettivo della Regione è ridurre il digital divide che caratterizza ancora molte zone della Penisola, e che ostacolo il corretto sviluppo del servizio wireless in tutto il Paese. Per partecipare al bando istituito dalla Regione Piemonte occorre dimostrare che la propria impresa ha sede nel territorio regionale, ed è regolarmente iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (R.O.C.). Un ulteriore requisito è che l’azienda sia già operativa come fornitura di servizi di Rete in almeno 10 Comuni del territorio.

La Regione concederà alle azienda selezionate incentivi per finanziare fino all’80% delle spese totali, per un tetto massimo fissato a 135 mila euro. I finanziamenti potranno cioè essere utilizzati per l’acquisto di macchinari e brevetti, servizi di consulenza, spese relative al personale, a patto che siano finalizzate alla realizzazione del progetto.

Le spese dovranno riguardare interventi inerenti l’acquisizione di nuove tecnologie o servizi tecnico-scientifici e l’applicazione di questi ultimi alla produzione.

Gli interventi dovranno essere effettuati necessariamente dopo la presentazione della domanda di iscrizione al bando, e dovranno concludersi al massimo entro 2 anni dalla concessione dei finanziamenti.

Per partecipare al bando, è necessario compilare la domanda disponibile online sul sito della Regione Piemonte, e spedirla entro 5 giorni a Finpiemonte S.p.A.

Il bando sarà attivo a partire dal prossimo 20 febbraio e fino al 28 giugno 2013.

Le novità del nuovo modello Irap

di Vera MORETTI

Dopo alcune anticipazioni, e una prima bozza, è stata presentata la versione ufficiale del modello dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive relative all’anno di imposta 2011.

Rispetto allo scorso anno, sono state apportate alcune modifiche:

  • In primo luogo, è stata inserita nel frontespizio una nuova casella, quella della Dichiarazione integrativa, da barrare nel caso in cui il contribuente, dopo aver già presentato una dichiarazione Irap, intende trasformare la richiesta di rimborso dell’eccedenza d’imposta in credito da utilizzare in compensazione. Tale possibilità è consentita fino a 120 giorni dalla scadenza del termine ordinario di presentazione e sempre che il rimborso non sia stato già erogato, anche in parte.
  • La tabella delle aliquote è più nutrita, dal momento che, oltre alle modifiche introdotte da leggi regionali, ci sono anche le aliquote statali che riguardano le imprese concessionarie diverse da quelle di costruzione e gestione di autostrade e trafori, le banche e gli altri enti e società finanziari, le imprese di assicurazione. La tabella presenta un elenco completo, suddiviso per regione, di tutte le aliquote applicabili, a ciascuna delle quali corrisponde un codice che va riportato nel quadro IR per la ripartizione regionale della base imponibile e dell’imposta.
  • I soggetti che applicano i principi contabili internazionali hanno a disposizione una nuova variante in aumento e in diminuzione (quadri IP e IC): si tratta dei componenti rilevanti ai fini Irap, imputati direttamente a patrimonio netto o al prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo, per i quali non è mai prevista l’imputazione a conto economico e che rilevano fiscalmente secondo le disposizioni Irap.
  • Il quadro IS presenta una nuova sezione, dedicata all’affrancamento dei maggiori valori delle partecipazioni. In particolare, vi andranno specificati gli importi assoggettati a imposta sostitutiva rispetto ai valori delle voci avviamento, marchi d’impresa e altre attività immateriali suscettibili di affrancamento.
  • Il quadro IR presenta la nuova colonna deduzioni regionali nella sezione relativa alla ripartizione della base imponibile. Interessa, quest’anno, i contribuenti delle regioni Piemonte e Umbria per i quali è stata introdotta una deduzione in caso di incremento del numero dei lavoratori assunti a tempo indeterminato.

Un aiuto per colf e badanti stranieri in Piemonte

di Vera MORETTI

Il ciclo di incontri formativi “Colf e badanti…senza frontiere” organizzato a Torino da Agenzia delle Entrate, Inps e Inail ha avuto molto successo, con una partecipazione di 150 persone.

I cittadini immigrati, molto presenti in Piemonte, hanno apprezzato questa iniziativa, considerando che il lavoro domestico è per loro la maggior fonte di lavoro e di guadagno. Le nazionalità dei partecipanti erano in maggioranza peruviana, rumena, egiziana, equadoregna e marocchina.

Le informazioni che venivano date durante gli incontri riguardavano soprattutto l’area previdenziale e contributiva, oltre alle tematiche di obblighi e agevolazioni fiscali.
Per semplificare l’assimilazione di ciò che veniva spiegato, sono stati distribuiti opuscoli informativi redatti con linguaggio semplice, che riassumevano i temi trattati durante le lezioni che diventerà un vero e proprio vademecum per chi lo utilizzerà.

Per chi non avesse avuto la possibilità di partecipare al corso, l’opuscolo è scaricabile online sui siti istituzionali dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps. Disponibile per ora in lingua italiana, verrà presto tradotto in inglese, spagnolo e rumeno.

Le nuove versioni saranno reperibili sui siti web e presso gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate, le associazioni di immigrati di Torino, in particolare il Centro Popoli dove si sono svolti gli incontri formativi.