Gli italiani vogliono ancora fare impresa

Fare impresa non è un’attività che ha perso di appeal, agli occhi degli italiani, considerando che anche quest’anno sono state tante, e precisamente 55.217, le società che sono state registrate tra gennaio ed ottobre, con un aumento, perciò, dello 0.9% degli imprenditori su territorio nazionale.

Ma non è ancora il caso di sorridere, perché, nonostante una percentuale in positivo, l’anno scorso i dati parlavano di 71.198 nuove imprese. E, se consideriamo che sono quasi mille in più le imprese dichiarate fallimentari nei primi tre trimestri del 2011, allora capiamo che non è proprio il caso di cantare vittoria. Si tratta, in questo caso, di 10.323 unità, ovvero 38 società che, ogni giorno, dichiarano fallimento ed escono dal mercato.

Questo bilancio è stato diffuso da Unioncamere in occasione della 134° Assemblea dei presidenti delle Camere di commercio – Consiglio generale di Unioncamere a Perugia dove Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere, ha dichiarato: “L’Italia dell’impresa diffusa non sta perdendo ‘smalto’ in questi mesi di crisi. Ma soffre. Servono misure capaci di far ingranare la marcia della ripresa e di restituire fiducia al nostro sistema produttivo. Al Governo, quindi, Unioncamere propone quattro linee d’azione per il rilancio del Paese: puntare sull’imprenditorialità e sui giovani; riorganizzare la rete per l’internazionalizzazione, anche attraverso le Camere di commercio in Italia e all’estero; fare della semplificazione e della giustizia alternativa una leva per lo sviluppo; diffondere le reti d’impresa e rafforzare la patrimonializzazione dei Consorzi Fidi”.

A fare da traino alle 6.131.549 imprese sono le società capitali, aumentate anche quest’anno di oltre 38mila unità. Ciò si spiega con una discrepanza, in positivo, tra iscrizioni e cessazioni, poiché le prime sono il doppio delle seconde.
Non così consistente l‘incremento delle ditte individuali (+8.344), anche se confermano la loro solidità all’interno della struttura economica nazionale con 3.375.822 imprese. Aumentano di 4.714 unità anche le società di persone mentre le Altre forme giuridiche crescono di sole 3.742 imprese poiché il numero di cessazioni è quasi uguale a quello delle iscrizioni.

Gli ambiti più “gettonati” quando si tratta di fare impresa sono quelli riguardanti Istruzione, Sanità, Noleggio e agenzie di viaggio, Attività artistiche, sportive e di intrattenimento.
Se la media di crescita è dello 0,9%, quella di questi settori ha toccato punte del 6,3%.
Male, invece, l’Agricoltura (-1,6% pari a oltre 13mila imprese in meno), l’Estrazione di minerali (-0,7%, con complessive 35 imprese in meno) e le Attività manifatturiere, le cui 1.550 unità in meno equivalgono a un tasso del -0,2%.
In valore assoluto sono però sempre i comparti del Commercio e delle Attività di alloggio e ristorazione a generare i volumi più consistenti: 11.522 le imprese in più nel settore commerciale (+0,7%) e 11.191 quelle del comparto della ristorazione (+2,9%).

Sul territorio, la crescita ha interessato maggiormente il Centro che ha registrato nei primi 10 mesi del 2011 15.553 nuove imprese (+1,2%). Ma anche il Mezzogiorno si è dimostrato piuttosto vivace, dal momento che ha visto aumentare il proprio stock dell’1,1% da inizio anno con un aumento in termini assoluti pari a 22.448 nuove attività.
Nord-Est e Nord-Ovest, in controtendenza, hanno registrato una crescita sotto la media, con nel complesso 9.737 unità in più nel Nord-Ovest e 7.479 imprese in più nel Nord-Est.
Rispetto ai primi 10 mesi dello scorso anno, sono proprio il Centro e, soprattutto, il Nord-Ovest le aree che registrano una attenuazione della dinamica di crescita delle imprese italiane.
Il Centro, infatti, aveva segnato un anno fa un incremento di oltre 19mila imprese (con un tasso di crescita dell’1,5%), mentre nel Nord-Ovest l’incremento era stato di più di 20mila unità, con un tasso di crescita del +1,3%.

La regione che si è dimostrata più dinamica è l’Abruzzo, poiché ha aumentato le iscrizioni di ben due punti, passando da +1,5% a +3,8% in un solo anno. Anche la Basilicata, dopo un anno modesto, è ora in ripresa, così come l’Umbria, mentre fanalini di coda sono Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia.
Nel confronto con il 2010, sono soprattutto il Piemonte e la Calabria le regioni che, in termini relativi, mostrano crescite meno consistenti: +0,2% in Piemonte contro il +1% dei primi 10 mesi del 2010; +0,7% la Calabria contro il +1,5% dell’anno scorso.
Guardando però ai valori assoluti, gli apporti più consistenti alla diffusione del tessuto imprenditoriale vengono sempre dalla Lombardia (+8.091 imprese) e dal Lazio (+6.901 unità).

Per quanto riguarda i fallimenti, invece, il maggior numero interessa il Commercio, con 2.290 imprese. Alle Attività manifatturiere (2.270) spetta invece il primato dell’incidenza delle imprese in fallimento ogni mille attività esistenti (3,65). Elevato poi il numero delle aziende delle Costruzioni costrette alle chiusura (1.987).

Vera Moretti

Le ‘ragazze del Coyote Ugly’ sbancano in Lombardia

Hanno battuto gli uomini. E non parliamo di una gara all’ultimo shot. Le barladies lombarde hanno superato i loro colleghi maschi: le titolari donne di bar e locali nei primi 6 mesi del 2011 hanno raggiunto quota 51%. A rivelarlo un’indagine della Camera di Commercio di Monza e Brianza.

E’ nelle regioni del Nord Italia che si nota la concentrazione maggiore di barwomen, titolari di impresa individuale. In testa alla classifica, le bariste del Friuli-Venezia-Giulia, con il 66,7% del totale, medaglia d’argento all’Umbria con il
65,1%, mentre al terzo posto si classifica il Trentino-Alto-Adige con il 54,4% di donne dietro al bancone. Quarto il Piemonte (53,2%), seguito da Liguria (52,1%) e Lombardia.

Nei primi sei mesi del 2011, sono state più di 1.500 le imprenditrici che hanno aperto un bar, mettendosi in proprio o rilevando un’attività già avviata al punto da rappresentare il 46,3% del totale nazionale. Anche se nel Mezzogiorno, a prevalere è ancora la componente maschile, fino al caso estremo della Basilicata, che negli ultimi tre anni ha registrato addirittura un calo: dal 38,9% del 2009 al 28,2% del 2011.

“L’incremento dell’occupazione femminile, obiettivo che ci deve avvicinare all’Europa e strumento per il rilancio dell’economia del Paese, passa anche attraverso una crescente partecipazione delle donne al fare impresa” ha dichiarato Mina Pirovano, Presidente del Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Monza e Brianza. Brindiamo alle donne insomma, o forse sarebbe meglio un giro di shot?

A.C.

Donne imprenditrici: a Biella una tavola rotonda per fare il punto della situazione

A partire da lunedì 21 marzo 2011 in Camera di Commercio di Biella prenderà avvio un appuntamento particolarmente importante per il mondo dell’imprenditoria rosa organizzato dal Comitato per l’Imprenditoria Femminile. Si tratta di un progetto con la finalità di fare il punto della situazione sull’impiego femminile in campo imprenditoriale, un momento di confronto per trovare punti di forza comuni.

Il programma si articoli in vari appuntamenti periodici, il primo come già anticipato sarà lunedì 21 marzo dalle ore 9.00 nella sala giunta del 5° piano in Camera di Commercio. In questa data si discuterà di accesso al credito, rapporti con le banche, utilizzo di strumenti finanziari agevolati. Moderatrice della tavola rotonda sarà la giornalista de “La Stampa” Paola Guabello.

Si tratta di un appuntamento importante per le donne che potranno far sentire la loro voce esprimendo opinioni e elaborando soluzioni e piani d’azione comuni con le colleghe del territorio.

La Regione Piemonte incentiva le imprese che assumono giovani lavoratori

La Regione Piemonte ha deciso di concedere degli incentivi alle imprese del territorio per l’instaurazione di contratti di lavoro a tempo indeterminato attraverso l’assunzione o la trasformazione di contratti già in essere.

Gli incentivi potranno essere concessi per le assunzioni/trasformazioni, con contratti di tipo subordinato a tempo indeterminato, di soggetti fino a 35 anni compiuti, residenti o domiciliati in Piemonte.

I datori di lavoro privati potranno presentare domanda se, al momento della presentazione della richiesta, siano in possesso dei seguenti prerequisiti: abbiano una sede operativa localizzata in una delle province piemontesi; in caso di sedi operative in più di una provincia, si dovrà indicare la sede oggetto di intervento; siano costituiti e attivi al momento della presentazione della domanda; siano attivi in un settore economico di attività non compreso tra quelli elencati nell’allegato 1 al Bando; non si trovino in condizioni di difficoltà ai sensi della Comunicazione della Commissione europea 2004/C 244/02 recante “Orientamenti comunitari sugli aiuti dì Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà” e dell’art. 1, paragrafo 7 del Regolamento 800/2008; non abbiano in corso interventi di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS), né di sospensioni dal lavoro in seguito a domande di Cassa Integrazione Guadagni in Deroga (CIGD) e non abbiano fatto ricorso a procedure di riduzione di personale, nei dodici mesi antecedenti alla data di presentazione della domanda di contributo o alla data di assunzione se precedente alla presentazione della domanda.

Inoltre, per quanto riguarda le assunzioni, possono accedere agli incentivi le imprese, comprese le cooperative, fino a 15 dipendenti che, alla data di presentazione della domanda, siano iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio e, nel caso di imprese artigiane, all’Albo Artigiani. Le cooperative devono essere iscritte all’Albo nazionale delle società cooperative; le cooperative sociali devono essere iscritte all’Albo regionale delle cooperative sociali. Invece, sulla linea B, possono presentare domanda tutti i datori di lavoro privati (imprese, cooperative, associazioni, fondazioni, soggetti esercenti le libere professioni in forma individuate, associata societaria e lavoratori autonomi con partita IVA). Il contributo sarà erogato in due fasi: 50% dopo i primi 6 mesi ed il resto dopo 12 mesi. Per approfondimenti invitiamo a visitare la pagina dedicata sul sito della Regione Piemonte.

Tasse, negli ultimi cinque anni in Piemonte sono aumentate più del 27%

Secondo i dati contenuti nella relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria delle regioni a statuto ordinario nel 2009, elaborati dall’Adnkronos, i contribuenti più tartassati dalle tasse sarebbero i piemontesi: nel 2009 hanno versato 1.310 euro, con un incremento tra il 2005 e il 2009 di 281 euro, e che registrano anche in termini percentuali l’incremento superiore (+27,4%). Tre, invece, le regioni virtuose: l’Abruzzo (abbassati i tributi del 6,4%), le Marche (-4,9%) e la Puglia (-1,7%).

Secondo la relazione della  Corte dei Conti in cinque anni i tributi regionali sono saliti di 118 euro, arrivando a 978 euro procapite, con un balzo del 13,7%. La tassa cresciuta di più in percentuale è l’accisa (+53,9%), mentre in termini assoluti è l’Irap a pesare di più con un importo procapite di 666 euro.

In Lombardia i contribuenti sono arrivati a 1.262 euro e nel Lazio che toccano 1.232 euro. Sopra i mille euro altre due regioni del Nord: Emilia-Romagna (1.108 euro) e Veneto (1.071). Dall’altro lato della classifica quattro regioni del Mezzogiorno: Basilicata (528 euro), Puglia (548), Calabria (550) e Campania (592). Riduzioni invece riguardano le Marche e l’Abruzzo, dove i contribuenti pagano 43 euro in meno rispetto al 2005, mentre in Puglia il totale dei tributi è più leggero di 10 euro.

Contributi a fondo perduto? A Novara un aiuto dalla Camera di Commercio

La Camera di Commercio di Novara per migliorare le condizioni di accesso al credito delle imprese della provincia, erogherà contributi a fondo perduto per le imprese che vogliono attivare finanziamenti concessi da istituti di credito convenzionati con cooperative o consorzi di garanzia fidi.

Le imprese che potranno beneficiare del contributo dovranno essere attive; avere almeno un’unità locale operativa attiva interessata dall’intervento finanziato nella provincia di Novara; essere in regola, nei confronti della Camera di Commercio di Novara, con il pagamento del diritto annuale.

Potranno essere finanziate le spese affrontate per l’acquisto di scorte e per interventi di gestione corrente. Tali interventi dovranno essere strettamente funzionali all’attività esercitata dall’impresa e realizzati nella sede o in una unità locale dell’impresa richiedente presente sul territorio della provincia di Novara.

L’entità del contributo, concesso secondo il regime de minimis, sarà pari al 5% del valore del finanziamento fino ad un massimo di € 5.000,00 per ogni impresa.

Il bando scade il prossimo 31 dicembre 2010. [scarica il bando]

In Piemonte si finanziano i progetti di innovazione delle piccole imprese.

La Regione Piemonte finanzia i programmi organici di investimento finalizzati ad introdurre innovazioni nel processo produttivo. Per renderlo più efficiente e per adeguarlo alla produzione di nuovi prodotti. I programmi finanziabili sono quelli relativi a:

  • acquisizione e applicazione di conoscenze e di tecnologie presenti in altri settori produttivi od in altri ambiti;
  • acquisizione e applicazione al processo produttivo di servizi tecnico-scientifici;
  • acquisizione e applicazione al processo produttivo di beni e servizi che consentano un miglioramento del processo produttivo in quanto tale o che sono essenziali per l’innovazione di prodotto.

I progetti non possono avere una durata superiore a 18 mesi dal momento della concessione dell’agevolazione.

A beneficiare dei finanziamenti potranno essere le micro e le piccole imprese con sede in Piemonte e la cui attività ricada nelle seguenti classificazioni ATECO 2007: B, C, D, E, F, H, J, M

Le spese ammissibili al finanziamento sono:

  • acquisto di macchinari, attrezzature e impianti strumentali al progetto di innovazione;
  • servizi di consulenza, compresi i servizi di consulenza gestionale, di assistenza tecnologica, servizi di trasferimento di tecnologie, di formazione, consulenza in materia di acquisizione, protezione e commercializzazione dei diritti di proprietà intellettuale e di accordi di licenza, consulenza sull’uso delle norme;
  • acquisto di brevetti, di licenze, di know-how o di conoscenze tecniche non brevettate strumentali al progetto di innovazione, nella misura massima del 10% delle spese ammissibili.

Le agevolazioni saranno concesse tramite finanziamento agevolato, fino a copertura del 100% dei costi ammissibili nelle seguenti percentuali, espresse in ESL:

  • 50% fondi regionali, a tasso zero, con un limite massimo di 300.000 euro
  • 50% con fondi bancari, alle condizioni previste da apposite convenzioni stipulate dagli istituti bancari con Finpiemonte S.p.A.

Il costo complessivo del progetto di investimento non deve essere inferiore a 50.000 euro

Paura dei ladri? A Novara un contributo per istallare nuovi sistemi di video-sorveglianza.

La Camera di Commercio di Novara ha stanziato centomila euro a favore delle piccole imprese maggiormente esposte a microcriminalità. Al finanziamento potranno accedere le PMI novaresi che vorranno dotarsi di sistemi di sicurezza conformi al protocollo d’intesa ”Video Allarme Antirapina” siglato il 25 maggio scorso in Prefettura di Novara.

Questo è quanto ha reso noto la Confartigianato di Novara – Verbano Cusio Ossola che ricorda come le imprese interessate dovranno presentare domanda di prenotazione delle risorse a partire dal 26 luglio. Il contributo sarà pari al 40% del valore dell’intervento, determinato in percentuale sul valore delle spese ammesse, con un massimo di 2.000 euro. Sarà possibile usufruire del contributo per un solo intervento in una sola unità locale operativa attiva che eserciti attività economica aperta al pubblico. Gli interventi si considerano, inoltre, integralmente realizzati quando i sistemi di sicurezza siano stati completamente installati, con collegamento alle Forze dell’Ordine o agli Istituti di Vigilanza, integralmente fatturati e interamente pagati.

Più web per tutti: ad Alessandria, un contributo per le imprese che mettono online il proprio sito.

La Camera di Commercio di Alessandria proroga fino al 31 dicembre 2010, i termini del bando promuove l’accesso alle tecnologie di comunicazione ed automazione più avanzate nel campo del Web da parte delle imprese della provincia.

Potranno richiedere un finanziamento pari al 50% delle spese per un massimo di euro 1.500,00 per azienda, le imprese aventi sede o unità locale produttiva in provincia di Alessandria e regolarmente iscritte al Registro delle Imprese.

Requisito essenziali al fine dell’erogazione dell’eventuale contributo i seguenti aspetti:

  • il nome a dominio registrato deve essere di secondo livello, vale a dire l’indirizzo del sito deve essere del tipo www.nomeimpresa.it oppure .com, .eu, .org o simili;
  • deve essere attivata almeno una casella di posta elettronica del tipo nome@nomeimpresa.it o pari al suffisso adottato per il nome a dominio;
  • il sito deve presentare oltre alla home page almeno altre 4 pagine relative alle varie sezioni quali ad esempio: contatti, prodotti, dove siamo, galleria, chi siamo, link e simili;
  • il sito deve essere online senza interruzione, ad esclusione di malfunzionamenti.

Gli interventi devono essere realizzati dal 1° luglio 2009 al 31 dicembre 2010. La domanda – e la documentazione richiesta – può essere presentata, fino al 31 dicembre 2010.