A Pisa, il bando Premio innovazione per le pmi

E’ stato pubblicato il bando che riguarda la quattordicesima edizione del Premio Innovazione, come ogni anno proposto dalla Camera di Commercio di Pisa.

Si tratta di un premio particolarmente ambito, poiché prevede un importante riconoscimento che viene assegnato a due piccole e medie imprese pisane, una delle quali dovrà essere necessariamente una microimpresa.
Per partecipare, ed ambire al premio, occorre essersi particolarmente distinti, nell’ultimo biennio, per aver apportato alla propria struttura e organizzazione aziendale un cambiamento determinante per l’acquisizione o il mantenimento di una posizione di rilievo sul mercato, grazie ad interventi caratterizzati da un forte contenuto innovativo di prodotto, di processo o di business.

Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio di Pisa, ha presentato con entusiasmo l’iniziativa, che vuole, ogni volta, “stimolare la propensione ad interventi aziendali tecnologicamente innovativi e la cui riproposizione, in tutti questi anni, vuole anche dare evidenza alla convinzione che Pisa sia un luogo privilegiato dove l’idea innovativa può originare un’impresa di successo”.

Chi sarà proclamato vincitore riceverà in premio una pergamena e 15.000 euro, che verranno assegnati a seguito di una valutazione attenta da parte di un Comitato Tecnico di Valutazione.

Le domande possono essere presentate entro il 30 settembre 2017 secondo le modalità previste dal bando pubblicato consultabile e scaricabile sul sito internet della Camera di Commercio di Pisa e della Fondazione di partecipazione per l’Innovazione e lo Sviluppo Imprenditoriale ISI .

Vera MORETTI

In Toscana imprese hi-tech in aumento

Uno studio effettuato dall’Osservatorio di Unioncamere Toscana e Scuola Superiore Sant’Anna relativo alle imprese hi-tech ha messo in luce il fermento che caratterizza le piccole e medie imprese, in crescita soprattutto se operanti nel settore dei servizi (+2,6%) mentre le aziende di grandi dimensioni puntano decisamente all’export.

La crescita delle imprese toscane riguarda soprattutto le produzioni a carattere innovativo e le politiche di marketing mirate alla diversificazione dei mercati di sbocco e che hanno registrato un continuo aumento dal 2013 (+0,7%) fino ad oggi (+1,4%).
Al contrario, numeri negativi per il settore manifatturiero (-0,6%), dovuti agli andamenti della meccanica.

Per quanto riguarda l’occupazione, registrata in aumento, deve i suoi dati positivi ancora una volta ai comparti riguardanti l’alta tecnologia (+2,6%, +1,0% il manifatturiero high-tech), ma il 2014 appare buono per tutte le tipologie di impresa.

Le migliori prospettive di crescita si registrano per le filiere life sciences, in particolare nel segmento della farmaceutica (+4,9%), Ict (+4,1%) e meccanica avanzata (+1,9%), ma un miglioramento decisivo si prevede per elettronica (+3,0%), servizi per l’innovazione (+2,6%), energia e ambiente (+1,1%).

Tali aspettative, legate all’andamento della domanda internazionale, riguardano soprattutto medie e grandi imprese (+3,2%), ed in parte anche le piccole (+2,5%) e micro-dimensioni (+0,4%).

I numeri, quasi sempre positivi, erano cominciati già nel 2013, quando è stato rilevato da una
intensificazione degli investimenti in ricerca e sviluppo (+2,2% l’andamento della spesa, positivo per tutti i settori e le tipologie di impresa): mediamente ogni impresa investe in R&S il 22% del proprio fatturato ed impiega il 39% del personale complessivo.
In crescita a ritmi superiori rispetto a quelli dell’occupazione complessiva anche le assunzioni di addetti high-skilled (+2,1%); nel 2013 il 47% degli addetti delle imprese high-tech sono ingegneri.

L’Osservatorio di Unioncamere Toscana-Scuola Superiore Sant’Anna in cinque anni ha censito 1.560 localizzazioni high-tech sul territorio regionale; un universo in decisa crescita (+6,3%) rispetto a quello risultante dalla precedente rilevazione (inizio 2013), grazie ad un saldo positivo tra uscite (-64 unità) e nuovi ingressi nella popolazione di riferimento (+157).

Oltre un terzo delle unità locali è concentrato nel territorio di Firenze (34,4%), seguita da Pisa (18,0%) e Siena (7,8%). Lucca ed Arezzo pesano per oltre il 7% sul totale regionale, in ragione di una discreta evoluzione nella numerosità dell’imprenditoria high-tech a livello locale.

Sono ormai oltre 45.000 gli addetti che operano nel settore hi-tech su territorio regionale, e a questo proposito un ruolo importante è quello ricoperto dalle medie imprese ad alta tecnologia, attive sia nel manifatturiero che dei servizi e particolarmente presenti nei territori di Firenze, Lucca, Pisa e Arezzo.

In questo ambito sono alcune filiere ad elevata intensità di scala, tra cui elettronica e Life Sciences (in particolare, farmaceutica), quelle in cui la propensione ad investire appare più pronunciata (oltre 3 imprese su 4 prevede investimenti per il periodo 2014-2016). Beni materiali (27% delle imprese con investimenti) e beni immateriali (21%, in prevalenza diritti di proprietà intellettuale) assumono una uguale rilevanza in termini di tipologia di investimenti in programma: nel prossimo triennio, oltre il 50% delle imprese high-tech investirà in Ricerca di base, e ben il 20% lo farà in collaborazione con partner esterni.

Vera MORETTI

Imprese pisane supportate dal Fondo rotativo della CCIAA

Segnali positivi arrivano dal Fondo rotativo che da dieci anni la Camera di Commercio di Pisa mette a disposizione degli imprenditori e dei ricercatori che desiderano sviluppare un’idea di business innovativa.

Pierfrancesco Pacini, presidente della Camera di Commercio, ha voluto presentare il bilancio positivo dell’iniziativa, ricordando che, anche per il 2014, la CCIAA pisana ha erogato 500mila euro, ma soprattutto raccogliendo testimonianze di chi, in questi anni, ha potuto beneficiare dei contributi.

In dieci anni il Comitato, coordinato oggi dal direttore della Scuola Normale Superiore, Fabio Beltram, ha esaminato oltre 70 candidature selezionandone 39, analizzate da Advisor specializzati. Tra queste, in 19 casi la Camera è diventata socia della startup.

Nel complesso, a distanza di 10 anni dall’avvio, i risultati sono di tutto rispetto: 2,8 milioni di euro investiti per la nascita di imprese innovative; 12 le dismissioni di quote da parte dalla Camera andate a buon fine; 7 imprese ancora nel portafoglio della Camera di Commercio, nel complesso, le 19 le imprese partecipate hanno generato oltre 32 milioni di fatturato.

Nel dettaglio, ecco le aziende di maggior successo che sono state sostenute dall’ente camerale:

  • Netresults Srl, società che sta per essere partecipata da Welcome Italia;
  • SpazioDati Srl, che oggi è a Milano a siglare l’ingresso di Eco Cerved nel capitale per ben 1,35 milioni di euro;
  • BM Solar Srl, società operante nei sistemi di controllo per impianti fotovoltaici che ha siglato nell’aprile scorso un accordo di distribuzione in Cina dei propri dispositivi con Genertec Italia;
  • Habble Srl, impresa attiva nei sistemi di analisi e controllo delle TLC che ha chiuso il suo primo esercizio con oltre 300mila euro di fatturato e annovera tra i suoi clienti ACI e la rete di Supermercati Gulliver;
  • Superevo Srl, azienda operante nel settore dei complementi di arredo che collabora con importanti aziende del calibro di Flou e Arketipo;
  • Winmedical Srl, società attiva nei sistemi di trasmissione wireless per applicazioni biomedicali, già finanziata per 800mila euro da investitori privati e che nel giro di pochissimi anni si è affermata come una delle realtà europee più innovative nel proprio segmento;
  • QDesign Srl, società operante nei sistemi di automazione integrati;
  • Age Solution Srl, azienda operante nei sistemi CAD CAM per il settore odontotecnico;
  • Yogitech SpA, impresa attiva nella microelettronica per l’automotive;
  • Extrasolution Srl, società che opera nel settore dell’analisi dei contenitori alimentari e farmaceutici, valutata dopo pochi anni oltre 2 milioni di euro dai concorrenti che volevano acquisirla.

Pierfrancesco Pacini ha dichiarato a proposito: “Da dieci anni la Camera di Commercio sostiene con convinzione i progetti di chi vuol fare dell’innovazione il proprio tratto distintivo. Spesso infatti idee fortemente innovative non si trasformano in impresa a causa dell’incapacità di reperire adeguati mezzi finanziari, sia perché i proponenti non dispongono del merito creditizio necessario sia perché i capitali di rischio privati non individuano in queste iniziative un profilo rischio-rendimento sufficiente ad investirvi. In questo contesto l’apporto di capitale di rischio ‘pubblico’ diviene determinante ed è per questo che l’Ente camerale ha messo a disposizione uno strumento fortemente innovativo e selettivo che, responsabilizzando i beneficiari, punta a sostenere quelle iniziative che altrimenti rimarrebbero nel cassetto”.

Le domande per candidarsi debbono essere presentate entro il 30 settembre di quest’anno. L’avviso ed il regolamento del Fondo Rotativo per le imprese innovative per il 2014 sono scaricabili dal sito Pi.camcom.it.

Vera MORETTI

Fondi per le imprese toscane colpite dall’alluvione

Sono stati sbloccati, dalla Camera di Commercio di Pisa, i fondi da destinare alle imprese alluvionate della provincia di Pisa.

L’hanno comunicato insieme Federico Pieragnoli e Federica Grassini, che sono rispettivamente direttore e presidente di Confcommercio Pisa.

I vertici dell’Associazione pisana hanno voluto esprimere il loro ringraziamento alla CCIAA di Pisa “per aver compreso tempestivamente la gravità della situazione, decidendo conseguentemente di stanziare contributi a favore delle imprese e dei negozi alluvionati. Adesso si tratterà di verificare tempi e modalità di erogazione di questi fondi. Nel frattempo, l’invito che facciamo alle imprese è quello di repertare e fotografare tutti i danni subiti, in attesa di compilare il modulo della domanda di risarcimento danni. I nostri uffici, dislocati nelle sedi di Pisa e Pontedera sono a disposizione per questo”.

Anche Alessandro Simonelli, presidente di Confcommercio Ponsacco, ha voluto esprimere la sua soddisfazione al riguardo: “Ponsacco ha subito danni molto gravi e il nostro auspicio è quello che la disponibilità di questi fondi possa arrivare quanto prima. Bisonga che i bandi siano pronti quanto prima. Il rischio è che alcune di queste attività e negozi sommerse non facciano in tempo a risollevarsi da questo disastro”.

Vera MORETTI

CafèNoir debutta nell’abbigliamento femminile

CafèNoir è pronto ad un importante debutto: l’azienda di San Miniato Basso, in provincia di Pisa, che dagli anni Novanta produce calzature e pelletteria di lusso, sta per lanciare i modelli della nuovissima collezione di abbigliamento femminile.

Dopo scarpe ed accessori di alta gamma, dunque, arrivano felpe, capispalla e pantaloni dedicati a un pubblico femminile di età compresa fra i 25 e i 40 anni.
Saranno capi easy e casual che, da gennaio, approderanno in 400 speciality store dislocati su tutto il territorio nazionale, ma soprattutto nei nuovi glam store firmati CafèNoir, ovvero quattro negozi monomarca, due dei quali si trovano a Firenze, mentre gli altri due sono all’interno di OrioCenter, mall dell’aeroporto di Orio al Serio, e a Pechino, nello shopping center Solana.

Ma i lavori fervono per la prossima apertura di un monomarca a Villesse.

Stefano Peruzzi, socio e direttore generale del marchio, ha presentato così il progetto: “L’abbigliamento, grazie anche a congrui investimenti pubblicitari, sta già dando ottimi risultati di vendita, ed è stato testato nelle nostre boutique dal settembre 2012. Oggi ci sembra il passo più importante di una strategia di crescita che, passando per la diversificazione mediante il lancio di nuove categorie merceologiche, culmina nell’apertura di nuovi negozi monomarca: per il 2014 ne abbiamo in programma almeno 4 nei paesi dell’ex Unione Sovietica, Russia compresa dove siamo approdati dal 2008“.

Ovviamente l’export è considerato importante per il lancio della nuova linea, anche perché il 30% del fatturato del brand viene coperto dall’eurozona, con Germania, Francia, Spagna e Portogallo in testa, che nel 2012 ha fruttato 35 milioni di euro: un risultato che secondo le previsioni dei piani alti della società tricolore oggi guidata oltre che da Peruzzi anche da Riccardo Panzarasa e Fabrizio Mazzantini, rimarrà stabile per il 2013, anche se penalizzato dalla perdita di quote in Grecia, recuperate dagli altri mercati di Eurolandia, “ma entro tre anni è nostro obbiettivo portare l’export a generare il 50% del nostro giro d’affari“.

Nonostante ciò, comunque, l’Italia rimane il mercato più importante, a dimostrazione che il punto di forza di CafèNoir è l’essenza Made in Italy che da sempre si porta con sé: “La parte più artigianale delle nostre collezioni di borse e calzature è realizzata dai laboratori terzisti di Toscana, Emilia Romagna e Veneto che lavorano in esclusiva per noi; e poi la nostra sede si trova a pochi chilometri da Santa Croce sull’Arno, ribattezzato il “comprensorio del cuoio”, ossia il distretto conciario a cui attingono i grandi marchi del lusso italiano per la ricerca sui pellami più pregiati applicati a borse e scarpe”.

A bollire in pentola c’è anche un importante progetto che coinvolge gli Stati Uniti: “Stiamo esplorando il mercato americano e abbiamo ottimi contatti ma per ora non possiamo dire di più“.

Vera MORETTI

In Toscana riparte Busy Ness Women – MadreFiglia

Le città toscane si preparano all’edizione 2013 di Busy Ness Women – MadreFiglia, il percorso formativo gratuito organizzato da Regione Toscana e Unioncamere Toscana che promuove l’imprenditoria femminile in Toscana.

Le edizioni previste per quest’anno sono bene cinque, ospitate da Firenze, Grosseto, Pisa, Arezzo e Carrara.
In ogni area geografica è prevista la partecipazione di 36 candidate, 24 Mentee e 12 Mentor.

Il progetto, che si basa sulla tecnica del mentoring, è aperto a tutte le donne imprenditrici della Regione Toscana e consiste in una tecnica di accompagnamento in base alla quale un soggetto esperto si occupa dell’accrescimento e sviluppo professionale di un esordiente, con il quale stabilisce una relazione interpersonale al fine di trasferirgli le proprie competenze ed esperienze acquisite.

Le Mentor potranno essere donne con esperienza di impresa, in ruoli di responsabilità, da almeno tre anni, mentre le Mentee saranno neo-imprenditrici o aspiranti tali interessate a valutare e sviluppare una propria idea di impresa.

Il percorso formativo è strutturato in due fasi, distinte ma strettamente collegate:

  • formazione specifica, su temi come la redazione del Business Plan, l’analisi di bilancio, il controllo di gestione;
  • percorso didattico che Mentor e Mentee affronteranno insieme e sarà volto, da un lato, a promuovere e supportare la creazione di relazioni e legami tra le partecipanti per lo sviluppo di relazioni utili al potenziamento delle attività imprenditoriali stesse, dall’altro, ad accrescere il know tecnico su materie di comune interesse.

Le iscrizioni al bando sono aperte fino al 19 aprile 2013.

Vera MORETTI

Una tassa in valigia

di Alessia CASIRAGHI

In principio fu Venezia, poi è toccato a Firenze e Roma. La tourist tax, la tassa di soggiorno da mettere in conto e soprattutto in valigia quando si viaggia, sembra pronta a diffondersi a macchia d’olio. Dallo scorso primo marzo infatti anche la città di Pisa ha scelto di applicare la tassa sui soggiorni nelle città italiane.

Se in Francia è già tradizione da un pezzo (la prima fu istituita nel 1910), in Italia fa ancora discutere l’opportunità di applicare o meno l’aggravio fiscale per chi è in viaggio.

Mentre Milano si mostra ancora reticente, a Roma la tourist tax è già in vigore dal 1 gennaio 2011: 2 euro a notte per hotel fino a 3 stelle, mentre si sale a 3 euro per le sistemazioni in hotel di categorie superiori, per un massimo di 10 pernottamenti totali. A Firenze il contributo del viaggiatore può variare da 1 euro a notte per gli alberghi a 1 stella, fino a 5 euro per gli hotel 5 stelle.

Non va meglio a Venezia: tre tasse diverse per ciascuna zona della città sull’acqua. Centro storico, isole della laguna e terraferma, possono costare ai turisti da 0,30 centesimi a 5 euro al giorno, per un massimo di 5 notti.

Ma come funziona la tourist tax? Ogni comune ha la possibilità di stabilire l’ammontare tassa, modulata secondo la categoria della struttura alberghiera. Al comune spetta inoltre la facoltà di stabilire un determinato numero di giorni di validità della tassa. Gli importi possono variare da un minimo di 0,50 centesimi fino a un massimo di 8 euro a notte per gli alberghi più lussuosi, un rincaro che può incrementare anche del 10% il prezzo totale.

Se la tourist tax è già una realtà consolidata nella maggior parte delle grandi città europee, Parigi e Amsterdam in testa, qual è la sua utilità in termini di introiti in Italia? Appare scettico Renzo Iorio, presidente di Federturismo – Confindustria e membro di Aica, l’Associazione Italiana Catene Alberghiere, che denuncia la mancanza in Italia di una normativa chiara ed efficace circa l’applicazione e l’utilizzo della tourist tax: “Se questi soldi servono, bisogna avere il coraggio di dire che devono pagarla tutte le imprese del turismo – afferma Iorio – dai ristoranti, ai musei, agli ostelli, ai bar. Se si vuole lasciare la tassa di soggiorno serve una normativa chiara sul fatto che il gettito vada a salvaguardia territori e non a coprire buchi bilancio”.

A Pisa una bella iniziativa a favore dei commercianti vittime di rapine.

Uno sportello di credito a favore di imprenditori e commercianti vittime di rapine. L’ha pensato Confcommercio Pisa, individuando lo strumento operativo nel Centro Fidi Terziario, l’istituto di intermediazione finanziaria riconosciuto da Banca d’Italia, uno dei più importanti del Centro Italia.

Con questa iniziativa – ha detto il Presidente del Centro Fidi di Pisa Alessandro Carrozza – vogliamo fare qualcosa di concreto per gli imprenditori che hanno subito furti o gravi danneggiamenti. Sappiamo molto bene quanto sia difficile poter ripartire con un’attività dopo essere stati derubati, tanto più in una congiuntura sfavorevole come quella attuale. Con questo sportello ci metteremo al loro fianco per studiare insieme soluzioni efficaci, garantendo condizioni agevolate di credito. Finanzieremo le spese per la ristrutturazione di locali e il riacquisto dei campionari di merce rubata”.

A Pisa un incentivo per le imprese che parteciperanno al Salone del Gusto.

Il prossimo mese di ottobre (dal 21 al 25) si terrà a Torino una nuova edizione del Salone del Gusto. Molte le aziende agroalimentari che parteciperanno. In Toscana, a Pisa, la Camera di Commercio ha promosso un bando per incentivare le imprese della provincia a partecipare. Così è stato stanziato un contributo che potrà essere richiesto da tutte le imprese che abbiano sede legale e/o unità locale nella provincia di Pisa; siano in regola con il pagamento del diritto annuale; rientrino nella definizione di micro, piccola e media impresa; non siano soggette o abbiano in corso procedure di amministrazione controllata, concordato preventivo, fallimento o liquidazione; non siano morose nei confronti della Camera di Commercio di Pisa con riferimento alla partecipazione ad altri eventi promozionali dalla medesima organizzati e promossi.

Sono ammesse a contributo le spese di acquisto dello spazio espositivo e relativo allestimento.

L’agevolazione consisterà in un contributo pari al 50% delle spese rendicontate con un massimale di 1.000 euro.

d.S.

La Provincia di Pisa eroga contributi alle imprese per l’impiego di lavoratori disabili.

La Provincia di Pisa ha pubblicato un Avviso per agevolare l’inserimento lavorativo dei disabili. L’Avviso pubblicato è relativo ad un contributo che la Provincia potrà erogare a favore di imprese private / cooperative sociali / onlus che: hanno sede operativa nel territorio della provincia di Pisa; sono in regola con l’applicazione del CCNL; sono in regola con i versamenti contributivi ed assicurativi obbligatori; sono  in regola con la normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Sono ammessi al contributo solo gli interventi realizzati a partire dal 1° gennaio 2010. Le agevolazioni consisteranno in contributi in conto capitale per:

 – inserimento lavorativo a tempo indeterminato:

  • per gli inserimenti lavorativi a tempo indeterminato full-time sarà assegnato un contributo pari a 3.000 euro;
  • per gli inserimenti lavorativi a tempo indeterminato part-time sempre che l’orario non sia inferiore alle 20 ore settimanali, sarà assegnato un contributo pari a 2.000 euro.

I suddetti contributi saranno assegnati anche ad imprese in obbligo di assunzione ai sensi della legge n. 68/99.

 – inserimento lavorativo a tempo determinato non inferiore a nove mesi:

  • per gli inserimenti lavorativi a tempo determinato full-time sarà assegnato un contributo pari a 1.500 euro;
  • per gli inserimenti lavorativi a tempo determinato part-time sempre che l’orario non sia inferiore alle 20 ore settimanali, sarà assegnato un contributo pari a 1.000 euro.

 I suddetti contributi saranno assegnati anche ad imprese in obbligo di assunzione ai sensi della legge n. 68/99. 

– Percorsi formativi on the job finalizzati all’inserimento lavorativo: sarà assegnato alle imprese che realizzano i percorsi formativi on the job della durata minima di tre mesi massima di sei mesi prorogabile fino ad un massimo di ulteriori sei mesi, un contributo massimo di euro 5.500 euro così ripartito:

  • 300 euro ogni mese quale incentivo alla partecipazione alla formazione a favore del soggetto disabile;
  • 1.600 euro per l’attività di formazione che l’impresa dovrà svolgere a favore del disabile, come previsto nella apposita convenzione, nonché per le eventuali spese sostenute dall’azienda (INAIL, RCT, ecc.);
  • 300 euro quale importo massimo per l’attività di formazione che l’impresa dovrà svolgere nel caso detta attività formativa sia prorogata. 

Il suddetto contributo, ripartito con le stesse modalità, sarà assegnato anche alle imprese che ospiteranno i disabili provenienti dal progetto AIDA.

 – Trasformazione di un rapporto di lavoro da tempo determinato in un rapporto a tempo indeterminato: sarà assegnato un contributo di euro 2.000 per la trasformazione del contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato dei lavoratori già in forza alle imprese.

– Trasformazione di un percorso formativo in rapporto di lavoro: sarà assegnato un contributo per la trasformazione di un percorso formativo on the job in rapporto di lavoro sia esso a tempo determinato di almeno nove mesi o a tempo indeterminato. 

Per le imprese obbligate ai sensi della legge n. 68/99 il contributo sarà assegnato solo se il rapporto di lavoro è a tempo indeterminato.

– Trasformazione del posto di lavoro per adeguamento alle necessità operative del disabile: rimborso delle spese sostenute per l’adeguamento del posto di lavoro fino ad un massimo di 5.000 euro. Il contributo è concesso a condizione che si attui una assunzione a tempo indeterminato o una trasformazione di rapporto di lavoro da tempo determinato in tempo indeterminato.

– Abbattimento delle barriere architettoniche: rimborso del 50% delle spese sostenute fino ad un massimo di 10.500 euro. Il contributo è concesso a condizione che si attui una assunzione a tempo indeterminato o una trasformazione di rapporto di lavoro da tempo determinato in tempo indeterminato.

Creazione di un nuovo posto di lavoro da parte delle Cooperative sociali di tipo b). Sarà assegnato un contributo fino ad un massimo di 10.500 euro a fronte delle spese sostenute per la creazione di un nuovo posto di lavoro che determini l’inserimento a tempo indeterminato di una unità lavorativa aggiuntiva rispetto all’organico denunciato nel prospetto informativo aziendale.