Pagamenti in mobilità, accordo tra Wind e BNL

 

L’obbligo, per esercenti e professionisti, dal 1 luglio, di accettare i pagamenti di importo superiore ai 30 euro con carte di debito ha creato non pochi problemi. Per ovviare a disagi e disservizi vari, Wind e BNL Gruppo BNP Paribas hanno siglato un accordo per fornire un servizio integrato sul fronte dei pagamenti elettronici sfruttando la vastissima diffusione degli smartphone che faranno da POS mobile. Secondo i termini della partnership, il cliente potrà usufruire di un’offerta All Inclusive Unlimited dell’azienda di telecomunicazioni, di uno smartphone Samsung Galaxy S5 in dotazione e della soluzione MOBO di BNL POSitivity, società dedicata alla gestione dei servizi di pagamento. BNL offrirà, invece, l’opportunità di sottoscrivere un conto corrente Revolution Small Business a condizioni vantaggiose.

«Wind continua a puntare su semplicità e chiarezza dei servizi innovativi, come quello lanciato in partnership con BNL – ha commentato con un certo orgoglio Valerio Marra, Direttore Commercial Department di Wind – che consentono ai clienti di adattarsi velocemente al mondo del mobile payment. L’azienda conferma l’interesse a collaborare con banche ed istituti di credito, in modo da fornire offerte e strumenti adeguati alle evoluzioni del mercato».

Sul fronte opposto, per BNL è intervenuta Arianna Azzolini, responsabile Daily Banking BNL: «Il nostro gruppo continua ad investire in innovazione e nuove tecnologie nella convinzione che fare banca oggi significhi anche saper rispondere a bisogni evoluti e i pagamenti elettronici ne rappresentano un esempio sempre più comune. L’accordo con Wind nasce dalla volontà di contribuire a diffondere ulteriormente questi servizi nella vita quotidiana delle persone, non solo professionale ma anche privata».

JM

Pos gratuito? Ecco come…

 

Come scrivevamo nei giorni scorsi, per la gioia delle solite lobby, da lunedì è scattato l’obbligo per professionisti, artigiani, commercianti e Partite IVA di dotarsi di POS per accettare pagamenti elettronici effettuati tramite bancomat e carte di debito e credito per transazioni di importo superiore ai 30 euro.

Per rendere più semplici ed economico l’adempimento di tale normativa, Telecom Italia ha siglato un accordo con Payleven grazie al quale gli esercenti avranno a disposizione un servizio di Mobile POS accessibile tramite smartphone o tablet, quindi anche in mobilità, e senza costi aggiuntivi di affitto e gestione.

«L’accordo con Payleven ci consente di ampliare la nostra offerta per la diffusione di sistemi di pagamento avanzati attraverso un’innovativa soluzione. Siamo sicuri che questo accordo permetterà agli esercenti e ai professionisti di adeguarsi alla normativa vigente in un modo semplice ed economico, assecondando le esigenze dei propri clienti» ha dichiarato Enrico Trovati, Responsabile Marketing Business di Telecom Italia.

Jacopo MARCHESANO

Pos per i professionisti, chi ci guadagna? Ovvio, le banche!

Voci più o meno attendibili, a dire il vero già da diversi mesi, parlano di una timida ripresa economica che dovrebbe portarci a fine anno fuori dal pantano della più grande crisi che il mondo contemporaneo abbia mai conosciuto. Oltre alle (devastanti) conseguenze economiche, la crisi ha mutato il modo di pensare degli italiani, ha modificato usi e talvolta consuetudini dei cittadini del nostro Paese, consolidando nelle coscienze pensieri assopiti o raramente manifestati. Per esempio l’odio verso le lobby,  l’aggressività (molto spesso condivisibile) verso i tanti, troppi, tipi di “caste” che popolano i confini nazionali e soprattutto il rancore, cresciuto proporzionalmente alla sofferenza economica degli ultimi anni, verso le banche.

L’obbligatorietà dell’uso del Pos (Point of sales) presso gli studi professionali e le imprese dall’1 luglio prossimo, per tutte le transizioni superiori a 30 euro, con il pretesto della lotta all’evasione fiscale, di certo non contribuisce a rendere meno pesante il clima di sfiducia verso gli istituti di credito. A questo punto un rapido calcolo ci pare doveroso. Il costo del POS, solo per il solo noleggio, varia dai 10 ai 30 euro al mese a seconda delle funzionalità e se lo moltiplicato per i 325.000 professionisti (in questo caso sommando solo avvocati e commercialisti) calcolati in base agli ultimi dati del 2012, otteniamo una cifra pari 39.000.000 di euro annuali nel caso più fortunato di un costo mensile di 10 euro, 78.000.000 nel caso di un costo mensile di 20 euro per il noleggio e di 117.000.000 nel caso di un costo massimo di 30 euro mensili per il noleggio del Pos.

Insomma, vi sembrano cifre abbastanza ragguardevoli? Tenete conto che non abbiamo calcolato neppure la commissione che ogni banca percepisce ad ogni transazione…

Jacopo MARCHESANO

 

Pos per i professionisti: per chi e da quando

Facciamo un po’ di chiarezza sull’obbligo di utilizzo del Pos per imprese e professionisti, visto che negli ultimi giorni si sono sentite diverse discussioni e diversi pareri. Intanto, una certezza: dall’1 luglio prossimo, l’obbligo di accettare le carte di debito per tutte le transizioni superiori a 30 euro sarà effettivo per tutte le imprese e i professionisti, indipendentemente dal loro fatturato.

Il Ministero dello Sviluppo economico ha infatti smentito di aver emanato un nuovo decreto correttivo per disciplinare ulteriormente i principali aspetti dell’obbligo di ricevere in pagamento le carte di debito. Il ministero prevede l’obbligo di accettare le carte di debito per le transazioni di importo superiore ai 30 euro da applicare in due momenti: fino al 30 giugno 2014, l’obbligo sarà in vigore solo per le imprese e i professionisti con un fatturato, nell’anno precedente, superiore a 200mila euro; dall’1 luglio, l’obbligo sarà esteso ai soggetti con un fatturato inferiore ai 200mila euro. L’entrata in vigore del decreto avverrà dopo 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, mentre entro 90 giorni ci sarà la definizione delle modalità di adeguamento per i soggetti con fatturato inferiore a 200mila euro.

Il Ministero va dunque avanti spedito, facendo piazza pulita delle voci e delle illazioni secondo le quali il testo definitivo sarebbe stato, per così dire, più morbido, con l’obbligo di accettare i pagamenti con carte di debito solo per i soggetti con fatturato di almeno 300mila euro e per le attività svolte all’interno degli esercizi e degli studi professionali. Deluso anche chi si aspettava un rinvio fino al 31 gennaio 2015.

Al di là delle giuste rimostranze che sono state mosse da più parti, è utile ricordare una cosa: imprese e professionisti non possono alzare le barricate come se la cosa piovesse dal cielo, visto che avrebbero dovuto accettare i pagamenti con carte di debito già a partire dal 1° gennaio 2014, come previsto originariamente previsto dal D.L. 179 del 2012. Un decreto rimasto comunque in stand by a causa della mancanza del decreto attuativo che avrebbe dovuto definire gli eventuali importi minimi, i termini e le modalità in base alle quali individuare i soggetti destinatari della misura. Ora siamo arrivati al dunque: se sarà un dunque positivo o negativo, scommettiamo che non ci vorrà molto per capirlo…

Vorrei ma non… Pos. Il pasticcio del Pos per i professionisti

di Davide PASSONI

Una delle caratteristiche che ci contraddistingue come italiani è quella di avere un sacco di fantasia. Peccato, però, che questa fantasia spesso e volentieri la mettiamo in campo anche quando combiniamo pasticci e casini di varia natura. Capita anche nel mondo dell’impresa, delle professioni e della politica. E, a proposito di pasticci, questa settimana INFOIVA vuole fare il punto sul Pos obbligatorio per i professionisti.

Una misura introdotta, si dice, per contrastare le possibile evasioni, oltre che per garantire maggiore trasparenza nei rapporti tra professionisti e clienti. Sempre nell’idea, sbagliata, che il mondo delle libere professioni sia una sorta di giungla nella quale la parola d’ordine è “fregare”, sempre e comunque: il cliente, lo stato, la deontologia.

Una misura della quale si parla da quasi due anni ma che, tra passi avanti, indietro, di lato, decreti attuativi che non arrivano, accuse incrociate e fuoco altrettanto incrociato, si è trascinata fino a ora. Come spesso accade, intenti nobili o convinzioni errate danno comunque vita a soluzioni che, spesso, sono peggio del problema. Se non altro per il disagio che l’adempimento di questa misura porterà ai piccolissimi studi e ai free lance.

Cercheremo di capire, dalla voce dei protagonisti, quale possa essere la reale efficacia dell’introduzione del Pos obbligatorio per i professionisti, se davvero è un aiuto all’emersione del nero o se, come i soliti maligni sostengono, un aiuto alle banche, viste le commissioni che incassano su ogni singola transazione. Ma non era il governo Monti quello amico delle banche? Mah…