Contributi a fondo perduto per la nascita di nuove imprese: i bandi delle regioni

Sono in arrivo tre nuovi bandi regionali per il sostegno alla nascita di nuove imprese. Si tratta di contributi a fondo perduto a sostegno delle start up in Puglia, Lombardia ed Emilia Romagna. I bandi si chiamano, rispettivamente, Fondo Nidi, Bando nuova impresa e Disabilità. Ecco di cosa si tratta.

Bando Regione Puglia, contributi alle imprese nascenti di giovani e donne

La Regione Puglia ha emanato il nuovo bando per gli incentivi alle nascenti imprese. La dote finanziaria del bando è di oltre 36 milioni di euro. Il bando prevede contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati fino al 100% delle spese ritenute ammissibili con provenienza delle risorse dal Fondo Nidi. Particolare attenzione viene riservata ai giovani che vogliano avviare una nuova impresa (tra i 18 e i 35 anni di età) e le donne. In particolare, per queste ultime, le agevolazioni sono concesse sia per le imprese individuali che per le società. La costituzione delle imprese femminili deve essere avvenuta da non oltre sei mesi. Sono previste forme di finanziamento anche per le imprese femminili non ancora nate o partecipate totalmente da donne.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati imprese nella Regione Puglia: aiuti fino al 100% dei costi ammissibili

Per la richiesta dei contributi, le imprese devono avere la sede in Puglia nella forma di micro-impresa. I contributi stanziati vanno da un minimo di 10 mila euro fino a un massimo di 250 mila euro. Le spese ammissibili riguardano sia le immobilizzazioni materiali, come impianti, macchinari, attrezzature, che le immobilizzazioni immateriali come software e programmi informatici. Sono previste agevolazioni anche per le opere edili. Gli aiuti ottenibili sono di due tipologie: si può ottenere una quota del 50% come contributo a fondo perduto e una quota di finanziamento agevolato per l’altro 50% delle spese ammissibili.

Bando Emilia Romagna, contributi a favore di persone con disabilità

La Regione Emilia Romagna ha emanato un bando da 2,5 milioni di euro che prevede di supportare le nascenti imprese con una presenza maggioritaria di persone in situazione di disabilità. Ammesse alla presentazione della domanda per i contributi e gli incentivi sono le imprese costituite da meno di un anno nelle quali le persone con disabilità rappresentino la maggioranza rispetto al numero di dipendenti. I contributi possono arrivare fino a 75 mila euro per impresa.

Contributi a fondo perduto Regione Emilia Romagna: come si può presentare la domanda?

Nella quota di aiuti, i contributi a fondo perduto possono arrivare all’80% delle spese sostenute e ammissibili. Dette spese devono essere sostenute per costituire l’impresa, per l’acquisto o per la locazione di impianti, macchinari e attrezzature, oltre che per laboratori. Le istanze possono essere presentate entro il 30 giugno prossimo. È necessari utilizzare l’indirizzo di posta elettronica certificata (Pec) presente nel bando.

Bando Regione Lombardia, contributi a fondo perduto per le nuove imprese: da quando si può fare domanda?

Il terzo bando per le imprese è quello della Regione Lombardia in collaborazione con il Sistema camerale regionale. Il bando prevede contributi per le nuove imprese e l’autoimprenditorialità. Sono previsti contributi a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili. Le domande dei contributi possono essere presentate dal 4 aprile 20222 fino al 31 marzo 2023.

Quali contributi a fondo perduto concede la Regione Lombardia per la nascita delle imprese?

Il bando della Regione Lombardia consente la copertura con contributi a fondo perduto del 50% delle spese ammissibili fino al limite di 10 mila euro. Le spese eccedenti suddetti limiti sono considerate non ammissibili. I contributi possono essere richiesti dalle micro, piccole e medie aziende che appartengano ai settori del:

  • commercio;
  • manifatturiero;
  • terziario;
  • costruzioni;
  • intermediari del commercio;
  • artigiani e cooperative che avviino una nuova attività oppure una nuova sede legale ed operativa nella regione. La data di avvio deve essere a partire dal 1° gennaio 2022.

Quali spese sono ammissibili per il bando nuove imprese della Regione Lombardia?

Le spese ritenute ammissibili per la richiesta dei contributi a fondo perduto delle nuove imprese della Regione Lombardia consistono:

  • nelle spese sostenute per la costituzione dell’impresa, comprese le consulenze;
  • i costi per i beni strumentali, gli arredi nuovi, le attrezzature, i macchinari;
  • l’acquisto di immobilizzazioni immateriali come software.

La presentazione delle domande dei contributi deve avvenire in via telematica attraverso la piattaforma messa a disposizione.

 

Prorogata la richiesta per ripristino attività in seguito al sisma

Sono stati prorogati, per decisione della Regione Emilia Romagna, i termini di scadenza per la presentazione delle domande di accesso ai contributi per finanziare il ripristino e il riavvio delle attività produttive distrutte o danneggiate dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012.

Per accedere alle agevolazioni, le imprese che intendono usufruire dei contributi per la realizzazione degli interventi di riparazione con rafforzamento locale, miglioramento sismico o ricostruzione, riparazione e riacquisto beni mobili srumentali, ma anche per la ricostruzione di scorte e prodotti e delocalizzazione temporanea, possono inviare entro il 31 gennaio 2014 un’apposita istanza “preliminare” alla domanda di contributo contenente oltre ai dati dell’azienda beneficiaria, il tipo e il valore indicativo del danno stimato.

Le imprese che avranno rispettato i termini di scadenza per la domanda preliminare, potranno presentare la domanda di contributo entro il 31 dicembre 2014.

Le domande devono essere presentate online, seguendo la procedura disponibile sul potale della regionale SFINGE.

Vera MORETTI

In Emilia Romagna un bando per gli imprenditori creativi

La creatività in Emilia Romagna premia: sono stati stanziati 175mila euro destinati a giovani artisti e aspiranti imprenditori con progetti creativi da realizzare.

La Regione ha deciso di riservare il bando agli under 35, per dare visibilità alle produzioni imprenditoriali basate sulla creatività supportandole con servizi di consulenza amministrativa e gestionale.
Ad erogare il finanziamento è il Comune di Parma, che desidera favorire l’inserimento lavorativo dei giovani attivi nel territorio, e ciò avverrà grazie alla collaborazione con l’ Associazione GAER (Giovani Artisti Emilia Romagna).

I settori di attività che beneficeranno del bando sono cinema, editoria, fumetto, danza, moda, architettura, teatro e gastronomia. Sono previsti contributi fino a 8 mila euro, ma anche spazi di formazione e consulenza.

Luana Cinti, vice responsabile per l’ Emilia Romagna, ha presentato il progetto: “L’iniziativa della Regione Emilia Romagna, con la collaborazione di enti locali territoriali e Associazioni preposte, suggerisce l’impegno a mettere in discussione gli stereotipi sin qui maturati, dando vita ad un percorso nuovo di sostegno al mondo dei giovani motivati a divenire artisti a tutti gli effetti, in uno o più ambiti culturali. La speranza è che a tale interessante e positivo contributo sia effettivamente parte integrante di una nuova modalità di percezione del mondo della cultura e delle figure che in essa desiderano operare ed operano, non solo un simbolico incentivo in denaro”.

Vera MORETTI

Contributi alle start up giovanili a Reggio Emilia

Sono ancora disponibili fondi a valere sul bando con cui la CCIAA di Reggio Emilia promuove la creazione di nuove imprese a conduzione o a prevalente partecipazione giovanile.

Possono presentare richiesta per ottenere il contributo gli aspiranti imprenditori con i seguenti requisiti:

– occupati, inoccupati o disoccupati aventi un’età compresa tra i 18 ed i 35 anni;
– con residenza o domicilio nella provincia di Reggio Emilia.

Gli interventi ammessi a contributo dovranno essere riconducibili all’avvio di nuove attività d’impresa (start up).

L’impresa beneficiaria, dovrà essere iscritta al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Reggio Emilia entro il 31 dicembre 2012, ed inoltre:

– mantenere la sede e/o unità operativa realizzata per almeno 5 anni dalla data di erogazione del contributo;
– non cessare l’attività entro 3 anni dalla data di erogazione del contributo.

Sono finanziabili (al netto di IVA e di altre imposte e tasse) le seguenti spese, sostenute nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2012:

– parcelle notarili e costi relativi alla costituzione;
– acquisto di beni strumentali, macchinari, attrezzature, arredi, strutture non in muratura e rimovibili necessari all’attività;
– impianti generali per un importo massimo del 30% del totale dell’investimento complessivamente ammesso;
– quote iniziali del contratto di franchising, nel limite del 30% del totale dell’investimento complessivamente ammesso;
– acquisto e sviluppo di software gestionale, professionale e altre applicazioni aziendali inerenti l’attività di impresa;
– registrazione e sviluppo di marchi e brevetti e relative spese per consulenze specialistiche;
– spese pluriennali per il piano di comunicazioni;
– ricerche di mercato relative all’analisi di settore o ai segmenti di mercato potenziali;
– consulenza e servizi specialistici nelle aree di : marketing; logistica; produzione; personale, organizzazione e sistemi informativi; economico-finanziaria; contrattualistica. Il costo orario di ciascuna consulenza sarà riconosciuto nella misura massima di 120,00 euro.

Il contributo riconoscibile è pari al 50% dell’importo complessivo delle spese sostenute e ammesse msino ad un massimo di 8.000,00 euro.

Tale percentuale è elevata al 60% nel caso di nuove imprese femminili per un importo massimo comunque non superiore a 8.000,00 euro.

I contributi sono concessi nel rispetto del regime de minimis e non sono cumulabili per le stesse spese finanziabili sostenute dall’impresa con altri contributi pubblici di qualsiasi natura né con altri eventuali incentivi ricevuti sullo stesso titolo di spesa.

Le domande possono essere presentate entro il 28 settembre 2012 secondo le seguenti modalità:

– per posta con raccomandata A/R al seguente indirizzo:

Camera di Commercio di Reggio Emilia
Ufficio Promozione
Piazza della Vittoria n. 3
42121 Reggio Emilia

– per via telematica al seguente indirizzo di Posta Elettronica Certificata della CCIAA: cciaa@re.legalmail.camcom.it.

Fonte: Telematicaitalia.it

Opportunità di business in Russia per le imprese emiliane

La Camera di Commercio di Reggio Emilia, in collaborazione con il sistema camerale regionale e la Regione Emilia romagna, all’interno del Programma Pluriennale BRICST 2011-2013, promuove la partecipazione in modalità collettiva alla Fiera Automechanika di Mosca, quale azione del più ampio ed articolato progetto “Opportunità di business in Russia per le imprese emiliano – romagnole dell’industria meccanica”, volto a supportare il percorso di internazionalizzazione delle imprese regionali e a favorire ed incrementare la penetrazione commerciale delle produzioni meccaniche locali nella Federazione russa. 

Al riguardo è previsto un incontro di presentazione del Progetto, a partecipazione gratuita, per martedì 8 maggio 2012 alle ore 9,30 presso la Sala Grasselli della CdC in Piazza della Vittoria, 3 a Reggio Emilia.

Fonte: camcom.gov.it

Emilia Romagna ai primi posti per produzione fotovoltaica

L’Emilia-Romagna si conferma anche nel primo semestre 2011 come una delle regioni fortemente interessate al  fotovoltaico con una potenza installata di 738,3 megawatt. Nella classifica nazionale si conferma terza preceduta da da Puglia (1.154,4 MW) e Lombardia (805,2 MW).

Anche per numero di impianti l’Emilia Romagna mantiene la stessa posizione con 21.530 installazioni conferma la posizione di fine 2010, dietro Lombardia (33.910 impianti) e Veneto (31.373). I dati sono stati diffusi da Gse, il Gestore sei servizi energetici.

Una curiosità: la potenza raggiunta dagli impianti attivi in regione sono pari a quanti prodotti dalla ex centrale nucleare di Caorso. Nel 2009 la potenza installata in regione era di 65 megawatt, passati a 223 MW a fine 2010, con un incremento in un anno del 246% arrivando così a produrre il 10,4% dell’intera energia solare italiana.

d.S.

Il settore pesca chiede interventi per la crescita

Il consiglio provinciale di Rimini ha recentemente approvato all’unanimità la volontà di trovare soluzioni ai problemi in cui versa il settore della pesca. Al governo viene chiesto di approvare e finanziare la cig per i lavoratori del settore e attivare ammortizzatori sociali in deroga per gli armatori che lavorano sulle imbarcazioni.

Alla Regione Emilia-Romagna viene chiesta la possibilità di destinare i residui dei precedenti anni di gestione della Legge Regionale 3/79 (‘Interventi per lo sviluppo e la valorizzazione delle attività ittiche’. Agli organi di vigilanza si chiede che siano controllati in modo accurato tutti i canali idrici che sfociano nel mare. Tutti piani che servono per rilanciare il settore specie della piccola pesca.

Il Decreto Sviluppo che sancisce il fermo pesca, i 22 milioni di euro messi a disposizione per i 60 giorni di fermo appaiono insufficienti. Si chiedono agevolazioni sostanziose senza le quali il settore è a repentaglio.

Emilia Romagna: pronti 15 milioni di euro per le piccole e medie imprese

La Regione Emilia Romagna ha aperto due bandi rivolti alle piccole e medie imprese per sostenere  lo sviluppo di progetti di innovazione di prodotto e/o di processo o la creazione di nuove imprese con caratteristiche anche innovative, sono stati approvati dalla Giunta regionale.

Per quanto riguarda il bando sull’innovazione delle PMI, che ha una dotazione di 10 milioni di euro, i progetti devono favorire processi di specializzazione produttiva e/o di erogazione di servizi finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese, e devono inoltre essere funzionali all’innovazione sia di prodotto/servizio che di processo, favorendo ricadute positive sull’occupazione delle imprese in termini di posti di lavoro durevoli e di qualità. Il contributo sarà concesso sino ad una percentuale massima del 50% dell’investimento, con il limite di 150 mila euro per ciascun beneficiario. I progetti di investimento presentati non devono essere inferiori a 75mila euro. La trasmissione delle domande di contributo attraverso la posta elettronica certificata dovrà essere effettuata, pena la non ammissibilità delle stesse, tra il 1° luglio 2011 e le 16 del 1° agosto 2011.

Il bando sulle nuove imprese ha una dotazione di 5 milioni di euro e promuove il sostegno allo start-up e alle nuove imprese competitive, con una particolare attenzione a quei processi di formazione delle imprese che abbiano caratteristiche anche innovative e creino nuova occupazione in forma imprenditoriale di giovani e donne. I progetti di investimento presentati non devono essere inferiori a 50.000 euro, mentre il contributo non potrà essere superiore a 150 mila euro per ciascun beneficiario. In questo caso le imprese possono trasmettere le domande di contributo – sempre attraverso posta elettronica certificata, pena la non ammissibilità delle stesse – tra il 1° luglio 2011 e le 24 del 31 dicembre 2012.

Ogni mese un nucleo di valutazione approverà le domande da finanziare, sino ad esaurimento dei fondi disponibili.

Chi volesse partecipare ai bandi, la documentazione è scaricabile da qui.

Start-Up, la Regione Emilia-Romagna finanzia le nuove micro-imprese.

Ultimissimi giorni per partecipare al bando di finanziamento per il Sostegno allo Start-up di nuove imprese innovative indetto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha prorogato la scadenza dei termini al 22 giugno 2010.

Il finanziamento è rivolto ad imprese di nuova costituzione, anche in forma cooperativa, in possesso dei requisiti di piccola impresa o microimpresa. Necessaria la sede produttiva in Emilia-Romagna ed almeno una delle seguenti caratteristiche:

  • essere stata promossa nell’ambito delle attività dei Laboratori di ricerca e trasferimento tecnologico e dei Centri per l’innovazione appartenenti alla Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna;
  • essere stata selezionata come ammissibile al finanziamento da programmi di sostegno pubblici all’avvio di nuove imprese ad alto contenuto di conoscenza, ovvero da incubatori, promossi da università, enti di ricerca, Regione Emilia-Romagna, altri enti locali, ed avere chiare finalità di sfruttamento dei risultati della ricerca;
  • almeno uno degli attuali soci dell’impresa ha ricevuto una borsa di ricerca (o altra forma di sostegno equivalente);
  • essere sostenuta da un accordo stipulato con università, enti di ricerca, centri di ricerca pubblici comunque operanti sul territorio regionale, per lo sfruttamento dei risultati della ricerca da essi originati;
  • essere composta congiuntamente da soggetti di ricerca (università, dipartimenti, enti di ricerca pubblici o privati, singoli ricercatori, professori, …) e investitori istituzionali (società di venture capital, business angels, fondazioni, …) che hanno come scopo principale della loro attività il sostegno di nuove iniziative imprenditoriali;
  • operare in uno dei seguenti ambiti di attività settoriali/tematici:
  • biotecnologie, farmaceutica, chimica organica; nanotecnologie, nuovi materiali, chimica fine; meccanica di precisione, strumenti di misura e controllo, sensoristica, biomedicale, elettromedicale; informatica e telematica, tecnologie digitali, audiovisivo; tecnologie per le energie rinnovabili, il risparmio energetico, l’ambiente.

Le spese ammissibili, che dovranno essere finalizzate all’avvio dell’impresa e/o alla fase di espansione e sviluppo, ed essere coerenti con il piano di sviluppo dell’attività (business plan), riguardano:

A. investimenti materiali:

  • realizzazione di opere per ristrutturazione e adeguamento funzionale dei locali per l’attività d’impresa o necessarie alla installazione di impianti, macchinari ed attrezzature;
  • acquisto di impianti, macchinari ed attrezzature nuovi di fabbrica, compresi i mezzi mobili con esclusione di quelli per il trasporto di merci e/o persone, strettamente necessari all’attività d’impresa;
  • acquisto di arredi (mobili funzionali all’attività d’impresa con esclusione di suppellettili e complementi di arredo);
  • acquisto di strumenti informatici (hardware);

B. investimenti immateriali:

  • acquisto di brevetti concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi, di licenze di sfruttamento o di conoscenze tecniche anche non brevettate, acquisto di know-how, purché chiaramente attribuibili al piano d’impresa;
  • software;
  • spese per consulenze specialistiche finalizzate alla tutela dei diritti di proprietà intellettuale/industriale e alla loro estensione;
  • acquisizione di servizi e prestazioni specialistiche finalizzati all’individuazione di finanziatori, a studi di fattibilità tecnico-economica e finanziaria, di mercato, ambientale e di processo, a progettazioni tecniche, a consulenze per la promozione commerciale, la comunicazione e l’organizzazione, purché chiaramente attribuibili al piano d’impresa. Sono in ogni caso escluse spese di viaggio, vitto e alloggio.

Sono ammessi progetti con programmi di investimento non inferiori a Euro 60.000,00 e l’agevolazione consiste in un contributo in conto capitale fino alla misura massima del 70% delle spese ammesse e fino ad un contributo massimo di 100.000,00 euro per impresa.

La domanda di ammissione al contributo dovrà essere inviata alla Direzione Generale Attività Produttive Commercio e Turismo della Regione Emilia-Romagna.