Bonus mobili confermato e prolungato

Tra i bonus fiscali che sono stati prorogati, c’è anche il bonus mobili, rinnovato con la presenza, durante le audizioni delle Commissioni Finanze e Industria del Senato, di Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo.

Si tratta di una notizia che farà piacere alle famiglie italiane, poiché prevede la possibilità di detrarre dalla dichiarazione di redditi, e fino ad un massimo complessivo di € 10.000 euro, le spese sostenute per l’acquisto dei mobili da destinare ad immobili ristrutturati.
Anche in questo caso, la detrazione delle spese, come per il bonus ristrutturazioni, sarà ripartita in dieci quote annuali.
Valido anche per questo buono l’obbligo di conservare tutte le ricevute di acquisto, se si vuole beneficiare della detrazione.

I mobili acquistabili non sono solo quelli fissi ma, come si legge nel testo del decreto, si tratta di “mobili finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione”, senza ulteriori specificazioni e senza riferimenti agli elettrodomestici.

Possono godere delle detrazioni i proprietari dell’edificio ristrutturato, ma anche i soci di cooperative divise e indivise, inquilini e comodatari, soci delle società semplici, imprenditori individuali, limitatamente agli immobili non strumentali o merce, familiari conviventi del possessore o detentore dell’immobile oggetto dei lavori.

A beneficiare di questo bonus, non solo le famiglie italiane, ma anche le imprese del comparto arredo, colpito duramente dalla crisi economica.

Vera MORETTI

Arredo e design, l’Italia… emerge

Lo abbiamo detto tante volte, non perché siamo bravi ma perché i fatti e l’economia lo testimoniano numeri alla mano: le aziende che esportano e che sono forti all’estero, specialmente in un momento come questo, sono le uniche che possono sopportare i colpi della crisi. Un discorso che vale per buona parte delle filiere produttive italiane, non ultima la filiera del legno e dell’arredo.

Diversi sono i mercati mondiali sui quali i mobili e il design made in Italy vanno forte. Abbiamo parlato ieri della Cina, verso la quale gli occhi dei nostri imprenditori del legno guardano con interesse e.. golosità. Un altro dei principali sbocchi per l’industria del legno-arredo italiana è poi rappresentato dal mercato Usa, con un giro di affari di 700 milioni di euro all’anno. Per consolidare la presenza delle imprese del legno-arredo in questo mercato, il Ministero dello Sviluppo Economico, nell’ambito del programma di Promozione Straordinaria del made in Italy negli Stati Uniti, ha promosso un Progetto di promozione della filiera legno-arredo made in Italy in Nord America che – grazie alla collaborazione di FederlegnoArredo – prevede il coinvolgimento di alcuni dei più prestigiosi studi di architettura americani, i principali player dell’architettura e dell’interior design a livello globale.

Il Ministero, attraverso FederlegnoArredo, organizza un concorso chiamato “Emerge Italy”, rivolto ai giovani progettisti dipendenti di studi nordamericani che seguono progetti internazionali, specialmente nelle aree del Golfo Persico, Russia, Cina, India, Singapore, Sudafrica e Messico. “Emerge Italy” avrà come tema l’ideazione di nuovi prodotti pensati per le aziende italiane dei settori illuminazione, ufficio, cucina, bagno, living, camera da letto e finiture d’interni. Alle aziende italiane, poi toccherà mettere in produzione questi progetti.

Con questa iniziativa – spiega Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredoaggiungiamo un nuovo importante tassello a un percorso che la federazione ha iniziato due anni fa e che punta a fare crescere la quota export dei nostri prodotti in un mercato sempre più attratto dall’italian style, soprattutto fra le giovani generazioni“.

Una commissione mista, composta da Ministero, FederlegnoArredo, IIDA (International Interior Design Association) e AIA (American Institute of Architect) premierà cinque prodotti. Gli studi di architettura e le associazioni che vedranno i propri architetti premiati ospiteranno con una formula di stage un gruppo di giovani progettisti italiani under 35 selezionati dal Ministero, da FederlegnoArredo e dal Politecnico di Milano, con lo scopo di rendere più fluidi i rapporti di reciprocità fra strutture americane e realtà italiane.

Ad aprile i vincitori del concorso, accompagnati dalle figure senior del rispettivi studi di architettura, saranno premiati durante l’edizione 2013 de ISaloni di Milano. A maggio, poi, il Ministero, con FederlegnoArredo e in collaborazione con ICE, parteciperà con uno stand organizzato alla fiera ICFF di New York, per promuovere i risultati del concorso e presentare gli oggetti realizzati. A giugno sarà poi la volta della fiera Neocon di Chicago, dove sarà organizzata una serie di eventi mirati per le aziende italiane. In occasione di MADE expo Milano, a ottobre 2013, infine, sarà organizzato l’evento di chiusura del progetto, che vedrà la partecipazione congiunta dei partner italiani ed americani.

Il progetto Emerge Italy – dice Giovanni De Ponti, direttore generale di FederlegnoArredo – rappresenta un aspetto fondamentale delle attività che la nostra federazione promuove tra le aziende associate sui mercati internazionali. Il Ministero ha dimostrato di credere nel nostro settore mettendo a disposizione risorse importanti in un momento sicuramente tra i più difficili. Sono certo che questa collaborazione andrà avanti e che le nostre aziende saranno seguite con sempre maggiore attenzione“.

Partner del Mise e di FederlegnoArredo per la creazione e la promozione del concorso negli Usa saranno le associazioni americane IIDA e AIA, entrambe dotate di una capillare presenza sul territorio. Il progetto verrà inoltre svolto con il supporto di ICE Agenzia e IACC Chicago (Italian American Chamber of Commerce of Chicago).

L’Italia dell’arredo mira alla Cina

Se è vero che le aziende italiane che sentono meno la crisi sono quelle più esposte sull’export, tra i mercati sui quali puntare la Cina rappresenta senz’altro uno di quelli più vivi nello scenario internazionale. Per questo, Ice, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha deciso di sviluppare nuove strategie per dare la possibilità, alle imprese italiane, di essere più efficaci sul mercato cinese.

In questa ottica è stato avviato “La Cina arreda Italiano“, un progetto organizzato in collaborazione con FederlegnoArredo, Cosmit, Cna e Confartigianato, con l’obiettivo di incrementare il numero delle aziende italiane del settore arredo operanti nel continente asiatico.

Nonostante una crescita del 2,1%, nei primi nove mesi del 2013, registrata dall’export italiano del settore mobili, elettrodomestici e apparecchi di illuminazione, la quota di mercato dell’Italia sulle importazioni cinesi è ferma al 4,8%, preceduta da Germania (19,8%), Giappone (17,1%), Corea del Sud (8,7%) e Stati Uniti (5,8%).

Riccardo Monti, presidente dell’Ice, ha infatti affermato: “La Cina ha circa 80 città con oltre 5 milioni di abitanti. Oggi, come Sistema Italia dell’abitare, presidiamo a stento una decina di città. Il potenziale è dunque di proporzioni vastissime. Il Paese sta vivendo un processo di urbanizzazione rapidissima; parliamo di centinaia di milioni di persone che nei prossimi vent’anni andranno a vivere in città. Ed è in corso un programma di upgrading, di miglioramento del patrimonio abitativo. Le abitazioni, cioè, diventano più grandi e meglio arredate. La gente spende sempre di più per la casa e per la filiera italiana si tratta di un’opportunità enorme che dobbiamo cominciare a sfruttare”.

Per questo, è fondamentale studiare strategie di comunicazione che puntino a diffondere la cultura dell’abitare italiano, anche attraverso alcune attività che verranno svolte in Italia e in Cina, con il coinvolgimento di media, decision maker, Vip e distributori cinesi.

Ice punta a far convergere architetti, designer e costruttori verso il mercato del Sol Levante, ma anche di far coincidere il design italiano con il gusto cinese. Per arrivare ad avere maggiori sintonia con quanto richiesto dal mercato, sono previsti corsi di formazione ad hoc, in modo da poter focalizzare le energie sulla realizzazione di prodotti più adatti.

Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo, ha aggiunto: “Il mercato cinese è un mercato che potenzialmente può dare grosse soddisfazioni. La nostra federazione sta lavorando alacremente per fornire il proprio supporto alle imprese italiane. Nei progetti c’è l’apertura di un ufficio dedicato presso l’Ice di Shanghai e un grande evento fieristico per il prossimo anno. Mi auguro che la Cina possa presto arrivare in vetta alle graduatorie dei Paesi maggiormente utilizzatori del prodotto italiano, come lo sono già gli Usa, la Russia e la Germania”.

Vera MORETTI

La filiera dell’arredo? Ha la febbre…

di Davide PASSONI

Se il Salone del Mobile di Milano e il momento della celebrazione indiscussa e indiscutibile dell’estro, della creatività, dell’artigianalità e della tenacia del sapere fare italiano nel campo dell’arredo e del design di alta qualità, non dobbiamo però nascondere a noi stessi che la situazione nella quale versa il settore non è delle più favorevoli. Benvenuti nel club, direte voi… Certo, ma in queste situazioni la filosofia del “mal comune mezzo gaudio“, non è proprio da sposare.

Lo sa bene il presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero, che nei giorni scorsi ha presentato alla stampa i risultati del Termometro vendite dell’associazione, un’indagine alla quale hanno partecipato oltre 630 imprese scelte tra le più rappresentative all’interno della filiera del legno, compilando un questionario sulle aspettative per l’anno in corso. Risultati secondo i quali, sono parole dell’associazione, restano “drammaticamente negative” le prospettive per l’inizio del 2013: a gennaio il 60% delle imprese dichiarava ordinativi in flessione, in stagnazione per il 30%, in crescita solo per il 10%. Previsioni positive, invece, per le aziende vocate all’export, per il 64% delle quali continuerà a crescere.

Il quadro economico per le imprese associate a FederlegnoArredo resta dunque di “forte difficoltà” sul mercato nazionale; anche nell’ultimo quadrimestre del 2012 il risultato delle vendite in Italia rimane stabilmente negativo (-10% rispetto al 2011), migliorano di poco le vendite estere (+4%). Sempre secondo il Termometro vendite di FederlegnoArredo, i consumi interni nel settore legno e arredo caleranno dell’11,2% tra il 2012 e il 2013, mentre la previsione per il 2013 nel saldo della bilancia dei pagamenti è positiva per 8 miliardi di euro. Purtroppo, però, dal 2007 al 2013 si sono persi 15 miliardi e 322 milioni di euro in termini di fatturato alla produzione. Nello stesso periodo, nel macrosettore legno e arredo sono stati persi 67mila addetti e 14mila imprese.

Una spirale negativa alla quale FederlegnoArredo cerca di porre un freno soprattutto guardando oltre confine, dal momento che i consumi e la domanda interni sono più che depressi, sono praticamente sotto terra. Snaidero ha infatti ricordato che FederlegnoArredoha un ufficio a Chicago, due settimane fa ne ha aperto uno a Mosca e presto faremo altrettanto anche a Londra, Shanghai e Belgrado. Poiché molte imprese nel nostro settore sono medie o piccole, non tutte hanno la possibilità di avere una struttura aziendale interna di marketing. La federazione si sta spendendo per accompagnare le nostre aziende in giro per il mondo, con missioni all’estero cui partecipano ogni volta 15-20 imprese, e facendo venire in Italia gli acquirenti stranieri, come è avvenuto di recente con i buyer russi che abbiamo portato in Veneto e Lombardia“.

E per far ripartire i consumi in Italia? Snaidero ha una soluzione: “Inserire gli arredi fra le detrazioni Irpef del 50% previste per le ristrutturazioni edilizie“. Può essere un primo, piccolo passo per ridare ossigeno a un settore in apnea. Un passo al quale ne dovrebbero seguire altri, soprattutto dal mondo bancario, che purtroppo, però ancora non vediamo. Resta da sperare che il prossimo governo, quando si degnerà di prendere forma e operatività, abbia l’intelligenza e la sensibilità per cogliere i segnali e le proposte che arrivano da questo settore.

Restare in Italia? Conviene

Perché delocalizzare, specialmente le eccellenze italiane? Se lo chiedono, e lo chiedono a tutti, i giovani imprenditori di FederlegnoArredo, che il 23 novembre prossimo daranno appuntamento a Pesaro, nella Sala della Repubblica del Teatro Rossini, per il convegno “Restare in Italia conviene”.

L’evento riporterà le testimonianze di imprese aderenti alle Federazioni del “bello e ben fatto” italiano, accomunate tra loro dalla capacità di crescita malgrado la crisi e la debolezza della leadership imprenditoriale under 40. Un bel segnale di ottimismo e volontà che, in un momento come questo, fa solo che piacere.

Filippo Antonelli, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di FederlegnoArredo, spiega così il senso dell’evento: “Quest’anno, pensando a come strutturare l’assemblea annuale del Gruppo Giovani Imprenditori di FederlegnoArredo, ho ritenuto di vitale importanza imperniare l’evento su testimonianze di imprese condotte da giovani, che rappresentino un messaggio positivo in un periodo di crisi. Per poter fare ciò, è stato fondamentale il contributo delle Federazioni che insieme a noi rappresentano il ‘bello e ben fatto’ italiano, e che con noi condividono le problematiche che stanno attraversando l’economia del nostro Paese”.

A seguire è prevista una tavola rotonda con la presenza di personalità e autorità attive nella promozione del sistema Paese nel mondo. Un concreto tentativo di aiuto e di stimolo positivo per le aziende e le Federazioni grazie a un parterre di livello.

La giornata – introdotta da Filippo Antonelli e coordinata dalla giornalista Helga Cossu di SkyTG24 – inizierà alle 10.15 con l’esposizione di storie di giovani che stanno battendo la crisi operando in Italia: Andrea Gaibazzi, fondatore e presidente GMG Partners/Redipane Bakery-cafè; Marco Leardini, presidente Comitato Nazionale Giovani Albergatori Federalberghi; Nazzareno Mengoni, titolare KUBE design; Andrea Paladini, presidente G.I. Sistema Moda Italia SMI; Enrico Paniccià, presidente G.I. Associazione nazionale calzaturifici italiani Anci; Giovanna Sperandio, titolare FAB Group; Alberto Sterza, amministratore delegato Redarc.

Alle 11.30 sarà la volta della tavola rotonda “Restare in Italia conviene” che vedrà protagonisti: Riccardo Monti, presidente ICE; Gian Mario Spacca, presidente Regione Marche; Alessandro Fusacchia, consigliere del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera; Eugenio Bettella, managing partner Roedl & Partner; Simone Micheli, architetto e designer. L’incontro si concluderà con l’intervento di Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo.

Un appuntamento da non perdere per chi crede che in Italia si possano ancora esprimere al meglio business e creatività.

Legno e arredo in difficoltà tra le mura di casa

di Vera MORETTI

E’ tempo di bilanci anche per il settore del legno e dell’arredo, che, per quanto riguarda i mercati esteri, e in particolare quelli extra Ue, chiude in positivo, ma lo stesso non si può affermare per il mercato interno.
La crescita bassa non può che portare ad una bassa capacità di spesa e questo ha influito molto sull’andamento delle vendite per il 2011.

A conferma di ciò arrivano i dati resi noti dal Centro Studi Cosmit/FederlegnoArredo, che presentano un fatturato sceso a 32,4 miliardi di euro, con un calo del 3,3% rispetto al 2010, anno in cui il settore era riuscito a contenere, e in parte rimediare, alle perdite del biennio 2008-09.
Ma il 2011 si prospetta critico, con livelli al di sotto di quelli del 2009, che finora erano stati i più bassi dall’inizio della crisi. Ma se all’epoca si trattava di uno stallo generale, che comprendeva molti dei mercati internazionali, ora il problema più grave si focalizza tra le mura domestiche, dove il settore non è riuscito a riconquistare dinamicità.

Per questo, il calo del consumo interno del 5% rende vani gli sforzi fatti verso il mercato estero, che aveva portato un soddisfacente +5,1% ma che, da solo, non riesce a risollevare le sorti di un settore in forte difficoltà.

Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo, a questo proposito ha dichiarato: “Non possiamo più aspettare di ritornare alla normalita’ per cominciare a fare politica. Fiscalità, internazionalizzazione e sviluppo dell’edilizia possono e devono diventare il segnale di una politica industriale nuova e il primo elemento di discontinuità con il passato”.

E Carlo Guglielmi, presidente di Cosmit, propone: “Sarebbe anche opportuno chiedere ai cittadini di sottoscrivere dei bond destinati alla ristrutturazione di luoghi pubblici e privati, bar, alberghi, uffici, ma anche il municipio di Milano e i ristoranti, per rimettere a posto l’immagine delle nostre città Questa operazione, andrebbe non solo a beneficio del nostro comparto industriale, ma anche del turismo”.

Gli imprenditori in coro: “Serve un nuovo Ice”

Dagli Stati Generali del Commercio con l’Estero appena conclusi è emersa forte una richiesta da parte delle imprese italiane: serve un nuovo Ice per la promozione dei prodotti italiani all’estero e con una dotazione finanziaria adeguata.

Un appello accorato lanciato dagli imprenditori dei sei Tavoli di settore, che hanno mal digerito la soppressione dell’Ice, un istituto che, a differenza di altri inutili carrozzoni a partecipazione statale, funzionava, e anche bene. Secondo Rodolfo Ortolani (Tavolo servizi) “serve un soggetto autonomo, un’agenzia che si svincolata dal bilancio del ministero, che abbia un’ampia autonomia e che persegua obiettivi precisi“.

Michele Bauli (Tavolo agroalimentare) ha invece sottolineato come “l’agenzia dovrà accompagnare le aziende italiane che vanno all’estero, dovrà avere il compito di far assaggiare i nostri prodotti in giro per il mondo, dovrà promuovere il made in Italy all’estero“.

Secondo Roberto Snaidero (Tavolo arredamento) “le risorse sono poche, sono necessari più fondi. Oltre a ciò sarebbe importante il deposito del marchio obbligatorio“. Snaidero ha poi rivolto una “preghiera” al viceministro Catia Polidori: “I Tavoli non rimangano lettera morta ma continuino a lavorare“.

Dal canto suo, Luca Poncato (Tavolo energia, ambiente, materie prime) ha evidenziato come “le spese promozionali non sono un costo ma un investimento. La nuova agenzia dovrà avere competenze specifiche nel settore dell’energia e dell’ambiente. Serve un organismo che tracci le linee strategiche in questi settori, un organismo che individui gli obiettivi prioritari“.

Anche il Tavolo abbigliamento con Maurizio Marinella ha alzato la voce: “Il nuovo Ice parta immediatamente, perché non possiamo perdere altro tempo. C’è il rischio di trovare i mercati già saturi“. Secondo Marinella il nuovo istituto “dovrà essere dotato di un budget e di una cabina di regia che coordini i vari attori. Necessaria anche un’etichettatura dei prodotti extra Ue, come avviene negli Stati Uniti dove è obbligatoria“.

Infine Simone Bettini (Tavolo meccanica), il quale ha evidenziato la necessità di incentivi fiscali: “Esportare significa investire, avere incentivi fiscali sarebbe un piccolo ma importante aiuto“.

Al via “Fare impresa durante la tempesta”

Il prossimo 19 ottobre presso la sede di FederlegnoArredo si terrà “Fare impresa durante la tempesta, idee e progetti per continuare a immaginare il gusto dell’abitare italiano”,  primo di sette incontri programmati fino a giugno 2012.

Il presidente dell’associazione promotrice, Roberto Snaidero, ha spiegato che “la manifattura del legno e dell’arredo è una delle più grandi ricchezze che l’Italia possiede. In una situazione difficile come quella attuale, occorre recuperare innanzitutto il gusto del bello, la passione per il lavoro, il coraggio del rischio. Tutti valori che ancora oggi vivono all’interno di migliaia di imprese del settore. Incontrare chi fa queste imprese è una grande occasione per crescere“.

Così, è stato deciso di organizzare “Conversazioni imprenditoriali”, “incontri informali con i protagonisti dell’industria del design e del legno, occasioni privilegiate per conoscere da vicino la storia umana e imprenditoriale delle persone che danno forma e sostanza a questi valori”, ha concluso Roberta Snaidero.

Come ricordato precedentemente, il primo appuntamento si terrà il 19 ottobre alle 18 presso la sede di FederlegnoArredo. Ecco le altre date in programma: 1 dicembre 2011, 26 gennaio 2012, 21 febbraio 2012, 20 marzo 2012,16 maggio 2012 e per ultimo il 28 giugno 2012.

Per informazioni e prenotazioni potete contattare la segreteria organizzativa all’email: marketing@federlegnoarredo.it.

Giulia Dondoni

Sei imprenditori per rilanciare il made in Italy

Si avvicinano gli Stati generali del Commercio con l’Estero (28 e 29 ottobre 2011) ed è pronta la “squadra” che si occuperà del made in Italy: sei big del mondo imprenditoriale mettono a disposizione la propria esperienza per condividere le criticità che i principali settori produttivi incontrano nel processo di internazionalizzazione e per individuare, insieme a governo e istituzioni, interventi a livello nazionale e multilaterale per definire le priorità del Sistema-Italia nella sfida globale. 

La squadra, che sarà presentata alla stampa venerdì 9 settembre alle 12 nella sede del ministero dello Sviluppo economico a Roma consta di: Simone Bettini, Maurizio Marinella, Rodolfo Ortolani, Luca Poncato, Gianluca Rana, Roberto Snaidero.

L’incontro sarà presieduto dal sottosegretario al commercio con l’estero, Catia Polidori, insieme al quale parteciperanno il consigliere per l’export del premier Berlusconi, Massimo Calearo Ciman e i sei imprenditori, presidenti di altrettanti tavoli di lavoro settoriali.

I tavoli riguardano i sei comparti principali del made in Italy (Agroalimentare; Ambiente/energia; Arredo-sistema casa; Automazione–Meccanica–Mobilità; Abbigliamento–Sistema persona e Servizi) e sono composti da associazioni di categoria, funzionari del ministero sviluppo economico, Unioncamere e Assocamerestero. Nella due giorni di ottobre si ascolteranno i risultati elaborati, mettendo gli operatori a confronto con gli organismi regolatori, Wto, Ue e Governo.