RTI contro la riforma sui voucher

L’utilizzo diffuso dei voucher, da parte delle imprese, rappresenta una buona soluzione, e forse l’unica ad oggi, per remunerare prestazioni saltuarie ed occasionali, anche nell’ottica della battaglia contro il lavoro nero, oltre, ovviamente, all’opportunità di occupazione e di guadagno legale. Non si tratta, dunque, di un abuso, ma di un modo per legittimare un lavoro
Per questi motivi Rete Imprese Italia difende a spada tratta questa modalità, perché va a contrastare il lavoro nero, e quindi si pone contro qualsiasi ipotesi di riforma che limiti la possibilità di impiego dei voucher.

I motivi sono chiarissimi: evitare, in primo luogo, riforme che non rispecchierebbero le attuali e reali esigenze del mercato del lavoro, e che quindi rischierebbero di frenare la libertà di iniziativa economica.
Ricordiamo che, per come sono utilizzati dagli imprenditori, permettono ai lavoratori occasionali di ricevere un compenso regolare e tracciabile, cosa che altrimenti non sarebbe possibile.

Rete Imprese Italia cita rilevazioni statistiche dell’Inps per sottolineare che nonostante la crescita del numero di committenti, prestatori e voucher, questo strumento continua a coprire prestazioni saltuarie ed occasionali e che riguardano per il 63% categorie di lavoratori che grazie ai voucher posso incrementare il loro reddito e per il 37% soggetti disoccupati o inoccupati in attesa di entrare o rientrare nel mercato del lavoro.

Ovviamente, la soluzione ottimale sarebbe ottenere, al posto di voucher per collaborazioni occasionali, un contratto, se non a tempo indeterminato, almeno a tempo determinato, per dare una continuità, ma anche una dignità a chi fatica ad entrare nel mondo del lavoro. Ma, se l’alternativa ad oggi sarebbe quella del lavoro nero, ben vengano i voucher, che hanno il pregio di contrastare questa piaga, ancora ben presente in Italia e lontana dall’essere risolta.

Vera MORETTI

RTI negativa sul bando Sistri

Rete Imprese Italia ha accolto con notevole perplessità il bando di prequalifica Sistri appena pubblicato da Consip, che è stato definito “un capitolato di 260 milioni di euro che ha per oggetto la piattaforma già esistente e che si basa sull’attuale impianto normativo”.

La convinzione che non si fosse intervenuti per tempo sulla normativa, rimuovendo così tutte le norme contradditorie del Sistri, sta diventando realtà.

Tra le “pecche” di questo bando, ad esempio, costi che rimangono attualmente insostenibili per le imprese, ma anche tecnologie ancora obsolete e malfunzionanti.
Alla luce di ciò, questo bando pare destinato a pochi eletti, e senza nessuna speranza di miglioramento e di modifiche in tempi brevi o perlomeno accettabili.

Nella nota di Rete Imprese Italia si legge: “La via intrapresa non solo è inaccettabile, ma è anche fortemente pericolosa per la competitività delle nostre imprese e per l’ambiente. Ancor più inaccettabile è il riferimento citato nel comunicato relativo al recepimento delle indicazioni emerse dalla consultazione pubblica indetta da Consip nello scorso mese di aprile e rivolta alle organizzazioni appartenenti alle categorie di soggetti utenti del Sistri dato che le indicazioni più volte espresse nei documenti ufficiali consegnati tracciavano ben altro percorso. Chiediamo che venga urgentemente fatta chiarezza sulle scelte che il Governo intende prendere su un tema così delicato, anche alla luce dei recenti interventi parlamentari e, in particolare, degli impegni approvati con la risoluzione a prima firma dell’onorevole Carresci“.

Vera MORETTI

RTI sui decreti del Jobs Act

Il Jobs Act e i decreti che ne scaturiscono sono sorvegliati speciali da parte di Rete Imprese Italia, che vuole capirne gli sviluppi e le conseguenze, anche a lungo termine.

Da una nota emanata da RTI si legge che: “I quattro schemi di decreti legislativi all’esame del parlamento contengono molteplici e diverse disposizioni, in larga parte condivisibili, ma permangono alcune specifiche problematiche”.

Andando nel dettaglio, e considerando le politiche attive e il riordino dei servizi per il lavoro, la riforma viene considerata efficace “perché mira a realizzare una regia unica e coordinata per i servizi per il lavoro” anche se, si sottolinea, va chiarito il ruolo dei fondi interprofessionali per la formazione continua, che sono e devono restare soggetti privati per continuare a far crescere la professionalità e occupabilità dei dipendenti e la competitività delle imprese“.

Anche il provvedimento che istituisce l’Agenzia ispettiva unica è stato apprezzato da RTI, poiché si tratta di un progetto già caldeggiato in passato per garantire maggiore certezza del diritto e delle regole a tutti gli operatori.

Relativamente alla riforma degli Ammortizzatori sociali, risulta condivisibile l’obiettivo di riformare, ampliandole, le tutele per i lavoratori che ne erano privi e salvaguardando le specificità dei settori economici, ma occorre prevedere che l’equilibrio del fondo di solidarietà, allargato alle imprese con più di 5 dipendenti, permetta anche la riduzione in futuro del contributo se le gestioni dovessero risultare costantemente attive.
Non possono poi essere imputati ai Fondi di solidarietà i costi per i contributi figurativi dei lavoratori sospesi, previsione che realizzerebbe un trattamento penalizzante e ingiustificato solo per le imprese inserite in questi fondi.
Inoltre, vanno confermate le disposizioni che hanno consentito al fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato di integrare le prestazioni erogate dal Fondo con l’indennità di disoccupazione.

In ultimo, le disposizioni per la semplificazione: “accanto a previsioni realmente positive, quali il rafforzamento del sistema di trasmissione in via telematica di documenti o l’abrogazione di adempimenti amministrativi non necessari per le assunzioni o la nuova disciplina della video sorveglianza si è persa tuttavia l’occasione di superare molti adempimenti formali, in particolare sulla sicurezza sul lavoro; inoltre il provvedimento contiene un ingiustificato inasprimento del sistema sanzionatorio; insomma sulla semplificazione si può fare decisamente di più”.

Vera MORETTI

Sostenibilità energetica vantaggiosa per le pmi

Le piccole imprese, e la loro economia, dipendono anche, ma forse soprattutto, dalla sostenibilità energetica, che rappresenta un vero e proprio motore di sviluppo che permette loro di rimanere a galla e battere la concorrenza.

Questo è quanto ha dichiarato Daniele Vaccarino, presidente di Rete Imprese Italia, durante il suo intervento alla conferenza degli Stati Generali sui cambiamenti climatici a Roma.

Il numero uno di RTI ha infatti asserito che “le politiche attuate negli anni scorsi sono state caratterizzate da luci ed ombre: da una parte hanno costituito una barriera contro la recessione, generando, nel 2012, 13 miliardi di interventi, e quasi 140mila posti di lavoro per la realizzazione degli impianti, e 53mila per l’esercizio e la manutenzione, da un’altra non hanno saputo valorizzare adeguatamente la filiera della produzione“.

Inutile dire che occorre un utilizzo efficace della leva fiscale per ridurre il consumo di suolo, di risorse e l’inquinamento, liberando in questo modo risorse che possono essere utilizzate a sostegno della green economy.

Vaccarino ha anche sottolineato l’importanza dell’Ecobonus che, in particolare nell’edilizia, ha dato ottimi risultati: “E’ il momento di allargare i confini aggiungendo all’Ecobonus per singole unità abitative, un Ecobonus a grande taglia, tarato sulla riqualificazione urbana, per consentire il risanamento, su vasta scala, di intere aree delle città e dei territori“.

Vera MORETTI

RTI: l’Italia ancora indietro sulla riforma fiscale

Rete Imprese Italia, in occasione dell’audizione presso la VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato, ha voluto esprimere le proprie perplessità relative alla riforma fiscale, “colpevole” di procedere troppo a rilento e di non andare al passo con i tempi.

Le micro e piccole imprese, dunque, sono ancora alla finestra ad aspettare, perché, in concreto, le misure promesse, che avrebbero dovuto dare una boccata di ossigeno dopo mesi e mesi di affanno, non si sono ancora avverate.

Qualche esempio? RTI ha solo l’imbarazzo della scelta: “La riduzione della pressione fiscale, oggi troppo alta ed iniqua a svantaggio proprio delle piccole imprese personali; gli incentivi alla capitalizzazione delle imprese di minori dimensioni; la modifica del sistema di riscossione coattiva dei tributi; la possibilità di pagare le imposte solo in relazione a ricavi effettivamente incassati, per evitare di caricare, ingiustamente, l’IRAP anche sulle tante piccole imprese individuali ed ai lavoratori autonomi che non hanno un’autonoma organizzazione”.

E si potrebbe andare avanti, facendo riferimento al ruling internazionale, o la cooperative compliance, strumenti che sarebbero davvero in grado di dare maggiori certezze ad un sistema fiscale macchinoso ed obsoleto. Ma, in questo caso, i benefici andrebbero esclusivamente alle imprese di grandi dimensioni, con buona pace delle pmi.

Altra nota dolente è quella della fatturazione elettronica, che nella versione proposta potrebbe portare ad una immediata riduzione di oneri amministrativi per le imprese.

Rete Imprese Italia, in particolare, ritiene che il decreto delegato, in materia di fatturazione elettronica e di trasmissione telematica dei corrispettivi, rappresenti un importante cambio di paradigma.
Chi adotta, per libera scelta, i nuovi strumenti vedrà ridotti gli oneri amministrativi e contabili e gli sarà garantita la possibilità di accedere ad un sistema di fatturazione elettronica completamente gratuito.

Infine Rete Imprese Italia ritiene che, proprio per arrivare quanto prima ad un uso generalizzato del sistema di fatturazione elettronica, il sistema incentivante debba essere potenziato.

In particolare, oltre agli esoneri già previsti debbono essere eliminati alcuni obblighi, quali:

  • La comunicazione delle dichiarazioni d’intento emesse da parte degli esportatori abituali;
  • La comunicazione dei beni dati in godimento ai soci e dei finanziamenti effettuati;
  • L’ adozione del reverse charge per l’individuazione del soggetto debitore dell’Iva;
  • L’apposizione del visto di conformità per la compensazione o rimborso del crediti Iva e delle imposte sui redditi di importo superiore a 15.000 euro;
  • La comunicazione delle operazioni di acquisto, senza applicazione dell’IVA, presso soggetti residenti nella Repubblica di San Marino.

Vera MORETTI

Rete Imprese Italia approva la Legge di Stabilità

Giorgio Merletti, presidente di Rete Imprese Italia, ha espresso parere positivo riguardo la Legge di Stabilità.

Tra le novità che sono state maggiormente apprezzate, c’è sicuramente l’esclusione del costo del lavoro dalla base dell’Irap, misura che comporterà una significativa riduzione della pressione fiscale sul costo del lavoro e riguarderà per il 40,5% le imprese fino a 50 addetti.

RTI ha manifestato soddisfazione anche relativamente all’introduzione di un regime forfettario per le imprese con ridotti ricavi, con la possibilità per gli imprenditori di non versare il minimo contributivo.

Ma non è tutto positivo, ovviamente, e Merletti ha voluto porre l’accento sulle ombre che la Legge dimostra di avere: “Rimangono escluse da qualsiasi intervento oltre 3 milioni di imprese senza dipendenti, vale a dire il 70% del totale delle 4.425.000 aziende italiane. Se il Governo intende davvero fare il bene di tutti gli imprenditori italiani, occorre prevedere l’innalzamento della franchigia Irap. E, sul fronte fiscale, va garantita omogeneità di trattamento tra tutte le imprese, piccole e grandi. Queste ultime, complice anche la non-Europa fiscale, possono scegliere il regime tributario più conveniente nei Paesi Ue come fanno con disinvoltura le maxi multinazionali. Occorre, inoltre, completare il riordino dei regimi contabili, introducendo la determinazione del reddito per cassa, e varare l’introduzione dell’IRI per favorire la capitalizzazione delle imprese familiari”.

Il presidente di Rete Imprese Italia ha poi apprezzato anche la proroga delle agevolazioni al 50% per il recupero edilizio e del 65% per gli interventi di efficienza energetica, che hanno due meriti: da una parte, aiutano i cittadini che si apprestano a ristrutturare casa, ma dall’altra danno una notevole spinta al settore dell’edilizia.

Ha aggiunto Merletti: “Altrettanto positiva la decontribuzione totale per i neo assunti per i primi tre anni, così come le misure per favorire l’autoimprenditorialità, attraverso significative agevolazioni per i primi tre anni per le startup”.

Per quanto riguarda l’anticipo del Tfr in busta paga, il Presidente Merletti ricorda che “il Premier Renzi ci ha assicurato che l’operazione anticipo del TFR si farà solo individuando un meccanismo che rende neutro, per la capacità finanziaria e i costi delle PMI, l’erogazione del Tfr maturando per i lavoratori che ne facciano richiesta. Vigileremo affinché i meccanismi previsti dal Governo corrispondano a questo principio. Ci attendiamo che dalla riduzione dei vincoli del Patto di stabilità in capo agli Enti locali possa derivare una ripresa degli investimenti per rimettere in moto l’attività delle piccole imprese”.

Vera MORETTI

Presentata a Milano Rete Imprese Italia Lombardia

Sotto l’ala di Rete Imprese Italia, che riunisce le maggiori associazioni che si occupano di commercio, turismo, servizi ed artigianato, è stata fondata Rete Imprese Italia Lombardia, il Coordinamento regionale delle associazioni lombarde che, a livello nazionale, aderiscono a Rete Imprese Italia.

Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti della Lombardia sono ora riuniti per elaborare programmi e proposte su temi comuni, nel rispetto delle specifiche peculiarità delle categorie interessate.
I settori che interessano RTI rappresentano in Lombardia l’86% delle quasi 947 mila imprese attive e, con 3.345.000 addetti, il 78,6% degli occupati. Con 236 miliardi di euro, terziario (67%) e artigianato (11%) rappresentano più del 78% del Pil lombardo.

Il nuovo coordinamento regionale è stato presentato ieri a Milano dal presidente della Confcommercio Lombarda Carlo Sangalli e il primo presidente portavoce di Rete Imprese Italia Lombardia Fausto Cacciatori, già presidente regionale Cna. Alla presentazione del Coordinamento regionale di Rete Imprese Italia Lombardia hanno partecipato i rappresentanti di tutte le associazioni che lo costituiscono.

Carlo Sangalli, illustrando il nuovo progetto, ha dichiarato: “In un momento così difficile per il nostro Paese e di forti divisioni la nascita di Rete Imprese Italia Lombardia è un segnale concreto e positivo che arriva dal mondo imprenditoriale dei servizi, del commercio e dell’artigianato. Un mondo che rappresenta il 78,6 per cento della ricchezza prodotta dalla nostra Regione e il 78,1 per cento dell’occupazione. Come primo passaggio Rete Imprese Italia Lombardia indica, attraverso un Manifesto, le principali proposte per il rilancio dell’economia. Sono temi noti che parlano di innovazione, fisco, credito, lavoro e semplificazioni. Ma sono temi che devono essere affrontati con una consapevolezza e un’urgenza nuova perché non abbiamo più molto tempo per invertire la rotta“.

Fausto Cacciatori ha poi aggiunto: “Il Coordinamento regionale di Rete Imprese Italia Lombardia raccoglie la sfida della rappresentanza lanciata a livello nazionale che trova nella comunità degli interessi e nel soggetto istituzionale unitario la forza propulsiva per operare nell’interesse delle imprese. In una situazione ancora incerta è infatti fondamentale un confronto efficace anche sui territori riguardo gli interventi a sostegno della piccola e piccolissima impresa. Non è infatti evitando il confronto che si esce dalla crisi: il 2014 può essere un anno di rinascimento economico e vogliamo esserne protagonisti. Ancor di più in vista dell’Expo 2015, quando le nostre imprese – ne sono convinto- sapranno misurarsi con nuovi scenari e cogliere nuove opportunità”.

Tra le priorità segnalate nell’Agenda di Rete Imprese Italia Lombardia ci sono fiscalità e credito, semplificazioni, innovazione e competitività, giovani e lavoro, Expo 2015.
Inoltre, si punta a:
finanziamenti a “burocrazia zero” a beneficio delle imprese;
linee-guida ai Comuni per ridurre gli oneri amministrativi e burocratici.

Si pensa anche di creare una zona franca per Expo 2015 rispetto agli attuali vincoli di bilancio delle pubbliche amministrazioni: questo consentirebbe una rapida ripresa degli investimenti a beneficio delle imprese e dell’occupazione.
Una tutela particolare viene anche chiesta da Rete Imprese Italia Lombardia per le imprese dei territori di confine pesantemente danneggiate dalla concorrenza transfrontaliera.

Vera MORETTI

Rete Imprese Italia dice : Adesso tocca a voi!

Rete Imprese Italia lancia un appello per sensibilizzare amministratori ed imprenditori circa il problema della crisi economica, che di fatto non permette al nostro Paese di crescere.
I numeri parlano chiaro, poiché in questo 2013 in corso il Pil è sceso di 26,6 miliardi, con un calo dei consumi di 22,8 miliardi e 249mila attività commerciali ed artigianali che sono state costrette a chiudere i battenti.

Gli interventi che RTI propone per uscire da questa imbarazzante empasse riguardano quattro aree ugualmente prioritarie: fisco, semplificazione, credito alle imprese, sviluppo delle imprese attraverso il sostegno del mercato del lavoro.

La recessione in corso ha ridotto allo stremo le imprese del terziario di mercato, ma anche quelle dedite all’artigianato e all’impresa diffusa, schiacciate da una pressione fiscale che sta raggiungendo livelli stellari, oltre che da un crollo notevole dei consumi e, ovviamente, di un sempre più difficile ed utopico accesso al credito e dei crediti nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni.

Per denunciare tutte queste criticità, Rete Imprese Italia presenterà, per il 9 maggio prossimo, durante l’Assemblea 2013, il Manifesto “Adesso tocca a voi!”.
Si tratta di un vero e proprio appello rivolto al Governo, al Parlamento e alla politica affinché agiscano immediatamente con misure concrete a sostegno della crescita e dell’economia reale, aperto alla sottoscrizione degli amministratori e degli imprenditori su tutto il territorio nazionale.
I risultati dell’Iniziativa e della raccolta firme verranno presentati il giorno dell’Assemblea.

Nel Manifesto si legge: “La crisi sta cancellando la parte più vitale del nostro sistema produttivo. Nel 2013, 26,6 miliardi in meno di Pil, 22,8 miliardi in meno di consumi, 249 mila chiusure delle attività commerciali e dell’artigianato. Le nostre imprese hanno fatto tutto il possibile: adesso tocca a voi!

Vera MORETTI

Contributi per la ricerca e lo sviluppo nel settore ICT

Contributi a fondo perduto fino al 50% dei costi, sono disponibili con il bando che intende incentivare le attività di ricerca e svilupponel settore ICT.

Lo strumento intende rafforzare la competitività del sistema produttivo regionale stimolando le attività di Ricerca industriale e Sviluppo sperimentale delle imprese.

Possono presentare domanda di agevolazione:

– imprese, singolarmente o in forma associata (RTI), che esercitino attività diretta alla produzione di beni e/o servizi, iscritte nel registro delle imprese e con almeno un’unità locale produttiva e/o di ricerca già ubicata nel territorio della Regione Piemonte ed attiva da almeno 12 mesi dalla data di pubblicazione del bando;

– organismi di ricerca aventi almeno un’unità operativa o laboratorio nel territorio della Regione Piemonte.

L’agevolazione consiste nel riconoscimento di un contributo in conto capitale fino a:
– 50% dei costi agevolabili relativi alla ricerca industriale;
– 25% dei costi agevolabili relativi allo sviluppo sperimentale.

L’intensità lorda del contributo in conto capitale concedibile non può superare per gli Organismi di ricerca:
– il 65% dei costi agevolabili relativi alla ricerca industriale;
– il 40% dei costi agevolabili relativi allo sviluppo sperimentale.

Rif. Torino Wireless.