Saldi invernali, occhio ai furbi

L’avvio dei saldi invernali è un appuntamento irrinunciabile per milioni di famiglie, piegate dalla crisi ma desiderose di spendere bene i pochi soldi che entrano in casa.

Milano è una città dove quello dei saldi invernali è un rito e la loro partenza sabato 3 gennaio 2015 è stata salutata da Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e Federmodamilano, con entusiasmo ma anche con un avvertimento. Borghi, infatti, non trova corretto il comportamento di chi, in un periodo di debolezza dei consumi che sta affliggendo tutti gli operatori, effettua pubblicità di iniziative promozionali e di sconto, vietate nel periodo che precede i saldi invernali: un grave atto di concorrenza sleale nei confronti dei colleghi che operano nel rispetto delle norme. Borghi avverte che Federmodamilano segnalerà alla Polizia municipale i comportamenti scorretti.

La partenza dei saldi invernali sabato 3 gennaio – afferma – va incontro alle aspettative di molti operatori in questo momento di difficoltà. Con l’impegno dell’assessore al Commercio di Regione Lombardia Mauro Parolini un punto, per noi essenziale, viene recepito: la data unica di avvio dei saldi in quasi tutte le regioni”.

Saldi invernali con il fiato corto

Che questo 2012 stesse per finire peggio di come era cominciato, anche sul fronte dei consumi, era cosa nota. Adesso, con le prime stime relative ai saldi che inizieranno la prossima settimana, arrivano conferme autorevoli.

Ha cominciato il Codacons a fare previsioni su quelli che saranno i trend e le cifre degli acquisti scontati che prendono il via ai primi di gennaio, e le cifre non sono incoraggianti. Secondo l’associazione dei consumatori, solo il 40% delle famiglie italiane farà qualche acquisto durante i saldi, per una spesa complessiva che quest’anno non supererà i 2,1 miliardi di euro.

Secondo l’associazione, anche nel 2013 si confermerà il trend negativo degli acquisti in regime di saldi, al punto che, rispetto ai saldi invernali del 2009, il budget che le famiglie dedicheranno allo shopping sarà dimezzato. Quattro anni fa, infatti, la spesa media delle famiglie durante i saldi era pari a 450 euro (dati Confcommercio) mentre per i prossimi saldi in partenza il 2 gennaio le famiglie spenderanno una media di 224 euro, con una contrazione del 50,2% in soli 4 anni.

Lo scorso anno le vendite hanno registrato un andamento particolarmente negativo e in alcune città si è raggiunto un calo fino al -30% – prosegue il Codacons – I prossimi saldi non andranno meglio e la riduzione degli acquisti, considerati i numeri già disastrosi degli ultimi anni, si attesterà attorno al -15% su scala nazionale.

Se i saldi vanno in saldo

 

Tempo di acquisti da mettere sotto l’albero anche nella capitale. Se le previsioni sui consumi degli italiani, come a Milano, non sembrano allettanti, la domanda da porsi è: i saldi di gennaio saranno ancora un salvagente per gli acquisti degli italiani?

Infoiva lo ha chiesto a Gianni Battistoni, Presidente dell’Associazione di Via Condotti, luogo storico delle shopping e delle grandi boutique del made in Italy a Roma.

Le previsioni per i consumi del prossimo Natale non sono incoraggianti. Quali saranno, secondo voi i trend di spesa degli italiani?
Via Condotti attende con fiducia e ottimismo la clientela italiana e straniera per gli acquisti del prossimo Natale. Le vetrine sono molto attraenti e gli arredi natalizi creano un’atmosfera propizia per acquistare doni utili e significativi.

Che cosa maggiormente scoraggia alla spesa per questo Natale? Incertezza, strette fiscali, limiti alle spese in contanti… ?
Le incombenze fiscali dei mesi di novembre e dicembre hanno operato un forte drenaggio dei capitali. L’incertezza ha una sua rilevanza nella flessione degli acquisti ma sono soprattutto le norme relative ai vari sistemi di pagamento che creano gli ostacoli maggiori.

Sul fronte dei limiti alle spese in contanti, il tetto di 1000 euro imposto dal decreto Salva Italia, che conseguenze ha avuto o avrà sugli acquisti (soprattutto di compratori stranieri) in via Condotti?
Nonostante la simpatia con la quale la stragrande maggioranza degli italiani ha accolto il governo Monti, credo che in alcune norme abbia peccato di miopia. Tra queste il tetto di 1000 euro che, anziché Salva Italia, andrebbe ribattezzato Affossa Italia. Le faccio un esempio: quest’estate in Corsica era esposto un grosso striscione con su scritto: “Merci Monsieur Montì”, e lo stesso è successo in Costa azzurra, a Montecarlo, in Grecia e nell’ex Jugoslavia. Norme come il tetto imposto di 1000 euro per gli acquisti in contanti andavano perlomeno concordate ed armonizzate con quanto vigente negli altri membri della comunità. Ha ragione Oscar Giannino nell’ affermare che in certi campi i “professori” si sono dimostrati dei veri e propri somari (una per tutti?La tassa sugli elicotteri: introito previsto 40 milioni, incassato 1 milioni con gravi danni all’industria). Dal canto nostro, il fascino di Via Condotti fortunatamente è tale che i Clienti sia italiani che stranieri credo che faranno qui i loro acquisti di Natale. Ma quanti altri opteranno per le condizioni più agevoli (di pagamento) dei Paesi confinanti?

In che percentuale le boutique di Via Condotti aderiranno all’ iniziativa delle promozioni anticipate pre Natale? Secondo lei si tratta di una valida iniziativa?
Non mi risulta che le aziende di Via Condotti effettuino delle vere e proprie promozioni pre natalizie, tuttavia ognuna potrà riservare, a sua discrezione, facilitazioni alla propria clientela. Ed in questi periodi un incoraggiamento in tal senso non guasta…

Capitolo saldi: sono ancora il salvagente di una stagione, o la gente non ne ha più nemmeno per aspettare il 5 gennaio?
Con l’apertura dei numerosi centri commerciali (spesso in vendita promozionale) e degli outlet che effettuano saldi tutto l’anno, stabilire per legge una data per poter effettuare i saldi è una grossa idiozia. Aggiungo una riflessione: credo che la legge sia anche illegittima in quanto le aziende non hanno un prezzo di vendita imposto e di conseguenza, se non danno pubblicità alla parola saldi (ovvero non espongono il consueto cartello) ipoteticamente – e praticamente – possono applicare il prezzo che vogliono, quando vogliono.

Secondo le sue previsioni, i saldi partiranno da riduzioni più alte rispetto agli anni passati?
Più o meno ritengo che le percentuali di sconto saranno simili a quelle degli anni precedenti.

Il 2013 sarà l’anno delle elezioni. Quali politiche chiedete al governo attuale, nella sua ultima fase, e a quello nuovo per rilanciare il sistema Paese?
Forse sarà meglio chiedere una politica di rilancio del sistema Paese al nuovo governo, sperando che lo inserisca come priorità nel proprio programma. E poi cancellare tutte quelle norme che permettono alla burocrazia di strangolarci quotidianamente, la riduzione dell’ormai insostenibile carico fiscale e lo sviluppo del Turismo. L’unico modo per vendere il “prodotto Italia” all’estero è una politica seria e fatta da persone capaci ed oneste.

Alessia CASIRAGHI