Carta Giovani Nazionale per viaggiare e spendere meno

La Carta Giovani Nazionale è una misura rivolta ai giovani di età compresa tra 18 e 35 anni e consente di ottenere sconti, in particolare sui viaggi. Ecco come averla e quali sconti si possono avere.

Carta Giovani Nazionale, tanti sconti per tutti

La Carta Giovani Nazionale è una carta virtuale da attivare attraverso l’App Io. Ricordiamo che per accedere all’App Io è necessario avere un codice Spid o la Carta di identità elettronica. Lo scopo principale è fornire ai ragazzi con cittadinanza italiana, o di uno Stato europeo ma residenti in Italia, di età compresa tra i 18 e i 35 anni una serie di agevolazioni per l’ingresso ad attività culturali, servizi e viaggi. Si tratta quindi di una carta che mira ad aiutare i giovani, che generalmente hanno più problemi economici ad avere maggiore libertà di movimento e accedere a servizi che possono offrire stimoli dal punto di vista culturale e sociale.

Sconti sui viaggi, alloggi, ristorazione e in negozi convenzionati

La Carta Giovani Nazionale può essere utilizzata per gli acquisti online o per gli acquisti presso sedi fisiche. Tra gli sconti che è possibile menzionare vi è lo sconto del 30% per l’acquisto dei biglietti treni, tra cui Freccia Rossa. Si tratta di uno sconto di una certa rilevanza. Sconti del 15% si possono invece avere su pullman e altri servizi di trasporto pubblico, tra cui aerei.

Non solo viaggi, infatti la carta consente di avere sconti che vanno da 5% al 30% anche presso negozi convenzionati, musei, alberghi, servizi di ristorazione, attività culturali.

Coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 30 anni possono utilizzare la Carta Giovani Nazionale anche in Europa. Si possono riconoscere gli esercenti che in Europa accettano la Carta Giovani Nazionale dal fatto che aderiscono alla European Youth Card, un circuito europeo offre sconti agli under 30.

Leggi anche: App IO: cos’è, come scaricarla e quali servizi sono accessibili?

Saldi estivi 2023, quando iniziano nelle varie Regioni?

Acquistare usufruendo di sconti è per tutti una vera esigenza, ecco perché le persone aspettano i saldi per fare gli acquisti e, sebbene le temperature siano ancora primaverili, sono in tanti a chiedersi quando iniziano i saldi estivi? La risposta è “a breve”. Ecco cosa succede nelle varie Regioni d’Italia.

Quando iniziano i saldi estivi 2023?

I saldi nascono per la vendita di prodotti di tipo “stagionale”, in particolare per l’abbigliamento e calzature. Di fatto quando inizia la stagione dei saldi, ad offrire la merce a prezzi particolarmente convenienti sono quasi tutti gli esercizi commerciali e tra questi quelli di elettronica. Naturalmente il settore abbigliamento resta quello maggiormente interessato. Sebbene più volte in Italia si sia parlato di una liberalizzazione dei saldi, ad oggi ancora non è così e di conseguenza le vendite promozionali definite “saldi” devono rispettare determinati periodi.

Vi possono poi essere altre vendite promozionali, ma limitate. Inoltre, è ormai abitudine per tutti i negozianti comunicare ai clienti particolarmente affezionati la possibilità di accedere a vendite a prezzi scontati prima del vero e proprio inizio dei saldi.

In quasi tutta Italia i saldi estivi prenderanno il via il 6 luglio. La data è stata scelta in accordo con la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome e su suggerimento con le Associazioni nazionali di categoria. In base alle direttive del Ministro per lo Sviluppo economico i saldi dovevano prendere il via il 1° luglio. Le associazioni di categoria hanno però sottolineato che, visto anche il clima, il primo luglio avrebbe costituito un eccessivo anticipo rispetto al reale arrivo delle elevate temperature in quanto le vendite sono state particolarmente scarse. Per questo motivo si è raggiunto l’accordo per il giorno 6 luglio.

Consigli per gli acquisti con i saldi estivi 2023

Le Regioni potranno comunicare delle variazioni, ma attualmente ancora non sono state comunicate. I saldi avranno una durata di 60 giorni. Generalmente nei primi giorni gli sconti sono ridotti per poi aumentare con il tempo. Conviene aspettare per gli acquisti con i saldi estivi? La scelta di attendere potrebbe essere controproducente in quanto nei periodi di saldi non si effettuano generalmente riassortimenti nei magazzini, quindi potrebbero mancare delle taglie. Se proprio si desidera un capo, forse è meglio non aspettare.

Ricordiamo inoltre che la merce in saldo non sempre può essere cambiata e di conseguenza è bene prestare attenzione agli acquisti effettuati.

Un altro consiglio è quello di fare un giro già in questi giorni per controllare i cartellini dei prodotti che più interessano, in questo modo è possibile verificare che effettivamente si stanno applicando degli sconti ai prezzi in saldo e non si tratta di “cartellini” truccati.

Incentivi auto al via, quali modelli acquistare con gli sconti?

Al via da oggi, lunedì 16 maggio 2022, gli sconti ed ecobonus per comprare auto, moto e veicoli commerciali a basso impatto di emissioni di CO2. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) del 6 aprile scorso, si potranno prenotare i modelli dei veicoli, ma occorrerà aspettare il 25 maggio prossimo affinché sia attiva la piattaforma del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise). Solo a partire da quella data, infatti, le concessionarie potranno prenotare il bonus spettante agli acquirenti dei veicoli ecologici. È necessario far presto: infatti, le risorse messe a disposizione dal governo (650 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024) potrebbero volatilizzarsi in breve tempo.

Eco-incentivi auto, moto e veicoli commerciali, quali sconti sono previsti?

Gli sconti che si possono ottenere per l’acquisto di un veicolo nuovo, auto, moto o commerciale che sia, vanno da un minimo di 2 mila euro per i veicoli con i motori tradizionali e a basso impatto di CO2, a 5 mila euro, per i veicoli elettrici al 100%. È richiesta quasi sempre la rottamazione per avere il massimo dello sconto. La rottamazione deve riguardare sempre un veicolo di classe inferiore a Euro 5.

Incentivi veicoli, quali sono gli sconti applicati sull’acquisto del nuovo?

Ecco nel dettaglio quali sconti sono applicati dalle concessionari per comprare veicoli nuovi con gli incentivi. Tra le auto, si possono comprare, anche in leasing, i veicoli fino a 8 posti a sedere, escluso quello del conducente. Comunemente, questa categoria di veicoli è chiamata M1. Gli ecobonus sono applicati se si acquistano veicoli nuovi di fabbrica, di classe minima Euro 6. Ecco quali sono gli sconti ottenibili:

  • per la fascia di emissioni da 0 a 20 grammi per chilometro di CO2, lo sconto è di 3 mila euro, ai quali se ne aggiungono altri 2 mila euro per la rottamazione di un mezzo di classe inferiore a Euro 5. Il prezzo massimo di listino non deve eccedere i 35 mila euro, escludendo l’Iva;
  • per la fascia di emissioni da 21 a 60 grammi per chilometro di CO2, lo sconto applicato dalle concessionarie è di 2 mila euro ai quali possono essere aggiunti altri 2 mila euro in caso di rottamazione. Il prezzo di listino massimo non può eccedere i 45 mila euro, escludendo l’Iva;
  • per la fascia di emissioni da 61 a 135 grammi per chilometro di CO2, lo sconto è di 2.000 euro ma solo se l’acquirente ha un veicolo da rottamare. Il costo limite di listino non può eccedere i 45 mila euro, escludendo l’Iva.

Quali modelli di auto si possono acquistare con gli sconti?

Tra i modelli che si possono acquistare con gli eco-incentivi, il modello diesel più venduto nel mese scorso è stato la Peugeot 3008 BlueHDi 130 S & S Allure dal prezzo di 36.000 euro ed emissioni pari a 104 g/km di CO2. Il modello rientra tra i motori tradizionali con emissioni da 61-135 grammi per chilometro di CO2 e di prezzo entro i 35mila euro, a esclusione dell’Iva. Lo sconto è pari a 2.000 euro ma solo in caso di contestuale rottamazione. Tra i modelli acquistabili con gli sconti, rientrano la Fiat 500X 1.6 TD (prezzo pari a 26.400 euro e 121 grammi per chilometro) e la Jeep Compass Longitude (dal prezzo di 32.900 euro e 135 grammi per km di CO2). I due modelli sono, rispettivamente, al secondo e al terzo posto per le vendite. Lo sconto massimo è di 2 mila euro, ma solo in caso di contestuale rottamazione.

Quali modelli di auto si possono acquistare con lo sconto di 2 mila euro?

Lo sconto di 2 mila euro, in caso di rottamazione, si può applicare anche ad altri veicoli. Ad esempio, alla Fiat Panda 1.0 FireFly 70Cv S & S Hybrid (dal prezzo di listino di 13.850 euro, 111-109 grammi per chilometro di CO2); o alla Toyota Yaris Hybrid (dal prezzo di listino di 24.950 euro, 115 grammi per chilometro di CO2); o alla Lancia Ypsilon (dal prezzo di listino di 14.000 euro, 110-112 grammi per chilometro di CO2).

Quali auto plug in si possono acquistare con lo sconto di 4 mila euro?

Tra i modelli ibridi e plug in, con lo sconto fino a 4 mila euro in caso di contestuale rottamazione, si segnala la Jeep Compass 4 xe Phev dal prezzo di listino di 45.890 euro, interamente dentro il limite di 45.000 euro più Iva. Nella stessa categoria rientrano anche la Jeep Renegade 4xe Phev (prezzo di listino pari a 38.550euro) e la Bmw X1 Phev (prezzo di listino di 46.499 euro).

Quali auto elettriche si possono acquistare con gli ecoincentivi e sconti fino a 5 mila euro?

Le auto che danno diritto al maggiore sconto sono quelle elettriche al 100%. In caso di rottamazione l’incentivo è pari a 5 mila euro. Tra i modelli da segnalare, la Nuova 500 Elettrica che si può acquistare a 22.300 euro anziché pagare il prezzo pieno di 27.300 euro. Stesso sconto per la Smart Eq Fortwo (con prezzo di listino a partire da 25.026 euro) e per la Dacia Spring EV (prezzo di listino di 22.103 euro).

Incentivi per comprare moto a due, tre o quattro ruote: con quali sconti?

Gli eco-bonus per comprare veicoli a 2, 3 o 4 ruote, riguarda moto nuove rientranti nelle categorie:

  • L1 e;
  • L2 e;
  • L3 e;
  • L4 e;
  • L5 e;
  • L6 e;
  • L7 e.

Si possono acquistare questi veicoli con vari sconti. Il primo sconto consiste in un incentivo del 30% sul costo di listino, fino al limite di 3 mila euro di sconto. L’eco-incentivo aumenta fino al 40% (ed entro i 4 mila euro di sconto) in caso di rottamazione di un veicolo Euro 0, 1, 2 o 3. Il veicolo rottamato deve essere posseduto da almeno un anno, anche se si tratta di possesso di un familiare convivente.

Eco-bonus per comprare veicoli a due, tre o quattro ruote: quali altri incentivi si possono ottenere?

Inoltre, per i veicoli a due, tre o quattro ruote si può ottenere l’eco-incentivo fino al 40% del prezzo di listino, entro il limite di 2.500 euro di sconto, per veicoli di classe non inferiore a Euro 5. È necessario che il concessionario faccia la sua parte con una partecipazione minima del 5% di sconto sul prezzo di listino. Inoltre, è necessario rottamare un veicolo Euro 0, 1, 2 o 3. Per comprare veicoli elettrici c’è lo sconto del 30% sul prezzo di listino, fino al limite di 3.000 euro. Con contestuale rottamazione di un veicolo Euro 0, 1, 2 o 3, l’incentivo sale al 40%.

Incentivi sul prezzo dei veicoli commerciali solo elettrici per trasporto merci: quale sconto?

Sono disponibili anche sconti per l’acquisto di veicoli commerciali adibiti al trasporto di merci. Condizione essenziale è che i veicoli siano solo elettrici. Ecco quali sono gli sconti che possono applicare le concessionarie a seconda del peso dei veicoli acquistati:

  • 4 mila euro di sconto per gli N1 fino a 1,5 tonnellate di peso;
  • 6 mila euro di sconto per i veicoli N1 da 1,5 a 3,5 tonnellate;
  • 12 mila euro per gli N2 da 3,5 a 7 tonnellate di peso;
  • 14 mila euro di sconto per veicoli N2 da 7 a 12 tonnellate.

Per l’applicazione dello sconto è sempre necessaria la contestuale rottamazione di un veicolo di classe non inferiore ad Euro 4. Lo sconto, inoltre, è riconosciuto alle PMI che svolgano attività di trasporto di merci in conto proprio o in conto terzi.

Incentivi auto, moto e veicoli commerciali: dal 16 maggio corsa agli sconti, ma rischio click-day il 25

Al via da lunedì 16 maggio 2022 gli incentivi per l’acquisto di auto, moto e veicoli commerciali. Tuttavia incombe il rischio click day il 25 maggio, giorno nel quale le concessionarie potranno prenotarsi. Infatti, è solo da questa data che le concessionarie potranno avere accesso alla piattaforma del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) per caricare i dati dei contratti di vendita stipulati. La stipula può avvenire già da lunedì prossimo. Si potrebbero, dunque, volatilizzare in breve tempo le risorse messe a disposizione dal governo (650 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024).

Eco-incentivi auto, moto e veicoli commerciali: dal 16 maggio le prenotazioni, ma la certezza dello sconto solo dal 25 maggio 2022

La prenotazione dell’acquisto di auto, moto e veicoli commerciali con gli eco-incentivi messi a disposizione del governo, non darà la certezza, dunque, di aver ottenuto lo sconto. Tale certezza si avrà solo il 25 maggio prossimo quando le concessionarie avranno modo di caricare sulla piattaforma del Mise le prenotazioni nel frattempo arrivate, a decorrere da lunedì prossimo 16 maggio. Il bonus dunque necessita dell’assegnazione del codice di sconto rilasciato dalla piattaforma. Solo in questo modo si avrà l’effettivo accesso agli eco-incentivi fino a 5 mila euro. È dunque previsto per il 25 maggio prossimo un click day, con le risorse stanziate dal Mise che, presumibilmente, andranno esaurite nel giro di poco tempo.

Decreto eco-incentivi per l’acquisto di auto, moto e veicoli commerciali a basse emissioni di CO, le risorse

Lo sblocco del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) sugli eco-incentivi per acquistare un’auto, una moto o un veicolo commerciale a basse emissioni di CO2 è, dunque, arrivato dopo l’approvazione del 6 aprile scorso. complessivamente, saranno circa due miliardi di euro le risorse per l’intero triennio dal 2022 al 2024. Gli incentivi sono applicati per comprare, pure in leasing, oltre ad auto e moto, anche i veicoli adibiti al trasporto di merci, purché si abbiano specifici requisiti. In quasi tutti i casi, è necessario infatti possedere già un veicolo da rottamare.

Eco-incentivi veicoli, quali sono gli sconti che si possono ottenere sull’acquisto del nuovo?

Ecco nel dettaglio quali sono gli sconti applicati sull’acquisto di nuovi veicoli e a quali condizioni si possono ottenere gli incentivi. Tra i veicoli il cui acquisto, anche in leasing, è scontato rientrano i mezzi fino a otto posti a sedere, più quello del conducente. Si tratta dei veicoli che rientrano nella categoria M1. L’operazione richiede l’acquisto di veicoli nuovi di fabbrica, a partire dalla classe Euro 6. Ecco quali sono gli incentivi applicabili:

  • per la fascia di emissioni da 0 a 20 grammi per km di CO2, lo sconto è di 3.000 euro, più altri 2.000 euro in caso di rottamazione di un veicolo inferiore alla classe Euro 5. Il costo massimo di listino deve essere pari a 35 mila euro, escludendo l’Iva;
  • per la fascia di emissioni da 21 a 60 grammi per km di CO2, l’ecobonus è di 2.000 euro più altri 2.000 se si dà un veicolo in rottamazione. Il costo massimo di listino deve essere pari a massimo 45 mila euro, escludendo l’Iva;
  • per la fascia di emissioni da 61 a 135 grammi per km di CO2, l’incentivo è di 2 mila euro solo nel caso in cui l’acquirente provveda alla rottamazione di un precedente veicolo in possesso. Il prezzo massimo di listino non può superare i 45 mila euro, escludendo l’Iva.

Sconti per l’acquisto di moto a 2, 3 o 4 ruote: quali sono gli incentivi che si possono ottenere?

Gli sconti per acquistare veicoli a 2, 3 o 4 ruote, riguarda moto nuove rientranti nelle categorie:

  • L1 e;
  • L2 e;
  • L3 e;
  • L4 e;
  • L5 e;
  • L6 e;
  • L7 e.

Su questi veicoli gli sconti e gli eco-incentivi sono vari. Il primo incentivo consiste in un contributo del 30% del prezzo di listino, fino a un massimo di 3.000 euro di sconto. Lo sconto si incrementa al 40% (fino al limite di 4 mila euro di sconto) se contestualmente si provvede alla rottamazione di un veicolo Euro 0, 1, 2 o 3. Il mezzo dato in rottamazione deve essere in possesso da almeno 12 mesi. Il possesso può essere anche di un familiare convivente.

Incentivi per l’acquisto di veicoli a 2, 3 o 4 ruote: quali altri sconti sono previsti?

Se non si ottiene lo sconto perché non si posseggono i requisiti relativi al precedente punto, si può puntare a un prezzo ridotto del 40% del prezzo di listino, fino al massimo di 2.500 euro, per veicoli appartenenti a una classe non inferiore a Euro 5. In tal caso, lo sconto del concessionario è pari a non meno del 5% sul prezzo di listino. Inoltre, è occorrente la rottamazione di un veicolo Euro 0, 1, 2 o 3 (in proprietà dell’acquirente o di un suo familiare convivente da almeno un anno). Per l’acquisto di veicoli elettrici, lo sconto è pari al 30% sul prezzo di listino, fino a un tetto massimo di incentivo di 3 mila euro. Se si provvedere alla contestuale rottamazione di un veicolo Euro 0, 1, 2 o 3, lo sconto si incrementa fino al  40%. Anche in questo caso è occorrente la proprietà del veicolo da rottamare da non meno di 12 mesi, anche se di un familiare convivente.

Sconti su veicoli commerciali solo elettrici per trasporto merci: quali sono i bonus e gli incentivi previsti?

Si possono ottenere sconti anche per acquistare veicoli commerciali adibiti al trasporto di merci purché elettrici. La massa di peso non deve superare le 12 tonnellate e i veicoli, di categoria N1 ed N2, devono risultare essere nuovi di fabbrica. Ecco quali sono gli sconti che si possono ottenere:

  • 4.000 euro di sconto per i veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate di peso;
  • 6.000 euro di sconto per i veicoli N1 da 1,5 a 3,5 tonnellate;
  • 12.000 euro per veicoli N2 da 3,5 a 7 tonnellate di peso;
  • 14.000 euro di sconto per veicoli N2 da 7 a 12 tonnellate.

Per ottenere gli sconti è richiesta sempre la rottamazione di un mezzo di classe non inferiore a Euro 4. L’eco-incentivo viene applicato solo alle piccole e medie aziende che svolgano attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi.

 

Saldi invernali con il fiato corto

Che questo 2012 stesse per finire peggio di come era cominciato, anche sul fronte dei consumi, era cosa nota. Adesso, con le prime stime relative ai saldi che inizieranno la prossima settimana, arrivano conferme autorevoli.

Ha cominciato il Codacons a fare previsioni su quelli che saranno i trend e le cifre degli acquisti scontati che prendono il via ai primi di gennaio, e le cifre non sono incoraggianti. Secondo l’associazione dei consumatori, solo il 40% delle famiglie italiane farà qualche acquisto durante i saldi, per una spesa complessiva che quest’anno non supererà i 2,1 miliardi di euro.

Secondo l’associazione, anche nel 2013 si confermerà il trend negativo degli acquisti in regime di saldi, al punto che, rispetto ai saldi invernali del 2009, il budget che le famiglie dedicheranno allo shopping sarà dimezzato. Quattro anni fa, infatti, la spesa media delle famiglie durante i saldi era pari a 450 euro (dati Confcommercio) mentre per i prossimi saldi in partenza il 2 gennaio le famiglie spenderanno una media di 224 euro, con una contrazione del 50,2% in soli 4 anni.

Lo scorso anno le vendite hanno registrato un andamento particolarmente negativo e in alcune città si è raggiunto un calo fino al -30% – prosegue il Codacons – I prossimi saldi non andranno meglio e la riduzione degli acquisti, considerati i numeri già disastrosi degli ultimi anni, si attesterà attorno al -15% su scala nazionale.

Saldi: aumentano gli sconti e gli uomini in fila nei negozi

Nell’indagine condotta da Fismo-Confesercenti su un panel di negozianti del settore abbigliamento dopo la prima settimana di saldi emerge che la crisi economica e il conseguente calo dei consumi si sono tramutati in un vantaggio per i consumatori, che possono approfittare dell’aumento degli sconti praticati dai commercianti. Confrontando i dati dell’estate 2012 con quelli del 2007, l’ultimo anno prima della crisi, si nota infatti un vistoso aumento dello sconto medio praticato all’inizio della stagione: se nel 2007 questo si aggirava intorno al 20%-30%, nell’estate del 2012 il risparmio medio offerto inizialmente agli acquirenti si è assestato tra il 30% e il 40%, con punte anche del 50%. Cresce pure l’incidenza dei saldi sul fatturato stagionale, che passa dal 30% del 2007 al 40% di quest’anno. In aumento anche le offerte speciali, destinate a pochi capi selezionati: nel 2007 la punta massima era del 60%, mentre quest’estate è possibile trovare veri affari, con super-sconti del 70%. Cala, di conseguenza, anche il valore dello scontrino medio: dal 2007 ad oggi si è ridotto di poco più del 16%, passando da 220 a 184 euro.

D’altro canto, gli italiani quando si tratta di abiti non sono più gli “spendaccioni” di una volta. E se nel 1986 le famiglie dedicavano all’abbigliamento, in media, il 10,1% della spesa mensile, adesso la percentuale destinata a vestiti e calzature è molto ridotta. Una dinamica molto marcata negli ultimi 5 anni: si è passati dal 6,3% del 2007 al 5,4% del 2011. La possibilità di fare buoni affari ha attirato anche gli uomini, che si sono affacciati nei negozi più degli altri anni, nonostante siano comunque le donne ad acquistare di più, spesso anche per lui. Da evidenziare pure l’incremento dei giorni di promozione speciale al di fuori dei periodi di saldi: se nel 2007 il dato medio era di 5 giorni l’anno, adesso è superiore ai 16. Un fenomeno che ha senz’altro contribuito alla diluzione delle tradizionali file registrate nel giorno d’avvio dei saldi.

Al via i saldi: serviranno a risanare un’annata difficile?

di Vera MORETTI

Una volta si diceva che “l’Epifania tutte le feste si porta via” e, in concomitanza con l’archiviazione di alberi di Natale, decorazioni e presepi, che per un anno tornavano a riposare in soffitta, si dava il via alla stagione dei saldi invernali.
Ma ora, complice un’annata disastrosa e una crisi che ha pesantemente condizionato le spese degli italiani, i negozianti stanno già disfacendo palle ed addobbi dalle loro vetrine per lasciare spazio ad enormi insegne che non lasciano dubbi: i saldi non aspettano la Befana, ma giocano d‘anticipo.

Ad inaugurare la stagione dei ribassi è stata la Sicilia, dove da ieri è possibile acquistare prodotti scontati, ma sarà presto seguita da tutte le altre regioni dal 5 gennaio. Ad eccezione di Molise ed Alto Adige, che daranno il via agli sconti “solo” il 7 e la Valle D’Aosta, che aspetterà fino al 10 gennaio, quando anche gli ultimi turisti se ne saranno andati.
Giorno più, giorno meno, comunque, la stagione di promozioni e ribassi è arrivata, e con essa la speranza, da parte degli acquirenti, di potersi aggiudicare ciò che era stato accantonato ad un prezzo favorevole.

Le stime rese note dall’Ufficio Studi di Confcommercio parlano di 403 Euro che ogni famiglia spenderà per capi di abbigliamento ed accessori, per un totale di 6,1 miliardi di Euro, pari al 18% del fatturato annuo del settore. La media, dunque, dovrebbe essere di 168 Euro a persona, che viene accolta con ottimismo da parte delle associazioni consumatori e con sfiducia da parte dei commercianti, perché la situazione economica si rifletterà, anche in questo caso, sulle spese degli italiani.
Più pessimista è il Codacons, che prevede, per questa stagione, un flop clamoroso con il 40% delle famiglie in grado di spendere, e comunque con un budget ridotto all’osso, per una spesa totale di 11 Euro pro capite. Se ciò dovesse corrispondere a realtà, le vendite registrerebbero un calo del 30% rispetto ai precedenti saldi invernali.
Stessa “fumata nera” arriva da Federcosumatori e Adusbef che stimano una spesa complessiva di 2,4 miliardi di euro, con una spesa di 223 Euro a famiglia.
Insomma, la stagione appena inaugurata rischia di rappresentare una vera e propria Caporetto per i commercianti, e di conseguenza per l’economia nazionale.

E c’è chi dice che una delle cause di questa stagione negativa sia la scelta di inaugurare la stagione dei saldi solo con il nuovo anno e non, come avviene in paesi come Stati Uniti ed Inghilterra, a ridosso o subito dopo Natale.
Lillo Vizzini, di Federconsumatori, ha infatti affermato: “Anticipare le vendite a saldo, come avvenuto in molte città a livello internazionale, avrebbe sicuramente aiutato a registrare un andamento delle vendite meno disastroso. Credo sia venuto il momento di rivedere le norme sui saldi e le vendite promozionali”.

Le associazioni dei consumatori, inoltre, mettono in guardia gli acquirenti sulle “truffe” nelle quali si potrebbe incappare, e si rivolgono soprattutto a chi, preso dalla foga dello shopping, potrebbe essere un bersaglio perfetto. A questo proposito, infatti, si ricorda di diffidare degli sconti superiori al 60%, non comprare capi che non possono essere provati e di far valere il diritto di pagare con carte di credito e bancomat in tutti i negozi in possesso del Pos.

La regola d’oro, comunque, rimane quella di “verificare, prima della partenza ufficiale dei saldi, il prezzo pieno del prodotto che si intende acquistare. Solo in questo modo sarà possibile valutare la reale convenienza dell’acquisto e combattere le furbate di qualche commerciante scorretto”, aggiunge Vizzini.

In conclusione, dunque, possiamo dire che la speranza è l’ultima a morire, e, finché la stagione non sarà partita ufficialmente e non sarà possibile fare una stima reale circa l’andamento delle vendite, si fa affidamento sui prezzi, che con i saldi diventano davvero vantaggiosi, e sul freddo, che finora si è fatto attendere, per incoraggiare gli acquirenti a comprare più di quanto ci si aspetta.

Se il Natale non è riuscito a “compiere il miracolo”, riusciranno i saldi ad evitare la caduta libera verso la quale le vendite stanno precipitando?

Ecco, di seguito, il calendario della stagione dei saldi regione per regione:

 

  • ABRUZZO: dal 5 gennaio al 4 marzo;
  • BASILICATA: dal 2 gennaio al 2 marzo;
  • CALABRIA: dal 5 gennaio al 28 febbraio;
  • CAMPANIA: dal 5 gennaio per 90 giorni;
  • EMILIA ROMAGNA: dal 5 gennaio per 60 giorni;
  • FRIULI VENEZIA GIULIA: dal 5 gennaio al 31 marzo;
  • LAZIO: dal 5 gennaio al 15 febbraio;
  • LIGURIA: dal 5 gennaio al 18 febbraio;
  • LOMBARDIA: dal 5 gennaio per 60 giorni;
  • MARCHE: dal 5 gennaio all’1 marzo;
  • MOLISE: dal 7 gennaio per 60 giorni;
  • PIEMONTE: dal 5 gennaio per 8 settimane;
  • PUGLIA: dal 5 gennaio al 28 febbraio;
  • SARDEGNA: dal 5 gennaio per 60 giorni;
  • SICILIA: dal 2 gennaio al 15 marzo;
  • TOSCANA: dal 5 gennaio per 60 giorni;
  • UMBRIA: dal 5 gennaio per 60 giorni;
  • VALLE D’AOSTA: dal 10 gennaio al 31 marzo;
  • VENETO: dal 5 gennaio al 28 febbraio;
  • BOLZANO e provincia: dal 7 gennaio al 18 febbraio.