IVA e falsa dichiarazione di intenti

Con Sentenza n.6458, la Corte di Cassazione ha stabilito che, in caso di falsa dichiarazione di intenti, il cedente che tenga questo comportamento in modo volontario è tenuto al versamento dell’IVA.

La Sentenza definisce come responsabile per imposta e pena pecuniaria colui che effettua cessioni all’esportazione essendo esente dal pagamento dell’imposta, quando privo della dichiarazione d’intenti.

Al contrario, quando sussite la dichiarazione, per l’omissione del pagamento dell’IVA rispondono soltanto i cessionari, i committenti e gli importatori che hanno rilasciato la dichiarazione stessa.

Una terza situazione considera la condotta di chi decide consapevolmente di operare senza assolvere al pagamento dell’IVA e in base a una dichiarazione volontariamente falsa.

Per la Cassazione, il comportamento di questa tipologia di contribuente è da considerare alla stessa stregua del primo caso, ovvero, come colui che è privo della dichiarazione, salva la concorrente responsabilità del cessionario, committente o importatore che ha rilasciato la falsa dichiarazione.

Paola Perfetti

Indizi utenza telefonica: sì all’accesso domiciliare

La Corte di Cassazione Civile ha stabilito come legittima l’autorizzazione del Procuratore della Repubblica qualora intenda procedere all’accesso domiciliare nell’abitazione di un contribuente.

Con la Sentenza n.7813 del 31 marzo 2010, infatti, la Cassazione ha deciso che in caso di gravi indizi a carico del contribuente, è possibile entrare nell’abitazione del contribuente.

Le accuse possono riguardare l’esistenza di una linea telefonica installata presso la medesima abitazione e che dall’elenco telefonico risulti come relativa ad una attività commerciale che non però non è stata dichiarata.

Paola Perfetti

ICI non imponibile sui fabbricati rurali

La Corte di Cassazione ha emesso la Sentenza n. 7102 ( Sez. Trib., 24/03/2010) riguardante la non imponibilità dell’ICI sui fabbricati classificati come rurali secondo i requisiti di legge.

E’ proprio l’attribuzione a questa categoria a determinare la sua esclusione dalla imposta comunale immobili, così come disposto dall’art. 23, comma 1-bis, D.L. n. 207/2008 con interpretazione autentica ed effetto retroattivo.

Paola Perfetti

Fideiussioni e capacità reddituale: due termini non paragonabili

La Corte di Cassazione ha deliberato sul rilascio di fideiussioni e la reale potenzialità economica di un soggetto: i due termini non sono direttamente rapportabili ed il primo non implica la veridicità del secondo.

Ciò significa che la presunzione di una effettiva disponibilità di denaro è priva di riscontri normativi.

A stabilirlo è la Sentenza  n. 6753, depositata il 19 marzo 2010, in materia di accertamento sintetico delle imposte sui redditi.

Paola Perfetti

Detrazioni IVA sulle fatture per operazioni soggettivamente inesistenti

La Cassazione si è espressa sulle detrazioni IVA riguardanti le fatture per operazioni soggettivamente inesistenti.

Non è infatti sufficiente limitarsi ad affermare che l’impresa abbia acquistato i beni fatturati da soggetti differenti da quelli indicati in fatture.

A deciderlo è una nuova Sentenza, la n.19 gennaio 2010, n. 735.

Il caso oggetto della Sentenza infatti riguarda la merce che sia stata realmente acquistata e i cui costi siano stati effettivamente sostenuti.

Si tratta quindi di comprovare che la persona che emette la fattura sia un soggetto diverso da quello che ha effettuato la cessione o la prestazione e che vada qualificata come fatturazione di un’operazione soggettivamente inesistente, per la quale dev’essere versata l’imposta sul valore aggiunto.

La prova dell’esistenza, dell’ inerenza e della competenza del costo grava sul contribuente che si trova a fornite elementi probatori certi e precisi.

Paola Perfetti

ICI, la novità sull’applicazione delle variazioni catastali

La Cassazione ha stabilito con Sentenza n.6475 ( Sez. Trib., 17/03/2010) le novità sull’applicazione dell’ICI.

E’ stata infatti definita l’efficacia delle rendite catastali e, in particolare, che le rendite catastali concordate dopo una decisione giudiziaria siano considerate le uniche in vigore alla data del primo gennaio dell’anno.

Per i giudici, quindi, sono loro a poter decidere la decorrenza dell’ICI e delle variazioni catastali.

Paola Perfetti

Sentenza della Cassazione: ricorso sull’IVA parziale

Con la Sentenza n.3827/2010, la Corte di Cassazione si é espressa sulla questione del ricorso contro l’avviso di rettifica IVA “parziale”.

Secondo la nuova disposizione, l’interruzione della prescrizione al diritto al rimborso del credito emessa dall’ufficio competente scatta solo in relazione alle poste contabili oggetto della lite e si basa sulla circostanza che l’eccedenza detraibile IVA deve essere considerata unitariamente solo per determinare l’importo finale spettante.

Al contrario, in sede di accertamento e di eventuale contenzioso, ogni singola operazione di cessione e di acquisto rilevante ai fini IVA può essere oggetto di autonoma valutazione.

Con questo atto la Cassazione ha stabilito che la cosiddetta eccedenza detraibile (ovvero, la differenza tra l’ammontare dell’IVA su acquisti e importazioni, aumentato dei versamenti periodici effettuati, e l’Iva sulle cessioni di beni e prestazioni di servizi imponibili) rappresenta un importo uitario solo dal punto di vista aritmetico, dato che ogni singola operazione di cessione e acquisto rappresenta una “posta contabile” autonoma. Nel contenzioso in esame, infatti, l’oggetto del giudizio era rappresentato dalle sole “poste contabili” disconosciute dall’Amministrazione finanziaria mediante l’avviso di rettifica IVA.

La Cassazione ha quindi precisato l’oggetto del giudizio limitandolo alle poste solo contabili IVA rettificate da parte dell’Amministrazione finanziaria e che quindi la presentazione di un ricorso opposto al provvedimento di rettifica parziale di un credito IVA avrebbe rappresentato un atto interruttivo dei termini prescrizionali solo in relazione al diritto di credito rivendicato dal contribuente sulle “poste contabili” rettificate in precedenza dall’ufficio.

Al contrario, per la restante quota di credito chiesto a rimborso, non oggetto della domanda giudiziale, il diritto del contribuente non beneficia dell'”allungamento” del termine ordinario decennale di prescrizione, in quanto non trova applicazione l’articolo 2943 del codice civile.

Per ulteriori approfondimenti: Fonte

Paola Perfetti

Sentenza sui Poteri istruttori delle Commissioni Tributarie

La Corte della Cassazione ha emesso una nuova sentenza, chiarificatrice, sui poteri istruttori delle Commissioni Tributarie.

Con Sentenza 25 marzo 2010 n.7078, la Suprema Corte ha stabilito infatti  che i giudici delle Commissioni Tributarie possono ordinare di depositare i documenti correlati al processo verbale di constatazione redatto dalla Guardia di Finanza solo nel caso in cui il contribuente si trovi nell’assoluta impossibilità di dimostrare i costi sostenuti, e quindi giustificare la liceità delle fatture.

Paola Perfetti

IVA Detrazioni: il no della Cassazione alle fatture soggettivamente inesistenti

Con Sentenza numero 4750 del 26 Febbraio 2010, la Corte di Cassazione ha stabilito nuovamente l’impossibilità di detrarre l’IVA da fatture soggettivamente inesistenti.

Ovvero, è possibile detrarre l’imposta al valore aggiunto solo nel caso di fatture emesse dal soggetto che ha effettivamente ceduto la merce oppure prestato il servizio.

Al contrario, la Sentenza sottolinea che, all’interno del sistema IVA, per quanto concerne la rivalsa e la detrazione non è possibile emettere fattura da parte del soggetto che non è stato controparte del rapporto commerciale.

Paola Perfetti

Cassazione: via libera ad accertamento fiscale su atti secretati

Con la Sentenza Sez. Trib., 26/02/2010, n. 4741, la Cassazione Civile ha emesso la sua decisione sull’efficacia probatoria.

In merito di accertamento fiscale, infatti, è stato disposto quanto segue: nell’ambito di un’indagine o di un processo penale, se manca l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria per la trasmissione di atti, documenti e notizie acquisite e questo aspetto implica riflessi anche disciplinari a carico del trasgressore, non viene inficiata l’efficacia probatoria dei dati trasmessi, né invalidtato l’atto impositivo adottato sulla scorta degli stessi.

Paola Perfetti