Agenzia delle Entrate, ecco tutti i servizi online senza obbligo di registrazione

Per versare le tasse in Italia, e per rispettare tutte le scadenze legate agli adempimenti fiscali, il sito Internet di riferimento è quello dell’Agenzia delle Entrate. Basta infatti autenticarsi per effettuare ogni operazione utile per essere sempre in regola con il Fisco.

Ma in realtà dal sito Internet dell’Amministrazione finanziaria dello Stato è possibile accedere pure ad un’ampia gamma di servizi senza alcun bisogno di autenticazione. Quindi, ad accesso libero e senza obbligo di registrazione. Vediamo allora quali sono questi servizi online che, al bisogno, possono tornare davvero utili.

Ecco quali sono i servizi online del Fisco senza alcun obbligo di registrazione

Nel dettaglio, attualmente l’Agenzia delle Entrate offre servizi online senza obbligo di registrazione che spaziano dalla richiesta del duplicato del codice fiscale al calcolo del bollo auto, e passando per il calcolo del superbollo e per il calcolo delle rate da pagare a seguito di un controllo automatizzato e formale delle dichiarazioni dei redditi.

Inoltre, sempre senza obbligo di registrazione, dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate è pure possibile accedere al servizio di correzione online dei dati catastali, al calcolo delle imposte per la tassazione degli atti giudiziari, ed alla ricerca del codice identificativo per i contratti di locazione.

Sempre senza credenziali si può pure accedere al servizio di interrogazione contrassegni telematici ed alla ricerca dei professionisti abilitati al visto di conformità. A completare i servizi gratuiti ci sono anche quelli legati alle verifiche, dalla verifica del codice fiscale alla verifica ricevuta dichiarazione di intento, e passando per la verifica della partita Iva. Senza credenziali, inoltre, ci sono pure i servizi online di prenotazione di richiamata e di appuntamento con il Fisco.

Quali sono i servizi online del Fisco via app muniti di dispositivi mobili

In più, il Fisco permette ai cittadini di accedere ai servizi online pure via app. Precisamente, con l’applicazione ‘AgenziaEntrate‘ che si può scaricare ed installare per i dispositivi mobili con i sistemi operativi iOS, Android e della Microsoft. L’app, in particolare, può permettere di velocizzare l’assistenza in ufficio grazie ai servizi di prenotazione appuntamento.

Così come con l’applicazione mobile è pure possibile inviare un’e-mail all’Agenzia delle Entrate e contattare telefonicamente il call center del Fisco attraverso il numero dedicato mobile. In questo modo, oltre al contatto diretto allo sportello, il contribuente può comunicare ed interagire con l’Agenzia delle Entrate con la posta elettronica, con la PEC, con il canale telematico ed anche via canale telefonico.

Quando invece l’accesso ai servizi online del Fisco è tramite autenticazione, ricordiamo che il contribuente avrà bisogno di un’identità digitale attiva. Ovverosia, il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), la Carta Nazionale dei Servizi (CNS) oppure la Carta di Identità Elettronica (CIE). Solo per i professionisti e per le imprese, inoltre, è ancora possibile accedere online ai servizi online del Fisco tramite autenticazione utilizzando le credenziali rilasciate dall’Agenzia delle Entrate per Entratel e per Fisconline.

Piemonte: le imprese di servizi superano il commercio

La situazione economica e finanziaria dell’Italia non sempre corrisponde a quella che caratterizza le regioni che la compongono.
Ad esempio, il Piemonte, se da una parte ha confermato che la crisi sta spingendo sul freno, dall’altra non può ancora dire che si sia verificata una inversione di tendenza.

Questo scenario è stato confermato da un’analisi condotta dalla Camera di Commercio di Torino, che si è in particolare soffermata sulla situazione del capoluogo piemontese e della sua provincia e si è basata sulle iscrizioni e cancellazioni registrate nel 2017.

Il trend non ha ancora cambiato rotta definitivamente, tanto che, a fine anno, e per il settimo anno consecutivo, si è verificata una diminuzione numerica di 848 unità, per un totale, a fine 2017, di 22.459 imprese.

La notizia positiva è che, rispetto al 2016, le perdite si sono dimezzate, mentre si è stabilizzato il tasso di sopravvivenza a un anno dall’apertura, dell’88%, in miglioramento a tre anni (dal 66,8% al 68%).

Ciò che emerge da questi dati è che, per la prima volta, i servizi alle imprese, grazie ad una crescita dello 0,2%, hanno sorpassato il commercio, che invece è sceso dello 0,8%. Parlando di numeri, le prime sono 56.144 e le seconde 55.759.
Si consolida inoltre il numero delle imprese guidate da donne, +0,31%, con più della metà di loro che sono ultracinquantenni.
In sofferenza le aziende guidate da giovani, poiché sono 615 in meno rispetto a un anno fa. Continua il boom delle imprese guidate da stranieri, +3.8%, l’11% del totale.

Vera MORETTI

Settore dei servizi positivo nel secondo trimestre dell’anno

Istat ha reso noti i risultati relativi al settore dei servizi del secondo trimestre, che hanno ottenuto cifre positive, migliorando le performance anche rispetto all’anno scorso.
Se, infatti, già nei trimestri precedenti si erano registrati numeri incoraggianti e sempre in positivo, questo trend sta continuando e si sta assestando su parametri che fanno ben sperare per il futuro.
Rispetto al primo trimestre, l’aumento è dello 0,7%, mentre se si fa un confronto con lo stesso periodo dello scorso anno la crescita è del 2,7%.

Gli indici destagionalizzati registrano variazioni congiunturali positive nei settori delle Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+2,5%), delle Agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+1,0%), del Commercio all’ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (+0,8%), del Trasporto e magazzinaggio (+0,7%) e dei Servizi di informazione e comunicazione (+0,1%).
A registrare, al contrario, risultati negativi, quindi in controtendenza rispetto al settore, sono le attività professionali, scientifiche e tecniche, in calo dello 0,3%.

Tradotti su base tendenziale, invece, l’indice del fatturato aumenta del 6,1% per le Attività dei servizi di alloggio e ristorazione, del 4,4% per il Trasporto e Magazzinaggio, del 3,5% per le Agenzie di viaggio e supporto alle imprese e del 2,6% per il Commercio all’ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli.
Si registra un incremento più contenuto nei Servizi di informazione e comunicazione (+0,2%) e una variazione negativa dello 0,9% nelle Attività professionali, scientifiche e tecniche.

Vera MORETTI

Imprese artigiane: bilancio 2016 quasi positivo

Ora che il 2016 è stato archiviato, ed è possibile fare un bilancio della salute di cui godono le imprese artigiane, si può dire che, ahimè, non si può ancora parlare di ripresa vera e propria.
Al 31 dicembre 2016, infatti, le imprese artigiane registrate sono 1.342.389 con una dinamica demografica nell’anno data da 82.995 iscritte, pari ad un tasso di iscrizione del 6,1% e 98.806 cessate non d’ufficio, pari ad un tasso di cessazione del 7,3%.
La nati-mortalità di impresa determina un saldo negativo di 15.811 unità, equivalente ad un tasso di variazione del -1,2%, in leggero miglioramento rispetto al -1,4% del 2015 e che rappresenta la dinamica migliore degli ultimi cinque anni.

Si spera che quest’anno in corso vada ancora meglio, ma intanto non si può negare che le nuove imprese del settore hanno portato nuova linfa e contribuito alla crescita dell’occupazione. Se, infatti, si tiene conto dei 260 giorni dell’anno in cui è possibile registrare un’impresa, nel 2016 sono nate 319 imprese al giorno.

Per quanto riguarda la sopravvivenza di quelle già nate, il 50% delle imprese fondate nel 2010 sono ancora attive, con un notevole contributo alla crescita dell’occupazione, poiché se nel 2010 contavano 193.541 addetti, dopo quattro anni ne contano 341.375, con un incremento di 147.834 unità, pari al 76,4%, con una accentuazione (+100,6%) proprio nel settore manifatturiero, maggiormente esposto alla concorrenza internazionale.

La percentuale negativa deriva in particolare dai settori delle Costruzioni (-1,8%) e quello Manifatturiero (-1,5%), mentre i Servizi sono riusciti a contenere al minimo le perdite (-0,3%).

Nel dettaglio regionale, tutti i territori presentano una dinamica negativa, ma in dieci regioni si registra un miglioramento rispetto al calo osservato nel 2015. Flessioni meno intense ed inferiori al punto percentuale si rilevano per Trentino-Alto Adige con un tasso di variazione del -0,2%, Lombardia con il -0,7%, Calabria con il -0,8% e Liguria con il -0,8%. All’opposto tassi di variazione superiori alla media si osservano per Abruzzo (-2,1%), Marche (-2,0%), Molise (-1,9%) e Umbria (-1,8%).
Anche a livello provinciale è diffusa la selezione dell’artigianato, ma nel 56,2% delle province (59) si osserva una attenuazione della flessione registrata nel 2015 (era 52,4% un anno prima).

In controtendenza, con un tasso di variazione positivo, Milano che registra una crescita dell’artigianato del +0,4% e Bolzano con il +0,2% mentre a Imperia l’artigianato è stabile.
Le diminuzioni meno accentuate a Grosseto con il -0,1%, Trieste con il -0,2%, Matera, Reggio Calabria e Vibo Valentia tutte con il -0,3%, Caltanissetta e Prato entrambe con il -0,5%.
Di contro le diminuzioni più ampie si osservano a Chieti con il -2,9%, Ascoli Piceno con il -2,8%, Rieti, Isernia e Caserta tutte con il -2,6% e Rovigo con il -2,5%.

Vera MORETTI

Analista esperto in informatica? Cercano te!

Una società quotata alla Borsa di Parigi ed operante nell’ambito della consulenza e dei servizi, presente su territorio nazionale a Roma e Milano, sta cercando, per la sede romana, un analista esperto di sicurezza informatica.

Il candidato prescelto dovrà svolgere, tra le altre attività:

  • Definizione e redazione di policy, procedure e requisiti nell’ambito del Sistema di gestione della sicurezza informatica secondo lo standard ISO 27001
  • Analisi dei rischi informatici dei progetti IT in ambito bancario e definizione dei controlli volti a mitigarne i rischi
  • Supporto nella definizione dei contratti di fornitura di servizi informatici, relativamente alle clausole inerenti la sicurezza informatica.

Tra i requisiti richiesti, fondamentali dovranno risultare:

  • Conoscenza standard ISO 27001
  • Conoscenza normative legge 196/03 Privacy
  • Conoscenza problematiche e sistemi di autenticazione (Siteminder, Smart Card …)
  • Conoscenza problematiche firma elettronica, posta certificata
  • Conoscenza problematiche legate alla sicurezza del trattamento dei dati.

Per saperne di più, Monster.it.

Sei agente? C’è un’opportunità per te nel settore servizi

Il settore dei servizi è tra quelli che meno ha sofferto della crisi che ha largamente caratterizzato questo 2012.
Non è un caso, dunque, che le aziende che operano in questo ambito siano spesso alla ricerca di nuove figure professionali da far entrare nel proprio organico.

L’esempio di oggi riguarda una società di servizi della zona di Vicenza, in cerca di ben quattro venditori disponibili a lavorare in qualità di agenti di commercio.

Per conoscere ulteriori dettagli, è possibile collegarsi su Monster.it.

Estate nera per le imprese

Il bimestre estivo è stato nero per le imprese, dal momento che, nei soli mesi di luglio ed agosto ben 41mila aziende hanno cessato la loro attività.
Ma, nonostante si tratti del dato peggiore da qui al 2009, sembra che il numero di imprese che aprono sia ancora superiore a quelle che chiudono.

Il bimestre appena trascorso, infatti, ha chiuso in positivo, con un +9.668 unità, che corrisponde a un tasso di crescita dello 0,16%, come è stato confermato anche da una rilevazione effettuata da Unioncamere sui dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio, elaborati da InfoCamere.

Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, ha commentato in negativo queste cifre: “La crisi sta progressivamente erodendo la capacità di resistenza di tantissime nostre imprese, anche se non spegne la voglia d’impresa di tanti italiani. L’elevato numero di cessazioni e, soprattutto, il rallentamento della dinamica espansiva registrato nelle regioni settentrionali nel periodo estivo, suona come un campanello d’allarme delle condizioni difficili in cui sta vivendo il Paese e dello stato d’animo di incertezza dei nostri imprenditori. In questo contesto, si rendono ancora più urgenti le misure per la crescita che il Governo ha in programma di attuare”.

Le aree maggiormente colpite dalla crisi sono state, negli ultimi due mesi, quelle più sviluppate, dal punto di vista produttivo.
Il Centro Nord, infatti, ha registrato tassi di crescita più contenuti rispetto all’anno scorso e la zona più “sofferente” è proprio il Nord-Est, dove la crisi si misura anche dall’indicatore della natività-mortalità, ora allo 0,07%.
La situazione non cambia di molto neppure al Nord-Ovest e al centro, dove il tasso di crescita nel bimestre è pari allo 0,11%, in riduzione rispetto al +0,17% e +0,25% del 2011.
In controtendenza solo il Mezzogiorno, dove l’indicatore della crescita (+0,28%) segna un aumento rispetto a quanto registrato nel bimestre estivo 2011.

Considerando le province, sono Napoli, Palermo, Aosta e Salerno ai vertici della classifica per tasso di crescita mentre, tranne Macerata ed Oristano, sono tutte al Nord le sedici province in cui le cessazioni arrivano a superare le iscrizioni, generando così un saldo negativo che, in valore assoluto, è massimo a Vicenza (-86 imprese).

Le nuove imprese, per fronteggiare la crisi, optano per una forma giuridica più strutturata: +0,42% l’incremento delle società di capitali (in diminuzione comunque rispetto a quanto registrato lo scorso anno), +0,52% le Altre forme giuridiche, in crescita invece al confronto con il 2011. Modesti i tassi di incremento delle Ditte individuali (+0,09%) e delle società di persone (0,05%).

Il settore che perde il maggior numero di imprese è l’agricoltura, anche se la riduzione maggiore, almeno per quanto riguarda il trend attuale, è quello manifatturiero.

Le costruzioni chiudono il bimestre in positivo, pur avendo subito un consistente rallentamento che ha portato a 83 nuove imprese, contro le quasi 2mila dello stesso bimestre dello scorso anno.

Risente della congiuntura negativa anche il settore dei servizi, finora l’unico a non aver risentito della crisi, anche se le nuove attività che riguardano attività professionali, scientifiche e tecniche sono state 736, contro le mille del 2012.

L’eccezione è rappresentata da Sanità e assistenza sociale, in cui il saldo di 201 unità corrisponde a un tasso di crescita dello 0,59%, in aumento rispetto allo 0,41% del bimestre luglio-agosto 2011.

Vera MORETTI

Terminato il periodo transitorio per stipulare contratti di apprendistato

Il 25 aprile 2012 è terminato il periodo transitorio, previsto dall’art. 7, c. 7, del D. Lgs. 167/2011, entro il quale, in assenza di recepimento da parte della contrattazione collettiva e da parte delle Regioni è risultato possibile stipulare contratti di apprendistato secondo le regole del D. Lgs. 276/2003 e successive modificazioni.

Conseguentemente, da oggi 26 aprile 2012, così come stabilito dal citato D. Lgs. 167, si dovranno applicare obbligatoriamente le nuove disposizioni.

Per il settore Terziario, Distribuzione e Servizi è stato siglato il 28 marzo u.s. Accordo di riordino complessivo della disciplina dell’apprendistato e per il settore turismo il 20 aprile u.s. Accordo per la disciplina contrattuale dell’apprendistato ai sensi del D.lgs 167/2011.

Per il settore della Panificazione le parti sociali si sono già incontrate ed il prossimo appuntamento è fissato per il 4 marzo p.v. .

Il Ministero del lavoro (Min. Lav. circ. n.29, 11.11.2011) ha precisato che qualora la formazione pubblica (di competenza regionale) non dovesse avere luogo, anche dopo il 25.4.2012, l’apprendistato professionalizzante o di mestiere potrà in ogni caso essere attivato sulla base della sola disciplina contrattuale, con conseguente obbligo formativo esclusivamente a carico del datore di lavoro

Dal 26 aprile 2012 quindi l’unica disciplina applicabile in materia di apprendistato sarà quella contenuta nel D.Lgs. 167/2011 T.U. (Min. Lav. circ. n. 29, 11.11.2011).

Nel rinviare alla lettura dei due Accordi siglati per il Terziario ed il Turismo, sul sito, vi segnaliamo le principali novità. Si evidenzia che in occasione della sottoscrizione dell’Accordo suddetto per il settore terziario sono stati predisposti dei “modelli di linee guida tipo” di contratto di apprendistato e di piano formativo.

Fonte: confesercenti.it

Istat: fatturato servizi +0,4%

Nel quarto trimestre l’indice del fatturato dei servizi presenta un aumento tendenziale dello 0,4%. Nella media dell’anno 2011 la crescita è pari al 2,9%. Lo rileva l’Istat sottolineando che nell’ambito del potenziamento delle statistiche sui servizi, si presentano i nuovi indici trimestrali di fatturato relativi al commercio e riparazione di veicoli, ai trasporti, ai servizi di alloggio e ristorazione. Inoltre, continua l’Istat, viene diffuso un indicatore aggregato del fatturato dell’insieme delle attività dei servizi, analogo a quello già disponibile per l’industria.

Nel quarto trimestre 2011, rileva ancora l’Istat, si registrano variazioni tendenziali positive per il trasporto terrestre e per quello mediante condotte (+5,5%), per il magazzinaggio e le attività di supporto ai trasporti (+3,0%) e per il commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli (+1,6%).

Nel quarto trimestre 2011 il nuovo indice dei servizi di alloggio e ristorazione presenta una variazione tendenziale negativa (-0,2%). In particolare, per il settore delle attività di alloggio si registra un aumento del 2,2%, mentre per le attività di ristorazione la diminuzione è pari all’1,0%.

Fonte: adnkronos.it

Migliora la fiducia per imprese, commercio e servizi

Nei servizi peggiorano sensibilmente i giudizi sul livello degli ordini, ma migliorano le attese relative alla medesima variabile e quelle riguardanti la situazione economica generale del Paese.

Circa l’occupazione, migliorano le attese, ma peggiorano i giudizi e il saldo relativo all’andamento degli affari. Scendono anche le attese sulla dinamica dei prezzi di vendita.

Per quanto riguarda il commercio al dettaglio, che rialza la testa dopo una discesa ininterrotta che proseguiva da luglio 2011 e che aveva fatto registrare il minimo storico a gennaio, recuperano sia i giudizi sia le attese sulle vendite, mentre risulta stabile il saldo dei giudizi sul livello delle scorte di magazzino.

Inoltre l’indicatore sale in entrambe le tipologie distributive del commercio al dettaglio, passando da 65,9 a 67,9 nella grande distribuzione e da 89,0 a 92,8 nella distribuzione tradizionale.

Fonte: confesercenti.it