Approvato l’elenco delle imprese siciliane nelle zone franche urbane

E’ stato approvato, con decreto del direttore generale per gli incentivi alle imprese del Ministero dello sviluppo economico, l’elenco delle imprese localizzate nelle Zone franche urbane dei comuni della Sicilia, ammesse alle agevolazioni per un importo di 181 milioni 785 mila euro.

Tale intervento prevede la concessione di agevolazioni, erogate sottoforma di esenzioni fiscali e contributive, in favore di imprese di micro e piccola dimensione localizzate nelle Zone Franche Urbane delle regioni dell’Obiettivo Convergenza.

Le risorse disponibili spettanti alla Sicilia sono state ripartite tra le 6.683 istanze pervenute per le 18 Zfu (Aci Catena, Acireale, Bagheria, Barcellona Pozzo di Gotto, Castelvetrano, Catania, Enna, Erice, Gela, Giarre, Lampedusa e Linosa, Messina, Palermo-Brancaccio, Palermo-Porto, Sciacca, Termini Imerese, Trapani, Vittoria).

La variabilità dell’importo medio concesso è dovuta al rapporto tra l’ammontare delle risorse disponibili per l’intervento e l’ammontare del risparmio d’imposta e contributivo richiesto complessivamente dalle imprese.

Le agevolazioni concesse saranno fruibili con il modello di pagamento F24, per il pagamento Irpef, Ires, Irap, Imu e per l’esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente.

Vera MORETTI

Catania riparte dall’hi-tech

E’ stata consegnata a Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del consiglio, in occasione dell’anniversario della strage di Capaci, una proposta articolata che riguarda l’utilizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata per rilanciare l’innovazione e l’occupazione dei giovani, attraverso la creazione di un fondo di investimento per le imprese innovative del Mezzogiorno.

La presentazione è avvenuta a Catania in concomitanza con l’apertura dello Startup Weekend nel rinnovato e ampliato spazio dell’acceleratore Working Capital di Telecom Italia, la più grande struttura del Meridione votata all’innovazione, con oltre 1000 metri quadri a disposizione delle giovani startup.

A consegnare questa iniziativa a Delrio è stato Salvo Mizzi, responsabile Digital Markets e founder del programma Working Capital e deriva da un‘idea che nasce da una riflessione comune fatta con Libera e con Umberto di Maggio, e con altre persone che hanno sottoscritto e rilanciato questa ipotesi, tra cui alcuni deputati come Paolo Coppola, Stefano Quintarelli, Francesca Bonomo.

Mizzi ha spiegato il progetto così: “La nostra idea è molto semplice e nasce dall’esigenza di trovare le risorse per finanziare l’innovazione. Oggi è l’anniversario della strage di Capaci e crediamo che non basti solo ricordare ma bisogna in qualche modo cercare di fare, anche in modo diverso da quanto facciamo nel quotidiano“.

Inoltre, Mizzi sostiene che, per recuperare il gap che ci distanzia da Francia, Inghilterra o Germania, occorre 1 miliardo di euro, da recuperare, appunto, dai beni confiscati alla mafia: “Ci sono 30 miliardi di euro di beni confiscati alla mafia, di cui 3 miliardi di pura liquidità, che sono amministrati in modo sicuramente corretto ma poco efficace“.

La proposta è stata suddivisa in tre punti: “Primo, creare immediatamente il fondo di innovazione da 1 miliardo di euro destinato a riportare l’Italia al livello dei paesi guida dell’Europa; secondo, spostare la gestione degli immobili su un quadro nazionale e destinarne una quota parte di almeno un terzo alla creazione di spazi di co-working, spazi per imprese, unità produttive, fablab e quant’altro a costo zero o estremamente basso; terzo, spostare competenza e regia di queste risorse alla presidenza del consiglio in modo che il tutto sia gestito in un’ottica di legalità, di sviluppo economico e di spingere l’occupazione giovanile. Pensiamo che tutto ciò si possa fare. Basta avere visione politica, capacità decisionale e una certa dose di determinazione“.

Vera MORETTI

Finanziamenti alle imprese del Mezzogiorno

In arrivo, per le imprese del Mezzogiorno, in particolare quelle operanti in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, 240 milioni di finanziamenti a tasso zero se intenzionate ad attuare programmi di investimento per cifre comprese tra 200.000 e 3 milioni di euro, soprattutto se le spese riguardano l’acquisto di macchinari.

Ciò è previsto dal Bando Macchinari, emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico ed è finanziato con risorse del Piano di Azione Coesione (Pac) e del Programma Operativo Nazionale (Pon – “Ricerca e Competitività” 2007-2013).

I finanziamenti saranno rimborsati in percentuali differenziate in base alla dimensione d’impresa beneficiaria e potranno essere erogati attraverso una modalità innovativa messa a punto dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese (Dgiai) del Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Abi, secondo la quale le imprese potranno usufruire delle agevolazioni prima di effettuare il pagamento dei beni ai fornitori.

Le fatture saranno pagate con le risorse finanziarie versate dal Ministero su un apposito conto vincolato.
La Convenzione siglata nei giorni scorsi tra Ministero e Abi ha stabilito nel dettaglio le regole per l’apertura e la gestione dei conti bancari.

Carlo Sappino, direttore generale della Dgiai, ha dichiarato: “Nell’attuale fase del ciclo economico in cui i segnali di ripresa sono ancora troppo deboli, soprattutto nelle regioni meridionali, contiamo di supportare con il Bando ‘Macchinari’ le imprese nella realizzazione di investimenti in grado di qualificarne gli assetti tecnico-produttivi e rilanciarne la competitività. Credo poi che sia particolarmente significativa, e direi anch’essa innovativa come gli investimenti che ci apprestiamo a sostenere, la partnership pubblico-privato per lo sviluppo attivata con l’Abi, che ringrazio per la disponibilità e la collaborazione offerta“.

Ha voluto aggiungere il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini: “Questo strumento agevolativo e’ un tassello importante della politica di sostegno alle imprese e, in particolare, di quelle del Mezzogiorno, che si affianca alla Nuova Sabatini, con l’obiettivo di favorire nuovi investimenti in un momento nel quale siamo tutti impegnati a promuovere la ripresa economica“.

Per ricevere maggiori informazioni, è già attiva una piattaforma informatica implementata, in collaborazione con Invitalia, per la compilazione guidata delle domande di ammissione alle agevolazioni, che potranno essere presentate a partire dal 27 febbraio.

Vera MORETTI

Presentato il Programma promozionale Piano Sud

All’incontro per la presentazione delle azioni previste relativamente alla prima annualità del Programma promozionale Piano Sud era presente anche l’assessore regionale all’internazionalizzazione Luigi Fedele.
Unitamente a lui, hanno presenziato all’evento, svoltosi a Catanzaro, anche la dirigente dell’assessorato all’internazionalizzazione Saveria Cristiano, il direttore e la componente dell’ufficio coordinamento dei servizi di promozione del Sistema Italia Giovanni Sacchi e Donatella Iarici, i responsabili dei vari enti camerali calabresi e i rappresentanti delle associazioni di categoria.

Sono state illustrate le linee di intervento contenute nel Piano Export Sud, ovvero il programma straordinario a carattere triennale che punta a favorire l’internazionalizzazione delle piccole medie imprese e la promozione dell’immagine del prodotto italiano nel mondo.

Il programma riguarda le quattro Regioni Calabria, Campania, Sicilia e Puglia e rientra nelle misure previste dal Piano azione e coesione, nell’ambito del processo di riprogrammazione del Pon ricerca e competitività 2007 – 2013 messo a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico, gestito e coordinato dall’Ice – Agenzia.

Fedele ha dichiarato in proposito: “Questo Piano rappresenta una grande opportunità per il sistema camerale calabrese, in quanto mira ad incrementare la propensione all’export delle imprese delle Regioni convergenza, tenendo presente i settori di eccellenza e quelli ad elevato potenziale ed intervenendo sui fattori di debolezza. Il Programma operativo riguardante la prima annualità si svolgerà secondo un calendario, che si concluderà a fine febbraio 2015, destinato all’attuazione di circa 80 iniziative“.

Destinatari del progetto sono le pmi, ma anche le startup, parchi universitari e tecnologici, consorzi e reti di impresa presenti nelle quattro regioni convergenza, che potranno beneficiare di una serie di servizi a carattere formativo e di programma di manifestazioni promozionali finalizzate ad incrementare il livello di propensione all’export delle realtà imprenditoriali e produttive delle quattro regioni coinvolte.

Ha poi concluso l’assessore: “La nostra regione attraverso l’assessorato che dirigo, ha partecipato con lo stesso Ministero e con l’Ice Agenzia all’individuazione dell’imponente programma di iniziative articolate in nove linee di intervento sotto forma di azioni di formazione e di iniziative promozionali”.

Vera MORETTI

Finmeccanica verso le Filippine

Agusta Westland, del gruppo Finmeccanica, fa rotta sulle Filippine grazie ad una serie di ordini commissionatigli per fornire 17 elicotteri.
Valore complessivo dell’operazione: 128 milioni di euro.

Il contratto è stato siglato con l’Aeronautica Militare delle Filippine per otto AW109 Power, supporto logistico e addestramento per equipaggi e personale addetto alla manutenzione.
Altri nove elicotteri commerciali saranno impiegati in Italia e Regno Unito per compiti di trasporto offshore nel Regno Unito e per missioni di elisoccorso da svolgere in Sicilia.

A questi si aggiungono quattro elicotteri in configurazione VIP/corporate per altrettanti operatori in Italia.

Vera MORETTI

Evasione fiscale e lavoro nero: scattate denunce ad Augusta

Azione doppia da parte della Guardia di Finanza di Augusta, nel siracusano, che ha dato una “botta“ all‘evasione fiscale e al lavoro nero.

I finanzieri della zona, infatti, hanno scoperto una sorta di triangolazione triangolazione tra Carlentini, dove operava una società inattiva che avrebbe cumulato debiti su debiti nei confronti dell’Erario e degli Enti di previdenza ed assistenza relativi al personale ingaggiato, ed Augusta dove lo stesso personale veniva irregolarmente distaccato e abusivamente utilizzato da un’altra azienda.

Si tratterebbe di un’evasione fiscale di circa 650 mila euro, facendo la somma tra ritenute fiscali e contributi previdenziali, anche ricorrendo all’emissione ed all’utilizzo di fatturazioni per operazioni inesistenti.

Ma non è tutto, poiché è stata anche rilevata una forte incongruenza tra il numero do ore pagate in busta paga ai dipendenti e l’effettiva prestazione resa di circa 200 mila euro.

In questo modo, sono emersi 85 lavoratori in nero, che avrebbero permesso alla società di evadere 5 milioni di euro, tra imposte ed Iva accertata.
I rappresentanti legali delle due società sono stati denunciati in stato di libertà all’autorità giudiziaria.

Nel secondo caso le Fiamme Gialle hanno portato alla luce un’evasione fiscale da 12 milioni di euro. I responsabili della società sono stati segnalati alla magistratura per truffa aggravata. In questo caso i soci avrebbero falsamente rappresentato all’Inps una situazione di crisi per accedere alla cassa integrazione per 49 lavoratori che, invece, sarebbero stati regolarmente al lavoro.

Vera MORETTI

Costi elevati e tempi lunghi: i trasporti danneggiano la Sicilia

Il presidente di Confcommercio Sicilia, Pietro Agen, aprendo la conferenza stampa sul sistema dei trasporti del Meridione ha utilizzato gli antichi Romani per illustrare la situazione in cui versa la Regione.

Già nell’antichità, infatti, per potenziare traffici e commerci, si costruivano strade e acquedotti, ma oggi, che tutto ciò sarebbe più facile, se non altro grazie alla presenza della tecnologia, sembra che questo ragionamento non venga preso in considerazione.
Con la conseguenza che la Sicilia, centro del Mediterraneo e quindi in posizione assolutamente strategica, rischia di essere marginalizzata dal resto del mondo.

Il presidente di Confcommercio Sicilia, infatti, ha dichiarato, sconsolato e allarmato: “Come presidente di Confcommercio Sicilia e come incaricato per le politiche del Mezzogiorno di Confcommercio non posso che esprimere stupore per l’assordante silenzio sotto cui sta passando, sia a livello nazionale che regionale, la definitiva emarginazione del meridione d’Italia e della Sicilia con il declassamento dell’aeroporto di Catania, l’addio all’alta velocità oltre Napoli, la definitiva rinuncia al ponte sullo stretto. Stupisce che nessun politico, a cominciare dal presidente della Regione Crocetta e per finire col duo Letta–Lupi, passando per tutte le forze politiche, abbia compreso l’importanza di battersi a livello europeo per evitare che si compia l’ultima follia condannando definitivamente quel poco di imprenditoria che ancora resiste al Sud“.

Per progredire, e per fare quel salto di qualità che la Sicilia meriterebbe, occorrono contributi europei, senza i quali le è preclusa l’opportunità di potenziare il proprio settore turistico, vero traino dell’economia regionale, ma anche l’importante occasione di diventare la piattaforma logistica nel Mediterraneo.

Tra gli imputati di questo ritardo, ci sono i costi dei trasporti, che incidono di molto sul comparrto commerciale e i tempi troppo lunghi, che danneggiano le merci deperibili, ovvero quei prodotti dell’agroalimentare che rappresentano una risorsa imprescindibile su cui puntare per lo sviluppo economico della Sicilia.

Ha proseguito Agen: “I cinesi stanno finanziando il raddoppio del Canale di Suez per incrementare i loro rapporti commerciali. Passando per il Mediterraneo puntano all’Africa, dove stanno acquistando terreni e interi regioni per trasformare il “continente nero” nel loro granaio dove sviluppare il settore agricolo. Le navi cinesi si spingono fino allo Stretto di Gibilterra per risalire al nord Europa, i loro flussi commerciali passano dal mediterraneo e la Sicilia potrebbe essere una ottima base logistica. Purtroppo la mancanza di programmazione penalizza lo sviluppo di tutto il Meridione e la Sicilia ha perso la capacità di progettare“.

Per questo motivo, Confcommercio Sicilia chiede ai governi regionale e nazionale “un tavolo di confronto per progettare il sistema logistico più idoneo per la Sicilia, un piano di trasporti che sostenga lo sviluppo del turismo e delle esportazioni, che attiri nuovi imprenditori per investire nell’isola. Composta da pochi porti con un’unica autorità portuale, dai quattro aeroporti dell’isola (Catania, Palermo, Trapani e Comiso), autostrade e alta velocità. Tutto ciò richiede uno studio di fattibilità del sistema logistico siciliano che al momento solo la Cina ha realizzato. E i nostri politici dove sono?“.

Vera MORETTI

Bolzano svantaggiata dall’aumento dell’Iva

L’aumento dell’Iva è previsto per domani: porterà, come è stato più volte denunciato, una serie infinita di aggravi e svantaggi a molti settori.

Tra i cittadini comuni, a pagare il conto più salato dell’Iva al 22% saranno i residenti a Bolzano, dove l’aggravio medio annuo è stato stimato a 135 euro. A seguire, le famiglie venete, con 113 euro, quelle emiliano–romagnole, con 111 euro e quelle lombarde, con 108 euro.

Meno danni al Sud, dove in Calabria l’aumento medio annuo per nucleo famigliare sarà di 59 euro, in Sardegna di 57 euro ed in Sicilia di 50 euro. Il dato medio nazionale si attesterà attorno agli 88 euro.

Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA che ha svolto questa indagine con il proprio Ufficio Studi, ha dichiarato a proposito: “Ovviamente a subire gli aggravi maggiori saranno le realtà territoriali dove la propensione alla spesa delle famiglie è più elevata, anche se sappiamo che l’incremento dell’Iva inciderà maggiormente sui redditi famigliari più bassi e meno su quelli più elevati“.

A guadagnarci saranno le casse dello Stato, poiché l’aumento dell’aliquota dovrebbe garantire un maggior gettito pari a 4,2 miliardi di euro all’anno: 2,8 dovrebbero essere a carico delle famiglie, i rimanenti da attribuire agli Enti non commerciali, alla Pubblica Amministrazione e alle imprese.

Ma, poiché non è ancora detta l’ultima parola, Bortolussi ritiene vitale trovare un modo per mantenere invariata l’Iva, e ripropone quanto già detto nei giorni scorsi: “Se la Pubblica amministrazione erogasse immediatamente altri 7 miliardi di euro potremmo incassare un ulteriore miliardo di euro di Iva entro la fine di quest’anno che ci garantirebbe la copertura economica per finanziare il mancato aumento dell’imposta. L’ulteriore sblocco dei pagamenti darebbe un po’ di ossigeno a molte aziende ancora in difficoltà e non comporterebbe nessun problema ai nostri conti pubblici, visto che inciderebbe solo sul debito pubblico e non sul deficit“.

Vera MORETTI

A Messina, denunciate due società per frode fiscale

Due società messinesi, a seguito di controlli effettuati dall’Agenzia delle Entrate, sono state denunciate per frode fiscale.
Le due imprese, infatti, avevano ceduto un ramo dell’azienda attraverso due distinti trasferimenti, per pagare l’imposta fissa su ogni passaggio, anziché tassare la singola operazione con imposta di registro proporzionale al valore dell’atto.

Perché questo? Semplicemente per avere un consistente risparmio di imposta su una vendita dal valore dichiarato di 9 milioni di euro. L’intera manovra era basata sul classico meccanismo delle società-veicolo.

Si tratta di un’operazione che si basa sul conferimento di azienda con immobili da parte di una delle due società a una terza, cosiddetta veicolo, e della successiva cessione, a distanza di alcuni mesi, di quote della società veicolo alla seconda società.
Le società hanno già versato 315 mila euro saldando l’imposta dovuta.

Vera MORETTI

Tremila tirocini per i Neet

 

E’ partito nei giorni scorsi il progetto Neet, al quale possono aderire le imprese per aderire all’iniziativa che prevede l’ avviamento di 3.000 tirocini aziendali che verranno retribuiti con una borsa di 500 euro mensili.

Si tratta di un progetto rivolto a coloro che, ad oggi, non frequentano scuole nè università, ma neanche hanno un’occupazione.

Aderire all’iniziativa è semplice: basta registrarsi al portale Cliclavoro nell’apposita sezione “Amva-Giovani Laureati Neet” e inserire le informazioni relative al tirocinio offerto, al fine di permettere ai giovani di candidarsi e poter esaminare i curricula via via presentati.

Il Ministero del Lavoro ha deciso così di intervenire in modo deciso per tentare di risolvere il problema della disoccupazione in Italia, specialmente nelle regioni dove trovare lavoro risulta ancora particolarmente ostico.
Vengono chiamati ad aderire i residenti in Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, di età compresa tra i 24 e i 35 anni e in possesso di una laurea. Qui il fenomeno dei Neet è particolarmente grave: nel 2012 i giovani di 15-29 anni in questa condizione erano 1.098.759, pari al 35% di tutti i giovani di questa età in queste regioni.

Tremila giovani “Not in Education, Employment or Training” avranno l’opportunità di trovare un impiego, come ha spiegato Paolo Reboani, presidente di Italia Lavoro: “Come giustamente ha avuto modo di dire il ministro Carrozza, mai più a 25 anni anni senza aver fatto un giorno di lavoro: con Neet realizziamo un’operazione importante per il recupero di tanti giovani inattivi nel Mezzogiorno d’Italia, ma anche per noi una sorta di sperimentazione in vista degli interventi previsti da Youth Guarantee“.

Per favorire la mobilità territoriale, inoltre, con 200 tirocini si offrirà ai residenti di una delle regioni coinvolte dall’iniziativa la possiblità di lavorare in una realtà diversa, e in questo caso la borsa mensile sarà di 1.300 euro lordi.

Dalla nota di presentazione del progetto si legge: “Il progetto focalizza l’attenzione prevalentemente sui laureati in quegli ambiti disciplinari che comportano particolari difficoltà per l’inserimento nel mercato del lavoro. Sulla base dei dati Istat, si tratta dei seguenti gruppi disciplinari: geo-biologico, letterario, psicologico, giuridico, linguistico, agrario, politico-sociale“.

Vera MORETTI