Assemblea ordinaria condominio, quando deve essere convocata dall’amministratore?

Quando deve essere convocata l’assemblea ordinaria dall’amministratore di un condominio? L’amministratore la convoca per deliberare l’approvazione di quanto prevede l’articolo 1135 del Codice civile. Ovvero per deliberare la sua conferma, per approvare il preventivo e il consuntivo e, nei casi previsti, le spese per le opere straordinarie e le innovazioni. La convocazione dell’assemblea straordinaria è invece a discrezione dell’amministratore stesso.

Quando l’amministratore convoca l’assemblea condominiale ordinaria?

L’assemblea condominiale viene convocata dall’amministratore nei seguenti casi:

  • per confermarsi quale amministratore e per l’eventuale compenso;
  • per il bilancio preventivo e per il riparto delle spese;
  • per il rendiconto e l’impiego dei residui;
  • per le opere di manutenzione straordinarie e le innovazioni. In questi casi, è necessario che l’amministratore costituisce il fondo speciale per coprire le spese stesse.

Quando si ha l’autoconvocazione dei condomini?

L’amministrazione del condominio deve convocare l’assemblea pure qualora questa sia stata richiesta da almeno due condomini. Questi ultimi devono rappresentare almeno 1/6 del valore del condominio. Se dovessero passare 10 giorni dalla richiesta con l’assemblea ancora non convocata, i condomini stessi possono procedere con la convocazione.

Quando l’assemblea può essere convocata con richiesta di un solo condomino?

L’assemblea può essere convocata anche su richiesta di un solo condomino nei casi previsti dal comma 2, dell’articolo 1120 del Codice civile. Ovvero:

  • quando si tratta di realizzare opere dirette che migliorino la sicurezza e la salubrità dell’edificio e degli impianti;
  • nel momento in cui si voglia procedere all’eliminazione delle barriere architettoniche;
  • quando si vogliano contenere i consumi energetici;
  • per la realizzazione di parcheggi;
  • nel caso in cui si vogliano realizzare fonti eoliche, solari o impianti di cogenerazione;
  • quando si vogliano installare degli impianti televisivi che siano centralizzati.

In tutti questi casi, l’amministratore del condominio deve convocare l’assemblea nel termine dei 30 giorni successivi.

Assemblee condominiali, chi può partecipare?

Alle assemblea condominiali possono partecipare:

  • i proprietari degli immobili. Nel caso in cui un immobile appartiene a più comproprietari, tutti possono intervenire nell’assemblea. Il diritto di voto, invece, spetta a uno solo dei comproprietari;
  • i nudi proprietari;
  • gli usufruttuari;
  • chi prende in locazione un immobile. In questo caso i conduttori partecipano all’assemblea al posto del proprietario ed esprimono il proprio voto per le spese e per le modalità in cui devono essere gestiti i condizionamenti dell’aria e il riscaldamento. Possono intervenire anche sulle altre questioni ma non hanno diritto di voto.

Come deve essere comunicata la convocazione dell’assemblea?

La convocazione dell’assemblea condominiale deve essere comunicata ai partecipanti via raccomandata, oppure tramite Posta elettronica certificata (Pec), o attraverso il fax o, ancora, anche a meno. La comunicazione deve essere recapitata entro 5 giorni prima della data stabilita per l’assemblea stessa. Vige la presunzione di conoscenza nel caso in cui la comunicazione pervenga all’indirizzo dei destinatari.

Cosa deve contenere la convocazione dell’assemblea?

La comunicazione della convocazione dell’assemblea del condominio deve contenere il giorno, l’ora, il luogo e i punti da discutere. Questi ultimi costituiscono l’ordine del giorno dell’assemblea. Dai punti da discutere, i condomini possono decidere se intervenire nell’assemblea oppure no.

Discussione di oggetti non all’ordine del giorno, si può annullare la delibera dell’assemblea condominiale

Nel caso in cui, nel corso dell’assemblea condominiale, vengano decise questioni non inserite nell’ordine del giorno (e dunque nella comunicazione di convocazione), l’eventuale delibera può essere annullabile. La delibera può essere impugnata nel termine dei 30 giorni successivi, a pena di decadenza. L’impugnazione può essere preceduta della possibilità di mediazione.

Prima convocazione dell’assemblea condominiale: la presenza dell’amministratore

Risulta importante che l’amministratore di condominio sia, quanto meno, presente alla seduta della prima convocazione dell’assemblea condominiale. La motivazione risiede nel fatto che i condomini potrebbero impugnare le delibere assunte nella seconda convocazione nel caso in cui fosse stata omessa la tenuta della prima convocazione. Ciò potrebbe accadere, ad esempio, nel caso in cui nella seconda convocazione non vengano raggiunti i quorum necessari per la prima convocazione.

 

La sicurezza in condominio, quello che i proprietari devono sapere

La sicurezza in condominio è importante all’interno di un edificio in cui ci sono diversi immobili. Ecco cosa devono sapere i proprietari.

La sicurezza in condominio: la normativa antincendio

Gli incendi sono uno dei problemi da scampare, anche all’interno di un condominio. Per questo motivo è importante valutare quanto dice il DPR 151/2011. Secondo questa normativa si introducono tre categorie A,B,C di rischio individuate in ragione della sua gravità, della dimensione e del grado di complessità:

  • A: sono state inserite le attività dotate di regolare tecnica di riferimento e contraddistinte con un basso livello di complessità legato alla consistenza dell’attività, all’affollamento e alla quantità di materiali presenti;
  • B: sono inserite le attività di tipo A, quanto a tipologia ma caratterizzate da un medio livello di complessità. Nonché le attività sprovviste di una specifica regolamentazione tecnica di riferimento;
  • C: si sono le attività con un alto livello di rischio e di complessità sia tecnico che gestionale, indipendentemente dalla presenza o meno della regola tecnica.

Cosa deve fare l’amministratore di condominio in merito?

L’amministraotre di condominio deve tutelare affinché sia rispettata la normativa antincendio all’interno del condominio che gestisce. Tuttavia ecco le cose che deve fare:

  • mantenere in efficienza i presidi e le attrezzature antincendio richieste quali idranti, porte antincendio o illuminazione di emergenza;
  • effettuare controlli, verifiche e manutenzioni come indicato sulla Scia;
  • divulgare a tutti gli utilizzatori dell’edificio come i condominio le norme da rispettare e dove sono allocati i dispositivi antincendio.

In particolare gli enti e i privati responsabili delle attività soggette all’antincendio devono presentare apposita istanza al Comando di vigili urbani per la valutazione dei progetti. Il comando esamina i progetti che prevedono soprattutto l’apporto di innovazioni i di modifiche da apportare ai sistemi già esistenti. Entro 30 giorni si esprimerà, dopo aver studiato tutta la documentazione allegata.

Le innovazione all’interno del condominio

Con la legge 220 del 2012 il legislatore ha tenuto a precisare alcune cose in merito alle innovazioni. L’articolo 1120 stabilisce la necessaria maggioranza degli interventi in assemblea che rappresentino almeno i 2/3 del valore dell’edificio per approvare le innovazioni. Le innovazioni sono le modifiche che cambiano strutturalmente il condominio nella sue funzioni, come l’ascensore o l’impianto di riscaldamento.

Per le innovazioni di utilità sociale i quorum sono maggioranza degli intervenuti 500 millesimi sia in casi di primo che di seconda convocazione. Tra cui:

  • opere di adeguamento tipo l’ex antincendio;
  • opere per eliminare le barriere architettoniche;
  • impianti di produzione di energia pulita;
  • opere di realizzazione di parcheggio.

Nel caso di utilità sociale per convocare la richiesta di assemblea basta che a convocarla sia un solo condomino. La richiesta deve essere correlata da progetti formati da esperti. Entro 30 giorni l’assemblea deve essere convocata.

Sicurezza in condominio, l’energia verde

L’articolo 1122 bis in merito agli impianti di produzione di energia verde è molto chiaro. Infatti è consentita l’istallazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili destinati al servizio di singole unità del condominio sul lastrico solare, su ogni altra idonea superficie comune e sulle parti di proprietà individuale dell’interessato.

Inoltre qualora si rendano necessarie modificazioni delle parti comuni, l’interessato dà comunicazione all’amministratore indicando il contenuto specifico e le modalità di esecuzione dell’intervento. L’assemblea può prescrivere le adeguate modalità di esecuzione nel rispetto della salvaguardia, della sicurezza e del decoro architettonico dell’edificio. Mentre non sono soggetti ad autorizzazione gli impianti destinati alle singole unità abitative.

L’amministratore come committente

L’amministratore di condominio assume la figura del committente, nel momento in cui affida a terzi, l’incarico di eseguire dei lavori riconducibili a:

  • riparazione;
  • manutenzione;
  • demolizione;
  • ristrutturazione;
  • equipaggiamento;
  • trasformazione;
  • smantellamento di opere.

Il ruolo del committente, quindi dell’amministratore, è quello di ottemperare gli obblighi previsti dall’articolo 90 del Tu. Tra questi c’è la nomina dei coordinatori della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione. Altro step è quello di trasmettere la notifica preliminare. Si tratta di una comunicazione da tenere esposta presso il luogo di lavoro durante l’esecuzione di questi ultimi. Ma più che altro serve a comunicare agli organi di vigilanza, come l’Asp, i riferimenti di coloro che stanno operando in quel condominio.

Il controllo dell’amministratore sull’impresa scelta

Inoltre è molto importante che l’amministratore svolga controlli di sicurezza sui requisiti tecnici-professionali dell’impresa o dei lavoratori autonomi che svolgono lavori per il condominio. Tra i requisiti più richiesti vi sono:

  • iscrizione alla Camera di commercio;
  •  la regolarità del Durc;
  • il documento di valutazione dei rischi;
  • dichiarazione di non essere sottoposto a provvedimenti interdittivi o di sospensione;
  • dichiarazione di fini di Inps, casse edili o Inail.

I controlli sono obbligatori perché la sicurezza è una questione che interessa tutto l’edificio e le parti comuni in cui le persone si riuniscono e vivono.