“Liberiamo le imprese”. Sì, ma come?

di Davide PASSONI

In questi quattro mesi abbondanti di vita di Infoiva, almeno una caratteristica della testata i nostri lettori l’avranno ben individuata: Infoiva non è di destra né di sinistra, è per le imprese e con le imprese, è con chi ha la voglia e la passione di fare business e di far crescere la propria attività e la nostra economia. Proprio per questo, Infoiva è attenta alle proposte e alle iniziative che possono aiutare a rendere più snello l’iter di avvio delle nuove imprese e meno ostico il confronto quotidiano con la burocrazia e con il fisco di chi l’impresa l’ha già avviata. Sia che queste proposte vengano da destra, sia da sinistra.

In tal senso abbiamo trovato degno d’interesse l’audiomessaggio del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi riportato sul sito Forzasilvio.it, nel quale il capo del Governo, che si autodefinisce “un imprenditore prestato alla politica”, annuncia di voler presentare entro la metà di luglio, al Consiglio dei Ministri, un disegno di legge che aiuti la libertà d’impresa in Italia. Un ddl che si basa su alcuni punti fondamentali (a voi scoprirli ascoltando l’audio del Cavaliere) e che va di pari passo con la modifica dell’art. 41 della Costituzione, nel quale, secondo il presidente del Consiglio “l’utilità economica e sociale” degli imprenditori deve essere resa esplicita e valorizzata. Una fissa che, da quando ha assunto “l’intermin” (sic) del Ministero dello Sviluppo Economico, si è fatta per Berlusconi sempre più forte.

E allora Infoiva vi chiede: è davvero necessario cambiare l’art. 41 della Costituzione? I 3 capisaldi del ddl esplicitati da Berlusconi sono davvero utili? Serve altro all’impresa italiana per renderla snella e competitiva in Europa e nel mondo?

Votate il nostro sondaggio o scriveteci: dite la vostra, insomma. E, nelle prossime settimane, vedremo quali proposte arrivano invece dall’opposizione per aiutare l’impresa e gli imprenditori.

Con l’augurio che, da qualunque lato arrivino, queste proposte, se valide, trovino attuazione e si dimostrino realmente efficaci. L’impresa italiana – piccola, media e grande – ha già perso troppi treni e pagato un prezzo troppo alto, in termini di competitività, alla litigiosità e alle chiacchiere, a volte sterili, del Palazzo.

Ascolta l’audiomessaggio del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi – © Forzasilvio.it

“Quello che va bene agli artigiani va bene al Paese”. Berlusconi all’assemblea di Confartigianato promette un serio snellimento della burcrazia ed uno Statuto per le imprese.

Il Presidente del Conisglio, Silvio Berlusconi, è intervenuto all’assemblea della Confartigianato e ha spiegato alla platea la sua idea di snellimento burocratico nel rapporto Stato-Impresa. “Vogliamo fare una rivoluzione nel rapporto tra lo Stato, la Pubblica amministrazione e le imprese: passare dal sospetto alla fiducia”. Questo quanto annunciato dal Presidente all’assemblea, spiegando poi che entro l’autunno il suo intento è quello di mettere mano ad una proposta di legge per lo statuto delle imprese.

L’idea dello Statuto “è riconoscere diritti alle imprese, è la via italiana alla realizzazione dello Small business act dell’Ue”. Ribadendo che quello che va bene agli artigiani va bene all’Italia, il Presidente del Consiglio ha concluso sottolineando che “anche prima dell’approvazione dello Statuto delle imprese prometto che entro questo mese sarà emanato il decreto del ministro dell’Ambiente che prevede per il Sistri una riduzione di almeno il 70% degli organi sia burocratici che economici per queste imprese”.