Superbonus sisma acquisti: detrazione 110% fino al 30 giugno 2022, poi 75% e 85%

Il super sisma bonus acquisti potrà rendere l’agevolazione del 110% fino al 30 giugno 2022. Chi ha intenzione di acquistare una casa antisismica deve però affrettarsi. Entro tale data, infatti, è necessario procedere con il rogito della casa. Dal 1° luglio 2022 la detrazione fiscale scenderà dall’odierno 110% al 75% e 85%. Si tratta di abitazioni per le quali si è provveduto alla demolizione e alla ricostruzione per interventi antisismici.

Sisma bonus ordinario: quali sono le detrazioni fiscali previste?

La misura del sisma bonus acquisti rientra nella disciplina sisma bonus ordinario, che ha percentuali di detrazione fiscale che vanno dal 50% all’85%. In particolare, gli interventi antisismici riguardano sia gli immobili residenziali che le attività produttive. I lavori antisismici devono essere effettuati su edifici rientranti nelle zone antisismiche 1, 2 e 3. La percentuale di detrazione va ad aumentare se si migliora di una o di due classi l’incidenza del rischio sismico. Si hanno perciò detrazioni rispettivamente del 70% o dell’80% per le unità abitative singole; del 75% o 85% sugli edifici condominiali.

Superbonus 110% sisma acquisti, in cosa consiste?

All’interno del sisma bonus ordinario si può procedere con il superbonus sisma acquisti. In questo caso, le percentuali di detrazione fiscali sono del 75% o dell’85% per cui proceda con l’acquisto di immobili demoliti e poi ricostruiti dalle imprese. Il miglioramento delle classi di rischio sismico, dal quale deriva l’una o l’altra percentuale, dipende dalla classe o dalle due classi acquisite ai fini del rischio sismico. Per poter procedere al sisma bonus acquisti è necessaria l’asseverazione antisismica.

Sisma bonus acquisti, fino a quando si applica la detrazione fiscale del 110%?

La legge di Bilancio 2022 ha confermato la possibilità di applicare la detrazione del superbonus sisma acquisti al 110% se il rogito viene effettuato entro il 30 giugno 2022. Ovvero ha lasciato inalterata la scadenza della misura rispetto a quanto già deciso con il decreto legge numero 34 del 2020. A partire dal giorno successivo, ovvero dal 1° luglio 2022, le detrazioni scenderanno, rispettivamente, al 75% e all’85% a seconda delle classi di sicurezza dell’edificio. Particolarmente interessate alla normativa, oltre agli acquirenti, sono le imprese di costruzione che devono procedere con i lavori di demolizione previsti nel decreto legge numero 63 del 2013.

Dal sisma bonus acquisti al super sisma bonus acquisti del decreto legge 34 del 2020

Secondo il decreto legge 63 chi acquista l’abitazione ricostruita ha diritto alla detrazione fiscale calcolata sul prezzo di vendita del 75% se la demolizione permesso di guadagnare una classe di rischio; dell’85% se la demolizione ho prodotto il miglioramento di due classi di rischio. Con il superbonus si è andati oltre in fatto di detrazioni fiscali prevedendo, per il super sisma bonus acquisti, l’agevolazione del 110%. La relativa disciplina si ritrova nel comma 4, dell’articolo 119, del decreto legge numero 34 del 2020. Tuttavia, la legge di Bilancio del 2022 non ha modificato la scadenza della misura che risulta fissata al 30 giugno prossimo.

Super sisma bonus, la scadenza del 30 giugno 2022 per la detrazione del 110%

A partire dal 1° luglio 2022, dunque, non essendoci stata una proroga come per gli altri bonus casa fino al 2024 (bonus diversi dal superbonus 110%) la detrazione scenderà all’85% e al 75%. E rimarrà in vigore fino a tutto il 2024 con queste percentuali di agevolazioni fiscali. Tuttavia, non si può escludere che l’Agenzia delle entrate possa, in futuro, fornire un’interpretazione diversa rispetto all’impianto normativo risultante dalla legge di Bilancio 2022.

Nuova agevolazione prima casa per chi è colpito dal sisma

L’Agenzia delle Entrate ha fornito un chiarimento che si era reso necessario a seguito di una richiesta di un contribuente la cui casa era stata coinvolta dagli eventi sismici dell’agosto e dell’ottobre 2016.

Ciò che è emerso è che il proprietario di un immobile acquistato con le agevolazioni prima casa, dichiarato inagibile con provvedimento delle autorità competenti, può fruire nuovamente del beneficio per l’acquisto di una nuova abitazione.

In questo caso specifico, il contribuente aveva beneficiato delle agevolazioni prima casa ed aveva acquistato un immobile che dopo gli eventi sismici di agosto ed ottobre 2016 era stato dichiarato inagibile. A seguito di questa ordinanza, aveva fatto richiesta di poter acquistare un altro immobile ma sembre usufruendo del beneficio prima casa.

Il Fisco ha precisato che “l’agevolazione prima casa per un nuovo acquisto può essere riconosciuta al proprietario di un altro immobile acquistato già fruendo dello stesso beneficio, se quest’ultimo non risulta idoneo, sulla base di criteri oggettivi, a sopperire alle esigenze abitative del contribuente”.

Nel caso di un evento sismico, non prevedibile e quindi non evitabile, che ha comportato l’impossibilità per il contribuente di continuare ad utilizzare l’immobile, quindi, è possibile beneficiare nuovamente delle agevolazioni previste.

Fino a quando permarrà la dichiarazione di inagibilità dell’immobile il contribuente potrà beneficiare delle agevolazioni prima casa per l’acquisto di un nuovo immobile, anche se ha già fruito dello stesso beneficio per l’acquisto dell’abitazione dichiarata inagibile. Se successivamente al nuovo acquisto agevolato, viene revocata dagli organi competenti la dichiarazione di inagibilità, resta comunque acquisito il beneficio goduto dal contribuente per il nuovo immobile; al momento del nuovo acquisto, infatti, risultavano soddisfatte le condizioni previste dalla normativa in materia di prima casa per godere dell’agevolazione”.

Vera MORETTI

Sisma: gli architetti denunciano la mancanza di prevenzione

Dopo l’anniversario del terremoto che l’anno scorso, il 24 agosto 2016, ha colpito le regioni del Centro Italia e quello più recente ad Ischia, il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha dichiarato che, per evitare grandi catastrofi, la mossa più importante, oltre alla gestione dell’emergenza, è sicuramente quella della prevenzione, che possa, attraverso la conoscenza, contrastare e ridurre i rischi.

Purtroppo, ad oggi in Italia manca questa cultura e a pagarne le spese sono i cittadini, che si ritrovano, da un momento all’altro, senza un tetto sopra la testa e a rischio della propria vita, o, alla peggio, a compiangere i propri cari.

Se, da una parte, gli architetti hanno espresso parere favorevole nei confronti del recente Sisma bonus promosso dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per gli interventi antisismici, dall’altra denunciano il Governo per la mancanza di provvedimenti che possano concretamente contrastare abusivismo e cattiva qualità del costruito.

Dalla nota diramata dal Consiglio Nazionale si legge: “Per gli architetti italiani il tema della prevenzione costituisce da sempre un impegno prioritario per poter assicurare una migliore qualità degli interventi e per svolgere più efficacemente tutti quei servizi in grado di ridurre tutti i fattori di rischio per le nostre comunità. Oltre 600 architetti italiani si sono mobilitati, nel terremoto che un anno fa ha colpito l’Italia centrale, nella fase di ricognizione dei danni diventando soggetti protagonisti degli interventi della Ricostruzione. Non va taciuto, tuttavia, che essi rappresentano l’anello debole di una catena di procedure e responsabilità che ne mortificano spesso l’impegno. Anche nel tragico momento che vede un altro terremoto, quello di Ischia, seminare lutti e distruzioni, il Consiglio Nazionale conferma il suo massimo impegno nell’assicurare il supporto istituzionale nel sostenere trasparenza, de-burocratizzazione, snellimento ed omogeneità delle procedure”.

Vera MORETTI

Sisma 2016: le imprese ancora non si sono riprese

Esattamente un anno fa il Centro Italia, nelle regioni di Marche, Lazio, Abruzzo e Umbria, è stato colpito da un grave sisma che ha causato vittime e danni ancora molto tangibili.
I piccoli Comuni interessati dal terremoto sono 140, e, a distanza di un anno, i piccoli imprenditori che operano nella zona non sono riusciti a tornare alla normalità, con tutti i disagi che ciò comporta.

Facendo un po’ di numeri, Confartigianato segnala che nel terremoto sono state coinvolte 15.841 imprese artigiane con 38.991 addetti, che rappresentano il 25% del totale delle aziende operanti nei territori del Cratere. Il 37,6% delle imprese artigiane nei territori interessati dagli eventi sismici opera nel settore delle costruzioni, il 24,8% nei servizi alle persone, il 24,4% nel manifatturiero e l’11,3% nei servizi alle imprese.

A pagarne le spese più care sono sicuramente le imprese che si trovano nelle zone di Marche e Umbria, regioni che negli ultimi quattro trimestri presentano la peggiore tendenza dell’occupazione, con cali rispettivamente dello 0,7% e dell’1,5%, a fronte di un +1,4% della media nazionale.

Nonostante il supporto ricevuto dal Governo, le criticità permangono, rendendo difficile, se non in alcuni casi impossibile, la ricostruzione e la conseguente ripresa delle attività economiche, e spesso il colpevole principale è la burocrazia, che, al contrario, dovrebbe supportare chi cerca con sacrificio di rialzare la testa: troppe norme e troppo complesse, eccessiva frammentazione delle competenze tra gli Enti e le istituzioni coinvolti nella ricostruzione, eccesso di rigidità nella gestione degli appalti.

Per questo motivo, Confartigianato Marche ha sollecitato alla Regione il coinvolgimento di imprese locali specializzate per affiancare il Genio Civile nell’opera di rimozione e smaltimento delle macerie. Da parte sua, Confartigianato Macerata ha già costituito una rete di 300 imprese di edilizia e impianti pronte a lavorare per la ricostruzione.

Vera MORETTI

Finanziamenti di 10 milioni di euro per le pmi colpite da terremoti e calamità

Le piccole e medie imprese del Centro Italia colpite dal terremoto e dal maltempo avranno un’opportunità di ripresa grazie ad un accordo definito tra UniCredit, Confesercenti e il suo Confidi di secondo livello CommerFin.
Si tratta di un plafond di 10 milioni di euro che prevede finanziamenti a 12 mesi, con un importo massimo di 50mila euro e un contributo a totale copertura degli interessi da parte di CommerFin.

Beneficiari potranno essere le micro e piccole imprese iscritte a Confesercenti colpite dai più recenti eventi calamitosi, come spiegato da Massimo Vivoli, presidente nazionale di Confesercenti: “In queste regioni molto colpite dalla natura la nostra confederazione ha voluto dare un segnale di forte vicinanza, con un intervento economico che agevola direttamente l’impresa colpita dal maltempo o dal terremoto. Lo strumento si rivolge alle aree più disagiate, ma non esclusivamente al cratere come definito dalle istituzioni. In questo modo contiamo di dare risposte anche ad aziende che oggi sono prive di altre misure agevolative”.

Gianni Triolo, responsabile nazionale del settore credito di Confesercenti, ha aggiunto: “Attraverso CommerFin, il sistema Confesercenti ha già sperimentato questo prodotto in altre occasioni e per rispondere fattivamente alle esigenze delle imprese, la società si farà carico del pagamento del cento per cento della quota interessi, dopo una fase istruttoria senza costi aggiuntivi”.

La rete commerciale di Confesercenti, operativa su 13 sedi in Abruzzo attorno al confidi Coopcredito, raccoglierà le domande delle imprese e interverrà con una fase preliminare, per poi istruire la pratica ai fini della valutazione sia di CommerFin che di UniCredit.

Stefano Cocchieri, Responsabile Capital Optimization di UniCredit, ha concluso: “L’accordo ci consentirà di supportare le imprese perché possano ripartire e rilanciare la loro attività”.

Vera MORETTI

Nuovi finanziamenti per le zone colpite dal sisma in Centro Italia

Cassa depositi e prestiti ha comunicato che il Consiglio di Amministrazione ha deciso di destinare un nuovo plafond di 560 milioni di euro ai territori che si trovano nel Centro Italia, e precisamente nei territori colpiti dagli eventi sismici a cominciare dal 24 agosto 2016.
Dopo, dunque, il Plafond Sisma Centro Italia, che era stato varato a fine 2016, e che aveva messo a disposizione di imprese e famiglie le risorse necessarie per la ricostruzione di abitazioni e aziende danneggiate, per un totale di 4 miliardi di euro, si aggiunge ora una nuova misura.

Una nota proveniente da CDP specifica: “Dal 2009 CDP ha stanziato circa 20 miliardi a beneficio delle comunità colpite da eventi calamitosi. Più della metà, cioè 12 miliardi sono stati destinati per la ricostruzione e la ripresa delle attività economiche in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto a seguito del sisma 2012 che causò 20 morti; 2 miliardi per ricostruire le abitazioni danneggiate o distrutte dal sisma in Abruzzo nel 2009 con 309 vittime; 90 milioni di euro per la concessione di finanziamenti agevolati a favore dei comuni della Sardegna colpiti dall’alluvione del 2013; 1,5 miliardi per numerosi contesti emergenziali verificatisi a partire dal 2013 su tutto il territorio nazionale e circa 4 miliardi per la ricostruzione privata nei territori del Centro Italia colpiti dagli eventi sismici dall’agosto 2016 che hanno causato 209 morti”.

Vera MORETTI

Spazi fieristici gratuiti alle aziende reatine colpite dal sisma

In occasione della Fiera Agralia, ovvero la Fiera Nazionale dell’Agricoltura e dell’Ambiente che si svolgerà al Polo fieristico di Sora dal 10 al 12 marzo, la Camera di Commercio di Rieti ha deciso che le aziende reatine colpite dal sisma potranno avere a disposizione di spazi gratuiti senza limite, all’interno di un’area dedicata a tutte le zone terremotate dell’Italia Centrale.

Tra i promotori della Fiera ci sono anche Regione Lazio, con gli Assessorati Politiche Agricole e Ambiente, Unioncamere Lazio, Camera di commercio di Roma, attraverso l’Azienda speciale Agro Camera con ruolo di coordinamento e Camera di commercio di Frosinone.

E’ stato anche stabilito che altri spazi gratuiti saranno messi a disposizione alle startup, per un numero massimo di otto aziende, provenienti da tutto il Lazio, nel padiglione A2, dedicato a prodotti diversi dalle tipicità (es. innovazione, agriturismo, macchinari, ecc.) e ad aziende non terremotate della regione (per quanto riguarda il Reatino 6 spazi di cui 5 in area prodotti tipici e tradizionali).

L’iniziativa fa parte delle attività che il Sistema camerale sta mettendo a punto per sostenere le aziende e rivitalizzare l’economia dell’intero Lazio che permetterà alle imprese di poter usufruire per la durata della Fiera di stand gratuiti di dimensione 4×4 dotata di preallestimento ove poter svolgere anche l’attività di degustazione e vendita.
Per poter beneficiare di questo servizio occorre soltanto inviare la domanda scaricando il modulo ad un link dedicato. Tale domanda deve essere inviata entro il 6 marzo all’indirizzo info@agralia.net.

Vera MORETTI

Emilia Romagna e Sace: 100 milioni per le PMI

Buone notizie per l’Emilia Romagna e le terre colpite dal terremoto. Sace e Banca popolare dell’Emilia Romagna hanno siglato un accordo che mette a disposizione delle Piccole e Medie Imprese della Regione 100 milioni di euro in nuovi finanziamenti a breve termine destinati all’internazionalizzazione.

Nello specifico, la somma stanziata in soccorso alle Pmi sarà destinata a fornire sostegno alle esigenze di capitale circolante per operazioni di export, e potrà essere utilizzata per la realizzazione di lavori all’estero o per lo sviluppo di progetti di internazionalizzazione.

L’importo minimo dei finanziamenti sarà di 50.000 euro e la loro durata non dovrà superare i 18 mesi. Per tutti coloro che ne faranno richiesta, Bper erogherà i finanziamenti attraverso i prodotti Fin Short Term e Fin Preshipment, garantiti da Sace fino al 70%.

Non solo: 30 milioni di euro del plafond complessivo stanziato, saranno destinati esclusivamente alle piccole e medie imprese colpite dal recente terremoto, allo scopo di finanziare anche la ricostruzione degli impianti danneggiati dagli eventi sismici e permettere la ripresa delle attività produttive. Le agevolazione non sono finite: le imprese colpite dal sisma potranno inoltre beneficiare di tassi di interesse a condizioni particolarmente vantaggiose e avranno la possibilità di pagare il premio applicato da Sace alla scadenza del finanziamento e non al momento dell’erogazione.

I restanti 70 milioni della somma stanziata per l’internazionalizzazione delle Pmi saranno destinati alle imprese clienti del Gruppo Bper. Sale così a 550 milioni di euro il plafond di finanziamenti messi a disposizione dalla partnership Bper-Sace per aprire al mercato internazionale le imprese del Made in Italy.

Alessia CASIRAGHI

Terremoto, il contributo dei consulenti del lavoro

Anche i consulenti del lavoro si mobilitano per le popolazioni colpite dal terremoto in Emilia Romagna; il Consiglio nazionale dell’ordine ha infatti avviato un’interlocuzione istituzionale con ministeri ed enti competenti per differire i termini di scadenza per versamenti e adempimenti vari. Al tavolo tecnico parteciperanno anche i dirigenti provinciali coinvolti nel sisma.

La Fondazione Studi ha poi attivato una speciale sezione del sito consulentidellavoro.it dove vengono comunicate tutte le novità riguardanti i provvedimenti relativi al terremoto, mentre l’Enpaci ha messo a disposizione un fondo per sostenere chi ha subito danni. Infine è stato attivato un conto corrente per effettuare donazioni a favore dei terremotati.

Francesca SCARABELLI

Terremoto in Emilia: nuove scosse nella notte, si contano i danni

 

A due giorni dal tragico terremoto in Emilia la terra non smette di tremare: sono state 29 le scosse che solo questa notte non hanno fatto riposare gli sfollati del modenese ed un’altra, meno forte ma ugualmente preoccupante, è stata avvertita alle 5:16 di questa mattina al largo delle coste campane e lucane, nel golfo di Policastro. Secondo i sismologi si tratta di un movimento situato a 8,7 km di profondità, il cui epicentro si trova in prossimità dei comuni salernitani di Ispani, San Giovanni a Piro e Sapri, e di quello potentino di Maratea.

Ma torniamo all’Emilia, perché è nei the days after che si comincia a fare la conta dei danni.

Grave il conto delle vittime, arrivate a 17 dopo il ritrovamento dell’ultimo disperso nella giornata di ieri con un debito da parte della classe operaia assolutamente ingente: delle persone che non ce l’hanno fatta, 14 sono operai e imprenditori.

Gravi i danni anche nel settore economico, soprattutto per quanto riguarda i comparti agricolo e biomedico.

E’ in Emilia, infatti, che si addensa la più alta concentrazione di fabbriche biomediche d’Italia, per giunta specializzate nel fornire supporto e farmaci ai malati in dialisi.

Ingenti sono anche i danni registrati nelle cantine emiliane: dati ufficiali dell’Enoteca Regionale Emilia Romagna parlano di 15 milioni di euro persi dopo il terremoto del 20 maggio e del 29 maggio. Le zone maggiormente colpite sono state le province di Modena, Ferrara e più marginalmente Bologna e Reggio Emilia.

Il Consiglio dei ministri ha deciso di varare una serie di misure d’emergenza, queste:

  • il rinvio a settembre dei versamenti fiscali ed il differimento fino al 31 dicembre dei termini processuali e delle rate dei mutui bancari. Lo ha annunciato il viceministro all’Economia, Vittorio Grilli, nel corso del  question time, ricordando che non si tratta di materia su cui sia possibile intervenire con decreto del Mef. I versamenti sospesi fino al 30 settembre, ha proseguito Grilli, riguardano “sostanzialmente tutti i contributi: Irpef, Ires, Iva, Irap, Addizionali Irpef regionali e comunali e Imu”;
  • l’aumento di 2 centesimi dell’accisa su tutti i carburanti, benzina e gasolio, così da far fronte all’emergenza terremoto che dovrebbe scattare immediatamente, dalla mezzanotte di oggi, raggiungendo un indotto stimato per circa 500 milioni. Serviranno alla ricostruzione post-sisma.
  • Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, poi, ha chiesto all’Unione Petrolifera di valutare l’opportunità di ridurre il prezzo industriale dei carburanti (al netto delle imposte) per contribuire a farsi carico dell’aumento dell’accisa deciso dal Governo per finanziare l’emergenza terremoto in Emilia-Romagna. L’aumento durerà “fino al 31 dicembre 2012”, secondo quanto ha annunciato il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli, nel corso del question time;
  • la deroga al patto di stabilità per i Comuni;
  • uno stanziamento di 2 milioni di euro ”a favore delle Camere di commercio di Modena, Bologna, Ferrara e Mantova da destinare a iniziative di supporto alle imprese locali”. Lo si legge in una nota di Unioncamere in cui si spiega che l’intervento ”si articola in tre linee d’azione”.

Inoltre, al presidente Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, è stato dato ”il compito di approfondire con il ministero dello Sviluppo economico la possibilità di istituire una sezione speciale del sistema camerale all’interno del Fondo centrale di garanzia per le Pmi, dedicata alle calamità naturali”. Le risorse saranno destinate ”ad interventi di cogaranzia e di controgaranzia del Fondo, in collaborazione con il sistema dei Confidi, per facilitare l’accesso al credito delle Pmi colpite da calamità naturali”.

Speriamo che i provvedimenti e le riforme non siano un altro strattone ad un’Italia già sufficientemente scossa. In tutto questo, la parata del 2 Giugno si farà.

 

Paola PERFETTI