Ecobonus prorogato fino a fine 2015

Finalmente i dubbi circa il bonus ristrutturazioni sono stati chiariti: l’Ecobonus, infatti, sarà valido anche per tutto il 2015, alle stesse condizioni proposte finora.

L’annuncio è stato dato da Enrico Morando, vice ministro dell’economia, durante la sua partecipazione allo Smart Energy Expo.

Il motivo per cui il bonus viene rinnovato di anno in anno e non diventa permanente, ha spiegato Morando, è che le imprese edilizie, in ginocchio a causa della crisi, vanno aiutate nell’immediato e non a lungo termine.
Se, infatti, i bonus fossero sempre validi, gli interventi di ristrutturazione verrebbero rimandati, perciò la decisione di prorogare anno per anno deriva da questo.

Soltanto qualche giorno fa, infatti, era stato registrato un aumento dei prestiti per ristrutturare casa di quasi il 2% sul totale, molto probabilmente dovuto alla consapevolezza che presto il bonus fiscale non sarebbe più stato valido a partire da gennaio 2015.

Grazie all’Ecobonus, inoltre, le imprese si stanno specializzando negli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica, e l’Italia si sta rimettendo in pari, in tema di efficienza, molto velocemente.
E questo risulta quantomeno indispensabile, poiché anche il Belpaese risulta tra i firmatari della direttiva europea 20-20-20, che mira a migliorare del 20% l’efficienza energetica in Europa.

Il Governo è un sostenitore di questa iniziativa, poiché ogni punto percentuale guadagnato in efficienza comporta un taglio del 2,6% di petrolio importato, ovvero di Pil recuperato.

Vera MORETTI

Filiera edilizia, la ripresa è green

Il settore delle costruzioni ha pagato fin qui un tributo pensantissimo alla grave crisi economica che attanaglia il nostro Paese. Le imprese sono ridotte allo stremo: dall’inizio della crisi a oggi sono andati in fumo un numero impressionante di posti di lavoro e il mercato della casa è inesorabilmente fermo, con l’acquisto di nuove abitazioni da parte delle famiglie italiane cha ha subito un crollo di 74 miliardi di euro rispetto al 2007.

Riportare l’edilizia al centro della politica economica è stato il leitmotiv al Made Expo di Milano, dove si sono incontrate la bellezza di 1.166 aziende nostrane. Unanimemente, il settore da cui ripartire per uscire dall’impasse della crisi economica è il green.

Ormai da diversi anni i canali di finanziamento per le riqualificazioni energetiche si moltiplicano: ecobonus fiscali, certificati, bond, contratti di finanziamento o fondi derivati dall’Unione Europea. Gli strumenti per sviluppare il settore green non mancano, ma le potenzialità non sempre vengono raccolte dagli operatori, anche perché la perenne confusione normativa disincentiva i possibili investimenti nel settore.

A Smart Energy Expo, la fiera sull’efficienza energetica che è in corso di svolgimento a Verona, si affronta il tema della finanziabilità degli interventi più complessi: l’efficienza energetica è in cerca di un sistema finanziario solido che permetta ai privati di sostenere investimenti onerosi e alle aziende di farsi carico dei rischi in operazioni di recupero che coinvolgono diversi protagonisti; che consenta di superare gli ostacoli legati agli elevati costi iniziali e ai tempi troppo lunghi di rientro, barriere per l’accesso al credito.

Jacopo MARCHESANO

Finanziamenti per l’efficienza energetica

L’efficienza energetica va finanziata, sfruttando le risorse che, sia in Italia sia in Europa, ci sono, anche se vanno utilizzate in maniera razionale.
E’ l’esempio di Bei, la Banca europea per gli investimenti, che ha deciso di mettere sul piatto, fino al 2015, circa sei miliardi di euro all’anno per il comparto energia.

Il progetto è stato presentato durante il convegno “Efficienza Energetica: opportunità e strumenti per lo sviluppo”, organizzato dalla Rappresentanza a Milano della Commissione europea da Smart Energy Expo, la prima manifestazione internazionale B2B sull’efficienza energetica, in programma alla Fiera di Verona dal 9 all’11 ottobre e svoltosi il 28 maggio.

Nel corso dell’evento è emerso che la filiera della white-green economy, per essere correttamente sfruttata, deve prima acquisire conoscenze e capacità di sviluppare progetti duraturi e di valore.

A moderare il convegno c’era Federico Testa, professore di Economia all’Università di Verona e presidente del Comitato scientifico di Verona Efficiency Summit, forum internazionale che aprirà il 9 ottobre la fiera.

Il primo ad intervenire è stato Andrea Tinagli, direttore per l’Italia del braccio finanziario dell’Unione europea: “Tra i sei punti del piano strategico della Bei ce n’è proprio uno relativo all’efficienza energetica, alle rinnovabile e alla ricerca. Gli strumenti finanziari a disposizione delle PMI e delle imprese fino a 3.000 dipendenti come le grandi energy service company già ci sono, quello che servono sono dei progetti validi“.

Ma non è solo Bei a mettere a disposizione fondi per rilanciare una filiera industriale d’eccellenza sul nostro territorio, perché Sace, già dal 2008, sta dando il proprio contributo, offrendo garanzie per 3,5 miliardi di euro anche nel settore dell’efficienza energetica.

Importante è che anche il Governo partecipi all’iniziativa, perché se non si fa “gruppo” è difficile centrare gli obiettivi, come ha confermato anche Enrico Bonacci, del ministero dello Sviluppo Economico: “Stiamo lavorando ad un restyling delle detrazioni fiscali per gli interventi di efficientamento energetico delle costruzioni, con nuovi criteri quali costi diversificati per le diverse tecnologie e premianti verso quelli più efficaci nel complesso, come ristrutturare un intero edificio piuttosto che le singole unità abitative“.

Alla base della riuscita del progetto sono fondamentali informazioni e conoscenze sempre più precise e proprio per questo Energy Expo e Verona Efficiency Summit vogliono fornire ai diretti interessati gli strumenti giusti per operare con consapevolezza e concretezza.

Vera MORETTI