Rimborso 730 senza sostituto di imposta: guida Agenzia delle entrate

Come sempre l’Agenzia delle Entrate cerca di fornire delucidazioni ai contribuenti su questi spinose e di interesse comune. Attraverso la rubrica FiscoOggi l’Agenzia ha fornito deludicazioni in merito al rimborso 730 senza sostituto di imposta. Ecco i chiarimenti.

Come ottenere il rimborso 730 senza sostituto?

Terminata la stagione dichiarativa per molti sorge l’interesse a ottenere nel più breve tempo possibile l’eventtuale rimborso delle eccedenze versate. L’Agenzia delle Entrate attraverso la rubrica Fisco Oggi ha risposto a un contribuente che ha posto tale quesito: Come mi verrà rimborsato il credito risultante dal mio 730/2023, nel quale ho barrato la casella “Mod. 730 dipendenti senza sostituto” nella parte “Dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio”?

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che in caso di presentazione del modello di dichiarazione dei redditi, ordinario o precompilato, da cui emerge un credito in favore del contribuente senza sostituto di imposta, l’Agenzia provvede a effettuare il rimborso entro l‘anno della presentazione della dichiarazione stessa. Le modalità sono diverse a seconda delle disposizioni del contribuente.

Il modo più semplice e veloce per ottenere il rimborso è indicare nel cassetto fiscale del contribuente il codice Iban del conto intestato al contribuente sul quale è possibile accreditare le somme.

Come comunicare il codice Iban per il rimborso 730

Per chi non avesse ancora comunicato il codice Iban, ecco le istruzioni per poterlo fare.

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è necessario accedere al proprio profilo personale. Questa operazione deve essere compiuta attraverso l’identificazione con un codice Spid, Cie o Cns. Effettuata questa operazione si deve selezionare la voce Servizi per Richiedere Accredito rimborso e altre somme su c/c”. A questo punto basta inserire il proprio codice Iban e il gioco è fatto.

Per chi non riesce a compiere questa operazione l’alternativa è comunicare il codice Iban per richiedere il rimborso utilizzando il modello disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Il modello una volta compilato potrà essere inoltrato solo con l’uso della PEC ( Posta Elettronica Certificata). La PEC deve essere indirizzata a qualunque ufficio dell’Agenzia, ma è preferibile inviarla all’ufficio di competenza territoriale.

Infine, il contribuente può consegnare il modello compilato presso l’ufficio dell’Agenzia.

I contribuenti che non comunicano il codice Iban per l’accredito delle somme ricevono invece il rimborso tramite titoli di credito a copertura garantita emessi da Poste Italiane S.p.A. (assegno vidimato).

Leggi anche: Non presento la dichiarazione dei redditi, quali sanzioni?

Rimborso 730/2023 dopo aver perso il sostituto di imposta

Quando si presenta la dichiarazione dei redditi nella stessa coloro che hanno un sostituto di imposta lo indicano, questo sarà poi tenuto a versare al dipendente il rimborso di eventuali imposte pagate in eccedenza, ma cosa succede nel caso in cui dopo la presentazione della dichiarazione, cambia il sostituto di imposta oppure si perde il sostituto di imposta? A fornire spiegazioni in merito è l’Agenzia delle Entrate con una risposta a un chiarimento chiesto da un contribuente.

Cosa faccio se devo avere un rimborso ma ho perso il sostituto di imposta?

Un contribuente ha rappresentato all’Agenzia delle Entrate il seguente quesito: In data 25 giugno 2023 ho presentato un modello 730 a credito, tramite l’applicativo web, con richiesta di rimborso. Purtroppo ho indicato i dati di un sostituto non più valido perché al momento non c’era sostituto e avrei dovuto indicare l’Agenzia delle entrate. Come posso riparare e ottenere il rimborso?

Ricordiamo che quando il contribuente non ha un sostituto di imposta, i rimborsi sono fatti direttamente dall’Agenzia delle Entrate. In questo caso per facilitare le operazioni è necessario indicare un codice Iban attraverso il proprio cassetto fiscale, accessibile dal sito dell’Agenzia delle Entrate utilizzando un’identità digitale.

Come ottenere il rimborso Irpef senza sostituto di imposta

L’Agenzia delle Entrate ha risposto tramite la rubrica “FiscoOggi”. Ha sottolineato che nel caso in cui rapporto di lavoro con il contribuente non è mai esistito o è cessato prima della data stabilita per l’avvio della presentazione del modello 730, il sostituto di imposta erroneamente indicato dovrà comunicare all’Agenzia delle Entrate che non procederà ad effettuare il rimborso (non essendo tenuto a farlo).

In seguito a tale comunicazione l’Agenzia delle Entrate comunica al contribuente che è stato formulato il diniego di rimborso da parte del sostituto erroneamente indicato.

A questo punto il contribuente può presentare, direttamente o tramite un Caf o un professionista abilitato, un modello 730 integrativo di “tipo 2”. In esso indicherà l’eventuale sostituto di imposta corretto tenuto ad effettuare le operazioni di conguaglio. In assenza di sostituto dovrà invece barrare la casella specifica prevista nel 730 integrativo di “tipo 2”.

Leggi anche: Chi è il sostituto d’imposta e quale ruolo ricopre?

Rimborso Irpef 2023, il calendario

Chi ha presentato la dichiarazione dei redditi e deve avere dei rimborsi maturati in base alle trattenute del sostituto di imposta e alle detrazioni e deduzioni fatte valere, ora attende con ansia di ricevere i rimborsi Irpef 2023 e molti fremono per averli prima delle vacanze estive, ma qual è il calendario dei pagamenti?

Il calendario fiscale dei rimborsi Irpef 2023

Il calendario dei rimborsi Irpef 2023 dipende da diversi fattori, in primo luogo se trattasi di lavoratori dipendenti o pensionati, in secondo luogo la data entro la quale è stata presentata la dichiarazione dei redditi con il modello 730/2023.

La prima cosa da sottolineare è che i lavoratori potranno ricevere il rimborso Irpef 2023 nel mese di luglio se hanno presentato la dichiarazione entro il 31 maggio 2023. Vediamo quali saranno le prossime date.

Per i lavoratori è previsto che il datore di lavoro eroghi il rimborso Irpef nel mese successivo rispetto a quello in cui riceve il prospetto di liquidazione, quindi per chi ha presentato la dichiarazione a maggio, il prospetto di liquidazione arriva a giugno e quindi il datore eroga con la mensilità di luglio. Per i pensionati è previsto invece che l’Inps, o altro ente che eroga la pensione, accrediti il rimborso nel secondo mese successivo rispetto alla presentazione del modello 730/2023.

Tutte le date del rimborso Irpef 2023 per lavoratori e pensionati

Il calendario segue in questo modo. Il datore di lavoro riceve il prospetto di liquidazione entro:

  • 29 giugno per quelle presentate dal 1° al 20 giugno (eroga quindi ad agosto);
  • 23 luglio per quelle presentate dal 21 giugno al 15 luglio;
  • 15 settembre per quelle presentate dal 16 luglio al 31 agosto;
  • 30 settembre per quelle presentate dal 1° al 30 settembre.

Per i pensionati i tempi di elaborazione del prospetto di liquidazione sono:

15 giugno per le dichiarazioni presentate entro il 31 maggio, in questo caso il rimborso si ottiene nel mese di agosto;

le date dell’elaborazione del prospetto di liquidazione restano poi uguali a quelle viste per i lavoratori, ma sempre con rimborso ritardato di due mesi. Quindi per la seconda fascia, il rimborso arriva a settembre, per la terza ad ottobre e così via.

Ricordiamo che i rimborsi possono essere ritardati nel caso in cui dalla dichiarazione emergano delle anomalie o elementi di incoerenza e quindi siano necessari ulteriori controlli. I controlli sono sempre disposti nel caso in cui dal prospetto di liquidazione emerga un credito fiscale superiore a 4.000 euro.

Leggi anche: Rimborso Irpef oltre 4.000 euro, come funziona?

Ricordiamo che il modello 730/2023 può essere inviato entro il 2 ottobre 2023 e che in caso di invio del modello pre-compilato senza modifiche non vi sono controlli da parte dell’Agenzia delle entrate.

Disoccupazione agricola e rimborso Irpef versati insieme: come fare?

La disoccupazione agricola è una prestazione rivolta esclusivamente ai lavoratori agricoli iscritti nell’elenco nominativo dei lavoratori agricoli. L’INPS provvede alla liquidazione nei mesi estivi a coloro che hanno presentato la domanda entro il mese di marzo. Ciò che molti non sanno è che insieme alla disoccupazione agricola è possibile percepire anche i rimborsi Irpef. Ecco in quali casi è possibile ottenerli con la disoccupazione agricola e come procedere.

In quali casi la disoccupazione agricola viene pagata insieme al rimborso Irpef?

I rimborsi Irpef spettano nel caso in cui dalla presentazione della dichiarazione dei redditi con modello 730 emerge un credito di imposta. Lo stesso può maturare in seguito all’applicazione di deduzioni e detrazioni ulteriori rispetto a quelli di cui l’Agenzia delle Entrate è già a conoscenza oppure a un versamento di imposte eccessivo rispetto al dovuto da parte del sostituto di imposta. Chi ha presentato la dichiarazione dei redditi in tempo utile, e quindi fin dal primo momento in cui era possibile farlo, può ottenere il rimborso Irpef direttamente dall’INPS. Possono ottenere il rimborso Irpef insieme alla disoccupazione agricola anche coloro che hanno inviato fin dal primo giorno utile il modello 730 pre-compilato. 

L’Agenzia delle Entrate nei giorni scorsi ha reso noto che, nonostante i ritardi dell’avvio della piattaforma per l’inoltro del Modello 730 precompilato, i rimborsi Irpef non subiranno alcun ritardo. Chi è riuscito a inoltrare la domanda potrà ricevere i rimborsi già nei mesi di luglio e agosto.

Ricordiamo, che possono presentare istanza per ottenere questo contributo, solo gli iscritti nell’elenco nominativo dei lavoratori agricoli. Non basta però presentare la domanda nei termini, infatti è anche necessario che nel presentare la domanda per la disoccupazione agricola si indichi l’INPS come sostituto di imposta. Al verificarsi di queste due condizioni, al momento di erogare la disoccupazione agricola l’INPS versa anche il rimborso fiscale.

Come verificare se il rimborso fiscale sarà versato insieme alla disoccupazione agricola?

Scegliere l’INPS come sostituto di imposta è sicuramente la soluzione ideale per chi lavora con contratti di tipo stagionale perché consente di abbreviare i termini e avere la certezza che il versamento sia eseguito. Infatti chi si trova in tale condizione spesso non può avvalersi del sostituto di imposta in quanto non ha per tutto l’arco dell’anno un datore di lavoro.

Per capire se insieme alla disoccupazione agricola c’è il rimborso fiscale, nel prospetto di liquidazione si troverà la voce: Rimborso 730.

Si può verificare se il rimborso sarà effettuato insieme al versamento della disoccupazione agricola anche accedendo al proprio fascicolo previdenziale sul sito dell’INPS. Ricordiamo che per poter accedere è necessario essere in possesso di un’identità digitale. Si tratta di CIE, SPID o CNS. Una volta entrati, all’interno del fascicolo previdenziale è necessario andare alla voce: “prestazioni“, scegliendo al sotto categoria “pagamenti”. Da qui sarà possibile visionare anche la data dei pagamenti.

Per scoprire quando sarà messa in pagamento la disoccupazione agricola, leggi l’articolo: Disoccupazione agricola 2022: quando viene pagata?