INT all’incontro su scadenze fiscali e spesometro

L’Agenzia delle Entrate di Roma ha ospitato una importante riunione riguardante le scadenze fiscali, lo spesometro e la fatturazione elettronica.
Invitate a questo incontro sono state le principali rappresentanze di professioni ed imprese, su iniziativa di Ernesto Maria Ruffini, Direttore delle Entrate, che hanno avuto l’opportunità di riferire circa le problematiche che hanno creato forti disagi sia ai contribuenti sia agli intermediari fiscali.

Presente, ovviamente, anche l’Istituto Nazionale Tributaristi, con Paola De Maio, delegata di Roma, la quale ha dichiarato la necessità che presto si possano individuare scadenze degli obblighi dichiarativi certe e che non si debba assistere più a sovrapposizioni di più adempimenti. Per quanto riguarda lo spesometro, auspica che si riesca ad eliminare le criticità riscontrate quest’anno, a cominciare dal sistema online ma anche considerando le perplessità suscitate dalla fatturazione elettronica obbligatoria tra privati, strumento sicuramente necessario ma ad oggi bisognoso di rodaggio.

A questo proposito, Riccardo Alemanno, presidente INT, ha detto: “Ringrazio il Direttore Ruffini per questa iniziativa ed auspico che finalmente si possa avere un calendario delle scadenze che eviti il teatrino delle richieste di proroga, spero che lo spesometro, di cui condivido le finalità volte a combattere il fenomeno dell’evasione, sia reso più snello ed abbia cadenza annuale. Ma oggi la mia attenzione è maggiormente rivolta al futuro obbligo della fatturazione elettronica tra privati, si ha tempo per snellire le procedure e valutare i tanti problemi a cui andranno incontro contribuenti ed intermediari fiscali, ma sin d’ora ribadisco che tale sistema dovrà essere semplice, snello e premiale, pertanto chiedo che si evitino ulteriori controlli o invenzioni assurde come la figura di un certificatore della fattura elettrica, che qualcuno ha già proposto in ambito di audizione alla Commissione parlamentare per la semplificazione, ciò comporterebbe ulteriori costi e vanificherebbe una reale semplificazione dell’adempimento. Su queste tematiche, a stretto giro di posta, invieremo all’ Agenzia delle Entrate una nostra nota scritta, come richiesto dal Dott. Ruffini”.

Durante il confronto, sono state dunque affrontare le tematiche più urgenti, ovvero:

Stabilire un calendario regolare e fermo, che non sia oggetto di continue proroghe, attraverso un ripensamento delle scadenze da “spalmare” su tutto l’anno solare, evitando così una concentrazione di adempimenti nell’ultimo trimestre dell’anno e se possibile pensando ad una anticipazione piuttosto che sempre ad una posticipazione di alcune scadenze.

Comunicazioni dati Fatture: necessità di fissarne i termini di invio al massimo in due scadenze annuali. Assoluta urgenza di un software di controllo preventivo che permetta di dimezzare gli errori ad oggi rilevabili solo in fase di ricevuta. Snellimento anche delle stesse ricevute che a volte risultano “criptate” nella lettura del loro significato. Necessità di affrontare e risolvere il problema delle fatture incluse nei corrispettivi, come anche quello della richiesta dei codici fiscali in caso di invio documento riepilogativo per fatture sotto i 300,00 euro.

Sistema di fatturazione elettronica B2B: AssoSoftware ha posto l’accento principalmente su problematiche legate all’utilizzo del sistema SDI, condivisibile la proposta che, benché sarà obbligatorio l’utilizzo del sistema SDI per l’invio all’ Agenzia delle Entrate delle fatture elettroniche emesse, non si rileghi solo al sistema SDI la fase di emissione delle stesse fatture, poiché già possibile attraverso l’utilizzo anche di altri sistemi software.

INT ha voluto sottolineare che l’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria tra privati coincida con la cancellazione integrale degli altri adempimenti, come ad esempio le Comunicazioni dati iva e Liquidazioni Periodiche. Un sistema di snellimento degli adempimenti potrebbe compensare il maggior onere che la fatturazione elettronica comporterà per imprese e professionisti.

Vera MORETTI

INT approva le modifiche allo spesometro

L’Istituto Nazionale Tributaristi ha accolto molto favorevolmente l’intervento del Governo, e nello specifico della Commissione Finanze della Camera, e anche le parole pronunciate dagli onorevoli Maurizio Bernardo e Giovanni Sanga, rispettivamente presidente della Commissione Finanze e deputato della Camera, che hanno confermato le modifiche sullo spesometro, ed in particolare un intervento radicale sull’obbligo telematico.

Ad intervenire nella stessa direzione è stato anche Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, le cui parole sono state condivise ed approvate anche da Riccardo Alemanno, presidente dell’INT, il quale ha però espresso alcune perplessità dopo la lettura della bozza della Legge di Bilancio: “Plaudo alle annunciate semplificazioni sullo spesometro, ma sono estremamente preoccupato per l’ipotesi, inserita nella Legge di Bilancio, di rinvio dell’entrate in vigore dell’IRI prevista per l’anno in corso dalla precedente Legge. Lo spostamento dell’ applicazione dell’IRI, il cambiamento delle regole del gioco a partita iniziata, anzi quasi conclusa, non possono che creare sconcerto e disappunto tra professionisti e contribuenti. In questi mesi, si è provveduto a fare calcoli, dare consigli, i più ottimisti hanno ricalcolato gli acconti in base a questa nuova modalità di tassazione ed ora? Se effettivamente l’entrata in vigore della sciagurata modifica sarà approvata, tutto da rifare, credibilità da recuperare (dei professionisti e dello Stato) e rischio sanzioni. Spero si tratti solo di un’ipotesi che non troverà spazio nel testo definitivo, comprendo le ragioni di esigenza di copertura dei condivisi interventi a favore dei giovani e delle fasce deboli, la necessità di annullare le clausole di salvaguardia, ma proprio non esistono altre vie? Occorre un confronto preventivo tra chi predispone le norme e le rappresentanze degli intermediari fiscali, forse qualche suggerimento utile ad evitare polemiche e discriminazioni si potrebbe individuare”.

Vera MORETTI

I tributaristi applaudono le modifiche allo spesometro

Finalmente la notizia tanto attesa dai tributaristi è arrivata: lo spesometro subirà una profonda revisione, tenendo conto delle difficoltà che hanno incontrato contribuenti e professionisti per l’invio dei dati delle fatture relative al primo semestre dell’anno.

E l’Istituto Nazionale Tributaristi non poteva che accogliere positivamente questa notizia, considerando poi i tanti confronti e messaggi che Riccardo Alemanno, presidente INT, aveva scambiato con i rappresentanti del Governo, del Parlamento e dell’Agenzia delle Entrate.

In sostanza, cosa è stato annunciato? Si ritornerà alla scadenza annuale, con possibilità di invio di dati aggregati e l’eliminazione dei dati anagrafici, come auspicato anche e soprattutto dai tributaristi.

A questo proposito, Alemanno si è espresso piuttosto chiaramente, ribadendo comunque la necessità di un intervento rapido per disapplicare le sanzioni: “Oltre all’effettivo snellimento dello spesometro per il programmato invio di febbraio, che deve assolutamente evitare quanto accaduto in queste ultime settimane, ritorno sulla necessità di avere un intervento chiaro sulla disapplicazione delle sanzioni collegate all’invio dei dati IVA. Mi auguro inoltre che l’esperienza dello spesometro, possa insegnare che l’invio di dati così imponenti in termini numerici deve essere preceduto da un percorso di prova in collaborazione tra la Pubblica Amministrazione e gli intermediari fiscali, oggi penso soprattutto all’obbligo della fatturazione elettronica tra privati. La fatturazione elettronica B2B potrà avere sicuramente effetti positivi sulla lotta all’evasione e sulla riduzione di altri adempimenti, ma il percorso deve essere ponderato, con un congruo periodo di prova e tappe di avvicinamento che prevedano l’obbligo in base alla struttura ed il settore operativo, nella consapevolezza che ai titolari di partita IVA, soprattutto alle imprese meno strutturate, si richiederà un sforzo importante in termini di organizzazione amministrativa e di costi. Ovviamente gli intermediari fiscali, quantomeno i tributaristi INT, sono disponibili per ogni preventiva collaborazione in merito”.

Vera MORETTI

L’Istituto Nazionale Tributaristi scrive al Ministro dell’Economia

La questione spesometro non si placa e, anzi, scatena la reazione delle categorie di professionisti direttamente coinvolte.

L’Istituto Nazionale Tributaristi, nella persona del suo presidente Riccardo Alemanno, ha voluto esprimere la sua opinione in una nota rivolta al Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, al Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze Enrico Morando, al Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze Luigi Casero ed al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini.

In questa missiva, il presidente di INT ha sottolineato come serva urgentemente un intervento definitivo per non applicare le sanzioni per l’inivio relativo ai dati del primo semestre 2017. Ad oggi, il periodo in cui non sono previste sanzioni rimane fissato al 13 ottobre, ma Riccardo Alemanno chiede un provvedimento legislativo che tenga conto dei disagi che l’invio telematico ha causato.

Queste le sue parole: “L’Agenzia delle entrate con la proroga al 5 ottobre e il periodo transitorio di disapplicazione delle sanzioni, anche se legato a decisione degli uffici territoriali che potrebbe creare comportamenti difformi nei confronti dei contribuenti, ha operato in emergenza ed ha comunicato ciò che era nelle sue possibilità operative. Io però chiedo al legislatore un intervento normativo chiaro e definitivo sulla disapplicazione delle sanzioni generale circa gli errori sugli invii dei datti delle fatture del 1° semestre 2017, ritenendo tale invio una sorta di collaudo dell’adempimento, che peraltro sarà da rivedere profondamente. Ciò detto, contestualmente auspico una proroga a tutto il mese di ottobre per gli invii. Certo tutta la vicenda ha degli aspetti paradossali che dovranno essere evitati in futuro, ma oggi è necessario mettere un punto fermo e consentire a chi vuole lavorare di poterlo fare”.

Ciò che i tributaristi auspicano è che i sistemi informatici possano davvero facilitare la vita dei contribuenti, e non complicarla con problematiche dovute al sovraccarico di invio dati. Per evitare altre defaillance, si chiede dunque che i canali telematici vengano prima collaudati e sottoposti ad un periodo di prova più lungo.

Vera MORETTI

I consulenti del lavoro chiedono di essere ascoltati dal MEF

Dopo le polemiche e il caso scatenati dallo spesometro, per il quale si sono rese necessarie diverse proroghe, senza che la questione si sia ancora risolta, i consulenti del lavoro hanno fatto sentire la loro voce, chiedendo di essere ascoltati, per poter avviare con il Governo un dialogo costruttivo e per attuare un’intermediazione con i cittadini ancora più efficace.

A tal proposito, Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, ha voluto pubblicamente ringraziare i professionisti, che, come ha riconosciuto “hanno un grande ruolo, sono di fatto gli intermediari tra l’amministrazione tributaria, che diventa tecnologicamente più avanzata, più semplice e più rapida, e i cittadini. E’ anche dalla risposta dei professionisti che dipenderà il successo di riforme che abbiamo introdotto in questi anni e che continueremo a fare”.
Ha poi aggiunto, in merito al tax day auspicato da alcuni: “potrebbe essere una cosa desiderabile ma in quel giorno tutti dovrebbero pagare una quantità di imposte particolarmente elevate perché concentrate. Il problema, però, non credo che sia questo, ma credo che sia quello di migliorare la collaborazione, come già sta avvenendo da qualche anno tra amministrazione tributaria, cittadini e professionisti soprattutto in termini di semplificazione e di maggior fiducia”.

Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, ha sottolineato l’importanza cruciale di un rapporto stretto con l’amministrazione tributaria, che però sappia cogliere le segnalazioni, i dubbi e le perplessità dei professionisti, che altri non sono che portavoce dei contribuenti. Ma non solo, perché occorre che anche tra le diverse categorie professionali ci sia coesione e un obiettivo comune.

Sullo spesometro si è espresso anche Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, anche lui, come Calderone e Padoan, presente a Torino al Festival del lavoro: “La vicenda dell’applicazione web relativa allo spesometro, gestita da Sogei non segna un punto a favore in questo percorso. Come ho già detto in altre occasioni anche davanti al Parlamento, il lavoro da fare, me ne sono reso conto in queste settimane, è ancora molto”.

Vera MORETTI

In arrivo un’ulteriore proroga dello spesometro

La mini proroga concessa per l’invio dello spesometro, fissata per il prossimo 5 ottobre, probabilmente verrà ulteriormente spostata, per dare maggior tempo a coloro che devono inviare i dati delle fatture emesse e ricevute nel primo semestre.

A darne l’annuncio è stato il viceministro all’Economia Luigi Casero, il quale ha ritenuto grave il blocco del canale web di trasmissione nei giorni scorsi.
Ora che il canale web è tornato operativo, ma solo da poche ore e con funzionalità limitate, è stata chiesta una relazione ai responsabili di Sogei e delle Entrate dallo stesso viceministro, per poter capire, e definitivamente risolvere, le cause che hanno generato il caos e che hanno complicato la vita a migliaia di professionisti.

A confermare, dunque, che a causa di queste disfunzioni, ci potrebbe essere un’ulteriore dilazione dei termini di invio è stato anche, seppur indirettamente, lo stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate, il quale ha precisato che il rinvio al 5 ottobre prossimo “è quello che può concedere in via amministrativa l’agenzia a causa del disservizio del sito”.

L’allarme su quanto è accaduto in questi giorni nell’invio dei dati per lo spesometro era stato già lanciato dai rappresentanti delle associazioni di imprese, artigiani e commercianti che già nei primi mesi dello scorso anno avevano segnalato la possibilità di un carico eccessivo di dati difficilmente gestibili dal sistema informatico del fisco e soprattutto sull’inutilità degli invii multipli per tornare allo spesometro con cadenza annuale.

Vera MORETTI

Niente sanzioni per chi comunica tardi i dati dello spesometro

strong>Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, ha voluto inviare una lettera al Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, al Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze Enrico Morando, al Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze Luigi Casero ed al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, in cui veniva richiesto di non applicare alcune sanzioni sugli invii dei dati delle fatture, ovvero lo spesometro, o, in alternativa, un ulteriore slittamento della scadenza, a causa delle oggettive difficoltà di collegamento con il sito delle Entrate e dell’invio dei file.

Questo quanto scritto dal presidente di INT: “In riferimento all’obbligo telematico dell’invio dei dati delle fatture da parte dei contribuenti con partita IVA, viste le oggettive difficoltà di collegamento al sito e dell’invio dei file, si chiede la non applicazione delle sanzioni relativamente all’invio dei dati relativi al 1° semestre 2017, in scadenza il prossimo 28 settembre, od un ulteriore slittamento della scadenza”.

Ma non è tutto, poiché Alemanno ha voluto anche sottolineare come l’utilizzo dei sistemi informativi per l’invio di dati così importanti dovrebbe essere preceduto da un periodo di prova, per avere la certezza che tutto funzioni correttamente e senza intoppi: “Si comprendono le difficoltà collegate ad un adempimento così imponente per numero di dati ed utenti, ma in previsione di ulteriori utilizzi dei sistemi informatici per invio dati e documenti , quale la fattura elettronica tra privati, sarebbe opportuno un periodo di prova che coinvolgesse le rappresentanze degli intermediari fiscali, noi come sempre se interpellati, siamo a disposizione per ogni possibile collaborazione costruttiva che possa contribuire ad evitare tensioni e ritardi a contribuenti, intermediari fiscali e P.A.”.

Ora che la missiva è stata inviata, si attende un riscontro, e ovviamente si spera che possa essere positivo, da parte del MEF e dell’Agenzia delle Entrate.

Vera MORETTI

Spesometro prorogato dal 16 al 28 settembre

Come aveva auspicato Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, è stato dato annuncio dell’avvenuta proroga dello spesometro, dal 16 settembre stabilito in precedenza al 28 settembre 2017, anche se non tutto è andato come ci si aspettava.

Alemanno, infatti, aveva inviato una nota, nella quale spiegava le ragioni della necessità della proroga per il termine entro cui effettuare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei dati delle fatture emesse e ricevute relative al primo trimestre 2017, a Piercarlo Padoan e a Enrico Morando, rispettivamente ministro e vice ministro dell’Economia, nonché a Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Ora che la proroga è stata confermata, da comunicato stampa che va ad anticipare il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze, ecco la reazione del presidente INT: “Una proroga minima ma almeno, come auspicato, comunicata non a ridosso della scadenza. Siamo soddisfatti della tempestività della comunicazione del MEF, ciò di fatto rappresenta una novità, viste le proroghe recentemente concesse anche a scadenza superata, però ora è necessario più che mai mettere mano ad adempimenti e scadenze fiscali in modo organico, noi come tributaristi intermediari fiscali siamo pronti a fornire la nostra collaborazione ed il nostro contributo”.

Vera MORETTI

INT chiede la proroga dello spesometro

Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, ha inviato a Piercarlo Padoan, Ministro dell’Economia e delle Finanze, Enrico Morando, Vice Ministro dell’Economia, e a Ernesto Maria Ruffini, Direttore dell’Agenzia delle Entrate, una nota, breve ma esaustiva, nella quale ha richiesto la proroga dell’invio dello spesometro.
Ma non è tutto: se questa concessione verrà fatta, la speranza è che possa avvenire tempestivamente e non a ridosso della scadenza, che precedentemente era stata fissata per il 18 settembre.

Così, infatti, si legge nella nota: “Facendo seguito alla richiesta di altra categoria professionale e condividendone le motivazioni, richiedo, anche a nome dei tributaristi rappresentati, la proroga, quantomeno al 30 settembre, dell’invio dei dati delle fatture attive e passive in scadenza il prossimo 18 settembre. Inoltre auspico che, in attesa della rimodulazione e dello sfoltimento degli adempimenti e delle scadenze fiscali da attuarsi anche attraverso il confronto con le rappresentanze degli intermediari fiscali, la proroga venga concessa e comunicata tempestivamente e non a ridosso della scadenza, ciò al fine di evitare inutili tensioni negli studi professionali ed anche in segno di riconoscimento del valore, per la Pubblica Amministrazione, del lavoro degli intermediari fiscali”.

La comunicazione tempestiva dell’eventuale mantenimento dello spesometro servirà, in primo luogo, ad evitare strascichi e polemiche, che spesso in questi casi si creano, ma anche tensioni assolutamente evitabili, ma che soprattutto non giovano proprio a nessuno “né alla Pubblica Amministrazione, né tanto meno agli intermediari fiscali ed ai contribuenti. Inoltre si devono concretizzare la rimodulazione e lo sfoltimento degli adempimenti e delle scadenze fiscali, anche attraverso il confronto con le rappresentanze degli intermediari fiscali, se si vuole veramente semplificare il rapporto fisco-contribuente”, come ha precisato il presidente INT.

Vera MORETTI

Spesometro 2014, semplificazioni per commercianti e ag. viaggi

Novità e conferme per lo spesometro 2014. Intanto, la conferma più significativa arriva per i commercianti al minuto e le agenzie di viaggio e turismo per i quali, tenendo conto delle difficoltà segnalate attraverso le rispettive associazioni di categoria, nello spesometro 2014 così come in quelli del 2012 e del 2013 non sono tenuti a indicare le operazioni di importo unitario inferiore ai 3mila euro, al netto dell’Iva.

Anche gli enti pubblici, come per il 2012 e il 2013, sono esonerati dal comunicare le operazioni Iva, come prevedono le facilitazioni in materia di spesometro 2014 attive con provvedimento del 31 marzo 2015, che modifica i due precedenti provvedimenti, rispettivamente del 5 novembre 2013 e del 2 agosto 2013.

Un esonero che, per quanto riguarda le pubbliche amministrazioni è dettato dall’esigenza di non aggiungere ulteriori incombenze a quelle dovute all’adeguamento delle infrastrutture informatiche, dei sistemi contabili e delle procedure interne per la gestione dei processi legati all’avvio della fatturazione elettronica da e verso la PA e alle disposizioni sullo split payment.