Proroga sulla dichiarazione dei redditi dei soggetti a studi di settore

I contribuenti che esercitano attività economiche per le quali è prevista la compilazione degli studi di settore potranno godere di una proroga fino all’8 luglio per la presentazione dei modelli di dichiarazione Unico e Irap.

Per beneficiarne, occorre non superare il limite stabilito per quanto riguarda ricavi e compensi. La proroga è prevista anche per i contribuenti che partecipano a società, associazioni e imprese, in regime di trasparenza e per coloro che adottano il regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità.

I versamenti differiti sono relativi non solo ad Irpef ed Ires, ma anche a cedolare secca sigli affitti, imposta sul valore degli immobili situati all’estero (Ivie) e quella sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero (Ivafe).

I versamenti possono essere effettuati entro l’8 luglio 2013 senza alcuna maggiorazione oppure dal 9 luglio al 20 agosto (usufruendo della proroga estiva prevista per i versamenti che cadono dall’1 al 20 agosto), maggiorando le somme da versare dello 0,40% a titolo di interesse corrispettivo.

Vera MORETTI

Studi di settore: tutti in regola


E’ arrivato il momento di essere in regola con gli studi di settore a partire dall’ Unico 2013. Sarà l’Agenzia delle Entrate a inviare online, l’invito a mettersi in regola con gli studi di settore. Quindi altro cambiamento per i cittadini italiani, l’invito non arriverà più via posta ma per via telematica.
Le aziende e i professionisti da quest’anno riceveranno l’invito a mettersi in regola alla presentazione delle dichiarazioni dei redditi con i servizi Fisco online ed Entratel. La normativa è prevista dal Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, rilasciato il 2 aprile 2013 che va a modificare il precedente decreto del 31 luglio 1998.
Un invio telematico che non farà altro che sollecitare il contribuente a presentare il modello di comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi del settore. L’invito sarà ricevuto da tutti i professionisti e i titolari di reddito d’impresa che svolgono un’attività per cui esiste uno studio di settore.
I contribuenti che non presenteranno gli studi di settore, pur ricevendo questo invito telematico, dovranno pagare delle sanzioni pesanti.

Sì delle Entrate alle integrazioni agli studi di settore

La Commissione degli esperti dell’Agenzia delle Entrate ha espresso parere positivo sulle integrazioni agli studi di settore, in particolare sulla “elaborazione di alcuni indicatori di coerenza economica applicabili alle attività di impresa, sia di tipo generale sia di tipo specifico, e alcuni correttivi per le attività professionali, applicabili nel caso di stabili collaborazioni“.

L’ok è stato dato durante una riunione dell’organo collegiale, “che ha il compito di esprimere un parere sulla capacità dei singoli studi di ‘fotografare’ la realtà cui si riferiscono“.

Valutati positivamente anche i correttivi relativi al credito d’imposta carburante e al collaboratore familiare (da applicare allo studio di settore VG68U).
Queste modifiche, che hanno ottenuto una valutazione positiva unanime, sono relative all’annualità 2012.

Gli esperti, inoltre, hanno proposto di aggiornare la territorialità dei factory outlet center nel quadro dello studio “Commercio al dettaglio di abbigliamento, calzature, pelletterie e accessori” (studio VM05U), a partire dal periodo d’imposta 2013.

Vera MORETTI

Studi di settore 2011: last minute per le correzioni

C’è tempo fino a giovedì 28 febbraio per professionisti e lavoratori autonomi risultati non in regola con i ricavi o i compensi previsti dagli studi di settore 2011.
Fino alla data di scadenza, dunque, sarà possibile comunicare all’Amministrazione finanziaria i motivi delle discrepanze.

Se le circostanze del disallineamento sono, infatti, legittime, il contribuente non sarà chiamato dall’Amministrazione a specificare in modo più esauriente le anomalie. Ma anche l’ufficio ne trae beneficio, perché potrà così archiviare il “caso” senza dar seguito ad ulteriori accertamenti perché soddisfatto delle spiegazioni fornite.

I calcoli che si fanno durante la compilazione degli studi di settore tengono conto di molteplici varianti riguardanti non soltanto il comparto economico in cui opera il contribuente, ma anche elementi più mirati che servono a definire nello specifico la portata dell’attività svolta: diventano, quindi, rilevanti, ad esempio, la localizzazione geografica, i servizi offerti e l’organizzazione della struttura, la concorrenza, l’andamento della domanda, i prezzi di vendita.

Ci sono però le eccezioni, che impongono di rivedere le previsioni anche se basate su fondate analisi economiche e tecniche statistico-matematiche idonee, in linea generale, per quel tipo di attività o professione.

E proprio in presenza di queste eccezioni, i contribuenti non sono tenuti ad adeguarsi agli studi di settore, ma possono dichiarare meno spiegando il perché, come già detto, con la dichiarazione dei redditi o, per quanto riguarda il 2011, entro il prossimo 28 febbraio, utilizzando l’apposito software messo a disposizione dall’Agenzia, applicazione utile anche per la comunicazione delle cause di esclusione o inapplicabilità del particolare sistema di accertamento.

Tra queste, ad esempio:

  • ricavi o compensi superiori a 5.164.569 euro
  • società cooperative a mutualità prevalente
  • bilancio redatto in base ai principi contabili internazionali
  • reddito determinato con criteri “forfetari”
  • “Attività dei consorzi di garanzia collettiva fidi” , “Attività di Bancoposta” , “Affitto d’aziende” svolte in modo prevalente
  • attività d’impresa a cui si applicano gli studi di settore per il periodo d’imposta in cui cessa l’applicazione dell’agevolazione per l’imprenditoria giovanile.

Il software è online dallo scorso novembre, disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate , da utilizzare per comunicare telematicamente i motivi di non congruità, non normalità o non coerenza rispetto agli studi di settore elaborati per il periodo d’imposta 2011, oppure per indicare i motivi di inapplicabilità o di esclusione.

La comunicazione può essere inviata direttamente dal contribuente oppure tramite un intermediario autorizzato, utilizzando l’applicazione “FileInternet” – per gli utenti di Fisconline – ed “Entratel” per gli abilitati al servizio.

È necessario essere in possesso del Pincode rilasciato dall’Agenzia delle Entrate; chi non l’avesse può richiederlo facilmente tramite la registrazione ai servizi telematici dell’Agenzia.
A fine operazione, se la procedura è stata eseguita correttamente, il sistema risponderà che la trasmissione è andata a buon fine e comunicherà il numero delle segnalazioni inviate.

Vera MORETTI

Il Redditometro e le strane leggi della statistica

 

E’ il potenziale inganno della statistica il primo imputato nell’inchiesta sul Redditometro 2013.  Il metodo di calcolo statistico utilizzando per passare al setaccio abitudini, consumi e spese degli italiani potrebbe celare al suo interno incongruità e difetti evidenti, che non avrebbero altro risultato che penalizzare le classi già meno abbienti.

E’ il parere di Adiconsum, una voce importante, di chi sta dalla parte delle famiglie italiane e dei consumatori, a cui Infoiva ha voluto dedicare uno spazio. Ma qual è il parere di Pietro Giordano, segretario generale Adiconsum sul Redditometro 2013?

Redditometro 2013: criticato, temuto, passato sotto la lente di ingrandimento. Quali sono secondo voi le maggiori criticità?
La maggiore criticità del redditometro è rappresentata dalla scelta della media statistica che cela un potenziale inganno. Mi spiego meglio: una vacanza frutto di risparmi di anni può diventare parametro di controllo, mentre un’altra criticità è rappresentata dall’onere della prova a carico del contribuente, ancora una volta si scarica sul cittadino il gravame della prova che invece dovrebbe essere a carico di chi rileva l’incongruità. Chiedere ai cittadini di conservare ed archiviare tutte le ricevute di acquisti o proventi mette a dura prova il cittadino, sbagliato applicare alle famiglie metodologie che già applicate alle aziende hanno rivelato i propri limiti.

C’è chi ha parlato di “stato di polizia” in merito alle 100 voci analizzate del redditometro. Secondo lei a cosa è dovuta questa sensazione di timore dei cittadini nei confronti delle novità apportate al nuovo strumento di controllo dei redditi?
Il cittadino ha il timore di non poter far fronte alle eventuali richieste di prova che possono venire richieste, poiché in una famiglia possono intervenire fattori di difficoltà, come ad esempio un trasloco, il decesso del capofamiglia etc. E quindi questo fa percepire lo strumento del redditometro come uno strumento inquisitorio.

Le 100 voci del redditometro analizzano praticamente ogni ambito della vita di una famiglia, gli italiani dovranno cambiare le proprie abitudini per rientrare nei parametri del redditometro, o chi non evadeva prima può semplicemente mantenere la propria routine invariata ?
Come gli studi di settore, il redditometro penalizza i meno abbienti e agevola coloro più agiati che possono in coerenza con il redditometro celare tutto ciò che supera la congruita’ del redditometro. Sicuramente quanto previsto dal redditometro comporterà un cambiamento nelle abitudini degli italiani determinando un effetto recessivo dei consumi. Il cittadino spende sempre meno per evitare eventuali incongruità.

La franchigia di tolleranza del 20% e di 12 mila è a vostra parere ben ponderata?
Difficile definire se è ben ponderata poiché le variabili possono essere tante e non sempre definibili.

Veniamo al capitolo beni simbolici: l’allargamento dello spettro e l’analisi effettuata su dati certi dell’Agenzia delle Entrate porterà ad una maggior efficacia dello strumento di lotta all’evasione?
Riteniamo che il redditometro non risolverà il problema dell’evasione anzi il rischio è che colpirà chi le tasse le paga già. Allo stato attuale, il fisco è’ già in possesso di una serie di dati che se incrociati possono portare all’emersione della vera evasione, consentendo di colpire duramente coloro che non pagano le tasse.

Il ricorso a meccanismi statistici (criticati) comporta il rischio che la presunzione di capacità di spesa delle famiglie si allontani dalla realtà?
Si, il meccanismo statistico comporta sicuramente lo scostamento della realtà delle famiglie. Vorrei citare a proposito la media del pollo di Trilussa ben illustrata nella poesia La Statistica:
« Sai ched’è la statistica? È na’ cosa
che serve pe fà un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che spósa.
Ma pè me la statistica curiosa
è dove c’entra la percentuale,
pè via che, lì, la media è sempre eguale
puro co’ la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:
e, se nun entra nelle spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perch’è c’è un antro che ne magna due. »
(Trilussa, La Statistica)

Trilussa non fa altro che affermare che se qualcuno mangia due polli, e qualcun altro no, in media ognuno ha mangiato un pollo a testa, anche se di fatto uno non l’ha mangiato.

A vostro avviso il redditometro è uno strumento valido nella lotta all’evasione o si poteva fare qualcosa di più?
A nostro avviso si poteva fare di più come consentire al cittadino di scaricare le spese effettuate creando interessi contrapposti. Mi aiuto con un esempio: se posso scaricare l’Iva per una spesa sostenuta sono invogliato a richiedere la fattura, con un sistema semplice si consentirebbe l’emersione del nero, come ad esempio già avviene nel caso di spese detraibili. Occorre poi intervenire sulle società di comodo poiché in tal modo si consente di scaricare spese che come singolo individuo non si potrebbero scaricare.

Alessia CASIRAGHI

68 studi di settore per il periodo d’imposta 2012

La riunione tenuta dalla Commissione degli esperti degli studi di settore ha avuto come risultato l’approvazione di 68 studi di settore applicabili al periodo di imposta 2012.
Le novità riguardano la vendita all’ingrosso di macchine ed attrezzature agricole, il trasporto marittimo e fluviale, il marketing ed i servizi pubblicitari.

E’ stata anche proposta l’approvazione della “Territorialità del livello delle quotazioni immobiliari”, volta a differenziare l’applicazione degli studi in base al luogo dell’attività economica, sfruttando i valori di mercato degli immobili.
I 68 studi di settore approvati riguardano i comparti delle manifatture, dei servizi, del commercio e delle attività professionali.

Le novità salienti sono:

  • lo studio VM43U è ora applicabile anche ai venditori all’ingrosso di macchine, accessori e utensili agricoli (inclusi i trattori);
  • lo studio VG77U diviene applicabile anche a coloro che effettuano attività di noleggio di mezzi di trasporto marittimo e fluviale;
  • lo studio VG82U è applicabile anche a chi conduce campagne di marketing, alle concessionarie ed agli altri intermediari di servizi pubblicitari.

Conseguentemente, sono stati aboliti gli studi UM43U, UG77U, UG42U, UG82U.

La Commissione ha condiviso l’impossibilità di utilizzare con effetto retroattivo, in fase di accertamento, gli studi di settore in approvazione per il 2012, in quanto costruiti su base 2010, che è stato un anno di crisi.
Gli esperti hanno, inoltre, proposto di confermare “a regime” l’inutilizzabilità diretta, in sede di accertamento, degli studi di settore prevista, per il periodo d’imposta 2011, dal D.M. 11.02.2008.

Vera MORETTI

Correzione agli studi di settore con Segnalazioni 2012

Anche per quest’anno è possibile inviare all’Agenzia delle Entrate le motivazioni che giustificano gli scostamenti dagli studi di settore relativi ad Unico 2012.

Questa procedura, del tutto facoltativa, può essere segnalata entro il 28 febbraio 2013 utilizzando il software Segnalazioni 2012 e permette di segnalare all’Agenzia delle Entrate le cause che hanno comportato il mancato allineamento ai risultati di Gerico.
E’, in realtà, una seconda possibilità, perché anche durante la compilazione della dichiarazione si potevano indicare le cause di non congruità nel campo “annotazioni” degli studi di settore.

Le informazioni inviate saranno utilizzate dal fisco per eseguire un altro accertamento ed eventualmente escludere il contribuente dal controllo dell’Ufficio.
Nella compilazione, nel campo “note aggiuntive”, contenuto nel modello studio di settore da allegare all’Unico, è possibile motivare la sussistenza di cause oggettive che hanno impedito il raggiungimento dei risultati.

Si tratta di un’opportunità che ha il contribuente per spiegare all’amministrazione finanziaria i motivi della propria situazione, cercando così di “prevenire” il contraddittorio. Resta fermo che, qualora il contribuente decida di non inviare la segnalazione, egli potrà comunque manifestare tutte le giustificazioni del caso, in sede di contraddittorio o nell’eventuale successiva fase del contenzioso.

Ed è proprio il contenzioso che si cerca di evitare ricorrendo a questa comunicazione: l’Agenzia delle Entrate vuole infatti acquisire maggiori informazioni per instaurare un dialogo preventivo con i cittadini ed evitare successivi controlli.

L’invio della segnalazione avviene per via telematica, utilizzando il software “Segnalazioni 2012” che si può scaricare gratuitamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Per l’utilizzo del software è sufficiente possedere il Pincode (codice personale), indispensabile per utilizzare il servizio “File Internet” dell’Agenzia delle Entrate, oppure aver ottenuto l’autorizzazione per accedere al servizio Entratel.
Chi non è in possesso del Pincode può richiederlo tramite la registrazione ai servizi telematici.

Vera MORETTI

Un software per segnalare le anomalie degli studi di settore

Da venerdì 23 novembre è disponibile online il programma telematico Segnalazioni 2012, ovvero un software a disposizione dei contribuenti che desiderano segnalare all‘Agenzia delle Entrate anomalie riscontrate durante la compilazione degli studi di settore.
Si tratta, ovviamente, del periodo d’imposta 2011, che, quindi, può essere corretto qualora siano sorte incongruità consistenti.

Attraverso Segnalazioni 2012, dunque, è possibile inviare telematicamente una comunicazione per indicare le cause di inapplicabilità o di esclusione dagli studi di settore per lo stesso periodo.

Le segnalazioni possono essere inviate fino al 28 febbraio 2013, collegandosi al sito dell’Agenzia nella sezione “Home – Cosa devi fare – Dichiarare – Studi di settore e parametri – Studi di settore – Compilazione – Software di c compilazione per l’invio di segnalazioni”.

Vera MORETTI

VUOI LAVORARE IN UNO STUDIO COMMERCIALISTA? ECCO L’ANNUNCIO PER TE!

L’annuncio di lavoro di Infoiva di oggi riguarda chi risiede a Torino ed è interessato a lavorare in uno studio commercialista.

Ecco il dettaglio dell’annuncio:

Per due Studi di Commercialisti, siti in Torino, ricerchiamo e selezioniamo due Collaboratori con partita iva che abbiano maturato pluriennale esperienza presso Studi Commercialisti.

Requisiti richiesti:

1° OFFERTA:

  • Gestione autonoma contabilità diversificata soprattutto ordinaria;
  • Redazione bilancio riclassificato, nota integrativa e redazione sulla gestione;
  • Redazione Unici PF, SP e soprattutto SC.

2° OFFERTA:

  • Assistenza al cliente su argomenti in materia fiscale (iva/imposte/imu) – Assistenza su argomenti di diritto societario (costruzione piccole società, associazioni in partecipazione, vendita quote)
  • Compilazione di dichiarazioni dei redditi ed IVA – Compilazione Mod. 730 – Redazione dei bilanci di società di capitali e di cooperative
  • Assistenza per atti notarili di cessione d’azienda – Assistenza nei trasferimenti di quote sociali – Assistenza nei rapporti con Uffici Finanziari – Accertamenti con adesione – impugnazione cartelle esattoriali – Assistenza nel contenzioso tributario – Compilazione degli studi di settore
  • Gestione del contenzioso e rapporti con l’AA. EE.

Orario: full time uscita ore 18.00
Inserimento: immediato.
Sedi di lavoro: Torino Centro.
Inquadramento e retribuzione indicativi: collaborazione continuativa con partita iva, full-time, retribuzione in linea con le capacità e le esperienze effettivamente maturate.

La selezione è rivolta ad ambo i sessi.(L.903/77 e L.125/91)
E` garantita la massima riservatezza e l`audizione personale con tutti i profili in linea con quello ricercato.

Se in possesso di tutti i requisiti inviare il cv a cv@knethr.com

Riepilogo Annuncio

Azienda
Knet Human Resources S.r.l.

Località
Torino 10100, Piemonte Italia

Settore
Contabilità e revisione dei conti

Contratto
Full Time
Tempo Indeterminato

Livello di Carriera
Con esperienza

Per saperne di più, Monster.it.

Contribuenti multiattività e Studi di Settore

Studi di Settore modificati per i contribuenti multiattività e multipunto.

La novità più evidente è l’abrogazione dei modelli per l’annotazione separata ai fini dell’elaborazione degli studi di settore.

Ciò non significa che coloro i quali esercitano due o più attività non siano più soggetti agli studi, perché è previsto il mantenimento dell’obbligo di annotare separatamente i ricavi delle diverse attività esercitate, comprese quelle soggette ad aggio e ricavo fisso, al fine di individuare l’attività prevalente.
Inoltre, gli studi di settore vanno applicati all’ “attività prevalente” ovvero “quella da cui deriva nel periodo d’imposta la maggiore entità dei ricavi”.

Ne consegue che a carico dei soggetti multiattività resta il solo obbligo di annotare separatamente i ricavi , relativi alle singole attività esercitate o ai singoli punti di produzione e vendita.

Ciò significa che l’impresa che esercita due o più attività che non rientrano nel medesimo studio di settore, con ricavi derivanti dalle attività non prevalenti superiori al 30% dell’ammontare complessivo dei ricavi dichiarati, sarà tenuta a compilare l’apposito prospetto “Multiattività” ed indicare nel modello tutti i dati contabili ed extracontabili delle intere attività impresa esercitate in modo indistinto.

Tale prospetto può essere compilato anche se i ricavi derivanti dalle attività non prevalenti non superano il 30% dei ricavi complessivi.
La compilazione comporta effetti anche in merito al posizionamento di alcuni indicatori di coerenza economica approvati con il DM 26/04/2012, finalizzati a contrastare possibili situazioni di non corretta indicazione dei dati previsti nei modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore.

Perché la compilazione sia fatta correttamente, occorre indicare:

  • Rigo 1 : il codice dell’attività prevalente ed i ricavi derivanti dalle attività rientranti nello studio di settore (studio prevalente) che si compila;
  • Rigo 2: i codici degli studi ed i relativi ricavi, in ordine decrescente, derivanti dalle altre attività soggette ad altri studi di settore (studi secondari);
  • Rigo 3: l’ammontare dei ricavi derivanti dalle altre attività soggette a studi di settore (altri studi secondari), non rientranti nei righi 1 e 2;
  • Rigo 4: i ricavi derivanti dalle altre attività non soggette a studi di settore (es. parametri);
  • Rigo 5: ricavi derivanti dalle attività per le quali si percepiscono aggi o ricavi fissi, al netto del prezzo corrisposto al fornitore.

Vera MORETTI