Automobilisti: prorogato il taglio delle accise sui carburanti al 15 ottobre

Con il decreto interministeriale congiunto del MEF e del MiTE è stato prorogato il taglio delle accise sui carburanti fino al giorno 5 ottobre 2022, ora c’è un’altra importante novità, infatti la proroga si estende al 15 ottobre.

Proroga del taglio delle accise carburanti al 15 ottobre

Gli automobilisti possono tirare un sospiro di sollievo, infatti si è provveduto alla proroga ulteriore del taglio delle accise sui prezzi dei carburanti fino al giorno 15 ottobre 2022.

L’annuncio è arrivato a sorpresa con un comunicato sul sito del Ministero dell’economia e delle Finanze. La proroga inizialmente prevista fino al giorno 5 ottobre ha ottenuto un’ulteriore estensione di 10 giorni, cioè fino al giorno 15 ottobre. Sarà applicata sui carburanti per trasporto, quindi benzina, diesel, GPL e metano e permetterà di calmierare il costo dei carburanti e aiutare le famiglie a tirare un sospiro di sollievo.

L’obiettivo è probabilmente quello di aiutare le famiglie fino al momento in cui il nuovo Governo, che sarà formato dopo il giorno 25 settembre, ma sicuramente non prima dell’inizio di ottobre, sarà pienamente operativo. Il taglio è ancora di 30 centesimi, misura che dovrebbe aiutare a mantenere il prezzo di diesel e benzina sotto i 2 euro al litro.

Intanto si registra nuovamente il sorpasso del prezzo del diesel rispetto alla benzina.

Altre misure del decreto Aiuti Bis

Nonostante questo arriva comunque una buona notizia sul fronte prezzi, infatti il costo dei carburanti comunque sta avendo una lieve flessione verso il ribasso. In media la benzina al self costa 1,72 euro al litro, mentre il diesel 1,83 euro al litro.

Tra le altre misure del decreto Aiuti Bis approvato in Senato c’è la proroga dello smart working e lo sblocco del superbonus, ma purtroppo non c’è stata la tanto attesa proroga dei termini per le villette unifamiliari che avevamo anticipato nell’articolo: Proroga Superbonus unifamiliari: presentati gli emendamenti 

Cosa ci sarà nel decreto Aiuti Ter per famiglie e imprese?

Nel frattempo è atteso per il 16 settembre il nuovo decreto Aiuti Ter, fortemente richiesto anche dai partiti impegnati in campagna elettorale. Avrà un budget di circa 13 miliardi di euro e dovrebbe comprendere misure come l’estensione del bonus sociale per Isee fino a 15.000 euro, attualmente il tetto è di 12.000 euro. Tra le misure che dovrebbero essere ricomprese c’è anche la possibilità di rateizzare la fattura dell’elettricità e ulteriori crediti di imposta in favore delle imprese energivore.

Proroga del taglio delle accise sui carburanti fino al 5 ottobre: le ultime novità

Buone notizie per gli automobilisti almeno sul fronte del taglio delle accise sui carburanti, infatti ci sarà la proroga fino al 5 ottobre.

Pressioni su Draghi per adozione di provvedimenti: arriva la proroga del taglio delle accise sui carburanti fino al 5 ottobre

La proroga del taglio delle accise sui carburanti attualmente in vigore scade il 20 settembre 2022. La stessa ha avuto luogo con decreto interministeriale proprio perché l’attuale situazione, con il Governo in carica solo per gli affari correnti ed elezioni il 25 settembre, non consente grandi manovre. Da più parti però è stato lanciato l’allarme del caro prezzi. Proprio per questo  il premier Draghi, ancora in carica, ha ricevuto sollecitazioni affinché comunque adotti dei provvedimenti che aiutino gli italiani a far fronte a tutti i rincari in questo ultimo periodo prima delle formazione del nuovo Esecutivo.

In seguito a tali sollecitazioni qualcosa si sta muovendo e tra i primi provvedimenti annunciati c’è un decreto interministeriale congiunto tra il MEF (Ministero Economia e Finanze) e il Mite ( Ministero Transizione Ecologica) per prorogare di ulteriori 15 giorni e quindi fino al 5 ottobre, data nella quale molto probabilmente già ci sarà il nuovo esecutivo che agirà quindi con pieni poteri, il taglio delle accise sui carburanti.

Prezzi dei carburanti alla distribuzione

Ad oggi il prezzo del carburante è di nuovo in rialzo, con la benzina verde che costa al self service circa 1,77 euro al litro e il diesel che ha effettuato il sorpasso e costa circa 1,80 euro. La proroga del taglio delle accise dovrebbe aiutare a mantenere tali prezzi costanti anche se si annuncia un autunno bollente. Nel frattempo c’è chi chiede riforme strutturali per evitare il continuo ricorso alla proroghe temporanee al taglio delle accise, ma di fatto si tratta di un provvedimento che non può più adottare il governo Draghi.

Un ulteriore punto debole è la tassazione degli extra-profitti delle società energetiche che ad oggi è incagliata a causa dei troppi ricorsi da parte delle imprese che hanno proposto ricorso contro la norma.

Per saperne di più leggi l’articolo: Tassa sugli extra-profitti: quali imprese sono interessate?

Taglio accise carburanti: sarà confermato dopo il voto?

Negli ultimi mesi abbiamo costantemente avuto il taglio delle accise sui carburanti di 30 centesimi. La misura attualmente in vigore è stata inserita nel decreto Aiuti Bis ed avrà efficacia fino al giorno 20 settembre. Cosa succederà quindi dopo le elezioni?

Taglio accise: il governo Draghi lo prorogherà dopo il 20 settembre?

Il decreto Aiuti Bis dovrebbe essere l’ultimo atto con contenuto importante del Governo Draghi ormai giunto al capolinea, infatti il governo ora è in ballo solo per gli affari correnti ed eventuali emergenze. Questo vuol dire che con elevata probabilità non ci sarà un decreto o un atto prima del 20 settembre volto ad un’ulteriore proroga del taglio delle accise.

Per sapere se vi sarà o meno una conferma è necessario attendere il nuovo governo. È bene dirlo subito, di certo non ci sarà il 26 settembre. Infatti dopo aver ottenuto i risultati elettorali, il 26 settembre dovrebbero essere noti, si dovrà procedere alla nomina del Presidente del Consiglio da parte del Presidente della Repubblica. Su proposta del Presidente del Consiglio incaricato vi sarà la nomina dei ministri. Ci sarà quindi il voto di fiducia in Parlamento, il giuramento e solo successivamente ognuno prenderà il suo posto. I tempi saranno abbastanza stretti perché c’è da lavorare alla legge di bilancio per evitare l’esercizio provvisorio. Probabilmente prima del primo ottobre non sarà proprio possibile avere un nuovo governo. Ritornando all’argomento principe: cosa succederà al taglio delle accise sui carburanti dopo il voto?

Leggi anche: Decreto Aiuti Bis: arriva l’aumento delle pensioni già a ottobre

Taglio accise carburanti: sarà confermato dopo il voto?

Il taglio delle accise sui carburanti finora è stato finanziato con l’extra gettito Iva maturato proprio grazie all’aumento dei prezzi del carburante. Per mantenere il taglio delle accise servono 1,16 miliardi di euro al mese. Attualmente però siamo in una fase di discesa dei prezzi dei carburanti con benzina al self service pagata circa 1,80 euro al litro e il gasolio leggermente più basso. Vi sono distributori con prezzi anche inferiori a 1,80 euro al litro per la benzina. La discesa dei prezzi è stata di circa 22 centesimi al litro.

Questo vuol dire risparmio per gli automobilisti, ma anche minori entrate per lo Stato per quanto riguarda l’Iva. Da ciò discende una conseguenza abbastanza importante: potrebbe essere difficile con questi prezzi, che sono gli stessi ante-guerra in Ucraina, rifinanziare nuovamente il taglio delle accise dopo il 20 settembre.

Questo però non vuol dire dover rinunciare al taglio delle accise sui carburanti, infatti il nuovo governo potrebbe decidere, se i prezzi dei carburanti restano gli attuali, di ridurre il taglio in modo da restare sempre intorno ai 2 euro al litro e allo stesso tempo avere entrate fiscali costanti.

Attualmente nessuno schieramento si è pronunciato su questa materia, neanche Matteo Salvini che alla precedente tornata elettorale si era decisamente schierato contro le accise sui carburanti, deludendo poi di fatto molti cittadini che hanno visto il taglio delle accise solo recentemente e non in modo strutturale, ma solo per far fronte all’emergenza prezzi.

 

Proroga taglio accise carburanti, potrebbero essere in arrivo buone notizie

Il giorno 8 luglio scade il taglio delle accise sui carburanti, ma per gli automobilisti potrebbero esservi buone notizie. Sembra certa la proroga, ma si sta studiando l’ipotesi di un aumento del taglio. Ecco perché.

Carburanti: prezzi in aumento nonostante il taglio delle accise

L’aumento del costo dei carburanti è diventato ormai di non facile gestione, infatti nonostante da mesi sia in vigore il taglio delle accise di 30 centesimi, da giorni siamo costantemente sopra i due euro per la benzina. Oggi il prezzo medio in modalità self service è di 2,075 al litro, la differenza tra i vari fornitori è tra 2,066 e 2,085 euro/litro. Si può quindi cercare una stazione di servizio più economica, in quelle senza marchio, non molte, il prezzo medio è 2,061 euro.

Sale anche il prezzo del diesel che nei giorni scorsi comunque era rimasto sotto la soglia dei due euro, mentre oggi è in media a 2,030 euro al litro, sempre in modalità self. Tra le varie stazioni oscilla tra 2,026 e 2,046 euro/litro. Naturalmente il prezzo in modalità servito è molto più alto per entrambe le tipologie di carburante.

Proroga della riduzione delle accise e probabile aumento grazie all’extra gettito fiscale

Proprio per questo motivo è allo studio l’ipotesi non solo di prorogare il taglio delle accise per due mesi e quindi fino a settembre, ma anche di potenziarlo. Questo sarebbe possibile grazie all’extra-gettito fiscale derivante dall’Iva applicata sui carburanti. L’extra-gettito fiscale ha creato un piccolo tesoretto nelle casse dello Stato. Il gettito delle imposte indirette è aumentato del 18,10%. Sem,bra che vi sia una disponibilità di 5/6 miliardi di euro che dovrebbero finanziare il taglio delle accise per i mesi prossimi. Con un taglio di 30 centesimi occorrono 1,16 miliardi al mese per coprire il taglio. Proprio per questo circolano voci circa un taglio più deciso e che consenta di riportare nuovamente il costo dei carburanti sotto i 2 euro al litro.

Naturalmente è tutto da verificare, infatti, deve essere confermato anche il taglio degli oneri di sistema sulla bolletta energetica, e mantenere un certo margine di autonomia per eventuali interventi straordinari visto che la crisi in Ucraina non sembra terminare e nel frattempo la Russia ha tagliato le forniture di gas all’Italia.

Naturalmente su questo piccolo tesoretto sono in molti a puntare, infatti una parte dovrebbe andare anche come credito di imposta in favore delle imprese energivore e gasivore.

Nel frattempo entro il 30 giugno le maggiori entrate indirette devono essere certificate attraverso l’assestamento di bilancio.