Hotel a Sanremo? Pieni, ma per il turismo … si può dare di più

Dici Sanremo e, oltre al Festival della Canzone Italiana, pensi ai fiori, al mare e a un clima invidiabile per tutto l’anno. Tutti elementi che portano con sé un’altra voce importante per la cittadina ligure, il turismo.

Negli anni d’oro del Festival, trovare una camera d’albergo libera durante il periodo della kermesse era un’impresa impossibile, mentre non sono state poche le edizioni sotto tono di Sanremo (compresa quella dello scorso anno) che hanno fatto venire qualche mal di pancia agli operatori turistici locali.

Quest’anno, invece, pare si sia tornati ai fasti di una volta, almeno in quanto a ospitalità e turismo. La locale Federalberghi conferma il tutto esaurito in città, con prenotazioni già dall’autunno scorso e indicazioni analoghe arrivano dall’Osservatorio Trivago, che ha rilevato come, nella prima serata, la quota di hotel con almeno una camera doppia standard disponibile online sia stata del13%, per poi scendere in picchiata dalla serata di oggi in poi.

L’Osservatorio Trivago registra infatti per questa sera e per le ultime serate del Festival una disponibilità online tra il 2% e il 3%. Siamo su livelli esattamente doppi rispetto a quelli di un anno fa, quando la disponibilità media di camere per le prime serate era del 30% e del 6% per le finali. Trivago parla di un 2% di hotel con disponibilità per oggi, 3% per venerdì e di nuovo 2% per sabato.

Che il Festival sia un toccasana per il turismo sanremese è confermato dalle medie di camere disponibili online che Trivago registra per i giorni immediatamente successivi alla manifestazione. Per la notte di domenica prossima la quota di hotel con disponibilità passa dal 2% di sabato al 42%, per salire ancora martedì: 46%.

Fatta l’analisi delle cifre e dimostrato che si tratta, per l’intero comparto del turismo, dell’annata festivaliera migliore dal 2009, resta da rilevare che non è pensabile, per una cittadina come Sanremo, vivere della sola fiammata del Festival. È vero che, negli ultimi anni, in città è stato fatto un importante lavoro di recupero di alcune zone centralissime e che, grazie alla pista ciclabile del Ponente che unisce diversi comuni della riviera, Sanremo ha guadagnato ulteriore smalto, anche a livello internazionale. È vero anche, però, che ci sono altre indicazioni che il turismo locale, e non solo, deve tenere in considerazione.

Per esempio il fatto che, sempre restando a Trivago, il suo Reputation Ranking per la Liguria – classifica della reputazione online delle regioni italiane, stilata in base alle recensioni degli ospiti italiani e stranieri che hanno soggiornato per turismo negli hotel locali durante il precedente anno e che considera le regioni che hanno ricevuto un minimo di 100.000 valutazioni – piazza nei primi 20 hotel solo due strutture della Riviera di Ponente, stracciata da quella di Levante. Segno che, non solo a Sanremo, c’è ancora molto da fare. Troppo, se si considera che il turismo è uno dei principali carburanti per l’economia della zona.

Turismo estivo, prezzi in crescita negli hotel italiani

Dopo che l’estate 2014 si era rivelata disastrosa per il turismo italiano a causa di un meteo infame, la stagione che si è quasi conclusa porta una boccata di ossigeno soprattutto per gli operatori del turismo nelle località di mare, con prezzi degli hotel in crescita del 15% rispetto al 2014 e l’Italia in testa alle preferenze dei turisti francesi, tedeschi e britannici.

A scattare una fotografia dell’andamento del turismo nell’estate 2015 relativamente alle località di mare italiane ci ha pensato l’Osservatorio trivago, dalla cui analisi, a pochi giorni dalla chiusura ufficiale della stagione estiva, emergono conferme e novità.

Le ricerche hotel su trivago.it hanno mostrato quest’anno una netta prevalenza delle località balneari italiane come le preferite dal turismo estivo. La classifica delle 15 mete italiane più ricercate per soggiorni tra luglio e agosto vede sul podio Rimini-Riccione-Lido di Jesolo, mentre vari sali e scendi si rilevano dalla settima posizione di Otranto in poi, oltre all’ingresso in classifica di Tropea e Porto Cesareo.

Chi invece ha scelto una vacanza all’insegna del turismo culturale e artistico, si è orientato soprattutto sulle città europee, con Barcellona in testa, seguita da Parigi e Londra. Brilla il sesto posto di Milano, città solitamente poco ricercata per il turismo estivo; innegabile l’effetto Expo 2015 che oggi porta la città a essere la meta più ricercata dagli italiani tra settembre e ottobre. Venezia, invece, meta classica del turismo italiano, è fuori dalla top 15 dell’estate, dove entra invece Napoli al 14esimo posto.

Venendo invece alle rilevazioni sui prezzi delle strutture ricettive tra luglio e agosto, i dati dell’Osservatorio trivago evidenziano una crescita media delle tariffe del 15% rispetto al 2014. Lo scorso anno lo scarto sul 2013 era stato del 3%. Tra le destinazioni italiane più ricercate, è Porto Cesareo a registrare il maggior incremento delle tariffe sul 2014 (28%), seguita da Milano dove l’aumento dei prezzi si attesta in media al 28% contro il 6% dello scorso anno, a riprova dell’influenza del turismo legato a Expo 2015.

Ferragosto, risparmio mio non ti conosco

Mancano 5 giorni al weekend di Ferragosto, l’appuntamento top per le vacanze degli italiani. Un periodo talmente caldo che l’Osservatorio trivago ha fatto un po’ di conti per capire quanto può costare agli italiani regalarsi un Ferragosto fuori porta.

La ricerca ha messo in luce che, a Ferragosto, non saranno pochi i casi di viaggiatori che dovranno al rialzo il proprio budget. in particolare se puntano a una delle 24 destinazioni italiane più quotate, e salate, i cui listini superano la soglia dei 450 euro a notte.

Forte dei Marmi guida la classifica dei rincari rispetto alla media mensile. La località toscana si rivela quest’anno la metà più costosa, con un prezzo medio di 468 euro a notte in camera doppia standard per soggiorni nel weekend di Ferragosto tra venerdì 14 e domenica 16. Seguono Capri, 441 euro, Positano (383), Alassio (316) e Villasimius (309).

Più accessibile la costa Adriatica che, pur toccando il picco con Lido di Jesolo (260 euro), Riccione (246) e Milano Marittima (244), in genere non supera i 200 euro. Abituata a dominare le classifiche delle mete più ricercate per le vacanze estive, Rimini spicca in questo caso per tariffe abbordabili che la escludono dalla top 24: nel weekend di Ferragosto il prezzo medio a notte si ferma sui 164 euro in camera doppia standard. Rimini batte anche Maratea, la #ReginaDellEstate 2015 eletta dagli utenti di Twitter: soggiornare in un hotel della cittadina lucana tra il 14 e il 16 agosto costa in media 217 euro.

Secondo trivago, anche se i prezzi sono i crescita, i turisti low-budget possono ancora trovare le soluzioni migliori per godersi il Ferragosto al mare. Tra le destinazioni al di sotto dei 150 euro a notte per camera doppia standard ci sono la ligure Varazze (149), Alba Adriatica (147) in Abruzzo e Agropoli in Campania (121).

Festival di Sanremo e prezzi degli hotel

Il Festival di Sanremo è l’occasione per gli albergatori della città e dell’intera provincia di attizzare un po’ il turismo in un periodo dell’anno piuttosto morto, che vede soprattutto l’utilizzo delle case vacanza nei weekend e, negli hotel, una clientela piuttosto avanti con gli anni che sverna in Riviera.

Va da sé che i prezzi degli hotel in città e nei paesi limitrofi schizzino alle stelle nei giorni del Festival di Sanremo. Lo testimonia anche l’Osservatorio Trivago, che ha analizzato l’andamento dei prezzi e della disponibilità di hotel nella città sede del Festival e nei comuni limitrofi.

In città, durante i giorni del Festival di Sanremo, il prezzo medio di un soggiorno in hotel è di 213 euro a notte, con punte di 303 euro per la notte tra il 13 e il 14, in prossimità della serata finale. Oltre all’impennata dei prezzi, secondo Trivago è durissima trovare da pernottare a Sanremo: solo il 6% delle strutture ha infatti posti disponibili. A differenza dei giorni precedenti quando, in concomitanza con la prima notte del Festival di Sanremo (10-11 febbraio) circa il 35% degli alberghi cittadini aveva almeno una stanza disponibile.

Come detto all’inizio, l’indotto turistico portato dal Festival di Sanremo ha ricadute positive anche sui comuni più o meno vicini. Nel capoluogo Imperia, che dista circa 25 km da Sanremo, la media dei prezzi negli hotel subisce un ridimensionamento importante, fino a 82 euro a notte durante i giorni della kermesse e con il 32% di alberghi che ha almeno una stanza disponibile.

Trivago si è spinta anche più lontano a Levante per soggiornare più economicamente durante i giorni del Festival di Sanremo, arrivando fino a Diano Marina (44 km dalla città dei fiori): lì i prezzi calano ancora fino a 77 euro a notte e una disponibilità alberghiera del 25%.

A Ponente, invece, vale ancora l’equazione paese più vicino = prezzi più alti. A Bordighera, che dista 12 km da Sanremo, soggiornare in hotel nella settimana del Festival di Sanremo costa mediamente 154 euro a notte (32% di disponibilità), mentre a Ventimiglia (23 km) siamo a una media di 103 euro con disponibilità del 45%.

Perché Sanremo è Sanremo, anche e soprattutto per l’impresa turistica.

Eremita: “La vacanza è sacra, ma occhio al budget”

 

Un database di oltre 700.000 hotel in tutto il mondo, oltre 120 milioni di recensioni e 14 milioni di foto per aiutare gli ultenti a trovare il proprio hotel ideale, rendono Trivago il portale europeo più importante del settore e in questa nostra settimana dedicata alla crisi del turismo, non potevamo esimerci dall’incontrare Giulia Eremita responsabile Marketing & Communication del portale fondato a Düsseldorf più di dieci anni fa.

Dott.ssa Eremita, secondo Federalberghi, i turisti italiani a gennaio hanno avuto un lieve calo (-0,6%) per scendere decisamente a febbraio (-4,3%), un po’ meno a marzo (-0,3%), risalire ad aprile (+7,7%) e a maggio (+7,1%), ridiscendere a giugno (-0,3%). Mentre crescono gli stranieri. Come leggere questi dati?
Premetto che non abbiamo dati certi di pernottamento, ma solo trend di ricerche alberghiere, possiamo comunque confermare che quest’anno la prima meta turistica italiana, Roma, è arrivata più volte vicina al tutto esaurito la scorsa primavera. E quando Roma registra variazioni importanti, il dato generale sull’Italia varia notevolmente. Milioni di turisti da tutto il mondo sono venuti in Italia e passati da Roma in occasione dei grandi eventi religiosi, come la beatificazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, un trend positivo iniziato già dallo scorso anno con l’arrivo di Papa Francesco. Questo ha comportato un considerevole aumento della presenza straniera su tutto il territorio in generale. Mentre, sul dato domestico positivo di Aprile, probabilmente è influenzato dalla Pasqua alta quest’anno rispetto all’anno precedente.

Fino a quando i turisti stranieri potranno sopperire al calo dei turisti italiani?
Il primo turista in Italia è proprio l’Italiano. Per cui, la presenza straniera non può sostituire quella Italiana. Credo comunque che ci sia un equilibrio tra i due. Se la domanda estera aumenta in Italia, molte città turistiche italiane risponderanno a quel target sia in termini di maggiore occupazione che di prezzi più sostenuti; questo potrebbe portare ad un aumento delle tariffe o alla diminuzione della disponibilità di posti letto. Gli italiani, quindi, cercheranno alternative, periodi di bassa o mete satellite per fare le loro vacanze, ma cercheranno di farle comunque. Già questa estate, diversamente dalle aspettative, la tendenza degli italiani è stata quella di prenotare le vacanze con largo anticipo, ma comunque di andare in vacanza.. Il futuro sarà comunque molto interessante.

Quali sono i provvedimenti necessari per rilanciare il settore turismo in Italia?
Migliorare i servizi alla clientela, esplorare le nicchie, gestire la comunicazione on e offline della propria impresa e territorio, avendo bene in mente i propri obiettivi e quelli generali del contesto di riferimento; cercare di muoversi in modo coordinato e strategico con tutti gli attori della filiera turistica del proprio territorio. Ultimo, ma non per ordine di importanza, presidiare i canali distributivi e di promozione leader di mercato come trivago, conoscerli nel dettaglio e cercare di anticipare quanto più possibile le tendenze.

Camera con vista… Cracovia, grazie

Giù le città d’arte, troppo costose per i turisti italiani e sempre meno richieste dai vacanzieri del Bel Paese. Su i prezzi degli hotel in montagna, la stagione quasi lo impone. Dove andare, se ci si vuole concedere un fine settimana in tranquillità? Puntare sulla Polonia.

Sarà la crisi ad aver portato ad un calo delle città d’arte fra la scelta di una gita fuori porta? O più semplicemente sarà che, di stare nelle metropoli, non se ne può più?

A conti fatti, anzi, fatti dall’indice prezzo hotel (tHPI) di novembre del portale di comparazione hotel www.trivago.it, nonostante “il ponte di Ognissanti” e il clima pre-natalizio, il listino alberghiero delle principali città europee ha segnato una flessione del 12% rispetto ad ottobre 2011.

In pratica, il costo medio di weekend fuori porta si attesta sui 112 euro, registrando una particolare sofferenza da parte di città “insospettabili” come le sempre gettonatissime Venezia (-44%), Roma (-31%) e Firenze (-30%).

Dove punta il turismo, allora? Le destinazioni più “care” restano Ginevra e la City londinese, dove per spendere una notte si dovrebbero sborsare ben 228 euro – 205 euro, in media. Ma Cracovia è tutta un’altra cosa: qui un soggiorno costa in media 59 euro, ed il 23% in meno rispetto ad quanto si sarebbe speso un mese fa).

Che sia arrivato il tempo di dare l’addio ai monti?

Non per i patiti di sci (la stagione è alle porte): nonostante i listini “su”, Livigno resta la città più ricercata del momento con un costo medio di 125 euro (+28% di ottobre) e segnano vistosi aumenti anche Cervinia (123€, +24%), Courmayeur (208€, +14%), Cortina d’Ampezzo (144€, +7%), Madonna di Campiglio (108€, +5%).

Chiudiamo con le città dei tradizionali mercatini di Natale.

Secondo Ansa.it registrano un “andamento altalenante” con “Trento e Bressanone endenzialmente stabili e costano rispettivamente 89 e 145 euro di media a notte. Sensibile riduzione (-11%) delle tariffe a Merano dove un soggiorno si attesta sui 155€, mente cali più ridotti si registrano ad Arco (89€, -4%) e Bolzano (136€, -3%)”.

Come dire. Quasi quasi quest’anno è meglio rimanere a casa.

Paola Perfetti