Contributi a fondo perduto in arrivo: per quali imprese? Ultime notizie

Dal decreto Sostegni Ter, varato il 21 gennaio 2022, arrivano importanti novità per molte imprese, infatti ci saranno nuovi contributi a fondo perduto volti ad aiutare le imprese che più di altre hanno subito gli effetti del protrarsi della pandemia. Ecco le ultime novità

Decreto Sostegni Ter: ecco le attività che possono avere contributi a fondo perduto

I contributi a fondo perduto sono particolarmente apprezzati dalle imprese perché non vi è obbligo di restituzione degli stessi e quindi offrono una certa tranquillità e in questo caso non è necessario neanche effettuare degli investimenti, infatti sono determinati in base alle perdite subite. Il decreto Sostegni Ter istituisce il “Fondo per il rilancio delle attività economiche che, secondo le indiscrezioni, dovrebbe avere un ammontare di 200 milioni di euro. Da ciò che emerge dal decreto, il contributo a fondo perduto dovrebbe andare in favore delle attività che nel 2021 abbiano maturato perdite di fatturato almeno del 30% rispetto al 2019 e con ricavi, sempre nel 2019, non superiori a 2 milioni di euro.

Il decreto Sostegni Ter indica anche i codici ATECO delle attività che possono ottenere tale beneficio:

47.19 (grandi magazzini, commercio al dettaglio), 47.30 (commercio carburante), 47.43 (commercio al dettaglio di apparecchi audio e video), tutte le attività dei gruppi 47.5 (commercio elettrodomestici) e 47.6 (commercio articoli culturali e sportivi), 47.71 (abbigliamento), 47.72 (calzature), 47.75 (erboristerie, profumerie, cosmetici), 47.76 (fiori, animali domestivi, concimi), 47.77 (orologi, gioellerie), 47.78 (mobili, oggetti d’arte, artigianato), 47.79 (antiquariato, articoli di seconda mano), 47.82 (commercio ambulante tessile e calzature), 47.89 (commercio ambuilante altri prodotti)e 47.99  (distributori automatici).

A quanto ammontano i contributi a fondo perduto?

L’importo dei contributi a fondo perduto delle imprese sarà calcolato avendo come riferimento la differenza tra i ricavi del 2019 e quelli del 2021. Sono inoltre indicate delle percentuali, le stesse sono:

  • 60% per imprese con ricavi nel 2019 non superiori a 400.000 euro.
  • 50% per ricavi nel 2019 superiori a 400.000 euro, ma inferiori a 1 milione di euro;
  • 40% per soggetti che nel 2019 hanno dichiarato ricavi superiori a 1 milione di euro e fino a 2 milioni di euro.

Ricordiamo che la percentuale viene però applicata alla differenza tra questi valori.

Contributi a fondo perduto per il settore wedding e tempo libero: ultime notizie

Modalità diverse sono invece riconosciute ad attività del settore wedding e tempo libero in genere, si tratta dei codici ATECO 96.09.05, 56.10, 56.21, 56.30, 93.11.2 , questi potranno ottenere ristoro nel caso in cui la diminuzione di fatturato tra il 2019 e il 2021 sia del 40% e un risultato economico d’esercizio del 2021 inferiore al 30%. Per queste attività sono stanziati 40 milioni di euro.

Dal decreto Sostegni Ter emerge però che se il fondo disponibile non dovesse essere sufficiente a coprire gli importi così calcolati, gli stessi saranno proporzionalmente ridotti.

La domanda dovrà essere presentata al MISE, ma attualmente ancora non sono disponibili le modalità operative, si dovrà attendere ancora qualche giorno.

Discoteche, sale da ballo e turismo

Il decreto Sostegni Ter non prevede solo contributi a fondo perduto per le imprese, ma anche la sospensione dei versamenti fiscali e contributivi in favore delle imprese che hanno avuto perdite a causa delle sospensioni dovute all’emergenza Covid, si tratta di discoteche e sale da ballo.

Importanti novità vi sono anche per il settore del turismo che potrà ottenere un credito d’imposta pari ai costi di locazione versati da gennaio a marzo 2022. Tale credito viene riconosciuto se vi è una riduzione del fatturato di almeno il 50% tra i mesi in corso rispetto allo stesso periodo del 2019.

I contributi a fondo perduto per le imprese non sono l’unica novità prevista dal decreto Sostegni ter, infatti si è provveduto anche a istituire un fondo per gli indennizzi danni da vaccino Covid. Per saperne di più si consiglia la lettura dell’articolo: Indennizzi danni da vaccino Covid: il Governo stanzia i fondi

Bonus turismo, 2 contributi a fondo perduto e finanziamenti: come si presenta la domanda

Sono 2 i bonus per le imprese che operano nel turismo, oltre a quelli dedicati alle agenzie di viaggi e ai tour operator. Si tratta di contributi a fondo perduto, di crediti di imposta e di finanziamenti agevolati le cui domande potranno essere presentate a partire dal 21 febbraio 2021. Interessate ai bonus sono le imprese che operano nel turismo, dalle imprese alberghiere a quelle ricreative e fieristiche, alle imprese congressuali.

Contributi a fondo perduto imprese alberghiere e turismo: ecco chi può presentare domanda

Un contributo a fondo perduto con credito di imposta e finanziamento agevolato è previsto per le imprese alberghiere, per quelle del comparto turistico, ricreativo, congressuale e fieristico dal decreto legge numero 152 del 2021. Fanno parte dei soggetti beneficiari del beneficio fiscale anche i parchi faunistici e acquatici, i complessi termali, i porti turistici e gli stabilimenti balneari. Il decreto ha trovato attuazione nell’avviso pubblico del 23 dicembre 2021, pubblicato sul sito del ministero del Turismo.

Quali sono i requisiti richiesti per il bonus turismo?

All’articolo 1 del decreto 152, i requisiti soggettivi richiesti per la presentazione della domanda dei contributi riguardano le imprese in attività, iscritte al Registro imprese da mantenere per cinque anni successivi all’elargizione del beneficio fiscale. Inoltre è richiesta la regolarità del Documento unico di regolarità contributiva (Durc), oltre alla regolarità fiscale e dell’antimafia.

Contributi a fondo perduto e crediti di imposta nel turismo: quali sono gli interventi ammissibili?

Gli interventi ammissibili per richiedere il bonus turismo, i crediti di imposta e i contributi a fondo perduto riguardano:

  • l’efficienza energetica;
  • l’eliminazione delle barriere architettoniche;
  • gli interventi edilizi;
  • la costruzione di piscine termali;
  • la riqualificazione antisismica;
  • la digitalizzazione delle imprese turistiche;
  • l’acquisto di mobili e di arredi secondo quanto prevede l’articolo 4 dell’avviso pubblico del ministero del Turismo.

Non rientrano tra gli interventi, invece, quelli relativi all’installazione degli impianti fotovoltaici.

Bonus turismo, elenco delle spese ammissibili: dove si può trovare?

Le spese ammissibili ai contributi a fondo perduto del bonus turismo si possono trovare, in elenco, sul sito del ministero del Turismo. La pubblicazione avviene entro i 60 giorni successivi all’emanazione dell’avviso pubblico. Inoltre, le spese ammissibili sono quelle sostenute dal 7 novembre 2021 al 31 dicembre 2024. L’inizio dell’intervento agevolato oggetto di richiesta dei contributi a fondo perduto deve avvenire entro sei mesi dalla pubblicazione dell’elenco degli ammessi ai finanziamenti. La fine dell’intervento deve avvenire entro 24 mesi dalla pubblicazione dell’elenco dei beneficiari con una proroga massima di sei mesi. Il tutto comunque entro la fine del 2024.

Crediti di imposta e bonus turismo: in cosa consiste l’agevolazione fiscale?

Per quanto attiene al tipo di agevolazione fiscale sugli interventi delle imprese operanti nel settore del turismo, è previsto un credito di imposta dell’80% da calcolare sulle spese ammissibili e un contributo a fondo perduto che può arrivare al 50%. Se si opta per il credito di imposta, è necessario utilizzarlo solo in compensazione dall’esercizio susseguente a quello dell’intervento. Il termine per utilizzare il credito di imposta è il 31 dicembre 2025. Inoltre, il credito di imposta può essere ceduto a terzi. Infine è previsto un finanziamento a tasso agevolato. La dote complessiva dell’agevolazione a favore delle imprese del turismo è pari a 500 milioni di euro.

Bonus turismo, quando si può presentare la domanda?

La domanda per il bonus turismo può essere presentata entro 30 giorni dall’apertura della piattaforma on line. La data prevista è quella del 21 febbraio 2022. L’attribuzione del beneficio fiscale avviene a seconda dell’ordine cronologico di presentazione delle istanze. L’elenco dei beneficiari del bonus turismo avviene entro 60 giorni dalla scadenza per la presentazione delle domande. L’erogazione dell’incentivo avviene secondo l’ordine cronologico di comunicazione della conclusione dell’intervento.

Contributi diretti spesa e bonus per riqualificazione energetica e innovazione digitale turismo

Il secondo bonus con contributi diretto della spesa e finanziamenti agevolati è quello previsto dall’articolo 3 del decreto legge numero 152 del 2021. Si tratta di agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica e l’innovazione digitale delle imprese del turismo. La norma ha avuto attuazione con il decreto ministeriale del Tesoro del 28 dicembre 2021, reperibile sul sito istituzionale. Si tratta di un bonus per i soggetti operanti nel turismo e in attività. Serve l’iscrizione al Registro delle imprese. Inoltre è necessario gestire un’attività ricettiva o di servizio turistico in immobili. I requisiti sono reperibili sul decreto ministeriale all’articolo 4.

Quali sono le spese ammissibili e le agevolazioni?

Le spese ammissibili dei contributi diretti sulle spese e del bonus riqualificazione energetica e innovazione digitale del turismo sono reperibili nell’articolo 6 del decreto ministeriale. Si tratta di cinque tipologie di spese e di investimenti. I contributi diretti raggiungono fino al 35% delle spese ammissibili in relazione alla dimensione dell’impresa. Sono previsti dei finanziamenti agevolati. Le spese devono essere sostenute entro il 31 dicembre 2025.

Bonus per le imprese del turismo, quali sono i documenti da presentare?

In tutto devono essere presentati 29 documenti nelle domande del bonus per le imprese operanti nel settore del turismo. I primi 9 documenti sono relativi alla parte anagrafica e, pertanto, alla sezione delle informazioni sul soggetto richiedente e su quelli del legale rappresentante. I successivi 7 documenti sono inerenti alla sezione degli interventi da realizzare per ottenere il bonus turismo. Rientrano nei documenti la descrizione dettagliata del progetto di investimento e le occorrenti autorizzazioni come Cilas, Cila, Scia e Dia. L’ultima sezione dei documenti ne individua 13. Tra questi, particolare importanze è l’asseverazione del tecnico abilitato per la congruenza dei costi massimi unitari. Il tecnico deve accertare anche le date di inizio e di termine dei lavori. Inoltre, il tecnico deve attestare anche la compatibilità degli interventi in merito al regolamento Ue numero 852 del 2020.

 

 

Decreto flussi 2022: ultime novità per le aziende che assumono immigrati

Il decreto flussi è un provvedimento che ogni anno determina il numero massimo di ingressi di stranieri regolari in Italia, deve trattarsi di cittadini non appartenenti all’Unione Europea. Vediamo ora cosa è previsto dal decreto flussi 2022.

Decreto flussi 2022: 69.700 nuovi ingressi

Il decreto flussi viene emanato al fine soprattutto di far fronte a determinate esigenze lavorative in Italia, quindi non si tratta semplicemente di un atto di solidarietà, ma è volto a far fronte al fabbisogno di manodopera prevalentemente in mansioni in cui è difficile trovare lavoratori italiani. Il decreto flussi per il 2022 è stato adottato il 21 dicembre 2021 con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in base alla legge 40 del 1998. Prevede l’ingresso regolare di 69.700 quote massime .

42.000 ingressi per agricoltura e settore turistico alberghiero

Del totale previsto, 42.000 sono ingressi per lavori stagionali nel settore dell’agricoltura e turistico-alberghiero. Le istanze per questa quota possono essere presentate dal 1° febbraio 2022. Tra le quote viste occorre ricordare che 14.000 sono a beneficio di associazioni come CIA, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative, si tratta quindi di una particolare quota riservata alle aziende agricole.

27.700 lavoratori per autotrasporto, turismo ed edilizia

Il decreto flussi 2022 prevede anche l’ingresso di 27.700 lavoratori per il settore dell’autotrasporto, settore turistico-alberghiero e delle edilizia e quindi non nei lavori stagionali e questa rispetto al passato è una novità. Per il settore dell’autotrasporto di merci per conto terzi è previsto che per poter approfittare del decreto flussi è necessario essere in possesso di una patente di guida equivalente alla CE e convertibile in base agli accordi di reciprocità. Si tratta di patenti rilasciate da: Algeria, Marocco, Moldova, Repubblica di Macedonia del Nord, Sri Lanka, Tunisia, Ucraina. In questo caso le istanze possono essere presentate dalle ore 9:00 del 27 gennaio 2022.

Decreto flussi 2022: quote di provenienza

All’interno di queste fasce ci sono delle quote riservate, in particolare, il decreto flussi 2022 prevede che ci siano 17.000 ingressi da: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia – Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina.

Ulteriori 3.000 quote sono riservate a Paesi che sottoscrivono accordi di migrazione con l’Italia. Si tratta quindi a ben vedere di un’immigrazione strettamente controllata.

Lavoratori autonomi

Il decreto prevede anche una quota di ingressi per i lavoratori autonomi, si tratta di 500 soggetti tra artisti di fama, imprenditori che vogliono investire almeno 50.000 euro, quindi si tratta in questo caso di creare nuove imprese che possano anche portare occupazione, amministratori e titolari di cariche societarie, liberi professionisti che però esercitino attività riconosciute a livello nazionale da associazioni che siano presenti in elenchi tenuti dalle Pubbliche Amministrazioni.

La conversione dei permessi di soggiorno

Il decreto flussi 2022 prevede anche la conversione di permessi di soggiorno, anche in questo caso però ci sono dei limiti numerici.

  • titolari di permesso di soggiorno stagionale da trasformare in non stagionale: 4.400;
  • permesso di soggiorno per studio, tirocinio e formazione professionale da convertire in permesso di soggiorno per lavoro subordinato in quota 2000 e permesso di lavoro autonomo con quota 370;
  • soggiornanti di lungo periodo con permesso rilasciato da un altro Paese dell’Unione Europea da convertire in permesso di soggiorno per lavoro subordinato con quota 200 e in permessi di soggiorno per lavoro autonomo con una quota di 30.

Come inoltrare la richiesta

La richiesta per assumere lavoratori stranieri in Italia oppure chiedere la conversione del permesso di soggiorno per i motivi prima visti, deve essere inoltrata telematicamente https://nullaostalavoro.dlci.interno.it c’è tempo fino al 31 dicembre 2022, ma visto che ci sono le quote prima citate, non è opportuno attendere tanto. Inoltre sono previste domande scaglionate per il 2022, la prima quota di domande deve essere presentata entro il 17 marzo 2022. Nonostante le specifiche date viste prima per l’inoltro delle domande, l’applicativo è disponibile già dal 12 gennaio 2022.

La domanda può essere presentata dal datore di lavoro che ha bisogno di assumere un lavoratore Extra UE, per poter accedere al sistema è necessario avere lo SPID. Il datore di lavoro può avere cittadinanza italiana, ma può essere anche un cittadino straniere regolarmente residente in Italia.

Turismo, come si presentano le domande per i contributi a fondo perduto e i crediti d’imposta

In arrivo i contributi a fondo perduto e i crediti di imposta per le imprese che svolgano la propria attività nel turismo. I tempi per la presentazione delle domande delle misure sono già fissati. Occorrerà solo attendere l’avviso del ministero del Turismo entro 60 giorni con l’apposito provvedimento. I contributi e i crediti di imposta sono previsti dall’articolo 1 del decreto legge numero 152 del 6 novembre 2021. Conti alla mano, togliendo i giorni di festività, le imprese interessate ai contributi avranno circa 70 giorni di tempo per preparare tutta la documentazione necessaria e inviarla.

Contributi e crediti di imposta al settore turistico, chi può presentare la domanda?

Secondo quanto prevede il decreto legge 152, possono presentare domanda di contributi a fondo perduto e di crediti di imposta le seguenti imprese del turismo:

  • quelle alberghiere;
  • le strutture per l’attività di agriturismo;
  • le strutture ricettive all’aria aperta;
  • le imprese del comparto del turismo, dunque quelle fieristiche, ricreative, congressuali;
  • gli stabilimenti balneari, i porti turistici, i complessi termali, i parchi a tema (faunistici e acquatici).

Tutte queste tipologie di imprese turistiche possono richiedere un contributo a fondo perduto o un credito di imposta sugli interventi, previsti dal decreto stesso, alle strutture. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità del servizio turistico secondo quanto prevede il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) nella misura 4.2.1.

Contributi e i crediti di imposta delle imprese del turismo: come si presenta la domanda?

Per presentare domanda dei contributi a fondo perduto e dei crediti di imposta delle imprese che operano nel settore del turismo occorrerà seguire la procedura telematica. Si dovrà accedere al portale del ministero del Turismo dove sarà a disposizione delle imprese interessate la nuova piattaforma. Per l’accesso, si attendono le istruzioni che il ministero del Turismo fornirà. I tempi però sono ristretti: dal momento in cui il ministero aprirà la piattaforma, la domanda dovrà essere presentata entro i successivi 30 giorni.

Quali sono i dati da inserire nella domanda dei contributi a favore delle imprese del turismo?

La sezione dei dati anagrafici della piattaforma per le domande dei contributi a fondo perduto e dei crediti di imposta delle imprese del turismo richiederà, innanzitutto, l’inserimento dei dati del legale rappresentante dell’azienda richiedente. Il legale rappresentante dovrà anche sottoscrivere la domanda con la firma digitale, oltre a procedere con la compilazione dei dati anagrafici richiesti. Lo stesso dovrà allegare anche il codice fiscale e il documento di identità. Nella domanda dovrà essere indicato anche il Documento unico di regolarità contributiva (Durc). Si tratta di uno dei passaggi al quale prestare particolare attenzione: in presenza di un Durc non in regola e non valido, l’impresa verrà esclusa dai contributi.

Quali sono informazioni catastali e di attività richieste dalla domanda di contributi a favore delle imprese del turismo?

L’inserimento delle informazioni che la piattaforma chiedere all’impresa del turismo per la richiesta dei contributi contiene anche l’indicazione dell’attività che esercita l’impresa stessa. Sarà necessario riportare le informazioni sulla sede presso la quale verrà realizzato l’intervento oggetto di contributo. Saranno tre le informazioni principali da inserire:

  • i dati catastali dell’immobile sul quale deve essere effettuato l’intervento oggetto di contributo e di credito di imposta;
  • il tipo di struttura ricettiva o di servizio turistico;
  • la tipologia di attività svolta presso la sede dove verrà realizzato l’intervento oggetto di contributo.

Domanda di contributi imprese del turismo: le informazioni sul tipo di intervento

In merito agli interventi per i quali le imprese turistiche faranno richiesta dei contributi e del credito di imposta, è necessario che venga compilata la relativa sezione. In particolare bisognerà indicare:

  • il titolo, il giorno di inizio e la data di fine dei lavori;
  • un abstract del progetto;
  • la descrizione più dettagliata dei lavori.

Interventi edili, in muratura o di impiantistica tra i contributi alle imprese turistiche: quali documenti vanno allegati?

Per gli interventi relativi a opere dell’edilizia, murarie e di impianti è necessario prestare particolare attenzione. Infatti, nella terza sezione, quella inerente le dichiarazioni e i documenti da allegare, il dicastero dei Trasporti chiede che venga inserita la copia del contratto di affitto. In alternativa si dovrà inserire la copia di qualsiasi contratto inerente la sede dove dovrà essere svolto l’intervento. I documenti da allegare sono obbligatori per le imprese che facciano richiesta nel caso in cui siano gestori di attività ricettiva o di servizi turistici per interventi relativi alle opere murarie o agli impianti in immobili oppure per aree di proprietà delle persone fisiche che non svolgano un’attività economica. Risulta altresì necessario inoltrare la dichiarazione sostitutiva del certificato di iscrizione alla Camera di commercio. Infine, vanno allegati:

  • tutte le certificazioni richieste;
  • i permessi necessari;
  • copia dei permessi a costruire.

Contributi a fondo perduto turismo: quali sono i documenti da allegare?

Proprio in merito alle certificazioni e ai permessi da allegare alla domanda di richiesta dei contributi del settore del turismo, bisognerà fare in fretta. I tempi per la domanda di 30 giorni dall’apertura della piattaforma del ministero del Turismo potrebbero risultare ristretti, soprattutto per i documenti da caricare. Considerando i 60 giorni del decreto, le imprese potrebbero avere a disposizione solo 70 giorni per:

  • consultare un tecnico abilitato che asseveri la congruenza dei costi massimi unitari;
  • faccia anche la verifica di coerenza dei giorni indicati per l’avvio e la conclusione degli interventi;
  • ottenere la certificazione di compatibilità per non arrecare danni significativi secondo quanto prevede il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr).

Dopo la presentazione della domanda per il fondo perduto, il richiedente deve fare il monitoraggio costante

L’ottenimento del fondo perduto o del credito di imposta per interventi su strutture del turismo obbliga il beneficiario a presentare, ogni 6 mesi dalla data di inizio dell’intervento:

  • l’analisi del livello di utilizzo dei contributi ricevuti e degli investimenti inerenti;
  • l’iscrizione delle spese totali ammissibili inerenti il progetto stesso;
  • l’indicazione delle singole voci di spesa riportate in maniera dettagliata.

Contributi ai B&B, in arrivo 5 milioni di euro per quelli a gestione familiare

Saranno i bed and breakfast a conduzione familiare a essere destinatari di contributi del governo per 5 milioni di euro. Il contributo a fondo perduto è contenuto nelle risorse attribuite al ministero del Turismo dal decreto numero 73 del 2021 (il Sostegni bis). I contributi ai bed and breakfast sono oggetto di specifica destinazione del decreto fiscale numero 146 del 2021.

Chi potrà beneficiare dei contributi a fondo perduto del settore del turismo?

Il contributo mira a distribuire cinque milioni ai destinatari del settore del turismo. Saranno i bed and breakfast a conduzione familiare a beneficiarne con le modifiche dell’emendamento al comma 3 dell’articolo 7 bis del decreto legge numero 73 del 2021. Infatti, i destinatari del contributo erano in origine le strutture extralberghiere non imprenditoriali. Con le modifiche all’articolo, in attesa della conversione della legge, saranno nello specifico i bed and breakfast a conduzione familiare.

Come verranno distribuiti i contributi ai bed and breakfast?

I criteri per la distribuzione delle risorse verranno stabiliti da uno specifico decreto del ministero del Turismo insieme al ministero dell’Economia e delle Finanze. Nel provvedimento saranno indicati anche tutti i termini per la presentazione della domanda del fondo perduto.

Controlli ai bed and breakfast, ecco chi potrà farli

Il provvedimento che conterrà i contributi a fondo perduto a favore dei bed and breakfast si contrappone a quello relativo al contrasto dell’evasione fiscale. Infatti, nel disegno di legge di Bilancio 2022 è contenuta una stretta sui bed and breakfast, sulle strutture turistiche che offrono affitti brevi e sugli alberghi. La norma, nello specifico, permette all’amministrazione finanziaria di poter accedere alla banca dati di tutte le strutture per finalità di controllo fiscale.

Controlli strutture turistiche: fisco, contributi e tassa di soggiorno

In precedenza tale controllo era affidato ai comuni dove le strutture alberghiere e turistiche sono ubicate, per ragioni di pubblica sicurezza. I controlli pertanto andranno a verificare che le strutture siano in regola dal punto di vista fiscale e contributivo, oltre al controllo della regolare applicazione della tassa di soggiorno.

 

Turismo, quali sono i finanziamenti per le nuove attività dal Pnrr?

Dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) arrivano finanziamenti per sostenere la nascita e il consolidamento delle piccole e medie imprese (Pmi) del settore del turismo. Si tratta di concessione di garanzie per complessivi 358 milioni di euro fino al 2025. A beneficiarne saranno i giovani che avvieranno una nuova attività nel settore turistico.

Come agisce il Pnrr per sostenere le nuove imprese del turismo?

I finanziamenti alle nuove attività nel turismo rientrano nella misura M1 C3 del punto 4.2.4 del Piano nazionale per la ripresa e al resilienza. Nell’ambito dell’intervento verrà istituita la “Sezione Speciale del Turismo”, all’interno della quale agirà il Fondo centrale di Garanzia per le Pmi. Il fondo farà da garante per i finanziamenti ottenuti dalle nascenti imprese del turismo dei giovani.

Quali sono le risorse stanziate dal Pnrr per le nuove imprese dei giovani nel turismo?

Infatti, la concessione di garanzie per le nuove attività del turismo e per il consolidamento delle stesse andrà a vantaggio dei giovani fino ai 35 anni di età che, dunque, vogliano avviare una nuova realtà nel settore. Le dotazioni del fondo centrale di Garanzia per le Pmi del turismo saranno di:

  • 100 milioni di euro per il 2021;
  • 58 milioni di euro per l’anno 2022;
  • 100 milioni di euro per il 2023;
  • 50 milioni di euro per il 2024 e per il 2025.

Quali sono i requisiti per l’accesso ai finanziamenti per il turismo del Pnrr?

Le garanzie del fondo per il turismo ai giovani fino ai 35 anni che vogliano avviare una nuova attività andranno a coprire gli investimenti in riqualificazione energetica e in innovazione digitale. La garanzia concessa dal fondo è totalmente gratuita nell’importo massimo di 5 milioni di euro per ciascuna nuova impresa. Sono ammesse alla garanzia le imprese che abbiano un numero di dipendenti non eccedente le 499 unità.

Quali garanzie per le nuove attività del turismo dal Pnrr?

La copertura assicurata dal fondo istituito dal Pnrr per le nuove attività del turismo è inerente a ciascuna operazione finanziaria fino al 90%. Detta percentuale scenderà al 70% al termine della disciplina emergenziale del comma 1 dell’articolo 13 del decreto legge numero 23 del 2020. La percentuale stessa è, in ogni modo, aumentabile fino nel limite dell’80%.

Garanzia del debito per nuove attività turistiche in caso di rinegoziazione

Il fondo del Pnrr per il turismo garantisce anche le operazioni di rinegoziazione del debito del soggetto richiedente. Affinché questa misura possa risultare ammissibile è necessario che:

  • il nuovo finanziamento rinegoziato preveda, a favore dello stesso beneficiario del primo finanziamento, un incremento del credito di almeno il 25% rispetto al precedente prestito;
  • alla rinegoziazione del debito deve conseguire un minor costo oppure una durata maggiore del finanziamento rispetto a quello rinegoziato.

Garanzie nuove imprese del turismo per inadempienze probabili

La garanzia dei finanziamenti a favore delle nuove imprese del turismo copre anche le situazioni nelle quali il beneficiario, nel momento in cui faccia richiesta della garanzia, abbia esposizioni che il soggetto finanziatore abbia classificato come inadempienze probabili. Lo stessa copertura è assicurata per le esposizioni scadute oppure per quelle sconfinanti deteriorate. La classificazione non deve essere avvenuta in data precedente al 31 gennaio 2020.

Cumulabilità della garanzia del Fondo per il turismo del Pnrr con altre

Le garanzie ottenibili dal fondo del Pnrr per le nuove imprese del turismo possono essere cumulate anche con le altre garanzie già acquisite sui finanziamenti stessi. Deve trattarsi di investimenti immobiliari. C’è comunque un termine per le operazioni finanziarie già perfezionate e sulle quali si richieda la garanzia del fondo: l’erogazione del finanziamento non deve essere avvenuto da più di tre mesi. In caso di non perfezionamento dell’operazione finanziaria il richiedente non deve versare la commissione. Inoltre, non è richiesto il modello di valutazione per la richiesta della garanzia.

Regime Forfetario: quali sono le attività escluse? Ecco l’elenco

Il regime forfetario è un particolare regime di favore che consente di esercitare attività di impresa e avere un’imposizione fiscale di tipo forfetario e onnicomprensiva. Questo regime di favore non può però essere utilizzato indistintamente da tutti, ma vi sono dei limiti: ecco quali sono le attività escluse.

Requisiti per applicare il regime forfetario

Per poter rientrare in tale regime è previsto che non siano superati limiti di reddito, cioè l’ammontare dei compensi e dei ricavi non deve superare i 65.000 euro e le spese annue non devono superare 20.000 euro per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto.

Questi sono i limiti generali, ma vi sono anche ulteriori limiti, cioè una serie di attività escluse, cioè che non si possono esercitare in regime forfetario.

Attività escluse dal regime forfetario: limiti soggettivi

Dal punto di vista soggettivo sono esclusi dalla possibilità di accedere al regime forfetario coloro che nell’anno precedente rispetto a quello in cui hanno deciso di iniziare l’attività hanno dichiarato un reddito eccedente i 30.000 euro. La verifica del superamento della soglia non deve essere effettuato nel caso in cui il rapporto di lavoro sia comunque cessato.

Non possono inoltre accedere coloro che partecipano a società di persone, associazioni professionali o imprese familiari, oppure sono soci in SRL con una partecipazione che ne determina il controllo e con attività che sono riconducibili a quelle che si vogliono condurre con la nuova attività imprenditoriale con regime forfetario. Sono altresì escluse le persone fisiche che esercitano l’attività di impresa prevalentemente nei confronti dei soggetti con cui precedentemente svolgevano attività di lavoro dipendente.

Naturalmente per poter aderire al regime forfetario è necessario avere la residenza in Italia, possono però accedere coloro che hanno la cittadinanza in uno dei Paesi dell’Unione Europea e il 75% delle entrate della loro attività sia fatturato in Italia.

Attività escluse dal regime forfetario: limiti oggettivi

Le esclusioni non finiscono qui, infatti sono previsti dei limiti anche per quanto riguarda le tipologie di attività che si possono svolgere con il regime forfetario. Sono escluse quelle presenti nel seguente elenco:

  • agricoltura e attività connesse e pesca: in questo caso ci sono altri regimi agevolati a cui aderire, ad esempio la società agricola o l’impresa agricola, per maggiori informazioni sulla tassazione in agricolatura leggi QUI;
  • esercizio di attività sali e tabacchi;
  • commercio dei fiammiferi;
  • aziende operanti nel settore dell’editoria (case editrici, testate giornalistiche);
  • gestione di servizi di telefonia pubblica;
  • rivendita di documenti di trasporto pubblico e di sosta;
  • intrattenimenti, giochi e altre attività di cui alla tariffa allegata al D.P.R. n. 640 del 1972;
  • agenzie di viaggi e turismo
  • agriturismo (si applica la disciplina dell’attività agricola);
  • vendite a domicilio o porta a porta;
  • rivendita di beni usati, di oggetti d’arte, d’antiquariato o da collezione;
  • agenzie di vendite all’asta di oggetti d’arte, antiquariato o da collezione;
  • cessione esclusiva di terreni, fabbricati, mezzi di trasporto nuovi.

Regime forfetario: escluso l’obbligo di fatturazione elettronica

Ricordiamo che coloro che aderiscono al regime forfetario non hanno l’obbligo di aderire alle fatturazione elettronica. Tale obbligo doveva decadere il 1° gennaio 2021, ma in realtà è molto probabile che lo stesso termine sarà derogato. Resta l’obbligo di emettere la fattura cartacea, la stessa deve avere una numerazione progressiva. L’obbligo di fatturazione elettronica si applica nel caso di prestazione di beni e servizi nei confronti della Pubblica Amministrazione.

Per saperne di più leggi l’articolo: Fatturazione elettronica e regime forfetario: nessun obbligo dal 2021

Fondo perduto alle imprese dalla legge di Bilancio 2022: aiuti per transizione, turismo ed editoria

Ingenti le risorse messe a disposizione delle imprese dalla legge di Bilancio 2022. Si tratta di risorse da assegnare a fondo perduto per la transizione ecologica e industriale, la tutela ambientale, la lotta al cambiamento del clima e i sostegni all’editoria e al turismo. I finanziamenti, pari a 4 miliardi e 200 milioni di euro, saranno assegnati fino al 2026. In quasi tutte le misure c’è una quota relativa al finanziamento della transizione digitale.

Fondo perduto per obiettivi legati alla difesa ambiente e cambiamenti climatici: 840 milioni alle imprese

A tutela del clima è stato istituito il fondo rotativo del ministero della Transizione ecologica (Mite). Si distribuiranno risorse a fondo perduto per 840 milioni di euro all’anno, dal 2022 al 2026. Le imprese potranno beneficiare di finanziamenti per interventi rientranti nella difesa dell’ambiente e degli obiettivi fissati a livello europeo per i cambiamenti climatici. Sarà la Cassa depositi e prestiti a gestire le risorse.

Finanziamenti della Cassa depositi e prestiti: quali sono i prestiti e le garanzie che si potranno richiedere?

In particolare, La Cassa depositi e prestiti potrà assumere capitale di rischio attraverso il capitale di debito oppure tramite i fondi di investimento. Ma potrà anche erogare finanziamenti diretti e indiretti. Nell’ambito dello stesso obiettivo la Cassa depositi e prestiti potrà fornire garanzia sui finanziamenti bancari ottenuti dalle imprese nel limite del 50% di quanto finanziato. Per la misura sarà necessario attendere i relativi decreti che stabiliranno le modalità di utilizzo e di gestione del fondo.

Fondo perduto alle imprese per adeguamento dei sistemi produttivi

Sempre in ambito di difesa dell’ambiente e dei cambiamenti climatici, il ministero dello Sviluppo economico (Mise) istituirà fondi perduti a favore delle imprese per adeguare i propri sistemi produttivi alle politiche e agli obiettivi da raggiungere entro il 2030 e il 2050. Si tratta di finalità relative al dimezzamento delle emissioni e di emissioni zero entro la metà del secolo. I finanziamenti dal Mise, con un fondo di 150 milioni di euro all’anno fino al 2026, andranno a intervenire a favore delle imprese ad alta intensità energetica per:

  • interventi di efficientamento energetico;
  • riutilizzo delle materie prima e di quelle riciclate;
  • cattura e riutilizzo della CO2.

Anche per il fondo perduto alle imprese relativo alla transizione industriale sarà necessario attendere il decreto interministeriale che ne detterà gestione e utilizzo.

Sostegni al turismo: ecco gli interventi oggetto di finanziamento a fondo perduto

Fino a 100 mila euro di fondo perduto sono previsti per le imprese operanti nel settore turistico. Gli interventi mirano alla ristrutturazione delle strutture, alla costruzioni di nuovi impianti (come, ad esempio, la realizzazione di una piscina termale) e alla transizione verso il digitale delle imprese stesse. Beneficiari dei fondi saranno anche i campeggi, le strutture alberghiere e le terme. Il minimo ottenibile dalle imprese è di 40 mila euro a fondo perduto, elevabili di:

  • 30 mila euro per interventi di transizione digitale;
  • 20 mila euro per imprese gestite da donne o giovani;
  • ulteriore 10 mila euro per le strutture ubicate in tutte le regioni del Sud Italia più Abruzzo e Molise.

Contributi a fondo perduto per il settore del turismo: ecco quanto si potranno inviare le domande

Anche per i sostegni a fondo perduto del turismo occorrerà attendere l’uscita dell’apposito decreto che regolerà l’assegnazione delle risorse. Orientativamente la presentazione delle domande dovrebbe iniziare entro la fine di novembre o inizi di dicembre e gli interventi oggetto di finanziamento a fondo perduto potrebbero essere sia quelli di nuova realizzazione, sia quelli iniziati nel corso del 2021 ma non ancora ultimati.

Fondo perduto per l’editoria: ecco gli interventi finanziabili

Infine, un fondo di finanziamenti è stato previsto dalla legge di Bilancio 2022 a favore del settore dell’editoria. Si tratta di 90 milioni di euro per il 2022 e di 140 milioni per il 2023 per l’incentivazione di investimenti delle aziende editoriali. Anche il fondo perduto di questo finanziamento riguardano la transizione digitale e l’innovazione tecnologica delle imprese,  l’impiego in azienda di giovani professionisti, le ristrutturazioni aziendali. Sono compresi nei finanziamenti (anche per le nascenti attività) anche il sostegno agli ammortizzatori sociali e le domande di informazione.

Turismo, gli aiuti in arrivo per il settore: superbonus 80% e fondo perduto

Sono in arrivo varie misure per il settore del turismo: si va dal superbonus 80% al fondo perduto dai 40 mila ai 100 mila euro. E le strutture beneficiarie non sono solo gli alberghi, ma verranno incentivati anche i villaggi turistici, i campeggi e le strutture termali per interventi di ristrutturazione, efficientamento energetico e di adeguamento alla digitalizzazione delle strutture stesse.

Chi potrà beneficiare degli aiuti a fondo perduto e del superbonus 80% del turismo?

Ampio è il novero delle strutture del turismo che potranno beneficiare dei nuovi contributi a fondo perduto e del superbonus 80%. Rientrano nei finanziamenti gli alberghi, gli agriturismi, i villaggi, i parchi a tema, i campeggi e le strutture termali.

Per quali interventi si può ottenere il superbonus 80% e i contributi a fondo perduto nel turismo?

Gli interventi che danno luogo alla possibilità di ottenere il superbonus 80% e i contributi a fondo perduto per le strutture turistiche sono vari. Nel dettaglio:

  • l’efficientamento energetico;
  • la messa in sicurezza antisismica, inclusi gli interventi di ristrutturazione annessi;
  • le rimozioni delle barriere architettoniche;
  • la costruzione di piscine termali e le attrezzature inerenti;
  • gli oneri sostenere per digitalizzare le strutture.

Un’importante novità dei contributi che, a breve, potranno essere alla portata degli operatori del settore turistico è che gli aiuti riguarderanno non solo i nuovi interventi e le nuove costruzioni, ma anche gli interventi che risultano già in corso nel momento in cui è entrato in vigore il decreto del Piano nazionale di ripresa e di resilienza (Pnrr). Resteranno esclusi nel 2021 dai bonus solo quegli interventi iniziati e già conclusi all’entrata in vigore del decreto.

Incentivi sul turismo: superbonus 80% e contributi a fondo perduto da usare entro il 2024

Gli incentivi sul turismo scatteranno entro la fine del 2021 e potranno essere utilizzati per interventi da effettuare entro il 2024. Nello specifico, gli operatori del turismo potranno optare per il superbonus 80% e i contributi a fondo perduto. Nel caso del superbonus, si tratta di un credito di imposta che matura fino all’80%. L’importo calcolato può essere utilizzato in compensazione e per quote costante nei 3 periodi di imposta susseguenti a quelli in cui sia stato realizzato l’intervento. I contributi a fondo perduto, invece, possono arrivare all’importo di 100 mila euro per ciascun intervento.

Superbonus 80% turismo, come funziona?

Il superbonus 80%, che dà diritto al credito di imposta, può essere richieste dalle strutture rientranti nel settore del turismo per interventi relativi alla progettazione di lavori, per aumentare l’efficienza energetica, per lavori di impianto delle piscine termali, per le attrezzature e apparecchiature, per interventi antisismici o barriere architettoniche e sui costi per la digitalizzazione.

Fondo perduto al turismo, quanto si può ottenere?

Per il fondo perduto al settore del turismo si parte da 40 mila euro. L’importo può essere aumentato di altri 30 mila euro per interventi inerenti l’innovazione delle strutture per spese tecnologiche e per la digitalizzazione. La quota minima per ottenere il contributo aggiuntivo deve essere pari al 15% delle spese di innovazione tecnologica e digitalizzazione sul totale dell’intervento. Ulteriori 20 mila euro possono essere concessi in presenza di imprenditoria femminile e di giovani. Infine altri 10 mila euro possono incrementare l’importo del fondo perduto per interventi in strutture del turismo delle seguenti regioni: Sicilia, Sardegna, Puglia, Molise, Campania, Calabria, Basilicata e Abruzzo.

Fondo perduto turismo, quali sono i limiti?

Il fondo perduto per il turismo può avere come importo massimo (40 mila euro minimi, 30 mila per spese tecnologiche e digitali, 20 mila per donne e giovani, 10 mila per le regioni del Sud) fino a 100 mila euro. È previsto il limite del 50% della cifra accordata come fondo perduto sul totale del costo complessivo dell’intervento. Per le imprese che ne faranno richiesta, il contributo a fondo perduto verrà accreditato in un’unica soluzione. Si può ottenere, su domanda, un anticipo fino al 30% di quanto spettante.

Come si può presentare domanda per il superbonus 80% e per il fondo perduto al turismo?

Per la presentazione delle domande del superbonus 80% e del fondo perduto, nonché sulle modalità operative per presentare l’istanza stessa, è necessario attendere le disposizioni del ministero del Turismo. Le modalità, infatti, verranno comunicate con un avviso entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). L’istanza dovrà essere trasmessa in via telematica.

Superbonus 80% e fondo perduto al turismo, da quan do si può presentare domanda?

Via libera al pacchetto di aiuti al settore del turismo. Nella giornata del 27 ottobre è stato approvato il decreto sul Piano nazionale di ripresa e resistenza (Pnrr) che prevede il superbonus 80% e aiuti a fondo perduto per il settore del turismo con lo stanziamento di 2,4 miliardi di euro. Per le domande verrà rispettato l’ordine cronologico dell’invio al ministero.

Chi può presentare domanda per il superbonus 80% e gli aiuti a fondo perduto del turismo?

Con l’approvazione del decreto sul Pnrr, il settore turistico beneficerà di risorse per lanciare il superbonus 80% e aiuti a fondo perduto alle imprese del settore. Delle risorse stanziate, 1,7 miliardi di euro andranno alle strutture ricettive, agli alberghi, agli stabilimenti balneari, ai parchi tematici, ai porti turistici, alle fiere e ai congressi e agli agriturismi. Le opere da realizzare riguardano in particolare l’efficientamento energetico e la riqualificazione.

Superbonus 80% turismo, quali sono le opere che danno diritto al credito di imposta?

Il superbonus 80% è ottenibile sotto forma di credito di imposta. Le spese da sostenere per ottenere il contributo riguardano, oltre all’efficientamento energetico, la riqualificazione e la ristrutturazione edilizia, anche:

  • la realizzazione di strutture attinenti l’attività, come le piscine termali e le relative attrezzature;
  • lavori per eliminare le barriere architettoniche;
  • spese di digitalizzazione;
  • costi sostenuti per la manutenzione straordinaria;
  • opere di conservazione;
  • messa in sicurezza anti-sismica.

Contributi a fondo perduto per il turismo, in cosa consistono?

Non c’è solo il superbonus 80% per gli operatori del turismo. Sono previsti, infatti, anche aiuti a fondo perduto dell’importo che può arrivare a 40 mila euro. Gli aiuti possono essere aumentati di ulteriori 30 mila euro se sono previsti interventi di digitalizzazione e di innovazione energetica e tecnologica per almeno il 15% dell’importo dell’intervento. Ulteriori 20 mila euro possono essere concessi (oltre ai 40 mila euro) alle imprese femminili e ai giovani fino a 35 anni di età. Per le imprese con sede nelle regioni del Sud Italia, l’incremento del fondo perduto è di 10 mila euro.

Superbonus 80% e aiuti a fondo perduto, da quando si potranno presentare le domande?

Le due misure, il superbonus 80% e gli aiuti a fondo perduto per il turismo, sono cumulabili. Ma non bisogna andare oltre i costi sostenuti. Il solo fondo perduto non può superare l’importo di 100 mila euro. E il superbonus 80% non può essere cumulato con altri aiuti dell’edilizia. L’assegnazione delle risorse avviene attraverso un metodo che garantisce l’ordine cronologico di arrivo delle domande. Occorrerà attendere l’avviso del ministero del Turismo entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto approvato nella giornata di ieri.

Come utilizzare il credito di imposta degli aiuti al turismo?

Il credito di imposta derivante dagli aiuti contenuti nel pacchetto del decreto Pnrr al turismo può essere utilizzato sia in compensazione che essere ceduto. Nel caso della cessione del credito di imposta, l’operazione può avvenire anche solo in parte. Tra i terzi verso i quali cedere il credito, figurano anche le banche e gli intermediari finanziari.

Aiuti al turismo, risorse al Fondo per le piccole e medie imprese del settore

Tra le risorse stanziate dal governo con il pacchetto del turismo, figurano aiuti anche alle Pmi con il rafforzamento del relativo fondo. Infatti, 358 milioni di euro sono stati assegnati al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese sia per rafforzare la competitività delle aziende già attive che per lanciare l’attività delle nascenti imprese. Obiettivi del Fondo sono la sostenibilità ambientale e l’innovazione tecnologica.