Bonus turismo, contributi ad agenzie viaggio e tour operator: domanda dal 4 marzo 2022

Si potranno presentare a partire da venerdì 4 marzo 2022 le domande per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti alle imprese del turismo operanti come agenzie di viaggio e tour operator. Si tratta di un credito di imposta, denominato “Digitour”, promosso dal ministero del Turismo e gestito da Invitalia. Le spese ammissibili al finanziamento sono quelle per la digitalizzazione e per gli investimenti. Intanto, nel giorno di partenza delle domande per i contributi a fondo perduto, i finanziamenti agevolati e i crediti di imposta delle imprese del turismo (dagli alberghi ai centri termali, dalle strutture ricettive ai parchi acquatici), si è registrato nella giornata del 28 febbraio 2022 il boom delle pratiche.

Credito di imposta per tour operator e agenzie di viaggio: quanti aiuti sono a disposizione per il turismo?

Il bonus a favore delle agenzie di viaggio e dei tour operator è una misura a favore delle imprese turistiche rientrante nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Il credito di imposta rappresenta un’importante iniziativa per gli operatori del settore beneficiari dei fondi, 98 milioni di euro, per la ripresa delle attività. il decreto di riferimento è il numero 152 del 2021, all’articolo 4. Le risorse a disposizione saranno così ripartite:

  • 18 milioni di euro verranno assegnate nell’anno in corso;
  • 10 milioni di euro verranno stanziati per il 2023;
  • altrettanti verranno messi a disposizione nel 2024;
  • 60 milioni di euro arriveranno per le domande del 2025.

Contributi per le agenzie di viaggio e tour operator: aiuti soprattutto alle imprese del Sud Italia

È importante sottolineare che il 40% dei fondi messi a disposizione riguarda investimenti riguardanti agenzie di viaggio e tour operator con sede nelle regioni del Sud Italia. In particolare, le maggiori risorse andranno a vantaggio delle imprese con sede in Abruzzo, in Basilicata, in Calabria, in Campania, in Molise, in Puglia, in Sicilia e in Sardegna.

Requisiti per presentare domanda di credito di imposta dei tour operator e agenzie di viaggio

Il credito di imposta concesso dal ministero del Turismo alle agenzie di viaggio e ai tour operator può arrivare a coprire il 50% delle spese ritenute ammissibili. Le imprese interessate devono rientrare nei codici Ateco 79.1; 79.11; 79.12. Inoltre, i richiedenti devono essere iscritti al Registro delle imprese, avere la sede operativa nel territorio italiano; essere in regola con il versamento dei contributi (Durc regolare), con gli obblighi relativi al pagamento di imposte e tasse e non essere in stato di fallimento o di liquidazione, anche volontaria.

Quale tipo di credito di imposta si mette a disposizione delle agenzie di viaggio e dei tour operator?

Il credito d’imposta messo a disposizione della misura a favore delle agenzie di viaggio e dei tour operator può arrivare al 50% delle spese finanziabili e fino all’importo limite complessivo di 25 mila euro per ciascuna impresa. Il beneficio fiscale è concesso nell’ambito del massimale “de minimis” in applicazione di quanto previsto dal Regolamento Ue numero 1407 del 2013.

Come può essere utilizzato il credito di imposta per le imprese del turismo?

Il credito di imposta a favore delle agenzie di viaggio e dei tour operator si può fruire a seguito dell’autorizzazione che Invitalia rilascia al termine della conclusione e del totale pagamento dell’investimento per il quale si beneficia della misura. Inoltre, il credito di imposta si può utilizzare in compensazione dall’anno susseguente a quello dell’autorizzazione concessa da Invitalia. Il credito di imposta si può cedere, in tutto o anche parzialmente, a soggetti terzi. Sono compresi tra i soggetti le banche e gli altri intermediari finanziari. Infine, il credito di imposta non si può cumulare, per le stesso spese, con nessuna misura prevista di aiuti alle imprese.

Credito di imposta a tour operator e agenzie di viaggio, da quando si può presentare domanda?

La domanda del credito di imposta a favore dei tour operator e delle agenzie di viaggio si può presentare a partire dalle ore 12 del giorno 4 marzo 2022. La scadenza per l’invio delle istanze è prevista alle ore 17 del 4 aprile 2022. Già a partire dal ieri, 28 febbraio, è possibile consultare la modulistica per la presentazione delle domande dal sito di Invitalia. Le istanze verranno esaminate secondo l’ordine di arrivo e, al termine delle verifiche, verrà pubblicato il decreto a cura del ministero del Turismo con il quale si renderanno note le imprese beneficiarie.

Come presentare domanda del credito di imposta per agenzie di viaggio e tour operator?

Per la presentazione delle domande del credito di imposta delle agenzie di viaggio e tour operator è necessario essere in possesso di una identità digitale. Ovvero dello Spid, della Carta nazionale dei servizi (Cns) o della Carta di identità elettronica (Cie). Mediante queste credenziali è possibile accedere all’area riservata per compilare l’istanza in via telematica. Risulta necessario, altresì, disporre della firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificato (Pec). Con l’invio della domanda si ottiene un numero di protocollo elettronico.

Contributi a fondo perduto, finanziamenti e crediti di imposta delle imprese del turismo: come stanno andando le domande?

Intanto, nella giornata di ieri 28 febbraio 2022, sono iniziate le domande per i finanziamenti, i contributi a fondo perduto e i crediti di imposta per tutte le altre imprese rientranti nel settore del turismo. Si tratta di aiuti concessi per investimenti per la transizione ecologica e digitale, ristrutturazioni, efficientamento energetico e messa in sicurezza in chiave antisismica e l’acquisto di attrezzature. Nel giro di poche ore dall’avvio della piattaforma (che rimarrà attiva per la presentazione delle domande fino al 30 marzo 2022), le istanze presentate erano pari a 4.300. Ma ulteriori 759 domande erano in attesa di compilazione e 900 erano le richieste dal contact center di Invitalia.

Aiuti a fondo perduto e finanziamenti turismo: come si presenta la domanda?

L’inoltro delle domande a Invitalia per i finanziamenti e i contributi a fondo perduto delle imprese del turismo comporta la presentazione di una vasta documentazione (29 documenti da presentare tra permessi, visti e autorizzazioni) entro la fine di marzo. Anche per questi contributi è previsto l’ordine di arrivo delle domande per la verifica dei requisiti e della documentazione richiesta. Il controllo viene svolto nei 60 giorni successivi alla chiusura della piattaforma (30 marzo 2022). Tra la metà di maggio e i primi giorni di giugno dovrebbe essere pubblicato il decreto con la graduatoria dei beneficiari.

Bonus turismo, da oggi alle 12 l’invio della domanda: strutture verso la riqualificazione

È fissato per oggi, 28 febbraio 2022, il giorno di partenza delle domande per accaparrarsi i contributi a fondo perduto e i finanziamenti per le imprese operanti nel turismo. Dato l’interesse delle imprese del settore verso gli aiuti stanziati dal ministero del Turismo, potrebbe configurarsi una sorta di “click day“. Le domande verranno trattate, intatti, secondo l’ordine di arrivo. Si tratta di aiuti concessi per la ristrutturazione delle strutture ricettive la cui domanda potrà presentarsi, attraverso la specifica piattaforma messa a disposizione del ministero del Turismo, fino al 30 marzo 2022.

Contributi a fondo perduto aziende del turismo: quali sono le risorse disponibili?

In tutto, le risorse disponibili a favore delle imprese operanti nel terziario ammontano a 600 milioni di euro. I contributi a fondo perduto sono volti a riqualificare gli hotel e le altre strutture ricettive dopo il periodo di pandemia da Covid-19. L’obiettivo è dunque quello di adeguare il patrimonio immobiliare delle imprese operanti nel turismo verso le richieste di clienti sempre più esigenti.

Aiuti alle imprese del turismo, quali sono gli obiettivi fissati dal Pnrr?

Gli aiuti rientrano nell’ambito del decreto gestito dal ministero del Turismo in collaborazione con Invitalia. L’impiego dei fondi rientra negli obiettivi previsti dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) in merito alla sostenibilità, alla sicurezza e all’efficienza energetica.

Chi può beneficiare dei contributi a fondo perduto del turismo da oggi 28 febbraio 2022?

Ampio è il numero delle aziende operanti nel settore del turismo che possono richiedere i contributi per la riqualificazione delle strutture. Nell’ambito del progetto di ristrutturazione, sono ammesse a presentare le domande:

  • gli alberghi;
  • le strutture ricettive all’aria aperta;
  • gli agriturismi;
  • le aziende rientranti nel comparto ricreativo;
  • imprese fieristiche e congressuali;
  • gli stabilimenti balneari;
  • i complessi termali;
  • parchi tematici, compresi quelli faunistici e acquatici;
  • i porti turistici.

Quali formule di aiuti alle imprese del turismo sono previste per la domanda di oggi?

Nell’ambito della riqualificazione delle imprese operanti nel turismo, sono due le formule di aiuti previste:

  • si può ottenere un credito di imposta fino all’80% delle spese ammissibili. Il credito di imposta è anche cedibile a terzi, sia banche che altri intermediari finanziari;
  • il contributo a fondo perduto che può arrivare al 50% delle spese ammissibili. L’importo massimo è di 40 mila euro.

Quali sono i maggiori contributi per imprenditoria al femminile, per i giovani e le imprese del Sud Italia?

Sono previsti ulteriori aiuti che possono far arrivare il fondo perduto a 100 mila euro. In particolare, nel caso di spese legate alla digitalizzazione delle imprese, all’imprenditoria al femminile e per i giovani e per le imprese con sede nel Sud Italia. Inoltre, la quota del 40% delle risorse è destinata alle imprese aventi sede nelle regioni del Sud Italia, ovvero Campania, Sicilia, Puglia, Sardegna, Molise, Abruzzo, Calabria e Basilicata.

Quali sono le spese ammissibili per il credito di imposta e il contributo a fondo perduto del turismo?

Ampio è il ventaglio delle spese ammissibili per il credito di imposta e per i contributi a fondo perduto delle aziende operanti nel turismo. In linea con gli obiettivi del Pnrr, il ministero del Turismo ha tracciato l’elenco delle spese ammissibili rispettivamente:

  • per il miglioramento dell’efficienza energetica, con impiego della metà delle risorse stanziate;
  • la riqualificazione antisismica;
  • l’abbattimento delle barriere architettoniche;
  • le manutenzioni straordinarie;
  • interventi di risanamento conservativo e di restauro;
  • lavori di ristrutturazione edilizia;
  • installazione di prefabbricati e manufatti;
  • lavori per piscine termali per i relativi stabilimenti termali;
  • interventi a favore della digitalizzazione delle imprese;
  • acquisto di mobili.

Contributi a fondo perduto nel turismo e credito di imposta, come si presenta la domanda?

La presentazione delle domande per i contributi a fondo perduto delle imprese del turismo e dei crediti di imposta è possibile da oggi, 28 febbraio 2022. Come da decreto, il termine fissato per l’invio delle domande e della documentazione allegata è previsto a 30 giorni dall’apertura della piattaforma. Pertanto la domanda si può presentare entro il 30 marzo 2022. La piattaforma web dalla quale inoltrare l’istanza è presente sul portale web di Invitalia.

Domanda di contributi a fondo perduto e crediti di imposta aziende del turismo: cosa fare dopo l’invio dell’istanza?

La modulistica è presente sul sito (era possibile prendere visione della documentazione già da lunedì scorso 21 febbraio mediante modelli non ufficiali). Le domande verranno accolte ed esaminate secondo l’ordine di arrivo. Con la verifica di tutte le istanze presentate, il ministero provvederà, mediante decreto, a pubblicare la graduatoria delle domande pervenute.

Turismo, cambiano le regole per viaggiare nei paese extra europei

Il turismo potrebbe prendere una buona boccata d’aria, grazie alle nuove regole per viaggiare nei paese extra europei e non solo.

Turismo, segnare una data importante nel calendario

A breve potrebbero aprirsi le frontiere e tentare così di rilanciare il turismo, uno dei settori più rimasti coinvolti dalla crisi a causa della pandemia. Sul calendario una data importante da segnare è quella del primo marzo 2022. Ancora pochi giorni e poi anche per entrate in Italia da Paesi al di fuori dell’Unione Europea, basterà solo il green pass di base da vaccino, tampone o guarigione.

Secondo quanto firmato dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, per l’ingresso sul territorio nazionale sarà sufficiente una delle condizioni del green pass. Tra queste il certificato di vaccinazione, il certificato di guarigione oppure un test negativo. Quindi forse potremmo abbandonare per sempre i corridoi turistici covid-free.

Altre precisazioni sul turismo per l’ingresso in Italia

Dunque per entrare in Italia non sarà più obbligatorio il tampone, salvo per chi non è stato vaccinato o non è guarito dal coronavirus. Mentre per chi è vaccinato con farmaci diversi da quelli riconosciuti, potrà accedere nel nostro Paese con un tampone, senza obbligo di quarantena.

Una grande novità che permette di abbassare ancora di più le barriere e permettere alle persone di muoversi più liberamente. Sperando di riuscire così a favorire il turismo soprattutto in vista dell’arrivo della bella stagione, delle festività pasquali. Affinché il settore turistico possa riprendersi occorre rivedere tanti turisti nel nostro Paese.

Cosa ne pensa il Consiglio Europeo?

La nuova disposizione arriva a seguito di alcune raccomandazioni arrivate dal Consiglio Europeo. Queste sono dovute alla flessione della curva dei contagi e dalla pandemia da Covid-19. Infatti c’è  la possibilità di tutti gli stati membre di revocare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l’Unione europea alle persone vaccinate con dose approvata dall’Oms e dall’Unione e alle persone guarite.

Dall’altra parte però gli stati spingono ancora per una massiccia campagna di vaccinazione in tutta Europa. Ad oggi sembra essere l’unica soluzione valida per permette al turismo di ripartire. Gli alberghi devono tornare ad accogliere turisti, così come i locali a servire i loro piatti e a migliorare l’accoglienza nelle diverse strutture ricettive. Perché nonostante i ristori, le attività di questo settore hanno bisogno di tornare a fare il loro lavoro. Del resto la linea adottata dall’Unione Europea è proprio quella di procedere verso una lenta, ma graduale riapertura delle frontiere, almeno per le persone vaccinate o guarite dal Covid-19 e le sue varianti.

Contributi a fondo perduto turismo, si può già compilare il fac-simile della domanda

Le imprese che operano nel settore del turismo potranno presentare dal 28 febbraio 2022 le domande per i contributi a fondo perduto e per i crediti di imposta legati al Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Si tratta di contributi messi a disposizione per la riqualificazione dell’offerta turistica prevista dal decreto legge numero 152 del 2021. La misura del Pnrr interessata è la M1 C3, relativa al punto 4.2.1 “Miglioramento delle infrastrutture di ricettività attraverso lo strumento del tax credit”. Intanto è già possibile compilare il fac simile della domanda, prima dell’invio dell’istanza a partire dalla fine del mese.

Aiuti alle imprese del turismo, quali sono le tipologie di contributi ottenibili?

Gli aiuti alle imprese operanti nel settore del turismo si attueranno mediante:

  • un credito di imposta che può arrivare fino all’80% delle spese sostenute per i lavori inerenti il miglioramento della qualità delle strutture ricettive. I lavori devono essere realizzati entro al termine del 2024;
  • contributi a fondo perduto ottenibile fino al limite di 60 mila euro.

Quali imprese del turismo possono presentare domanda dei contributi a fondo perduto per la riqualificazione?

Le imprese operanti nel settore del turismo che possono presentare domanda per i contributi a fondo perduto e il credito di imposta per la riqualificazione sono:

  • le imprese alberghiere,
  • gli agriturismi;
  • le strutture ricettive all’aria aperta;
  • i porti turistici;
  • le imprese operanti nei comparti turistici, ricreativi, fieristici e congressuali;
  • i parchi tematici,
  • gli stabilimenti balneari;
  • i complessi termali.

Contributi a fondo perduto turismo, quali spese sono ammissibili?

I contributi a fondo perduto per le imprese operanti nel settore del turismo si possono ottenere per finanziare le seguenti tipologie di spese:

  • gli interventi che mirano a incrementare l’efficienza energetica delle strutture e la riqualificazione antisismica;
  • i lavori per l’eliminazione delle barriere architettoniche;
  • gli interventi di realizzazione delle piscine termali;
  • l’acquisto di attrezzature per svolgere le attività termali;
  • le spese di digitalizzazione.

Quali tipologie di incentivi sono previsti alle imprese operanti nel turismo?

Per le imprese del settore del turismo che presenteranno la domanda dei finanziamenti, in caso di spese ammissibili, saranno concessi i seguenti incentivi:

  • il credito di imposta che può arrivare all’80% delle spese ritenute ammissibili. Le spese devono essere state sostenute per lavori realizzati a decorrere dal 7 novembre 2021 ed entro il 31 dicembre 2024. Sono ammissibili anche gli interventi iniziati dopo il 1° febbraio 2020 e non ancora arrivati a essere ultimati. In quest’ultimo caso è necessario che le spese inerenti gli interventi siano state sostenute a iniziare dal 7 novembre 2021;
  • contributi a fondo perduto che possono arrivare al 50% delle spese sostenute a partire dal 7 novembre 2021 e fino al termine del 2024. L’importo massimo dei contributi può arrivare a 40 mila euro.

Contributi a fondo perduto ulteriori per le spese ammissibili sostenute dalle imprese del turismo

I contributi a fondo perduto per le spese ritenute ammissibili e sostenute dalle imprese operanti nel settore del turismo possono beneficiare di ulteriori importo, in aumento dei 40 mila euro, nel caso di spese di digitalizzazione e innovazione tecnologica ed energetica delle strutture per almeno il 15% dell’importo totale degli interventi. In tal caso si possono ottenere contributi aggiuntivi per 30 mila euro.

Come si possono ottenere ulteriori contributi a fondo perduto di 20 mila euro aggiuntivi per le imprese del turismo?

Inoltre si possono ottenere ulteriori 20 mila euro di contributi a fondo perduto nei casi di:

  • imprenditoria femminile;
  • società cooperative;
  • di società di persone costituite per almeno il 60% da giovani;
  • società di capitali con quote di partecipazione di giovani di almeno i 2/3 detentori dei 2/3 anche degli organi di amministrazione;
  • imprese individuali di giovani.

I requisiti dei giovani comprendono l’età che deve essere compresa tra i 18 e i 35 anni. Quest’ultimo limite anagrafico non deve essere compiuto al giorno in cui viene presentata la domanda dei contributi. Si possono ottenere altri 10 mila euro di contributi a fondo perduto nel caso in cui l’impresa turistica abbia la sede operativa nelle regioni dell’Abruzzo, della Basilicata, della Calabria, della Campania, della Puglia, del Molise, della Sicilia e della Sardegna.

Domanda di contributi a fondo perduto imprese del turismo: come scaricare il fac simile?

Le imprese del settore turistico potranno presentare la domanda di contributi a fondo perduto e di credito di imposta a partire dal 28 febbraio 2022. La piattaforma per presentare le istanze è presente sul sito di Invitalia. Sullo stesso portale, già a partire dal 21 febbraio, è possibile scaricare il fac simile della domanda.

Come utilizzare il credito di imposta in caso di ammissibilità delle spese del turismo?

I contributi a fondo perduto alle imprese operanti nel turismo, in caso di accettazione delle spese e della domanda, sono erogati a mezzo di bonifico bancario. È necessario indicare nella domanda l’Iban per l’accredito. Il credito di imposta può essere utilizzato in compensazione dall’anno susseguente a quello nel quale gli interventi siano stati realizzati. Non si può andare comunque oltre il 31 dicembre 2025.

Bonus turismo, domande dal 23 febbraio 2022 e in arrivo contributi per agenzie e tour operator

A pochi giorni dal via libera della piattaforma per la presentazione del bonus turismo, arrivano precisazione dal ministero in merito alle spese ammissibili, tra le quali il fotovoltaico. La domanda dei contributi può essere presentata a partire dal 21 febbraio 2022, ma entro quel giorno sono attese ulteriori e nuove indicazioni in merito all’utilizzo della piattaforma messa a disposizione dal ministero per le istanze. Intanto sono in arrivo nuovi contributi a fondo perduto per le agenzie turistiche e i tour operator.

Bonus turismo, quali spese sono agevolabili con i contributi del ministero?

Due novità tra le spese ammissibili con i contributi a fondo perduto del bonus turismo. Sia gli impianti solari fotovoltaici che le colonnine di ricarica come infrastrutture negli edifici, infatti, potranno essere inserite tra le spese agevolabili dal bonus. La condizione essenziale è quella relativa all’utilizzo di queste infrastrutture. Il ministero chiarisce, infatti, che l’uso debba essere esclusivo da parte della struttura turistica che ha fatto realizzare il lavoro. Si tratta di interventi che realizzano gli obiettivi di incremento di efficienza energetica, come previsto dalla lettera a) del comma 5, dell’articolo 1 del decreto legge numero 152 del 2021. Il chiarimento sulle spese ammissibili è arrivato dal ministero del Turismo che ha provveduto ad aggiornare l’elenco degli interventi oggetto di agevolazione.

Bonus turismo, chi può presentare domanda di agevolazioni fiscali?

Ammessi al bonus turismo, secondo quanto prevede la legge di conversione numero 233 del 2021, sono le strutture ricettive, pure all’area aperta. Rientrano nelle agevolazioni le imprese del comparto turistico, le attività ricreative, congressuali e fieristiche, gli stabilimenti balneari, i porti turistici, i complessi termali, i parchi acquatici, faunistici e tematici.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti alle imprese del turismo, come funziona il credito di imposta?

Le risorse messe a disposizione del ministero ammontano a 500 milioni di euro. Si tratta di un aiuto “combo”, nel senso che si può richiedere:

  • l’80% del credito di imposta sugli interventi effettuati;
  • un contributo a fondo perduto che può arrivare al 50%;
  • un finanziamento a tasso agevolato.

Tuttavia, le procedure per la presentazione delle pratiche potrebbero essere complesse. Infatti, considerando i tempi ristretti a disposizione delle imprese per inoltrare l’istanza, è rilevante il numero dei documenti da presentare per la richiesta degli aiuti. Si tratta di 29 allegati totali, alcuni dei quali non facilmente reperibili in tempi brevi.

Contributi a fondo perduto, quanto si può richiedere con il bonus turismo?

L’importo complessivo che ciascuna impresa operante nel settore del turismo potrebbe arrivare a richiedere, si aggirerebbe intorno ai 140 mila euro. Infatti, dal ministero del Turismo arrivano stime sulla concessione dei contributi a fondo perduto alle prime 3.700 imprese. La domanda deve essere presentata on line attraverso la piattaforma che il ministero del Turismo metterà a disposizione. Al momento la piattaforma non è stata ancora messa in funzione.

Come presentare domanda dei contributi a fondo perduto e finanziamenti delle imprese del turismo?

Per presentare domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti del settore del Turismo è necessario rispettare alcuni passaggi. Prima del 21 febbraio 2022 il ministero dovrebbe fornire ulteriori informazioni sulle modalità di richiesta dei fondi. In ogni modo, le domande potranno essere presentate a partire dal 21 febbraio e per un mese di tempo (entro il 23 marzo 2022, 30 giorni come da decreto). Entro 60 giorni, ovvero al 22 maggio 2022, il ministero pubblicherà l’elenco dei soggetti del turismo ammessi ai contributi. Le imprese avranno sei mesi di tempo per avviare, dalla data di pubblicazione degli ammessi, gli interventi o le attività di transizione digitale. I lavori devono essere conclusi entro 24 mesi, partendo dalla data di pubblicazione degli ammessi. Entro tale data le spese dovranno essere rendicontate.

Turismo, in arrivo contributi a fondo perduto anche per tour operator e agenzie di viaggio

Sempre per le imprese operanti nel settore del turismo, sono in arrivo ulteriori contributi a fondo perduto per le agenzie di viaggio e i tour operator. Si tratta di ristori mirati per risorse complessive di 200 milioni di euro. Gli aiuti andranno a favore delle due categorie di imprese del turismo per permettere una “sana decontribuzione per 6 mesi e per abbattere i costi e mantenere l’occupazione”. Lo ha spiegato il ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia.

Superbonus 80%, nei contributi a fondo perduto turismo anche wifi e mobili: domande dai prossimi giorni

Novità in arrivo per il superbonus 80%, la misura a vantaggio degli alberghi e delle attività turistiche e dei contributi a fondo perduto previsti dal decreto del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Il decreto legge 152 del 2021, infatti, è stato meglio specificato dall’elenco delle spese ammissibili dal ministero del Turismo. Il dicastero guidato da Massimo Garavaglia ha stilato, infatti, la lista di quanto rientri nei contributi a fondo perduto.

Spese rientranti nel superbonus 80% e contributi a fondo perduto del turismo: anche wifi, mobili e terme

Tra le spese finanziabili dal superbonus e dai contributi, anche quelle per il wifi, i mobili e le terme. Rimane invariata la percentuale delle spese che deve essere vincolata all’efficienza energetica: il 50%. Intanto è quasi pronta la piattaforma del ministero del Turismo per la presentazione delle domande del superbonus e dei contributi a fondo perduto: si prevede che la domanda potrà essere presentata già dai prossimi giorni.

Contributi a fondo perduto turismo e superbonus 80%: ecco le spese ammissibili aggiornate

Secondo i chiarimenti del ministero del Turismo, dunque, anche i mobili, il wifi e le piscine termali faranno parte del paniere delle spese ammissibili ai fini del superbonus 80% e dei contributi a fondo perduto. I finanziamenti andranno a vantaggio degli alberghi e delle strutture turistiche secondo quanto prevede il decreto del Pnrr numero 152 del 2021. L’elenco delle spese dovrà, in ogni modo, tener presente dei vincoli, in primis delle risorse stanziate. Primo tra tutti, quello relativo al 50% di risorse che verranno messe a disposizione per l’efficienza e la riqualificazione energetica. La metà dei 500 milioni di euro stanziati fino al 2024 dovrà andare a vantaggio dell’impatto ambientale.

Superbonus 80% e contributi a fondo perduto: gli obiettivi della riduzione delle emissioni

Infatti, tra i vincoli dei contributi a fondo perduto a favore delle imprese operanti nel turismo vi sono una serie di obiettivi ai quali gli interventi devono tendere. In primis, i lavori devono permettere la riduzione della dispersione termica, la schermatura solare e la produzione di acqua calda. Inoltre, nella direzione degli obiettivi della riduzione delle emissione e del cambiamento climatico devono essere programmati anche i lavori relativi agli impianti di climatizzazione invernale e della building automation.

Quali altre spese sono finanziabili con il superbonus 80% e i contributi a fondo perduto del turismo?

Ulteriori obiettivi dei contributi a fondo perduto del turismo e del superbonus 80% riguardano:

  • la riqualificazione antisismica (miglioramento del comportamento antisismico dell’immobile o spese per beni destinati a strutture esistenti);
  • l’abbattimento delle barriere architettoniche;
  • i lavori di manutenzione straordinaria, di restauro, di risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia;
  • la realizzazione e la ristrutturazione delle piscine termali, degli spogliatoi e dei servizi igienici;
  • gli investimenti in digitalizzazione (spese per wifi, dispositivi per i pagamenti elettronici, sistemi di gestione e relative licenze, router e modem);
  • l’acquisto dei mobili, dei complementi di arredo e l’illuminotecnica;
  • spese per le prestazioni dei professionisti per relazioni, attestati tecnici, asseverazioni nella misura massima del 10% dei costi ammissibili.

Contributi a fondo perduto turismo e superbonus 80%, da quando si può presentare la domanda?

Si hanno novità in merito alla presentazione delle domande del superbonus 80% per il turismo e dei contributi a fondo perduto. Il ministero del Turismo, infatti, sta mettendo a punto la piattaforma che deve essere pronta entro il giorno 21 febbraio 2022. Particolare attenzione deve essere tenuta in considerazione sui tempi. Infatti, dall’apertura della piattaforma, le imprese potenzialmente beneficiarie dei contributi avranno 30 giorni di tempo per presentare tutta la pratica. Difatti, tra permessi, visti e documenti vari, sono addirittura 29 le richieste alle quali adempiere per inviare la richiesta.

Importi degli interventi ammessi al superbonus 80% e ai contributi a fondo perduto

Tra gli interventi finanziabili dal superbonus 80% del turismo, anche il credito di imposta relativo agli interventi realizzati tra il 7 novembre 2021 e la fine di gennaio 2024. Si può ottenere il credito di imposta anche per gli interventi avviati a partire dal febbraio del 2020. Tuttavia, è necessario che le relative spese siano state sostenute a partire dal 7 novembre 2021. L’importo degli interventi varia da un minimo di 40 mila euro a un massimo di 100 mila euro.

Contributi a fondo perduto Sostegni, 2,6 miliardi di aiuti: ecco cosa si può chiedere

Contributi a fondo perduto e crediti di imposta, in arrivo 2,6 miliardi di euro dal decreto legge Sostegni ter alle imprese e alle attività commerciali. Sono i numeri del decreto legge numero 4 del 2022 che arrivano dalla nota di lettura dei tecnici del Senato. Si va dal credito di imposta di 540 milioni di euro per le imprese energivore ai fondi messi a disposizione dei negozi e delle attività commerciali che hanno subito i maggiori danni dall’emergenza sanitaria. Il testo di conversione del decreto in uscita dal Senato disporrà circa la metà dei fondi (1,2 miliardi di euro) da destinare a contenere i costi dell’energia elettrica.

Contributi a fondo perduto imprese in difficoltà settore wedding e intrattenimento, quali sono?

I contributi a fondo perduto andranno a favore della maggior parte delle imprese danneggiate dalle chiusure delle attività per la pandemia e per la difficoltà della ripresa. Risorse per 40 milioni di euro andranno a favore del settore del wedding, all’Ho.re.ca., ai settori dell’intrattenimento, alle imprese di catering, a quelle che organizzano cerimonie e feste, ai bar e ristoranti e agli altri esercizi simili che non hanno cucina. Infine ai gestori delle piscine. Allo stesso tempo, nel decreto sono stati stati stanziati altri 20 milioni di euro per le discoteche, le sale da ballo e i locali assimilati che hanno subito la chiusura per le misure di prevenzione della pandemia. Queste ultime attività devono risultare chiuse al 27 gennaio 2022.

Contributi a fondo perduto per negozi e attività commerciali, a chi andranno?

Altri 200 milioni di euro andranno ai negozi e alle attività economiche danneggiati dall’emergenza sanitaria. In attesa del relativo provvedimento per l’invio della domanda dei finanziamenti, ad oggi sono note tutte le attività che beneficeranno dei contributi: agli esercizi commerciali non specializzati (codice Ateco 47.19); al commercio al dettaglio di carburante per autotrazione (47.30); al commercio di apparecchiature audio e video in esercizi specializzati (47.43); agli articoli di abbigliamento (47.6); agli articoli culturali e ricreativo (47.71).

Aiuti ai negozi dal decreto Sostegni ter, quali altre attività possono richiedere i contributi?

E ancora, i contributi a fondo perduto andranno al commercio al dettaglio di calzature e di articoli in pelle (47.72); agli articoli di profumeria, cosmetici, erboristeria (47.75); al commercio di piante, fiori, fertilizzanti, semi, animali domestici, alimenti per animali domestici (47.76); agli articoli di gioielleria e orologi (47.77); al commercio di altri prodotti a esclusione di quelli di seconda mano (47.78); ai prodotti di seconda mano in negozio (47.79).

Crediti di imposta, esoneri contributivi e risorse al turismo: ecco quali sono in arrivo

Il decreto Sostegni ter ha stanziato ulteriori risorse per sostenere le rimanenze di magazzino nei settori del tessili e della moda. È previsto un credito di imposta con domande delle imprese fino al limite delle risorse per 100 milioni di euro. Il governo ha stanziato altrettante risorse al Fondo unico nazionale del turismo. Per quest’ultimo settore, insieme agli stabilimenti termali, è stato previsto l’esonero contributivo delle assunzioni a tempo determinato o per contratti di tipo stagionale. Le assunzioni devono essere fatte dal 1° gennaio al 31 marzo 2022. L’onere fiscale sarà pari a 60,7 milioni di euro per il 2022 e a 23,7 milioni di euro per il prossimo anno. Altri bonus affitti per il settore turistico impiegheranno 128,1 milioni di euro.

Contenimento bollette energia elettrica, quali aiuti alle imprese?

La parte più importante dei contributi a fondo perduto per le attività riguarda il contenimento dei costi dell’energia elettrica. Il governo, nel decreto Sostegni ter, ha stabilito la somma di 1,2 miliardi di euro che andranno alle imprese per aiutarle nel pagamento dei costi dell’energia, incrementati nell’ultimo periodo a causa del rincaro delle materie prime. Altri 540 milioni di euro andranno alle imprese energivore.

Esonero contributivo imprese entro marzo 2022, in cosa consiste?

Altri 84,3 milioni di euro andranno a favore delle imprese per l’esonero del contributo addizionale (per Cigo e Cigs) relativo ai mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022. I fondi saranno destinati, in particolare, al trattamento di integrazione salariale delle imprese operanti nei settori colpiti dalla pandemia. Ovvero il turismo, la ristorazione, le terme, i parchi divertimento, i trasporti, la distribuzione cinematografica, tv e video, i musei, i cinema, i settori delle cerimonie e delle feste.

Altri contributi a fondo perduto e aiuti alle imprese dal decreto ‘Sostegni ter’

Ulteriori aiuti andranno ai settori dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo. I contributi a fondo perduto ammontano a 50 milioni di euro. Altri 25 milioni di euro andranno al Fondo per le emergenze delle imprese e delle istituzioni culturali. Con 30 milioni di euro il governo finanzia inoltre gli aiuti alle attività dello spettacolo viaggiante e ai circhi. Il contributo permette l’esenzione dal pagamento del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione ed esposizione pubblicitaria che già era stato oggetto di precedenti aiuti entro la fine del 2021. Infine, il decreto assegna 60 milioni di euro al settore dello sport.

Imprese: accedono al Fondo Integrazione Salariale senza addizionale

Il decreto Sostegni Ter entrato in vigore il 27 gennaio 2022 prevede la possibilità per le imprese che subiscono un fermo delle attività lavorative di accedere al FIS, Fondo Integrazione Salariale, senza dover versare il contributo addizionale.

Agevolazioni per le imprese: possono accedere al FIS senza versare il contributo addizionale

L’INPS con la circolare 18 del 2022 ha fornito ulteriori chiarimenti sull’applicabilità del decreto e in particolare per proporre le domande di accesso al FIS senza dover provvedere al versamento del contributo addizionale. Questo ammonterebbe al 4% della retribuzione persa dai lavoratori dipendenti. Tale agevolazione può essere fruita per il primo trimestre dell’anno 2022 e la domanda deve essere proposta all’INPS dall’azienda che abbia almeno un dipendente entro 15 giorni dall’inizio della sospensione o riduzione dell’attività. Per le aziende che hanno avuto la sospensione o riduzione nel mese di gennaio 2022 i termini decorrono dal primo febbraio.

L’esonero del versamento dei contributo addizionale non è una novità, infatti era già stato previsto per gli anni 2020 e 2021, ma nel biennio precedente le misure erano sempre connesse all’emergenza Covid, in questo caso invece il decreto Sostegni Ter non fa alcun riferimento all’emergenza epidemiologica. Questo vuol dire che il fermo o la riduzione dell’attività lavorativa può essere dovuta a qualunque causa anche non connessa a chiusure determinate dall’emergenza epidemiologica.

Il Nuovo FIS trova applicazione per le imprese che abbiano almeno un dipendente e non rientrano nel Fondo di Integrazione ordinario o che aderiscono ai fondi di solidarietà bilaterale o a quelli bilaterali alternativi.

Codici Ateco che possono accedere al Fondo Integrazione Salariale senza contributo addizionale

Codici Ateco Tipologia di attività
55.10 e 55.20 Turismo/alloggi
79.10,79.20, 79.90 Tour operator
56.10.5 Ristorazione su treni e navi
56.21.0 Catering, banqueting
56.29 Mense e catering continuativo su base contrattuale
56.30 Bar ed esercizi simili senza cucina
56.10.1 Ristorazione senza somministrazione
93.21 Parchi tematici
96.04.20 Stabilimenti termali
93.29.1 Discoteche, sale da ballo, night-club e simili
93.29.3 Sale giochi
93.29.9 Intrattenimento e divertimento
49.31 e 49.39.09 Trasporto terrestre
52.21.30 Gestione stazioni per autobus
49.39.01 Gestione funicolari, ski-lift e seggiovie
52.21.90 Servizi radio per radio taxi
91.02 e 91.03 Musei
52.22.09 Servizi connessi al trasporto marino o via acqua
52.23.00 Servizi connessi al trasporto aereo
59.13.00 Distribuzione cinematografica, di video e programmi televisivi
59.14.00 Proiezione cinematografica
96.09.05 Organizzazione feste e cerimonie

Ulteriori informazioni per le aziende e i lavoratori

Possono beneficiare dell’accesso al Fondo Integrativo Salariale tutti i lavoratori subordinati delle aziende viste, tra cui lavoratori apprendisti e lavoratori a domicilio. Inoltre dal 1° gennaio 2022 è cambiato il termine di anzianità di servizio, in passato era richiesta un’anzianità di 90 giorni, ora bastano 30 giorni per poter accedere.

Le settimane di integrazione salariale devono essere conteggiate al fine di determinare le 13 (per aziende fino a 5 dipendenti) o 26 (per aziende con più di 5 dipendenti) settimane del biennio mobile. Devono essere conteggiate nei 24 mesi totali da conteggiare nel quinquennio fisso.

Prima di procedere alla sospensione del lavoro è necessario comunque che l’azienda rispetti la procedura di informazione e di consultazione sindacale.

In presenza di comprovate difficoltà finanziarie, l’azienda potrà richiedere all’INPS il pagamento diretto dell’Integrazione Salariale.

L’Integrazione Salariale rientra negli ammortizzatori sociali, tra cui il più importante è la CIG. Scopri cosa cambia nel 2022 leggendo: Nuova CIG 2022: assegno fino a 1199 euro, per chi?

Bonus locazioni in arrivo per i canoni da gennaio a marzo 2022: chi lo può richiedere?

È in dirittura di arrivo il bonus locazioni per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022 a favore delle imprese operanti nel settore turistico. Il relativo provvedimento è contenuto nel decreto “Sostegni ter”, ma dovrà avere l’ok della Commissione europea. Infatti, come già successo per le modifiche dell’articolo 77 del decreto legge numero 104 del 2020, il credito di imposta sui canoni di locazione verrà riconosciuto per gli immobili che non siano a uso abitativo. Ma il bonus locazioni, già introdotto dall’articolo 28 del decreto “Rilancio” (numero 34 del 2020), potrà essere utilizzato dalle imprese interessate solo dopo l’ok dell’Unione europea.

Bonus locazioni nel decreto ‘Sostegni ter’: si attende il via libera della Commissione europea per l’utilizzo

Il che significa che, anche dopo l’entrata in vigore del decreto “Sostegni ter”, il bonus locazioni rimarrà temporaneamente in stand by. Se le imprese dovessero utilizzare il bonus prima del via libera della Commissione europea, verrebbero penalizzate ai sensi del comma 4, dell’articolo 13 del decreto legislativo numero 471 del 1997. La pena pecuniaria prevista in questi casi ammonta al 30% del credito di imposta utilizzato.

Bonus locazioni 2022, quali imprese potranno richiedere il credito di imposta?

Il bonus locazioni del 2022 potrà essere richiesto dalle seguenti imprese operanti nel turismo:

  • le imprese turistiche e ricettive;
  • i tour operator;
  • le agenzie di viaggio.

Le imprese richiedenti dovranno avere un volume di compensi o di ricavi che non eccedano i 5 milioni di euro riferiti all’anno 2019. Rispetto al decreto “Sostegni bis” del 2021, si tratta di un volume di ricavi ridotto a un terzo (15 milioni di euro lo scorso anno).

Bonus locazioni, quali sono le novità del 2022 per le imprese del turismo?

Il decreto “Sostegni ter” provvede a modificare il bonus locazioni 2022 nella sua struttura. Le modifiche riportano il credito di imposta all’impianto delineato dall’articolo 28 del decreto legge 34 del 2020. Infatti, per la richiesta del bonus locazioni, le imprese operanti nel settore del turismo dovranno dimostrare un calo dei corrispettivi o del fatturato da gennaio a marzo 2022 pari a non meno del 50% rispetto allo stesso trimestre del 2019. La misura del credito di imposta è pari al 60% rispetto all’importo mensile dei seguenti canoni:

  • quello di locazione;
  • il canone di leasing;
  • la concessione dell’immobile a utilizzo non abitativo.

In ogni caso, gli immobili devono essere destinati a svolgere le attività commerciali, industriali, agricole, artigianali o di interesse turistico. Nel caso in cui si tratti di lavoro autonomo, l’immobile deve essere adibito all’esercizio abituale della professione.

Bonus locazioni, cosa cambia rispetto al credito di imposta del 2021?

Rispetto al bonus locazioni del 2021, disciplinato dal decreto “Sostegni bis”, cambia dunque il sistema di calcolo del credito di imposta. Nel provvedimento dello scorso anno, infatti, era previsto il calcolo su base annuale. E, pertanto, il calcolo si basava sull’importo medio mensile di fatturato o dei corrispettivi relativi al periodo dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 in rapporto al periodo annuale precedente, ovvero dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020. Rispetto all’edizione 2021, il bonus locazioni ha aumentato la percentuale di perdita del fatturato al 50% rispetto al 30% applicato un anno fa.

Bonus affitto 2022 per il turismo: questo e altri aiuti nel Sostegni Ter

Il decreto Sostegni Ter prevede misure importanti per il settore del turismo, in particolare il credito di imposta pari al 60% dei canoni di locazione per le imprese del settore turismo, anche conosciuto come Bonus Affitto 2022. Ecco come richiederlo.

Bonus Affitti 2022 per il settore turismo

Il Bonus Affitto 2022 per il settore turismo è legiferato all’interno del decreto Sostegni Ter e comprende i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022. Prevede il riconoscimento in forma di credito di imposta del 60% del canone di locazione versato dalle imprese che operano nel settore del turismo.

Affinché si possa ottenere questo riconoscimento è però necessario rispettare dei requisiti, in particolare, occorre una riduzione del fatturato almeno del 50% rispetto al 2019, cioè l’anno precedente all’inizio dell’emergenza Covid che ha comunque ridotto di molto le entrate di questo settore particolarmente colpito.

Il Ministro del Turismo aveva in realtà richiesto il provvedimento per almeno 6 mesi, ma il Consiglio dei Ministri ha riconosciuto tale beneficio solo a metà. Nel provvedimento viene sottolineato che la misura rientra nel quadro degli aiuti di Stato e di conseguenza i beneficiari devono comunicare all’Agenzia delle Entrate l’autodichiarazione sul rispetto dei limiti e delle condizioni stabilite nella relativa disciplina. La Commissione Europea dovrà quindi dare l’autorizzazione alla fruizione del Bonus Affitto 2022 per le imprese del settore turismo.

Dal comunicato del Ministero del Turismo emerge che il fondo stanziato è di 128 milioni di euro.

Altri aiuti del decreto Sostegni Ter per il settore Turismo

Nel comunicato si possono trovare anche altre novità in favore di questo settore fortemente provato dall’emergenza Covid.

Sono stanziati 40 milioni di euro per garantire la decontribuzione dei lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali. Gli imprenditori del settore turismo che sono costretti a mettere in cassa integrazione i dipendenti saranno esonerati dal versare il contributo addizionale fino al 31 marzo 2022. Questa misura riguarda tutti i rami del comparto turistico, ad esempio B&B, alberghi, agenzie di viaggi, tour operator, ristorazione, parchi tematici, terme, impianti di risalita, bar turistici. Per i parchi tematici inoltre sono stanziati ulteriori 20 milioni di euro.