Firmato il nuovo contratto scuola, aumenti per tutti

Dopo lunghe trattative sono arrivati gli aumenti per il settore scuola, gli stessi derivano da un accordo tra Aran e i sindacati, manca però la firma di UIL che ha definito inaccettabili gli aumenti previsti nel nuovo contratto scuola. Si deve ricordare che stiamo parlando del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto istruzione, università e ricerca 2019/21. L’accordo riguarda 1.232.248 dipendenti, di cui 1.154.993 appartenenti ai settori scuola e Afam (inclusi gli 850mila insegnanti, e 77.255 lavoratori dei settori università ed enti di ricerca (esclusi i docenti).

Quali aumenti sono previsti nel nuovo contratto scuola?

Gli aumenti nel settore scuola riguarderanno tutti coloro che sono impeganti nel settore istruzione anche se in misura diversa, infatti si prevede un aumento medio mensile per il personale Ata di 96,72 euro. Per i docenti l’aumento è più elevato e ammonta in media a 124,40 euro. Infine, per il personale dirigente l’aumento media sfiora i 200 euro, si tratta di 197,50 euro al mese. Non è questa l’unica novità del nuovo contratto di lavoro del settore scuola, infatti sono regolamentate anche le attività in smart working.

Il ministro della Pubblica Amministrazione Zangrillo ha sottolineato che il nuovo contratto rappresenta un passo fondamentale per il miglioramento delle condizioni di lavoro di coloro che sono impegnati nella Pubblica Istruzione.

Il nodo principale restano i fondi, infatti il ministro ha sottolineato che proseguono gli incontri con il ministro Giorgetti per capire se possono esservi ulteriori risorse da destinare al settore.

Perché arrivano critiche agli aumenti?

La risposta è semplice, a conti fatti gli insegnanti e il personale scuola nella busta paga riceveranno molto meno rispetto a quanto sbandierato, infatti dalle somme sopra esposte deve essere scorporato quanto già percepito con l’aumento di sette mesi fa. Facendo due calcoli gli insegnanti all’atto pratico riceveranno in media circa 26 euro in più. Per gli Ata l’aumento reale è di 20 euro in più.

A ciò si aggiunge anche un incremento del 10% delle retribuzioni delle ore aggiuntive per i docenti.

Secondo Gianna Fracassi, segretaria della Flc Cgil stiamo parlando di “un aumento stipendiale medio tra i diversi settori che oscilla tra il 5% e il 7%”.

Queste non sono le uniche novità, infatti sono previste maggiori tutele per i precari della scuola con la possibilità di ottenere permessi per 3 giorni mensili per motivi personali e familiari retribuiti, in passato chi aveva il contratto da precario poteva avere permessi ma non retribuiti.

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Tfr in busta paga, tassazione e Isee

Abbiamo dato conto, nei giorni scorsi, della freddezza dei lavoratori nei confronti della possibilità di poter ricevere un anticipo del Tfr in busta paga. Una freddezza dovuta soprattutto ai timori per una fiscalità svantaggiosa che colpisce proprio il Tfr in busta paga.

Dopo che nei mesi scorsi anche i maggiori sindacati italiani si erano mostrati scettici, se non critici, sull’operazione del Tfr in busta paga, muovendosi più a sensazione che dati alla mano, adesso alcuni di questi sindacati i conti li hanno fatti e hanno dimostrato come, dal loro punto di vista, la scelta del Tfr in busta paga sia tutt’altro che vantaggiosa.

Uno studio della Uil ha infatti effettuato alcune simulazioni e messo insieme un po’ di dati per dimostrare come, dai 23mila euro di stipendio lordo in su, l’inserimento del Tfr in busta paga comporterà un appesantimento della tassazione ordinaria e un aumento dell’Isee, con un conseguente aggravio dei costi dei servizi

Secondo la Uil, se un lavoratore che guadagna circa 23mila euro lordi all’anno volesse passare in busta paga i 1209 euro di Tfr maturando, otterrebbe in più circa 97 euro mensili, ma contemporaneamente aumenterebbe l’aliquota marginale Irpef dal 23,9 al 27%; un aumento che, sommato ai minori sgravi fiscali che il rialzo dell’Isee, comporta, andrà a scapito del lavoratore per 330 euro all’anno.

Medesimo discorso riguarda il Tfr in busta paga per chi ha un reddito di 18mila euro lordi: la rata mensile sarà di circa 76 euro, per un totale di 957 euro di Tfr maturando sul quale il lavoratore pagherà l’aliquota del 27%. Peggio ancora andrà a chi ha un reddito di 35mila euro: l’aliquota passa dal 25,3% al 38%, con un aggravio di ben 307 euro.

Oltre agli aggravi della tassazione sulla retribuzione mensile, il Tfr in busta paga, secondo la Uil, inciderà assai pesantemente anche sull’aumento del reddito Isee. Per dimostrarlo, il sindacato ha effettuato diverse simulazioni a livello territoriale.

Per esempio, un reddito Isee di 12.500 euro a Milano dà diritto a una tariffa degli asili nido pari a 103 euro mensili, che diventano più del doppio (232) se l’Isee passa a 12.501 euro. A Roma, il costo per una mensa scolastica con un reddito Isee di 12.500 euro è pari a 50 euro mensili, che diventano 54 se l’Isee passa a 12.501 euro. Sempre a Roma, per l’iscrizione all’università “La Sapienza” si pagano 549 euro all’anno con un reddito Isee di 12mila euro che diventano 600 euro con un Isee da 12001 euro. A Torino, una famiglia con un reddito Isee di 12.999 euro paga in media 156 euro all’anno per la Tassa sui rifiuti: con il Tfr in busta paga, supererebbe la soglia di reddito di 13mila euro e la Tasi arriverebbe a 202 euro. Sempre in tema Tasi, a Bari con un reddito Isee di 10mila euro non si paga la Tasi, ma superandolo grazie al Tfr in busta paga la tassa si pagherebbe con l’aliquota al 3,3 per mille.

Jobs Act, quanto conviene davvero licenziare

Com’è, per le aziende, il bilancio tra sgravi per le assunzioni e indennizzi per i licenziamenti nel recente Jobs Act? A quanto pare favorevole ai licenziamenti. Il calcolo lo ha fatto il Servizio Politiche Territoriali della Uil che, come riportano alcune fonti di stampa, ha verificato che il saldo tra i benefici incassati dagli imprenditori per assumere con il nuovo contratto a tutele crescenti previsto dal Jobs Act e le somme da pagare in caso di licenziamento illegittimo può superare i 6.600 euro. Come dire: assumi e licenzia nell’arco di un anno e intaschi un bel po’ di quattrini.

Il paradosso è forte e voluto, ma probabilmente è l’effetto voluto dalla Uil nell’analizzare questi meccanismi perversi nascosti tra le pieghe del Jobs Act. I calcoli della Uil, infatti, considerano gli oltre 8000 euro garantiti a neoassunto e il taglio Irap introdotto nella manovra, relativi agli assunti a tempo indeterminato. Nel dettaglio, questa sorta di bonus indiretto varia dai 2.895 euro per chi ha un reddito annuo da 12mila euro, ai 6.628 euro per i redditi da 25mila euro.

Difficile comunque che imprenditori furbetti possano utilizzare questo trucchetto per fare cassa sfruttando il Jobs Act. Se per un verso il costo che l’impresa sostiene per ogni contratto a tempo indeterminato non è uno scherzo, il saldo tra quanto l’impresa stessa spenderebbe per ogni neoassunto e licenziato nell’arco dei dodici mesi, sarebbe negativo

Inoltre, se da un lato gli sgravi contributivi introdotti dal governo con il Jobs Act non sono condizionati ad alcuna assunzione, dall’altro sono previsti per i soli contratti attivati nel prossimo 2015. Ragion per cui, chi volesse licenziare uno dei suoi lavoratori il 31 dicembre 2015 per assumerne uno nuovo il 1 gennaio 2016, non avrebbe in dote gli 8000 euro che gli spetterebbero in caso di mantenimento in organico del lavoratore.

Resta inoltre da ricordare che la somma dell’indennizzo in caso di licenziamenti illegittimi non è ancora stata definita dal governo ma demandata ai decreti attuativi del Jobs Act in fase di stesura. Se, come pare, la soglia minima di indennizzo sarà compresa tra le 3 e le 6 mensilità, la differenza tra i vantaggi degli sgravi e la penale per il licenziamento sarebbe quasi nulla.

ABI, ANCE e sindacati chiedono modifiche al Decreto IMU

Sono molte le richieste di modifiche del Decreto IMU e arrivano da più parti, a seguito delle audizioni in Commissione Bilancio e Finanze della Camera da parte di ABI, ANCE e sindacati confederali come Cgil, Cisl e Uil.

Le banche chiedono che l’esenzione dall’IMU applicata agli immobili invenduti dalle imprese venga estesa anche ai fabbricati che un’azienda acquista e ristruttura per poi rivederli.
Per ora sono solo gli immobili non locati a non essere soggetti ad IMU, ma si richiede che l’aliquota non sia pagata nemmeno in caso di fabbricati posti in locazione anche per pochi mesi all’anno.

ABI ha chiesto anche che venga concesso un prestito ipotecario ai proprietari di immobili over 65, per convertire in contanti parte del valore dell’immobile senza perderne la proprietà. In parole semplici, è un prestito garantito dall’immobile.

In ultimo, si chiede che le imprese possano godere di un’IMU più leggera grazie alla deducibilità integrale di Ires e Irap sugli immobili strumentali, alla quale vengano aggiunte agevolazioni per ridurre l’impatto combinato delle tasse sugli immobili d’impresa e futura Service Tax.

Le imprese edili, invece, puntano alla misura dell’articolo 6 del Decreto, che riguarda i mutui casa garantiti dalla Cassa Depositi e Prestiti.
In base ai calcoli dell’ufficio studi ANCE, la misura può aumentare le operazioni di compravendite di 44mila unità, con un beneficio di 8,1 miliardi. La spinta agli investimenti per nuove costruzioni sarebbe di 1,3 miliardi, creando una ricaduta positiva per l’economia pari a 4,4 miliardi grazie all’iniezione di liquidità della Cdp.

Per quanto riguarda le richieste dei sindacati, infine, la Cgil ritiene che l’abolizione dell’acconto IMU sulle prime case introduca un elemento di “iniquità e inefficienza”, mentre sarebbe favorevole all’esenzione solo per chi possiede un unico immobile e all’interno di certi parametri di valore.

Anche la Uil punta il dito contro l’abolizione indiscriminata per tutti, e ritiene che la priorità in questo momento sia la riduzione delle tasse sul lavoro.

La Cisl aspetta di conoscere la prossima Legge di Stabilità, per capire in che modo si procederà all’eliminazione della rata IMU di dicembre, ma in generale ritiene il provvedimento “insufficiente a sostenere la domanda interna” e chiede che la futura Service Tax non appesantisca l’attuale carico fiscale delle famiglie.

Vera MORETTI

Fapi finanzia le aziende in crisi

Le aziende in crisi sono al centro di un finanziamento di 4,5 milioni di euro stanziati da Fapi, Fondo formazione pmi costituito da Confapi, Cgil, Cisl e Uil.

Destinatari del fondo sono, appunto, aziende in crisi e che hanno bisogno di supporto.
Vediamo nel dettaglio chi può beneficiarne:

  • Aziende in crisi. Con questo intervento il Fapi si propone di supportare le imprese e i lavoratori finanziando interventi formativi straordinari per rispondere con efficacia e tempestività alle situazioni di crisi aziendale per l’aggiornamento e lo sviluppo delle competenze a sostegno della ripresa, della competitività e dell’occupazione mettendo a disposizione sino a 60 mila euro per singola impresa;
  • Aziende neoaderenti al Fondo. Con questo intervento il Fapi si propone di offrire immediato accesso alla formazione delle imprese di recente adesione al fondo per lo sviluppo delle competenze a sostegno della competitività e dell’occupazione, mettendo a disposizione sino a 4 mila euro per singola impresa a prescindere dalle somme dalla stessa versate al Fapi;
  • Aziende che hanno in corso innovazione di prodotto e/o di processo. Con questo intervento il Fapi si propone di sostenere processi di innovazione tecnologica, di prodotto e di processo, attraverso lo sviluppo delle competenze dei lavoratori. Tale linea è mirata a favorire l’immediato accesso alla formazione alle imprese che dimostrino l’adozione e lo sviluppo nel proprio sistema aziendale di processi di innovazione tecnologica, di processo e di prodotto mettendo a disposizione fino a 5 mila euro per singola impresa;
  • Reti di impresa: con questo intervento il Fapi intende supportare le reti fra imprese aderenti al Fapi che danno luogo a percorsi formativi finalizzati al perseguimento di obiettivi comuni della rete per sostenerne la competitività. Il Fapi interviene in quest’ambito mettendo a disposizione fino a 60 mila euro per singolo progetto formativo presentato dalla rete.

E’ già possibile presentare le domande, direttamente allo sportello, anche per garantire tempi di risposta più brevi possibili. Obiettivo è anche quello di ridurre al minimo gli adempimenti burocratici relativi all’accesso ai finanziamenti.

Sono previsti, inoltre, ulteriori 17.000.000,00 di euro per il finanziamento di piani e progetti formativi presentati da aziende aderenti al Fondo che verranno messi a disposizione nell’ambito di specifici avvisi e che serviranno a finanziare specifici interventi formativi rivolti a sicurezza, innovazione e situazioni di crisi aziendale.

Vera MORETTI

Sciopero all’Ilva: quale futuro?

 

IERI

Sallusti ai domiciliari: l’ex direttore de ‘Il Giornale’ potrebbe scontare 16 mesi agli arresti domiciliari a casa di Daniela Santanchè. Il procuratore capo del Tribunale di Milano Edmondo Bruti Liberati ha notificato quest’oggi al giornalista un decreto che per la seconda volta sospende l’esecuzione della carcerazione per un anno e 4 mesi, stabilita dalla Corte di Cassazione, ora toccherà al magistrato di sorveglianza decidere, entro 5 giorni, se accogliere la richiesta dei domiciliari. E proprio quest’oggi l’Aula del Senato ha bocciato l’articolo 1 della legge sulla diffamazione, quello che prevede il carcere, fino a un anno, per i giornalisti accusati di diffamazione.

Fiat fusione con Cnh: Fiat Industrial e Cnh si fonderanno in una società di nuova costituzione di diritto olandese (NewCo). Nel dettaglio la fusione prevede che gli azionisti di Fiat Industrial ricevano un’azione di NewCo per ciascuna azione di Fiat Industrial e gli azionisti di Cnh riceveranno 3,828 azioni di NewCo per ciascuna azione di Cnh. Cnh pagherà poi agli azionisti di minoranza un dividendo di 10 dollari per ciascuna azione di Cnh.

Monti dichiara guerra all’evasione: “sotto il profilo del fisco siamo in uno stato di guerra contro gli evasori e non è possibile avere la pace sociale, una pace tra cittadini e tra cittadini e Stato se non viene ruvidamente contrastato questo fenomeno” assume la linea dura il Premier Mario Monti contro la piega dell’evasione agli stati generali dei manager (Cida) che si sono svolti ieri a Milano. “Non esiste sviluppo italiano senza Europa” ha concluso il Presidente del Consiglio a margine dell’incontro.

Arrestato Salvatore Di Grazia: alla fine il colpevole giace quasi sempre tra le mure di casa. Arrestato ieri a Catania Salvatore Di Grazia con l’accusa di omicidio e soppressione del cadavere della moglie, Maria Francesca Cimo’, per gli amici Mariella. La donna era scomparsa dalla sua abitazione il 25 agosto del 2011, ma Salvatore aveva atteso il 5 settembre successivo per dichiararne la scomparsa alle forze dell’ordine. I due erano sposati da 43 anni. Il corpo della donna non è stato trovato.

OGGI

Occupy Ilva: ieri la decisione di chiudere gli impianti della fabbrica siderurgica tarantina e oggi gli scioperi. Un centinaio di operai si sono radunati questa mattina davanti agli ingressi dell’Ilva per forzare i varchi d’ingresso, mentre di primissima mattina è iniziato lo sciopero proclamato da Fiom Cgil- Fim Cisl e Uilm Uil: le azioni dimostrative sono una reazione in seguito alla decisione dell’Ilva l’azienda di mettere in libertà i dipendenti dell’area a freddo delle altre fabbriche italiane. Immediata la replica del Ministro dell’Ambiente Clini, che assicura che una soluzione sarà pronta già per giovedì: “stiamo lavorando con il premier Mario Monti e con i miei colleghi ministri per risolvere la situazione in tempi rapidi, come peraltro siamo abituati a fare. Il governo opererà per rendere possibile la piena applicazione dell’autorizzazione integrata ambientale, sulla base di quanto disposto dalle direttive europee e dalle leggi nazionali; e allo stesso tempo consentire la continuità delle attività produttive”. Il ministro ha poi assicurato che farà in modo che “l’Ilva investa le risorse necessarie per il risanamento degli impianti”.

Forza Italia 2.0: social network e web 2.0 per ridare linfa vitale a un partito che non si riconosce più. Il pioniere delle tv private ha deciso che il suo futuro (e quello del suo partito) è nella rete, di internet si intende. E mentre il Cavaliere si dice pronto a ‘scatenare l’inferno’ a suon di cinguetti di Twitter, in questi giorni sta stilando la lista dei suoi futuri vassalli: fuori Alfano, fuori Cicchitto, fuori la Carfagna (tutti gli ex An poi non gli vanno giù) e dentro l’amica di sempre Daniela Santanchè, Mariastella Gelmini e l’ex ministro allo Sviluppo economico Paolo Romani. E Frattini? Troppo vicino a Monti prima, a Montezemolo poi per l’ex Premier Berlusconi, che a quanto pare non perdona, nemmeno con un hashtag.

Riduzione debito greco: 13 ore di consiglio per i ministri delle Finanze dell’Eurozona hanno trovato l’accordo sulla Grecia: lo stato membro dell’Ue riceverà 3 tranche di aiuti per 43,7 miliardi. In precedenza, Eurogruppo ed Fmi hanno trovato un accordo sulla riduzione del debito pubblico greco, che oggi ha raggiunto il 170% del Pil: il debito di Atene dovrà scendere entro il 2020 al 124% e sotto al 110% nel 2022.

Morto Joseph Murray: un eroe, un visionario, un grande chirurgo. È morto a Boston a 93 anni, il Dott. Murray, il primo chirurgo al mondo a portare a termine con successo, nel 1954, un trapianto di rene su un essere umano. L’organo era stato prelevato da un gemello omozigote e trapiantato nel corpo del fratello gemello. Murray ha vinto il premio Nobel per i suoi studi in medicina e fisiologia.

DOMANI

Bersani e Renzi da mamma Rai: un faccia a faccia sulla prima emittente del servizio pubblico. Dopo il primo turno delle Primarie del Pd, dopo le polemiche scatenate dalla sfida a 5 ospitata da Sky ( e non dalla rete nazionale) è atteso per domani il dibattito fra Matteo Renzi e Pier Luigi Bersani, che si sfideranno al ballottaggio il prossimo weekend. A condurre il duello politico sarà Monica Maggioni, la giornalista del Tg1 che già aveva seguito in prima linea la sfida politica da Obama e Romney per la poltrona alla Casa Bianca. C’è aria di Obama mania?

Water Convention: si aprirà domani a Roma la 3 giorni dedicata alla protezione e l’uso dei corsi d’acqua transfrontalieri e dei laghi internazionali (“Water Convention”). La sesta sessione della riunione delle parti della Convenzione Unece sarà ospitata fino al 30 novembre alla Camera dei deputati: ad aprire i lavori sarà il ministro dell’Ambiente Corrado Clini.

Legge elettorale: sarebbe dovuta approdare domani in Senato il testo di riforma della legge elettorale, anche se Renato Schifani ha già messo le mani avanti: “se il rinvio dovesse essere breve e costruttivo non sarò certo io ad impedirlo – ha già fatto sapere il presidente del Senato. – Io lavoro per la stesura di un testo ampiamente condiviso, e mi risulta che si stia lavorando in questo senso e quindi resto fiducioso, in una logica attenta ma allo stesso tempo propositiva e costruttiva”. I motivi dello slittamento sono strettamente politici: da un lato l’attesa del ballottaggio del Pd domenica prossima, (e Bersani che intende non esporsi in un momento così cruciale), dall’altra il caos che regna nel Pdl, e il Cavaliere pronto a lanciare il suo Forza Italia 2.0.

 

Alessia CASIRAGHI

Giorgia la ‘rottamatrice’

IERI

Monti vola in Qatar: e fa affari con l’emiro. Il Premier stringe le mani agli uomini di Hamad bin Khalifa Al Thani, l’emiro del Qatar, e salta fuori una joint venture da 2 miliardi di euro. E’ quella siglata ieri tra il Fondo strategico italiano (Fsi) e la Qatar Holding, la stessa società del Qatar che aveva soffiato il marchio Valentino all’Italia per un ‘capriccio’ di una delle 3 mogli dell’emiro. La joint venture si chiamerà “Iq Made in Italy Venture”, e verrà dotata di 300 milioni di euro iniziali e un capitale complessivo fino a 2 miliardi, “che sarà versato pariteticamente da Fsi e Qh nel corso dei primi quattro anni”. Ma qual è lo scopo di questa nuova alleanza da mille e una notte? La neonata joint venture investirà nelle società italiane che operano in alcuni settori del Made in Italy: dall’ alimentare alla moda e lusso, e ancora arredamento e design, turismo, stile di vita, tempo libero. Ma perché un accordo proprio con il fondo sovrano del Qatar? L’Emiro, almeno di questi tempi, è meglio tenerselo alleato, che ritrovarselo come concorrente. Valentino docet.

Il vino in polvere ‘made in Italy’:  cosa succede se Amazon spaccia come vino rigorosamente ‘made in Italy’ della polvere colorata in kit? Coldiretti ha denunciato ieri il sito di e-commerce mondiale per aver inglobato e commercializzato nella sua ‘enoteca on line’ wine kit, ovvero confezioni di vini in polvere, che utilizzano impropriamente i nomi di denominazioni protette italiane, dal Barolo al Valpolicella, al Montepulciano e Chianti. E pensare che una volta c’era chi disprezzava il vino in cartone…

Napolitano difende Monti: “vedremo come si esprimeranno i cittadini e in base al risultato elettorale si troveranno le soluzioni per governare stabilmente il Paese, mettendo a frutto il lavoro del Governo Monti le cui decisioni hanno segnato il cammino dal quale l’Italia non potrà discostarsi” è fiducioso il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano circa l’operato dell’attuale Premier Monti. A margine del vertice con i Presidenti della Repubblica tedesca e polacca a Napoli, il Presidente, parlando di pronostici sulle prossime elezioni ha fatto sapere che “quando sono libere nessuno può prevedere il risultato. C’è sempre un certo grado di rischio quando si vota, vogliamo per questo non votare?”.

Gaza: Stop alle violenze: lo ha chiesto il presidente americano Barack Obama telefonando al presidente egiziano Mohamed Morsi, al quale ha domandato di intervenire su Hamas per fermare il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza su Israele. e al premier israeliano, Benyamin Netanyahu. Secondo alcune fonti,Israele sarebbe intenzionato a chiedere un cessate il fuoco, dalle 24 alle 48 ore, come richiesto dal Governo egiziano, per permettere a entrambe le parti di elaborare i termini di un accordo per una tregua. E intanto oggi Ban Ki-moon incontrerà il segretario generale della Lega Araba Nabil el Araby, mentre in serata sarà a Il Cairo per incontrare il Presidente Morsi e il premier Hisham Qandil.

OGGI

Redditest al via: presentato questa mattina dall’Agenzia delle Entrate lo strumento che scoverà gli evasori di tutta Italia. Il Redditest è uno strumento di auto valutazione online da parte del contribuente per verificare se il suo reddito è compatibile con le sue spese, una sorta di autodiagnosi pre 730 e modello Unico. Il Redditest voci di spesa divise in sette macro-categorie: abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, tempo libero e cura della persona, investimenti immobiliari e mobiliari netti. Lo strumento online affiancherà il Redditometro vero e proprio: solo nel caso il Redditest evidenzio uno scostamento superiore al 20% rispetto alla dichiarazione, scatteranno gli accertamenti del fisco.

Clinton a Gaza: il governo israeliano ha “sospeso provvisoriamente” ogni progetto di offensiva via terra sulla Striscia di Gaza: lo scopo è dare tempo alla mediazione egiziana in corso. Intanto sono attesi in Israele il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, inviato dal Presidente Barack Obama, che ieri ha telefonato al Premier egiziano Morsi, e il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, allo scopo di trovare una trattativa per fermare il conflitto. Conflitto che secondo il bilancio aggiornato a questa notte, quando sono continuati i raid aerei, ha mietuto 109 vittime palestinesi dall’inizio dell’offensiva.

Moody’s declassa la Francia: la più temuta agenzia di rating ha tagliato il rating della Francia declassandolo a AA1 dalla precedente tripla A. Lo ha reso noto l’agenzia in una nota in un cui spiega di aver anche mantenuto sul Paese l’Outlook negativo. “Le riforme annunciate dalla Francia sono state insufficienti per ristabilire la competitività” fa sapere Moody’s.

Giorgia Meloni ‘rottamatrice’: ‘lasciare spazio a una nuova generazione’. E’ questo il diktat della neocandidata alle Primarie del Pdl Giorgia Meloni: ex ministro della Gioventù durante il Governo Berlusconi, la Meloni ha il piglio della rottamatrice, soprattutto nei confronti di quelli che ”stanno lì dal ’94 o persino da prima. Chi oggi vota per la prima non ha mai visto altre facce. Tra il tutti a casa e la palude c’è spazio per un ricambio fondato sul merito”. Ricambio che secondo la Meloni potrebbe giocare a vantaggio anche del superfavorito, nonché segretario del partito, Angelino Alfano: “una competizione vera può rappresentare un’occasione anche per Alfano per smarcarsi dall’ immagine di leader ostaggio dell’apparato. Per lui puo’ essere l’occasione per tirare fuori quel coraggio che molti di noi hanno sperato trovasse in questo anno e mezzo da segretario”.

Vittoria della Roma: Torino battuto 2 a 0 all’Olimpico ieri sera da una Roma in stato di grazia post delusione derby: le 2 reti portano le firme di Osvaldo su rigore e di Pjanic.

Beckham lascia i Los Angeles Galaxy: il centrocampista più famoso del Manchester United pronto ad attaccare le scarpette al chiodo. Sembra proprio che Mr Beckham sia intenzione a chiudere con il calcio: secondo alcune indiscrezioni giocherà la sua ultima partita il prossimo 1 dicembre nella finale della Mls Cup contro lo Houston Dynamo. Ma c’è già chi sussurra che l’ex capitano della nazionale inglese sarebbe pronto a trasferirsi in un altro Continente, il terzo per l’appunto: stavolta a tentarlo sarebbero le offerte ricevute dall’Australia. E chissà che non diventi vicino di casa di Del Piero.

DOMANI

Legge di Stabilità: occorrerà attendere domani per tre voti di fiducia della Camera alla Legge di stabilità e Ddl Bilancio, che passerà in Aula invece giovedì, per la discussione generale. Oggi intanto, intorno a mezzogiorno, si è svolta l’apposizione delle tre fiducie da parte del Governo, votate in successione a partire dalle 12.

Camusso a Palazzo Chigi: incontro fra il Governo e le parti sociali domani sera alle 18.30 a Palazzo Chigi. Al tavolo delle trattative sull’accordo per la produttività siederà Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, poco propensa a mettere la firma sul testo definitivo del confronto tra le parti sociali sulla produttività, lo stesso a cui hanno aderito Cisl e Uil e le associazioni d’impresa. Per la Cgil il testo contiene “contiene elementi non condivisibili”, sottolineando che “il giudizio della Cgil resta negativo su alcune parti sostanziali del testo”.
La Uil, che ha invece siglato l’intesa sulla produttività, chiede al Governo la detassazione strutturale dei premi di produttività applicando un’imposta, sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali, al 10% sui redditi da lavoro dipendente fino a 40.000 euro lordi annui.

Anderlecht Milan: trasferta belga domani sera per i rossoneri di Allegri, che incontreranno l’Anderlecht nella fase di ritorno del Girone di Champions League. Vietato sbagliare per il Milan, pena il mancato accesso alla fase ad eliminazione diretta della Champions e una perdita pecunaria non indifferente: il premio economico offerto dal superamento del turno, che, in tempi di magra, a Via Turati non farebbe certo scomodo.

 

Alessia CASIRAGHI

La spending review è legge

La spending review non è più un decreto ma una legge.

La Camera, con una votazione di 371 favorevoli, 86 contrari e 22 astenuti, ha dunque dato l’ok definitivo, dopo che il testo era passato al Senato.

Questo provvedimento porterà, come principale risultato, il congelamento dell’Iva, anche se, per ottenerlo, sono stati fatti tagli, considerati “generici” dal sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo, che però destano preoccupazioni e dubbi soprattutto da parte delle Regioni e degli amministratori locali.
Per loro, infatti, più che una revisione della spesa, questa nuova legge assomiglia molto ad un’altra manovra.

I tagli degli organici pubblici, a dire il vero, hanno sollevato le proteste dei sindacati, in particolare di Cgil e Uil, che hanno già indetto uno sciopero per fine settembre. Anche se si sono dati appuntamento fuori dall’Aula di Montecitorio con tanto di mannaie per simboleggiare quanto grave sarà la conseguenza di questo decreto sul lavoro pubblico.
Polillo, però, più che con le mannaie promette che, nei prossimi mesi si lavorerà con il bisturi, con Enrico Bondi in prima linea in qualità di supercommissario all’economia.

Dopo la pausa estiva, i primi obiettivi su cui lavorare saranno i dossier Amato (finanziamenti ai partiti e permessi sindacali) e Giavazzi (incentivi alle imprese), anche se non saranno tralasciati riordino delle agevolazioni fiscali e nuova revisione della spesa degli enti locali.

Vera MORETTI

Foccillo: “Il potere d’acquisto è sempre più in calo”

“L’ulteriore riduzione delle vendite al dettaglio anche per questo mese è l’ennesima dimostrazione di come sia sempre più sensibile nella vita degli italiani il calo del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni, aggravata da una tassazione sempre piu’ insopportabile e da una continua caduta dell’occupazione”. E’ il commento del segretario confederale Uil Antonio Foccillo ai dati Istat sul commercio al dettaglio diffusi ieri mattina.

“Bisogna prevedere – continua Foccillo – un intervento immediato e deciso per la riduzione, almeno, della tassazione su stipendi e pensioni, invece di pensare a fantasiosi interventi di taglio delle tredicesime che aggraverebbero ancora di più la situazione” conclude.

Tasse locali? Un sacco e una sporta

Sembra che ultimamente uno degli esercizi più gettonati sia quello di calcolare quanto aumenta la pressione fiscale su imprese e famiglie ogni volta che il governo Monti mette mano alla finanza centrale o gli enti locali si inventano tasse per rimpolpare le loro casse esauste. Lo fanno associazioni di consumatori, lo fa spessissimo la benemerita Cgia di Mestre e lo fanno persono i sindacati.

Proprio da uno della Triplice arrivano infatti le ultime stime sulla intollerabile pressione fiscale a livello locale che sta investendo gli italiani. Secondo uno studio della Uil, tra tasse locali e imposte comunali nel 2012 per il contribuente italiano arriverà una mazzata media di oltre 1400 euro.

Una stangata dovuta in gran parte alla mistura mortale di Imu, addizionali Irpef, Tarsu e Imposta di soggiorno. Un mischione velenoso che costerà, mediamente, ai contribuenti 1.427 euro, di cui 177 euro a famiglia per l’Imu sulla prima casa, 865 euro per l’Imu sulla seconda, 143 euro di addizionale comunale Irpef per contribuente e 220 euro per la Tarsu.

E chi saranno i più “fortunati”? Sempre secondo lo studio della Uil, Roma è la città che denuncia il ‘salasso’ maggiore in quanto a imposizione fiscale locale: tra Imu, addizionale Irpef e Tarsu, il 2012 peserà mediamente sulle famiglie per 3.042 euro. A seguire, Bologna con un esborso medio di 2.580 euro, e Milano con 2.519 euro. Insomma, da dove viene viene, la realtà è sempre una e una sola: imprese e cittadini, cornuti e mazziati.