Oggi click day per le strutture ricettive

E’ oggi il click day dedicato alle strutture ricettive, agenzie di viaggio e tour operator volto all’ottenimento del Tax Credit Digitalizzazione, con effetto sul modello UNICO 2015 relativo al periodo d’imposta 201).
Si tratta del credito d’imposta previsto dall’art. 9 del D.L. n. 83/2014 in favore degli esercizi ricettivi che investono nella digitalizzazione della struttura nei periodi d’imposta 2014, 2015 e 2016. L’incentivo è pari al 30% dei costi sostenuti, da ripartire in 3 quote annuali di pari importo, fino ad un massimo di 12.500 euro e comunque fino all’esaurimento delle risorse disponibili.

A beneficiarne sono:

  • esercizi ricettivi singoli;
  • esercizi ricettivi aggregati con servizi extra-ricettivi o ancillari;
  • agenzie di viaggio e tour operators specializzati nel turismo incoming (max 10% delle risorse stanziate).

Tra le spese finanziabili: impianti wi-fi; siti web ottimizzati per il sistema mobile; programmi per la vendita diretta di servizi e pernottamenti e la distribuzione sui canali digitali, purché in grado di garantire gli standard di interoperabilità necessari all’integrazione con siti e portali di promozione pubblici e privati e di favorire l’integrazione fra servizi ricettivi ed extra-ricettivi; spazi e pubblicità per la promozione e commercializzazione di servizi e pernottamenti turistici sui siti e piattaforme informatiche specializzate, anche gestite da tour operator e agenzie di viaggio; servizi di consulenza per la comunicazione e il marketing digitale; strumenti per la promozione digitale di proposte e offerte innovative in tema di inclusione e di ospitalità per persone con disabilità; servizi relativi alla formazione del titolare o del personale dipendente ai fini di quanto previsto dal presente comma.

La domanda per chiedere il finanziamento deve essere presentata al Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) in forma telematica, insieme all’attestazione di effettività delle spese sostenute, tramite il Portale dei Procedimenti del sito del Mibact, a partire dalle ore 10:00 del 13 luglio 2015 alle ore 12:00 del 24 luglio 2015, o fino ad esaurimento risorse.

Per ottenere maggiori informazioni, è possibile collegarsi direttamente al portale dei procedimenti del Mibact, oppure utilizzare il seguente indirizzo email: taxcreditdigitalizzazione@beniculturali.it o rivolgersi al Servizio I – Organizzazione e funzionamento – Segreteria – tel. 06 67232868.

Vera MORETTI

Tari, Imu e Tasi deducibili: ecco come

Dopo le notizie del salasso per Imu e Tasi e dopo le dritte su come pagare in ritardo senza essere uccisi dagli interessi e delle more, finalmente anche qualche buona notizia. Forse, infatti, non tutti sanno che Imu e Tasi, così come la Tari, possono essere scaricate in parte dal modello Unico 2015 da parte di alcune tipologie di contribuenti in quanto diventano oneri deducibili dal reddito d’impresa.

Possono scaricare Imu e Tasi, oltre alla Tari, le imprese, i professionisti, i titolari di partita Iva e gli imprenditori. Per poter procedere alla deduzione, queste categorie devono utilizzare a fini strumentali gli immobili sui quali hanno pagata Imu e Tasi, ossia vi devono svolgere la propria attività.

Giova ricordare che, per il pagamento di Imu e Tasi, gli immobili strumentali sono divisi in due tipologie: immobili strumentali per natura, ossia quelli con caratteristiche tali, per cui il loro utilizzo deve essere per forza strumentale; immobili strumentali per destinazione, ossia quelli utilizzati dal proprietario o dal possessore per esercitare la propria attività ma che potrebbero essere destinate anche ad altro utilizzo.

Entrando nel dettaglio dell’Unico 2015, le imprese inseriranno gli importi di Tari, Imu e Tasi nel quadro RF e quadro RG Unico, ai professionisti e agli studi professionali tocca il quadro RE mentre chi presenta la contabilità semplificata e i contribuenti in regime dei minimi inseriranno nel rigo RE19 nel Quadro LM.

Tari, Imu e Tasi hanno percentuali di deducibilità diversa. La più bassa è quella dell’Imu, normata dalla Legge 147/2013, che è pari al 20%, mentre a Tari e Tasi spetta la deduzione spettante del 100%.

Studi di settore, ok alle specifiche tecniche

In questo mese di scadenze fiscali, arriva la notizia che sono state approvate dall’Agenzia delle Entrate le specifiche tecniche per la trasmissione telematica dei modelli relativi alla comunicazione dei dati rilevanti per l’applicazione degli studi di settore per il periodo d’imposta 2014.

Tali dati sono parte integrante della dichiarazione dei redditi da presentare attraverso il modello Unico 2015. L’approvazione delle specifiche per gli studi di settore è avvenuta con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Conseguentemente, sono stati approvati i controlli di coerenza tra Unico 2015 e i modelli degli studi di settore e sono stati integrati quelli afferenti i parametri. Particolare attenzione, inoltre deve essere prestata nella compilazione di alcuni modelli relativi agli studi di settore, nei quali sono stati corretti dalle Entrate alcuni refusi della modulistica. Questi gli studi di settore interessati dalle correzioni: WM21C, WM27A, WD19U, VG53U, VG82U, VG95U, WK05U, mentre per le istruzioni gli studi UG99U, WG61C, WG61G, WG61H e WG61F.

Istituto Nazionale Tributaristi: bene proroga Unico 2015

L’ Istituto Nazionale Tributaristi (Int) ha accolto con favore e con un sospiro di sollievo la proroga al 6 luglio dei pagamenti collegati al modello Unico 2015 concessa dal ministero dell’Economia.

Come Istituto Nazionale Tributaristi avevamo chiesto il rinvio al 16 luglio per tutti i soggetti obbligati alla presentazione del modello Unico, ma comprendiamo le esigenze di cassa dello Stato ed accogliamo positivamente la proroga per i soggetti interessati direttamente o indirettamente dagli studi di settore e per i contribuenti minimi”, ha dichiarato il Presidente dell’ Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno.

Ora però – ha poi sottolineato Alemannobisogna riprogrammare a regime le date delle scadenze dei pagamenti da Unico, perché non è serio che ogni anno ci sia l’ansia da proroga. Inoltre, andrà fatta una seria riflessione sugli studi di settore, perché la complicazione collegata alla loro compilazione crea gravi difficoltà ai contribuenti ed agli intermediari fiscali che li assistono“.

Proroga Unico 2015 al 6 luglio

Che l’Italia sia il Paese delle proroghe è risaputo. E anche l’ingorgo fiscale del prossimo 16 giugno non sfuggirà, si spera, a questo andazzo. Commercialisti e Caf, come del resto anche i tributaristi, hanno messo sempre più pressione al governo per una proroga di Unico 2015 e 730 2015.

Dal governo è arrivato il segnale sperato: proroga di Unico 2015 per i titolari di partita Iva. Ma i professionisti non mollano la presa, anzi rilanciano, chiedendo al governo che sia prevista anche la cancellazione delle sanzioni dovute dai sostituti d’imposta per errori e ritardi relativi all’invio delle Certificazioni Uniche. In questo calderone dovrebbero rientrare anche Imu e Tasi.

Ma Unico 2015 è in buona (si fa per dire…) compagnia. Le topiche dell’amministrazione tributaria in questo 2015 non sono state poche, almeno finora. Dai pasticci sul 730 precompilato al ritardo con cui è stato diffuso il software Gerico per la compilazione delle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti soggetti a studi di settore.

E se per Unico 2015 il rinvio è a meno di un mese dalla scadenza originaria, la presentazione dei 730 potrebbe invece andare in là di quasi 30 giorni, al 14 luglio. Nessun rinvio alle viste, invece, per Tasi e Imu ma, al massimo, una possibile cancellazione delle sanzioni per i pagamenti effettuati fino a 30-60 giorni dalla scadenza.

Anche le Certificazioni Uniche avrebbero il loro momento di gloria, con la possibile cancellazione delle sanzioni dovute in caso di ritardi nell’invio o errori nella compilazione. Insomma, Italia Paese delle proroghe. Ma, almeno questa volta, per Unico 2015 e per il contribuente non è poi un male.

Alemanno: “Delega fiscale? Niente enfasi e andare al sodo”

La seconda parte dell’intervista al presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno (clicca qui per leggere la prima parte), sulle imminenti scadenze fiscali, gli sviluppi della Delega fiscale e sui pregi e i difetti del nostro sistema tributario.

E quindi, come sta messa la Delega fiscale?
Vedo la strada della Delega fiscale indirizzata verso giusti obiettivi, ma bisogna evitare l’enfatizzazione e invece ribadire chiaramente che la riforma di un sistema fiscale complesso come quello italiano ha necessità di tempo, senza creare l’illusione che nel breve periodo si possa porre rimedio ai problemi causati da una sedimentazione legislativa vecchia di decenni. Non bastano pertanto le buone intenzioni, anche perché come sosteneva Karl Marx , che cito solo casualmente, “La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni“.

Fisco e inferno, bel paragone presidente Alemanno…
In realtà, con ciò non voglio assolutamente paragonare il nostro sistema fiscale ad un inferno, anche se molti commentatori e anche il sottoscritto spesso hanno paragonato il sistema fiscale alla selva oscura di dantesca memoria, ma è necessario più pragmatismo facendo una comunicazione chiara e trasparente: sono certo che i cittadini italiani, spesso sottovalutati, comprenderebbero ed apprezzerebbero.

Alemanno, lei ha già lanciato un allarme sul prossimo tributo unico denominato local tax, perché?
L’imbarazzante vicenda dell’IMU prima e della TASI poi, nonché l’illusione della finta imposta unica denominata IUC, devono insegnare che, soprattutto per i tributi locali, al di là del contenimento del peso economico degli stessi è necessario un sistema di calcolo e di pagamento semplice che possa essere gestito dagli enti locali e che ciò non sia solo una vana promessa. Per questo motivo ho ribadito ai rappresentanti del MEF che sulla local tax, che nell’intenzione del legislatore dovrebbe raggruppare i vari tributi locali, il tempo per fare e per fare bene c’è, ma non bisogna aspettare oltre.

Farete la vostra parte?
Da parte nostra, ovviamente, come Istituto Nazionale Tributaristi siamo come sempre disposti a collaborare e fornire indicazioni per favorire la realizzazione di quanto auspicato: il contributo di chi opera sul campo e conosce le esigenze dei contribuenti è indispensabile se si vuole migliorare il rapporto fisco-contribuente.

Presidente Alemanno, nonostante tutto è possibile chiudere con una nota di speranza?
L’insieme di una crisi che, ad onor del vero, va ben oltre il nostro Paese ed un sistema fiscale complesso non sono sicuramente i migliori elementi per infondere fiducia, ma sono certo che, vedendo come i contribuenti al di là delle spesso giuste proteste siano sempre pronti ad assolvere i propri obblighi tributari, ci sia la possibilità di dare una svolta all’attuale sistema, comunicando ai cittadini con chiarezza l’obiettivo delle norme, fornendo informazioni concrete ed evitando soprattutto l’enfatizzazione. Non so se questa sia una nota di speranza, ma sicuramente è qualcosa di attuabile.

Alemanno (Int): “Proroga Unico? Necessaria”

In questa lunga intervista (domani pubblicheremo la seconda parte) il presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno, parla con Infoiva delle imminenti scadenze fiscali, ma non perde l’occasione di analizzare gli sviluppi della Delega fiscale e di dire la sua sul funzionamento del nostro sistema tributario…

Presidente Alemanno, siamo a pochi giorni dal 16 giugno, una delle scadenze più impegnative dell’anno per contribuenti e intermediari fiscali: quali sono le sue considerazioni?
Sicuramente la concomitanza di scadenze quali i pagamenti da Unico e gli acconti IMU e TASI, senza dimenticare le altre scadenze del 16 giugno, creano difficoltà a contribuenti e agli intermediari fiscali che li assistono. Inoltre, bisogna registrare che, anche quest’anno, nonostante le promesse, non saranno inviati al domicilio dei contribuenti gli importi relativi ai tributi locali sulla casa, per cui i cittadini che non siano in grado di gestire autonomamente i calcoli dovranno affidarsi a professionisti e Caf che ovviamente, per il loro servizio, chiederanno un corrispettivo.

Grattacapi anche sull’Unico…
Discorso a parte per i pagamenti di imposte e contributi collegati al Modello Unico, in particolare per quei contribuenti che, svolgendo un’attività di impresa o di lavoro autonomo, sono soggetti agli studi di settore. I ritardi con cui vengono forniti i programmi di calcolo nonché le modifiche normative in corso d’anno costringono da un lato l’Amministrazione finanziaria a modificare istruzioni e modelli, dall’altro obbligano i professionisti a veri e propri tour de force per riuscire a far rispettare le scadenze ai propri assistiti. Purtroppo questa situazione si ripete ogni anno.

Che fare?
Sarebbe necessario rivedere le scadenze programmate, evitando così le inevitabili proteste e le puntuali richieste di proroga.

Proprio per questo voi come Int, lei come Riccardo Alemanno e molti altri rappresentanti di professionisti e imprese avete chiesto la proroga dei pagamenti da modello Unico. Avete notizie in merito?
No, non abbiamo notizie certe, anche se da indiscrezioni pare sia già predisposta una bozza di decreto che sposta il termine ordinario al 6 luglio, con possibilità di versamento sino al 20 agosto con l’aggravio dello 0,40%.

L’Italia si confermerebbe il Paese delle proroghe…
La nostra richiesta di proroga, che è assolutamente necessaria, è stata presentata per motivazioni reali e concrete anche se a malincuore, perché le proroghe sono la sconfitta di una buona programmazione e la conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che il nostro è un sistema fiscale troppo complesso. Inoltre, come abbiamo ribadito nella lettera inviata al ministro dell’Economia e delle Finanze Padoan ed agli altri rappresentanti del MEF, è altrettanto necessario che il rinvio dei termini sia dato ora e non, come in altre occasioni, a ridosso della scadenza: ciò per il rispetto dovuto ai contribuenti e al lavoro degli intermediari fiscali, che rivestono un ruolo indispensabile per il funzionamento del rapporto fisco-contribuente.

Alemanno, lei è stato in audizione alle Commissioni finanze di Camera e Senato sulla Delega fiscale: come vede procedere la riforma del nostro sistema tributario?
Come ho avuto modo di ribadire alla Camera e al Senato, è evidente che le disposizioni della Delega fiscale da attuarsi, cito testualmente , “… per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita” trovano la condivisione di tutti gli operatori del settore e dei contribuenti. Concretizzare però questi auspici è tutt’altra cosa.

Ossia?
Sono già stati emanati e approvati decreti legislativi attuativi e sono in discussione in Parlamento altri tre schemi di decreto collegati alla Delega fiscale e sicuramente ciascuno contiene norme condivisibili, ma, cosa ribadita durante le audizioni, non è stata ancora data la giusta attenzione ai problemi delle micro aziende del commercio e dell’artigianato nonché al mondo del lavoro autonomo.

Perché?
Molti provvedimenti varati dal Consiglio dei Ministri incentrano l’attenzione sulla grande o grandissima impresa; ciò è positivo ma limitato e non riesce a creare quel clima generale di fiducia necessario per attuare una riforma così complessa come quella del nostro sistema fiscale. Comprendo la necessità del fare, ma alcuni cambiamenti come quelli relativi all’utilizzo dei sistemi informatici e della telematica devono avere un periodo di applicazione tale per cui anche le aziende meno strutturate non abbiano a soffrire di queste innovazioni anziché trarne beneficio. Nella Delega fiscale si stanno attuando norme per dare all’Amministrazione finanziaria un ruolo di “consulente” e non solo di controllore del contribuente, anche in questo caso però prima degli annunci bisognerebbe individuare all’interno degli uffici delegati le professionalità in grado di dare risposte rapide e certe ai contribuenti, alle imprese interne ed a quelle esterne che volessero investire nel nostro Paese.

(continua)

Certificazione Unica tardiva, no alle sanzioni

Le sanzioni per il tardivo invio della certificazione unica hanno fatto perdere il sonno a più di un commercialista. Ecco perché il consiglio nazionale della categoria ha ritenuto utile e doveroso intervenire sulla materia con una richiesta formulata al Fisco.

Di fatto, il consiglio nazionale dei commercialisti chiede di non applicare le sanzioni per i ritardi e le irregolarità nell’invio telematico della certificazione unica dei redditi e delle ritenute da parte dei vari sostituti d’imposta.

Così il presidente dei commercialisti italiani, Gerardo Longobardi: “Lo scorso mese di marzo sono state tante le difficoltà verificatesi in occasione dell’invio telematico della certificazione unica dei redditi e delle ritenute da parte dei sostituti d’imposta. La novità dell’adempimento e il ritardo con cui sono stati messi a disposizione gli applicativi necessari per la loro compilazione hanno creato non pochi problemi”.

Una bella grana quella delle sanzioni per la dichiarazione unica tardiva, che ha spinto Longobardi a insistere sul tema: “Questi motivi spingono il Consiglio nazionale dei commercialisti a chiedere ai competenti organi istituzionali di considerare l’opportunità di disapplicare le sanzioni per i ritardi e le irregolarità nell’invio che da questa situazione sono derivati. Si tratterebbe di un segnale di ascolto nei confronti delle difficoltà vissute dai professionisti, peraltro non dovute a loro negligenze. Un bel segnale che farebbe il paio con quello relativo allo slittamento del termine dei versamenti di Unico 2015 per i soggetti agli studi di settore, preannunciato dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, lo scorso 29 maggio a Siracusa a margine di un Convegno organizzato dall’Ordine dei Commercialisti locale sul contraddittorio preventivo tra Amministrazione finanziaria e contribuenti”.

INT chiede la proroga del modello Unico 2015

Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, ha inviato una lettera al Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, ricevuta per conoscenza anche dai Vice Ministri Casero e Morando ed ai Sottosegretari Baretta, De Micheli e Zanetti, per richiedere la proroga dei pagamenti collegati al modello Unico 2015.

Ciò che Alemanno ha voluto sottolineare è che la richiesta è stata inviata per sottolineare che la proroga in questione sia strettamente necessaria e non solo strumentale.

Ecco alcuni passi della lettera scritta dal presidente INT: “A poco più di due settimane dalla scadenza del pagamento, viene pubblicata la versione definitiva del programma degli studi di settore, la cui elaborazione quest’anno richiede comparazioni con i dati relativi alle precedenti annualità, ovviamente dovranno passare alcuni giorni affinché le società di software forniscano il suddetto programma integrato con i programmi utilizzati dagli studi professionali (senza integrazione al programma di contabilità sarebbe quasi impossibile predisporre ed elaborare il modello dichiarativo e predisporre i pagamenti), inoltre entro il 16 giugno scadono i termini per il pagamento degli acconti IMU e TASI (anche quest’anno nonostante promesse ed assicurazioni nessun bollettino precompilato) quindi gli studi saranno impegnati nel fornire supporto ai contribuenti, siano essi imprese o privati. Pertanto Le chiedo la proroga della scadenza del pagamento sopraindicato al 16 luglio senza sanzioni ed aggravi, proroga che deve essere subito emanata e non a ridosso del termine ultimo come è successo in passato, ciò per il rispetto dovuto ai contribuenti ed al lavoro degli intermediari fiscali, che rivestono un ruolo indispensabile per il funzionamento del rapporto fisco-contribuente“.

Vera MORETTI