Passaporto, come richiederlo, tempi e costi

Con l’arrivo dell’estate e la fine delle restrizioni Covid che hanno caratterizzato le scorse estati, torna la voglia di viaggiare e per chi ancora non lo avesse, è arrivato il momento di fare il passaporto, ma quanto costa e qual è la procedura per richiederlo?

Come ottenere il passaporto

Il passaporto è necessario in tutti i casi in cui si desideri viaggiare al di fuori dei Paesi dell’Unione europea.

La domanda per ottenere il passaporto deve essere presentata in Questura o nell’ufficio passaporti della stazione dei Carabinieri. Per evitare lungaggini e perdite di tempo è possibile prenotare un appuntamento online collegandosi al sito della Polizia di Stato e accedendo ai vari servizi online con l’uso dello Spid o della Carta di identità elettronica.

Fatta questa operazione preliminare si deve cliccare sulla voce “Appuntamenti” e poi su “Disponibilità”, in questo modo è possibile conoscere tutte le date disponibili per fissare un appuntamento online ed eliminare così le lunghe attese presso gli uffici di polizia. Dal sito è possibile verificare anche tutti i documenti che è necessario avere con sé per richiedere il passaporto. Ora vedremo quali sono.

Il consiglio è di non attendere l’ultimo momento prima del viaggio per richiedere questo importante documento.

I documenti necessari

Per ottenere il Passaporto, il giorno dell’appuntamento presso la Questura o la stazione dei Carabinieri è necessario avere con sé:

  • copia della ricevuta di appuntamento (dovrai stampare l’allegato che ti è arrivato via email una volta effettuata la prenotazione) ;
  • documento di riconoscimento, originale e copia;
  • due fototessera nel formato richiesto per il passaporto;
  • la ricevuta di pagamento del bollettino da 42.50 euro il versamento deve essere fatto sul conto corrente n. 67422808 intestato al Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento del Tesoro, con la causale: “importo per il rilascio del passaporto elettronico”
  • marca da bollo di 73,50 euro.

Tra i servizi che si possono richiedere vi è anche la spedizione del passaporto presso l’indirizzo fornito, in questo caso si deve aggiungere un costo di 9,05 euro. In alternativa si ritira presso la sede.

La stessa procedura deve essere utilizzata per il rinnovo.

Al momento della richiesta viene rilasciata una ricevuta da conservare, il passaporto è generalmente pronto in un arco di tempo compreso tra 15 e 30 giorni.

In caso di urgenza, la domanda deve essere presentata direttamente presso lo sportello ed è necessario indicare la necessità di avere il passaporto in breve tempo per motivi di lavoro, studio, cure, lutto.

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Italiani in vacanza per il ponte di Ognissanti

Un ponte lungo cinque giorni aspetta gli italiani, che hanno intenzione di approfittarne e festeggiare l’1 novembre fuori porta.
Saranno più di 7 milioni gli italiani che partiranno, leggermente in aumento rispetto al 2016, e che, dunque, contribuiranno a rendere ulteriormente positivo il bilancio della stagione turistica targata 2017.

Ma, se da una parte i numeri si mostrano costantemente positivi, dall’altro si evidenziano gli aspetti che andrebbero migliorati per poter continuare il trend e proseguire dunque a creare reddito e posti di lavoro nel settore del turismo.

Questo è quanto auspica Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, che ha presentato una ricerca realizzata dalla Federazione da lui presieduta in collaborazione con l’istituto ACS Marketing Solutions.
Secondo questa indagine, il 90,7% dei partenti sceglierà l’Italia, mentre il rimanente 8,1% andrà all’estero.

Nella media, i vacanzieri trascorreranno 3,2 notti fuori casa, con una spesa per ogni membro della famiglia che cresce dai 262 euro del 2016 ai 279 euro del 2017. Il giro di affari previsto per il ponte è di circa 1,96 miliardi di euro (1,81 miliardi nel 2016).

Coloro che rimangono in Italia, per la maggioranza andranno in montagna, 29%, seguita dalle città d’arte, 25,3%, poi località di mare, 17,5%, zone termali, 5,9%, e laghi, 3,6%.

Chi volerà all’estero, invece, ha scelto le capitali europee, 63%, ma anche extraeuropee, 7,4%, seguite dalle località di mare, 14,8%, sempre molto affascinanti per gli italiani.

Per scegliere la località di vacanza e per prenotare, si tende sempre più a collegarsi in rete, per reperire informazioni, contattare direttamente la struttura ricettiva e riservare la sistemazione.

Vera MORETTI

Infoiva e le vacanze

L’estate è nel pieno e anche per lo staff di Infoiva, quest’anno la bella stagione sarà sinonimo di vacanze.

Proviamo, solo per poche settimane all’anno, a lasciarci alle spalle scadenze fiscali, tasse, stress, disoccupazione, governi tecnici, imprese al collasso e cerchiamo di rasserenarci un po’ con le sospirate vacanze.

Questo non significa che chiuderemo gli occhi di fronte all’attualità: semplicemente, sospenderemo gli aggiornamenti del sito fino al 21 agosto. Provando a raccogliere le energie per ricominciare, dopo le ferie, con un settembre che, come ogni anno, ci aspettiamo migliore del precedente.

E allora, buone ferie a tutti.

Lo staff di Infoiva

Vacanze 2016 tra crisi e tensioni internazionali

La situazione internazionale non particolarmente tranquilla spinge le famiglie a scegliere vacanze il più possibile sicure. Lo testimonia un’indagine della Camera di commercio di Milano, che ha sentito le agenzie di viaggio a luglio 2016 per capire gli umori delle famiglie in vista delle vacanze estive.

Ne è emerso che a vincere sono le vacanze in Grecia (per 9 operatori su 10), in altre località italiane marittime e non (per 7 su 10) e alle Baleari (per 6 su 10). Tra le mete non europee prescelte per le vacanze estive 2016 ci sono gli Stati Uniti e Canada, Cuba e altre destinazioni caraibiche.

Terrorismo, disordini internazionali e il clima di tensione di questo periodo incidono negativamente sulle partenze per le vacanze all’estero, secondo gli operatori. Le destinazioni più colpite indicate sono Africa mediterranea, Paesi Arabi mediorientali, Africa subsahariana, che decadono come mete turistiche dell’estate.

È un agosto in lieve crescita per le prenotazioni in agenzia, in quanto c’è un ritorno grazie alle garanzie che gli operatori possono offrire – ha dichiarato Luigi Maderna, presidente Fiavet Lombardia -. Si cercano vacanze comunque al risparmio per coppie, famiglie con bambini e gruppi di amici. Partono per un paio di settimane e cercano tranquillità al mare, evitando mete una volta tradizionali. Una vacanza sempre più condizionata dagli eventi internazionali, soprattutto nell’estate 2016”.

Mare (per 5 su 10) e città d’arte (per 2 su 10) sono i luoghi maggiormente raggiunti con partenze dalla prossima settimana. Le vacanze organizzate con l’agenzia durano generalmente due settimane. Viaggiatrici sono le coppie (per 8 operatori su 10), poi le famiglie (per 4 su 10) e i gruppi di amici (per 2 su 10).

Per quanto riguarda il booking, c’è una crescita nelle prenotazioni e nella spesa indicata intorno al 10% in più rispetto allo scorso anno. Circa la metà delle agenzie di viaggio vede un incremento, le altre sono divise tra chi stima un andamento equivalente a quello dello scorso anno e chi vede un calo. Per le vacanze estive con l’agenzia, la spesa tipica a testa si aggira dai 1.000 ai 1.500 euro.

La predisposizione al risparmio influenza anche la scelta delle vacanze, scegliendo opzioni low cost (per 4 su 10), studiando soluzioni personalizzate a un costo contenuto (per 3 su 10) e ricercando alberghi gratuiti o scontati per i bambini (per 2 su 10). Comunque le vacanze di lusso rimangono uno status symbol che mantengono il loro appeal per la maggior parte delle persone e, grazie agli sconti, diventano anche più accessibili.

Ponte del 2 giugno, prove d’estate

Il ponte del 2 giugno è alle porte e le aspettative sono alte. Secondo i dati elaborati dalla Camera di Commercio di Milano, che ha sentito circa trenta agenzie di viaggio negli ultimi giorni di maggio, il ponte del 2 giugno vede come mete più gettonate le capitali europee e l’Italia per un’agenzia su due. Poi vanno destinazioni come Spagna e Grecia.

Durante questo periodo di vacanza, per il 64%, i turisti si dedicano alla cultura, visitando le principali città d’arte, ma non manca chi ne approfitta (per il 36%) per un primo assaggio di estate, decidendo di rilassarsi al mare, nelle località dove il tempo si prevede soleggiato.

Una voglia di vacanza, seppur breve che, secondo le indicazioni degli operatori porta il business in crescita del 10%. L’88% dei viaggiatori si assenta dalla città per 3 o 4 giorni, giusto il tempo concesso dai giorni di festa del ponte. Il 48% dei viaggiatori ritiene che per il ponte del 2 giugno si spenderanno mediamente tra i 300 e i 500 euro a testa; per il 28% si dispone di un budget che va dai 500 ai 1000 euro.

Ha dichiarato Luigi Maderna, presidente Fiavet Lombardia, Associazione regionale delle agenzie di viaggio aderente a Confcommercio Milano: “Si sceglie più spesso l’Italia per il ponte del 2 giugno, come prima vacanza di mare, sperando nel bel tempo e in cerca di sole. I cambi di temperatura e la stagione fredda prolungata stanno infatti influendo molto sul business. Le spese sono comunque contenute e i giorni di viaggio limitati”.

A mettersi in viaggio per il ponte del 2 giugno sono soprattutto le coppie, per il 68%, a seguire per il 28% le famiglie e i giovani per il 12%.

L’ agriturismo tira, anche a Natale

La formula della vacanza in agriturismo è una di quelle che, negli ultimi anni, hanno subito meno flessioni, specialmente in Italia. Tanto che, secondo i dati sono forniti da Agriturismo.it, dalla ricerca di Nextplora e dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo, nel nostro Paese, gli agrituristi valgono più di 1 miliardo di euro, sono oltre 5 milioni e la maggior parte di loro sceglie la struttura dell’ agriturismo per l’ospitalità familiare (45,2%) e la buona cucina (24,2%).

Inoltre, l’agriturista tipo ha tra i 35 e i 65 anni, è sposato (l’87%) e parte o in coppia o in famiglia (il 75,8% ha uno o più figli). In Italia oggi sono presenti oltre 21mila aziende dedite all’agriturismo (21744), +4,1% in più rispetto al 2013.

La vacanza in agriturismo va forte anche a Natale, dal momento che l’agriturista ama rilassarsi e degustare i prodotti tipici, ma allo stesso tempo visitare attrazioni naturalistiche o storiche nei dintorni.

Tre milioni e 500mila persone hanno soggiornato in agriturismo negli ultimi 12 mesi e tra questi, dato importante, l’86% si ritiene soddisfatto e vuole ripetere l’esperienza.

La regione italiana più ambita, sia per l’italiano sia per lo straniero, rimane la Toscana con il 54% delle preferenze, seguita dall’Umbria (34%), da Veneto e Sicilia (20%) e dal Friuli Venezia Giulia (14%).

L’87% degli agrituristi proviene dall’Europa, tra cui il 35% dalla Germania, il 12% dal Belgio e dall’Olanda e l’8% dal Regno Unito.

Per quanto riguarda la crisi, il 61% degli agrituristi italiani dichiara di aver sentito l’influenza negativa sulle proprie vacanze in agriturismo, contro il 68% del 2014. Tutt’altro scenario per gli agrituristi stranieri: ben l’80% dichiara che la crisi non ha inciso in alcun modo sulle loro vacanze.

Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo 2015, tra gli strumenti digitali più usati per poter scegliere la vacanza giusta, in agriturismo e non, si trovano le recensioni, i commenti letti online e gli articoli specializzati in viaggi. Per quanto riguarda l’ispirazione offline, invece, sono molto influenti i consigli di amici e parenti e la nostalgia delle vacanze passate.

Dati interessanti questi sulle vacanze in agriturismo, sui quali potrà contare la quarta edizione di Agriturismoinfiera, la rassegna dedicata alle aziende agrituristiche italiane che si terrà a Milano il 24 e il 25 gennaio 2016 al Parco delle Esposizioni di Novegro.

Vacanze, il business non è chiuso

Per molti italiani le vacanze continuano, o meglio iniziano, nonostante l’estate sia finita, anche se non del tutto dal punto di vista meteorologico. Sono infatti tanti coloro i quali hanno deciso di prenotare un viaggio o le proprie vacanze tra settembre e ottobre, approfittando dei prezzi più bassi e della minore presenza di turisti nelle strutture alberghiere e nelle città.

La tendenza è stata messa in luce da eDreams, agenzia di viaggi online, che ha analizzato i propri dati di prenotazioni voli, per delineare le tendenze di viaggio e vacanze dei propri utenti per i mesi di settembre-ottobre 2015, comparandole con quelle dello stesso periodo del 2014.

Il primo dato che emerge dalla comparazione effettuata da eDreams è un incremento del 12% rispetto al 2014, nel periodo, del numero dei viaggiatori che nel 2015 hanno scelto vacanze tardive, mentre la spesa media di un biglietto aereo si mantiene costante intorno ai 227 euro.

Come nel 2014, anche quest’anno gli italiani scelgono per le loro vacanze fuori stagione le capitali europee, confermando Londra e Parigi come destinazioni preferite di settembre e ottobre.

Incremento boom (+50%) delle prenotazioni per Milano, derivante dal potere attrattivo di Expo 2015, giunta ormai ai due mesi finali prima della chiusura. Altro trend rilevante è l’aumento del 35% di prenotazioni di voli per New York, che scalza Ibiza in questa speciale classifica delle destinazioni preferite dagli italiani per le loro vacanze nel periodo settembre – ottobre 2015.

Gli irriducibili delle vacanze al mare, invece, continuano a scegliere isole greche, Baleari e Canarie, tutte mete che godono ancora di un clima mite e sono perfette per un soggiorno rilassante grazie a spiagge e strutture ricettive non affollate come nell’alta stagione. Secondo i dati rilevati da eDreams, in queste isole la permanenza per le vacanze settembrine è di circa 7 giorni e il costo medio del pacchetto intorno ai 510 euro.

Italiani stakanovisti anche in ferie

E per fortuna non resiste più lo stereotipo dell’italiano pigro e indolente. Tutte le cifre dicono che siamo uno dei popoli che lavora di più, non solo in Europa. E ora scopriamo che lavoriamo tanto anche in ferie.

Lo ha rilevato il Randstad Workmonitor relativo al secondo trimestre 2015. Secondo la ricerca, durante le proprie ferie un italiano su due sarà disponibile al telefono e attraverso la posta elettronica (55%, contro una media globale del 47%) e lo farà in maniera serena, mentre il 48% sostiene di sentirsi costretto a rispondere a email e telefonate (contro una media mondiale del 38%).

L’indagine di Randstad che ha messo in luce queste abitudini lavorative in ferie è stata realizzata in 34 Paesi e ha un titolo molto significativo: “Orario di lavoro e tempo libero: i confini si dissolvono”. Il campione degli intervistati ha un’età compresa tra 18 e 67 anni, lavora per almeno 24 ore alla settimana in maniera retribuita.

Se dalla stessa indagine, tre anni fa, emergeva che solo quattro lavoratori su dieci avevano un datore di lavoro che richiedeva la sua disponibilità fuori dall’orario di lavoro e senza distinzioni, ora la percentuale è salita al 67%. Un dato che ci pone, nel mondo, al settimo posto (con una media globale del 57%) in una classifica che vede in testa la Cina (89%).

La maggioranza degli intervistati (60%) sostiene di non essere dispiaciuta di occuparsi di lavoro nel tempo libero e durante le ferie, +4% rispetto al 2012. Il 69% dei lavoratori italiani risponde immediatamente a chiamate e email di lavoro, mentre la media globale si ferma al 56%.

D’altro canto, il 64% dei lavoratori mondiali sbriga faccende personali in ufficio, mentre tra gli italiani ci si ferma al 57%, +24% rispetto al 2013. Un buon compromesso di scambio tra ferie e incombenze lavorative…

In vacanza si va coi prestiti

È proprio vero che, crisi o non crisi, gli italiani alle vacanze estive non rinunciano. Nemmeno se, per farle, devono ricorrere a dei prestiti. Cosa che, secondo i numeri elaborati da Facile.it e Prestiti.it all’interno del loro periodico Osservatorio sul credito al consumo, molti fanno. Nel primo semestre del 2015 i finanziamenti erogati per pagare viaggi e vacanze sono stati infatti pari a circa 26 milioni di euro.

Secondo l’Osservatorio, l’incidenza di questo tipo di prestiti rispetto al totale di quelli richiesti nel nostro Paese si è leggermente contratta attestandosi allo 0,82%, sui livelli registrati nel 2013 (0,83%). Molto ridotta rispetto allo scorso anno, invece, la cifra media dei prestiti richiesta, che nei primi sei mesi del 2015 è stata di 4.200 euro mentre lo scorso anno era pari a 5.300 euro (-20%).

Secondo Facile.it e Prestiti.it, a crescere sono stati, invece, i tempi di restituzione dei prestiti. Nel 2014 chi chiedeva un finanziamento per pagare un viaggio aveva in mente di restituire l’importo in 42 rate, nel 2015 si è passati a 47.

Novità anche in merito al profilo del richiedente i prestiti; se nel 2014 l’età media di chi voleva un finanziamento per andare in vacanza era bassa (38 anni), nel primo semestre 2015 si è alzata a 41 anni. Unendo questo dato a quello dell’importo richiesto e dello stipendio di chi sottoscrive la domanda (1.600 euro mensili in media) si ipotizza una riduzione dell’incidenza dei viaggi di nozze sul totale di quelli pagati con prestiti e l’aumento delle vacanze familiari breve e medio raggio.

In termini assoluti sono Lombardia e Campania le due regioni in cui vengono sottoscritte il maggior numero di richieste di prestiti per viaggi e vacanze (rispettivamente il 29% ed il 12%), ma se si osserva l’incidenza dei finanziamenti di questo tipo sul totale di quelli sottoscritti nella regione, la Lombardia è ancora una volta prima con l’1,27%, seguita dal Veneto, dove i prestiti finalizzati al pagamento dei viaggi sono l’1,24% del totale.

Ponte dell’1 novembre, Federalberghi vede rosa

Il ponte di Ognissanti si avvicina con buone premesse. Lo sottolinea il Presidente della Federalberghi, Bernabò Bocca, supportato dai risultati di una indagine esclusiva svolta dalla Federazione, con il supporto tecnico dell’Istituto ACS Marketing Solutions. Secondo Bocca “sono positive le previsioni turistiche degli italiani per il ‘ponte’ del 1° novembre e in linea con l’andamento turistico fatto finora registrare dal 2011“.

L’indagine è stata effettuata dal 19 al 24 ottobre intervistando con il sistema C.A.T.I. (interviste telefoniche) 3.002 italiani, un campione rappresentativo degli oltre 50 milioni tra coloro che costituiscono l’intera popolazione maggiorenne del Paese. Per Boccasi tratta di un risultato che conferma, pur in un contesto economico mondiale a dir poco allarmante, come il turismo sia considerato quasi un ‘bene’ primario al quale gli italiani ricorrono per esorcizzare la congiuntura, dando comunque al settore un riconoscimento tangibile di quanto il rapporto qualità-prezzo sia al centro di questo successo“.

Un ponte che, secondo Bocca, dovrebbe far aprire gli occhi anche a chi concerta e stabilisce le politiche del turismo in Italia. “L’auspicio – afferma – è che il mondo politico sappia cogliere un segnale così forte e dia risposte immediate per consolidare una simile dinamica che, se opportunamente supportata, potrebbe costituire il pilastro attorno al quale edificare un rinnovato sistema economico del Paese“.

d.S.