Cioccolato a Palazzo a Genova, 11-18 novembre 2010

Come chiudere con dolcezza questa settimana se non con un po’ di cioccolata?

Infoiva.com ha proprio deciso di segnalarvi un dolce evento da segnare nell’agenda degli incontri con le pmi eccellenti, quelle che rendono inconfondibile il nostro made in italy.

Si tratta di Cioccolato a Palazzo, la manifestazione in programma a Genova dall’11 al 18 novembre 2010 nella prestigiosa sede di Liguriastyle.it .

Dopo il grande successo della prima edizione, infatti, questa deliziosa iniziativa si ripete nel capoluogo ligure per ospitare, a partire dalla prima delle 7 giornate in calendario, una ricca presentazione ed esposizione delle gustose lavorazioni delle imprese cioccolatiere, unite ad una serie di laboratori a tema: quelli che ci aspettano sono allora momenti di incontro e di conoscenza con una selezione degli artigiani del settore, ma anche un’imperdibile sezione dedicata alla degustazione di prelibatezze preparate dai cioccolatieri della Liguria.

Dal giorno 12, quindi, e  fino alla fine dell’evento, Cioccolato a Palazzo si apre a workshop e mostre dedicate, curate giorno per giorno dalle singole aziende del settore.

Segnatevi indirizzo e date: non perdete questa settimana al sapore di cioccolato dove, oltre alla gola, si potrà appagare anche la fame di conoscenza rispetto a questo delizioso settore tutto italiano!

Sono stati infatti previsti diversi momenti di approfondimento ed una variegata presenza in quanto a tipologie di prodotti appartenenti al marchio “Artigiani In Liguria”, un simbolo di riconoscimento e distinzione delle lavorazioni artigianali liguri nonché garanzia di qualità!

Per saperne di più: Artigiani in Liguria

Locandina: locandina_cioccolato_nov10

Paola Perfetti

GiovaneImpresa.it sul web arriva un sito per gli aspiranti imprenditori under 35

Il Ministero della Gioventù, presieduto dal Ministro Giorgia Meloni, lancia online un sito dedicato ai giovani aspiranti imprenditori. Il sito si chiama GiovaneImpresa.it ed è uno strumento telematico disposizione degli aspiranti imprenditori per avere tutte le informazioni necessarie, conoscere le leggi e le possibilità di finanziamento, sapere quali licenze chiedere, avere una guida per fare il business plan.

Il portale è stato realizzato con la collaborazione dei giovani di Confcommercio, Confindustria, Confapi, Cna, Confartigianato e Confagricoltura. Target di riferimento sono le persone tra i 18 e i 35 anni, che potranno sia consultare Giovane Impresa sia interagire con altri utenti in un apposito forum e porre domande agli esperti delle associazioni imprenditoriali che provvederanno a rispondere.

A Reggio Calabria un contributo alle imprese per la formazione dei giovani

Per sostenere l’occupazione in professioni collegate a manifatture della tradizione locale, la Camera di Commercio di Reggio Calabria ha pubblicato un bando di finanziamento per le micro, piccole e medie imprese, loro cooperative e consorzi, attive nei settori del legno artistico, tessuti e abbigliamento, ceramica, vetro artistico, lavorazione della pietra e del marmo, lavorazione del ferro battuto, oreficeria, che intendano ospitare per un tirocinio di formazione ed orientamento giovani che vogliano apprendere professioni tradizionali.

Sono ammissibili le seguenti tipologie di spese:  rimborso spese a favore del tirocinante; borsa di studio/lavoro; docenza, tutoraggio, coordinamento didattico; costi materiali e di assicurazione.

Il contributo consiste massimo nel 50% delle spese ammissibili (al netto dell’Iva) fino ad un ammontare massimo di 8.000 euro.

La domanda di partecipazione dovrà pervenire entro il 19 novembre 2010, a mano o a mezzo raccomandata, all’indirizzo: CCIAA di Reggio Calabria – Ufficio Servizio Sviluppo delle Imprese | Via T. Campanella, 12 – 89125 – Reggio Calabria. La domanda potrà pervenire anche a mezzo posta elettronica certificata all’indirizzo: cameradicommercio@rc.legalmail.camcom.it

d.S.

Napoli e i rifiuti: a rischio il turismo natalizio

Il commissario dell’Ascom-Confcommercio di Napoli, Tullio Nunzi, nei giorni scorsi si è espresso in merito all’emergenza rifiuti che sta nuovamente vivendo Napoli. Secondo Nunzi, questa grave situazione “sta portando velocemente verso una vera e propria tragedia commercio, una situazione cioè ben più negativa di quella che nelle scorse settimane avevamo denunciato come emergenza commercio. L’immagine della città, già gravemente compromessa con la prima ondata di pubblicità negativa legata ai rifiuti – ha aggiunto – è infatti sempre più a rischio e a poche settimane dal Natale anche questa stagione turistica desta serie preoccupazioni. Ma il rischio peggiore è che Napoli si trasformi a breve in un vera e propria polveriera: tra il problema dei rifiuti, l’occupazione del Duomo, le manifestazioni giornaliere dei disoccupati, le infiltrazioni camorristiche in ogni genere di attività ed i problemi del terziario che vanificano gli investimenti fatti dagli stessi imprenditori, diventa ogni giorno sempre più insostenibile una situazione che era già grave di suo”.

“Lo scarico delle responsabilità da parte dei rappresentanti delle istituzioni – ha concluso Nunzi – rappresenta però l’aspetto più vergognoso della vicenda. In un’assunzione finale delle responsabilità forse sarebbe il caso che chi ha sbagliato se ne andasse tranquillamente a casa”.

fonte: Confcommercio

Ho deciso di aprire la Partita Iva, come devo fare?

Prima tappa del viaggio di Luigi P. nel mondo delle partite IVA. Oggi Luigi deve compiere il passo iniziale: aprire una partita IVA. Infoiva, grazie al contributo della dott.ssa Ippolita Pellegrini, gli spiega come fare.

Se devi aprire una partita IVA significa che hai deciso di esercitare in modo abituale, organizzato e continuativo una qualsiasi attività di impresa, che deve essere presumibilmente remunerativa e che ti permetta di affrontare sia i costi tipici dell’attività di impresa che quelli connessi agli obblighi fiscali vari.

In passato, per aprire un’impresa era necessario rivolgersi a diversi uffici: Camera di Commercio, Inps, Inail, Agenzia delle Entrate.

Dal 1° Aprile 2010 la Comunicazione Unica è l’unica modalità possibile per creare una nuova impresa o comunicare variazioni di imprese già esistenti. Attraverso il collegamento via internet al sito del registro imprese è possibile effettuare la compilazione di tutte le schede necessarie per attivare l’impresa.

Per gli adempimenti relativi alle imprese individuali è possibile svolgere tutte le operazioni di compilazione e spedizione della pratica unicamente tramite il software Comunica Unica Impresa, senza necessità di utilizzare ulteriori strumenti.

 

Per gli adempimenti delle società è necessario utilizzare il software Fedra Plus  per compilare la modulistica e Comunica Impresa per completare e spedire la pratica. Anche le imprese individuali possono utilizzare questa modalità se la preferiscono a quella semplificata.

Prima di aprire la Partita Iva, dovrai scegliere il tuo codice attività, cioè il codice Ateco 2007 che identifica la tua attività. Per agevolarti nella ricerca del codice più adeguato, consulta il sito internet dell’Istat nella pagina relativa alla classificazione delle attività economiche Ateco 2007 e inserisci nel motore di ricerca una parola chiave che identifichi l’attività che andrai a svolgere. Il sistema ti segnalerà il codice più adeguato alla tua attività.

 

Dott.ssa Ippolita PELLEGRINI | i.pellegrini[at]infoiva.it |   (+39) 346.5278117 |  Bisceglie
Laureata in Economia e Commercio presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Bari nel 1995, la Dott.ssa Pellegrini è esperta in gestione aziendale e da 12 anni è Responsabile Contabilità e Bilancio di un gruppo di società di capitali, titolari di numerosi marchi, dedite alla produzione e alla commercializzazione di abbigliamento in Italia e all’estero. Iscritta all’Albo dei Dottori Commercialisti di Trani dal 2006, segue l’approfondimento della materia fiscale e tributaria e studia la fattibilità e la convenienza di operazioni aziendali particolari.

Leggi gli articoli già pubblicati dal Professionista.

Donne imprenditrici: in Italia sono molte di più rispetto al resto d’Europa

Forse è vero che in Italia spesso le donne trovino maggiori difficoltà ad accedere al mercato del lavoro, però è altrettanto vero che siamo il primo Paese in Europa per numero di imprenditrici e di lavoratrici autonome. Le donne imprenditrici, registrate nello scorso mese di marzo, sono ben 1.482.200, contro le 1.340.900 della Germania, le 1.168.300 del Regno Unito, le 938.400 della Spagna e le 798.700 della Francia. Questa peculiarità viene confermata anche dal peso che assume il lavoro indipendente sul totale delle donne occupate: il 16,2% in Italia, di gran lunga superiore al 10,2% della media europea, più che doppio rispetto e al 7,5% della Germania e al 6,6% della Francia. Dunque, il lavoro autonomo è un canale privilegiato per l’accesso delle donne al mercato del lavoro, in particolare al Centro e nelle regioni meridionali.

Questi sono i dati del 7° Osservatorio di Confartigianato sull’imprenditoria femminile artigiana, curato da Enrico Quintavalle e presentato con il suggestivo titolo Il rosa dopo la tempesta. Come è tradizione, il rapporto ha aperto la Convention di Confartigianato Donne Impresa, movimento che rappresenta circa 80.000 imprenditrici artigiane, tenuta per la dodicesima edizione gli scorsi 20 e 21 ottobre a Roma sul tema Donne e crescita. Welfare to work: dall’idea all’impresa.

L’indagine rileva che a metà 2010 le donne con cariche imprenditoriali nelle imprese artigiane attive sono 367.819, in aumento seppur lieve rispetto a due anni fa: un risultato importante in questa congiuntura critica. Il territorio con la maggiore presenza di donne a capo di imprese artigiane è il Nord Ovest con il 31,3%. Nel confronto tra le regioni, appare evidente però il gap del Sud, mentre le condizioni migliori per le imprese donna si trovano in generale nel Nord-Est e nel dettaglio soprattutto in Emilia Romagna, Trentino-Alto Adige e Friuli.

Le donne titolari di ditte artigiane individuali sono per quasi la metà impiegate nei servizi alle persone (49,9%), mentre una su quattro opera nel settore manifatturiero.

Ma è interessante anche la presenza di imprenditrici nei mestieri da uomini: sono 16.027 di cui quasi 5.000 nei lavori di costruzione specializzati, 3.230 nel trasporto terrestre, 2.445 nella fabbricazione di prodotti in metallo.

I motivi di questa tendenza femminile all’autonomia vengono così spiegati da Federica Guidi presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria: “Primo, la flessibilità: lavorando in proprio ci si può organizzare meglio. Ecco perché molte donne provano a entrare nel mondo del lavoro attraverso questa porta. Poi, le italiane hanno una maggiore attitudine a mettere a frutto il titolo di studio che spesso è più elevato rispetto a quello degli uomini”.

Laura LESEVRE

Nuove imprese in Italia: 30 mila imprese in più nel terzo trimestre 2010

Che siano già i segnali della ripresa economica, o gli strascichi di una crisi che ha costretto tanti ad inventarsi un lavoro, questo le statistiche ancora non ce lo suggeriscono. Possiamo intuirlo. Ma è pur vero che la ripresa economica passa anche per il coraggio e la voglia di intraprendere. Quindi sapere che nel terzo trimestre del 2010 sono aumentate le imprese, è sicuramente una notizia che ci entusiasma. Infatti, dopo il buon risultato del secondo trimestre, tra luglio e settembre il saldo tra imprese iscritte e cessate ai registri delle Camere di commercio, è stato positivo di 29.627 unità, un terzo in più di quanto rilevato nello stesso periodo del 2009. Secondo i dati diffusi da Unioncamere, sulla base di Movimprese, la rilevazione condotta da InfoCamere a partire dai dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio,  il trimestre estivo evidenzia anche un rallentamento nella crescita delle aperture di procedure fallimentari rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+13,8% contro +38%).

In particolare, le 85.220 nuove imprese iscritte rappresentano il valore più alto di tutti i corrispondenti trimestri dal 2003 ad oggi. Rispetto al dato dello scorso anno (quando nello stesso periodo le nuove iscrizioni furono 79.488), in termini assoluti la natalità ha fatto registrare un miglioramento del 7,21%. Le 55.593 imprese cessate, invece, risultato inferiori del -9,33% rispetto al dato del 2009, quando a chiudere i battenti furono ben 61.314 imprese. Come effetto di queste due favorevoli dinamiche, il saldo del terzo trimestre dell’anno è il secondo miglior risultato tra quelli degli ultimi otto, dopo quello del 2004, in netta ripresa (+63%) rispetto al 2009. Il buon risultato non si riflette appieno nell’andamento delle imprese artigiane, aumentate solo dello 0,24% (3.543 unità in più rispetto a fine giugno). In termini assoluti, a incidere positivamente sul saldo sono state soprattutto la crescita delle Società di capitali (+11.124 nel periodo), la tenuta del settore commerciale e dei servizi turistici (che insieme hanno determinato un terzo del saldo complessivo), il rilancio delle Ditte individuali che fanno registrare un saldo quasi quattro volte superiore a quello dello stesso periodo dello scorso anno (+15.082 unità, contro le 3.806 del 2009), cui hanno dato un forte contributo le imprese avviate da cittadini extra-comunitari, cresciute di 4.354 unità, il 28,9% del saldo trimestrale di tutte le Ditte individuali.

“Motivi di fiducia e, ancora, diversi campanelli di allarme”. Questo il primo commento ai dati Movimprese del Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Da un lato l’impresa continua ad essere considerata dagli italiani una risorsa importante per rispondere alle sfide più difficili, come quella della perdita del lavoro, prendendosi delle responsabilità e affrontando il mercato. Nei primi nove mesi dell’anno il bilancio demografico è positivo per oltre 60mila imprese. Dall’altro, pur rallentando, l’andamento dei fallimenti ci dice che gli effetti della crisi non si sono ancora esauriti e che continueremo a scontarli ancora per molti mesi. Il compito delle istituzioni in questa fase – ha aggiunto Dardanello – è di sostenere l’impresa. Per questo bisogna mantenere alto l’impegno a semplificare le norme per lo svolgimento delle attività d’impresa e a non far mancare il credito indispensabile per garantire investimenti e occupazione. Accanto a questo è urgente completare le riforme già avviate, come quella per l’internazionalizzazione, e accelerare il passo su una riforma fiscale a misura di piccole imprese e famiglie”.

Vuoi saperne di più? Scarica tutte le statistiche

Nino Ragosta

Silenzio, parla il Temporary Manager…

Il 28 settembre scorso, nella sede di Atema a Milano, si è tenuta la consegna dei diplomi ai primi dieci Temporary Manager certificati Atema. Un’occasione per riflettere sulla figura e sulla professionalità del Temporary Manager, che Infoiva ha voluto valorizzare ponendo a ciascuno dei dieci insigniti 4 domande, le cui risposte potessero dare il senso di che cosa significa essere Temporary Manager oggi e, soprattutto, che valore porta in più la certificazione della propria professionalità. Ecco i primi due contributi dei professionisti che ci hanno voluto rispondere, Paola Pastorino e Marco Grassi.

Che cosa significa per lei essere un TM qualificato Atema?
PAOLA PASTORINO: Un valore che deriva dall’essere valutata, nelle mie competenze trasversali, da un comitato composto da persone con competenze specifiche nel dominio in esame. Competenze trasversali che riconosco essere indispensabili per ricoprire, in qualità di TM, un ruolo di rilievo e di sintesi in un moderno contesto aziendale. Un punto di partenza, una baseline che mi sia di supporto nel processo di miglioramento individuale.  Per affrontare al meglio le trasformazioni del contesto socio economico nazionale e internazionale nel quale opero. Condivido pienamente che la qualificazione abbia validità con durata definita e non illimitata nel tempo.
MARCO GRASSI: La qualificazione rappresenta anche un fattore importante di differenziazione, richiedendo la professione di Temporary Mangement una formazione della personalità più ampia rispetto alla mera competenza ed esperienza professionale di settore. Richiede quindi lo sviluppo di attitudini e peculiarità particolari, inclusa la capacità di gestire un contesto differente.

Qual è il percorso professionale che l’ha portata a diventare TM?
PAOLA PASTORINO: Sono stata segnalata in una realtà tecnologicamente evoluta, alla ricerca di un TM di comprovata esperienza/competenza. Il mio obiettivo è rilanciare l’azienda dal punto di vista commerciale sul mercato nazionale e internazionale.
MARCO GRASSI: Lo sviluppo di esperienze in diversi settori, l’attitudine al problem solving ed il desiderio di confrontarsi con sfide sempre nuove.

Qual è, a suo avviso, l’apporto che un TM può portare alla cultura aziendale in cui opera?
PAOLA PASTORINO: Sistematicità, cultura dei Processi, essere parte della soluzione, non del problema. Inoltre, best practices derivanti dall’esperienza, nuova linfa ed energia, determinazione ed entusiasmo e un buon network di conoscenze.
MARCO GRASSI: Direi anzitutto un apporto di innovazione, intesa anche come capacità di introdurre esperienze e cultura provenienti da settori e contesti differenti. Aggiungerei la capacità di effettuare valutazioni più oggettive, meno influenzate dal contesto e dalle abitudini locali.

Ci racconti la sua prima e la sua più recente esperienza come TM: in quali aziende, con quali mansioni e per quanto tempo, oltre a un bilancio dell’esperienza stessa.
PAOLA PASTORINO: Direttore Marketing e Comunicazione per due anni, in un’azienda che opera nel mondo ICT. Grazie alle attività di assessment e alla successiva focalizzazione tecnico/commerciale questa azienda ha conquistato la prima posizione sul mercato italiano per le soluzioni di Service Assurance. L’esperienza è stata molto gratificante. Ora sono VP Sales & Marketing da marzo 2010 e, oltre alle attività legate al ruolo, ho un rapporto molto stretto con l’imprenditore, sono coinvolta sistematicamente nel CdA e in attività con la comunità Finanziaria. E’ una esperienza molto arricchente.
MARCO GRASSI: Nella prima esperienza, per un fondo di private equity, si è trattato di rivedere le strategie di un gruppo industriale allineandole a un contesto competitivo in cambiamento. Successivamente ho diretto per 2 anni un comitato guida, cui partecipavano l’AD e il primo livello di management, appositamente costituito per allineare decisioni e azioni operative, inclusa la revisione dei processi di controllo di gestione per eliminare inefficienze e sprechi. In tre anni il gruppo ha recuperato redditività ed è entrato con successo in un nuovo mercato strategico.
L’ultima esperienza è stata la ristrutturazione della filiale italiana di un gruppo multinazionale del credito. L’azienda era reduce da un processo di acquisizione di aziende competitor e aveva necessità di allineare rapidamente cultura e gestione dei clienti ai nuovi processi, minimizzando le resistenze interne al cambiamento. L’incarico, per conto del board internazionale, è stato quello di affiancare il General Manager, occupato nella gestione ordinaria, gestendo il nuovo progetto in tutte le fasi, inclusa la riqualificazione del personale e l’assunzione di competenze esterne. Il progetto si è concluso con successo in meno di un anno, riorganizzando la filiale con la creazione di una nuova divisione, che ha accorpato funzioni precedentemente affidate a gruppi diversi, affidata successivamente a un manager interno.

Imprese Artigiane Comunicazione siglano l’accordo sul CCNL

Buone notizie per i lavoratori dipendenti delle imprese artigiane dell’area comunicazione come grafici, fotografi, videoperatori, copisterie, legatorie: é stato siglato l’accordo per il rinnovo del loro contratto nazionale di lavoro comprensivo di  90 euro di aumento, una tantum e sanità integrativa. Ma andiamo con ordine!

Si tratta di un’intesa a larga gittata, che riguarda ben 10mila imprese con circa 300mila dipendenti.

Ad aver raggiunto l’accordo fra le organizzazioni artigiane sono stati Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai insieme ai sindacati di categoria Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil.

L’accordo Imprese Artigiane Comunicazione

La firma ha una durata triennale – dal 1° primo gennaio 2010 al 31 dicembre 2012 -, e prevede un aumento retributivo mensile al quarto livello (operaio specializzato) pari a 90 euro lordi a regime.

Gli incrementi salariali saranno erogati in tre tranche:

  • la prima a partire dal 1 novembre 2010 pari a 40 euro;
  • la seconda dal 1 settembre 2011 pari a 30 euro;
  • la terza dal 1 agosto 2012 pari a 20 euro.

E non é finita: verrà infatti erogata una somma una tantum pari a 125 euro lordi, corrisposta in due tranches: la prima di 65 euro con la retribuzione di marzo 2011, la seconda di 60 euro con retribuzione di marzo 2012.

Tra le novità del contratto, c’é anche l‘ampliamento della sfera di applicazione alle microimprese non artigiane e ai consorzi tra queste, oltre che alle piccole e medie imprese artigiane.

L’intesa prevede anche l’avvio, a partire dal gennaio 2011, di un fondo sanitario integrativo per i dipendenti delle imprese del settore.

Paola Perfetti

Luigi P.: idee e coraggio. Così comincia la storia di un Partitivista

C’era una volta un uomo che viveva in una città qualunque di una regione qualunque della nostra bella Italia. Si chiamava Luigi P. Una persona come tante, il nostro Luigi P.: 35 anni, una laurea, una carriera lavorativa come dipendente all’interno di una grande azienda. Un bel giorno, però, Luigi P. scoprì che questa condizione di dipendente cominciava ad andargli stretta: orari rigidi da rispettare, turni fissi da onorare, un capo cui rendere sempre e comunque conto del proprio operato, nel bene e nel male. Insomma, qualche grattacapo di troppo e qualche costrizione sempre più difficile da digerire.

Ma era anche fortunato, Luigi P.: da anni coltivava svariati interessi, leggeva, si informava ed era sempre in grado di dare utili consigli agli amici che si rivolgevano a lui quando avevano bisogno di districarsi tra la burocrazia, erano a caccia di soluzioni per il loro business, avevano un problema di gestione nell’azienda di famiglia.

Ecco allora che, quel bel giorno in cui Luigi P. scoprì le angustie del lavoro dipendente, fece anche una riflessione: “Visto che hanno così tanto successo i consigli che do agli amici di fronte a una pizza o a un bicchiere di vino, perché non rendere questa mia capacità la mia vera occupazione? Perché non fare di una passione la principale fonte di reddito? Perché non smettere di ‘regalare’ e cominciare a ‘vendere”,il frutto di questa mia passione?“.

 

Detto, fatto. Dopo qualche giorno Luigi P. diede le dimissioni dalla sua azienda e, con il suo gruzzoletto di liquidazione in tasca, si trovò lungo una strada e pensò: “Ecco, ora investirò questi soldi per avviare la mia nuova attività. Ma prima… che devo fare? Qualche mio amico mi ha spiegato che devo aprire una partita IVA: ma che cos’è? E poi, quali sono i passi successivi? Cosa ci faccio con questo capitale se non so come muovermi?“. Ecco allora che Luigi P. decise di contattare gli amici di infoiva che, passo dopo passo, gli avrebbero spiegato le cose da fare per aprire una propria attività.

Seguiamolo, dunque, nel suo percorso per mettersi in proprio; un percorso che noi di infoiva aiutiamo a costruire settimana dopo settimana, grazie a semplici ma complete risposte a poche, semplici domande, che Luigi P. ci pone. Buona lettura.

________________________________________