L’UE boicotta il cioccolato italiano

Un grave attacco al made in Italy” è stato il commento del presidente di Confartigianato Alimentazione, Giacomo Deon, dopo che Corte Ue ha bocciato la denominazione italiana”cioccolato puro”.

La motivazione della Corte europea: l’aggiunta di grassi sostitutivi a prodotti di cacao e di cioccolato che rispettano i contenuti minimi previsti dalla normativa Ue in materia non può produrre l’effetto di modificarne sostanzialmente la natura, al punto di trasformarli in prodotti diversi e, di conseguenza, non giustifica una distinzione delle loro denominazioni di vendita.

Giacomo Deon, oltre ad essere presidente di Confartigianato Alimentazione é un pasticcere bellunese nonché un rinomato cioccolatiere. A questa notizia ha esclamato:

Sono costernato. A quanto pare qualità degli alimenti e chiarezza di informazione ai consumatori non sembrano stare a cuore all’Unione europea. Si tratta di un grave attacco alla tradizione made in Italy che ha nell’artigianato un settore di punta nella produzione di cioccolato puro, realizzato esclusivamente con i seguenti ingredienti: pasta di cacao (composta soltanto da burro di cacao e cacao), zucchero, latte in polvere, aromatizzanti naturali. La denominazione cioccolato puro costituisce una preziosa garanzia di qualit per i consumatori che infatti hanno premiato i nostri prodotti”.

Paola Perfetti

Donne Avvocato, maggiore tutela nella proposta di legge di riforma dell’ordinamento professionale.

Le neo-mamme avvocato non dovranno provare l’effettività e la continuità della professione, ai fini della permanenza nell’albo, quando siano in maternità e nei primi due anni di vita del bambino. Questo è quanto stabilito dall’articolo 20 della proposta di legge di riforma dell’ordinamento professionale. Con questa nuova norma, per la prima volta viene riconosciuta la specificità della posizione delle donne-avvocato. Inoltre, la stessa riforma prevede la necessaria costituzione delle Commissioni pari opportunità presso gli ordini.

Si tratta di piccoli passi, apprezzati dal Consiglio Nazionale Forense, verso un progetto più ampio di interventi che rispetti le differenze di genere nella professione forense.

Un segnale, dunque, che viene dato durante il  XXX Congresso forense tenutosi la socrsa settimana a Genova nel quale una sessione è stata dedicata proprio alle donne-avvocato e alla presentazione della ricerca Censis, promossa dalla Commissione pari opportunità del Cnf e dall’Aiga: “Dopo le buone teorie, le proposte.”

Gli obiettivi indicati dalla ricerca per rafforzare il ruolo la presenza e la rappresenta femminile nella professione forense sono sostanzialmente cinque e chiamano in causa istituzioni forensi ma anche le amministrazione governative:

cnvestire nella rappresentanza (individuando meccanismi di riequilibrio che garantiscano la compresenza dei due generi negli ambiti decisionali);

cambiare la cultura delle stesse avvocate (formando il dominus di studio alle pari opportunità, per esempio, ma anche suggerendo una diversa distribuzione dei carichi all’interno della famiglia);

raccontare la professione (cioè informare sui diritti/doveri collegati al ruolo professionale;

accompagnare la professione (per esempio orientando le professioniste donne a specializzazioni considerare te non femminili come il diritto societario; o incentivando lo start up dello studio;

alleggerire le famiglia (puntando anche al lavoro in modalità remota).

Questi i dati della ricerca: le donne scelgono l’attività forense per passione ( 49,6%), per fare profitto (20%), per un servizio alla collettività (9%); considerano fattori di successo una formazione adeguata (46,3%), la capacità di assumersi responsabilità (26%) disponibilità a occuparsi di qualsiasi problema del cliente (20,%). Significativa la differenza con il colleghi uomini che considerano la capacità di autopromozione il primo fattore di successo (38%). Per donne, poi, i fattori di criticità della professione sono: il numero crescente dei colleghi (56,7%), la difficoltà a far crescere lo studio (32,7%), ma anche la diffidenza della clientela. Tra i fattori che facilitano lo sviluppo della professione di avvocato, le donne avvocato annoverano disporre di uno studio organizzato (42,3%); definire il numero chiuso per l’accesso a Giurisprudenza (28,5); recuperare peso sul piano del prestigio sociale ( 24,6%). E poi utilizzare tecnologie, studi associati, defiscalizzare le spese. La disparità di trattamento con i colleghi uomini passa anche attraverso una marcata asimmetria nelle retribuzioni. Sono infatti l’85,7% le donne avvocato intervistate che denunciano una capacità di guadagno nettamente inferiore a quella maschile (vedi dati cassa forense), lamentando una discriminazione da parte dei clienti (47,1%).

Lo stereotipo che vivono le donne avvocato le vuole capaci di occuparsi delle “persone” e non degli “affari”. Dunque non coglie di sorpresa il dato che testimonia come l’ambito di maggior impegno professionale sia quello della famiglia e minori (68,5), seguito dalla proprietà/condominio (55%), contrattualistica (52%).

Quanto poi all’impiego delle donne nelle Istituzioni forensi: la nuova tornata elettorale presso i Consigli degli Ordini locali e presso il Cnf ha segnato un accenno di inversione di tendenza rispetto alla quota di rappresentanza femminile. Al Consiglio nazionale forense sono state elette due consigliere Carla Broccardo e Susanna Pisano, dei distretti di Corte d’appello, rispettivamente, di Trento e Cagliari. Inoltre, dopo le elezioni di fine 2009 presso i Coa locali, sono 44 le donne oggi al vertice dei Consigli dell’Ordine: 13 presidenti e 31 segretari. Inoltre, crescono le Commissioni pari opportunità presso gli Ordini, oggi giunte a quota 100. “La diffusione delle CPO è stata portata avanti dalla CPO del CNF durante tutto il triennio e l’accresciuta presenza delle donne ai vertici rappresenta un successo di tale lavoro di Rete”, chiosa Carla Guidi. “ Resta poi da considerare come alla crescita degli incarichi di vertici sia conseguito un calo numerico di avvocate all’interno dei CdO : dato disagregato rispetto alla crescita del numero delle iscritte agli Albi. Occorre proseguire su tale strada al fine di dare una unitaria regolamentazione alle CPO ormai diffuse in modo capillare sul territorio, rapportandosi anche con le CPO presso i Consigli Giudiziari”. ” La presenza di una componente femminile nel rinnovato CNF deve servire da stimolo per tutta l’Avvocatura a continuare con vigore nel percorso di innovazione che tende a rappresentare nella massima istituzione della categoria le istanze dell’intero corpo professionale, e non solo di una parte di esso, nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze di genere”.

fonte: Ufficio Stampa Cnf

Il volume d’affari delle libere professioni vale il 15% del PIL. La Lombardia è la regione dei professionisti

Secondo una recentissima relazione dal titolo “Il valore sociale delle professioni intellettuali” presentata gli scorsi giorni a Roma dal Cup (Comitato unitario professioni) e dal Cresme (Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l’Edilizia e il Territorio), le libere professioni in Italia generano un volume d’affari pari a 196 miliardi di euro, cioè circa il 15% del Pil del Paese. Quanto all’occupazione generata dalle professioni, tra occupazione diretta (2,1 milioni di professionisti iscritti agli albi) e indotta, si definisce un bacino occupazionale relativo alle professioni regolamentate stimabile in poco meno di 3,95 milioni di posti di lavoro, pari al 15,9% dell’occupazione complessiva, con l’8,5% di occupazione diretta e il 8,7% nell’indotto. I professionisti hanno raggiunto una diffusione capillare e, costituendo un sistema organizzato e strutturato territorialmente, hanno avuto, e possono ancora svolgere in futuro, un ruolo fondamentale per il processo di innovazione e di sviluppo socio-economico del territorio.

L’analisi dei dati demografici può permettere di mettere ancora più in risalto l’entità del fenomeno professionale nel nostro Paese. I 27 ordini professionali italiani contano oggi un numero di iscritti superiore a 2 milioni e 100 mila, in media, 35 professionisti ogni mille abitanti.

La Lombardia, con quasi 303 mila iscritti, è di gran lunga la regione con la maggiore presenza di professionisti, seguita dal Lazio (236 mila), dalla Campania (200 mila) e dalla Sicilia (172 mila). Ma in rapporto la Valle d’Aosta è la regione con la maggiore incidenza di professionisti di area tecnica (14,7 ogni mille abitanti), seguita da Basilicata (14,5) e Molise (12,1). Le Regioni con maggiore diffusione di iscritti alle professioni sanitarie, invece, sono Liguria (19,8 professionisti ogni mille abitanti), Lazio (19,7), Molise (18,9) e Sardegna (18,5).  Per quanto riguarda l’area economico-sociale e giuridica, è ancora il Lazio a registrare un numero maggiore di professionisti (11,7 ogni mille abitanti), per via di una presenza decisamente maggiore soprattutto di giornalisti (3,5 rispetto all’1,8 nazionale), avvocati (4,6 contro 3,3 nazionale) e consulenti del lavoro (0,7 contro 0,4). Al Lazio segue la Calabria, con 10,5 professionisti ogni mille abitanti, Campania (9,9) e Puglia (9,6).

Artigiano in carcere per un omesso versamento Inps di 134 euro. È una vergogna: liberatelo subito!

La notizia che stiamo per scrivere è di quelle che davvero c’indigna. È una notizia di quelle che l’Italia, che noi sempre difendiamo e proteggiamo, diventa piccola piccola e presta il fianco a cento, mille critiche. Forse quasi tutte giuste. Ma andiamo ai fatti, ecco cosa è successo nella virtuosa provincia di Trento: un artigiano trentino, titolare di una ditta individuale, nel 2006 omise un versamento contributivo da 134 euro; omissione che poteva essere sanata con il pagamento e una piccola sanzione. Per qualche ragione, ciò non avvenne e così scattò un procedimento penale. All’inizio di quest’anno l’artigiano venne processato e l’8 febbraio del 2010 fu condannato in contumacia (cioè in sua assenza) a tre mesi e 300 euro di multa. Non beneficiò della sospensione condizionale, perché aveva subito un’altra condanna simile: un mese per un altro mancato versamento di contributi Inps da 68 euro. Per quella prima condanna l’uomo, padre di famiglia con moglie e una figlia piccola, aveva intrapreso un percorso di riabilitazione, seguito dall’Ufficio esecuzione pene esterne.

Al passaggio in giudicato della seconda condanna, quella a 3 mesi , all’artigiano venne notificato un ordine di esecuzione pena con sospensione di 30 giorni per permettergli di ricorrere al medesimo servizio. L’uomo però, che in quel momento non era seguito da un avvocato, ha erroneamente creduto che gli avvisi si riferissero sempre al primo procedimento per cui era già seguito dall’Ufficio esecuzione. È seguita quindi una telefonata da parte dei carabinieri, che gli dovevano notificare degli atti. Dopo aver salutato moglie e figlia, convinto di dover solo ritirare una carta, ha scoperto in caserma che per lui si stavano aprendo le porte del carcere.

Così l’artigiano in galera ci finisce per davvero. Per aver omesso di versare 134 euro di contributi Inps. Una micro evasione contributiva che probabilmente gli farà trascorrere il Natale in carcere.

In realtà, non si tratta di un accanimento giudiziario, perché le forze dell’ordine e la magistratura si sono limitati ad applicare la legge e non potevano fare altrimenti. E l’artigiano avrebbe dovuto dare maggior peso alle notifiche arrivategli a casa. E noi non c’indigniamo quindi per la solerzia della magistratura. Ci indigniamo perché si possa finire in carcere per un omesso versamento all’Inps. Per di più di appena 134 euro. Ma ancora di più ci indigniamo perché in Italia per una micro-evasione si finisce in carcere quando, sempre in Italia, i principi dell’evasione, della finanza creativa, i furbetti del quartierino, continuano, liberi, a godere di molte delle loro ricchezze e privilegi. Bene, questo non ci piace. Quest’Italia e quella dei due pesi e delle due misure, non è l’Italia che aiuta e assiste i piccoli imprenditori, quelli che da soli reggono buona parte del nostro sistema produttivo. Cara Italia, così non va. Cara Giustizia, se ci sei, per favore, batti un colpo.

Mutui, crescono le richieste di surroga: rappresentano il 18% dei flussi. Boom al Centro-Nord

Il noto Decreto Bersani è stato in grado di portare una nuova rivoluzione nel mondo assicurativo e nel settore bancario, garantendo la concorrenza tra gli istituti di credito e introducendo importanti modifiche.

A tre anni dalla sua approvazione, quali sono gli aspetti che gli italiani hanno saputo sfruttare maggiormente in materia di mutui? Gli italiani hanno deciso di approfittare dei vantaggi portati dall’introduzione della surroga del mutuo. Lo confermano i dati diffusi da Mutui.it, comparatore online di offerte di mutuo, che grazie all’analisi di oltre 18mila richieste di finanziamento, arrivate al sito nei mesi scorsi, ha potuto rilevare che oggi le richieste di surroga rappresentano il 18% dei flussi.

Gli italiani, risparmiatori sempre più attenti, hanno capito come sfruttare al meglio i vantaggi offerti dalla surroga, approfittando sempre più del web per la ricerca di mutui on line: la surroga oltre a consentire il trasferimento del vecchio mutuo dalla propria banca a un nuovo istituto di credito, consente di evitare il pagamento di costi aggiuntivi, incluse le spese notarili.

Secondo i dati resi noti dal comparatore Mutui.it, le regioni in cui si è ricorso con più frequenza alla surroga sono state tre: il Trentino Alto Adige, il Friuli Venezia Giulia e le Marche, dove le percentualie di richieste di surroga hanno raggiunto rispettivamente, il 31,04%, 29,25% e 22,55%. A seguire, con un numero di domande degne di nota, la Sardegna (21,10%) e, a pari merito, l’Emilia Romagna e il Veneto (20,48%). Fanalini di coda Basilicata e Calabria, entrambe al di sotto del 10% di richieste.

Curiosi i dati delle richieste segnalati in base alla tipologia di professione del richiedente: il maggior numero di surroghe sono state richieste da dipendenti delle Forze Armate con il 27,09% delle domande, gli imprenditori e gli operai con rispettivamente il 20,49% e il 20,13% delle richieste di surroga.

Alberto Genovese di Mutui.it commenta così i dati dell’indagine: “La grande richiesta di surroga da parte degli utenti è un segnale importante e per questo abbiamo creato su Mutui.it una sezione dedicata a surroghe e sostituzioni che permette di orientarsi in maniera semplice fra le proposte degli Istituti di Credito. In pochi giorni le richieste giunte sono state migliaia“.

Di seguito  le percentuali di richieste di surroga ricevute dal comparatore di mutui on line in base alle diverse Regioni d’Italia e le professioni che si sono dimostrate più interessate a questa opportunità:

Trentino-Alto Adige: 31,04%
Friuli-Venezia Giulia: 29,25%
Marche: 22,55%
Sardegna: 21,10%
Emilia-Romagna: 20,48%
Veneto: 20,48%
Lombardia: 19,73%
Puglia: 18,11%
Campania: 17,56%
Valle D’Aosta: 16,56%
Lazio: 16,22%
Piemonte: 15,89%
Liguria: 15,62%
Abruzzo: 15,40%
Toscana: 14,10%
Molise: 13,62%
Umbria: 11,49%
Sicilia: 10,59%
Calabria: 9,87%
Basilicata: 8,32%

Forze Armate: 27,09%
Imprenditore: 20,49%
Operaio: 20,13%
Commerciante: 18,56%
Libero Professionista: 18,25%
Impiegato: 17,21%
Quadro/Funzionario: 17,08%
Artigiano: 15,60%
Pensionato: 15,28%
Medico: 14,84%
Insegnante: 11,41%
Dirigente: 11,27%
Consulente: 10,54%
Giornalista: 9,32%

In collaborazione con Mutui.it

Oroscopo business: lunedì 29 novembre

Siete imprenditori o professionisti? Tenete al vostro capitale e volete sapere se gli affari andranno a buon fine? O volete semplicemente sapere come affrontare al meglio i vostri impegni professionali? Selezionate il vostro segno e scoprite che cosa dicono gli astri leggendo l’oroscopo business di Infoiva.

di HARUSPEX

Ariete
Avrete buone possibilità di recuperare il capitale perduto. Il consiglio è di mettere il denaro recuperato sotto chiave e non rischiare!

Toro
I mercati sono una giungla ma le stelle vi regalano un’infinita fonte di energia creativa. Evitate i confronti e pensate a una strategia difensiva.

Gemelli
Oggi agirete d’intuito e questo va bene ma, se Ares abbraccia Afrodite, il rischio sarà quello di essere troppo impulsivi. Ascoltate il consiglio e agite meditando! Non affrontate la giornata con indolenza e poco entusiasmo perché non vi sarà perdonato.

Cancro
Siate più umili e ammettete gli errori che vi hanno portato a compiere l’ennesimo passo falso. Meditate un po’ ma non sognate, la realtà è ben diversa da quello che pensate. Attenti, perché se non vi date una sveglia rischiate di finire in trappola.

Leone
Imparate ad attendere, il vostro momento arriverà e poi ricordatevi che i guadagni a doppia cifra non possono entrare a ogni operazione, quindi sangue freddo! Amici della prima decade, per voi una sola parola: agite. È arrivato il momento di mettere da parte le paure e le esitazioni e di buttarsi nella mischia. Se non lo fate adesso non lo farete mai più.

Vergine
Oggi approfittate dell’arma di ogni professionista vincente: il timing. Se vi scatta la molla non esitate, andate e basta. Amici della seconda decade, per voi un’ottima notizia: le stelle sono con voi quindi approfittatene.

Bilancia
Cari amici della bilancia, occhio! La vostra impulsività potrebbe danneggiare le vostre finanze. I vostri sogni economici sono diversi dalla realtà, quindi resistete dalle tentazioni. Se oggi vi trovate nel mondo dell’alta finanza non aprite il portafoglio.

Scorpione
Anche se oggi vi sentirete dei leoni pronti per entrare nell’arena, a volte è meglio stare calmi e non farsi accecare dall’orgoglio. Il consiglio degli astri è quello di fare qualcosa e prendere una decisione.

Sagittario
Non pensate alle passate operazioni che vi hanno portato al punto di guardare al futuro con poca fiducia, ma soprattutto non abbiate paura delle piccole perdite, non è da voi.

Capricorno
Il consiglio del giorno è quello di non dare fiducia alla persona sbagliata e non commettere gli errori passati, nient’altro. Ricordate che la Borsa non è come giocare alla lotteria: se volete affidarvi ai mercati finanziari per cambiare vita, è meglio che ci riflettiate un po’ su.

Acquario
Oggi per voi sarà una giornata speciale: tanta energia positiva che coinvolgerà il corpo e lo spirito, sarà bene quindi approfittarne. Gli ascendenti Leone non dovranno sprecare la splendida giornata che si chiuderà in maniera positiva.

Pesci
Usate la moderazione per non annullare la forza di volontà che vi ha permesso di mettere da parte qualche soldo. Amici della terza decade, avete tutte le qualità per capire quando uscire dal gioco prima che quest’ultimo vi rovini.

Imprese familiari e passaggio generazionale: Atema firma un evento a Firenze e Milano

Quanto conta, in un tessuto produttivo come quello italiano caratterizzato dalla preponderanza di piccole e medie imprese spesso a conduzione familare, una corretta gestione del passaggio generazionale all’interno di un’azienda, per evitare errori, traumi, sbandamenti, spesso pericolosi per il business se non addirittura per la sopravvivenza dell’attività stessa?

È quello cui cercherà di rispondere l’evento “Padri, Figli e Patrimoni: family business e passaggio generazionale“, organizzato da Atema in collaborazione con Family Office del Gruppo Montepaschi e AIdAF Associazione Italiana delle Aziende Familiari, in programma a Firenze venerdì 3 dicembre 2010 (ore 9,30 – 13,30, Banca Monte Dei Paschi di Siena, Via Dè Pecori 6/8 – SCARICA IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA) a Milano mercoledì 15 dicembre 2010 (ore 9,30 – 13,30, Circolo della Stampa, Sala Bracco, C.so Venezia 16).

È sentire comune che competenze, conoscenze e aspetti manageriali di eccellenza per la gestione dei cambiamenti strategici e di governo delle imprese familiari, debbano affiancarsi in coerenza ai migliori servizi di gestione dei patrimoni familiari (tangibili e intangibili) garanti di una continuità dello spirito imprenditoriale, sociale e della sostenibilità delle imprese familiari italiane.

La “family continuity” è un obiettivo dell’impresa di famiglia ma è anche fattore necessario allo sviluppo del sistema produttivo italiano.
Poter contare su stabili relazioni, sulla possibilità di trasmettere il patrimonio di generazione in generazione, e sulla possibilità di generare ma anche trasmettere ricchezza e valori sul territorio sono fondamenti imprescindibili per la crescita competitiva del Paese: ciò si fonda anche sul valore della tutela dei patrimoni individuali e familiari, e sulla possibilità di creare presupposti operativi ed efficaci ad ogni momento del passaggio inter-generazionale per il mantenimento degli stessi e dell’azienda nel medio-lungo termine.

L’incontro si propone di fare il punto sui servizi di eccellenza, le forme innovative e personalizzate alle esigenze degli imprenditori per la gestione integrata dei patrimoni familiari, in particolare nelle critiche fasi dei passaggi generazionali.

Laura LESEVRE

Per voi il design è tutto? Allora scoprite il cellulare MD Touch Mini di Momodesign

Siete dei fanatici del design? volete un cellulare super glamour? Forse la soluzione giusta per voi è il nuovo MD Touch Mini marchiato Momodesign. A metterlo sul mercato ci hanno pensato 3 Italia e Zte.

Il dispositivo incorpora una fotocamera da tre Megapixel con flash, zoom digitale 5x e registrazione video. Dispone anche di una seconda fotocamera frontale da 0.3 Megapixel per le videochiamate.

Lo standard adottato è Hsdpa (3.6 Mbps) in ricezione. La memoria interna è da 150 Mb, espandibile con MicroSD fino a 8 Gb. Pesa solo 83 grammi, mentre il display Tft a colori è da 2,4” full touch.

Il nuovo MD Touch Mini Momodesign sarà in vendita al prezzo di 49 euro con l’offerta Smartpack anziché 99 euro (fino a esaurimento scorte).

Per saperne di più visita il sito

Infoiva consiglia: “Manuale di sopravvivenza per il popolo delle partite Iva”

C’è un esercito di lavoratori, nel mondo produttivo italiano, che s’ingrossa sempre di più e, dallo Stato, ha sempre di meno. È il cosiddetto “popolo delle partite Iva“, siete voi, cari lettori di Infoiva, che, per vocazione o per necessità, vi siete trovati appiccicato addosso quel codice numerico di 11 cifre e che, ora che ce l’avete, spesso vi dà più grattacapi che soddisfazioni. Siete in tanti – chi dice 3,5 milioni, chi 5, chi 6 – e non di rado vi trovate a dover fare i conti con un fisco o una pubblica amministrazione che vi costringono a cercare soluzioni a problemi o richieste all’apparenza enigmatiche ma che, con uno strumento adeguato, appaiono molto meno ostiche di quanto si possa credere.

Proprio per voi, in particolar modo ai professionisti delle professioni non regolamentate come, a solo titolo di esempio, designer, pedagogisti, fisioterapisti, grafologi, sociologi (ma l’elenco è sterminato) arriva ora questo “strumento adeguato”, un utile volume uscito per i tipi di Mind e scritto dalla commercialista milanese Laura Pesce: il Manuale di sopravvivenza per il popolo delle partite Iva. Il sottotitolo (Tutto quello che avreste voluto sapere dal vostro commercialista ma non avete mai osato chiedere…), introduce alla natura vera di questo libro: un ABC su fisco, previdenza, diritti, amministrazione, burocrazia, pensato per chi è lontano dalle protezioni dello Stato sociale ma ostinatamente continua a fare della propria professione, oltre che una ragione di vita, uno dei tanti rivoli che insieme alimentano la ricchezza nazionale.

Il libro è uscito in libreria a ottobre 2010 e già dalla fine del mese è sbarcato nel circuito Autogrill come “Libro mese” di novembre: 15mila copie con 420 espositori multicopia ad hoc in altrettanti punti vendita. Una bella soddisfazione, dal momento che il canale Autogrill è molto selettivo, e insieme un segnale forte: il “popolo delle partite Iva” fa sempre più massa critica e ha sempre più bisogno di risposte chiare e univoche. Il Manuale di sopravvivenza per il popolo delle partite Iva promette di dare quelle pratiche; da chi detta le linee della politica economica italiana si attendono quelle a più ampio respiro.

Laura Pesce, Manuale di sopravvivenza per il popolo delle partite Iva
Mind Edizioni
Euro 16,00

Dal 30 novembre arriva il digitale nel Veneto. Confartigianato Vicenza dà una lista di 120 aziende da chiamare

Switch off del segnale analogico per i telespettatori del Veneto: Confartigianato Vicenza accende il digitale e fornisce ai suoi utenti una lista di aziende, 120 per la precisione, fra antennisti, installatori e riparatori radiotecnici che sono attivi su tutto il territorio provinciale e già disponibili ad effettuare gli interventi sugli impianti di ricezione radiotelevisiva.

Il passaggio avverrà fra il 30 novembre e il 10 dicembre 2010, così come spiega il rappresentante degli antennisti di Confartigianato Vicenza, Giuseppangelo Scala: “Riteniamo in questo modo di fornire un utile strumento a tutti coloro che in questo momento di transizione hanno necessità di un supporto tecnico qualificato ed esperto. L’elenco é consultabile sul sito www.artigiani.vi.it, e riporta le imprese per comune in ordine alfabetico, con tanto di recapito e caratteristiche professionali”.

Scala ricorda inoltre che, a seguito della sottoscrizione da parte di Confartigianato Veneto di un protocollo di intesa con la Regione del Veneto, alcune aziende associate hanno accettato di attivare un servizio di assistenza base, a prezzo concordato, che riguarda esclusivamente la corretta installazione dei decoder e la sintonizzazione dei canali.

La Regione si é preoccupata di tutelare le fasce più “inesperte” della popolazione e Confartigianato Vicenza ha risposto positivamente a questa richiesta di collaborazione. Ora,” – conclude Scala – “é possibile contattare le aziende che aderiscono all’accordo verificandone il nominativo sul sito istituzionale della Regione, www.regione.veneto.it, nella pagina dedicata al digitale terrestre”.