Immigrati imprenditori: ad Avellino un corso per gli stranieri che vogliono mettersi in proprio

La Camera di Commercio di Avellino tenendo conto che la realtà lavorativa degli stranieri è sempre più importante in Italia e che sono molti gli immigrati interessati ad avviare un’attività in proprio, ha deciso di organizzare un percorso formativo riservato ad immigrati residenti nella provincia di Avellino per offrire loro un supporto formativo per districarsi in un contesto, quale il mondo dell’impresa, particolarmente complesso.

II corso sarà articolato in quattro giornate didattiche della durata complessiva di 22 ore, secondo il programma descritto nel bando,  si propone di: fornire un metodo per valutare la redditività dell’idea imprenditoriale; fornire gli strumenti fondamentali per definire il costo dei propri prodotti/servizi e fissarne il relativo prezzo e per elaborare un piano di fattibilità economica e finanziaria della propria attività; illustrare i principali finanziamenti agevolati presenti sul territorio; supportare nella scelta della forma giuridica da adottare per la conduzione aziendale e delle relative implicazioni fiscali.

Il corso è gratuito ed è richiesta una buona conoscenza della lingua italiana. Per la partecipazione è necessario essere in possesso del permesso di soggiorno in corso di validità. Le lezioni si terranno presso la sede della Camera di Commercio di Avellino Viale Cassitto, 7 – Area Impresa, a partire da martedì 14 dicembre 2010 e si concluderà mercoledì 5 gennaio 2011. La domanda di partecipazione deve pervenire alla Camera di Commercio entro il giorno 10 dicembre 2010. Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici di Area Impresa tel. 0825/694204-206.

Per le imprese di servizi reggiane arriva un marchio di qualità

La Confcommercio e Confconsumatori Reggio Emilia collaborano da oltre un anno per una corretta gestione del Codice di consumo, nell’interesse dei consumatori e dei professionisti che agiscono lealmente. Ora, dopo aver redatto una Guida al Codice di consumo, le due Associazioni proseguono il loro impegno per educare le imprese di servizi ad operare deontologicamente sia tra loro che nei confronti dei clienti utenti/consumatori. Questo obiettivo comune viene perseguito attraverso la firma di un Protocollo deontologico delle Imprese di Servizi tra il gruppo Ascom Terziario Servizi di Confcommercio Reggio Emilia (Ascom TS) e Confconsumatori.

Ascom TS è la struttura di Confcommercio Reggio Emilia specificatamente impegnata a rappresentare gli operatori e le imprese che svolgono la propria attività in alcuni settori chiave dell’economia, i servizi alle imprese e alla persona (servizi alla persona, immobiliari, marketing, di consulenza aziendale, informatici, di formazione e altri).

Con la predisposizione di questo Protocollo viene fissato un quadro di riferimento uniforme sotto il profilo comportamentale alle relazioni tra imprese e coi clienti. Le imprese di servizi che, su base volontaria e mediante la sottoscrizione di una dichiarazione unilaterale di volontà accettano il Protocollo possono utilizzare il marchio di qualità predisposto ed essere in tal modo riconoscibili.

d.S.

Continuità nella gestione del personale e giovani leader: questa la ricetta vincente delle imprese di famiglia

L’Osservatorio Aub (composto da Aidaf-Unicredit-Bocconi), ha realizzato un interessante studio curato da Guido Corbetta e Alessandro Minichili circa l’aumento della redditività per le imprese, specie familiari, capitanate da giovani manager. In realtà lo studio, contestualizzato sulla realtà italiana, allarga un po’ quello che è il limite di gioventù, arrivando alla soglia degli under 50. Ad ogni modo, dalla ricerca, su 2.550 imprese familiari che superano i 50 milioni di euro, è emerso che imprese che hanno alla guida persone sotto i 50 anni riescono a raggiungere risultati, in termini di reddività, migliori rispetto a quelle che hanno leader oltre i 60 anni d’età. L’indice di riferimento Roe (che misura la perfomance aziendale) di imprese con leader giovani è pari al 12%, mentre la media per le altre aziende familiari è dell’8,6%. Dai dati risulta che a incidere è anche il tempo di permanenza al vertice. Le performance più brillanti si registrano nell’arco dei primi 6-10 anni, cui segue un lento declino. Anche per questo motivo, determinare per tempo e con accortezza la successione all’interno delle aziende familiari è fondamentale per evitare di disperdere i risultati raggiunti sino a quel momento.

Altro dato di distinguo tra aziende familiari e non si rinviene nell’occupazione. Nel 2009, considerato anno di crisi, l’occupazione nelle aziende familiari sale di un più 0,8%. Dato minimo ma decisivo se confrontato a quello delle società statali e degli enti locali (-3,5%) e soprattutto al -20% delle multinazionali e al -33,6% dei consorzi e delle cooperative. Il motivo di tanta differenza? Le imprese a carattere familiare hanno una visione di lungo termine, incentrata sul rapporto con i territori in cui si insediano e guidate da maggiore responsabilità e senso civico. Quindi più ricorso alla cassa integrazione, ma meno licenziamenti e incentivi per la buona uscita. Mentre al vertice, dunque, il ricambio è necessario per migliorarsi, nella gestione del personale la parola d’ordine è continuità.

Agenti immobiliari, riscaldate i motori: nei prossimi due anni il mercato immobiliare tornerà a crescere

Secondo il terzo rapporto sul mercato immobiliare della società di studi economici Nomisma, il processo di stabilizzazione del mercato immobiliare sembrerebbe iniziato. Infatti, superata la fase difficile della tempesta, che va dalla fine del 2008 al secondo trimestre del 2009, la maggior parte degli indicatori dell’immobiliare hanno ricominciato a risalire, seppur lentamente, la china. Il mattone italiano si muove dunque verso un riavvio della domanda e una stabilizzazione dei prezzi. Il 2010, secondo questo studi di Nomisma sarebbe un anno di assestamento dopo la caduta verticale subita nel 2008-2009 sul fronte compravendite e quella meno pesante dei prezzi. Nel dettaglio, per l’anno in corso si stima che le compravendite di abitazioni possano raggiungere quota 620 mila, salendo di quasi il 2% rispetto all’anno precedente. Un mercato che rimane tuttavia a due velocità. Il riavvio delle transazioni, sottolinea Nomisma, non avviene in maniera diffusa e generalizzata. Infatti, se da un lato i capoluoghi crescono in maniera più sostenuta, quelli di provincia rimangono sui livelli “depressi” dell’anno passato (+0,4%). Per quanto riguarda, invece, il fronte prezzi secondo Nomisma dovrebbero rimanere pressoché sui livelli attuali nel corso dei primi mesi, rimandando al 2012 un riavvio più deciso, anche in termini reali.

d.S.

Il Gruppo Montepaschi firma un accordo per aiutare l’internazionalizzazione delle imprese

Lo scorso 29 novembre 2010, nella sede della Camera di Commercio di Firenze, è stato firmato un accordo quadro tra alcune strutture del sistema camerale italiano con il Gruppo Montepaschi. Obiettivo dell’intesa è agevolare e supportare con i migliori strumenti finanziari e le professionalità adeguate i percorsi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese italiane.

Tra i firmatari dell’accordo: Unioncamere Emilia-Romagna e PromoFirenze, Padova Promex, Promos Milano, Aries Trieste, Vicenza Qualità, Camera di Commercio di Latina, Aspin Frosinone, Concentro Pordenone, Cesp Matera, Intertrade Salerno. L’ accordo quadro di collaborazione tra il Gruppo Montepaschi e le strutture camerali, che sarà concretizzato nelle prossime settimane nei diversi contesti territoriali, prevede un programma di prima consulenza personalizzata per le imprese e servizi di supporto finanziario e commerciale per l’estero su attività di prima assistenza (scouting, partecipazione missioni, fiere) e di consolidamento commerciale (studi di mercato e di fattibilità).

Secondo Ugo Girardi, segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna, che ha siglato per tutte le nove Camere di Commercio della regione, l’accordo “consente al sistema camerale e alle banche, integrando le rispettive competenze, di accompagnare ancora più efficacemente le imprese sui mercati esteri soprattutto nei Paesi emergenti, fornendo adeguato supporto anche sul versante finanziario”. Per effetto della convenzione, saranno garantite consulenze e servizi specifici agli operatori che parteciperanno alle iniziative promozionali del sistema camerale, con attenzione alle varie fasi di sviluppo delle imprese, rafforzando la loro capacità di competere sui mercati esteri. A questo riguardo, giovedì 2 dicembre, è in programma un unico grande evento “Porte Aperte all’Internazionalizzazione” organizzato dalla Camera di commercio di Ferrara nei locali della fiera. Sono previsti incontri con i referenti dei Desk estero, ma anche di Sace, Simest, Ice, oltre a rappresentanti consolari e diplomatici, esperti e consulenti.

Il grande appuntamento annuale organizzato dalla Camera di Commercio di Ferrara, prevede conferenze su Paesi e mercati strategici e l’opportunità di incontrare singolarmente e gratuitamente i vari esperti e consulenti.

I bandi di finanza agevolata: che cosa bisogna conoscere per evitare la revoca del contributo

Le graduatorie di ammissione ai contributi previsti dai bandi di finanza agevolata sono divise in tre categorie.
Nella prima categoria rientrano le imprese che sono state ammesse a contributo e finanziate.
Nella seconda categoria rientrano le imprese ammesse a contributo ma non finanziate per esaurimento dei fondi.
Nella terza categoria rientrano le imprese non ammesse a contributo per mancanza dei requisiti o perché la domanda presentata è carente sotto il profilo formale e/o sostanziale.

L’impresa ammessa a contributo e finanziata deve rendicontare le spese degli investimenti indicati nella domanda di partecipazione e inviare i documenti di spesa entro i termini previsti dal bando.
Ci sono dei requisiti da rispettare, pena la revoca del contributo: il livello minimo di investimento, la dimensione dell’impresa, la permanenza dei beni acquistati nell’impresa.

Il livello minimo di investimento indica l’importo di spesa che deve essere sostenuto dall’impresa entro i termini previsti dal bando. Salvo qualche eccezione, la revoca totale del contributo scatta quando l’impresa non è in grado di sostenere almeno il 70% delle spese ammesse.
Questo problema si riscontra facilmente nei bandi per progetti di ricerca e sviluppo con durata di un paio di anni. Ad esempio, consideriamo un bando che agevola il costo del personale tecnico impiegato dall’impresa per la realizzazione del progetto: quando si prepara la domanda di partecipazione al bando, l’impresa deve valutare in modo ponderato le ore previste e il costo del personale dipendente impiegato. Pertanto, diventa di fondamentale importanza fare delle corrette previsioni di spesa, per evitare di trovarsi in difficoltà durante la fase di rendicontazione.

Il secondo requisito è legato alla dimensione dell’impresa. Se il bando di finanza agevolata riguarda le piccole e medie imprese, allora l’impresa ammessa e finanziata deve mantenere questa struttura dimensionale anche nei 5 anni successivi, pena la revoca del contributo. Non è un aspetto da sottovalutare, in quanto capita sovente che l’impresa faccia operazioni di ristrutturazione societaria, andando a mutare completamente la struttura organizzativa e dimensionale.

Il terzo requisito è quello della permanenza dei beni acquistati e agevolati all’interno dell’azienda. L’impresa, infatti, può dismettere i beni acquisti e agevolati solo dopo 5 anni dal loro acquisto. Se lo fa prima, pertanto, un’eventuale verifica da parte dell’ente governativo che ha emanato il bando comporta la revoca parziale o totale del contributo.

Dott. Giovanni DE LORENZI | g.delorenzi[at]infoiva.it | www.gdlstudio.it | Padova

Padovano, classe ’73, laurea in Discipline Economiche e Sociali e master in Economics presso l’Università Bocconi di Milano. Prima dell’esame di abilitazione all’esercizio della professione di Dottore Commercialista ha lavorato come analista dei processi informativi bancari. Attualmente collabora con la società Advance Group Srl per la consulenza nel campo della finanza agevolata e con la società AD Soluzioni Avanzate Srl per la consulenza nel campo dell’informatizzazione dei processi aziendali. Iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Padova e al Registro dei Revisori dei Conti dal 2007 è titolare dello studio GDL Studio, che fornisce attività di consulenza in campo fiscale, dei processi informativi e dell’organizzazione aziendale e della finanza agevolata.

Irpef, Ires, Irap: oggi scade il termine per il versamento della seconda o unica rata d’acconto

Oggi 30 novembre 2010 scade il termine per il versamento della seconda o unica rata d’acconto IRPEF, IRES ed IRAP. Ad essere interessati milioni di contribuenti: persone fisiche e soggetti collettivi compresi. L’obbligo dell’acconto riguarda anche le persone fisiche in regime dei minimi, che dovranno versare l’acconto dell’imposta sostitutiva del 20%. L’acconto dovrà essere versato per intero e senza possibilità di rateizzazione, con il modello F24, utilizzando i seguenti codici tributo: 4034 per l’IRPEF, 2002 per l’IRES, 3813 per l’IRAP, 1799 per l’acconto dovuto dai minimi.

Oroscopo business: martedì 30 novembre

Siete imprenditori o professionisti? Tenete al vostro capitale e volete sapere se gli affari andranno a buon fine? O volete semplicemente sapere come affrontare al meglio i vostri impegni professionali? Selezionate il vostro segno e scoprite che cosa dicono gli astri leggendo l’oroscopo business di Infoiva. di HARUSPEX


Ariete – Amici dell’Ariete, la parola del giorno è “pazienza”. Basta tenere a bada i nervi e supererete tutti gli ostacoli. Ricordatevi che oggi dalla vostra parte ci sono le stelle quindi, se avete in agenda colloqui, prove o scadenze, non abbiate alcun timore.

Toro- Se volete che il vostro lavoro o la vostra attività vi diano tante soddisfazioni, cercate di non essere aggressivi, né pretenziosi né tantomeno avere smanie di protagonismo. Per i giovani è una giornata particolare: riflettete bene sui vostri obiettivi, è la giornata adatta per capire dove volete arrivare.

Gemelli – Siete troppo agitati. Sul lavoro cercate di non fare colpi di testa e non prendere decisioni affrettate. Per i nati nella seconda decade ci sarà una consistente energia planetaria che vi darà la possibilità di accumulare guadagni.

Cancro – Giornata splendida per i nati sotto il segno del Cancro: avrete infatti la possibilità di conquistare un avanzamento professionale. I liberi professionisti avranno tanto lavoro da non potersi prendere neanche la pausa caffè.

Leone – Se dovete risolvere dei problemi con gli immobili e avere a che fare con i parenti, cercate soltanto di mantenere la calma. Se avete un’attività sarà una splendida giornata con lauti guadagni. Cercate di evitare contrasti con il Leone.

Vergine – Anche se vi sentite stanchi e demotivati dagli ostacoli trovati in campo professionale, cercate di non perdere la testa. Un consiglio per gli imprenditori: state attenti agli affari di oggi e create un piano d’azione.

Bilancia – Avrete una forza e un’iperattività incredibili che vi faranno portare a termine enormi quantità di lavoro. Se lavorate con altre persone, cercate di evitare atteggiamenti da “capo” per evitare contrasti.

Scorpione – Le stelle sono dalla vostra parte e anche se non sarà facile vi premieranno. Se avete in mente dei progetti, per portarli a termine dovrete impiegare una grande quantità di energia, ma sarete premiati. I nati nella prima decade dovranno mantenere calma e lucidità perché gli ostacoli che si presenteranno non saranno facili da saltare.

Sagittario – Puntate in alto e prendete decisioni significative. Anche se le stelle non sono favorevoli sarà comunque una splendida giornata. Se nel lavoro che svolgete non avete molta esperienza sarete comunque positivi, andate oltre le vostre mansioni e state tranquilli: farete bella figura.

Capricorno – Oggi farete incontri particolari e instaurerete amicizie molto importanti per il vostro futuro lavorativo. Giornata meno bella per chi ha in carico commesse: potranno esserci scontri con i committenti.

Acquario – Sarete loquaci e così acchiapperete le simpatie dei vostri fornitori. Per i liberi professionisti le previsioni di guadagno sono strepitose. I pianeti in transito sono positivi e vi porteranno ad agire con intelligenza.

Pesci – La vostra situazione si sta sbloccando, concluderete accordi importanti che vi daranno la possibilità di sviluppare nuovi e fortunati percorsi. I problemi da affrontare ci sono, ma le stelle vi danno tanta tranquillità, specialmente se basate la vostra esistenza sulla sicurezza economica.

Vuoi restare sempre connesso? La soluzione è Liquid Metal di Acer

Si chiama Liquid Metal ed è l’ultimo smartphone di casa Acer. Il suo target? Gli uomini e le donne d’affari che vivono sempre connessi.

Navigando sempre ad alta velocità il Liquid Metal consente una navigazione web eccezionale. Ha un processore Qualcomn 7230 da 800 MHz; un sistema operativo Android Froyo; il supporto Flash e il Wi-fi da 14.4 Mbps. Liquid Metal ha poi una qualità video ad alta definizione, la fotocamera da 5 mega pixel e il sistema Dolby Sorround per la musica. E SocialJagger, la nuova applicazione di Acer, contiene Facebook e Twitter in un unico feed. Le chiamate perse, i nuovi messaggi e lo stato della batteria, nella parte superiore del telefono, sono segnalati dall’illuminazione a Led. La forma arrotondata garantisce una presa sicura e le finiture cromate si alternano ai materiali molto solidi, come l’acciaio inossidabile del copri-batteria. I colori disponibili sono l’argento e il marrone.
Il Liquid Metal di Acer sarà in vendita al prezzo di 399 euro.
Per saperne di più visita il sito

Donne e mamme sull’orlo della partita Iva

Infoiva pubblica in anteprima e in esclusiva un articolo tratto dal terzo numero del “Giornale delle partite Iva” – in edicola dal 30 novembre 2010 -, il nuovo mensile diretto da Francesco Bogliari, pubblicato da Cigra, distribuito da Mondadori e rivolto al vasto pubblico dei professionisti autonomi.

di Luisa SANTONOCITO

Il marito di Carla si è messo in malattia. Ha il mal di schiena. E Carla, che il mal di schiena l’ha davvero, è costretta ad accelerare il ritmo. Lei nemmeno sa cosa voglia dire “mettersi in malattia” né mai lo saprà, perché non può fermarsi. La sua giornata è inesorabilmente scandita: sveglia alle 7; ore 7,55, i bambini entrano a scuola e non si può sgarrare di un minuto; ore 8, Poldo deve uscire e, si sa, i labrador amano correre anche sotto la pioggia, allora, stivali ai piedi, si affrontano fango e liti canine; ore 8,30, i letti da fare, la spesa da ultimare, la cucina da sistemare dopo la colazione.

E poi via, finalmente nel proprio studio, davanti al Mac, la schiena di Carla trova un po’ di sollievo. E la mente anche. Si può pensare finalmente, scrivere, leggere la posta, dialogare a distanza. La scrivania è piena di memo, a leggerli tutti ci si mette un’ora, e allora via con la prima richiesta e la prima azione stampa. Una lettera, però, fa capolino da dietro il video, appiccicata con un pezzo di pongo rosso (quello di Federico, sei anni e una richiesta costante: “Mamma, giochi con me?“). È la lettera dell’Inpgi, l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, che reclama il “versamento dei contributi minimi per l’anno 2010 per giornalisti con attività libero-professionale“.

Attività libero-professionale: suona bene. Dà l’idea di qualcosa di grosso, di importante, di soddisfacente. E riguarda proprio lei, Carla, ma riguarda anche Beatrice, Paola, Patrizia, Caterina… donne di diversa età, cultura, geografia. Donne che, tra figli, casa e lavoro, hanno imparato a ottimizzare ogni minuto delle 24 ore: una mail tra un allenamento di basket e un compito di matematica, la lavatrice alle due del mattino (all’insegna del risparmio e della disperazione), si dimenticano delle impegnative per importanti esami di controllo, ma guai a non seguire nei dettagli e nei tempi giusti l’incarico affidato dall’unico committente.

Donne con una caratteristica in comune: la partita Iva, sinonimo, per loro, di libertà e al tempo stesso di schiavitù. Sì, perché se sei single e magari puoi contare sull’appoggio dei genitori, puoi lavorare divertendoti in attesa di un posto più sicuro, ma, se la mamma sei tu, la sensazione a fine giornata può essere quella di avere un cappio al collo, altro che libertà. “Le ricordo che il 30 settembre scade il termine previsto per il pagamento…”, la lettera dell’Inpgi parla chiaro, con toni che paiono quasi nervosi. Insomma Carla, lo paghi o no quest’ente previdenziale? Lo pagherà, lo pagherà, il problema è che non ci ha fatto ancora la mano con la sua partita Iva e la sua “libera” professione. Forse perché così libera non si sente, o forse, in fin dei conti, perché in questa libertà non ci crede tanto. “Contribuente regime dei minimi”, nel senso di dividere la propria vita in porzioni precise, nette, immodificabili: massima precisione per un minimo ricavo. Almeno quello monetizzabile, perché se si somma felicità dei figli, bei voti a scuola, soddisfazioni materne e professionali, allora il ricavo è massimo, ma conti reali alla mano c’è da mettersi le mani nei capelli, senza contare il prezzo in termini di vita privata che se ne va: sparita, annullata.

E il futuro? Ci pensi a volte Carla al futuro? Certo se il marito con la schiena dolorante ti sosterrà… Ma se non sarà così? Come andrà a finire per te? E come per Beatrice che un ente di previdenza nemmeno l’ha? Troppe domande per le 9,15 del mattino. Meglio scrivere il comunicato stampa, pensare al titolo del pezzo e avviare il collegamento Internet banking per pagare quella benedetta rata.

Tutto è veloce, immediato, niente errori. “Ma allora, accidenti, perché il tempo non basta mai?“, si chiede Paola puntualmente tutti i giorni. “Ma come, tu che lavori a casa“, la riprendono le altre mamme lavoratrici dipendenti, quasi tutte part time, che alle due del pomeriggio escono dall’ufficio e ci rientrano alle nove del giorno dopo e a fine mese sventolano un bel cedolino con straordinari e ferie pagate, “Ma come, tu che hai tutto il tempo che vuoi, arrivi in ritardo a scuola, ti lamenti, sei stremata? Insomma! Non sei organizzata!“.

Paola vorrebbe spiegare che si è persa nel vortice della vita professionale e familiare, che nulla concede a quella privata, ma non può, deve correre, e non per fare carriera come il marito ma per portare i figli ai campi di calcio, pagare le bollette, sollecitare il pagamento di una vecchia fattura. “Non fermarti!“, dicono quelle come lei, lavoratrici autonome senza busta paga, che magari l’avevano e che vi hanno rinunciato per trasferirsi in un’altra città, per seguire un amore o semplicemente perché hanno avuto la pessima idea di fare un figlio e quindi, declassate e umiliate, hanno deciso di mandare al diavolo l’azienda e mettersi in proprio. “La libertà, sì! Apro la partita Iva e sarò libera. Figurati, con la mia bravura e con la mia esperienza mi rimetterò certamente in pista“. Solo che la pista assomiglia a quella della Formula Uno, velocità a mille, anche in curva. Niente fermate neanche per…

Sì, questa è la vita di molte mamme partita Iva, più o meno benestanti. Che tra figli, scuola, casa e lavoro, si sentono in colpa se decelerano. Quando Patrizia, traduttrice e interprete free lance, si sente dire: “Ma che fortuna hai a lavorare in proprio, così puoi seguire figli, famiglia e casa senza dover fare i salti mortali e vai in vacanza quando vuoi!“, risponde: “Provateci!“. Ma non ha dubbi e con convinzione rivendica la propria scelta. Due figli e un marito libero professionista, anzi a dire la verità sono entrambi liberi professionisti… chissà perché, però, suona sempre meglio se riferito al genere maschile. Patrizia vede il bicchiere mezzo pieno: “L’aspetto positivo è che il lavoro è sempre vario, non hai orari fissi, non sei costretta a lavorare sempre con le stesse persone, sei capo di te stessa… Ma è anche vero che, se non fai attenzione, rischi di non avere più orari e di essere fagocitata da una spirale senza fine di attività famigliari che ti portano poi a dover magari lavorare di notte per riuscire a rispettare le consegne, con il marito che brontola perché non dedichi del tempo a lui“.

Il rovescio della medaglia è dietro l’angolo: “Quando abbiamo avuto Giorgio e Francesca (nove e dieci anni) – continua Patrizianon abbiamo dovuto prendere decisioni su chi si sarebbe dedicato di più alla famiglia e chi di più alla carriera, era già insito nel mio dna. Credevo di essere Wonder Woman e di poter riuscire a crescere i miei figli in armonia almeno fino ai tre anni, conciliando anche il lavoro. E ho rischiato l’esaurimento. Grazie al sostegno di mio marito e alla decisione di ‘spedire’ i pargoli al nido, sono riuscita a reinserirmi sul mercato del lavoro e a ritrovare me stessa… Però quando lui parte per lavoro si prepara la valigia, saluta e se ne va. Quando parto io, devo preparare i vestiti per i bambini per i giorni in cui sono assente, preparare le borse e le borsine per le attività extrascolastiche, controllare che il frigo e la dispensa non siano completamente vuoti, scrivere bigliettini vari per rammentare orari e impegni, e poi finalmente posso prepararmi e partire per la meta lavorativa, saltando in macchina e magari prendendo un aereo al volo!“.

Patrizia ha imparato a conciliare lavoro, casa e famiglia facendo appello a tutto il suo senso di disciplina, grazie anche a una forte unione e a un matrimonio solido. Ma non va sempre così. A volte devi fare i conti con quello che la vita ti riserva. Caterina era una brava PR, lavorava tra Roma e Milano, felice e soddisfatta. Poi ha incontrato l’uomo della sua vita e con lui ha avuto una figlia. Ha lasciato l’azienda, “il posto fisso”, e ha scelto la libera professione tra grandi progetti ed entusiasmo. Non si è sposata. Un anno dopo lui se ne è andato e ora lei è sola con Lucrezia, tre anni, bellissima, e la sua partita Iva che le farà compagnia per molto tempo ancora, forse per sempre. Insieme a un futuro tutto da costruire.