L’Italia che cresce: le piccole imprese manifatturiere rialzano la china grazie all’export (+2,8%)

Il 2011 apre nel segno del Made in Italy che cresce continuando a conquistare clienti all’estero. È infatti grazie alle esportazioni che le imprese manifatturiere italiane stanno avviandosi ad un recupero di posizioni. A confermarlo sono i dati dell’indagine congiunturale del Centro studi di Unioncamere sulle Pmi manifatturiere fino a 500 dipendenti relativa al IV trimestre 2010. A livello territoriale, la ripresa sembra interessare prevalentemente il Settentrione, con il Nord-Ovest che mette a segno un +4,1% per la produzione e +4,3% per il fatturato, ed il Nord-Est che registra un incremento del +4,4% per entrambi gli indicatori. Una ripresa decisamente meno sostenuta interessa le regioni del Centro, che chiudono l’ultimo trimestre 2010 con un aumento della produzione dell’1,9% e dell’1,4% del fatturato. Negativo, invece, l’andamento del Mezzogiorno (-0,6% la produzione e -1,3% il fatturato). Tra i settori, “brillano” soprattutto le Industrie dei metalli, le Industrie chimiche e delle materie plastiche, quelle elettriche ed elettroniche e le meccaniche e dei mezzi di trasporto, che registrano incrementi di produzione e fatturato prossimi o superiori alla media. In ripresa anche il sistema moda (+3,0% la produzione e +2,0% il fatturato), mentre l’alimentare e l’industria del legno e del mobile chiudono l’anno con aumenti intorno all’1%. Le ‘altre industrie’ (carta, articoli sportivi, giocattoli e gioielli) sono l’unico settore che sembra ancora sperimentare delle difficoltà, tanto che entrambi gli indicatori sono negativi (rispettivamente -1,9% la produzione e -1,7% il fatturato). Nel complesso, la ripresa delle vendite dovrebbe consolidarsi nel primo trimestre 2011: la quota di imprese manifatturiere che prevedono una crescita di produzione e fatturato è di poco superiore rispetto a quelle che si attendono invece un decremento (rispettivamente, +1 e +4 il saldo). Un atteggiamento un poco più ottimista sembra accompagnare le previsioni delle imprese del Nord-Est (+5 il saldo tra attese di crescita e di diminuzione per la produzione e +9 il fatturato), mentre lievemente negative sembrano le aspettative del Centro e del Mezzogiorno, dove meno consistente è la fascia di industrie in grado di agganciare la ripresa della domanda internazionale. Nel complesso, risultano più favorevoli le attese di incremento degli ordinativi esteri (+11, trainate dalla filiera metalmeccanica) rispetto a quelli sul mercato italiano (+4, ma con saldi ancora negativi per alimentare, moda e arredamento).