Assicurazioni temporanee più care di quelle tradizionali

Il sito Facile.it ha condotto un’analisi sul risparmio che le assicurazioni temporanee sono in grado di offrire rispetto a quelle tradizionali. Il risultato? Sono meno convenienti.

Dall’analisi risulta infatti che questo tipo di polizze può costare anche oltre il 30% in più di quelle annuali. Per contratti assicurativi di durata inferiore ad un anno, infatti, alle auto si applica un premio corrispondente al periodo di tempo per il quale dovrà essere valida la copertura, con una maggiorazione pari al 15% del premio annuo. Ciò significa che, se si vuole assicurare per un mese il veicolo, la somma da pagare risulterà doppia rispetto a un mese di polizze annuale.

Più complessa la situazione per ciclomotori e motocicli, tradizionalmente mezzi di trasporto “stagionali”: la maggiorazione da applicare al premio Rc auto è pari al 30% del premio annuo. I costi quindi crescono, soprattutto se si assicura la moto per tempi brevi. Inoltre, le assicurazioni temporanee non fanno maturare classe di merito, quindi non permettono di ridurre le spese negli anni successivi tramite un miglioramento della propria storia assicurativa.

Facile.it individua una soluzione alternativa nelle polizze cosiddette sospendibili, una tipologia di assicurazione che si può interrompere, per almeno 30 giorni e per un massimo di 12 mesi, e riattivare in qualsiasi momento. Un tipo di polizza particolarmente indicato per i possessori di motoveicoli, grazie al quale i costi si riducono, le spese vengono ammortizzate e si matura classe di merito.

Alberto Genovese, amministratore delegato di Facile.it: “Spesso si è convinti che per risparmiare sia necessario approntare strategie complesse e articolate o piuttosto che ci si debba far guidare dai luoghi comuni: ma non è così. Non sempre le scelte che riteniamo più vantaggiose sono effettivamente tali“.

Laura LESEVRE

Fiat Ducato: ecco la sesta generazione

Fiat Ducato giunge alla sesta generazione e per l’occasione arriva nelle auto concessionarie con novità e cambiamenti rispetto alla generazione precedente. L’arrivo sul mercato è fissato per Giugno 2011 nella motorizzazione Euro5. La vettura si presenta con un miglioramento nel confort e nelle dotazioni in serie.

Sistem Tracion+ confermato, Load Adaptive Control conosciuto con il nome di LAC, luci di marcia diurna (DRL) che utilizzano lampade a LED sono solo alcuni dei cambiamenti che troveremo nella nuova Ducato di casa Fiat. Altre novità sono la console completamente riprogettata, climatizzatore, autoradio Mp3, comandi vocali, predisposizione per il Tom Tom e un computer portatile. Per quanto riguarda invece il comfort, i sedili sono stati appositamente studiati in numerose regolazioni per offrire al conducente cosi come ai passeggeri il massimo della comodità.

Parlando di prestazioni invece, sotto il cofano possiamo trovare diverse tipologie di motorizzazioni a seconda del modello scelto, si va da un 2.0 Multijet da 115 cavalli a una versione in grado di arrivare fino a 177 cavalli di potenza. Tutti i modelli sono soggetti a una riduzione dei consumi che possono variare a seconda della potenza del motore.

Il primo rapporto statistico sui bilanci delle società di capitali italiane

Il Centro Studi Unioncamere e l’Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili hanno elaborato il primo rapporto statistico sui bilanci 2006-2008 di tutte le società di capitali italiane. Un’analisi effettuata nell’ambito dell’accordo quadro tra Unioncamere e CNDCEC. Si parla, con riferimento al 2008, di circa 713mila società operanti nei settori dell’industria e dei servizi (al netto di quelle appartenenti al settore dell’intermediazione finanziaria) che, nel complesso, contano poco meno di 9 milioni di addetti, generano un valore aggiunto totale di 510 miliardi di euro e hanno un giro d’affari pari in media a 3,5 milioni di euro.

L’accordo prevede l’istituzione di un osservatorio comune permanente in grado di fornire elaborazioni statistiche sui bilanci di tutte le società di capitali italiane. Il rapporto con i dati completi dell’esercizio 2009 riporterà i conti economici e gli stati patrimoniali aggregati di quasi 1 milione di bilanci, grazie ai dati racconti dal primo utilizzo del formato XBRL, elaborati e presentati con approfondimenti settoriali e territoriali.

Tra i molteplici dati di approfondimento nei lavori futuri, vengono evidenziati quelli relativi all’evoluzione della situazione finanziaria (calcolati in percentuale sul fatturato), in base a indicatori elaborati dal Centro studi Unioncamere nazionale con riferimento al triennio 2006-2008.

L’Osservatorio, arricchito da indagini sugli indici generali e specifici, si propone di diventare un punto di riferimento dell’analisi economico-aziendale a livello aggregato, con l’elaborazione di medie di settore e di serie storiche triennali di volta in volta aggiornate. Irdcec e Unioncamere si propongono poi di effettuare alcuni specifici approfondimenti sui dati relativi agli organi di controllo delle società, sulle procedure fallimentari e concorsuali, sui livelli di indebitamento, per evidenziare aspetti di rilievo della professione dei commercialisti e di particolare interesse per lo studio dell’economia aziendale.

Calano le vendite a marzo, trascinate dagli alimentari

Vendite al dettaglio in calo marzo. Lo rileva l’Istat, secondo il quale vi è stata una flessione del 2% rispetto allo stesso mese del 2010 e dello 0,2% rispetto a febbraio 2011. L’istituto aggiunge che la discesa registrata su base annua è la più marcata dal gennaio del 2010. Sulla contrazione, sia tendenziale che congiunturale, pesa soprattutto la negativa performance del comparto alimentare.

Rispetto a febbraio 2011, le vendite degli alimentari sono diminuite dello 0,3% e quelle dei non alimentari dello 0,2%; a confronto con marzo 2010 la differenza è ancora più ampia: -2,6% per i primi e -1,6% per i secondi. Sempre su base annua, nella grande distribuzione le vendite segnano variazioni negative sia per il ‘food’ (-2,9%), sia per il ‘non food’ (-1,2%).

Anche per le imprese operanti su piccole superfici si registra una diminuzione, con un calo sia per i prodotti alimentari sia per quelli non alimentari. Guardando alla dimensione delle imprese, a marzo 2011 il valore delle vendite diminuisce, in termini tendenziali, del 2,2% nelle micro imprese (fino a 5 addetti), del 2,0% in quelle da 6 a 49 e dell’1,7% nelle imprese con almeno 50 addetti.

Riguardo al valore delle vendite di prodotti non alimentari, a marzo le riduzioni più forti toccano i gruppi ‘Cartoleria, libri, giornali e riviste’ e ‘Giochi, giocattoli, sport e campeggio’ (-2,4%), ‘Abbigliamento e pellicceria e Mobili, articoli tessili, arredamento’ (-2,3%). L’unico settore non in negativo è quello degli ‘Elettrodomestici, radio, tv e registratori’ (0%).

d.S.

Più donne nelle posizioni chiave per rilanciare il Paese

Si è tenuto nei giorni scorsi a Roma il primo Coordinamento dei Comitati Pari opportunità dei commercialisti. Un’occasione, secondo il presidente del Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili, Claudio Siciliotti, per “offrire soluzioni, idee e progetti per un Paese migliore con una maggiore presenza di donne non solo nelle società quotate e a controllo pubblico, ma anche al’interno degli organi rappresentativi della categoria“. Ricordiamo che i comitati sorti finora in tutta Italia sono 52 e che le donne commercialiste sono oltre 34mila, pari al 29% degli iscritti.

La componente di genere – ha continuato Siciliottiè fondamentale nella società civile e per questo motivo il nostro Consiglio si è schierato a favore del ddl che norma la presenza femminile nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali. Si tratta di una grande opportunità per il ricambio della classe dirigente del Paese visto che il 90% dei posti è occupato da uomini e neanche tanto giovani. Se il nostro Paese sta crescendo meno, lo si deve anche alla inadeguata presenza femminile nelle posizioni di potere“.

Nel dettaglio del ddl è entrata Giulia Pusterla, consigliere nazionale dei commercialisti con delegata alle Pari opportunità, che ha confermato il sostegno del Cndcec allo spirito del ddl approvato alla Camera e si è espressa in termini piuttosto perentori sull’argomento: “Avremmo preferito che non fosse stata modificata la versione approvata alla Camera, edulcorata al Senato e ora in una fase stagnante. E’ assolutamente necessario vivacizzare il ddl che pone in atto misure volte a ridurre la discriminazione di una componente, quella femminile, maggioritaria nel Paese. Donne che, però, secondo il rapporto annuale dell’Istat presentato lunedì scorso, non se la passano poi tanto bene, costrette da un lato a farsi carico dei compiti di assistenza e solidarietà che lo Stato non riesce ad assolvere, dall’altro restando dodici punti sotto il tasso di occupazione delle loro colleghe europee. Tuttavia, non mi piace parlare di quote, perché evocano scenari in cui a soggetti deboli vengono destinati trattamenti di favore a prescindere dal merito. La discussione sul ddl a livello nazionale, con l’intervento di gruppi imprenditoriali, ha dimostrato la forte presenza di spinte conservatrici, l’arroccamento e la difesa di uno status quo. Il timore è che la competizione che scaturirebbe dall’entrata delle donne nei board delle società genererebbe meritocrazia sostituendo la cooptazione tra simili e spezzando l’attuale potere monolitico“.

Nel corso dell’assise è stato ricordato come il lavoro del Comitato ha già avuto effetti concreti sul Codice deontologico, dove sono state apportate modifiche sul rispetto del principio di parità inclusa quella di genere, e sul Regolamento per la formazione professionale continua che prevede per le commercialiste, nei due anni successivi al parto, di acquisire fino a 30 crediti formativi annuali tramite attività di formazione a distanza al posto dei 15 crediti riservati a tutti gli altri iscritti.

Aiuto, come faccio a trovare clienti online?

Una volta che ho trovato un nome a dominio coerente e costruito il sito internet della mia attività, ora arriva il bello: devo fidelizzare la mia utenza e farmi conoscere in rete, per poter puntare ad allargare il bacino di contatti e acquisire nuovi clienti. Per quanto bello e ricco possa essere il mio sito, infatti, se resta un bruscolino nell’universo del web non avrò fatto un lavoro efficace. Se mi si passa la metafora, è come se avessi costruito un bellissimo castello in mezzo alla campagna: finita l’opera, devo creare le strade perché la gente possa venire a vedere quanto è ben fatto.

Farsi conoscere e farsi trovare in rete – e di conseguenza acquisire nuovi, potenziali clienti – significa essere ben posizionati sui motori di ricerca, Google in primis. Già l’aver scelto un nome a dominio coerente con la mia attività è un primo passo, come abbiamo visto nella scorsa puntata. Ora, per rafforzare ancora di più questo buon inizio, devo popolare il mio sito con tanti contenuti che abbiano attinenza con quanto faccio. Se, per tornare all’esempio della scorsa puntata, ho un’attività di vendita camicie online, inserirò nel sito contenuti che parlano di storia della camicia, dei diversi tagli del collo, di moda e tendenze della camicia, di segreti sartoriali ecc… e, magari, anche un blog. In questo modo, sarò meglio indicizzato da Google e dai motori di ricerca, che vedranno il mio sito come una risorsa ricca e aggiornata, premiandomi nel posizionamento dei risultati. Senza contare che anche il mercato mi vedrà come un sito affidabile e di valore.

Per essere più incisivi in questa azione di posizionamento sui motori, Google stessa mette a disposizione degli strumenti semplici ed efficaci: si tratta di spazi a pagamento tramite l’attività di keyword advertising, che consentono di inserire annunci pubblicitari testuali sul motore e sui siti che ospitano gli annunci di Google. Nulla di complesso, anzi… Chi non ha dimestichezza con questo tipo di dinamiche, e magari ancora non possiede un sito, può infatti andare sul sito di Google AdWords e verificare facilmente quali parole chiave sono più adatte alla propria attività inserendole nel campo di sinistra. Se invece ha già un sito, può inserire l’indirizzo nel campo di destra e otterrà le parole chiave più efficaci da utilizzare per i suoi annunci su Google.

Un tool ulteriore per gli utenti più smaliziati lo dà sempre Google AdWords con il cosiddetto Strumento stima traffico, raggiungibile da questa pagina. Inserendo nel campo di sinistra una frase che individua bene la mia attività (tipo “vendita camicie online”), nel campo centrale la cifra massima che sono disposto a spendere per ogni visitatore portato sul mio sito dalle AdWords e nel campo di destra il budget massimo giornaliero che posso investire per questa attività, lo strumento mi calcola quanti visitatori avrà il mio sito in base a quanto sono disposto a investire per attirarli. Come dire, un calcolo rapido per capire se il gioco (utenti guadagnati) vale la candela (denaro investito).

Come vedete, dunque, fare attività di Search Engine Marketing (o SEM, come si dice comunemente) non è, almeno per i fondamentali, roba da smanettoni. Basta avere una idea chiara di business, un sito ben fatto e sempre aggiornato, un dominio efficace e un minimo di capacità di giocare con le keyword. Tutti strumenti che, per inciso, LAMIAIMPRESAONLINE.IT di Google mette a disposizione a costo zero a chi vuol fare business in rete. Perché il fai da te, specialmente nella new economy, è spesso premiante, ma se ci si mette nelle mani di chi certe cose le fa di mestiere ed è leader nel farle… beh, il business probabilmente ci guadagna.

Paolo DI STEFANO (esperto di webmarketing e SEO)

Cnf ritorna a discutere sulla mediazione obbligatoria

Il presidente del Cnf Guido Alpa ha ribadito la posizione del Consiglio in merito alla mediazione obbligatoria: “Contrari alla obbligatorietà, sì alla difesa tecnica ed ad altri miglioramenti del testo di legge in modo che l’efficienza della giustizia coincida con la piena difesa dei diritti. E in attesa della decisione della Corte Costituzionale, sospendere l’esecutività della legge“.  Il commento è stato sollevato in occasione del convegno Mediazione: efficienza e competitività, organizzato dal ministero della giustizia, durante il quale si sono confrontate tutte le diverse posizioni sulla legge a circa due mesi dalla sua entrata in vigore.

Il tavolo delle trattative col il ministro Alfano è aperto ed è stato accolto positivamente l’annuncio del ministro stesso di rivedere alcune parti della legge valutando interventi volti a “risolvere le criticità emerse in ordine all’individuazione di un criterio di distribuzione territoriale degli affari da mediare, ai profili di indipendenza e imparzialità del mediatore e degli Organismi di Mediazione, oltre all’introduzione dell’assistenza tecnica necessaria degli avvocati nei procedimenti di mediazione, con la possibilità – per quanto riguarda tale assistenza – di accedere al patrocinio a spese dello Stato da parte dei non abbienti. Nel prosieguo del dialogo sarà prioritario, con il contributo determinante degli avvocati, affrontare il problema della riduzione dell’arretrato civile”.

“Il Consiglio già venerdì prossimo studierà altri sistemi per sviluppare l’efficienza del sistema come la negoziazione partecipata, nella quale le parti potranno trovare un accordo davanti all’avvocato che potrà diventare titolo esecutivo, e la partecipazione degli avvocati per affrontare l’arretrato. Il rilancio dell’efficienza del sistema richiede una serie di rimedi come lo stanziamento di risorse adeguate, la semplificazione dei riti e anche nella formulazione dei testi, il completamento dell’organico dei magistrati e del personale amministrativo, il miglioramento dell’organizzazione nei tribunali, lo sviluppo del processo telematico”, ha fatto presente Alpa.

Mirko Zago

Riforma della Giutizia: il Cnf è d’accordo sulla separazione delle carriere

“Siamo per l’uguaglianza delle parti nel processo, che chi ha esperienza del processo penale coniuga con la separazione delle carriere. Peraltro la riforma, al di là delle posizioni ideologiche contrapposte, ribadisce che i giudici costituiscono un ordine autonomo e indipendente e che le norme dell’ordinamento giudiziario assicurano l’indipendenza e l’autonomia dell’ufficio del pubblico ministero. Altri capitoli della riforma dovranno essere affrontati in modo approfondito dal Cnf, come la configurazione dell’azione penale, che comunque rimane obbligatoria; così pure per l’autonomia della polizia giudiziaria, che così come espressa risulta eccessiva rispetto al ruolo del pm. Quanto alla disciplina della responsabilità civile dei magistrati, riteniamo che debba essere disciplinata tenendo conto della delicatezza della funzione, che non può essere equiparata a quella degli altri dipendenti dello stato” – questa la posizione del Cnf resa chiara in un’audizione alle commissioni riunite affari costituzionali e giustizia sulle proposte di modifica del titolo IV della Costituzione.

Guido Alpa, presidente del Cnf ha poi ribadito: “Ogni riforma di grande respiro costituzionale deve essere ampiamente ponderata” – proseguendo – “la parità tra accusa e difesa si coniuga con la separazione delle carriere“. Alpa ha inoltre espresso alcune perplessità su altri passaggi del disegno di legge, come quello che prefigura una “costituzionalizzazione della magistratura onoraria”, ed ha richiamato la necessità di fissare in maniera “inequivoca” la inamovibilità dei giudici, “presidio della loro autonomia e indipendenza”.

Concludendo, Alpa ha aggiunto che “quanto all’autonomia e alla indipendenza dell’avvocatura,  non può essere considerata con le stesse modalità dell’ordine magistratuale (perché gli avvocati non sono dipendenti dallo stato), la riforma potrebbe prendere in considerazione la menzione dell’Avvocatura nel testo costituzionale senza che ciò implichi la soppressione del già esistente riconoscimento“.

Il consigliere segretario del Cnf ha detto in merito che “Occorre sottolineare come qualsiasi riforma volta a rafforzare la parità tra accusa e difesa sarebbe monca senza la riforma professionale forense, che punta a una maggiore qualificazione dell’avvocatura. La proposta di legge ora langue in commissione giustizia ed è urgente rimetterla all’ordine del giorno“.

INPS: ecco i nuovi importi contributivi per i lavoratori agricoli

Con circolare n. 76/2011, l’Inps definisce gli importi della contribuzione dovuta dai lavoratori autonomi agricoli, dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali per l’anno 2011. Con decreto del Direttore Generale per le Politiche Previdenziali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 6 maggio 2011, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è stato determinato il reddito medio convenzionale, per l’anno 2011, in Euro 51,47. Le aliquote da applicare al suddetto reddito rimangono immutate rispetto a quelle applicate gli anni precedenti, in quanto già a partire dal 2003 è stato raggiunto l’aumento complessivo di 3 punti percentuali previsto dall’art. 3, comma 3, del decreto legislativo n. 146/1997.

  • 18,30% (ridotta a 15,80% per i soggetti di età inferiore a 21 anni) per la generalità delle imprese;
  • 15,30% (ridotta a 10,80% per i soggetti di età inferiore ai 21 anni) per le imprese ubicate in territori montani o in zone svantaggiate.

Le aliquote complessive per il calcolo del contributo invalidità, vecchiaia e superstiti ammontano a:

  • per i maggiori di 21 anni

20,30% (per le zone normali)

17,30% (per i territori montani e le zone svantaggiate)

  • per i minori di 21 anni

17,80% (per le zone normali)

12,80% (per i territori montani e le zone svantaggiate).

Anche per l’anno 2011 il contributo annuo, dovuto ai fini della copertura degli oneri derivanti dall’erogazione dell’indennità giornaliera di gravidanza e puerperio, è fissato nella misura di € 7,49, ai sensi dell’articolo 49 della legge 23 dicembre 1999, n. 488.

Per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dai coltivatori diretti, mezzadri e coloni, per l’anno 2011 resta fissato il contributo nella misura capitaria annua di:

  • € 768,50 (per le zone normali)
  • € 532,18 (per i territori montani e le zone svantaggiate).

E’ stato determinato  l’addizionale sui contributi assicurativi agricoli con un aumento del 1,60 % dell’aliquota vigente per l’anno 2009. Pertanto, l’Inps, quale ente preposto alla riscossione dei contributi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali, provvederà al recupero del predetto contributo. Il recupero sarà posto in riscossione unitamente all’imposizione contributiva relativa all’anno 2011 tramite lo stesso modello F24.

Una scheda riassuntiva dei contributi, periodi e aliquote è presente qui.

Mirko Zago

Disponibili i voucher per assumere giovani durante il lavoro estivo

Sono disponibili i voucher di lavoro per il periodo che va dal 1° giugno al 30 settembre impiegando studenti under 25. Il ricorso a giovani studenti per lavori durante le vacanze può essere sfruttato per qualunque tipologia di attività e in qualunque settore. Gli studenti devono avere al massimo 25 anni di età (sono esclusi gli studenti a partire dal compimento del 26° anno in poi ovvero 25 anni e 364 giorni), essere regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso l’università o un istituto scolastico di ogni ordine e grado.

L’individuazione del periodo convenzionale delle vacanze estive è precisato con circolare ministeriale n. 4/2005 che riassume anche i periodi di utilizzo. Lo stato di studente ed il corso frequentato sono autocertificabili e possono svolgere lavoro accessorio in qualsiasi settore produttivo, compresi gli enti locali, le scuole e le università.

Per l’impiego dei minori è richiesto il certificato medico di idoneità al lavoro e l’iscrizione degli stessi può essere effettuata solo presso le sedi Inps con una dichiarazione controfirmata dal genitore, inoltre, non possono ricevere Inps card, ma saranno pagati con bonifico domiciliato riscuotibile presso tutti gli uffici postali.