Il web che fa crescere il tuo business: www.multe-ingiuste.com

Nelle scorse settimane vi abbiamo raccontato quanto è utile se non indispensabile per un professionista e per una piccola impresa avere un proprio sito internet, aggiornato, efficace, con un dominio forte e dotato di strumenti fondamentali come la newsletter e una piattaforma e-commerce. E vi abbiamo raccontato di LAMIAIMPRESAONLINE.IT il servizio di Google dedicato a professionisti e piccole imprese che consente di creare un sito  dalla A alla Z, chiavi in mano e gratis.

Ora, però, sentiamo la voce di quei professionisti a cui la presenza sul web ha cambiato la vita e anche il business. Casi esemplari, di realtà piccole ma significative di come un sito professionale ben fatto e dotato dei giusti strumenti può essere una chiave di sviluppo del business, quasi a costo zero.

Cominciamo da http://www.multe-ingiuste.com/, un sito giuridico specializzato in ricorsi avverso sanzioni amministrative, multe, cartelle esattoriali, fermi amministrativi e simili. Lo ha creato l’Avvocato Salvatore Iozzo, 37enne professionista di Caserta e titolare di un suo studio che ha deciso di sbarcare in rete (lo ha fatto 3 anni fa) e, quasi da subito, i suoi affari hanno avuto uno sviluppo che forse nemmeno lui si aspettava.

Quanto e in che modo l’ha aiutata nel suo business l’avere un sito internet professionale?
Mi ha aiutato tantissimo, soprattutto perché l’essere online ha abbattuto le barriere territoriali che prima limitavano la mia impresa. Ora ho contatti da tutta Italia e questo mi ha consentito di incrementare tanto il lavoro quanto il mio fatturato.

Perché ha deciso di andare online?
Sono sempre stato appassionato di internet, prima come utente e poi, con la creazione del mio business online, come parte attiva. All’inizio ho creato un blog sulle tematiche giuridiche che mi appassionavano, un blog che poi è diventato un sito e quindi un business. Come spesso accade, tutto è partito dalla passione per la comunicazione online, poi si è trasformato in un sito di consulenza giuridica e infine anche la vendita di prodotti editoriali.

Qual è il business model del sito?
Sul sito vendo sia consulenze che prodotti editoriali di due tipi: un libro monotematico sugli autovelox e sulle sanzioni comminate tramite essi e poi un set di formulari di ricorso già pronte, che il cliente deve solo compilare con i propri dati e inoltrare alle autorità competenti. Naturalmente per far questo il sito si avvale di una piattaforma e-commerce semplice ma efficace.

Che cosa è cambiato nel suo rapporto con i clienti da quando è andato online?
Direi che è cambiato soprattutto il modo di concepire la mia professione, a partire dal concetto molto diffuso in rete di condivisione e interazione tra utenti. Oggi con il mio sito è cambiato il modo di interagire tra me e i potenziali clienti o quelli acquisiti, è cambiato il tipo di contatto. Magari accade che una persona posti un commento a un mio intervento sul sito chiedendo chiarimenti e poi da lì, dallo scambio di commenti, questa persona si accorga che posso dargli la soluzione e la consulenza che cerca e da semplice utente del sito si trasformi in cliente dello studio. Ora il rapporto avvocato-cliente è informale, non è più ingessato come un tempo, è caduta la barriera tra professionista e cliente.

Come pensa di sviluppare il suo sito in futuro?
Ho intenzione di spingere su una maggiore integrazione con i social, che ancora non è totale. Poi vorrei sviluppare anche una sorta di piattaforma di formazione legale: tramite la piattaforma di e-commerce vendere corsi e prodotti di formazione più per addetti ai lavori. Affiancare alla natura B2C del sito quella B2B.

Con LAMIAIMPRESAONLINE.IT Google consente a realtà come la sua di aprire un sito chiavi in mano e a costo zero. Che cosa ne pensa?
Onestamente credo che tutti gli strumenti che consentono a noi professionisti di fare business in rete oggi siano positivi. Nello specifico, penso che il servizio di Google – tra l’altro gratuito – rifletta la serietà e la professionalità del brand, visto che nessuno conosce la rete e le sue dinamiche meglio di lui.