“Risposte o abbandono delle trattative” ecco la sfida di Emma Marcegaglia

“Siamo chiamati a cambiare passo e ad esprimere uno sforzo comune in grado di far sì che l’Italia continui ad essere uno tra i primi Paesi manifatturieri del mondo, salvare l’Italia non è uno slogan retorico”.

Questo in sintesi il contenuto del Manifesto che le imprese presenteranno al governo sottolineando le priorità: spesa pubblica e pensioni con riforma fiscale su tutte.

” Non intendiamo minimamente sostituirci ai compiti che spettano al Governo, avvertiamo però l’esigenza di non limitarci alle critiche, ma di indicare all’attenzione di tutti. Chiediamo quindi di agire senza indugi. Oggi il tempo si è fatto brevissimo. Tutte le imprese sono pronte a fare la loro parte. E’ in gioco più della credibilità del Governo e della politica. Sono a rischio anni e anni di sacrifici. E’ a rischio la possibilità di garantire ai nostri figli un Paese con diritti, benessere e possibilità pari a quelli che abbiamo avuto fino ad oggi”. E’ quanto si legge nel “Manifesto” presentato dalle imprese.

Emma Marcegaglia avverte: “la Giunta di Confindustria mi ha dato il mandato di portare avanti proposte forti e coraggiose. Se non andranno avanti ho anche il mandato di valutare se restare ai tavoli con il governo”.

Il manifesto delle imprese con le proposte al governo nasce “con uno spirito serio, severo nei contenuti, preoccupato, ma costruttivo”, dice il presidente dell’Abi Giuseppe Mussari. La leader degli industriali Emma Marcegaglia aggiunge: “non c’é più tempo, quello che ci interessa è che il governo abbia la forza di varare queste riforme”.

Marco Poggi

Pagamento dell’Irap per tutti i liberi professionisti

Con la sentenza n. 19688 del 27 settembre 2011 la sezione tributaria della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dall’Agenzia delle Entrate contro la decisione della Commissione tributaria regionale del Lazio, che aveva concesso il rimborso dell’imposta Irap a tre liberi professionisti in quanto titolari di un “assetto organizzativo di rilievo minimale”.

Ciò significa che i liberi professionisti sono soggetti al prelievo Irap anche se la loro organizzazione è di “modesta entità”.
Sono state dunque accettate dai giudici del Palazzo di Giustizia le motivazioni addotte dall’amministrazione finanziaria, secondo cui: “il giudice di appello non considerava che i contribuenti sono dei liberi professionisti, che perciò operano con autonoma organizzazione e quindi non in maniera subordinata o di collaborazione, né saltuaria od occasionale, bensì con struttura propria, ancorché di modesta entità, tale da costituire la base reale dell’imposizione specifica e ciò anche prescindendo dal reddito finale.”

Che il libero professionista lavori con strutture minimali non rappresenta più una ragione per esentarlo dal pagamento dell’Irap, anche se ciò non sembra essere condiviso all’unanimità.

Sull’argomento, infatti, sono state registrate posizioni discordanti, ad esempio con la sentenza n. 10271/2011 si è affermato che il piccolo professionista che ha lo studio in affitto ha diritto al rimborso dell’Irap versata. In un altro pronunciamento (sentenza n. 16340) la Cassazione ha stabilito che “l’esercizio dell’attività di piccolo imprenditore è escluso dall’applicazione dell’imposta soltanto qualora si tratti di attività non autonomamente organizzata”.

Si potrà perciò parlare di sentenza equa?

Vera Moretti

Confcommercio Veneto contro la politica regionale e comunale

La reazione del presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon, riguardo le dichiarazioni dell’assessore regionale Maria Luisa Coppola relative all’aumento delle aperture domenicali dei negozi veneti non ha lasciato spazio a repliche:

Siamo sbigottiti e indignati, non ci capacitiamo – ha dichiarato Zanon – della miopia e della superbia politica di chi dovrebbe tutelare le imprese-servizio come i negozi di vicinato e invece le affossa creando squilibri nella distribuzione e compromettendo il territorio, distribuisce aperture come se piovesse e soprattutto non accetta il confronto con le parti sociali”.

La politica regionale e comunale, secondo Confcommercio Veneto, sta prendendo decisioni che rischiano di distruggere il vecchio modello distributivo “creando il deserto nelle periferie e nei centri storici, ovvero in quelle parti abitate delle città che, in quanto tali, senza negozi sono già diventate più buie, insicure, scomode”.

I pericoli sono molteplici: oltre ai quartieri periferici che rischiano di diventare “quartieri dormitorio” ed assistere ad un aumento della micro-criminalità, si va incontro al crescere delle aree dismesse che rappresentano un costo per la comunità, in termini economici e sociali.

Vera Moretti

Idee imprenditoriali: Pizza e Sfizi dei fratelli Altieri

 

A Milano, quello dell’ape cross eno gastronomico è diventato un business quanto mai remunerativo, chic, alla moda. Ma sui tanti che offrono panini e calici di champagne, interi frutteti e persino collezioni di moda, ce n’è uno che si distingue dal camino fumante di profumata pizza napoletana. Quella vera, solo che viene da Monza.

A darle forma e spazio nei giardini del Politecnico, Piazza Leonardo da Vinci, sono Daniele Altieri e so fratello,  un passato di ristoratori e ambulanti, nessun sito web a sponsorizzarli, solo i loro otto anni da capi-pizzaioli di Pizza e Sfizi.

E non crediate si tratti di un mero “baracchino” della pizza-mordi-e-fuggi: questo è  un servizio di catering a domicilio in cui si chiama il Signor Altieri, e lui arriva con super forno su quattro ruote pronto a sfornare pizze  per tutti, per feste, sagre, occasioni speciali …

Insomma dalla pizza da asporto eccoci di fronte alla pizza da importo. Ci siamo fatti raccontare la sua storia, non senza assaggiare una Margherita D.O.C..

Da dove è nata questa idea di business?
È nata da un passato da pollivendolo. Inizialmente eravamo pizzaioli di due pizzerie da asporto, a Monza. Poi abbiamo ceduto quell’attività e per cinque – sei anni abbiamo fatto  i pollivendoli nei mercati. Quindi, abbiamo unito l’esperienza ambulante con quella della pizzeria fissa ed è nato  questo furgone con il forno a legna per le pizze.

Avete più camioncini di questo tipo?
No, solo questo qui.

Quali zone di Milano servite?
Solo questa, universitaria,  insieme alle fiere, quando ci chiamano come punto di ristoro in sagre, feste di paese.

E funziona?
Direi sì. Abbiamo riscontrato da parte degli organizzatori di manifestazioni e sagre o feste patronali una difficoltà di inserimento nelle fiere perché quando c’è uno di questi furgoni presente in una sagra o in una fiera c’è una lamentela da parte delle pizzerie esistenti e dei locali, bar che fanno panini o vendono alimentari. Avendo avuto successo ad una festa patronale come quella di Cesano Boscone dello scorso anno , quest’anno non ci hanno riconfermato la presenza per una lamentela del catering che ha incassato meno dell’anno precedente.

Però… ma com’è organizzato il vostro camioncino?
Forno a legna, frigorifero, impastatrice: è tutto autonomo autorizzato per la preparazione e la vendita.

L’idea è quella di riaprire, un giorno, un’altra pizzeria?  O avete intenzione di espandere il vostro business in un altro modo?
No, non credo. Forse siamo troppo anziani per rimetterci in gioco. Siamo troppo vecchi per iniziare un nuovo  business alla grande.

Di quale tipo di promozione vi servite? Come è possibile contattarvi?
Passaparola e basta.

E quante pizze riuscite a sfornare?
Dipende dalle ore: se riusciamo a lavorare un giorno intero anche 700, come è stato per lanotte bianca di Como. Qui in Piazza Leonardo una cinquantina perché siamo limitati dal tempo dell’Università, dalle 2 ore dell’ambulantato itinerante, e perché noi possiamo stare più di 2 ore qui.

Da a che ora a ora “prenotarvi una pizza”?
Siamo qui dalle 12 alle 14.

Paola Perfetti

Le Pmi del Mediterraneo si aggrappano a un fondo

Il documento, firmato presso l’Abi da Massimo d’Aiuto (amministratore delegato di Simest), da Guido Rosa (vicepresidente dell’Abi) e da H. Fattouh (Segretario generale dell’Unione banche arabe), è un memorandun of understanding per l’insediamento del gruppo di lavoro per la creazione del Mediterranean Partnership Fund, fondo per supportare lo sviluppo delle Pmi del Mediterraneo.

“L’unicità di questo strumento è data dal rapporto senza intermediari che verrà instaurato con Pmi locali, attraverso la valutazione diretta dei progetti di investimento industriale, ma l’operatività del Fondo si concreterà anche nei servizi alle imprese contribuendo a risolvere un problema comune per le Pmi che è la difficoltà di ottenere una positiva valutazione sulla bancabilità di iniziative, seppur valide, e spesso proprio a causa della mancanza di un contributo di esperti che potesse sostenerle nell’iter” spiega Giancarlo Lanna, presidente di Simest.

Marco Poggi

On-line il software gratuito per calcolare la “Tariffa professionale”

Tariffa Professionale, che giunge a soli pochi mesi dal Commentario alla tariffa, è sviluppato dal Cndcec con Datev Koinos.

Predisposto dal Consiglio nazionale della categoria e scaricabile gratuitamente dal sito, si tratta di un insieme di servizi e strumenti di ausilio per i commercialisti in materia di onorari, indennità e rimborsi spese: dagli e-book ai corsi e-learning, ai pareri degli esperti.

Il software guida nella corretta determinazione dei compensi per le prestazioni rese, applicando la nuova tariffa della categoria, in vigore dall’ottobre 2010. Il programma sarà scaricabile gratuitamente e istallabile sul proprio computer dal sito del Consiglio nazionale.

Semplice da usare: un’apposita procedura guida infatti passo dopo passo nel calcolo della tariffa, dalla scelta del cliente alla selezione dell’articolo della tariffa corrispondente alla prestazione eseguita, dalla determinazione delle voci di compenso da quantificare (che avviene rispondendo a una serie di domande proposte in automatico dal software), al calcolo del compenso fino alla stampa, esportazione ed archiviazione dei valori elaborati. In questa prima fase i compensi sono elaborabili per 24 tipologie di prestazioni.

Entro la fine dell’anno saranno messe a disposizione le ulteriori 6 procedure che consentiranno di completare il panorama delle prestazioni previste dalla tariffa professionale. Il software sarà inoltre costantemente aggiornato anche grazie ai suggerimenti che perverranno dai commercialisti che lo utilizzeranno.

Per fornire assistenza sulla procedura, gli utenti possono contattare un team di supporto dedicato. Non mancano naturalmente le guide in formato PDF. Uno strumento fondamentale per la corretta applicazione della tariffa è senza dubbio il Commentario, che infatti è consultabile sia direttamente nel software, sia on-line in formato.

Marco Poggi

Il mercato dell’auto messo in ginocchio dall’aumento dell’Iva

Il mercato dell’auto in Italia è in grave difficoltà: oltre all’aumento dell’Iva dal 20 al 21%, anche l’Ipt ha subito un rincaro, con rialzi che raggiungono anche i 500-600 Euro.

Lo scenario, se non apocalittico, è quantomeno desolante dal momento che, come ha dichiarato Gianni Filipponi, direttore generale dell’Unrae, l’organizzazione che riunisce i rappresentanti degli autoveicoli esteri, “quest’anno le nostre stime evidenziano un mercato di appena 1.650.000 nuove immatricolazioni. In ulteriore ribasso, quindi, rispetto alle nostre previsioni precedenti di 1,7-1,75 milioni di unità“.

La situazione non è affatto rosea, dunque, poiché, se queste stime dovessero essere confermate, si registrerebbe una diminuzione del fatturato del settore di ben 3 miliardi di Euro. E, a quanto pare, il 2012 porterà notizie peggiori, dal momento che, prima dell’introduzione dell’Iva al 21%, si pensava potesse rappresentare l’anno della ripresa dell’intero comparto.

In attesa di un confronto tra concessionari, case costruttrici e governo, auspicabile, data la condizione in cui versa il settore, i costruttori stanno cercando di limitare al massimo l’impatto dell’incremento dell’Iva.

Se, infatti, Fiat ha aggiornato il listino tenendo conto dell’aliquota, Ford ha confermato, per quasi tutti i suoi modelli, il prezzo precedente e modificato solo il costo di alcuni accessori. L’incremento dell’Iva è invece applicato per S-Max e Galaxy.

Invariato anche il listino completo di Opel, mentre Renault, pur avendo aumentato i prezzi, ha cercato di mantenerli accessibili. Discorso simile per Citroen, che ha inserito l’aumento dell’Iva sui cataloghi proponendo una serie di valide promozioni per accattivare i clienti. Non vale questo discorso per Peugeot, le cui vetture sono tutte aumentate tranne la 207, per la quale sarà la stessa casa automobilistica a farsi carico dell’1% in più di Iva.

Suzuki applica l’aumento del listini ma con arrotondamento all’Euro intero inferiore, e una soluzione simile è stata seguita da Lexus e Toyota. Hyunday Motor non applicherà alcun aumento dell’Iva per automobili immatricolate entro il 30 settembre 2011.

E i cosiddetti brand premium? Le case autonomistiche di lusso ammettono di non risentire della crisi perché, nel loro caso, l’impatto dell’Iva al 21% sui prezzi finali delle vetture risulta essere davvero irrisorio.

Vera Moretti

In scena Il XLVI Congresso Nazionale del Notariato

“Unità d’Italia e tradizione notarile”: questi i temi del XLVI Congresso Nazionale del Notariato presso il Centro Congressi Lingotto, nell’ambito delle Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

La coerente scelta del tema congressuale nel Congresso nazionale è finalizzata a testimoniare il ruolo che il Notariato ha avuto nel lungo e tormentato processo di unificazione sociale, culturale e giuridica dell’Italia, forse più complesso del processo di unificazione politica.

Lo sviluppo del tema congressuale è stato affidato a illustri esponenti del mondo accademico, istituzionale e professionale, e sarà il filo conduttore delle manifestazioni congressuali che si svilupperanno accanto all’Assemblea, tra le quali sono in programma due tavole rotonde “Regole, fiducia e sviluppo economico: il ruolo del notaio” e “Il contributo del Notariato alla evoluzione del diritto e della giustizia civile”.

In esse altri autorevoli rappresentanti di diversi settori della società italiana discuteranno degli aspetti della grave crisi in atto, l’ammodernamento dell’ordinamento giuridico e la riforma della giustizia civile.

Marco Poggi

Calderone: i consulenti del lavoro garanti del bene pubblico

La Presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro e del Cup, Marina Calderone, si lancia all’attacco delle proposte di ‘salvataggio’ dell’Italia di Confindustria, a conclusione i lavori dell’assemblea dei consigli provinciali di categoria.

La Calderone muove anche critiche precise alle manovre introdotte dalla nuova finanziaria: ‘eravamo e siamo certamente contro uno stile di manovra che prevedeva la liberalizzazione totale degli ordini. Siamo convinti che non sia questa la strada, che è bensì quella di potenziare ulteriormente, attraverso un sistema di regole trasparenti, un comparto che dà lavoro a 2 milioni e 100mila professionisti di cui la metà è sotto i 45 anni e che produce oltre il 15% del Pil‘.

La presidente del Cup sostiene infatti che i Consulenti del Lavoro, al contrario di altri, non perseguono interessi economici propri ma sono garanti del bene pubblico. La semplificazione dovrebbe quindi tendere al risparmio nella gestione della spesa pubblica: ‘il nostro compito è anche quello di suggerire al legislatore delle norme che possano essere rispondenti agli interessi della collettività e non solo esclusivamente al bene di alcune parti del paese‘.

L’impegno della Presidente e degli organi da lei presieduti andranno quindi nella direzione ‘di adottare le norme della manovra con sensibilità, e metterci ancor di più al servizio dei cittadini italiani, di chi ha bisogno del nostro apporto professionale qualificato. I 27 ordini professionali presidiano tutte le branche del sapere. I consulenti del lavoro si occupano di tematiche lavoristiche e le altre professioni, ognuna nella propria specificità, hanno una funzione importante e preminente: quella di presidiare la fede pubblica e di garantire e tutelare la collettività’.

E per quanto riguarda la riforma delle professioni la Calderone ha sottolineato la necessità di un cambiamento profondo: ‘recepire i principi contenuti nella manovra sarà anche una dimostrazione della nostra volontà di portare avanti una riforma delle professioni che già ci aveva visti impegnati nella predisposizione di un progetto che abbiamo definito e presentato unitariamente l’anno scorso al ministro Alfano‘.

E’ una grande sfida, importante – ha sottolineato in chiusura – perché si tratta di temi che vanno a toccare i punti nevralgici del sistema. Parleremo di polizze di responsabilità civile, di tariffe, di praticantato, di potestà disciplinare all’interno dei giudizi promossi dagli iscritti agli ordini, di pubblicità. Tutti temi che vanno sulla strada della modernizzazione del nostro comparto‘.

A.C.