Arezzo, il grido di dolore degli albergatori

L’Imu rischia di uccidere il settore alberghiero ad Arezzo. Lo sostengono Confcommercio, Confindustria, CNA, Confesercenti, Confartigianato, Coldiretti e Cia in nome e per conto delle strutture alberghiere, degli agriturismo e di tutte le imprese ricettive presenti nell’area del capoluogo, chiedendo che “il Comune di Arezzo abbassi l’aliquota Imu sugli alberghi o li condannerà al tracollo“.

Infatti, in base ai provvedimenti dell’Amministrazione, da quest’anno gli alberghi si troveranno a pagare il doppio di quanto versavano per l’Ici. La quota fino al 2011 si aggirava intorno ai 23mila euro di media per ogni albergo di Arezzo, parametrata a un fatturato medio annuo di 1 milione e 690mila euro. Ora con l’Imu i due maggiori alberghi aretini passano da 22mila a 42mila euro e da 49mila a 87mila euro, perché il Comune innalza di tre punti e mezzo il coefficiente di moltiplicazione che era previsto per l’Ici, da 6.4 al 9.9.

Con un tasso di occupazione che viaggia intorno al 45% e una redditività per camera di poco più di 33 euro, segnali di una crisi già molo forte, nessuno potrà sopportare l’inasprirsi delle imposizioni fiscali, se non mettendo a rischio posti di lavoro e la stessa sopravvivenza dell’azienda“, sostengono le rappresentanze confederali.

Laura LESEVRE

Contro la crisi compro dal contadino

La crisi ci attacca, ma si combatte in un sacco di modi. Lo fanno i professionisti, inventandosi nuove professioni e specializzazioni. Lo fanno le imprese, quando non sono soffocate dalla stretta creditizia o dai creditori che non pagano, reinventandosi un business o cercando di aggredire nuovi mercati. Lo fanno le famiglie, con piccole strategie di spesa e risparmio quotidiano. E, spesso, sono queste ultime con i loro stili di consumo ad aiutare i primi, professionisti e aziende.

Traspare dai dati relativi al commercio al dettaglio di febbraio divulgati dall‘Istat, secondo i quali quasi un italiano su dieci ha fatto la spesa nei discount alimentari dove, per effetto della crisi, crescono del 2,9% le vendite, in calo costante invece nei piccoli negozi.

Gongola Coldiretti nel constatare che, sempre dagli stessi dati, a crescere sono anche gli acquisti nella grande distribuzione, che segnano un +4%, ma che, soprattutto si registra un vero boom per gli acquisti diretti dal produttore: +53% rispetto allo scorso anno, un dato mostruoso.

Nell’arco di un anno – continua Coldiretti – ben 9,2 milioni di consumatori hanno fatto acquisti nei mercati degli agricoltori, dove si trovano solo prodotti locali del territorio messi in vendita direttamente dall’agricoltore, imbattibili per quanto riguarda il rapporto qualità – prezzo. L’apertura delle botteghe e dei mercati degli agricoltori dell’associazione Campagna Amica nelle città è importante – conclude Coldiretti – anche per contrastare lo spopolamento dei centri urbani dovuto alla chiusura dei piccoli negozi che determina un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza sociale.

Considerando lo stato non proprio in salute dell’agricoltura italiana e il numero di agricoltori in difficoltà, complice la crisi e il clima non del tutto amico di questa primavera, sono dati che fanno bene al nostro tessuto produttivo.

d.S.

Riforma del lavoro, le criticità secondo i consulenti del lavoro

I consulenti del lavoro chiedono al Parlamento di intervenire su diversi punti della riforma del lavoro. Nello specifico, insistono su partite Iva, contratti a termine, lavoro a chiamata, lavoro accessorio, apprendistato, le cui norme devono essere riviste “per rendere quanto più efficace e produttivo il disegno di legge che mira a modificare sostanzialmente le regole poste a base del mondo del lavoro“, come si legge in una nota del Consiglio Nazionale dell’Ordine.

La presidente Marina Calderone ha sottolineato nei giorni scorsi alla Commissione Lavoro alcune delle criticità che dovrebbero trovare soluzione con il percorso parlamentare. In particolare, riguardo alle partite Iva, secondo Calderone “tutto ruota attorno al meccanismo di conversione automatica del rapporto, ‘salvo che sia fornita la prova contraria da parte del committente’, con un approccio che penalizza qualsiasi rapporto di lavoro diverso dal ‘tempo pieno e indeterminato’. Le distorsioni e gli illeciti si devono contrastare non con norme presuntive, ma con accertamenti effettivi che invertano l’onere della prova. Il mantenimento dell’articolato così come è pervenuto al Senato potrebbe comportare l’effetto perverso negativo per l’occupazione, con la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, scaturente dal timore di tali conversioni forzose“.

Davide SCHIOPPA

Niente code per i duplicati di codice fiscale e tessera sanitaria

di Vera MORETTI

I servizi che si possono ottenere per via telematica, senza dover subire estenuanti code, si estendono anche per i documenti personali, quali tessera sanitaria, Carta nazionale dei servizi e tesserino di codice fiscale.

L’Agenzia delle Entrate, infatti, ha messo a punto sul proprio sito due nuove applicazioni informatiche, che saranno gradite a quanti desiderano sottrarsi alla burocrazia cartacea, spesso inutile e lenta.

Il primo di questi servizi è ad accesso libero, ovvero senza registrazione.
Accedendo all’area servizi è possibile richiedere il duplicato necessario indicando codice fiscale o dati anagrafici completi. Inoltre, per evitare un uso improprio dell’applicazione, vengono richiesti alcuni dati relativi alla dichiarazione dei redditi dell’anno precedente e, dopo aver riempito tutti i campi richiesti, occorre inserire un codice di controllo, il cosiddetto Captcha (Completely automated public turing test to tell computers and humans apart) antirobot.

Se, però, il duplicato da richiedere è quello della Carta nazionale dei servizi, occorre utilizzare la seconda applicazione, che richiede l’autenticazione nell’ambito dei Servizi Telematici dell’Agenzia (Entratel, Fisconline).

Per entrambe le procedure bisogna indicare la motivazione della richiesta, che sia furto o smarrimento o una semplice sostituzione tecnica dovuta all’usura della tessera.

Dopo aver seguito le indicazioni online, se il richiedente è assistito dal Servizio sanitario nazionale, viene inviata la tessera sanitaria o la Carta nazionale dei servizi all’indirizzo registrato in Anagrafe Tributaria, altrimenti riceverà il tesserino di codice fiscale.

I partiti: “Caro Monti, meno tasse e più crescita”. Da che pulpito

di Davide PASSONI

Cosa cosa cosa“? Questa è stata la nostra reazione nell’ascoltare prima e leggere poi la risoluzione di maggioranza sul Def, approvata dall’Aula di Montecitorio e accolta dal governo, firmata da Fabrizio Cicchitto (Pdl), Dario Franceschini (Pd), Gian Luca Galletti (Udc), Benedetto Della Vedova (Fli), Silvano Moffa (PT), Bruno Tabacci (ApI), Renato Cambursano (Gruppo Misto) e Roberto Commercio (Mpa). Insomma, da tutto quello che una volta si chiamava l’arco costituzionale, fuori gli estremisti dell’una e dell’altra ala del parlamento, Lega e Idv.

Leggete questi estratti e capirete il perché del nostro stupore. “La priorità dell’azione del Governo e del Parlamento non può essere da questo momento in avanti che la crescita dell’economia nazionale, attraverso il rafforzamento della produttività totale dei fattori di sistema“. E va be’, fin qui ci siamo. Il governo deve dunque “portare avanti con determinazione” gli obiettivi di finanza pubblica, “accompagnando all’azione di riequilibrio dei conti pubblici il perseguimento dell’equità e della crescita, così da evitare che eventuali effetti recessivi indotti dalle politiche di risanamento finanziario peggiorino il deficit e il debito pubblico, vanificando i potenziali miglioramenti legati a queste stesse politiche, in vista del raggiungimento, entro il 2013, dell’obiettivo del pareggio di bilancio in termini strutturali“. Ineccepibile.

Ma il bello viene ora: “Le risorse rinvenienti dalla spending review (quale???? ndr) e dall’azione di contrasto dell’evasione e dell’elusione fiscale, da proseguire senza esitazioni mettendo a punto un piano organico di interventi – prosegue il documento – devono essere prioritariamente destinate, fermo restando l’obiettivo del pareggio di bilancio, alla riduzione della pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente e da impresa, ridefinendo, nell’ambito della riforma fiscale, un nuovo patto fra fisco e contribuenti“. Che cosa? Le forze politiche che appoggiano il governo Monti si sono accorte solo ora che sta facendo easattamente quello che hanno fatto loro fino a 6 mesi fa? Ovvero fare avanzi primari senza tagliare le spese ma solo aumentando le tasse? E ora che se ne sono accorte gli dicono: “Caro Monti, mi raccomando, non ammazzare imprese e famiglie con le imposte, taglia la spesa e prendi soldi da lì, mi raccomando“.

Che faccia tosta. Per quanto sia vero che l’attuale governo usi la leva fiscale più e peggio dei suoi predecessori, con quale sfrontatezza questi si permettono di dare lezioni all’esecutivo. Vero, forse siamo noi che vediamo le cose come attraverso una lente distorta. Del resto, questa è solo una risoluzione non vincolante, emessa in un clima di collaborazione e stima e accolta dal governo. E non si esaurisce qui, ci sono altri aspetti significtivi toccati. Resta però il fatto che i signori che si lasciano andare a questi consigli sono gli stessi che la spending review non l’anno mai voluta attuare, che hanno contribuito a portare la spesa pubblica fin dove è arrivata, che non mollano di un centimetro quando sono loro a doversi mettere a dieta. E giù applausi e lodi bipartisan a questo clima di reciproca responsabilità istituzionale.

A noi, in realtà, pare la vecchia storia del bue che dà del cornuto all’asino.

Ferrara: 30 imprese crescono in rete

Sono 7 i contratti di rete iscritti, ad oggi, nel Registro delle imprese di Ferrara, che coinvolgono oltre 30 imprese della provincia. L’ultimo, in ordine di tempo, quello sottoscritto stamattina (27 aprile) in Camera di Commercio fra le società “Tubi Costruzioni Srl”, “Echosid Ingegneria e Impianti Srl” e “Delta Engineering Services Srl”.

L’accordo, che si pone l’obiettivo di trasferire ricerca ed innovazione nei settori, in particolare, delle energie rinnovabili e degli scarichi industriali, è stato raggiunto grazie all’impegno e ad uno strutturato percorso di accompagnamento messo a punto da Unioncamere Emilia-Romagna in collaborazione con Universitas Mercatorum, che ha visto la forte e convinta adesione delle imprese e delle associazioni territoriali di categoria. “Abbiamo creduto fortemente e sostenuto fin dal principio il contratto di rete per le reali potenzialità dello strumento – ha dichiarato Carlo Alberto Roncarati, presidente di Unioncamere Emilia-Romagna e della Camera di Commercio di Ferrara – e il raggiungimento del settimo contratto di rete è il segnale che le imprese vogliono reagire e che davvero è possibile restituire vitalità al nostro sistema economico. E’ necessario – ha concluso Roncarati – non fermarsi adesso ma considerare questo importante traguardo come un nuovo punto di partenza, affinché si possa continuare a lavorare insieme per rendere sempre più il contratto di rete strumento a misura di impresa, intervenendo nella semplificazione delle procedure e degli aspetti tributari, facilitando l’inclusione di imprese estere nelle reti e agevolando la partecipazione alle gare pubbliche come previsto dallo Statuto delle imprese”.

Il contratto di rete in pillole introdotto dalla legge n. 33/2009, ha subito, nei mesi, numerose modifiche. Con il contratto di rete due o più imprese si obbligano ad esercitare in comune una o più attività economiche rientranti nei rispettivi oggetti sociali allo scopo di accrescere la reciproca capacità innovativa e la competitività sul mercato. Il contratto è redatto per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, e deve indicare:

– l’indicazione degli obiettivi strategici e delle attività comuni poste a base della rete che dimostrino il miglioramento della capacità innovativa e della competitività sul mercato;
–  la durata del contratto le modalità di adesione di altre imprese e le relative ipotesi di recesso;
– l’individuazione di un programma di rete, che contenga l’enunciazione dei diritti e degli obblighi assunti da ciascuna impresa partecipante e le modalità di realizzazione dello scopo comune.

La legge prevede, infine, a favore delle reti di impresa vantaggi fiscali, amministrativi e finanziari, nonché la possibilità di stipulare convenzioni con l’A.B.I. (Associazione Bancaria italiana) per un miglior accesso al credito. 

Fonte: camcom.gov.it

Codacons: estendere i blitz anti evasione

Nei primi quattro mesi del 2012 la Guardia di Finanza ha scoperto circa 650 milioni di euro di Iva evasa. Il Codacons plaude all’azione delle forze dell’ordine, ma è evidente che quello che è stato fatto finora non basta se si considera che per la Corte dei Conti sull’Iva vi è una evasione del 36%, di gran lunga la più elevata tra i grandi Paesi europei, con l’eccezione della Spagna.

Se si vuole combattere seriamente l’evasione, il Governo Monti deve cambiare il meccanismo che consente a professionisti ed artigiani disonesti di evadere con la complicità del consumatore, grazie allo sconto sulla prestazione. Innumerevoli le possibili soluzioni, a cominciare da un diverso sistema di detrazioni fiscali.

Il Codacons chiede, inoltre, che i blitz della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle entrate non si limitino agli esercizi pubblici come locali notturni, ristoranti e alberghi, ma si estendano anche ad idraulici, elettricisti, meccanici, gommisti, carrozzieri, architetti, avvocati …. insomma artigiani e professionisti vari. In particolare l’associazione di consumatori ricorda che, avendo il decreto Salva Italia codificato la prassi di eseguire “gli accessi in borghese”, è indispensabile che gli agenti si fingano normali clienti di questi artigiani.

Basterebbe recuperare il 10% dell’evasione sull’Iva per scongiurare l’aumento previsto ad ottobre.

Fonte: agenparl.it

Firenze: le imprese guardano ai mercati d’Oriente

La Camera di Commercio di Arezzo e METROPOLI – Azienda Speciale della CdC di Firenze, con il contributo di Unioncamere Nazionale organizzano la seconda edizione dell’’incoming Italia @ casa2  rivolto alle aziende italiane del settore illuminazione, tessile per la casa, arredo bagno, complemento d’arredo artistico e oggettivistica di design e mobili.

L’evento che si svolgerà nei giorni 18 e 19 giugno a Firenze ha lo scopo di avvicinare le imprese italiane al mercato cinese e giapponese dell’arredamento e del complemento d’arredo. Saranno coinvolti ed invitati 10 operatori selezionati tra i principali importatori e distribuitori nonché studi di architettura ed interior design.Per ulteriori  informazioni contattare il Dott. Francesco Bigazzi (0575303839,francesco.bigazzi@ar.camcom.it), la Dott.ssa Annamaria Quaranta (0552671631). La scheda di adesione e il company profile devono essere inviati entro il prossimo 2 maggio. In allegato la lettera di presentazione dell’iniziativa.  

Fonte: camcom.gov.it

LinkedIn arriva anche su iPad

di Vera MORETTI

Per i professionisti che utilizzano iPad e il social network LinkedIn c’è una novità: finalmente potranno usufruire di un’applicazione ad hoc, dopo quelle già introdotte per smartphone Android ed Apple.

Si tratta di una app piuttosto diversa dal sito LinkedIn, e il motivo è stato spiegato da Mario Sundar, che del social network è il direttore: “La creazione di questa app ci ha permesso di ridisegnare LinkedIn. L’app è stata progettata pensando all’esperienza di utilizzo degli utenti su iPad“.

La schermata principale dell’applicazione si presenta semplice, con tre uniche opzioni: All Updates, Profilo e casella di posta. La differenza, per quanto riguarda le ultime due , è che l’elenco delle persone che hanno guardato il profilo si trova in risalto rispetto alla posizione, in basso, occupata nel sito.

All Updates, invece, è la vera novità, perché è lì che l’app si trasforma in una sorta di social avanzato dal quale è possibile vedere tutto ciò che hanno condiviso i propri amici, le maggiori notizie e status.
Facendo riferimento, ad esempio, ai profili professionali, è possibile visualizzare chi, tra i contatti, ha cambiato lavoro di recente.

LinkedIn per iPad è inoltre sincronizzato con Google Calendar o il calendario di Exchange.

Al via il primo congresso dedicato ai commercialisti mediatori

di Vera MORETTI

I commercialisti mediatori si sono dati appuntamento per il 4 maggio a Roma, per la prima convention degli organismi di mediazione dei commercialisti, dal suggestivo titolo “Uniti per unire“.

Interverranno Marco Bellinazzo del Sole 24ore come moderatore, Gianni Alemanno, che aprirà il congresso, e poi il presidente dell’ordine dei commercialisti della Capitale, Gerardo Longobardi e il presidente del Consiglio nazionale della categoria, Claudio Siciliotti.

Nella sessione mattutina, Dilyara Nigmatullina, manager dell’Assosiation for International arbitration, parlerà degli sviluppi della mediazione civile in Europa.
A seguire, Giancarlo Triscari, responsabile del registro degli Organismi di mediazione del Ministero della Giustizia, si soffermerà su mediazione civile tra dottrina e giurisprudenza.
Infine, Edoardo Vasquez di Castro, direttore del master di mediazione all’università di Cantabria, offrirà un quadro della mediazione civile in Spagna.

Gli interventi successivi, da parte di Felice Ruscetta, consigliere nazionale dei commercialisti e presidente della Fondazione Adr Commercialisti, e di Marcella Caradonna, membro del comitato direttivo di Adr, illustreranno rispettivamente le caratteristiche e le prospettive dei network della categoria e spiegheranno come la mediazione sia uno strumento di dialogo e cultura.

Nella sessione pomeridiana, Maria Carla Giorgetti, responsabile dell’Organismo Adr mediazione, spiegherà come si gestisce un organismo di mediazione, Antonella Loporchio, Publishing & Marketing director di Wolters Kluwer Italia (WKI), parlerà di strumenti editoriali per la mediazione e Domenico Di Gregorio, Softwer director di WKI, si soffermerà su organizzazione e strumenti informatici.

A chiusura dei lavori, Alfio Pulvirenti, appartenente anch’egli al comitato direttivo di Adr commercialisiti, sarà moderatore del dibattito intitolato “Gli organismi a confronto: consigli, dubbi, progetti dal territorio per la categoria in tema di mediazione civile”.