Il CNF chiede un nuovo codice del processo contabile

Era presente anche Guido Alpa, presidente del Consiglio Nazionale Forense, all’inaugurazione dell’anno giudiziario presso la Corte dei Conti.

In quell’occasione, Alpa ha dichiarato: “Da una semplice lettura delle più recenti disposizioni normative emerge un incremento molto significativo delle funzioni di controllo della Corte dei conti. Ad essa viene effettivamente riservato un ruolo chiave nel percorso di risanamento dei conti pubblici e per il coordinamento della finanza pubblica. Queste funzioni vengono, tuttavia, assegnate attraverso previsioni che si caratterizzano per la loro poca chiarezza dispositiva, per la continua mutevolezza e per la scarsa, se non nulla, sistematicità”.

I dubbi dell’Avvocatura riguardano la reale efficacia degli interventi da parte della magistratura contabile, soprattutto in mancanza di strumenti adeguati e in presenza e di norme processuali che chiedono un intervento di aggiornamento.

Ha voluto sottolineare Alpa: “Nulla si è fatto per la definizione delle garanzie che devono essere introdotte nella fase preprocessuale del giudizio di responsabilità, con la previsione, in particolare, di una disciplina adeguata della fase dell’archiviazione”.

Ciò che viene invece richiesto, perché indicato necessario, è un nuovo codice del processo contabile, con una completa e organica revisione del regolamento di procedura, che potrebbe risolvere le problematiche legate all’effettività del giudizio di conto, le caratteristiche dell’iniziativa del Pubblico Ministero e le fonti di conoscenza degli illeciti,oltre alla domanda introduttiva del Pubblico Ministero e il contraddittorio, l’acquisizione e la formazione delle prove nonché l’esecuzione delle decisioni di condanna.

La preoccupazione del CNF riguarda alcune iniziative di alcune procure regionali, così come un recente orientamento giurisprudenziale, che insieme ipotizzano responsabilità amministrative in capo ai componenti dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati per i pareri favorevoli rilasciati alla liquidazione delle parcelle per il rimborso delle spese legali per gli amministratori degli enti locali, coinvolti, per ragioni d’ufficio, in procedimenti giudiziali penali, conclusisi con piena assoluzione, quando vi sia una normativa che preveda l’obbligatorietà del visto dello stesso Consiglio.

Il presidente del CNF ha infine voluto ricordare che il nuovo ordinamento forense contribuirà a migliorare l’efficienza dell’esercizio della funzione giurisdizionale, compresa quella amministrata dalla Corte dei Conti, con un’avvocatura più preparata ed aggiornata, specializzata, e selezionata mediante un accesso più rigoroso ed ha proposto di avviare una collaborazione, con la stipula di un Protocollo d’intesa con la Corte dei Conti nell’ambito dell’Osservatorio sulla giurisdizione per avviare indagini sui rapporti tra economia e giustizia, per confutare con dati e proposte “ricette semplicistiche fornite anche da prestigiose istituzioni internazionali sulla base di studi che hanno a monte solo dei burocratici questionari”.

Vera MORETTI