Olbia, chiusa gelateria per aver evaso 1,5 euro

 

Attività chiusa per tre giorni a causa di uno scontrino non emesso. E’ quanto successo  a Olbia, dove una gelateria artigianale sarà costretta a chiudere per tre giorni per quattro violazioni commesse tra il 2011 e il 2012: per un totale di 1,5 euro evasi.

“Una vera e propria follia, un modo per bruciare piccole imprese che creano ricchezza, lavoro e servizi importanti per i cittadini e per i turisti”. Così, in una nota, Confesercenti commenta l’accaduto. “Un conto è la sanzione pecuniaria, un’altra è la chiusura dell’attività. Lo scontrino deve essere rilasciato sempre. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: chi non lo fa sbaglia. Però, anche le autorità preposte devono avere il senso della misura: un conto è la multa, giusta, un altro è la chiusura dell’attività”.

Il titolare della gelateria ha inoltre chiesto, senza successo, lo slittamento di due settimane del provvedimento, per evitare di chiudere le saracinesche nel prossimo fine settimana in piena alta stagione.

Federconsumatori: no aumento Iva, sì incentivi sviluppo

 

Ancora allarme rosso sul fronte occupazione. Dai dati Istat emerge che la disoccupazione a luglio si attesta al 12%, rispetto allo scorso anno, nel nostro Paese, sono diminuiti di 585 mila unità, – 2,5 %.

Gli italiani sono dunque sempre più soffocati dalla crisi, e vittime della perdita di lavoro. Il calo più drammatico interessa il Mezzogiorno con meno 350mila unità.

“Siamo nel pieno di una spirale negativa che sta trascinando l’economia italiana sempre più in basso. Per questo è urgente che il Governo intervenga tempestivamente per porre fine a tale andamento”  dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Adusbef e Federconsumatori.

“Quanto fatto sull’IMU (purché non sia riproposta nella service tax) è solo il primo passo, bisogna proseguire in questa direzione eliminando l’incremento dell’IVA che, come abbiamo sempre ribadito, è una misura dalla portata catastrofica per le famiglie (soprattutto quelle a basso reddito): le ricadute medie stimate dall’O.N.F. infatti saranno di +207 Euro annui tra costi diretti ed indiretti- ha dichiarato in una nota l’associazione di categoria- Oltre ad agire su tale versante è indispensabile l’avvio di misure tese ad incentivare la crescita e la ripresa occupazionale, in particolare quella giovanile. Per fare ciò è necessario disporre un rilancio degli investimenti per la ricerca e lo sviluppo”.

Francesca RIGGIO

Il boom dei cartomanti: “Riuscirò a trovare un lavoro?”

 

Secondo gli ultimi dati resi noti dal Cicap, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, sarebbero circa dieci milioni gli italiani che si rivolgono a maghi o cartomanti per avere certezze sulla possibilità di trovare lavoro.
Pochi consigli sull’amore, in piena crisi economica la vera ossessione dei nostri connazionali è il lavoro. “Non è facile stimare il numero dei professionisti dell’occulto, in particolare, in questo caso, dei cartomanti o maghi – spiega all’Agi Massimo Polidoro, segretario nazionale del Cicap – . C’è tanta improvvisazione: chiunque può truffare presentandosi come cartomante o mago. Non ci sono registri in proposito. Ci sono momenti in cui, complici le incertezze sul futuro a livello mondiale, l’interesse per i cartomanti in particolare, aumenta notevolmente e di conseguenza, anche il numero di persone che svolgono questa attività”.

Fondazione Impresa analizza la situazione delle Pmi

L’Osservatorio congiunturale di Fondazione Impresa ha elaborato una nuova foto della situazione economica delle Pmi. Sono state analizzate quelle fino a 20 dipendenti al fine di valutare la capacità di crescita nel periodo post crisi. Ordini, fatturato ed export sembrano leggermente crescere nonostante i settori interessati siano limitati.

Sono soprattutto le pmi del nord- ovest a crescere (+0,6% rispetto a dicembre). Allarmante è ancora la situazione occupazionale(solo +0,1% rispetto al 2010). E’ l’export a trainare con un incremento del 2,1% rispetto al semestre precedente e del 4% su base annua. A fronte del buon andamento delle esportazioni si registra un aumento invece scarso delle produzioni, solo + 0,4% rispetto al precedente semestre e 0,9% sull’anno precedente.

La crescita di fatturato sale del 0,2% e 0,5% su 6 e 12 mesi. Il settore che sembra tenere di più è quello dei servizi mentre soffre ancora il commercio. Davide Nicolai, responsabile della ricerca di Fondazione Impresa sottolinea: “La leggera ripresa non è ancora in grado di riportare l’occupazione ai livelli del 2009, mentre il buon risultato dei servizi fa emergere come, durante la crisi, un discreto numero di persone si sia ricollocato nel terziario, prendendo la forma di liberi professionisti che hanno cambiato ambito di attività o di piccolissime imprese, formate al massimo da una o due persone. Sul commercio, invece, pesa la fase di contrazione dei consumi delle famiglie, che restano sempre deboli e concentrati soltanto sulle spese di prima necessità, come gli alimentari».

d.S.

Fassina: “Tolta l’Imu aumenterà l’Iva”

 

Per il viceministro dell’Economia Stefano Fassina, l’abolizione dell’Imu comporta irrimediabilmente il mantenimento dell’aumento dell’Iva: “In una fase così difficile – spiega – dedicare un miliardo per eliminare l’Imu per meno del 10% degli immobili di maggior valore, ha sottratto preziose risorse a finanziare, ad esempio, il rinvio dell’aumento dell’Iva per ottobre”.

Il responsabile dell’economia del Partito Democratico, già dato per papabile ministro se il suo partito avesse vinto alle elezioni, tiene a precisare come il Consiglio dei ministri abbia abolito l’Imu ma “non la tassazione sulla prima casa” perché la Service Tax conferma una componente patrimoniale dell’imposta come è per l’Imu”. Una decisione che viene giudicata dal viceministro un buon compromesso tra le esigenze politiche in campo.

Nuovi guai per la famiglia Ligresti, il fisco chiede 25 milioni

 

Il fisco ha contestato i compensi del comitato esecutivo e le sponsorizzazioni a Laità, la scuderia di cavalli appartenenti alla famiglia Ligresti.

L’Agenzia delle Entrate, che il 30 luglio ha notificato a Fonsai dieci avvisi di accertamento, giudica non deducibili parte dei compensi corrisposti tra il 2004 e il 2008 a Jonella, Giulia e Paolo Ligresti a Fausto Marchionni, Massimo Pini e Antonio Talarico. Da qui la richiesta di pagare imposte, sanzioni e interessi per la bellezza di 25,7 milioni (13,7 milioni in caso di acquiescenza). Quest’anno Fonsai ha già pagato 12 milioni per chiudere il contenzioso sulle consulenze a Salvatore Ligresti e adesso sta valutando se «impugnare» gli avvisi o puntare su una transazione.

Benzina, la verde sfiora 1,87 al litro

Si chiude in mattinata la raffica di aumenti dei prezzi dei carburanti dovuto all’impennata delle quotazioni internazionali del greggio e dei prodotti raffinati sulla scia della crisi siriana.

Dopo quelli registrati negli scorsi giorni, i rialzi di questa mattina portano le medie nazionali dei prezzi in modalità servito a un passo da 1,87 euro al litro per la benzina e oltre 1,76 euro per il diesel. Sia per la verde che per il gasolio si tratta del livello medio più alto dallo scorso 13 marzo.

Questa mattina hanno messo mano ai listini i maggiori distributori a livello nazionale, IP, Q8, Shell, Tamoil e TotalErg con rialzi di un centesimo al litro sulla benzina e tra 0,5 e 1 centesimo sul diesel.

Rete Imprese Italia: Imu, ci saremmo aspettati di più

 

Una nota appena diffusa sa Rete Imprese Italia commenta i provvedimenti adottati nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri sul fronte Imu: “Da questo governo ci saremmo aspettati sicuramente di più. Lasciare immutata l’Imu sugli immobili strumentali non è stata una bella sorpresa e anche la parziale deducibilità dal reddito non produrrà apprezzabili benefici. Per questo continuiamo a chiedere l’esenzione Imu per la totalità delle imprese”.

“Con altrettanta franchezza – prosegue la nota – diamo atto al governo di aver m imuantenuto gli impegni di abolire l’Imu sugli immobili invenduti e di rifinanziare gli ammortizzatori in deroga, benché le modalità di questo rifinanziamento appaiano sbagliate. Ancora una volta, infatti, le imprese, attraverso il prelievo delle risorse destinate alla decontribuzione del costo del lavoro, sono chiamate a sostenere una prestazione che dovrebbe gravare sulla fiscalità generale”.

Quattro italiani su dieci vogliono l’Imu “Meglio puntare sullo sviluppo”

In questi giorni nelle stanze del potere non si parla d’altro. L’abolizione dell’Imu è l’argomento più infuocato, processo Mediaset a parte, di questi ultimi giorni d’agosto. Da un questionario proposta da “La Stampa” si deduce come il problema Imu non sia realmente prioritario: il 60% ritiene necessario un intervento del governo, mentre il 40% preferirebbe pagare la tassa sulla prima casa e destinare ad altro il gettito Imu. La stragrande maggioranza desidera una riduzione, ma limitata: potendo disporre dei quattro miliardi della manovra, il 90% preferirebbe destinare meno di due miliardi alla diminuzione del prelievo. Tra questi il 23% vorrebbe abbassare l’imposta solo per chi ha una casa di scarso valore, considerando anche il numero degli abitanti, il 20% vorrebbe che gli sgravi si calcolassero sul reddito Irpef, il 17% in base all’Isee. Se il 14% è favorevole a esentare dal pagamento solo chi è più in difficoltà, un altro 10% vorrebbe invece ridurre l’imposta dello stesso importo per tutti, senza tener conto di reddito e valore catastale. Insomma, abolire l’Imu per introdurre la service tax suona tanto come la solita minestra riscaldata all’italiana.

Veneto: 109 mila lavoratori impiegati nel “green”

In Veneto cresce il numero di addetti della “green economy“. Tra il 2005 e 2009 è cresciuto del 5% la percentuale di lavoratori impegnati nella progettazione, installazione e manutenzione di sistemi per il risparmio energetico. I dati del rapporto sono stati presentati dal vice presidente della giunta regionale Marino Zorzato.

Analizzando nel dettaglio i dati si scopre che in Veneto nel 2009 sono stati quasi 109 mila persone impiegate nel settore (escludendo il settore primario), in aumento di oltre l’8% rispetto al 2005, che rappresenta no più del 5% del totale degli occupati.

L’incidenza maggiore territorialmente si registra a Belluno, pari al 7,8% degli occupati; segue Padova con il 7% che segna anche la crescita maggiore dal 2005. E’ la gestione delle risorse e dell’inquinamento a segnare i maggiori incrementi.

d.S.