Letta: “Nel 2014 le tasse caleranno per tutti”

«Le tasse sulle famiglie italiane nel 2013 sono scese e la tendenza continuerà anche nel 2014». Il premier Enrico Letta sceglie  Twitter per commentare i dati di ieri della Cgia di Mestre che ha certificato il calo del carico fiscale. «È una bella notizia che noi conoscevamo già. Accolgo pertanto con soddisfazione l’analisi che riconosce al Governo l’inversione di tendenza sulla crescita delle tasse, con un risparmio che, per le famiglie, è comunque considerevole» ha commentato, invece, il vicepresidente del Consiglio Angelino Alfano citando i dati della Cgia. «Adesso –  afferma il leader del NCD – occorre continuare per fare nel 2014 ancora di più. È questo il motivo forte che ci ha spinto a portare avanti il Governo nell’interesse esclusivo degli italiani e il tanto già fatto ci spinge dunque a proseguire in questa direzione». 

“Con l’abolizione dell’Imu sulla prima casa e con l’incremento delle detrazioni Irpef per i figli a carico – aveva dichiarato il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi – nel 2013 queste misure hanno assunto una dimensione economica superiore a tutti gli aumenti registrati nel corso dell’anno. Grazie a ciò, le famiglie hanno potuto godere di una riduzione del carico fiscale rispetto al 2012. Con il taglio del cuneo che premierà solo i lavoratori dipendenti, dal 2014 i risparmi saranno più pesanti per i livelli retributivi più bassi, mentre tenderanno a ridursi man mano che cresce il reddito. Questo beneficio – che ammortizzerà l’aumento dovuto all’introduzione della Tasi, all’aggravio dell’Iva e al ritocco all’insù delle addizionali e del carburanti – non riguarderà le famiglie composte da pensionati e lavoratori autonomi che non potranno beneficiare del taglio del cuneo fiscale. Queste famiglie, pertanto, saranno chiamate, molto probabilmente, a pagare di più rispetto a quanto hanno versato quest’anno”.

Jacopo MARCHESANO

In un anno crollati i prestiti alle aziende, 2013 anno nero del credito

Tra ottobre 2012 e ottobre 2013 i prestiti alle aziende sono calati del 5,2%, cioè 50,2 miliardi in meno solo in un anno. A denunciarlo con veemenza è Confartigianato spiegando che a minori finanziamenti si accompagna l’aumento dei tassi di interesse: «La situazione creditizia delle imprese, soprattutto di quelle di piccola dimensione – denuncia il presidente Merletti – rimane critica».

Come rileva Confartigianato la diminuzione del credito ha colpito in particolare le imprese con meno di 20 addetti e la situazione peggiore riguarda le regioni del Molise, della Campania e della Sicilia. A livello provinciale, il calo più netto dei crediti concessi alle piccole imprese riguarda Agrigento (-12,5% tra settembre 2012 e settembre 2013), seguita dalla provincia di Vibo Valentia (-11%) e da quella di Campobasso (-10,9%).

«Un credito sempre più scarso e costoso blocca le opportunità di sviluppo, scoraggia gli investimenti e rallenta i processi di innovazione tecnologica» ha dichiarato Merletti. «Tutto ciò mentre le nostre aziende sono alle prese anche con i ritardi di pagamento degli Enti pubblici e dei privati che le costringe a chiedere prestiti per compensare i mancati incassi dei “cattivi pagatori”. Quando le banche decideranno di sostenere la ripresa?».

JM

Incentivi Aspi anche per le stabilizzazioni

E’ stato dato il via libera all’incentivo previsto per assunzioni di lavoratori che fruiscono dell’Aspi, compresi i rapporti di lavoro a termine.

E’ stata quindi apportata una modifica alla Riforma Fornero che prevede un contributo mensile per chi assume, che sia pari al 50% dell’indennità residua che sarebbe spettata al lavoratore se fosse rimasto privo di occupazione.

La facilitazione si rivolge a tutti i datori di lavoro ed è connessa alle assunzioni a tempo pieno e indeterminato, di lavoratori che fruiscono o siano destinatari della nuova Assicurazione sociale per l’impiego.

In realtà, questo provvedimento arriva con molto ritardo rispetto all’entrata in vigore della disposizione, datata 28 giugno 2013.
Inoltre, il beneficio è stato subordinato al rispetto della disciplina sugli aiuti de minimis, che rende legittima la misura laddove, nell’anno d’assunzione a tempo pieno e indeterminato e nei due esercizi finanziari precedenti, non siano stati percepiti aiuti nazionali, regionali o locali eccedenti i limiti complessivi degli aiuti de minimis stabiliti dai vari regolamenti di settore.

In caso poi di successive assunzioni l’importo dell’incentivo fruibile va ricalcolato e individuato di volta in volta considerando tutti gli aiuti che rientrano nel periodo.
Inps e Ministero hanno deciso di estendere l’incentivo anche a chi stabilizza, con contratto a tempo pieno e indeterminato, un lavoratore in Aspi precedentemente assunto a termine. In questo caso, ai fini dei limiti del de minimis, vale la data di trasformazione del rapporto.

Il beneficio è inoltre cumulabile con altre misure a carattere contributivo previste dal nostro ordinamento; la medesima cumulabilità, invece, non si estende agli incentivi di tipo economico.

Per poter fruire dell’agevolazione, le aziende dovranno trasmettere telematicamente all’Inps apposita dichiarazione di responsabilità. L’Istituto, dopo le dovute verifiche, provvederà a comunicare l’avvenuto riconoscimento del beneficio, la quantificazione dello stesso e contraddistinguerà la posizione aziendale con il codice 8D.

Il contributo viene riconosciuto per ogni mensilità di retribuzione erogata al lavoratore; conseguentemente, il beneficio spetterà per intero se risulta retribuito tutto il mese; al contrario, l’importo mensile andrà rideterminato in presenza di giornate non retribuite.

Vera MORETTI

E’ Made in Italy la moda più cercata sul web

Il Made in Italy, con la creatività e l’innovazione che lo contraddistingue, ha ricevuto un’ulteriore attestazione di stima e di fiducia.

Questa volta si tratta della prestigiosa classifica redatta dal Google Zeitgeist che, come ogni anno, ha stilato la lista dei marchi di moda più ricercati sul web e, non a caso, nella top ten ci sono parecchi brand del tutto italiani.

Ma non solo, perché tra il gotha dei luxury brand internazionali, si è piazzato al primo posto uno di quelli che ha contribuito, ormai tanti anni fa, ad esportare la qualità e la cura dei dettagli che da sempre rappresentano il vero e proprio marchio di fabbrica dell’italianità più pura, ovvero Versace.

Regina, dunque, di questa classifica preziosa è Donatella Versace, seguita al terzo posto da Renzo Rosso e il marchio di lusso di Diesel ovvero Diesel Black Gold.
Al quarto posto, un altro marchio che del lusso ha fatto il suo biglietto da visita: Gucci.

Piacevole sorpresa, al decimo posto, di Luca Luca, casa di moda meneghina dalle alte tradizioni.

Vera MORETTI

Un terzo degli italiani è a rischio di povertà

Il dato reso noto da Istat non è certo passato inosservato, perché, nel terzo millennio, si sta assistendo ad un ritorno alle condizioni di mezzo secolo fa.

La crisi economica, infatti, ha dato una pericolosa battuta d’arresto al progresso, in particolare per quanto riguarda le famiglie italiane, ora per un terzo a rischio di povertà.
Rispetto al 2011, l’indicatore è cresciuto dell’1,7%, ed è elevato di 5,1 punti percentuali rispetto alla media europea.

L’indice prende in considerazione coloro che sperimentano almeno una tra queste tre condizioni: rischio di povertà (parametro in linea con il 2011 al 19,4%, dopo l’incremento vissuto tra il 2010 e il 2011), severa deprivazione materiale (aumentata dall’11,2% al 14,5%) e bassa intensità di lavoro (condizione rimasta stabile rispetto al 2010 al 10,3%).

Cil che allarma, tra queste voci, è l’impennata della “severa deprivazione”, ovvero di quegli individui che vivono in famiglie che non possono permettersi durante l’anno una settimana di ferie lontano da casa (dal 46,7% al 50,8%), che non hanno potuto riscaldare adeguatamente la propria abitazione (dal 18% al 21,2%), che non riescono a sostenere spese impreviste di 800 euro (dal 38,6% al 42,5%) o che, se volessero, non potrebbero permettersi un pasto proteico adeguato ogni due giorni (dal 12,4% al 16,8%).

A livello geografico questa condizione si concentra soprattutto nel Mezzogiorno: +5,5 punti (dal 19,7% al 25,2%), contro +2 punti del Nord (dal 6,3% all’8,3%) e +2,6 punti del Centro (dal 7,4% al 10,1%). Si tratta soprattutto di famiglie numerose (39,5%) o monoreddito (48,3%).
Aumenti significativi si sono registrati soprattutto tra gli anziani soli (dal 34,8% al 38,0%), i monogenitori (dal 39,4% al 41,7%), le famiglie con tre o più figli (dal 39,8% al 48,3%), se in famiglia vi sono almeno tre minori.

Vera MORETTI

Contributi alle pmi lombarde

Sono state pubblicate, da Regione Lombardia e Finlombarda SpA, le nuove modalità attuative dell’iniziativa Credito adesso, per l’erogazione di finanziamenti finalizzati a sostenere il fabbisogno di capitale circolante delle imprese regionali.

Possono aderire al progetto le pmi che abbiano sede operativa in Lombardia ed attive da almeno 24 mesi, purché appartenenti ad uno dei seguenti settori:

  • Attività manifatturiere;
  • Servizi di informazione e comunicazione;
  • Attività professionali, scientifiche e tecniche;
  • Servizi alle imprese;
  • Trasporto e magazzinaggio;
  • Commercio;
  • Costruzioni;
  • Turismo.

Sono ammessi a finanziamento uno o più ordini di fornitura o contratti di fornitura di beni e/o servizi,antecedenti massimo tre mesi alla data di presentazione della domanda di partecipazione all’iniziativa, aventi un importo complessivo minimo pari a:

  • 30.000 euro nel caso di Micro Imprese e Piccole Imprese;
  • 100.000 euro nel caso di Medie Imprese.

Alle imprese aderenti all’iniziativa viene concesso, da parte di Finlombarda e della Banca convenzionata, un finanziamento chirografario con rimborso amortizing, rata semestrale a quota capitale costante, alle scadenze fisse del 30 aprile e del 31 ottobre di ogni anno, e senza preammortamento della durata di 24 o 36 mesi.

Il finanziamento produrrà interessi al tasso Euribor a 6 mesi oltre ad un margine che varierà in funzione della classe di rischio assegnata all’impresa.

In nessun caso l’ammontare del finanziamento potrà superare il 60% delle spese ammesse. Finlombarda e le Banche convenzionate non richiederanno alle PMI alcuna commissione e/o spesa di istruttoria.
Finlombarda concede inoltre un contributo in conto interessi, nella misura pari a 125 basis points, a parziale copertura degli oneri connessi al finanziamento.

Le imprese interessate possono presentare la domanda di partecipazione a partire dal 27 dicembre 2013 esclusivamente tramite procedura on-line.

Vera MORETTI

Turismo invernale al via

La stagione delle settimane bianche, che ha stentato ad iniziare finora, complice anche il mancato ponte dell’Immacolata, sta ora per aprire definitivamente i battenti e, come ogni anno, si stila un bilancio delle località più gettonate e prenotate dagli italiani.

Secondo quanto emerso dal Centro Studi di Casa.it, sembra che ci siano i primi, deboli segnali di ripresa, con gli immobili di lusso che, ancora una volta, si rivelano tra i più desiderati, segnale che il lusso non conosce crisi.

Ciò si capisce anche dai prezzi praticati sugli affitti nelle località sciistiche più rinomate, in netta ascesa.
Un esempio? La Svizzera presenta la variazione dei prezzi al mq su base annua più alta d’Europa. I prezzi medi aumentano tra il 10% e il 14% per le località di Davos e Zermatt. Per acquistare una baita sulle piste o uno chalet nel punto più spettacolare della valle, infatti, bisogna essere pronti a investire in media da 10.200 a 23.000 Euro al mq.

In Francia, e precisamente a Chamonix, si trova in una delle zone sciistiche più suggestive del versante alpino francese ed è molto amata dai “nuovi ricchi” dell’Est Europa. L’investimento per un immobile di lusso nel centro del paesino si situa tra 5.800 e 13.500 Euro al mq.
Chamonix insieme a Morzine sono le uniche due mete che registrano un aumento significativo dei prezzi: rispettivamente +8,0% e +8,5%.

Le località dell’Alta Savoia come Méribel, Megève, Courchevel e Val d’Isère hanno mantenuto i prezzi stabili rispetto al 2012, anche se proprio quest’ultima registra la forbice di prezzo più alta di tutte le Alpi francesi, con un prezzo minimo di 8.000 Euro al mq fino a un massimo di 14.500 Euro al mq per un’abitazione di pregio.

In Austria, le mete di Kitzbuhel e Bad Gastein registrano quotazioni medie su base annua del 4,5% e 5,5%, dove l’investimento per uno chalet da cui godere di panorami mozzafiato oscilla tra 6.200 e 11.500 Euro al mq.

E in Italia cosa accade? Quelle che sono considerate le tre perle di tutto l’arco alpino si trovano in realtà in coda a questa speciale classifica, e in coda, quindi, all’Europa.

Cortina d’Ampezzo si conferma Regina delle Dolomiti con le quotazioni più alte, ma più accessibili del passato, con una variazione negativa dei prezzi su base annua vicina al -10% (-8,6%). Per acquistare casa in pieno centro o vicino alle piste da sci, infatti, bisogna essere pronti a pagare in media da 12.000 a 10.000 Euro al mq.
Leggermente al ribasso sono le richieste a Courmayeur, dove le abitazioni con la collocazione più pregiata sono valutate da 8.000 a 11.000 Euro al mq e, infine, Madonna di Campiglio si mantiene appena al di sotto della doppia cifra con prezzi che oscillano tra 8.000 e 10.000 Euro al mq.

Dopo aver esaminato quelle che rappresentano le mete più conosciute e frequentate dai turisti amanti della montagna, ecco quali sono, invece, le località emergenti.

Prima fra tutte è indubbiamente Sochi, la cittadina russa che si affaccia sulle rive del Mar Nero, che ha conosciuto il suo primo momento di celebrità nel 2007, quando è stata selezionata come città dei prossimi XXII Giochi Olimpici Invernali.
Ciò che rende questa località interessante ed unica, è la possibilità di poter alternare, alle piste da sci olimpioniche, anche passeggiate al mare, non lontano da lì.
Che questo paesino russo riesca a sbaragliare le agguerrite avversarie? Lo sapremo alla fine della stagione.

Vera MORETTI

Microimprese, vero motore dell’Italia

Un rapporto appena presentato da Istat ha confermato che sono le microimprese, in Italia, a rappresentare il valore aggiunto dell’economia nazionale.

I dati, a questo proposito, sono piuttosto eloquenti: nel 2011 le imprese attive dell’industria e dei servizi di mercato erano 4,4 milioni e occupavano circa 16,3 milioni di addetti (11,1 milioni i dipendenti).
La dimensione media delle imprese era di 3,7 addetti e realizzavano un valore aggiunto di circa 721 miliardi di euro (+1,9% rispetto al 2011).

Ad oggi, le microimprese, ovvero con meno di 10 addetti, rappresentano il 95,1% delle imprese attive, il 47,2% degli addetti e il 31,4% del valore aggiunto realizzato.

Nel settore dell’industria le imprese attive sono circa 443 mila; assorbono 4,2 milioni di addetti e realizzano circa 249 miliardi di euro di valore aggiunto (+4,6 miliardi di euro rispetto al 2010).
Nei servizi sono attive 3,3 milioni di imprese con 10,4 milioni di addetti (il 37,5% indipendenti) e 413 miliardi di euro di valore aggiunto (+10,6 miliardi di euro rispetto al 2010).
Le micro imprese dei servizi contribuiscono per il 23,1% alla produzione di valore aggiunto complessivo, seguite dalle grandi imprese dei servizi (17,3%) e dalle grandi imprese dell’industria in senso stretto (13,3%).

Vera MORETTI

POS obbligatorio: rinvio in vista?

Non si tratta di un vero e proprio rinvio, ma qualcosa si muove, relativamente all’obbligo di POS da parte dei professionisti che dovrebbe partire dall’1 gennaio 2014.

Il decreto attuativo proposto dal Ministero dello Sviluppo Economico alla Banca d’Italia, in attesa di giudizio, potrebbe prevedere un tetto di 30 euro sopra il quale entrerebbe in vigore tale obbligo, e, fino al 30 giugno 2014, vedrebbe implicate le sole attività con fatturato superiore ai 200mila euro.

I tempi, comunque, sono molto stretti perché, se si considera che l’introduzione del POS obbligatorio è prevista con l’inizio del nuovo anno, è lampante che il decreto attuativo non riuscirà ad essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro la fine del 2013.

Questo significa che potrebbe arrivare una proroga, indipendentemente dall’importo e dal fatturato del professionista.
In molti ci sperano, e tengono le dita incrociate.

Vera MORETTI

Buone Feste un po’ speciali. I nostri auguri per tutti

di Davide PASSONI

Le festività natalizie sono il tempo degli auguri. Nemmeno INFOIVA si sottrae alla tradizione, ma preferisce, come sempre, declinarla a modo proprio. E allora ecco i nostri personali auguri.

Auguri, naturalmente, agli imprenditori e ai professionisti; a quelli che ancora hanno un’impresa o uno studio e a quelli che ormai non l’anno più: possano ricordarsi sempre che il loro, prima che un lavoro, è una missione, dimenticandosi che ci fu un tempo in cui i missionari venivano ammazzati.

Auguri al fisco italiano e a Equitalia: si ricordino che una cosa è il rigore, un’altra è l’accanimento. Si ricordino che chi evade lo fa più spesso per sopravvivere che per fregare gli altri.

Auguri alla burocrazia italiana. Si ricordi di essere un mostro che ingoia imprese e cittadini: con l’anno nuovo non chiediamo che sia più buona, ci basterebbe fosse meno paradossale.

Auguri ai nostri stimati politici, di destra, di sinistra, di centro, di dove diavolo vogliono mettersi. Si ricordino che la disistima e l’accanimento dei cittadini nei loro confronti se lo portano in eredità da chi li ha preceduti e che stanno facendo assai poco per marcare la differenza con loro. E che sono, ahinoi, lo specchio di chi li ha votati.

Auguri al governo italiano. Che sappia essere meno prudente, meno vago, più incisivo e che, soprattutto, ci liberei dalla più insopportabile delle maledizioni: l’incertezza fiscale che grava su imprese e cittadini.

Auguri all’Italia e agli italiani. Si ricordino che, pur con tutti i limiti e i difetti si portano con sé come popolo e come Paese perché “ce li hanno nel sangue”, hanno una capacità di fantasia, di ripresa e una volontà di ripartire sempre e comunque, anche da zero, che pochi al mondo hanno. Usino tutto questo per uscire dal pantano.

E, infine, auguri a voi, nostri lettori. Speriamo ci vogliate seguire ancora nel 2014 e perdonateci se, ogni tanto, siamo venuti meno alla nostra volontà di ottimismo e positività. Con quello che stiamo vivendo da 5 anni, possiamo essere perdonati per qualche scivolone, non credete?